domenica 1 febbraio 2015

Una mattinata fra la neve

Oh. Primo Febbraio e non potrebbe, no, non potrebbe cominciare meglio di così (ok, forse potrebbe, ma chi si accontenta quando ha già tanto, gode e pure tanto, giusto?).

Ciao a tutti! Oh, è stata una mattinata splendida questa... mi sentivo una favola. Mi sveglio, colazione come si deve con lo yogurt che prepara in casa mio padre (insaporito da polvere di topinambur, scaglie di cioccolato e trito di mandorle) e poi... beh, poi, dopo un paio di partite di tennis con la Wii, abbiamo deciso di salire un pò in montagna.
A vedere qualcosa che avevamo avvistato già in paese, qualcosa che colorava di bianco le cime di quei monti non troppo lontani... la neve!
Questo qui sotto è il piccolo pupazzo di neve che abbiamo costruito, lo abbiamo chiamato "Puppo" (un pò tipo la contrazione della parola "pupiddu" che significa pupazzetto o bambolotto o se volete "action figure" in siciliano). Gli occhi sono due gusci vuoti di faggiole, i frutti del faggio (che per chi non lo sapesse, sono commestibili e deliziose... non i gusci, le faggiole. Sanno un pò di caffè, con il sapore delle mandorle di base). Io penso che sia un cosino adorabile e che non si scioglierà ancora per qualche giorno, così i bambini che si troveranno a passare di lì avranno una bella sorpresa.
Dici ciao, Puppo!
Ed eccoci qua, io (la sorella grande) e la Mimma (la sorella che quasi non si vede nel cappotto).
Sottolineamo pure le differenze fra le preferenze di temperatura, si.
Ho ottime resistenze alle basse temperature: pensate che mi sono praticamente sdraiata in mezzo alla neve, con le braccia di fuori, e per me non è stato un problema, anzi! Avete mai notato che dopo che toccate la neve il vostro corpo reagisce producendo una sorta di vampata di calore che pervade tutto? Avevo le mani e le braccia, fino alle spalle, caldissime, e una sorta di teporino dentro che era davvero delizioso. Anche ora, mentre scrivo (con un pizzico di deliziosa sonnolenza che cerca di farmi chiudere le palpebre), sento la pelle della faccia bollente come se stessi guardando il sole e le mani morbide e calde come plastilina modellata a lungo. E poi, beh, io indosso solo magliette a maniche corte con sopra disegni di serie tv-cartoni animati-fumetti (notata la faccia di Hannibal Lecter con le corna di cervo?), perciò non avrei mai potuto mettermi un cappotto (sennò schiattavo di caldo. Io ho sempre caldo)
 Ecco anche una foto in cui compare il mio splendido padre (quasi) perfetto. Approfittiamone anche per ammirare lo splendido paesaggio circostante: l'Aspromonte è un prodigio della natura.
Purtroppo, essendo tutto innevato, non abbiamo potuto fotografare nessuno degli animali che si aggirano di solito in mezzo alla vegetazione (ragni, salamandre, ranocchie e altre creaturine minute e graziose), ma dopotutto oggi si parla della neve, quindi nessun rimpianto.
La neve da a tutto un'aria più... pulita. E il profumo nell'aria è delizioso, migliore di qualunque profumo industriale: è come se l'odore del legno e del muschio assumesse una punta più dolce. Se non fosse stato per la fame, sarei potuta rimanere lì per sempre, ad affondare con i piedi nella neve fredda, ad appoggiarmi agli alberi saldi, a guardare la distesa scintillante e perfetta di un bosco ricoperto da un manto candido.
Promemoria per me: devo comprare un paio di scarpe da trekking perchè camminare con quelle da ginnastica, vecchie di anni per giunta, sulla neve fa rischiare scivolate, certo non pericolose, ma sgradevoli, soprattutto se continue. Bisognerà pur avanzare in mezzo al bosco, o stiamo fermi a guardare l'orizzonte, eh? Papà ha detto che per il compleanno mi comprerà delle scarpe da trekking splendide e per me è ok... non vedo l'ora che sia il mio compleanno (anche perchè sarà in estate e quindi ci sarà la terza stagione di Hannibal, yuppiyayy!).
Abbiamo visto anche dei bucaneve (Galanthus nivalis): mio padre non li ha notati fino a metà della mattinata, dopo che gli avevo già fatto un mucchio di foto, ma quando li ha visti era contento e ha dichiarato che erano splendidi. Non credo che li abbia mai visti prima d'ora e quei piccoli fiori, che spuntano prepotenti dallo spesso strato freddo e bianco, sembrano dei piccoli miracoli. Devo dire che, anche se ho tanta esperienza con la neve, non avevo mai visto prima quel genere di fiori, principalmente perchè andiamo per boschi verso la fine dell'autunno, quando la neve c'è, i funghi pure, ma i bucaneve ancora no (anche se crescono grandi quantità di crochi selvatici, che sono buoni perchè si può raccogliere lo zafferano).

La mattinata si è conclusa con una battaglia a palle di neve agguerrita che mi ha fatto bruciare da impazzire le mani, un'idea di mio padre, che però, risalendo in macchina, si è ritrovato con una palla di neve in tasca (gliel'avevo lanciata io, incredibile che gli sia finita dritta in tasca!) la quale si stava sciogliendo e gli ha bagnato il portafoglio e i pantaloni e all'inizio lui non capiva da dove venisse tutta quell'acqua. Abbiamo riso un sacco ed è stato splendido.
Ovviamente non ho foto della battaglia di neve (non posso combattere e fotografare al tempo stesso e fare mettere i miei familiari in posa per fargli la foto mentre lanciano sembrerebbe così posticcio che non mi ha convinta) perciò dovrete credermi sulla parola riguardo a quanto possa essere divertente.
Alla fine, quando siamo scesi verso la macchina, annaspando e incespicando nella neve (tutte le foto che vedete, purtroppo, non sono state scattate nella "parte alta" della montaga, dove il manto nevoso era più spesso, ma più vicine alla strada), eravamo tutti sorridenti. Mia sorella aveva la punta del naso arrossata dal freddo, ma rideva e disegnava impronte sulla neve come per dare l'impressione che grossi animali strani fossero passati di lì.
Quando mia sorella si è tolta i guanti, il tessuto era intriso d'acqua. Stessa cosa valeva per le mie calze, ma per fortuna io giro sempre senza calze in casa, quindi i miei piedi si asciugano rapidamente quando rientro e butto le calze (che erano anche sporche di terriccio, per qualche ignoto motivo) via, lontano da me, dove è giusto che stiano.

Che dire, finalmente la mia vita è tornata ad essere quello che volevo che fosse: perfetta. Ed è così da alcuni giorni, ma una mattina sulla neve è senza dubbio la ciliegina sulla torta.
Eh... niente, volevo solo scrivere una pagina su questo blog, che come sapete uso come diario, perchè volevo imprimere almeno in parte l'impressione di questa mattina, per farla vivere a lungo, per non dovere dimenticare i dettagli.


Ed ora una compilation di... noiosissime foto dei boschi aspromontani innevati, yay!


Ciao ciao! E splendide mattinate sulla neve a tutti voi!


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