mercoledì 21 dicembre 2022

Cronache della Capitana: Sentiero del Tracciolino di Palmi


Badge: Capra potenziata
Conquistata per aver scalato il Sentiero del Tracciolino sul Monte Sant'Elia, a Palmi, in Calabria. (12/02/2021)
 
In una scala da una a cinque capre potenziate, come si qualifica il Sentiero del Tracciolino di Palmi?
 
Divertimento 🐐🐐🐐
Facilità/comfort🐐🐐◌◌◌
Biodiversità 🐐🐐🐐◌◌
 
Per migliorare la qualità del sonno, si sa, non c'è niente come arrampicarsi laddove osano solo le capre.
Ci sono innumerevoli altri vantaggi nell'ascesa di colline e montagne, tra cui farsi i polpacci larghi come barili, utili a spostare gli altri umani quando ci si muove in luoghi affollati semplicemente camminando, fare power walking contro prede e nemici, e non stancarsi quando si vuole raggiungere l'aria più dolce (che, come risaputo, sta in alto e bisogna camminare per arrivarci. Quindi forse è solo rarefatta).
Per questi motivi e per la nostra insaziabile sete di avventura, abbiamo intrapreso la nostra ascesa con la sola arma di una maremmana-abruzzese di nome Lucha, alla volta del Sentiero del Tracciolino di Palmi.
Questo è parte di un percorso ad anello, di cui noi abbiamo percorso prima il sentiero secondario e poi, raggiunto il belvedere, siamo ridiscesi dal sentiero principale completando il percorso.
Questo tragitto avrebbe dovuto portarci ad una fantomatica "Fontana del Tracciolino", che però nessuno ha visto anche a percorso più che concluso.
Ci hanno voluto insegnare una lezione, che la fontana è sempre stata dentro di noi, boh.
Dovete sapere anche che "Sentiero del Tracciolino" è in realtà una denominazione abbastanza comune, ce ne sono dozzine di sentieri che si chiamano così in Italia. Tanto è che, se cercate su Google "Sentiero del Tracciolino" ce ne vuole per risalire a questo. Per un risultato ottimale è meglio inserire tutte le specifiche del caso: città, regione, nome del monte, nome della capra guardiana che ti tira una brutta occhiata quando inizi a scalare.
Non so per gli altri, ma se venite a percorrere questo il perché si chiami del "Tracciolino" è lampante: perché la strada, invece di esserci, è un tracciolino, cioè è stata tracciata poco e male, costituita di umidità, fango e pietruzze.
Una delle particolarità di questo sentiero è che, snodandosi fino alla cima del Monte Elia, raggiunge quasi i 580 metri dal livello del mare inerpicandosi su uno dei crinali dell'Aspromonte: il panorama è mozzafiato, tanto da valere al Monte il nome di "Balcone sul Tirreno", mostrando una visuale pazzesca della città e le spiagge della Costa Viola ed il musino della bella Sicilia e alcune delle sue isole dall'alto.
Con una vista così, che ti rimane appresso per tutta la vita, si ascende a divinità.
Per un tempo variabile che va dai tredici ai quarantadue secondi, ma comunque.
Ora immaginate che questa vista privilegiata sul Sud Italia però, l'abbiamo fatta stando sulle punte su un sentiero piccolo, scivoloso, senza palizzate e situato sul fianco scosceso di una montagna a più di quattrocento metri di altezza, con un declino così ripido che buttando un'occhiata giù non si frapponevano abbastanza cose tra gli occhi di chi osserva e la città da impedirti in vedere in casa della gente (avendo le diottrie necessarie).
L'incubo erotico di ogni trekker che soffre di vertigini. 
Difatti, per sostenere i viaggiatori nel loro cammino, si dice (ma chissà se è vero), che una volta ci fossero delle palizzate in legno anche accanto al Tracciolino; quando ci siamo andati noi però non c'erano, e quel che ne rimaneva era affondato nella terra o sparpagliato come una nave in procinto di affondare. C'erano solo sul belvedere, proprio laddove erano quasi inutili. 
Siccome l'aria in alto è dolce, ma solo se continui a respirarla invece di schiantarti a fondovalle, il sentiero lo abbiamo fatto in fila indiana; c'erano massi ed alberi caduti da evitare lungo il percorso e tra quello e la pendenza, alcuni tratti sono finita a percorrerli a quattro zampe. Praticamente un videogioco platform. 
It's a me, Mario a quattro zampe!
E nonostante tutto è stata un'avventura bellissima.

Cose da vedere
 
La natura 
Il motivo principale per cui vale la pena di fare il Sentiero del Tracciolino, oltre al fare un leg day sopraffino, è nutrire il vostro amore per la natura. Camminando vi imbatterete in ogni sorta di pianta presente su suolo calabro -- considerato anche che il percorso si srotola su più livelli di altitudine, consentendo proprio a piante diverse di trovare il proprio posto, e vi donerà la visione di varie creature viventi in un panorama mozzafiato da bere con gli occhi, tutto a grandi sorsi. L'energia è selvaggia, ma benevola. Se non amate la natura non ha neppure senso che abbiate deciso di avventurarvi qui, ma chi ve lo ha fatto fare? Perché siete qui a scosciarvi? Andate a guardare i Pigiamini alla tivú. 
 
Le Tre Croci 
Una volta che si arriva lì, si può davvero dire "Okay, ce l'ho fatta": è il punto di salvataggio del Tracciolino di Palmi. Le Croci sono grandi, ma fungono più da simbolo che da vero decoro: sono bianche, semplici, praticamente stonate con la bella complessità della montagna intorno. Però significa che siete ad un punto importante e da lì si può veramente apprezzare la vista in alto in alto, prima di riprendere il cammino. In fondo la vostra capitana soffre di vertigini, ma la cosa la ferma dall'inerpicarsi in posti alti e sdruccioli? No. 
 
La fontana che è dentro di voi 
Sarà lì, da qualche parte. Continuate a camminare.
 
 
Ora andate là fuori e trovate la vostra avventura! Alla prossima avventura con la vostra Capitana Mimma, e che l'ispirazione e il coraggio vi camminino a fianco!
🧭 🔥 🌵

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