martedì 31 marzo 2015

Asdrubale


Nome: Asdrubale

Soprannomi: Satana, “Quel cane pazzo”, “Quel cane orrendo”, “La Bestia”

Sesso: Maschio

Specie: Ibrido licantropo-labrador. Padre della tribù dei GlassWalker.

Provenienza: Baltimora, Maryland.


La vera storia di Asdrubale è confusa e ci sono molte versioni riguardo alla sua nascita, probabilmente perchè per molti licantropi (e in particolar modo per le tribù più moderne, come i GlassWalkers) è un autentico disonore accoppiarsi con un cane! Dunque il padre ha cercato di far perdere le sue tracce e di cancellare qualunque modo per risalire a lui, rendendo quasi impossibile capire cosa sia successo durante la gravidanza e nei primi giorni di vita del cucciolo.

Poichè nato da una femmina di cane, è probabile che Asdrubale abbia diversi fratelli, tuttavia nessuno di loro è stato ritrovato (con grande gioia da parte di Hannibal).

Quello che è certo è che Asdrubale non è mai stato bambino in quanto non si è mai trasformato in forma umana prima del raggiungimento dell'età adulta, dunque ha passato la sua intera giovinezza (adolescenza compresa) somigliando in tutto e per tutto ad un cane biondo da riporto.

La madre di Asdrubale era la mascotte della squadra dei pompieri di Baltimora, la quale aveva una storia d'amore con un cane poliziotto di nome Jack il quale probabilmente non è il padre della cucciolata sebbene tutti pensassero così.

I cuccioli non potevano essere cresciuti in caserma, quindi, non appena furono abbastanza grandi per essere separati dalla madre, si cercò di piazzarli a nuovi padroni. Uno di loro fu promesso ad un intimo amico del capo dei pompieri che era ben disposto a tenere un cucciolo, ma malauguratamente a capitargli fu Asdrubale. L'uomo, un riparatore ambulante di cucine a gas (saltuariamente spazzacamino), tenne il cucciolo per una settimana e lo chiamò Daisy, ma il piccolo animale era rumoroso, sporco e inquietante, con quegli enormi occhi azzurri perennemente spalancati che lo guardavano ovunque, anche quando doveva andare in bagno.

Esasperato, il padrone decise di darlo via e, dopo iniziali rifiuti, riuscì a piazzarlo ad un'altra persona (volente o nolente) abbandonandolo sulla soglia della casa più lontana che gli riuscì di trovare dalla sua dimora.

Il nuovo padrone era Will Graham, agente speciale dell'FBI, che abitava a Wolf Trap e possedeva già un branco di sette cani e che accettò con gioia il cucciolo, dandogli nome di “Asdrubale” in quanto era biondo come il suo psichiatra Hannibal e il famoso condottiero storico Annibale aveva un fratello omonimo del cucciolo. Quando il cane fu presentato allo psichiatra questi dichiarò <<Il cucciolo mi vuole uccidere>> dal modo in cui il cagnolino lo guardava e lo seguiva in maniera morbosamente ossessiva, con il suo passo irregolare sulle zampette cicciottelle, come disse lui, “come una sanguisuga a cui sono cresciuti i piedi”.

Il terzo giorno della loro conoscenza, come a confermare le ipotesi del Dr. Lecter, mentre questi dormiva Asdrubale gli si appisolò sulla faccia, tappandogli tutte le vie respiratorie e rischiando di soffocarlo. In seguito all'incidente Hannibal propose a Will di sbarazzarsi dell'orrendo cane, ma l'amorevole padroncino disse che era stato solo un inconveniente e che di certo il cuccioletto non voleva ucciderlo davvero.

Hannibal prese l'abitudine di chiamare Asdrubale con il nome di “Satana”, dopo che lo vide appollaiato sull'armadio dove nessun cane da solo avrebbe mai potuto arrivare e guardarlo da lassù con i suoi occhi chiarissimi e sgranati, emettendo il suo colpo di tosse che aveva al posto degli uggiolii dei cuccioli.

Da quell'episodio Asdrubale cominciò a comparire ovunque, come una sorta di presenza maligna che infestava la villa: s'intrufolava nella macchina di Will ogni volta che doveva andare a casa di Hannibal per poi spuntare dai cassetti, dalle scarpiere, dagli stipi, da sopra i mobili, in mezzo ai vestiti nell'armadio e dalla vasca da bagno (anche mentre era utilizzata, costringendo Will ad entrare nel bagno di Hannibal per salvarlo da quel cucciolo che lo psichiatra si rifiutava di toccare) e facendo sorgere anche a Will un grande dubbio: come faceva il cagnolino, con le sue zampine tozze, a raggiungere quei posti? Sapeva forse volare? O era un fantasma? Qualcuno forse lo portava fin sopra gli armadi? C'era qualcun altro in casa di Hannibal che gli faceva questi scherzi o era Hannibal stesso che, forse per incolparlo, lo infilava in posti strani e poi lo indicava urlando che era Satana?

Tuttavia quest'ultima teoria si confermò presto sbagliata, perchè in una certa visita Will si presentò alla porta del suo dottore, che lo fece entrare, e chiacchierarono a lungo e animatamente prima che Asdrubale comparisse da sopra una grossa credenza, in presenza di entrambi gli uomini, scagionando così Hannibal che non avrebbe avuto il tempo di prendere il cucciolo e gettarlo in cima al pezzo d'arredamento.

Per alcuni mesi, Asdrubale fu l'ossessione del Dr. Lecter, la sua paranoia (la sua psichiatra gli consigliò di avvelenare il cane, perchè non c'era altra soluzione), poi, vedendo che il fenomeno non progrediva e rimaneva al livello “Asdrubale spunta da tutti i buchi” senza evolversi in “Asdrubale coperto di sangue brandisce un'ascia”, Hannibal si calmò; e sebbene non potesse amare quel cane lo accettò come parte della strana famiglia di Will.

Asdrubale crebbe.

