domenica 15 gennaio 2017

Draghi dorati

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Draghi dorati maggiori
(Verusdraco sapiens aurea)



Origine
Si tratta di una razza antica, ma che nel tempo è andata incontro a diversi cambiamenti per adattarsi al loro mutato stile di vita. Inizialmente i draghi dorati maggiori erano più piccoli e di poco più snelli, con un colore della pelle che variava dal marrone chiaro al sabbia brillante, ideale per mimetizzarsi nelle savane e nei deserti. Dopo l'inizio della convivenza con gli esseri umani, per qualche ragioni i draghi dorati iniziarono ad appassionarsi alla raccolta di gemme e metalli preziosi e divennero guardiani dei più ricchi tesori. Il loro colore e la loro forma fisica cambiò: divennero più grossi, più pesanti e di un colore molto simile a quello dell'oro che proteggevano. Un drago dorato maggiore, disteso su una cascata di monete d'oro, ha quasi lo stesso identico colore di quest'ultimo e il pattern delle squame, a bordo rotondo, somiglia molto a un mucchio di monete, permettendogli di non essere immediatamente visto da un ladro che entra a saccheggiare i tesori, potendolo così cogliere in fallo e punirlo.

Aspetto
I draghi dorati maggiori sono cugini dei draghi dorati minori, ovviamente, e con essi condividono il colore delle squame e della membrana alare, entrambe dorate. Le loro somiglianze terminano qui: il drago dorato maggiore è pesante, con zampe tozze e muso spesso, capace di raccogliere l'acqua nei tessuti corporei per consumarla lentamente più tardi, retaggio di quando queste creature vivevano nei deserti. Le corna dei dorati maggiori, così come tutte le spine e gli artigli, sono di colore nero o bruno molto scuro, lisce e senza nodi. Possiedono solo due corna appuntite e dritte che continuano all'indietro il profilo della testa. La punta della coda non termina in alcun barbiglio o punta cornea, come accade in altre specie, ma è semplicemente ricoperta di piccole scaglie quasi completamente rotonde, come centesimi.
I denti sono parzialmente differenziati: sebbene non siano divisi in veri incisivi, canini, molari e premolari, tendono ad imitarli e sono atti alla masticazione.
Sono draghi di taglia medio-grande e un adulto può pesare fino a cinque tonnellate di peso. Anche le loro ossa sono cave e l'apertura alare può superare i ventisette metri, questo perché è necessaria una superficie alare enorme per tenere in volo uno di questi corpulenti draghi!
Nonostante le possenti ali, i draghi dorati maggiori non amano staccarsi da terra e per loro è notevolmente faticoso, ma all'occorrenza (soprattutto per salvare qualche tesoro rubato) sono capaci di notevoli scatti aerei.
Le orecchie non possiedono padiglione e il timpano è protetto solo da una squama traslucida modificata, chiamata auroscala, che impedisce allo sporco di entrare nel timpano e al timpano stesso di non vibrare troppo forte durante il volo.
Spesso questi draghi sembrano “grassi”: talvolta questo è dovuto all'accumulo di acqua nei tessuti, altre volte è autentico adipe, essendo essi molto propensi a ingrassare e condurre una vita sedentaria.
Il dimorfismo sessuale è molto accentuato e i maschi sono più piccoli (sebbene non più snelli), con corna più affilate e lunghe e colori più brillanti, soprattutto sulle ali, mentre le femmine hanno corna corte e più smussate, muscoli del petto e delle zampe anteriori più possenti e coda appena più corta. Talvolta i maschi possiedono una coppia di spine nere sui garretti delle zampe posteriori, il cui uso non è chiaro nemmeno a loro.


Comportamento

I draghi dorati maggiori amano l'oro e il cibo, sebbene non siano possessivi quanto possa sembrare: non è il possesso, ma la presenza dell'oro stesso che li esalta. Come molti draghi antichi, hanno una società complessa e rapporti gerarchici talvolta incomprensibili per gli umani; ad esempio non è dovuto rispetto ai capi degli stormi (sebbene uno stormo di draghi dorati sia un evento eccezionalmente raro) tanto quanto ai giovani con una bella voce e i loro modi di salutarsi variano da rango a rango e da regione a regione.
I draghi dorati hanno una memoria lunghissima e ricordano con precisione le facce degli altri draghi e persino degli umani che hanno visto anche dozzine di anni prima, perciò i ladri di tesori devono stare molto attenti a non rivelare il proprio volto, neppure per un secondo, se il custode di un tesoro è una di queste creature.
I draghi dorati maggiori amano anche cantare e lo fanno con voce bassa e spesso utilizzando vocaboli del tutto inventati, che ad un orecchio inesperto possono sembrare draconico o una qualche altra lingua ancora più arcana. Talvolta usano le parole di diverse lingue che gli suonano piacevoli per creare delle canzoni-collage e sono capaci di imitare anche alcuni dei versi animali. Uno dei ritornelli dei più noti testi musicali della loro cultura, recita:

