lunedì 26 luglio 2021

Recensione: Cari mostri (Stefano Benni)

Germoglietti di ogni genere, torniamo in scivolata alla nostra rubrica sulle recensioni!
Oggi parliamo di Cari Mostri, opera di un autore che abbiamo già affrontato ben altre due volte in passato. Tanto avete già letto il titolo di questa recensione, vero?
Sì. È ancora Stefano Benni.
Aspettate, però stavolta abbiamo la giustificazione, la giustificazione scritta! Infatti, questa è una recensione che ci è stata richiesta circa una vita fa da @Abgrund_ ; ora che abbiamo trionfato e messo le nostre spinette avide su una copia di Cari Mostri (ovviamente aggratis come nella più classica tradizione di noi Cactus Senza Soldi), possiamo finalmente esaudire la tua richiesta. Grazie del consiglio!
Prima di iniziare, vi diamo una curiosità su questo libro.
Nel primissimo racconto appare una creatura chiamata Wenge, descritta da Benni pressapoco come un animale ““domestico”” brutterello con una testa strana dagli occhi di pesce e il corpo da cane, una bestia misteriosa in grado di turbare i più, legata all’evoluzione ed alla natura selvaggia insita nei viventi. Quando Cari Mostri fu pubblicato per la prima volta nel duemila e quindici, la Feltrinelli lanciò una curiosa iniziativa per promuoverlo: furono fabbricati dieci pupazzi a forma di Wenge, che furono nascosti in sole dieci librerie Feltrinelli in giro per l’Italia. I lettori furono sguinzagliati per dare la caccia a questi pupazzi, e chi fosse riuscito a fotografarsi insieme alla creatura avrebbe potuto vincere uno dei Wenge e una copia di Cari Mostri con dedica.
Tutt’ora, se siete curiosi, potete trovare le varie foto e saperne qualcosa di più risalendo all’hashtag #CacciaAlWenge. A proposito, qualcuno di voi è riuscito a partecipare all’iniziativa? Fateci sapere e fateci vedere le foto del We.

O commentate dicendoci dei vostri animali domestici strani, se proprio non avete un We. La sete di conoscenza di bestie strane non si placa mai.
Okay, okay, ora sappiamo che c’è un canepesce brutto in questo libro. Ma di cos’altro parla?


1. La trama:
Cari Mostri è una raccolta di racconti, una sfilza di venticinque storie narrate senza ordine. Non sono consecutive né unite da una cornice comune, ma possono essere tutte lette a parte, bocconcini insaporiti di orrore e commedia.
L’unica cosa che condividono è il tema della paura, dello strano, del mostruoso. Attenzione, però, perché il “mostruoso” non si limita ad essere il diverso o l’inspiegabile, anzi. Siam bravi tutti a scrivere come spaventose le cose brutte che non capiamo, a far sembrare pericolosi gli alieni che ti rapiscono di notte zitti zitti, i demonietti che vengono a morderti i piedi mentre dormi, le donne che di botto ti scrivono con un rossetto viola “Benvenuto nell’AIDS” sullo specchio (chissà se quelli delle generazioni più recenti la capiranno questa?).
Queste storie pullulano di vampiri, mummie, animali strani, eppure spesso non sono loro ad essere sotto i riflettori. Tutte, in maniere diverse, parlano degli istinti oscuri insiti dentro gli esseri umani; parlano di ciò che è brutto, che non vogliamo vedere nell’umanità perché ci rende inaffidabili, pericolosi verso noi stessi (l’ultimo racconto della raccolta in particolare vi farà provare una sensazione simile al voler guardare in basso quando ti dicono di “non guardare giù”, è un solletico al cervello) e verso gli altri. I mostri ci sono cari, perché i mostri siamo noi.
Le storie sono brevi, alcune sono lunghe una cosa come tre pagine. Per questo motivo vi risparmieremo le trame delle storie singole, che a dirvi la trama finiamo per dirvi tutto, e piuttosto vi diremo in ordine sparso alcune delle cose che potrete trovare nel libro:
- Gatti, tanti gatti, un paio sono anche morti. Consideratevi avvisati.
- Un vampiro triste che non riesce a pagare le tasse.
- Visto che lo conoscete già, vi diciamo che c’è il canepesce più amato d’Italia, il Wenge. Bello dei Cactus, noi gli vogliamo bene anche se è un coso puntuto di un racconto dell’orrore.
- Due dei racconti sono spudorate fanfiction su persone realmente esistite. E se può Stefano Benni possiamo anche noi, che cavolo! Ora vogliamo scrivere spudorate fanfiction.
- Una ricercatrice che empatizza con una mummia (una mummia a cui un po’ abbiamo voluto bene pure noi)
- La statua di una madonnina che ride invece di piangere (e fa ammattire un prete. Ma non letteralmente, non è mica un mostro lovecraftiano).
- Una creatura luminosa, sfortunata ed eroica, da cui un giorno potreste essere salvati e che vi farà inumidire gli occhietti.
- Fantasmi che ballano in un hotel.