Da adolescente aveva un aspetto orribile, con lunghe zampe sottili, gli stessi occhi sgranati, la pelliccia che iniziava ad allungarsi in maniera irregolare e spuntava in ciocche dal collo e la voce che diveniva più profonda. Hannibal suggerì che solo un cane posseduto dal Demonio poteva avere quell'aspetto, ma Will era così abituato a sentir dire cose orribili dal suo psichiatra riguardo il suo cane che non ci fece caso più di tanto. Il cane non aveva ancora imparato ad abbaiare, ma continuava le sue improbabili scalate. Il suo carattere è ancora praticamente immutato e questo ha fatto supporre ad Hannibal che Asdrubale fosse un cane ritardato.

Will non crede mai alle accuse del suo psichiatra riguardo alla natura maligna e instabile del cane finchè un giorno, mentre giocavano, in maniera del tutto inaspettata Asdrubale gli morde la mano a sangue e poi fugge lasciando lì Will a chiedersi se deve dire ad Hannibal che quel cane è cattivo oppure no. Prova a sincerarsi del fatto che ci sia una motivazione o meno per quanto accaduto, ma il misfatto sembra inspiegabile: il cane non è stato ferito alla testa, quindi non si è irritato per le carezze, non era aggressivo perchè era primavera in quanto era il 27 Ottobre, non l'ha morso perchè era geloso perchè stava giocando solo con lui e non con gli altri cani e non era neppure affamato, né malato di rabbia.

Will si cura la mano e lascia perdere l'accaduto, ma nei giorni seguenti inizia ad avere febbre, palpitazioni, sudorazione accelerata, mentre Asdrubale scompare.

Hannibal riconosce i sintomi e aiuta il suo paziente ad attraversare quel brutto periodo di transizione: infine Will diviene un licantropo e nello stesso periodo Asdrubale ricompare, una mostruosa bestia bipede con gli occhi sgranati che in seguito muterà in un uomo altrettanto terribile e inquietante che ha l'abitudine di saltare fuori dai posti inaspettati, completamente nudo, quando Hannibal è tranquillo oppure ha ospiti.





Curiosità:

- Asdrubale non sembra essere in grado di abbaiare, l'unico verso che sa emettere in forma canina è una specie di “hrah!” che somiglia ad un colpo di tosse.
-Il carattere di Asdrubale è l'esatto contrario di quello di un vero labrador
Labrador: metà dei geni di Asdrubale.



NOTE: Questo è uno dei personaggi “gratuitamente noleggiabili” per storie, fumetti, illustrazioni e chi più ne ha più ne metta! Cosa significa? Significa che se volete potete farlo comparire nei vostri disegni (come comparsa, antagonista, persino protagonista) giochi di ruolo, nei vostri romanzi, nelle vostre storie brevi... solo, se decidete di pubblicare quelle storie, almeno ringraziate il sito che vi ha prestato il personaggio nei ringraziamenti! E magari fatecelo sapere! Grazie!

venerdì 20 marzo 2015

Reliosar Crawford


http://fav.me/d8medup

Nome: Reliosar Crawford
Soprannomi: -nessuno (per ora)
Sesso: Maschio
Specie: Merfolk comune (Maregens vulgaris majestic)
Provenienza: Oceano Pacifico

Reliosar Crawford nasce come secondogenito della coppia reale, fratello minore dell'erede al trono Glasamael. Non conosce la solitudine: il bambino non viene mollato un attimo, sempre in compagnia di madre, padre, nonna o, quasi sempre, fratello.
Nessuno dei suoi fratelli sarà cresciuto con così tanta premura, avvolto nelle attenzioni continue di famiglia e servitori. A lui la madre insegnerà cosa sia la dignità, il padre la giustizia, il fratello minore l'obbedienza.
In quanto secondogenito gli era negato aspirare al trono, ma avrebbe avuto comunque diritto ad una carica molto prestigiosa che richiedeva un'alta moralità.
Sarà molto affettuoso con il fratello Irideo, suo compagno di giochi preferito, che arriva un anno dopo la sua nascita. Passano molto tempo insieme, con le “intrusioni” del fratello maggiore Glasamael che si sente in dovere di insegnargli qualunque cosa abbia imparato quel giorno.
Reliosar, che vorrebbe sperimentare lo stesso tipo di unione che aveva legato lui e Glasamael con Irideo, comincia a trovare fastidiose le lezioni del primogenito, ma con l'arrivo di nuovi fratelli e la sua crescita Glasamael comincerà a lasciarlo stare e a vederlo più come un “alleato” per ristabilire l'ordine tra i piccoli.
Anche lui avrà la sua aiuola, in cui proverà a coltivare dei coralli, staccandone pezzi da quelli che trova nei dintorni del palazzo e piantandoli nel suo pezzo. Si rivelerà una strategia molto intelligente, perchè, in quanto costruiti dai polipi, lui non ha bisogno di occuparsene.
Adotta un comportamento menefreghistico nei confronti della sua aiuola, che presto verrà ricoperta dai regalini dell'aiuola di Glasamael, noto giardiniere di alghe infestanti.
Cresce in armonia con i fratellini.
Reliosar e Irideo sono complici e protagonisti di un fallitissimo tentativo di colpo di stato ai danni del fratello ereditario, che viene subito scoperto dal re e dissuaso a botte.
Reliosar si appassiona presto all'intaglio, dopo aver visto un artigiano che mostrava a corte i suoi lavori, da cui suo padre scelse i giocattoli per i nuovi nati: non aveva mai visto tanti oggetti meravigliosi tutti insieme, anche se possedeva una collezione di splendidi cavallucci marini scolpiti in una pietra porosa e leggera, bianca, che noi umani chiamiamo “pomice”.
Inizialmente incostante e incapace di creare alcunchè, pensa di non essere portato per questa attività e la abbandona dopo alcuni terribili risultati (tra cui una specie di ritratto di suo padre che somigliava più che altro ad una patata con due occhi), ma qualche anno dopo, pensando di aver acquisito la maturità necessaria, ricomincia a lavorare sull'intaglio del legno, migliorando molto lentamente, ma costantemente.
Non diventa eccezionale in questa attività, ma produce un gran numero di opere abbastanza graziose e giocattoli per i fratelli più giovani, che gli richiedono spesso figurine a forma di squalo o di balena (che perciò sono le forme che gli riescono meglio).
In seguito ad un particolare naufragio, Reliosar riesce ad ottenere due zanne d'avorio da cui, impegnandosi come mai nella sua vita, riesce a ricavare due statuette ritraenti i suoi genitori, non splendide, ma abbastanza belle da essere riconoscibili e apprezzabili.
Suo padre mostrò quelle statuette a chiunque volesse vederle, e anche a chi non volesse, dopodichè le fece sistemare nella sala del trono, dove sono probabilmente i due ornamenti meno belli e professionali che siano mai entrati in quella zona del palazzo.
I suoi fratelli le trovarono senza dubbio meravigliose, la prima volta che le videro, ma crescendo si resero conto che si trattava di due lavori mediocri, almeno per la media di ciò che erano abituati a vedere a palazzo, e le statuette divennero una specie di barzelletta: “Sono come le statue di Reliosar” era usato per indicare qualcosa di livello qualitativo troppo basso per il contesto.