Banana gold animalis
Ek is 'n goeie draak
ang usa ka maayo nga dragon
I am bello drago oh oh oh
*verso dell'orso* Christmas”

In genere, il carattere di un drago maggiore dorato è schietto, diretto, aperto al divertimento e alle sperimentazioni, ma non molto all'attività fisica. Ridono spesso, con un suono caratteristico che somiglia a un piccolo rombo di tuono e possono emettere fischi acutissimi per motivi diversi, fra cui richiamare il proprio partner che si è allontanato troppo.

Nascita e crescita

I cuccioli di drago dorato maggiore nascono da uova, incubate per un periodo variabile fra le due settimane e i due mesi. Il guscio delle uova è mediamente
morbido e toccarlo è molto simile a toccare una palla di formaggio e le uova stesse sono capaci di rimbalzare per non danneggiarsi ai piccoli urti.
Il draghetto esce dall'uovo grazie ad uno speciale dente di cheratina, che cade poco dopo la nascita, e si aiuta con gli artigli per lacerare il guscio dell'uovo. La madre, in seguito, mangia la scorza vuota per assumere calcio supplementare e anche perché ha un sapore delizioso.
Il neonato ha un sacco vitellino e possono non assumere cibo per altre due o tre settimane dalla nascita, anche se spesso i genitori cominciano a nutrirli fin da subito. Come tutti i draghi grandi, sono lenti a crescere e raggiungono la piena maturità e la capacità di riprodursi solo superati i venticinque anni. La crescita di un drago dorato maggiore continua allo stesso ritmo per i primi sedici anni di età, dopodiché rallenta senza però mai fermarsi fino al raggiungimento del loro peso massimo, ovvero le cinque tonnellate.

Vita sociale e corteggiamento
I draghi dorati hanno, come già anticipato, un'intensa vita sociale. Amano parlare con gli umani, con gli altri draghi, con i draghi della loro specie e perfino a loro stessi, da soli.
Non vivono in veri e propri branchi, ma possono riunirsi in gruppi di massimo quattro esemplari, conosciuti gergalmente come “coinquilini” o “studenti” perché il motivo dietro queste riunioni è generalmente lo studio di qualche cosa (molto spesso la musica).
Talvolta, per attirare le femmine, i maschi fingono che i loro coinquilini più grandi siano altre femmine e si mostrano come coppie felici che però poi si separano a seguito di violenti litigi: da quel momento il giovane maschio, che ha dimostrato di essere un ottimo partner, è single e pronto ad essere accalappiato. Questo trucco può tuttavia funzionare solo fra draghi molto giovani, poiché con l'avanzare dell'età, nessuno maschio potrebbe essere scambiato per una femmina.
Altre volte, i maschi si riuniscono in gruppi e danno vita a finte zuffe allo scopo di mostrare la propria prestanza, ma questo trucco generalmente non funziona, essendo le femmine poco interessate ai maschi che si azzuffano.
I draghi dorati non chiamano il corteggiamento con questo nome, né parlano di periodo degli accoppiamenti: il tempo degli amori per loro è definito come il “momenti dei trucchi” perché tutti i maschi (solo i maschi corteggiano) si danno da fare per inventare le scenette più divertenti per colpire le femmine con la loro arguzia e talvolta prestanza fisica.
I draghi dorati non formano coppie stabili, ma numerose “amicizie”: draghi da cui sono attratti e che durante il periodo della riproduzione possono essere scelti come partner, mentre nel resto dell'anno si frequentano per cantare, parlare o cacciare insieme. Nei tempi passati, si credeva che i maschi avessero veri e propri harem, ma in realtà entrambi i sessi possono scegliere fra diversi partner. Un maschio e una femmina che non hanno intenzione di riprodursi scegliendo l'altro, ma che vivono comunque insieme, sono detti “coppia singola”, mentre un maschio e una femmina che vivono nello stesso antro e hanno intenzione di riprodursi sono detti “doppia coppia” perché il numero medio di uova deposte da un drago maggiore dorato è due.
I cuccioli sono accuditi da tutti i conquilini, dai genitori e dagli “amici” dei genitori, in una sorta di gigantesca famiglia allargata, per cui devono viaggiare spesso da un antro all'altro e conoscere cugini, zii e fratellastri. L'educazione dei cuccioli è più breve che in molte altre specie e già a tre anni di età i giovanissimi sono liberi di rimanere nel loro nucleo familiare o riunirsi ai loro fratelli e cugini preferiti per formare un gruppo di coinquilini che andrà a vivere molto lontano dalla famiglia originale.
Molto raramente un drago dorato si accoppia con un drago di un'altra specie, soprattutto durante il loro periodo fertile (che va dall'inizio alla fine di Marzo), essendo essi molto fieri della propria razza e del proprio genoma, rifiutando così agli estranei di interferire con la riproduzione. Al contrario della maggior parte degli altri draghi, quelli dorati contemplano l'accoppiamento che non sia a fine strettamente riproduttivo e perciò talvolta corteggiano, al di fuori del tempo dei trucchi, altre razze di draghi, che però solitamente non sono altrettanto inclini a spendere energie in un accoppiamento senza ricavarne delle uova.
Un detto popolare dice che tutti i draghi dorati si conoscono fra loro, come i frati di un convento e sembra proprio che sia vero: ciascun drago dorato sul pianeta ha visto, almeno un'altra volta nella vita, ogni altro drago dorato esistente. Come sia possibile, visto che gli adulti viaggiano poco o nulla, è un vero mistero.

