giovedì 6 agosto 2015

Breaking Bad - I miei pensieri sulla prima stagione


Oggi non sono qui per parlarvi di adorabili micetti, ma di spacciatori e anfetamina... no, no, non ho cambiato stile di vita (per fortuna), ma ho scoperto un nuovo telefilm. Ok, scoperto è una parola grossa, visto che ne conoscevo l'esistenza probabilmente da un paio di anni, ma diciamo che ho deciso di vederlo. E che ne ho visto tutta la prima stagione (che sono solo sette puntate, ahimè) in un giorno solo. E meno male che dovevo scrivere! Vabbè, ho disegnato mentre la guardavo, sono a buon punto dunque nella conclusione di un licantropo nero e riccio totalmente random che avrebbe dovuto essere un'illustrazione per Exoterism e che forse lo è ancora ma con più probabilità non più.
Comunque, torniamo al nostro telefilm: il titolo è Breaking Bad e non sapevo assolutamente niente della trama se non che era fatto davvero bene e che c'entrava qualcosa la droga.
Vi giuro, mi è venuta voglia di studiare chimica. Che sia questo il vero obbiettivo di questa serie? Ok, vi faccio un riassunto forse con spoiler (ma più probabilmente senza) di quello che ho visto, capito, assaporato in questa serie tv.
1. La Chimica
No, questa volta non c'entra niente la magica alchimia fra personaggi, la chimica delle menti dei protagonisti e neanche i ferormoni: qui con chimica intendiamo proprio chimica, l'incanto della tavola periodica, la bellezza e la complessità di questa scienza con cui si può creare tutto. All'interno della serie la chimica è utilizzata generalmente per scopi molto loschi (vedi: creazione di droghe e di esplosivi, dissoluzione di cadavere e altre attività non proprio legalissime) ma forse è proprio questo a renderla così interessante...
2. Il protagonista anomalo
Chi è il protagonista di una fighissima serie in cui sin dalle prime puntate vengono fatti fuori spacciatori e cattivoni e poi si susseguono una serie di fatti buffi inframmezzati da drammatici eventi e inseguimenti e ricerche dell'FBI? Un professore di chimica. E non un professore di chimica “bello e figo” e assolutamente NON un duro. Scordatevi i duri: Walter White è (almeno all'inizio della serie) un agnellino assoluto, una persona normale con una famiglia semi-normale, un lavoro normale, una moglie normale (anzi, peggio che normale, una buonista) e nessun desiderio di rivalsa nei confronti della società. E allora, direte, che gusto c'è? C'è, c'è: quello della trasformazione! Perchè così come la chimica è basata sulle trasformazioni degli elementi, sottoposti alla ricombinazione con altri per la creazione di molecole con proprietà completamente nuove, alle fonti di calore per cambi di stato, alle sollecitazioni per cambiare struttura, anche il nostro protagonista è mutevole e la cosa più interessante è proprio vedere questa sua metamorfosi eccezionale. 
Ecco, lui passa da così (che ti sembra davvero Ned Flanders)...
...A così (si, proprio cinquantenne figo con lo sfondo sul deserto, non scherzo).