-Storia ancora in progresso-

Curiosità:

- Il suo fratello preferito è Irideo, terzogenito.
-Pinne e coda ricordano quelle del Lamna Nasus (o smeriglio), uno dei componenti più piccoli della famiglia degli squali
-È l'unico dei fratelli ad avere ereditato le caratteristiche melaniche dal padre, cosa che si è palesata solo ad una certa età. Il suo colore tenderà a scurire col tempo.
-Apparentemente è quello, fra i fratelli, che ha più successo con le sirene, essendo da molte desiderato (seppure tutti i principi siano ambiti)
- Lo smeriglio (Lamna Nasus) è un pesce a «sangue caldo»: grazie alla sua capacità di convertire la forza muscolare, l'attività fisica, in calore, riscalda il sangue, ottenendo una temperatura anche di una decina di gradi superiore a quella dell'ambiente esterno

mercoledì 18 marzo 2015

Sto pensando di denunciare Testa di Cocco...


Testa di Cocco mi ha appena, ripetutamente e degradantemente, urlato contro alla presenza di un ospite dicendomi che ho “lasciato l'india” (molto sporco) in casa, anche se non è assolutamente vero. Mi ha gridato contro talmente tanto che la rabbia dentro di me (che invece di gridare parlavo con calma, ed esponendo le mie ragioni) ora è così terribile che mi sento gonfia come un palloncino e di tanto in tanto ho i brividi.
Ho dei testimoni, sto pensando di denunciarla: questi fatti avvengono ormai da troppo tempo e credo che sia violenza psicologica e morale, no?
Sono vent'anni che è terribile, instabile, orribile e non-materna e ora ci svergogna pure di fronte agli ospiti ripetendo “che non le interessa” perchè “Lei fa tutti i jorna i stessi serbizzi” (tutti i giorni gli stessi lavori di casa).
Giddierrerò e lascerò sbollire un po' la rabbia prima di continuare a scrivere, devo calmarmi per stendere tutto più chiaramente.
Eccomi, sono le 21.31 e sono dovuta stare due ore fuori per lasciare che l'adrenalina defluisse... ho corso, nell'aria fredda, e poi, quando mi sono sentita di nuovo capace di parlare con un essere umano senza piangere o ringhiare, sono tornata a casa e siamo ri-usciti con papà a fare una passeggiata. Lui mi ha detto che domani usciremo tutti insieme, se ci sarà bel tempo, che è già qualcosa, no?
Testa di Cocco ha riportato i libri e ha finto che nulla fosse, anche se le ho fatto brevemente sapere che mi ha fatta stare malissimo. Che tipo materno, yay!
Almeno ho di nuovo indietro i miei libri. Con queso mi congedo:
Mancano solo 78 giorni alla terza stagione di Hannibal.

- La sorella Palmeri maggiore

mercoledì 11 marzo 2015

Mini pagina di diario di ieri

Questa è la (mini) pagina di diario di ieri, ma mi sono scordata di pubblicarla, e allora lo faccio oggi...


Contemporaneamente a LadyDarknessObscure, ho sofferto di una leggerissima insonnia, ma niente di preoccupante, solo la prova che sono un essere umano ancora e ogni tanto posso avere qualche disturbino piccino, del genere ci ho messo qualche minuto in più per addormentarmi.
Ma ora è passato tutto e sto benissimo, grazie.
Un paio di grilli (ok, più di un paio) sono morti, devono essere state le nottate fredde, poverini, e non ce l'hanno fatta a resistere... avrei dovuto comprare un tappetino riscaldante. Oggi per fortuna c'è il sole, così posso uscire a catturare qualche insetto per il mio Kreacher (almeno lui sta bene, anzi, è cresciuto).
Ho scommesso con la Mimma che avrei superato il numero delle fanart create da Solid&Etc (per Hellsing) con le mie fanart di Hannibal, entro l'inizio della terza stagione... la cosa mi pare sempre più difficile, considerando che mancano solo 86 giorni alla terza stagione di Hannibal e per superare il numero di fanart create da Solid&Etc (lei però le ha fatte in... quanto? Dieci anni?) mi mancano ancora 620 fanart. Cavolo. Seicentoventi fanart in ottantasei giorni. Posso farcela?
Vi terrò aggiornati.

lunedì 9 marzo 2015

La gola suonava cantava suonava suonava


Cerco di lavorare mentre Testa di Cocco fa, letteralmente, i versi di uno struzzo che soffoca dietro la mia testa, dicendo che sono “i gargarismi dei cantanti” e poi urla cose da sola, completamente da sola. Ditemi come faccio a lavorare?
Sta cantando “La gola suonava ballava suonava suonava” e non ho capito che cosa vuole.
Ieri ha cercato di convincermi che Dio esiste dicendomi quanto lei ha sofferto nella vita. Ancora non ho capito come funziona la sua logica, ma a furia di cercare scoprirlo diventerò una psichiatra rinomata (o impazzirò del tutto, ma spero di no).
Purtroppo non ha capito neanche che i testi delle canzoni hanno un senso, che fanno parte delle canzoni e sono lì per essere cantati e rispettati. Mi ha detto che mi dedica la canzone “Perdono” di Tiziano ferro (che aveva messo dal CD) e quando le ho detto “tanto non accetto le tue scuse” lei mi ha risposto “Ma mica te la sto cantando io, è la canzone che fa così” e poi ha preso a storpiarne le parole.
Sembra finta, giuro, o una di quelle matte che dovrebbero stare chiuse in un istituto di igiene mentale.