Habitat e dieta
I draghi dorati maggiori amano i luoghi asciutti. Caverne umide e piene di tesori? Non fanno per loro, nonostante i tesori gli farebbero sicuramente gola. I draghi dorati amano la pietra calda, la sabbia e i cactus, che fanno parte della loro dieta, perciò sono ampiamente diffusi nella zona Equatoriale e nei deserti sia in Africa che in America (dove sono arrivati prima di Cristoforo Colombo e senza sapere come abbiano fatto, visto che non amano viaggiare). Sono onnivori, ma a prevalenza carnivora, e mangiano letteralmente qualunque animale, persiono piccoli come scarafaggi e mosche, sebbene non siano di grande sostentamento per loro. “Ogni fegatino di mosca è sostanza” È uno dei loro detti più comuni, a significare che ogni briciola di cibo concorre al loro sostentamento e la loro propensione ad acchiappare ed ingoiare le piccole cose che si muovono può sembrare quasi patologica.
Per cacciare prede più grandi, si sotterrano sotto dune di sabbia o si ricoprono di sterpi secchi e attendono completamente immobili finché le prede non gli salgono letteralmente con i piedi in testa e allora, molto semplicemente, aprono le fauci, fanno scattare il potente collo e uccidono la loro preda, mangiandola poi con calma e gusto.

