lunedì 7 marzo 2022

Recensione - Michele Strogoff (Jules Verne)

Okay. Giuriamo di non averlo fatto apposta.
Non abbiamo scelto questo libro di Jules Verne perché ci siamo ritrovati incuriositi dalla geopolitica russa in seguito ai fatti di... ehm... vabbé, lo sapete tutti. Sapete tutti delle atrocità e delle bombe e della guerra vicina a noi e di quel grandissimo testa di capasanta che ha deciso che è okay sparare su un deposito di medicinali, ammazzare bambini e... vabbé. Vabbé, vabbé, a leggere le recensioni spinose si viene per rilassarsi, non per farsi venire i crampi al cervello per la rabbia. Non si viene per capire chi ha torto e chi ha ragione, per parlare di veri missili, della NATO, dell'ex URSS, delle mire espansionistiche o delle vendette, del dolore di persone vere che hanno perso la loro casa e i loro affetti, no, qui si viene per divertirsi. Stacchiamo un po' il cervello dalla sofferenza per ricordarci che anche per la bellezza della letteratura (o per il trash) noi viviamo.
Resta il fatto che il libro che recensiamo oggi è un libro che parla di Russia. E di invasioni, di intrighi, della minaccia di una guerra.
Non è colpa nostra! Il libro ce l'ha consigliato EleeV1t, prendetevela con lei!
Detto questo, noi abbiamo preso il libro in biblioteca prima dei tempi sospetti, ma solo ora possiamo recensirlo. Si tratta di un classico scritto da Jules Verne nel 1876, quindi con quasi 150 anni di età, e il suo titolo è "Michele Strogoff".
Ora, sicuramente saprete che "Michele" non è propriamente un nome russo. Ci siamo dunque chiesti... ma qual'era il titolo originale?
Tenetevi forte.
Il titolo originale èèèèèèè *rullo di tamburi*: Michel Strogoff.
Questo ci dice che i traduttori hanno assolutamente ritenuto necessario aggiungere una E alla fine del nome, per italianizzarlo, ma che se ne sono fregati altamente del fatto che si chiamasse "Strogoff". A questo punto pretendiamo la traduzione totale in "Michele Strogoffo".
Ma di cosa parla questo libro? Di solito gli scritti di Jules Verne sono così: c'è un tizio (o più tizi) che si trovano in luoghi selvaggi, misteriosi e inesplorati e che iniziano a costruire qualunque utensile/alimento/quellochevolete voi con la roba che trova per terra, tipo il sapone con le pietre, le case con le pietre e i campi con le pietre e... vabbé, avete capito. E poi ci sono sempre questi animali immensi, irrealistici, fortissimi, che sembrano usciti dalla preistoria, con balene lunghe chilometri, granceole che possono lottare con gli esseri umani e quagga (che ricordiamo, sono estinte *inserire musica di Jurassic Park*).
Qui invece no. Nada. Niente. Non si esplorano terre inesplorate e non ci sono bestie irrealistiche.
Quindi, di cosa parla 'sto Michele Strogoffo? 
 
1. La trama 
Il re viene a sapere, nel primo capitolo più lento e noioso della storia umana, che oltre la città di Tomsk il filo del telegrafo è stato reciso.
Ci vengono raccontate anche 1334143413434 cose che non c'entrano niente con il resto della trama e sono tutte un flex di Jules Verne che vuole farsi dire da tutti "Guarda com'è figo quello là! Quello sa come si fanno i balli a palazzo! Sa tutti i nomi di tutti gli invitati che non sono importanti per la trama! Sa tutti i gradi di tutti i militari! Ah, che figaggine! E poi gli invitati si mettono a parlare di politica e di fatti di cui ancora non ci importa nulla, è bellissimo!".
Dopo aver riletto un milione di volte il primo capitolo cercando di non addormentarsi, capitolo in cui non accade nulla di davvero importante a parte l'informazione (che però è proprio la prima cosa che ci dicono) che il filo del telegrafo è stato reciso, si passa al secondo, dove ci sono cose noiose sui tartari.
E poi, finalmente, solo al terzo capitolo si palesa lui! Sì, LUI! LUI!
Squillate tamburi e rollate trombe (dopo due capitoli scritti così saranno impazziti pure gli strumenti musicali) è arrivato MICHELE STROGOFF!
Michele Strogoff! Il corriere dello zar! Così bello che ci si mettono almeno due pagine DUE PAGINE diciamo due pagine per descrivere quanto è bello.
Quando Mika, nella sua famosa canzone "Blame it on the Girls" cantò "He's got looks that books take pages to tell, he's got a face to make you fall on your knees", secondo noi avrebbe tranquillamente potuto riferirsi al nostro Strogoffone.
Michele ha un corpo di ferro e un cuore d'oro (così ci fanno sapere) e il suo compito sarà portare una lettera al Granduca, fratello dello Zar. Eh sì, perché di solito i messaggi importanti arrivano con il telegrafo, ma qui qualcuno l'ha tagliato quel filo!
E il Granduca deve assolutamente sapere dell’arrivo imminente di un'orda di Tartari guidati dal traditore Ivan Ogareff, un ex militare insoddisfatto del trattamento ricevuto in Russa, e dal crudele Feofar Khan.
'Nsomma, a tagliare il dannato filo del telegrafo deve essere stato uno dei loro, così da isolare i nobili russi e prendere di sorpresa chi non sospetta nulla!
Mica scemi.
Oltre ad essere bellissimo, di alta statura, robusto, largo di spalle, ampio di torace, solido, ben costruito ben piantato (e tutte queste cose non le diciamo noi, le dice il libro, eh), Michele Strogoff è pure un Gary Stu, una Mary Sue al maschile.