Ore 21.30
Forse Testa di Cocco, dopo un'ora di rottura di scatole intensiva nella quale ci ha fatto sapere che non solo non gliene frega niente di noi, ma ci ha raccontato degli stupidi centrotavola e di tutti i suoi stupidi amici e di tutti i suoi stupidi colleghi del coro parrocchiale e di Santo Mergo (chi cavolo è santo Mergo?) se ne va.
Ecco, se n'è andata. Vorrei poter tirare un sospiro di sollievo, ma lei ha portato il mazzo di fiori dal profumo più intossicante di tutti i tempi.
Ho un leggero accenno di tachicardia, le cause non mi sono chiarissime, potrebbe essere correlato alla rabbia o all'alimentazione. Boh.


Concludo la giornata dicendo che non è ancora la terza stagione di Hannibal, ma lo sarà tra 87 giorni, yay!

domenica 8 marzo 2015

Glasamael Crawford

Glasamael Crawford
http://fav.me/d8kwoqq


Nome: Glasamael Crawford 
Soprannomi: -nessuno (per ora)
Sesso: Maschio
Specie: Merfolk comune (Maregens vulgaris majestic)
Provenienza: Oceano Pacifico

Glasamael Crawford nasce in un villaggio senza nome collocato in una conca oceanica, all'interno del palazzo reale. Primogenito di Jack Crawford e Phyllis Crawford, la coppia reale, è destinato ad ereditare il trono del padre. Porta grande gioia ai due genitori in quanto primo figlio, e anche crescendo porta loro molte soddisfazioni che sollecitano le loro tenere attenzioni. Viene cresciuto sin da piccolo negli ideali “cavallereschi” di onore, forza, lealtà e galanteria. Ama giocare all'interno del grande palazzo, nonostante non ci siano altri bambini.
Tuttavia subito dopo gli arriva il secondo fratellino, Reliosar, ed è lì che per la prima volta il piccolo Glasamael si carica del peso di una vera responsabilità. “Quando sarai grande” Gli dice la madre “Dovrai prenderti cura di tutto il tuo popolo, perchè sarai il loro re, come adesso ti prendi cura di tuo fratello”.
Anche se non è facile prendersi cura del nuovo arrivato, il piccolo si fa forza per il suo popolo e si impegna per giocare e tenere sempre contento Reliosar.
Comunque è l'unica cosa che gli viene richiesta, ovviamente supportato dai genitori, e lui ha molto tempo libero per esplorare il palazzo e giocare. In quanto principe ha chi gioca sempre con lui, il suo paggio Saneol, un ragazzino gracile appassionato della classificazione delle alghe che lo aiuta nelle sue lezioni di botanica.
È per lui che comincia a coltivare una piccola aiuola in giardino, mettendoci più tipi di alghe possibili per fare contento Saneol, anche se spesso non sa gestire le alghe infestanti che si propagano per il giardino reale. I genitori approvano tuttavia lo spirito di iniziativa del bambino (“Eh, che bello, che bello” disse il padre) e incoraggiano (quasi costringono) anche gli altri fratelli ad avere una loro aiuola.
I fratellini di Glasamael nascono tutti a distanza di un anno l'uno dall'altro, perciò la responsabilità si fa sempre più gravosa. Alla nascita di Gadus, il quinto fratello, Glasamael è condiserato abbastanza grande per cominciare ad essere istruito seriamente e gli viene assegnata un'equipe di professori che hanno il compito di istruirlo sulle singole materie.
Si dimostra un buono studente, appassionato in particolar modo della storia dei re passati da cui vuole prendere esempio e superare in grandezza per il popolo, l'onore e mamma e papà.
Nel frattempo nasce Sashimi, il sesto fratellino.
A sei anni la nonna, madre di Re Jack e donna di grande vanità, decide che è il momento di vestire in modo adeguato il principino che è ormai in grado di sopportare un abbigliamento reale. Infatti i nobili hanno l'obbligo, a seconda della loro posizione sociale, di indossare un certo numero di accessori dolorosi come ostriche attaccate alla coda in ricordo di quando, durante le guerre, i re dovevano essere i primi a battersi e soffrire per il bene delle loro terre.
La saggia nonna, che gli impartisce lezioni clandestine sul mondo degli umani, lo concia per le feste, ma lui subisce senza piccarsi troppo. Dalle sue lezioni rimane incuriosito sul mondo degli umani e i suoi abitanti, ma con l'andare dell'età deciderà che non è questo granchè e lascerà perdere.
A sette anni Glasamael, con la coda che fa male per il suo popolo, vede nascere il suo ultimo fratellino, William. Dopo poco tempo la madre muore per colpa degli umani, cosa che lo porterà a provare odio e paura verso la terraferma; ne rimane profondamente afflitto e viene preso in custodia momentanemante dalla Regina Madre con i fratellini, che se ne occupa in modo rigido ma affettuoso. Il padre, distrutto dal dolore, sembra incapace di prendersi cura di loro.
Col passare degli anni, il dolore si attenua e il senso di responsabilità verso i fratelli prevale, spingendolo a cercare di riempire il vuoto occupandosene, mentre re Jack torna a fare da padre.
A dodici anni prende i pidocchi d'acqua, passati dal fratellino Mermael che amava giocare nel fango e che ha contagiato tutti gli altri, tranne il più piccolo che si è salvato perchè era rimasto avvoltolato nel mantello del padre piuttosto che andare a giocare con loro.
I pidocchi d'acqua, al contrario di quelli terrestri, non attaccano la testa, ma si aggrappano alle squame e fra i loro interstizi, dando alla coda un aspetto disordinato e opaco e causando un gran prurito. Riuscirà finalmente a liberarsene grazie all'aiuto della nonna, che gli offrità un rimedio naturale e a lui tutt'oggi sconosciuto.
Crescendo ha una consapevolezza più chiara dei suoi obblighi verso il regno; il padre lo istruisce su come guidarlo e la nonna rafforza gli ideali di onore e regalità che già erano importanti nella testa del giovane erede Crawford.
Entra in conflitto con Reliosar e Irideo, i due maggiori fra i fratelli più giovani, che rivendicano anch'essi la possibilità di essere scelti come sovrani e trovano ingiusta la tradizione per cui è esclusivo del primogenito il diritto al trono. L'idea troppo ribelle e anticonformista viene malaccolta dal padre che seda immediatamente la lite a suon di ceffoni non appena ne viene a conoscenza.
Raggiunta l'età di quindici anni, i fratelli escono per visionare la costruzione di un nuovo giardino in città, accompagnati dal padre. L'unico a non venire con loro fu il fratello più piccolo, allora novenne, che preferì rimanere a casa a coltivare la sua aiuola di fiori rossi.
La sua, è l'unica aiuola che possa ormai chiamarsi con questo nome, in quanto le erbacce di Glasamael si sono impadronite di tutti i pezzetti di terra confinanti tranne quello di William, che ci combatte strenuamente.
Durante la gita lui e gli altri cinque vedono per la prima volta un uomo con i tentacoli al posto della coda e sebbene molto spaventati si accingono a salutarlo. Lo straniero ricambia, presentandosi col nome di Hannibal e informandoli del fatto che fosse uno stregone e un mercante di merci rare e magie. Mermael manca di rispetto allo stregone, il quale non esita a picchiarlo duramente e ad affermare di essere malvagio, spaventando tutti i fratelli.