Draghi dorati maggiori famosi
Dollaro
Picustia Gro'baker

Curiosità

  • L'incrocio fra un drago dorato maggiore e un drago guardiano è detto drago tesoriere ed è considerata una delle razze di drago più letali e “perfette”.
  • L'incrocio fra un drago dorato maggiore e un drago bianco viene definito “drago angelo” ed è sterile, perciò non considerabile come una sottospecie a parte.
  • L'incrocio fra un drago nero e un drago dorato maggiore è un drago nero un po' più grasso.
  • Un nome scherzoso con cui vengono definite le uova dei draghi dorati maggiori è “formaggioni”.
  • La parole “grasso” e “obeso” vengono considerate inesistenti dai draghi dorati maggiori e fingono spesso di non comprenderle.
  • Le esuvie lasciate dopo le mute dai draghi dorati sono dorate anch'esse e di grande pregio.
  • I draghi dorati sono capaci di sputare fuoco, ma molti li credono incapaci perché non lo fanno quasi mai.
  • In compenso sputano. E la loro saliva è densa e appiccicosa come colla.
  • Giulio Cesare era un dragoniere e aveva un drago dorato, ma questi era così pigro che non usciva mai dalla sua tana e quindi molti non sapevano della sua esistenza. Si chiamava Pallal ed era una femmina.
  • In origine i draghi dorati maggiori avevano sei dita per ciascuna zampa: il numero si è ridotto nel tempo fino a cinque per ciascuna delle zampe anteriori e quattro per ciascuna delle posteriori.
  • Nel 1100 viene inventato il gioco della dama, ma pochi sanno che è stato una dragonessa dorata maggiore, Picustia, a inventarlo con le regole che conosciamo oggi!
  • In Francia venivano chiamati Dragons des pierres, ovvero draghi delle pietre, da intendersi come pietre preziose.
  • In lingua Zulu, si chiamavano sawubona isibankwa, tradotto liberamente “lucertola che saluta” per via della loro propensione a salutare i passanti.
  • In lingua inglese erano conosciuti, oltre che come “Major golden dragons” anche come “gay dragons”, ovvero draghi gioiosi, per via della loro attitudine leggera e allegra e per la loro capacità di affrontare a cuore leggero persino i lutti familiari. Questa definizione si è purtroppo persa con il tempo per essere sostituita da un più cupo “fat yellow dragons”, ovvero draghi gialli grassi.
  • Quando un drago dorato maggiore muore, la sua famiglia da un nome simile a quello del defunto ad un cucciolo neonato. Ad esempio, se il drago che è morto si chiama “Oester”, la famiglia darebbe ad un nuovo cucciolo il nome di “Chester”.
  • In realtà non sono così grassi quanto i nomignoli con cui vengono chiamati e il loro metodo di caccia lascerebbero intendere, ma solo un po' pigri: sono capacissimi di correre per molto tempo (anche se non a grandi velocità) e di eccezionali scatti in volo (anche se non per molto tempo).
  • Le loro scaglie un tempo erano considerate un bene preziosissimo e le corna degli esemplari morti potevano essere lavorate per produrre statuine e altri oggetti decorativi.
  • Odiano mangiare i limoni, ma non le foglie di limone.
  • La sezione “curiosità” per la scheda dei draghi dorati è la più lunga di tutte le sezioni “curiosità” mai scritte su schede che descrivono razze di draghi. 

🌵🎨Tutti i disegni in questa pagina (e molto probabilmente anche in tutte le altre pagine, se non diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma. Potete vedere altri loro lavori e/o supportarle (e supportare così anche tutti i Cactus di Fuoco ;)) sulla loro pagina Patreon. Diventate patroni delle arti!🌵🎨

martedì 3 gennaio 2017

Draghi Oscuri

Draghi Oscuri

(Verusdraco sapiens atra)

Origine
Si tratta di una razza di draghi nata in Germania e relativamente giovane, formatasi con chiari caratteri nel 1331, a seguito di una mutazione spontanea del drago nero (Verusdraco sapiens nigrum) che ha dato vita ad un cucciolo che possedeva innumerevoli caratteri recessivi contemporaneamente. Il primo esemplare di drago oscuro mai nato si chiamava (e si chiama, essendo tutt'ora vivo) Ermes Siegader To'Rvak ed è disgraziamente conosciuto per essere l'autore del Grande Scisma, la separazione delle razze senzienti su questo pianeta e il disconoscimento dell'esistenza dei draghi da parte degli umani. Nonostante queste origini incresciose, non bisogna farsi trarre in inganno dal nome stesso di questa razza: l'unica cosa scura, nel loro intero essere, sono le squame, mentre il carattere è di solito gentile e amorevole.

Aspetto

I draghi oscuri, come il nome rivela, hanno squame nere che possono avere diverse sfumature, dal colore della pece al grigio molto scuro e suddette squame sono conosciute per essere spesse e coriacee, sebbene non tutti gli esemplari possano godere di un'armatura naturale capace di fermare i proiettili. Le corna, rivolte all'indietro nel loro vicino antenato drago nero, sono rigirate in avanti nel drago oscuro e sono costituite da un'impalcatura ossea ricoperta di sostanza cornea di colore dorato-caramello, spesso macchiettate di bruno o di grigio, con nodi vistosi e affilati che danno al corno un aspetto frastagliato. Anche le punte dorsali e gli artigli sono dorati e questi ultimi sono parzialmente retrattili, stretti e più lunghi di quelli dei draghi neri. Situati a sormontare le narici, si possono trovare da uno a due corni conici.
Una delle caratteristiche che permette di distinguere a colpo d'occhio un drago oscuro è la sua criniera, fatta di peli spessi e simile a quella di un cavallo, che protegge la parte centrale e superiore del collo, dove le squame sono naturalmente più rade, e che può avere diverse lunghezze a seconda dell'esemplare.
Le orecchie possiedono un padiglione esterno mobile, appuntito e relativamente piccolo.
Sono draghi di taglia grande e un adulto può pesare fino a cinque tonnellate e mezza di peso, una taglia considerevole se pensate che hanno ossa cave e sacche di aria nel petto, essendo perfettamente atti al volo. L'altezza massima mai registrata da un drago oscuro è di dieci metri e sessantacinque centimetri, con un'apertura alare di oltre venticinque metri! Tuttavia, giunti a queste dimensioni, i draghi oscuri iniziano ad appesantirsi e pur potendo ancora volare, preferiscono rimanere a terra per non sprecare enormi quantità di energia.
La loro coda è potente e mediamente lunga, con la parte finale che si assottiglia e culmina con una punta cornea, anch'essa dorata, estremamente resistente. Un drago particolarmente abile può fare schioccare le coda come se si trattasse di una frusta.