Senza la possibilità di dirvi altro, vi lasciamo con una citazione dal libro come stuzzichino:

“La paura è una grande passione, se è vera deve essere smisurata e crescente. Di paura si deve morire. Il resto sono piccoli turbamenti, spaventi da salotto, schizzi di sangue da pulire con un fazzolettino. L’abisso non ha comodi gradini”.



2. La copertina:


Cari Mostri ha una sola copertina, che è questa qui:

Giallo: il colore del male

La copertina è senz’altro azzeccata, rappresentando a contrasti forti un pugno di personaggi che sembrano essere apparentemente normali, ma le cui ombre mostrano una natura nascosta molto più sinistra.
Tranne la bambina. Lei sembra un mostro di suo, la sua ombra è molto più rassicurante di lei: ha una cavolo di bambola tentacolata in mano, il naso tra gli occhi (che sono fuori fuoco) e la faccia di una spacciatrice uscita dalla scuola di Educazione Cinica. Probabilmente vuole anche mordere le caviglie del tizio in primo piano. Se ci fossimo accorti che una cosina del genere ci sta pedinando, anche noi saremmo circospetti.
Comunque ci sentiamo di promuovere la copertina, perché ha rispettato il tema del libro e ha uno stile tutto suo che la rende difficilmente dimenticabile. Ben fatto!


3. Cosa ci è piaciuto:
La varietà dei racconti. Siccome avevano protagonisti e trame diverse, ogni raccontino si crea una sua propria atmosfera e dona una bella panoramica varia di personaggi, posti, situazioni e anche ogni “conflitto” attorno a cui nasce il racconto è completamente diverso dagli altri. E poi, anche se tocca spesso sulla parte oscura dell’animo umano, Cari Mostri non è la solita solfa de “gli umani sono gli animali più cattivi, sono senza speranza, fanno tutti schifo gne gne”, ma una serie di istantanee su delle situazioni specifiche… alcune neanche malvagie.
Lo stile è un altro punto a favore: sempre vivace, il registro linguistico scivola dal terra terra all’altolocato all’inventato di sana pianta per rimanere al servizio dell’autore.
E poi vogliamo citare un racconto in particolare… allora, come fare questa cosa senza spoiler? Diciamo così: c’entra qualcosa con Wattpad. No, non si tratta di un racconto in cui una scrittrice di romanzi trash sulla piattaforma di scrittura più amata dalle adolescenti (e pure da noi, che adolescenti non lo siamo più da un po’…) che si trasforma in una serial killer, anche se l’idea è stuzzicante. La mettiamo da parte quest’idea, chissà che non ci venga un bel racconto. Ma cosa stavamo dicendo… ah, sì! Ha qualcosa a che fare con Wattpad. In maniera molto trasversale. Diciamo che è una fanfiction sul fandom di una band estremamente popolare e adesso avrete capito tutti chi sono, no? Ecco, c’è una storia che parla di loro, delle fans scatenate, di quelle che morirebbero per un concerto, e questo racconto ci ha piacevolmente turbati perché, beh, nella sua demenziale plausibilità è un tipo di orrore che esiste, ma di cui nessuno scrive. Chapeu! Chapeu alle fanfiction di Stefano Benni!