[Il resto della vita è un "work in progress": lasciateci ancora inventare un pò di avventure su di lui e poi sarà completo!]

Curiosità:
  • Il suo fratello preferito è Mermael, il quartogenito.
  • La sua cosa preferita della terraferma è che ci sono posti dove non ci sono umani.
  • La sua coda, pinna dorsale e squame somigliano a quelle dell'Odonus Niger, il “Balestra nero” (che però è blu/azzurro, non nero)

Odonus niger, il "Balestra Nero" (in realtà, come vedete, è azzurro)

venerdì 6 marzo 2015

Il copione della seconda stagione di Hannibal! + Tutto il resto...


Oh... sono usciti gli script di Hannibal! Ma quante splendide scene tagliate che posso disegnare... ma quanta roba Hannibloom... ma quanti simbolismi... woho!
Peccato che non ho tempo per disegnarle adesso, troppe cose da fare...
Comunque ecco alcune (e solo alcune, perchè non ho tempo di metterle tutte e neanche le sto trovando...) scenette niente male che sono andate perse nella versione finale del telefilm: 
 Questa prima non è andata persa... però, beh, ci conferma che hannibal era "heartbroken", che è una conferma non male. 
 Qui abbiamo Hannibal che dice "I love you, Will". Era 'na cavolo di frase, neanche troppo terribile, ci stava e tanto si capisce lo stesso.
Ma capisco perchè l'hanno tagliata... è più bello se non lo dicono mai. Meno scontato, meno "filmino d'amore". Mi piace. Ma averlo nello script è una conferma.

Questa l'ho dovuta lasciare con il commento preso da Tumblr perchè... oh!
Meglio chiarire.


 Eye contact, babies. Eye contact.

Guarda 'sta roba... oddio. Sto anche scrivendo come una che non sa scrivere solo a leggerla. E do un premio a chi mi giustifica il "WUB-V-V-V-V-V-V-V". Lo so, è quel rumore strano, ma... dai, è bellissimo leggerlo nello script!
Si. Oh si. Una bella considerazione alla Hannibal Lecter sul mio personaggio femminile preferito della serie. Oh, acciaio e argento! Hannibal, casanova com'è, riutilizzerà questa battuta anche con Clarice, hehe...
Gideon sa sempre più di quello che non dice... peccato che sia irreparabilmente morto, affettato, senza braccia e gambe e dunque senza possibilità di ritorno. Però avremo dei flashback con Abel Gideon nella terza stagione, quindi non ci mancherà troppo... 
Questa non è una scena tagliata. Questa c'è. Ma un fannibal pensatore profondo... beh, la capirà.

In riassunto,comunque, senza andare troppo ne dettagli delle scene, è successo che:
-Ci è stato confermato quanto Hannibal è sensibile e non da a vedere niente anche se è spesso sul punto di mettersi a piangere (killer sensibili? Hannibal è il vostro re! Ogni due scene, ne piange tre!)
-Hannibal ammira Alana e tanto. Lo sapevamo, ma questa è una conferma... e quanto sono belle le scene in cui glielo fa capire! Bellissime.
-C'erano scene di Hannibloom così esplicite che hanno dovuto tagliarle
-Will non gli vuole poi troppo male, ad Hannibal, no?
-Abel Gideon è il nostro eroe
-Jack guarda negli occhi Hannibal quando lo fa scendere dalla croce
-Will non è una lesbica.

