domenica 15 gennaio 2017

Draghi dorati

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Draghi dorati maggiori
(Verusdraco sapiens aurea)



Origine
Si tratta di una razza antica, ma che nel tempo è andata incontro a diversi cambiamenti per adattarsi al loro mutato stile di vita. Inizialmente i draghi dorati maggiori erano più piccoli e di poco più snelli, con un colore della pelle che variava dal marrone chiaro al sabbia brillante, ideale per mimetizzarsi nelle savane e nei deserti. Dopo l'inizio della convivenza con gli esseri umani, per qualche ragioni i draghi dorati iniziarono ad appassionarsi alla raccolta di gemme e metalli preziosi e divennero guardiani dei più ricchi tesori. Il loro colore e la loro forma fisica cambiò: divennero più grossi, più pesanti e di un colore molto simile a quello dell'oro che proteggevano. Un drago dorato maggiore, disteso su una cascata di monete d'oro, ha quasi lo stesso identico colore di quest'ultimo e il pattern delle squame, a bordo rotondo, somiglia molto a un mucchio di monete, permettendogli di non essere immediatamente visto da un ladro che entra a saccheggiare i tesori, potendolo così cogliere in fallo e punirlo.

Aspetto
I draghi dorati maggiori sono cugini dei draghi dorati minori, ovviamente, e con essi condividono il colore delle squame e della membrana alare, entrambe dorate. Le loro somiglianze terminano qui: il drago dorato maggiore è pesante, con zampe tozze e muso spesso, capace di raccogliere l'acqua nei tessuti corporei per consumarla lentamente più tardi, retaggio di quando queste creature vivevano nei deserti. Le corna dei dorati maggiori, così come tutte le spine e gli artigli, sono di colore nero o bruno molto scuro, lisce e senza nodi. Possiedono solo due corna appuntite e dritte che continuano all'indietro il profilo della testa. La punta della coda non termina in alcun barbiglio o punta cornea, come accade in altre specie, ma è semplicemente ricoperta di piccole scaglie quasi completamente rotonde, come centesimi.
I denti sono parzialmente differenziati: sebbene non siano divisi in veri incisivi, canini, molari e premolari, tendono ad imitarli e sono atti alla masticazione.
Sono draghi di taglia medio-grande e un adulto può pesare fino a cinque tonnellate di peso. Anche le loro ossa sono cave e l'apertura alare può superare i ventisette metri, questo perché è necessaria una superficie alare enorme per tenere in volo uno di questi corpulenti draghi!
Nonostante le possenti ali, i draghi dorati maggiori non amano staccarsi da terra e per loro è notevolmente faticoso, ma all'occorrenza (soprattutto per salvare qualche tesoro rubato) sono capaci di notevoli scatti aerei.
Le orecchie non possiedono padiglione e il timpano è protetto solo da una squama traslucida modificata, chiamata auroscala, che impedisce allo sporco di entrare nel timpano e al timpano stesso di non vibrare troppo forte durante il volo.
Spesso questi draghi sembrano “grassi”: talvolta questo è dovuto all'accumulo di acqua nei tessuti, altre volte è autentico adipe, essendo essi molto propensi a ingrassare e condurre una vita sedentaria.
Il dimorfismo sessuale è molto accentuato e i maschi sono più piccoli (sebbene non più snelli), con corna più affilate e lunghe e colori più brillanti, soprattutto sulle ali, mentre le femmine hanno corna corte e più smussate, muscoli del petto e delle zampe anteriori più possenti e coda appena più corta. Talvolta i maschi possiedono una coppia di spine nere sui garretti delle zampe posteriori, il cui uso non è chiaro nemmeno a loro.


