lunedì 9 maggio 2022

Recensione - Ogni cosa è bellissima e io non ho paura (Yao Xiao)

Salve a tutti germoglietti.
Bentornati alle Recensioni Spinose! Il libro che recensiamo oggi è un po' particolare, perché non è un romanzo. E non è una graphic novel, anche se per la maggior parte è visuale. Si tratta di una specie di fumetto... una raccolta di tavole, diciamo. Ad attirarci è stato il titolo, "ogni cosa è bellissima e io non ho paura", che in questo periodo di dolore ed incertezze (non temete troppo per noi, comunque, noi stiamo rialzando le teste coronate di fuoco e la nostra vita, pian piano, sta migliorando) sembrava proprio quello di cui avevamo bisogno.
Perché, diciamocelo, è da un po' a questa parte che tutti (e con tutti intendiamo anche voi lettori) ci sentiamo in qualche modo scombussolati, come se avessimo perso tempo e forze, forse a causa della pandemia, forse a causa di un concatenarsi di cause e effetti di questo mondo iper-tecnologico e iper-capitalistico (e per fortuna siamo in Italia, che se fossimo negli USA ci sarebbe solo da strapparsi le spinette, pardon, i capelli).
E quindi cosa c'è di meglio, per tirarsi su il morale, per darsi una scossa di positività, di un libro che si intitola letteralmente "Ogni cosa è bellissima e io non ho paura"?
Ehhhh... tante cose. Tante cose sarebbero meglio di questa.
Perché questo libro non è quello che sembra. Non è una cosina pucciosa, non è qui per tirarti su il morale, non è qui per farti sentire al sicuro o felice o coraggioso.
No, questo libro è qui per raccontarti un'esperienza sicuramente non serena, spaccata in due, un'esperienza di dubbio ma anche, per fortuna, di liberazione. Più di dubbio, però.
'Nsomma, una di quelle cose che vanno tanto di moda nei libri di oggi. O di ieri. O degli anni novanta se è per questo: perché capire sé stessi e il mondo, in questo casino megagalattico è sempre una cosa che va di moda.
Peccato che di risposte vere non ce ne danno mai.

Curiosità: nel Novembre del 2020, è stata stampata la seconda edizione numerata di questo libro. Ne sono state fatte 999 copie. La copia che abbiamo letto noi è la numero 939.
Altra curiosità: il libro è inaspettatamente pesante per avere solo 126 pagine: colpa della copertina che da sola pesa un bazzilione e se anche i libri più grossi avessero copertine così, al solo trasportarli diventeremmo tutti palestrati con la schiena d'acciaio. Oppure ci verrebbe la scoliosi, chi sa...

1. La trama:
In questo racconto/fumetto autobiografico la protagonista è un'artista di origine cinese che vive a New York da dodici anni e si disegna come una specie di maghetto, con corti capelli rossi (sei tu, September?), una specie di corta tonaca mistica e un cappellino a punta nero.
La cosa curiosa è che siamo andati a cercare una foto di Yao, perché volevamo proprio vedere una ragazza orientale con il cappello a punta e i capelli rossi, ci sembrava una cosa stilosa e originale!
Ci dispiace deludervi, ma Yao Xiao è solo la vostra tipica adorabile fumettista cinese:

Ciao, non sono un maghetto, sono un'artista cinese!
 

Va da sé che il modo in cui si rappresenta debba essere legato ad una qualche metafora, un simbolismo, sempre che lei non abbia avuto quel look in passato e poi cancellato tutte le prove... fateci sapere, se siete più informati di noi!
Ah, torniamo alla trama: Yao, protagonista della sua stessa storia, parla attraverso le immagini e alcune didascalie del suo vissuto da immigrata queer (bisessuale, in questo caso, e ci è parso di capire anche un po' gender fluid) e ci conduce attraverso tematiche legate a body shaming (sembra proprio che essere anche solo un po' cicciottelli sia la fine del mondo, per le culture orientali... meno male che stiamo nel Sud Italia! E capite cosa intendiamo, vero cannolini nostri?), accettazione del suo orientamento da parte dei genitori (in realtà ci viene mostrata quasi solo la mamma, come se il papà avesse poca o nulla importanza in tutta questa faccendo), sessismo (quello ci sta sempre, porca miseria, in qualunque opera autobiografica scritta da una donna, e la cosa triste non è che ne scrivano, ma che esista in maniera così estesa porcaccio di quel patriarcato zozzo) e la sempiterna ricerca del nostro (e del suo) posto nel mondo, una cosa che facciamo un po' tutti, anche inconsciamente.
I "racconti" sono brevissimi, pochi disegni, pochi tratti, pochi dettagli, poche parole. Poi zuuum! Verso un altro episodio.
C'è poco che possiamo spoilerare perché c'è poco in generale: ci sono già più parole fino a questo punto della recensione che in tutto il libro.

2. La copertina

La copertina del libro che abbiamo letto è esattamente questa (l'abbiamo scannerizzata):
Come potrei aver paura? Ho il mio gatto da guardia che mi segue ovunque!