Comportamento
Non ci sono molti dati riguardo al comportamento dei draghi oscuri e Ermes sembra distaccarsi dalla norma della sua specie, mostrante in genere un carattere temperato e solido, gentile, non incline alle nevrosi o alle manipolazioni. Nonostante siano draghi potenti e capaci di utilizzare la magia, non sono soggetti ai tipici complessi di superiorità dei draghi medio-grandi.
Non vivono in branchi anche perché un branco di draghi oscuri divorerebbe tutto il cibo presente nel territorio e sarebbe costretto a spostarsi immediatamente, mentre essi sono stanziali e preferiscono condividere con altre specie molto più piccole i loro rifugi.

Nascita e crescita

Come la maggior parte dei draghi, i cuccioli di oscuro nascono da uova, incubate per un periodo variabile da sette mesi a tre anni. In mancanza di fonti di calore, il cucciolo rimane in stato quiescente finché non viene nuovamente riscaldato e riprende il suo sviluppo; le uova di drago oscuro sono perciò molto semplici da trasportare e da conservare: tutto ciò che necessitano è un luogo freddo, con una temperatura preferibilmente sotto i dieci gradi centigradi. Il guscio dell'uovo è ricoperto di cheratina ed è abbastanza resistente, ma può essere rotto con un pugno ben assestato. Il draghetto non è in grado di rompere da solo il guscio: i genitori devono aiutarlo ad uscire o rischia di morire per anossia.
Alla nascita, un cucciolo di oscuro pesa da 900 grammi a 1,50 kg ed è lungo circa settanta centimetri compresa la coda, ha ali già formate, ma è incapace di volare a causa della debolezza dei muscoli dorsali, che vanno allenati. Le punte dorsali sono appena accennate e le corna corte e tozze, ancora lisce per l'assenza di nodi, mentre gli artigli sono già completamente formati e funzionali.
Il piccolo è fin da subito capace di cacciare e cattura insetti, lucertole e topolini che consuma in grandi quantità, spesso aiutato dalla madre e dal padre che condividono con i piccoli bocconi delle loro prede.
I draghi oscuri sono lentissimi a crescere e raggiungono la piena maturità e la capacità di riprodursi solo superati i vent'anni. Un caso a parte sono i non rari esemplari ermafroditi, come Ermes stesso, la cui maturazione avviene ancora più lentamente rendendoli incapaci di produrre prole fino ai settant'anni di età. La crescita fisica di un drago oscuro continua allo stesso ritmo per i primi cento anni di età, dopodiché rallenta drasticamente senza fermarsi però del tutto.