E poi amerete senza dubbio il suo fare da agnellino ingenuo (all'inizio)!
Ah, un'altra piccola nota: benchè il protagonista non sia affatto un figone dal fisico longilineo o palestrato, ma un professore cinquantenne, la serie ci regala in continuazione e intendo proprio in ogni puntata, scene di lui senza pantaloni, in mutande o persino completamente nudo. Giusto, mica si fanno spogliare solo i figoni? Tutti hanno un corpo.
3. Il co-protagonista
Di solito il co-protagonista è la spalla che aiuta il nostro eroe a redimersi o comunque lo supporta nelle sue decisioni morali. Qui, no: il co-protagonista è un bastardo drogato che diventa il suo socio in affari nel narcotraffico praticamente a caso. Ok. Fantastico. In certi punti è assolutamente insopportabile, spesso saccente, avido di denaro, non proprio brillante, leggermente mancante del tipico fegato degli eroi, e tuttavia in qualche modo ci si affezziona a lui. Ah, ed è un ex-alunno (ovviamente bocciato) del protagonista, Walter White. L'unico punto positivo che riesco a trovargli è che sa disegnare (non proprio da vero artista, ma sa disegnare,ok?).
4. Il magico mondo della scuola
No. Questo no. Anche nel telefilm la scuola è come nella realtà: noiosa da sbadigli.
5. Il cancro
Il protagonista, Walter White, ha il cancro ai polmoni (come Bella Crawford in NBC Hannibal e non li confronterò adesso perchè sennò che ci scrivo nel punto “Confronto con Hannibal”?) e non ce lo fa pesare, non è tragico, non piangiucchia in giro e ha il coraggio di dire quello che ne pensa alla sua famiglia. La sua famiglia (in particolare sua moglie) invece si, è snervante come la tipica famiglia di chi si prende un cancro nei telefilm (nella realtà non so e non voglio sapere, davvero, perchè le cose deprimenti non mi piacciono e sicuramente un cancro lo è). Comunque, l'unica cosa che posso dire in merito al cancro è che costringe Walter White a tagliarsi i capelli a zero e che nel momento stesso in cui si rasa come per somigliare a Stone Cold Steve Austin, diventa più figo di almeno il 22%.
6. Confronto con NBC Hannibal
Come per ogni telefilm (o film o miniserie o cartone animato o figurine di cartone che si muovono vagamente o teatrino di pupi) che ho guardato, ecco il mio confronto con NBC Hannibal! Perchè non mi accontenterò mai di una serie così com'è, perchè sono puntigliosa (ma pure anche no) o semplicemente perchè mi piace confrontare le cose che mi piacciono con le altre cose (che mi piacciano o meno). Partiamo dalla trama: In Breaking Bad abbiamo un insegnante e un criminale, in NBC Hannibal abbiamo un insegnante ed un criminale, ma probabilmente le somiglianze finiscono lì, perciò abbiamo ben pochi punti di incontro dal punto di vista della trama, anche se sia Will Graham che Walter White vanno incontro a radicali cambiamenti durante la loro vita (sebbene Walter White diventi un vero e proprio criminale, mentre Will rimanga fondamentalmente buono anche se commette pure qualche omicidio...). Quanto al criminale... hmm, Hannibal e Jesse (lo spacciatore biondo che fa da spalla a Walter White) sono diversi come fischi e fiaschi, come il giorno e la notte, come un rutto e un diamante, come un cactus e una pianta di basilico, come un libro e il suo adattamento cinematografico, come un uomo delle caverne e una donna dell'epoca vittoriana, come... beh, avete capito! Sono diversi. Punto. Jesse è un ragazzetto appena uscito dalle scuole superiori, usa un linguaggio talvolta volgare e comunque molto semplice, è un donnaiuolo per quanto possa esserlo uno sfigatello come lui, ha paura di assumersi le sue responsabilità ed è pure un tossicodipendente, Hannibal parla con sublime raffinatezza, sceglie con cura le parole, conoscenze diverse scienze ed arti, non necessita certamente di rincorrere gonnelle (con il carisma che si ritrova sono le donne e anche gli uomini a rincorrere lui) e, da quanto ne so, non teme affatto le conseguenze dei suoi gesti, che sono assolutamente deliberati e spesso terribili. Ah, e poi a Jesse fanno schifo i cadaveri, Hannibal invece li mangia. Visto come sono diversi?
Il confronto della fotografia... hmm, Hannibal non teme mai confronti della fotografia, tutt'al più si può fare un applauso e un inchino a qualunque film (e solo i film, perchè molto raramente una serie televisiva ce la fa) può aspirare ad avvicinarsi alla bellezza della fotografia, delle inquadrature, delle luci in NBC Hannibal e dunque, ovviamente, Breaking Bad non può aspirare a tanto, ma... sebbene non abbia un'enorme potenza evocativa, me la sento di definire questo tipo di fotografia molto “ironico” oltrechè dinamico e davvero ben fatto. Insomma, non sono rimasta delusa.