 

giovedì 5 marzo 2015

Giorno breve n.2


Oggi piove, ma il giorno è comunque bellissimo. L'aria profuma. Abbiamo mangiato fagioli.
Ho finito la lineart per un premio che hanno vinto ad un mio virtual giveaway su Tumblr e sono arrivata a pubblicare la mia quinta pagina di fumetto di “Exoterism”. Ah, giusto, questo non ve l'ho detto!
Ho iniziato una nuova serie a fumetti, basata sull'universo di NBC Hannibal e mixato con il cammino delle Leggende e i personaggi dei nostri GDR, una serie che ho intitolato “Exoterism” (un mix fra le parole “exotic” perchè parla di creature rare ed “esoterism”, esoterismo).
Se la cosa vi interessa, potete leggervelo qui: http://hannibalartblog.blogspot.com/2015/03/the-webcomic-exoterism.html
LadyDarknessObscure mi ha descritto come vuole fare il simbolo del Cammino delle Leggende:

LadyDarknessObscure:
Io volevo mettere la spada al centro (ok, ora te lo spoilero tutto, ma voglio farti capire come lo sto strutturando), il lupo a sinistra e il drago a destra per mantenere il tuo lavoro. Poi sopra, al centro, voglio mettere il volto di Gaia, a sinistra un pezzettino di faccia di Lilith e destra quello della Madre... e aggiungere decorazioni varie, di cui non sono ancora convinta. Anzi, per il titolo avevo pensato anche a quelle fasce che si vedono negli stemmi ogni tanto... Detto così il progetto fa un pò schifo, ma penso si possa stilizzare bene per farne una versione più semplice, tipo in bianco e nero oppure con dettagli rossi o blu. La versione semplificata potrebbe venire fuori un buon marchio: sai quei simboli semplici che appena li vedi su internet dici "I Doni della Morte! Harry Potter", "La ghiandaia imitatrice! Hunger Games!" Il signore degli anelli, batman e via dicendo... Solo che il nostro è un pelino più complesso. XD
Insomma, visto sembrerà meno orribile di come l'ho detto! E farò tre versioni: matita, acquerello e bicolore.

Io:
Sembra una roba ben studiata, complicata e bellissima, se permetti. E sta diventando quasi irritante come continui a dire cose del genere “ visto sembrerà meno orribile di come l'ho detto”, perchè continui a buttarti giù ed è sbagliato... non è che ho sempre tempo per farti capire che il tuo lavoro mi piace, che è poco, ma splendido, e che hai solo bisogno di... vederlo dagli occhi degli altri, direi. Se ti mettessi nei miei panni, salterebbe fuori che sei una specie di “guru del fantasy” che conosce un sacco di serie e ha visto un sacco di film, che non disegna quasi mai (almeno non cose che possono essere viste, poiché non pubblichi mai niente in gallery) e quando disegna caccia sempre illustrazioni degne di rispetto e ammirazione.
Capiscimi, tu sei splendore!

martedì 3 marzo 2015

Troppe cose da fare


Troppe cose da fare. Stop. Niente tempo per tenere un vero diario. Stop.
La vite è troppo bella. Stop.
Devo rispondere alla storia che stiamo scrivendo con LadyDarknessObscure, disegnare la classificazione dei draghi, uscire e prendere tanto tanto sole.
Ieri e l'altroieri abbiamo preso tanto sole, all'aperto... non sono stata molto in casa.

lunedì 2 marzo 2015

Ermes Om'Ta

(Did you get lost, wanderer? If you're looking for this page in English, you can find it HERE!)

 

ERMES OM'TA o LA VENDETTA DI ERMES


Tipologia:
Setta segreta

Nome della setta:
Ermes Om'ta

Etimologia:
La parola Om'ta viene dall'Horniano antico (la lingua un tempo parlata sull'Isola di Horn Blu) e significa “vendetta”. Ermes è il nome del signore che essi servono, o che credono di servire, e che, potenzialmente, potrebbe essere stato il più potente, o forse colui che ha più abusato del suo potere, fra tutti i draghi.


Ermes Siegader To'Rvak fu chiaramente uno dei più grandi, ed infami, draghi della storia.
Dopo la sua dipartita, nella Grande Battaglia del Tempio, alcuni dei suoi servitori umani si prefissero il compito di completare l'opera del loro grande signore. Si può dire che fossero degli autentici fanatici, come degli spasimanti che anelavano di diventare dragonieri legati al Maligno (questo il soprannome che diedero, poco fantasiosamente, ad Ermes), e che non potendo realizzare il proprio sogno di potere, si legarono invece gli uni agli altri in una sorta di “fanclub” che inizialmente ebbe davvero poche ripercussioni sulla società del tempo, in quanto non era del tutto chiaro quale in effetti fosse quest'opera da completare.
Il fondatore dell'Ermes Om'ta fu Mattheus Braunson, ex fanatico satanista, che vide nella figura del grande drago oscuro un'incarnazione del male e decise di servirlo, incapace di realizzare che Ermes era ormai morto. Scrisse anche il primo “grande libro” delle regole, un'operà a metà fra un ordinamento costituzionale ed un grimorio, che venne chiamato “Il Volere dell'Oscuro” e fu adottato a mo' di Sacra Bibbia anche da diversi altri gruppi oltre agli Ermeti stessi.
La setta crebbe, più che altro grazie all'organizzazione di tornei ed altre attività ricreative che convinsero la gente ad iscriversi come ad un insolito “club” dove era d'obbligo portare tuniche scure e seguire regole strane ma divertenti.
Il gran numero di persone presenti nella setta nascose il suo “nucleo oscuro” che si occupava dello studio di materie arcane e di arti magiche come la negromanzia, con lo scopo di riportare in vita Ermes. Purtroppo per loro, non ci fu molto da fare: nessuno può tornare dalla morte, essa è la frontiera ultima di questa esistenza, ed essi non riuscirono a fare quello che si erano prefissi, ma riuscirono comunque a nascondere il corpo di Ermes, senza demordere nel loro proposito di trovare, in un futuro anche lontano, un rimedio alla morte stessa.
Curiosamente, infatti, il cadavere del grande drago nero non si decompose, come ci si sarebbe aspettato: rimase fresco come nel momento della sua dipartita, solo immobile e freddo e silente.
 