Vita sociale e corteggiamento
I draghi oscuri, come già accennato, non vivono in branchi, ma ciò non significa che non siano sociali: essi infatti fanno spesso visita ai loro conspecifici che vivono in territori limitrofi e accettano persino nel proprio nido animali di specie diversa, come umani, cani o altri piccoli draghi, di cui si prendono cura.
Talvolta vivono in coppia, sebbene le coppie non siano forzatamente stabili per tutta la vita.
Non esistendo maschi all'interno della razza, ma solo ermafroditi e femmine, il corteggiamento è diverso rispetto a quello di molte altre varietà di draghi: non ci sono infatti ruoli ben predefiniti per un sesso o l'altro ed entrambi i partner si espongono mostrando i propri talenti. Talvolta, i draghi oscuri femmina possono scegliere come partner un drago nero o un altro esemplare del genere Verusdraco, dando origine ad una prole che somiglierà comunque a lei, seppure con caratteristiche minori ereditate dal padre.
Gli esemplari ermafroditi depongono un numero di uova generalmente inferiore a quello delle femmine, essendo queste ultime più grandi e pesanti.
Non esistono periodi specifici in cui i draghi oscuri si riproducono, ma quando una femmina ha dentro di sé uova mature, le ghiandole presenti nella sua gorgiera emettono un odore che richiama i maschi di altre specie e gli ermafroditi di drago oscuro per dichiarare che è pronta ad accoppiarsi. La formazione delle uova dipende da fattori ambientali: quando il cibo è abbondante e nei territori vicini non ci sono altri draghi di taglia grande, la femmina può decidere di dare il via all'inizio della formazione delle uova, che verranno in seguito fecondate da uno o più padri, sebbene sia estremamente raro che una cucciolata appartenga a padri diversi. Le uova sono deposte a circa quarantott'ore di distanza dall'accoppiamento e sono di colore ambrato, ma la superficie si ossida a contatto con l'aria e diviene di un colore che va dal bruno scuro al nero.
Il nido viene costruito da entrambi i genitori ed è generalmente costituito da un'impalcatura di rami e rocce, ricoperta di paglia, erba e pelli e piume di animali che trattengano il calore anche quando uno dei genitori deve assentarsi momentaneamente dalla cova. Sia il padre che la madre riscaldano le uova, dandosi il cambio e usando talvolta il loro respiro infuocato per appiccare letteralmente il fuoco al nido, le cui parti combustibili vengono consumate e successivamente ricambiate, mentre il cerchio di pietre esterno serve da frangifuoco e per il mantenimento del calore.

Habitat e dieta
I draghi oscuri sono distribuiti in quasi tutta Europa e prediligono i boschi folti e in generali i luoghi bui e selvaggi, molto lontani dalle città, in cui possano deporre le loro uova e crescere i loro cuccioli indisturbati. Il territorio di un drago oscuro, o di una coppia, è vasto dagli ottantacinque ai trecento chilometri quadrati.
La loro dieta non è composta di sola carne, come avviene con i più piccoli draghi predatori, ma è ampiamente integrata di frutta, radici e semi. Da giovani hanno bisogno di un maggior apporto di proteine, mentre la sua dieta diventa più bilanciata con l'età: un neonato mangerà il 100% di carne, un giovane esemplare si nutrirà di circa il 40% di vegetali e il 60% di animali, un adulto si ciberà prevalentemente (fin quasi al 75%) di vegetali, con un'importante predilezione per la frutta.
I loro cibi preferiti sono le vespe, gli agrumi in generale e la frutta fermentata. L'alcool su di loro non ha alcun effetto negativo ed essi possono berne in grande quantità e metabolizzarlo tranquillamente come farebbero con l'acqua.
Il loro sistema immunitario è forte, ma non come quello di altri draghi, e non possono mangiare carcasse troppo vecchie.

Draghi oscuri famosi
Ermes Siegader To'rvak
Shadow Ermesson

Curiosità
  • Il primo drago oscuro mai nato era un ermafrodita autosufficiente, cioè capace di deporre uova fertili senza accoppiarsi!
  • Mangiare molto cervello può modificare temporaneamente il loro comportamento, rendendoli meno inibiti come farebbe l'alcool con gli esseri umani.
  • Sono l'unica specie attivamente magica di drago che supera i dieci metri di altezza.
  • Possono avere solo gli occhi verdi, ma possiedono un paio di palpebre protettive (come quelle dei coccodrilli) che può rimanere chiusa e dare all'occhio un aspetto lattiginoso e biancastro.
  • Tutti i draghi oscuri mai nati hanno avuto nomi che gli sono stati assegnati dagli esseri umani e mai da un altro drago.
  • La grandezza delle femmine di drago oscuro è proverbiale. “Spostati, che mi sembri una dragonessa oscura” è un modo di dire piuttosto comune fra i draghi, per esprimere la grossezza di qualcuno che gli ostruisce completamente la visuale.
  • La criniera di un drago oscuro viene definita “capelli”.
 
Galleria d'immagini (Clicca per ingrandire!)



Cucciolo
Cucciolo in gabbia
Con un drago dorato
Giovane affronta gufo mostro
Con dragoniere (Mark McWoodland)
Cuccioli ibridi con drago dorato
By edge-chan


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