Semplice e incisiva. I disegni sono più puliti qui che all'interno, anche se le rigone grosse da cartone per piccolissimi permangono.
C'è anche un gatto bianco e nero, con il nasino e le zampine rosa, che all'interno della storia viene però rappresentato sempre con colori diversi. O forse, più probabilmente, sono gatti diversi. Quanti gatti c'ha questa ragazza in un appartamento a New York? Però c'è una pagina, dedicata alle cose di cui lei è grata, in cui dice "il mio gattino", quindi si suppone che sia uno solo. E allora chi sono tutti gli altri gatti? Quello tutto bianco, quello grigio e bianco, quello tigrato... vabbé, noi siamo fans della continuity e in questo fumetto non ce n'è.
O forse di gatto ne ha uno alla volte, ma le muoiono di continuo e li rimpiazza! (Che ipotesi cattiva... un po' spinosa, ma può starci, no? Nel mondo della fantasia succedono tante cose, anche i gatti che vengono rimpiazzati). 
Comunque, dicevamo, la copertina... ci piace il logo di Edizioni Atlantide che sembra mezzo sprofondato nella collinetta erbosa! Molto elegante. Ha qualcosa di misterioso, di arcaico e leggero insieme.
Forse se ci scavi sotto puoi trovarci delle navi. (E molti di voi non avranno capito il riferimento, ma a chi l'ha capito diamo un cinque interdimensionale).
In generale, la copertina è carina, simpatica, ma non ci fa impazzire... forse perché siamo fans sfegatati dei lavori complicati e delle anatomie un tantino più realistiche.
E perché quell'albero ci sta facendo diventare strabici.
 
 
3. Cosa ci è piaciuto
Che nel dolore c'è una via di fuga. Quella via di fuga, anche se a volte non lo ricordiamo, siamo noi stessi.
Il racconto della perseveranza che alla fine paga (perché sì, non è tutto dolore, ma ci saranno momenti della lettura in cui capirete che davvero ne vale la pena) è una delle cose che più amiamo nella letteratura.
Altrimenti perché perseverare? Chi ce lo fa fare, di lottare sempre?

"A partire da questa notte, diventa una persona più semplice. Sii aperta di mente. Sii coraggiosa. Sii forte. Sii calorosa. Diventa la persona che dicevi saresti diventata molti anni fa. Lasciati trasportare dall’arte. Fai un sacco di cose. Continua a lottare per te stessa."
-Yao Xiao
 
E poi un pizzico di commozione ha toccato uno di noi durante una particolare scena. Ma è una cosa molto personale, non potreste indovinarla e noi non ve la diremo. Però è un punto positivo, condividere un'esperienza così specifica con qualcuno e vederla rappresentata perciò, ecco, deve stare qui.
 
4. Cosa non ci è piaciuto
Ci dispiace tanto, tanto, tanto dirlo, ma i disegni sono... i disegni sono... semplici. Non semplici tipo "essenziali e dritti al punto", ma semplici tipo "li ha fatti un bambino di otto anni".
Non è quello stiloso che capisci subito, o che nasconde dettagli importanti e metaforici... cioè, di quando in quando i dettagli metaforici ci sono, ma sono molto molto semplici... il problema vero è che non sempre è comprensibile.
E visto che la protagonista ha "vinto numerosi premi e ha pubblicato su Time, Vice, Newsweek e National Geographic", ci aspettavamo che si sapesse spiegare con le immagini. Sapete, no? Se vi dicono che un calzolaio è di fama mondiale, non vi aspettate che vi venda solo infradito di plastica un poco storte.
Alcune vignette le abbiamo dovute riguardare due o tre volte per capire cosa stesse succedendo, perché non era chiarissimo cosa si volesse rappresentare. Stilizzare, anche nelle forme essenziali, il soggetto che vogliamo rappresentare, è una delle cose fondamentali per un artista! E ci dispiace dirlo, Yao Xiao non sembra esserne davvero capace e questo fa perdere di potenza a concetti che sarebbero stati altrimenti fantastici!
In alcune (ma non in tutte, eh!) vignette manca di quell'immediatezza che è necessaria per emozionare.
Insomma, lo stesso tipo di impaginazione, le stesse parole, gli stessi identici temi, avrebbero portato ad un libro straordinario se solo l'artista fosse stata veramente, veramente forte. Perché se un libro è fatto al 90% di immagini, ci aspettiamo che siano belle, giusto?
Se mangiate un torrone con le mandorle, ma le mandorle in questione sanno di sedere di lontra, poco importa che tutto l'impasto sia sublime, perché comunque avete in bocca il sapore del sedere di lontra e questo, ehm, non è quello che vi aspettavate quando avete deciso di addentare del torrone. Poi magari a voi piace mangiare la parte posteriore delle lontre, che ne sappiamo, ma converrete con noi che non dovrebbe stare nel torrone alle mandorle.
Poi, ovviamente, questa recensione è del tutto personale e potete essere in disaccordo con noi quanto volete, ma noi siamo davvero delusi dal fatto che non riusciremmo a fare illustrazioni così irregolari e infantili neanche se le facessimo sbadatamente. E possiamo assicurarvi che non abbiamo mai pubblicato su Time, né su Vice, né su Newsweek e neanche su National Geographic.
Sbalorditi da tali traguardi, abbiamo cercato il portfolio di Yao Xiao, per capire come avesse fatto e...
Ed è davvero brava! I suoi lavori, normalmente, non sono neanche lontanamente paragonabili alle illustrazioni dentro questo libro.
Illustrazione di Yao Xiao. "Sogno di una puffetta rosea" l'avremmo intitolato.