Passarono gli anni e gli Ermeti, scoraggiati, ma non sconfitti, decisero di sostituirsi ad Ermes stesso, invece di cercare di rianimarlo, ed iniziarono a sabotare l'Impero in ogni modo possibile, incendiando i campi, uccidendo i contadini, creando e risvegliando mostri di piccola taglia e sguinzagliandoli per le strade delle città.
La Setta iniziò ad operare anche una scrematura fra i suoi adepti, in parte perchè molti di loro si allontanarono di propria spontanea volontà da quello che non sembrava più un posto divertente e in parte perchè adesso era necessario avere individui capaci: si preferirono maghi e guerrieri, ma non disdegnarono finanziatori abbienti.
Matthew Braunson era ormai morto da tempo quando gli Ermeti fecero stupidamente la loro prima dichiarazione pubblica riguardo alle loro vere intenzioni, quando furono immediatamente riconosciuti come colpevoli degli “incidenti pubblici” degli ultimi sette anni e come tali perseguiti dalla legge.
Fu così che gli Ermeti divennero fuorilegge e dovettero trovarsi dei posti molto riservati per loro riunioni.
E il loro numero crebbe, crebbe a dismisura reclutando spostati e folli maniaci della conquista che tramavano nel buio, finchè non furono davvero in grado di sferrare un'offensiva.
Non potendo riportare in vita Ermes, decisero di crearne uno ex-novo, una creatura metà drago e metà uomo (poiché notarono che, per qualche motivo ignoto, era impossibile replicare un drago completo), che chiamarono “Ermes Junior”, con un misto di ingegneria genetica e magia oscura.
La nuova creatura non aveva quasi nulla dell'imponenza dell'Ermes originario, era grande poco più di un cavallo, con il collo più corto ed una fisionomia vagamente antropomorfa, ma aveva la brama di potere del suo “genitore” e fu istruito per divenire il signore del mondo al punto tale che considerò qualunque creatura, persino i draghi, come inferiore a lui.
Contenti di ciò, gli Ermeti attaccarono subdolamente l'impero, di nuovo attraverso una serie di piccoli atti di ribellione, poi decidendo di uccidere i nuovi dragonieri, rapendoli e giustiziandoli uno alla volta, di fronte ad un modesto pubblico.
 

Convinsero uno dei dragonieri, Mark McWoodland, a schierarsi dalla loro parte: egli accettò credendo forse che quello fosse il suo destino poiché si era schiuso per lui proprio l'uovo deposto centinaia di anni prima dal grande e oscuro Ermes, da cui era nato un cucciolo che fu chiamato “Shadow” (ombra).
Ci fu grande festa presso gli Ermeti, per la nascita del legittimo erede di Ermes, e persino Ermes Junior ne fu felice, benchè molti fossero dell'opinione che egli fingesse e aspettasse il momento giusto per uccidere il vero erede e prenderne il posto. Ciò, però, non accadde: Ermes Junior prese, è il caso di dirlo, sotto la sua ala protettiva il piccolissimo Shadow e iniziò ad addestrarlo a fare “quello che i draghi fanno”, attività come sputare fuoco, volare e altre specialità tipiche della loro antica specie.
Mark McWoodland, tuttavia, non era contento di come le cose stavano andando: gli Ermeti gli avevano promesso il potere e non stavano mantenendo la parola data, stavano solo aspettando nell'ombra che il suo drago crescesse e che Ermes Junior avesse un qualche colpo di genio che gli permettesse di conquistare il mondo e tutto questo gli sembrava davvero azzardato e poco professionale.

Mark scomparve, fuggendo sulla terraferma insieme al suo drago dopo aver seminato le guardie Ermete e aver permesso di fuggire alla principessa Ollia, che era ostaggio dell'Ermes Om'Ta ormai da anni.
Per ben due anni non ci fu modo di ritrovarlo: era scappato in America, riuscendo chissà come a superare la barriera che impediva di abbandonare l'isola di Horn Blu. Poi, incredibilmente, ritornò. 
Invece di adirarsi con loro, Ermes Junior li accolse di nuovo a braccia aperte e si concentrò con ancora maggiore zelo sull'educazione del piccolo drago, che in quei due anni non sembrava essere cresciuto molto e, al contrario del leggendario e crudele padre, mostrava un carattere dolce e sottomesso.
Shadow crebbe in fretta sull'isola, divenendo robusto e aggressivo, ma il suo entusiasmo era tale che una mattina scappò dal covo nella quale si addestrava al sicuro, per attaccare da solo un piccolo convoglio che scortava uno dei messageri reali. Rimase ferito nella collutazione e dovette fuggire a piedi, con le ali che dolevano.
Il suo dragoniere, Mark, andò su tutte le furie e litigò con Ermes Junior, accusandolo di incuria verso la creatura più preziosa al mondo, ma Ermes Junior era più forte e lo ferì per dimostrargli la propria superiorità, poi ordinò che venisse allontanato per qualche tempo, lui e il suo drago, finché non avesse ritenuto che quelle teste calde si fossero raffreddate abbastanza.
Mark e Shadow furono costretti ad una sorta di libertà vigilata per qualche tempo, ma in essi cresceva il malcontento e iniziarono a covare l'idea di fuggire da quella che per loro stava diventando una gabbia, un freno ai loro poteri.
Ermes Junior li fece richiamare circa tre mesi dopo e affidò loro la missione di attaccare una piccola città.
Ermes e Mark ubbidirono, finalmente contenti di potersi sfogare, e si gettarono nella battaglia: senza riportare neppure un graffio, uccisero dodici dei più preziosi cavalieri del regno, ne decapitarono i destrieri e ne esposero le teste bardate sulle mura di cinta. Si racconta che la ferocia di Shadow fu tale che chiunque lo avesse visto in quel giorno non avrebbe potuto fare a meno di credere che il grande Ermes era tornato.
Mark, non sazio, battè le campagne circostanti alla ricerca dei fuggiaschi e li fece a pezzi, mentre Shadow, con le zampe lorde di sangue, iniziava a chiedersi se quella fosse o non fosse la cosa giusta da fare, anche se lo avevano cresciuto in virtù di quello. Uccidere era il potere, ma era giusto uccidere?
Quando Mark tornò, Shadow gli espose i suoi pensieri, ma non lo convinse immediatamente: rimasero sotto il controllo degli Ermeti, e furono la loro arma più potente, per ancora sette mesi.