Comportamento

I draghi dorati maggiori amano l'oro e il cibo, sebbene non siano possessivi quanto possa sembrare: non è il possesso, ma la presenza dell'oro stesso che li esalta. Come molti draghi antichi, hanno una società complessa e rapporti gerarchici talvolta incomprensibili per gli umani; ad esempio non è dovuto rispetto ai capi degli stormi (sebbene uno stormo di draghi dorati sia un evento eccezionalmente raro) tanto quanto ai giovani con una bella voce e i loro modi di salutarsi variano da rango a rango e da regione a regione.
I draghi dorati hanno una memoria lunghissima e ricordano con precisione le facce degli altri draghi e persino degli umani che hanno visto anche dozzine di anni prima, perciò i ladri di tesori devono stare molto attenti a non rivelare il proprio volto, neppure per un secondo, se il custode di un tesoro è una di queste creature.
I draghi dorati maggiori amano anche cantare e lo fanno con voce bassa e spesso utilizzando vocaboli del tutto inventati, che ad un orecchio inesperto possono sembrare draconico o una qualche altra lingua ancora più arcana. Talvolta usano le parole di diverse lingue che gli suonano piacevoli per creare delle canzoni-collage e sono capaci di imitare anche alcuni dei versi animali. Uno dei ritornelli dei più noti testi musicali della loro cultura, recita:

Banana gold animalis
Ek is 'n goeie draak
ang usa ka maayo nga dragon
I am bello drago oh oh oh
*verso dell'orso* Christmas”

In genere, il carattere di un drago maggiore dorato è schietto, diretto, aperto al divertimento e alle sperimentazioni, ma non molto all'attività fisica. Ridono spesso, con un suono caratteristico che somiglia a un piccolo rombo di tuono e possono emettere fischi acutissimi per motivi diversi, fra cui richiamare il proprio partner che si è allontanato troppo.

Nascita e crescita

I cuccioli di drago dorato maggiore nascono da uova, incubate per un periodo variabile fra le due settimane e i due mesi. Il guscio delle uova è mediamente
morbido e toccarlo è molto simile a toccare una palla di formaggio e le uova stesse sono capaci di rimbalzare per non danneggiarsi ai piccoli urti.
Il draghetto esce dall'uovo grazie ad uno speciale dente di cheratina, che cade poco dopo la nascita, e si aiuta con gli artigli per lacerare il guscio dell'uovo. La madre, in seguito, mangia la scorza vuota per assumere calcio supplementare e anche perché ha un sapore delizioso.
Il neonato ha un sacco vitellino e possono non assumere cibo per altre due o tre settimane dalla nascita, anche se spesso i genitori cominciano a nutrirli fin da subito. Come tutti i draghi grandi, sono lenti a crescere e raggiungono la piena maturità e la capacità di riprodursi solo superati i venticinque anni. La crescita di un drago dorato maggiore continua allo stesso ritmo per i primi sedici anni di età, dopodiché rallenta senza però mai fermarsi fino al raggiungimento del loro peso massimo, ovvero le cinque tonnellate.

