martedì 27 marzo 2018

Zanzarone dei draghi

Zanzarone dei draghi (Zanzagus wyattiani)




Etimologia

Gli insetti della famiglia zanzagus, di cui solo lo wyattiani e il suo lontano cugino, decisamente più piccolo, il cromocephalus, sono esponenti, hanno in comune le caratteristiche da cui la loro famiglia prende il nome: i suoni duri e sibilanti che emettono se si sentono minacciati (comprensibilmente più profondi nel z. wyattiani, simile ad un chiacchiericcio fitto e cavernoso, tanto da valergli il nome di “mantide borbottante”) e l'apparato boccale ad ago.
Lo z. wyattiani è anche volgarmente chiamato “zanzarone dei draghi” perché è un insetto emofago la cui preda preferita sono principalmente proprio i Verusdraco di qualunque specie, che per via della mole difficilmente si accorgono di esso quando si accinge a pungerli e forniscono un quantitativo di sangue non indifferente rispetto al bottino che si potrebbe racimolare su altri animali, senza soffrirne affatto.


Aspetto



Lo zanzagus wyattiani, talora conosciuto come “zanzarone dei draghi” o “mantide borbottante”, è un insetto attero che in effetti ha ben poco in comune con una zanzara. L'unica cosa che li accomuna è la loro dieta a base di sangue, per cui lo z. wyattiani ha sviluppato un apparato boccale di tipo pungente-succhiante in grado di pungere altri animali e prelevarne i fluidi vitali, che può effettivamente ricordare quello dei Culicidi, con qualche piccola differenza.
Dalla bocca sporge la prefaringe (o ipofaringe) di forma allungata da ago, con la punta particolarmente sottile che si allarga in fretta fino all'attaccatura di aspetto carnoso alla testa bianca dalle sfumature azzurrine e triangolare, che può prendere il nome in gergo di “ago” o “stiletto”.
Essa è percorsa al suo interno da un canaletto escretore che inietta parte della saliva del z. wyattiani nella sua preda, anestetizzando l'area sul momento perché possa nutrirsi indisturbato, ma che provoca un forte prurito a qualche ora di distanza.
Ai lati della testa sono posti i due grandi occhi composti di forma ovale, di colore rosso intenso, che si scuriscono verso il centro in una macchiolina che ricorda una pupille. Tra gli occhi è posta una ghiandola che crea una piccola sporgenza ovale, la quale spruzza un liquido chiaro, denso e maleodorante se lo z. wyattiani si sente minacciato o alle strette.
Più tempo passa senza che venga ripulito dalla superficie che ha colpito, più difficile è che questa ne perda l'odore.
La parte superiore del capo è coperto da una fitta peluria rosa pesca che discende verso l'addome, interrompendosi a metà della vita, di aspetto non particolarmente soffice.
Il torace è corto e bombato, piuttosto piccolo ed attaccato ad un “collo” corto e spesso che lo collega alla testa; è di un celeste molto saturo, percorso da una striscia centrata frontalmente giallo canarino. Ad esso si collega il primo lungo paio di arti bianchi e sottili, le cui estremità sono modificate a creare un piccolo paio di chele che lo zanzagus wyattiani usa per scostare le scaglie dei draghi su cui si arrampica, in modo da poter pungere la pelle scoperta.
Torace e addome sono collegate da una vita sottile, azzurro intenso, la cui posizione orizzontale crea un angolo di poco più di 90° tra la linea superiore dell'addome e quella del torace. É formata da segmenti che la rendono particolarmente elastica, consentendo allo z. wyattiani di poter cambiare posizione e ribaltarsi in qualunque momento, che è un vantaggio notevole per un arrampicatore.
L'addome è bianco perlaceo, percorso superiormente da una V celeste che punta verso il torace e ritorna sulla faccia inferiore la fascia gialla che si era interrotta in vita. É di aspetto robusto e fasciato che si assottiglia e appuntisce lungo il suo profilo.
I segmenti che lo compongono normalmente sono leggermente ripiegati tra loro sotto il rivestimento esterno più duro e si discostano quando lo stomaco arriva alla massima espansione (lo zanzarone è pieno), lasciando intravvedere tra un segmento e l'altro strisce di tessuto semi-trasparente, percepiti come rossi all'occhio umano perché fanno vedere il sangue accumulato nell'organismo.
È sostenuto dalle due restanti paia di zampe, spesse e carnose che si assottigliano alle giunture, vagamente simili a quelle di una mantide religiosa quanto a conformazione. Le estremità delle zampe, comprese le chele, prendono un colore rosa pesca di gradazione vicina a quella della peluria sul capo.
Lo zanzarone dei draghi è un insetto molto grande, pesante circa 2 kg ed alto c.a. 32 cm dalla testa alla punta delle zampe (distese) e lungo una volta e mezzo tanto.

Ciclo biologico

Prima dell'ovoposizione, la femmina dello z. wyattiani si ingozza di sangue fino ad arrivare alla massima espansione del suo addome per più tempo possibile e cerca alimenti ricchi di proteine necessarie per il completamento della maturazione delle uova, da cui schiudono le neanidi a maggio\giugno.
La femmina dello zanzarone dei draghi depone da 30 a 100 uova in ooteche durante l'inverno, ma i piccoli che ne escono sono piuttosto fragili e solo una quantità esigua di essi sopravvive fino alla maturazione completa.
Lo z. wyattiani vive in natura al massimo un anno e mezzo, ma se qualcuno avesse per qualche bizzarro motivo voglia di allevarne uno potrebbe invece arrivare in cattività sino ai tre anni e mezzo.
È attratto dalle cose che mandando bagliori e riflessi luminosi perché gli ricordano le scaglie di un drago.


Distribuzione e Conservazione 


Un tempo diffuso ovunque vivessero draghi, oggi lo z. wyattiani è presente solo sull'isola di Horn Blu, all'interno delle caverne nelle quali vivono i maestosi Verusdraco, ma talvolta si accontentano di infestare anche viverne o draghi minori.

Magia

Lo zanzagus wyattiani non ha alcun talento magico.



Curiosità

  • Lo zanzagus wyattiani ha una varietà cerulea, in cui la peluria sembra essere più modesta ed e gli occhi sono azzurri, la peluria gialla, e le zone che normalmente avrebbero sfumature canarino sono del tutto prive di pigmentazione.
  • Diverse volte sono riusciti a sbarcare fuori da Horn Blu, ma spesso le loro infestazioni si risolvevano da sole in quanto non trovavano di che nutrirsi. Sono stati recentemente avvistati alcuni esemplari in Texas, ma non si conoscono ancora gli sviluppi.
  • Lo zanzagus wyattiani è considerato un animale così repellente e molesto che è stata creata un'apposita razza di cani, i Segugi Magnetici, solo per cacciarli, sebbene non siano animali da carne.
  • La carne dello zanzagus wyattiani ha un sapore disgustoso.

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