Ermes Junior, che nel frattempo era cresciuto ancora di più, non era soddisfatto dell'impiego del suo dragoniere, sebbene fosse stato sanguinario abbastanza da consegnargli più potere di quanto mai ne ebbero gli ermeti, e lo rimproverava di non dare abbastanza alla setta, di dover “liberare l'oscurità che c'era in lui”.
Mark e Shadow a quel punto fuggirono di nuovo, inseguiti da metà della guardia ermete, e fecero proprio quello che Ermes Junior gli aveva chiesto: ammazzarono senza pietà quegli uomini che li volevano riportare indietro (sebbene la leggenda voglia che Mark non uccise direttamente nessuno di loro, facendoli cadere in una serie di trappole), li disposero al suolo in un cerchio e scrissero con il loro sangue “No, idiota, no” al centro del cerchio.
Ermes Junior, furente, seppe di essersi spinto troppo oltre, ma anche di dover eliminare Mark e il suo drago Shadow prima che quest'ultimo diventasse adulto.
Shadow e Mark, lontani dal covo degli Ermeti, vissero nelle campagne, dando la caccia agli animali selvatici e in particolar modo ai lupi mannari, che una volta avevano attaccato Mark mentre dormiva e lo avevano quasi ucciso, se non fosse stato per l'intervento tempestivo del drago, che aveva scacciato la bestia grazie alla pura forza fisica.
Nel frattempo, Ermes Junior si dedicò completamente agli esperimenti di genetica e magia oscura per la creazione di un esercito di ibridi, unica cosa che avrebbe potuto tenere testa a quei pazzi del dragoniere e del drago, ma non sempre un genio del male riesce a fare cose impossibili e lui non vi riuscì: ebbe solo miseri ibridi avi-umani incapaci di volare e più leggeri e deboli degli uomini comuni, gli altri esperimenti morirono prima ancora di essere completamente formati e non vi furono di fatto passi avanti nella creazione di un esercito sovraumano.
Fu inviato un gigante albino a ritrovare Ermes e Mark per convincerli allora a tornare indietro, ma in quel periodo il Cavaliere Nero, come lo avevano soprannominato, aveva deciso di unirsi alla causa dell'Impero ed era protetto da altri dragonieri come lui.
Contemporaneamente nacque Aureo, un drago bianco, che fu preso dagli Ermeti come presagio nefasto e dall'Impero come splendente luce di speranza, che alla nascita si unì immediatamente al suo dragoniere, Nadia, una ragazza italiana neppure maggiorenne.
Il gigante albino li trovò, ma non poté attaccarli: essi erano protetti da una scorta imperiale, nonché da Mark e Shadow, che si erano ritrovati nel ruolo di balie per i piccoletti.
L'albino, di notte, provò a convincere Mark a venire via con lui, ma dovette invece fuggire quando l'uomo, molto pacatamente, gli dichiarò di voler tagliare la testa a lui e ad ogni singolo Ermete si fosse messo sulla sua strada.
Dopo una serie di scaramuccie, gli Ermeti si ritirarono quasi del tutto, attendendo tempi migliori e continuando con il loro minuzioso lavoro di sabotaggio.


Il leggendario Ermes si risvegliò nell'anno 2006, dimostrando al mondo di non essere morto affatto, e scioccò in egual modo sia i suoi nemici che gli Ermeti, i quali non erano pronti ad accogliere con tutti gli onori il loro maestro “rinato” e presi da una sorta di frenesia, alcuni adepti si presentarono presso di lui portandogli doni a casaccio e scusandosi ossessivamente.
Ermes non capiva neanche chi fossero quelle persone e che cosa volessero da lui, ma non appena comprese, si adirò molto: quello che loro stavano facendo non solo non era nobile, ma era anche insensato. Passi la viltà, ma lui non aveva chiesto che loro facessero tutto questo! Ed erano stati anche incapaci nel farlo, non gli avevano consegnato il mondo al suo risveglio, gli avevano solo portato stupidaggini e parole vane.
Così Ermes uccise e divorò tutti loro meno uno, il giovane Tantalo, che fu incaricato di portare ai suoi compagni il messaggio: il Signore dell'Inferno è vivo e non ci ama. Anzi, ci sterminerà tutti.
L'Ermes Om'Ta perse gradualmente ogni potere faticosamente guadagnato, Ermes Junior venne ucciso dal giovane drago bianco Aureo, e ad oggi non si sa nulla di tutti loro.



Curiosità:

  • Tutti gli Ermeti devono tatuarsi almeno una variante del simbolo della setta, il drago nero circondato da due cerchi e sormontato da due sei. In molte delle varianti, il tatuaggio comprende anche la parola “Om'Ta”.
  • La tipica uniforme degli Ermeti è una semplice vestaglia con gli orli rossi, munita di cappuccio. Per i rappresentanti maggiori, è richiesto che non si indossi nulla sotto di essa; si può fare eccezione per un singolo capo di biancheria, ma solo se di colore nero.
  • Gli Ermeti si vantarono di essere gli artefici dell'estinzione del dodo, ma nessuno sa se questa informazione sia vera o meno
  • Il libro delle regole originale degli Ermeti, “Il Volere dell'Oscuro”, dichiarava “nessuno di noi può amare una donna”, inteso forse dallo scrittore come un invito alla castità, ma che fu espresso e compreso tanto male che la quantità di relazioni omosessuali presenti nella setta costrinse il consiglio a eliminare questa regola, non ponendo limiti alle relazioni degli adepti.
  • Uno dei più recenti libri delle regole dell'Ermes Om'Ta dichiarava esplicitamente che innamorarsi del Cavaliere Nero, Mark McWoodland, è un reato da punirsi con la morte.







Uno dei tatuaggi tipici degli Ermeti 

 

 

 

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