Vita sociale e corteggiamento
I draghi dorati hanno, come già anticipato, un'intensa vita sociale. Amano parlare con gli umani, con gli altri draghi, con i draghi della loro specie e perfino a loro stessi, da soli.
Non vivono in veri e propri branchi, ma possono riunirsi in gruppi di massimo quattro esemplari, conosciuti gergalmente come “coinquilini” o “studenti” perché il motivo dietro queste riunioni è generalmente lo studio di qualche cosa (molto spesso la musica).
Talvolta, per attirare le femmine, i maschi fingono che i loro coinquilini più grandi siano altre femmine e si mostrano come coppie felici che però poi si separano a seguito di violenti litigi: da quel momento il giovane maschio, che ha dimostrato di essere un ottimo partner, è single e pronto ad essere accalappiato. Questo trucco può tuttavia funzionare solo fra draghi molto giovani, poiché con l'avanzare dell'età, nessuno maschio potrebbe essere scambiato per una femmina.
Altre volte, i maschi si riuniscono in gruppi e danno vita a finte zuffe allo scopo di mostrare la propria prestanza, ma questo trucco generalmente non funziona, essendo le femmine poco interessate ai maschi che si azzuffano.
I draghi dorati non chiamano il corteggiamento con questo nome, né parlano di periodo degli accoppiamenti: il tempo degli amori per loro è definito come il “momenti dei trucchi” perché tutti i maschi (solo i maschi corteggiano) si danno da fare per inventare le scenette più divertenti per colpire le femmine con la loro arguzia e talvolta prestanza fisica.
I draghi dorati non formano coppie stabili, ma numerose “amicizie”: draghi da cui sono attratti e che durante il periodo della riproduzione possono essere scelti come partner, mentre nel resto dell'anno si frequentano per cantare, parlare o cacciare insieme. Nei tempi passati, si credeva che i maschi avessero veri e propri harem, ma in realtà entrambi i sessi possono scegliere fra diversi partner. Un maschio e una femmina che non hanno intenzione di riprodursi scegliendo l'altro, ma che vivono comunque insieme, sono detti “coppia singola”, mentre un maschio e una femmina che vivono nello stesso antro e hanno intenzione di riprodursi sono detti “doppia coppia” perché il numero medio di uova deposte da un drago maggiore dorato è due.
I cuccioli sono accuditi da tutti i conquilini, dai genitori e dagli “amici” dei genitori, in una sorta di gigantesca famiglia allargata, per cui devono viaggiare spesso da un antro all'altro e conoscere cugini, zii e fratellastri. L'educazione dei cuccioli è più breve che in molte altre specie e già a tre anni di età i giovanissimi sono liberi di rimanere nel loro nucleo familiare o riunirsi ai loro fratelli e cugini preferiti per formare un gruppo di coinquilini che andrà a vivere molto lontano dalla famiglia originale.
Molto raramente un drago dorato si accoppia con un drago di un'altra specie, soprattutto durante il loro periodo fertile (che va dall'inizio alla fine di Marzo), essendo essi molto fieri della propria razza e del proprio genoma, rifiutando così agli estranei di interferire con la riproduzione. Al contrario della maggior parte degli altri draghi, quelli dorati contemplano l'accoppiamento che non sia a fine strettamente riproduttivo e perciò talvolta corteggiano, al di fuori del tempo dei trucchi, altre razze di draghi, che però solitamente non sono altrettanto inclini a spendere energie in un accoppiamento senza ricavarne delle uova.
Un detto popolare dice che tutti i draghi dorati si conoscono fra loro, come i frati di un convento e sembra proprio che sia vero: ciascun drago dorato sul pianeta ha visto, almeno un'altra volta nella vita, ogni altro drago dorato esistente. Come sia possibile, visto che gli adulti viaggiano poco o nulla, è un vero mistero.

Habitat e dieta
I draghi dorati maggiori amano i luoghi asciutti. Caverne umide e piene di tesori? Non fanno per loro, nonostante i tesori gli farebbero sicuramente gola. I draghi dorati amano la pietra calda, la sabbia e i cactus, che fanno parte della loro dieta, perciò sono ampiamente diffusi nella zona Equatoriale e nei deserti sia in Africa che in America (dove sono arrivati prima di Cristoforo Colombo e senza sapere come abbiano fatto, visto che non amano viaggiare). Sono onnivori, ma a prevalenza carnivora, e mangiano letteralmente qualunque animale, persiono piccoli come scarafaggi e mosche, sebbene non siano di grande sostentamento per loro. “Ogni fegatino di mosca è sostanza” È uno dei loro detti più comuni, a significare che ogni briciola di cibo concorre al loro sostentamento e la loro propensione ad acchiappare ed ingoiare le piccole cose che si muovono può sembrare quasi patologica.
Per cacciare prede più grandi, si sotterrano sotto dune di sabbia o si ricoprono di sterpi secchi e attendono completamente immobili finché le prede non gli salgono letteralmente con i piedi in testa e allora, molto semplicemente, aprono le fauci, fanno scattare il potente collo e uccidono la loro preda, mangiandola poi con calma e gusto.