Illustrazione di Yao Xiao. "Ragazza che se si spacca la bolla finisce con le chiappe a terra e l'osso sacro rotto in sette frammenti", lo avremmo intitolato.
 
Quindi lei ha proprio scelto di disegnare così male nel libro!
Boh, non riusciamo a farcela piacere, questa cosa. Che peccato.

P.S.: Però rosichiamo lo stesso. Anche noi vogliamo essere pubblicati su quelle testate fighissime! Comunque ormai ci conoscete: per quanto rosiconi, non lasciamo mai che la rosiconeria offuschi il nostro giudizio e diamo a Cesare quel che di cesare e a Xiao quel che è di Xiao. Lei è bravissima! E chissà che un giorno, anche se lontanissimo, non finiremo per lavorare ad un progetto insieme ;) (Spoiler: non succederà mai).
 
Voto complessivo: 65 su 100. Hai passato il testo, libro.
 
A chi lo consigliamo: A chi ha poco tempo per leggere e molto tempo per riflettere: questo volumetto si legge in un fiato (visto che ha pure pochissime parole). Poi se volete capire cosa pensa un'immigrata cinese a New York, senza però leggere interminabili romanzi con analisi della loro condizione esistenziale, questo libro è sicuramente uno dei top di gamma.
A noi piacerebbe, leggere un romanzo minuzioso su un'immigrata cinese a New York. Oggi divaghiamo un poco, lo sappiamo. Che sia colpa della lettura di questo libro, che ci fa riflettere più del solito e ci fa venire voglia di comunicare più del solito?
Comunque può piacere un po' a tutti, anche se non farà impazzire proprio tutti tutti... se però avete un'amica molto introspettiva, ma moderna, che legge le poesie di Rupi Kaur, questo libro sarà certamente un regalo graditissimo.
Non regalate questo libro agli amanti dei grandi maestri pittori rinascimentali: ci sono quattro possibilità su sei che vi guarderà malissimo appena aperta la prima pagina.
I collezionisti di libri illustrati invece lo apprezzeranno! Specie se farete notare loro che si tratta di un'edizione numerata, hehe.
 

Dove potete comprare il libro?
Questo libro, se non erriamo, è uscito nel 2020 e in due anni ha avuto modo di spargersi in un bel po' di librerie, attraverso diverse ristampe... certo, non lo trovate proprio dappertutto, ma può essere divertente fare una specie di caccia al tesoro attraverso diversi rivenditori fisici, se vi interessa. La migliore possibilità di ottenerne una copia velocemente rimane comunque internet: noi vi indirizziamo ai buoni prezzi e le spedizioni veloci di Amazon, con cui caso vuole abbiamo un’affiliazione.
Perciò se vi salta il ghiribizzo di volere in casa un libro sulla cui pesantissima copertina ci sono un'artista-maghetta con il suo gatto dagli strani piedi, date un’occhiata all’inserzione da link che vi lasciamo qui!
Così, voi pagate proprio gnente in più e non vi cambia nulla (tranne che cliccare sull'indirizzo che vi lasciamo è più comodo), mentre noi ci guadagniamo un paio di centesimi extra. Consideratelo. Ecco il link!
Se volete leggerlo prima di comprarlo, invece di piratarlo, non dimenticate di provare a fare un salto in biblioteca! Date amore alle vostre biblioteche! 
 
Che cosa ne pensate del libro? Siete d'accordo con noi su tutto, siamo stati troppo cattivi (perché un po' cattivi lo siamo sempre, è normale nelle recensioni spinose) o siamo stati troppo indulgenti? Fateci sapere, e alla prossima recensione! 
P.S.: Suggeriteci libri da recensire! (Meglio se gratis, che siamo senza soldi. Ma accettiamo di tutto). 
 
Nota: in tanti si limitano a dirci il titolo del libro da recensire, o addirittura a scrivere un sacco di titoli in fila, e non abbiamo davvero il tempo di andare a controllare una ad una tutte le trame per decidere se ci interessano o no, perciò per favore potete scrivere un piccolo abbozzo di cosa parla il libro? Così possiamo decidere se controllare la trama ed eventualmente leggerlo. Per fare un esempio: "Ehi, Cactus! Vi consiglio La Magia del Lupo di Michelle Paver perché è un fantasy diverso dal solito, ambientato nella preistoria, ed è molto avventuroso!" oppure "Ciao, vi consiglio Nina, La Bambina della Sesta Luna, perché è un libro per bambini davvero brutto e mi piacerebbe leggere una recensione scritta da voi per spanciarmi dalle risate". 
 
Cercate i nostri segni, trovate l'ispirazione, e alla prossima recensione! 🌵🔥

 

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