Per chi non sapesse cos'è una Mary Sue, ci pensa santa Wikipedia:
"Mary Sue, a volte abbreviato in Sue, è un termine adoperato per descrivere un personaggio immaginario, solitamente il protagonista della vicenda e in genere femminile (per i personaggi maschili solitamente si adopera Gary Stu o Marty Stu), che si attiene alla maggior parte dei cliché letterari più comuni, ritratto con un'idealizzazione eccessiva, privo di difetti considerevoli e le cui capacità e abilità eccezionali non ricevono alcun tipo di spiegazione, o, nei rari casi in cui spiegati, la giustificazione è debole e vaga, e si traduce nella volontà di autocompiacimento dei desideri dell'autore."
 
Ecco. 
Anzi, avendo di lato il romanzo adesso vi possiamo confermare che in realtà le pagine necessarie a descrivere Michele Strogoff sono almeno tre. 
Comunque, torniamo alle incredibili capacità di Michele! Ecco in ordine sparso alcune cose che, ci racconta Jules Verne, sa fare, ha fatto o riuscirebbero facili da fare a Michele Strogoff:
- A quattordici anni ha ucciso il suo primo orso da solo, l'ha scuoiato e ha trascinato la sua pelle fino a casa, a diversi chilometri di distanza
- Può rimanere dieci notti senza dormire
- Può rimanere ventiquattr'ore senza mangiare (anche se questo lo possiamo fare pure noi, ma vabbé)
- Non si mangia le unghie
- Non si gratta le orecchie
- Affronta la grossa selvaggina armato di forcone
- Parla tutte le lingue, tutti gli idiomi di tutti i popoli della Russia
- Ha ucciso quaranta orsi
- Non si ammala mai 
- Non si perde mai, sapendo ritrovare la strada anche dove tutti gli altri si perderebbero
- Esegue gli ordini alla lettera e senza tentennare (a noi questo non è che pare un gran pregio, ma vabbé, per lo Zar invece sì)
- Ama sua mamma.

Insomma, quasi non c'è gusto... che fine fa il viaggio dell'eroe? La crescita fisica e spirituale del protagonista? I suoi tentennamenti, le sue incertezze, la possibilità di rivedersi in lui?
Vabbé, comunque il nostro ardito protagonista che non si gratta le orecchie deve viaggiare in un paese pieno di insidie (e fra i tumulti di una possibile invasione tartara e altre robe strane e pericolose) fino a Irkutsk per dare al Granduca 'sta benedetta lettera e oltre ad essa lo Zar gli consegnerà perciò dei documenti che faranno da lasciapassare universale.
Lungo la via incontrerà una ragazza lèttone (o giovane baltica, come preferite voi) che deve fare lo stesso terribile tragitto e deciderà di accompagnarla (anche perché in due danno meno nell'occhio e invece di sembrare una spia sospetta sembra uno tranquillo che viaggia in famiglia) nelle sue peripezie.
Ah, e la ragazza si chiama Nadia, ma questo lo scoprite più tardi, quindi vi abbiamo fatto uno spoiler, shhh!
Riusciranno i nostri eroi a consegnare la lettera?


2. La copertina 
Vi facciamo vedere proprio la copertina del libro che abbiamo letto noi, scannerizzata:

"Guarda che bel fucile che ho!""Il tuo colbacco però è storto"
 
E niente, è una dignitosa copertina da classico, con i cavalli e guerrieri con i colbacchi. Non è che possiamo avere da ridire su tutto.
 
3. Cosa ci è piaciuto: Nonostante sia un Gary Stu, Michele Strogoff è genuinamente un personaggio gentile. Di solito questi perfettini bellissimi vengono descritti come con un cuore d'oro, ma se si vanno ad analizzare le loro azioni si rivelano invece dei farabutti, molto spesso pure misogini.
Michelino nostro no! Michelino è bravo. Un protettore buono, che non giudica Nadia solo perché viaggia da sola e che decide di accompagnarla non solo perché il viaggio è realmente pericolosissimo (e dunque non solo perché lei è una donna) ma anche per vantaggio personale e per gentilezza, senza forzare la pulzella.
Alla fine, pur con tutti i suoi esagerati talenti, Michele Strogoff è innegabilmente un eroe e dunque un buon esempio... e non a caso questo libro si fa spesso leggere ai bambini!
 