Draghi dorati maggiori famosi
Dollaro
Picustia Gro'baker

Curiosità

  • L'incrocio fra un drago dorato maggiore e un drago guardiano è detto drago tesoriere ed è considerata una delle razze di drago più letali e “perfette”.
  • L'incrocio fra un drago dorato maggiore e un drago bianco viene definito “drago angelo” ed è sterile, perciò non considerabile come una sottospecie a parte.
  • L'incrocio fra un drago nero e un drago dorato maggiore è un drago nero un po' più grasso.
  • Un nome scherzoso con cui vengono definite le uova dei draghi dorati maggiori è “formaggioni”.
  • La parole “grasso” e “obeso” vengono considerate inesistenti dai draghi dorati maggiori e fingono spesso di non comprenderle.
  • Le esuvie lasciate dopo le mute dai draghi dorati sono dorate anch'esse e di grande pregio.
  • I draghi dorati sono capaci di sputare fuoco, ma molti li credono incapaci perché non lo fanno quasi mai.
  • In compenso sputano. E la loro saliva è densa e appiccicosa come colla.
  • Giulio Cesare era un dragoniere e aveva un drago dorato, ma questi era così pigro che non usciva mai dalla sua tana e quindi molti non sapevano della sua esistenza. Si chiamava Pallal ed era una femmina.
  • In origine i draghi dorati maggiori avevano sei dita per ciascuna zampa: il numero si è ridotto nel tempo fino a cinque per ciascuna delle zampe anteriori e quattro per ciascuna delle posteriori.
  • Nel 1100 viene inventato il gioco della dama, ma pochi sanno che è stato una dragonessa dorata maggiore, Picustia, a inventarlo con le regole che conosciamo oggi!
  • In Francia venivano chiamati Dragons des pierres, ovvero draghi delle pietre, da intendersi come pietre preziose.
  • In lingua Zulu, si chiamavano sawubona isibankwa, tradotto liberamente “lucertola che saluta” per via della loro propensione a salutare i passanti.
  • In lingua inglese erano conosciuti, oltre che come “Major golden dragons” anche come “gay dragons”, ovvero draghi gioiosi, per via della loro attitudine leggera e allegra e per la loro capacità di affrontare a cuore leggero persino i lutti familiari. Questa definizione si è purtroppo persa con il tempo per essere sostituita da un più cupo “fat yellow dragons”, ovvero draghi gialli grassi.
  • Quando un drago dorato maggiore muore, la sua famiglia da un nome simile a quello del defunto ad un cucciolo neonato. Ad esempio, se il drago che è morto si chiama “Oester”, la famiglia darebbe ad un nuovo cucciolo il nome di “Chester”.
  • In realtà non sono così grassi quanto i nomignoli con cui vengono chiamati e il loro metodo di caccia lascerebbero intendere, ma solo un po' pigri: sono capacissimi di correre per molto tempo (anche se non a grandi velocità) e di eccezionali scatti in volo (anche se non per molto tempo).
  • Le loro scaglie un tempo erano considerate un bene preziosissimo e le corna degli esemplari morti potevano essere lavorate per produrre statuine e altri oggetti decorativi.
  • Odiano mangiare i limoni, ma non le foglie di limone.
  • La sezione “curiosità” per la scheda dei draghi dorati è la più lunga di tutte le sezioni “curiosità” mai scritte su schede che descrivono razze di draghi. 

🌵🎨Tutti i disegni in questa pagina (e molto probabilmente anche in tutte le altre pagine, se non diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma. Potete vedere altri loro lavori e/o supportarle (e supportare così anche tutti i Cactus di Fuoco ;)) sulla loro pagina Patreon. Diventate patroni delle arti!🌵🎨

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