Poi c'è il tema del cancro, in Breaking Bad affrontato dal protagonista maschile, in NBC Hannibal dalla moglie di Jack Crawford, Bella. Entrambi ai polmoni. Entrambi affrontati con abbastanza coraggio, senza lasciarsi andare a crolli emotivi, ed entrambi decidono dapprima di non dire nulla alle loro famiglie perchè non si sentono pronti. Entrambi hanno inoltre paura di lasciare un ricordo negativo sui loro parenti durante la terapia, quando diventeranno deboli, un peso per i loro cari. L'approccio al cancro, dunque, è quasi identico in entrambe le serie e questo mi ha reso Breaking Bad curiosamente familiare e ciò che è familiare è rassicurante, specie quando il tema trattato è così serio e terribile.
Cos'altro posso mettere a confronto? Ah, si: i personaggi femminili. I personaggi femminili, in Breaking Bad, sono sicuramente ben fatti, sicuramente realistici, ma sono anche così irritanti che a tratti vorrei sparare loro in testa, al contrario di come avviene in NBC Hannibal, dove persino la più irritante delle donne (Freddie Lounds nella prima stagione, probabilmente Bedelia in tutte le altre) è a suo modo apprezzabile per qualche caratteristica di spicco oltre che per la grande intelligenza. Insomma, mi sarebbe piaciuto vedere anche in Breaking Bad un personaggio femminile in cui potessi immedesimarmi, o come minimo che potessi ammirare, ed invece niente! Comunque è solo la prima stagione, posso sempre sperare che la seconda sia migliore.
7. La lunghezza della stagione
E ho scelto questo come punto sette per un motivo ben preciso, ovvero SETTE PUNTATE. Solo sette puntate e la stagione finisce! Ma come sette? Da un punto di vista è una buona cosa (puoi finire di guardare tutta la stagione letteralmente in un pomeriggio ed è deliziosamente concisa), dall'altra... hmmm... vorresti di più. Comunque, per fortuna, ci sono altre stagioni.
8. I combattimenti
Realisticissimi! Almeno a mio parere... insomma, non ci sono mosse di arti marziali, i protagonisti non sono come leggiadri ballerini e ci sarà una scena in cui un personaggio (non dico chi) tira per un piede un altro personaggio (e di nuovo non dico chi) in un bagno e, beh... è tutto realistico. Il sangue non è mai eccessivo, ma c'è quello giusto ed è buono per voi amanti della pure action lì fuori. Quindi guardatevi Breaking Bad pure voi. Ok, dire “combattimenti” fa sembrare che ci sia un pestaggio a puntata e devo dirlo, non è affatto così: i pestaggi sono molto pochi, ma sono fatti bene.
9. Coinvolgimento
Vi coinvolge. Sicuramente coinvolge, vi fa pensare alle puntate anche dopo averle finite di vedere. Non troppo, ma lo fa. Attenzione, però, questa è solo una mia opinione personale! Una serie del genere può essere commentata solo con un giudizio personalissimo, probabilmente alcuni di voi la troveranno distaccata dalle vostre emozioni (anche se godibile) mentre altri se ne sentiranno molto colpiti e immersi. Io posso dirvi solamente che a metà della visione della quinta puntata ho iniziato a dire ad alta voce “non posso parteggiare per gli spacciatori! Dannazione, è sbagliato! Passino i cannibali, che almeno la carne umana fa bene, ma la droga è una schifezza anche nel mondo fantasy dei nostri cervellini ansiosi di fare criminalate! NON POSSO PARTEGGIARE PER GLI SPACCIATORI!”.
10. La colonna sonora
La colonna sonora mi è piaciuta. Tanto. Era coinvolgente, d'azione e fresca... in alcuni punti somigliava ad un lavoro che potrebbe essere prodotto da Brian Reitzell (dico somigliava, non era identico) in altri i pezzi erano più grintosi e moderni e perfetti per la scena. Perciò si, ottima colonna sonora.

E quindi questo era Breaking Bad – stagione 1. Domani inizio a vedere la seconda sta... no, domani non inizio. Perchè domani devo guardare una nuova puntata di NBC Hannibal e, francamente, lo preferisco molto a qualunque stramba storia di drogati e insegnanti di chimica.
Ok, diciamolo, sono su di giri per la puntata di domani perchè non ho idea di cosa succederà, so solo che probabilmente Will si farà (di nuovo) molto male perchè incontrerà Francis Dolarhyde, aka “Il Grande Dragone Rosso”. Oppure anche no, oppure immaginerà soltanto di incontrarlo e di farsi molto male (lui è il re dell'immaginarsi di farsi/fare male).
Quindi aspetto. Felice. Deliziata. Io aspetto la puntata di domani, di cui neanche so il nome.
Ciao ciao! E a presto, magari con una puntata miciosa... o con una nuova pseudo-recensione scema?

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