4. Cosa non ci è piaciuto: L'eccessivo zelo di Jules Verne nel darci milioni di informazioni su TUTTO. Cioè, noi amiamo avere informazioni sul contesto in cui il personaggio si muove, siamo dei fans sfegatati del worldbuilding ma:
A) Questo non è fantasy né fantascientifico, non serve il worldbuilding
B) Vogliamo informazioni sul contesto in cui il personaggio si muove, non conoscere ogni singola etnia russa in un solo capitolo né sapere i nomi di tutte le regioni comprese quelle che non attraverseremo mai durante la storia.
Avete presente quando si dice che un buono scrittore è quello che mostra ma non dice? Ecco, lui fa il contrario. Non ci fa vivere il viaggio attraverso gli occhi del protagonista, ma è come se sorvolasse tutto dall'alto, ma che diciamo, dall'altissimo, e da lassù radiografasse l'intero territorio e ce lo raccontasse.
Verne studiava in modo enciclopedico i territori di cui scriveva le storie, solo che poi, invece di estrapolare solo i dettagli che gli servivano, lui ce li doveva mettere TUTTI. Sia mai che non si fosse capito che aveva letto tutti i tomi sulla Russia di tutte le librerie vicine a casa sua!
E perciò ci ritroviamo con un'enciclopedia che, per caso, ha dentro anche l'avventura di Michele Strogoff. Anzi, no, non per caso: è proprio una voce di quell'enciclopedia.
E poi i cattivi sono cattivissimi, i buoni sono buonissimi, bla bla, è piatto e sembra tanto propaganda filorussa con qualche pregiudizio di troppo su zingari e tartari. Eh, non l'ideale in questo periodo. Okay, forse non è l'ideale mai.
Ah, e poi non ci è piaciuto com'è andata a finire fra Nadia e Michele. Ma capiamo che invece, per molti, questo finale è proprio ideale, perciò... vabbé.
 
Voto complessivo: 68 su 100. Sei stato promosso, libruccio!
 
A chi lo consigliamo: Alla fascia d'età compresa tra i dodici e i sedici anni che ama l'avventura! Per molti adulti potrebbe risultare, eh, un tantino troppo lineare. Ma se amate comunque l'ambientazione, la steppa sconfinata, i mercati brulicanti di gente di culture diverse, gli orsi, i colbacchi, i terribili tartari, allora questo è il libro che fa per voi, indipendentemente dall'età!
 
Dove potete comprare il libro? Mah, Jules Verne è morto e sepolto! Perché comprare il libro? Trovate facilmente gli e-book in rete oppure la versione cartacea nelle biblioteche. Cercate sempre nelle biblioteche e dategli amore! Ma se siete innamorati del giovane alto, robusto, col naso bello, che non si gratta le orecchie e non si mangia le unghie e volete a tutti i costi una copia del libro da tenere su un altare in cucina, per fissarlo mentre cucinate il filetto alla Stroganoff o i pirozhkì, caso vuole che abbiamo un’affiliazione con Amazon, perciò date pure un’occhiata all’inserzione dal link che vi lasciamo qui! Così, voi pagate proprio gnente in più e non vi cambia nulla (tranne che cliccare sul link che vi lasciamo è più comodo), mentre noi ci guadagniamo un paio di centesimi extra. Consideratelo. ECCO IL LINK!
 
Che cosa ne pensate del libro? Siete d'accordo con noi su tutto, siamo stati troppo cattivi (perché un po' cattivi lo siamo sempre, è normale nelle recensioni spinose) o siamo stati troppo indulgenti? Fateci sapere, e alla prossima recensione! P.S.: Suggeriteci libri da recensire! (Meglio se gratis, che siamo senza soldi. Ma accettiamo di tutto). Nota: un sacco di gente si limita a dirci il titolo del libro da recensire, o addirittura a scrivere un sacco di titoli in fila, e non abbiamo davvero il tempo di andare a controllare una ad una tutte le trame per decidere se ci interessano o no, perciò per favore potete scrivere un piccolo abbozzo di cosa parla il libro? Così possiamo decidere se controllare la trama ed eventualmente leggerlo. Per fare un esempio: "Ehi, Cactus! Vi consiglio La Magia del Lupo di Michelle Paver perché è un fantasy diverso dal solito, ambientato nella preistoria, ed è molto avventuroso!" oppure "Ciao, vi consiglio Nina, La Bambina della Sesta Luna, perché è un libro per bambini davvero brutto e mi piacerebbe leggere una recensione scritta da voi per spanciarmi dalle risate". 
Cercate i nostri segni, trovate l'ispirazione, e alla prossima recensione! 🌵🔥


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