martedì 18 agosto 2015

Morte e distruzione e colombi e finali e comunque sono felice eh


Ieri ci hanno dato da accudire due giovani piccioni. Per saperne di più su questa cosa, consultate il diario “dei gatti” (lo trovate QUI).
Oggi sto leggendo Duma Key, di Stephen King.
Credo che quando lo finirò lo recensirò. Oppure anche no. Stephen King è un autore di quelli davvero tosti, riesce a cambiarmi l'umore, e i suoi libri, per la profondità delle emozioni del protagonista (e non di certo per il mostro/entità di turno) riescono a cambiarmi l'umore talvolta per settimane, è sconvolgente. Voglio essere come lui. Non sarò mai come lui. Diventerò più brava di lui. Non sarò mai brava quanto lui. Sono confusa.
Scrivo mentre sono in ipoglicemia e non dovrei. Scrivere intendo, non l'ipoglicemia. Ma dovrei anche non essere in ipoglicemia, possibilmente.
Sapete cos'è un'ipoglicemia? Basso livello di zucchero nel sangue. E sapete, secondo wikipedia, quali sono i suoi sintomi?
I sintomi e gli effetti dell'ipoglicemia possono essere divisi in quelli prodotti dai sistemi di regolazione ormonali (adrenalina e glucagone) che si innescano al diminuire della glicemia, e in quelli neuroglicopenici prodotti dall'insufficiente apporto di glucosio al cervello.

Effetti adrenergici

Effetti glucagonici

Effetti neuroglicopenici

Non tutti i sintomi elencati compaiono in una crisi ipoglicemica, e non c'è un ordine preciso fra essi. I sintomi di un particolare caso di ipoglicemia dipendono dall'età della vittima e dalla gravità dell'ipoglicemia. Nei bambini, l'ipoglicemia mattutina con chetosi è spesso accompagnata da vomito; nei ragazzi e negli adulti un'ipoglicemia di media gravità può dare sintomi simili a quelli di una mania, di malattia mentale o di ubriachezza, mentre in persone più anziane i sintomi possono assomigliare a un ictus. Una stessa persona tende a presentare sempre gli stessi sintomi in episodi successivi.
L'ipoglicemia nei neonati può manifestarsi con irritabilità, malessere, spasmi mioclonici, cianosi, sudorazione, stress respiratorio con episodi di apnea, ipotermia, ipotonia muscolare, sonnolenza e rifiuto del cibo. Può rassomigliare a asfissia, ipocalcemia, sepsi o malattie cardiache.
Sia nei pazienti giovani che in quelli anziani, il cervello può abituarsi a bassi livelli di glucosio, con un'attenuazione dei sintomi esterni nonostante il problema neuroglicopenico. Nei pazienti con diabete insulinodipendente, questo fenomeno è detto ipoglicemia inconsapevole e rappresenta un grave problema clinico quando si tenta un controllo glicemico migliorato. Un altro aspetto di questo fenomeno si ha nella glicogenosi di tipo I, quando l'ipoglicemia cronica prima della diagnosi può essere meglio tollerata dell'ipoglicemia acuta che si ha durante la terapia.
Nella maggioranza dei casi, ipoglicemie tali da causare malori o stati di incoscienza possono essere risolte senza che il cervello subisca danni; casi di morte o di danni neurologici permanenti dovuti ad un singolo episodio di ipoglicemia si sono avuti solo in occasioni di stato di incoscienza molto prolungato e senza soccorsi, impedimenti alla respirazione, ulteriori malattie o incidenza di altre complicazioni. In ogni caso, una grave e prolungata ipoglicemia può a volte portare a danni cerebrali o alla morte.
Ok. Ora sapete come mi sento.
Ovviamente non ho tutti i sintomi insieme (togliete pure coma, morte, nausea e vomito dalla lista, please), ma è una cosa leggermente stressante comunque.
Ad ogni modo, finalmente l'ipoglicemia è passata e non mi sento più depressa, perciò possiamo passare a parlare di altro.
E mo' di che parliamo, che abbiamo finito l'argomento morte e distruzione?
Ah, si.
Di Hannibal.
Ok, anche qui siamo molto sul fronte “morte e distruzione” visto che rimangono solo due puntate da vedere, poi finisce la stagione, e rabbrividisco solo all'idea vaga di cosa possa essere il finale, perchè quello dell'anno scorso è stato tremendo, all'orlo della depressione, artistico da impazzire, intenso e cremoso come uno dei migliori gelati algida e rosso, rosso, rosso di sangue.
Qualcuno morirà: muoiono sempre nei finali. Ok, forse nella prima stagione non è morto nessuno, forse siamo solo alla terza, ma sento che qualcuno morirà. Non Alana, non Alana Bloom, ammazzo qualcuno personalmente (fosse pure una zanzara, io che non ho mai ucciso una zanzara in tutta la mia vita) se muore lei. E spero anche che non sia Molly, no nonono no, mi sono affezzionata a Molly. Accetto la morte di Francis Dolarhyde con una scrollata di spalla, ok anche se a morire e Bedelia, proprio un NO per Will (ma tanto lui non muore, al massimo gli fanno diventare la faccia una cicatrice gigante) e sicuramente Hannibal campa, quindi mi astengo dal parlare di lui.
Quanto a Jack Crawford? Ok, può morire anche lui.
Tremo al pensiero che muoia Walter (il figlioletta adottivo di Will, figlio naturale di Molly) o uno dei cani. Voglio bene a quei cani.
Chilton non morirà, ma quasi certamente si ferirà in modo che sembrerà mortale. Freddie Lounds, me lo sento, non muore: lei è la rossa, fiammeggiante fenice e rinasceà senza nemmanco schiattare prima.
Ma dicevamo di parlare di qualcosa che non sia morte e distruzione? Allora parliamo del Tomahawk del Wendigo (che è morte e distruzione anche lui, ma notevolmente meno del finale di Hannibal e delle ipoglicemie), romanzo breve di cui ci mancano ormai solo pochissime battute per la risoluzione totale.
Poi devo disegnare la copertina e sarà finito finito finito!

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