4. Cosa non ci è piaciuto:
In contrasto con i più frizzanti, che sono in grado di farsi gustare e ricordare con piacere, alcuni dei racconti sono un po’ dimenticabili e/o più prevedibili. Non sgradevoli, ma meno intensi, tanto che di alcuni abbiamo avuto memoria solo rimettendo insieme delle informazioni per questa recensione.


Voto complessivo: 75 su 100. Complimenti, sei promosso, libro bello!


A chi lo consigliamo: Lo consigliamo agli appassionati di storie dell’orrore vecchio stampo, come Dracula, Frankenstein o le storie del vecchio Poe. Abbiamo l’impressione che potreste imbattervi in qualcosa che vi piace anche aprendo questo libro! È un tipo di orrore che scaturisce dalla psicologia e per questo ben si sposa con il racconto scritto. In un certo senso, è un Piccoli Brividi per grandi.
È una bella scelta anche per chi, per un motivo o per un altro, è alla ricerca di un libro che si può sbocconcellare invece di mandar giù tutto in una volta. Le pagine complessive del libro sono poco meno di duecentocinquanta (anche se non sono scritte in piccolo), ma il fatto che siano divise in una serie di pratici raccontini può costituire un bel vantaggio per alcuni. Hai una soglia dell’attenzione bassa? Hai poco tempo per leggere e non vuoi fermarti sempre nel mezzo di un’azione interessante? Hai voglia di leggere tante storie diverse senza dover prendere cinquanta libri diversi?
Se sì, puoi provare a dare una chance a questa raccolta.
Occhio, potrebbe fare storcere il naso ad alcuni fan dei primi lavori di Benni, perché la sua classica ironia a nostro avviso qui passa un po’ in sordina e il suo stile è meno sciolto e demenziale.

Dove potete comprare il libro?
È un libro ad alta reperibilità, perciò non vi sarà difficile trovarlo di persona in una libreria abbastanza fornita, soprattutto se sapete che porta regolarmente libri editi da Feltrinelli.
Se avete interesse nell’acquistare quest’opera online, potete trovarlo su quasi qualunque sito che venda libri, con un prezzo che si aggira tra i sedici euro e cinquanta e i diciassette euro. Fa eccezione Amazon, che oltre al libro regolare offre sia il Kindle a sette euro che la versione con copertina flessibile a nove euro e du’ spicci.
Caso vuole che abbiamo anche un’affiliazione con Amazon, perciò se vi salta il ghiribizzo di volere in casa un libro con una bambina bruttissima in copertina, potreste dare un’occhiata all’inserzione dal link che vi lasciamo qui! Voi pagate proprio gnente in più, quindi a voi non cambia nulla tranne che è più comodo perché vi basta far click dal link che vi lasciamo, mentre noi ci guadagniamo un paio di centesimi. Consideratelo. Ecco il link!

Se volete leggerlo prima di comprarlo, invece di piratarlo, non dimenticate di provare a fare un salto in biblioteca! Date amore alle vostre biblioteche!
 
Che cosa ne pensate del libro? Siete d'accordo con noi su tutto, siamo stati troppo cattivi (perché un po' cattivi lo siamo sempre, è normale nelle recensioni spinose) o siamo stati troppo indulgenti? Fateci sapere, e alla prossima recensione!

P.S.: Suggeriteci libri da recensire! (Meglio se sono gratis, che siamo senza soldi. Ma accettiamo di tutto). Nota: un sacco di gente si limita a dirci il titolo del libro da recensire, o addirittura a scrivere un sacco di titoli in fila, e non abbiamo davvero il tempo di andare a controllare una ad una tutte le trame per decidere se ci interessano o no, perciò per favore potete scrivere un piccolo abbozzo di cosa parla il libro? Così possiamo decidere se controllare la trama ed eventualmente leggerlo.
Per fare un esempio: "Ehi, Cactus! Vi consiglio La Magia del Lupo di Michelle Paver perché è un fantasy diverso dal solito, ambientato nella preistoria, ed è molto avventuroso!" oppure "Ciao, vi consiglio Nina, La Bambina della Sesta Luna, perché è un libro per bambini davvero brutto e mi piacerebbe leggere una recensione scritta da voi per spanciarmi dalle risate".
Vi aspettiamo ;)


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