sabato 6 aprile 2019

Il Giardino Segreto - Frances Hodgson Burnett

Ed eccoci tornati a fare recensioni!
Dopo aver affrontato il romanzo epistolare di una nostra vecchia conoscenza, oggi ci avventureremo nella recensione di un libro che ci è stato consigliato proprio da uno di voi, cari lettori! Un libro con forti temi di crescita personale, spiritualismo e natura, che probabilmente non avremmo letto se non ci fosse stato consigliato, a cui siamo però davvero felici di aver dato un'opportunità.
Stiamo parlando de “Il Giardino Segreto” di Frances Hodgson Burnett, suggeritoci dalla nostra lettrice -Ayumu- . Grazie del consiglio, cara! Avete visto che li leggiamo davvero i libri che ci consigliate?
Ma invece di stare qui a rassettarci le spine è giunto il momento di recensire: cominciamo!

1. La trama: Mary è una simpatica ragazzina di dieci anni di colore giallo, brutta e malvagia.
Nasce in India dagli abbienti signori Lennox, due inglesi svampiti che hanno pensato bene di avere una pupetta in una zona zeppa di agenti patogeni di varia natura e poi scordarsi che esiste. Ma che bella idea!
È dunque la servitù indiana ad occuparsi di tutti i bisogni della bimba, che crescendo senza l'amore dei suoi, servita e riverita, acquisisce il carattere affabile di un mogwai rimpinzato dopo mezzanotte. Insomma, un maledetto gremlin. La bambina non fa niente tutto il giorno e per ricompensare l'amore della sua tata indiana, la sua ayah, Mary la prende a pizze in faccia; nei momenti di tempo libero, quando non sta riflettendo su quanto schifa tutti dal profondo del suo cuoricino, escogita tra sé e sé come rendere più infamanti i propri insulti.
La sua vita cambia, radicalmente, quando mamma e papà ci lasciano le penne in un'epidemia di colera e la piccola viene accolta nell'enorme villa nella brughiera dallo zio londinese, altro abbiente, tale Archibald Craven. Per non farci mancare niente questo zio è gobbo, triste ed asociale.
Mary si fa subito riconoscere facendosi internamente mandare a quel paese dalla governante, Mrs Medlock, e prendendo in antipatia la cameriera che si occupa di ripulirle la stanza, Martha Sowerby.
La domestica, infatti, ha messo Mary di fronte ad una scoperta scioccante: i servitori non sono oggetti semoventi che le fanno solo “salaam” come dei Pokémon e le mettono i vestiti mentre lei sta rigida e dritta come una pupattola di legno. Sono umani! Hanno i pensieri! Dicono le cose! E si arrabbiano un poco se gli dici che sono “maiali, maiali, figli di maiali”. In particolare, Martha parla (e si arrabbia) con Mary e le dice davvero un sacco di cose, per il sommo sconcerto della gialla marmocchia.
Mentre si abitua alla sua nuova vita nella brughiera e inizia a diventare una bambina vera, imparando a giocare, usare il dialetto dello Yorkshire (male), mettersi i vestiti e mangiare come si deve, la piccola Mary comincia a cambiare sia dentro che fuori, per poi trovarsi faccia a faccia con segreti che, nelle intenzioni di molti, avrebbero dovuto rimanere sepolti.
Esisterà davvero Dickon Sowerby, il fratellino di Martha che riesce a farsi seguire sempre da un codazzo di bestie varie come un grande incantatore? A chi appartiene il pianto che la piccola sente per i corridoi e di cui tutti negano l'esistenza (che, mezzo spoilerino, comunque viene da un personaggio messo pure peggio di lei)? E dove si trova il giardino segreto, chiuso a chiave insieme alle cento stanze del castello di Mr. Craven dalla morte della signora Craven in un tragico incidente?

2. La copertina:
Questo rischia di diventare un paragrafo lunghissimo, perché dal 1911 ad oggi ne sono passati di annetti, come di edizioni e di conseguenza copertine. Ne esistono a dozzine dalle più evocative alle più becere, minimali e ricche, illustrate e fotografate, ad olio e in digitale e chi più ne ha più ne metta. Non si può dire quindi, in assoluto, se la copertina è bella o si adatta al contenuto perché il giudizio varia proprio da caso a caso.
Per questa ragione ci limiteremo a citare solo alcune di queste copertine, accuratamente scelte tra le tantissime a disposizione.

1. Newton Compton
 
Ciaooo... la vuoi un'erbetta? Ma ricorda, è segreta, shhh!

Il motivo per cui parliamo di questa copertina è solo che è quella della versione in cui lo abbiamo letto noi. La Newton Compton come al solito diventa pratica e accantona le illustrazioni, proponendoci una foto in cui una bambina assolutamente adorabile, a cui hanno messo in testa fiori, foglie e pelucchi vari, si affaccia da un labirinto con la faccia maliziosa di una piccola spacciatrice che esce dall'angolo per proporti la roba buona.
Ha sicuramente un giardino molto speciale, meglio tenerlo segreto.

2. L'originale
"Madonna quanta edera, ma un po' di diserbante?"
Copertina della prima edizione, questa ci è davvero garbata. L'illustrazione è ricca e fiabesca, inquadrata dalla cornice con accenti dorati, costruisce l'atmosfera giusta. La bambina, né troppo bella né troppo brutta, ma concentrata, rappresenta molto bene come ci si può immaginare la piccola protagonista.
Tocco di classe, hanno messo il passerotto appollaiato sul ramo vicino, che è un personaggio ricorrente e importante per la trama. Bravi, bel lavoro!

3. Una che ci è piaciuta molto
Ritratti di bambini attaccati a un cancello, hurrà!
Mentre scorrevamo sul web alla ricerca di materiale per condire la recensione, questa copertina ci ha colpito: non potevamo quindi non parlarne. È difficile stabilire con esattezza cos'è che esercita tanto fascino, forse tutti i piccoli dettagli che riempiono la pagina, forse la presenza di quel cancello di ferro, l'atmosfera in generale.
Ci sarebbe stata anche meglio senza le facce dei due bambini in mezzo che rompono l'armonia, ma è un'opinione personale (come tutto il resto di questa recensione, d'altronde).

4. Una che... ci è piaciuta di meno, diciamo
L'edizione di Marco Derva arriva in lista di prepotenza, impossibile da non ammirare. In questo universo alternativo, Mary decide che per sfuggire ai suoi problemi scappare col circo è troppo poco, quindi diventa il circo. Una volta che si è tinta le bionde chiome di rosso, la Lennox raccatta il suo amico Mario, un rapper dello Yorkshire di inizio '900 che arrossisce solo dove ha le lentiggini, ed entra nel giardino mica tanto segreto da una porta alta da un lato e bassa dall'altro, con l'uso di una chiave di ferro, che se le cade sul piede può dirgli addio e rubare la carrozzina al signorino Colin.
L'impostazione della copertina è, diciamo, un po' magra rispetto a quelle delle colleghe, ma si differenzia anche il fatto che è una lettura per le scuole. Tanto gli studenti pagano di più e hanno sempre le peggio cose.

5. Due menzioni ad honorem per concludere
Ne parliamo veloce veloce, così passiamo al prossimo punto.
La prima menzione ad honorem va all'amatissima casa editrice Joybook, che si fa subito riconoscere.
Un segretissimo cancello bianco indicato da un viale curato.

Ed ecco che il giardino, giustamente molto segreto, è annunciato da un'arcata con cancello bianco bello spalancato fotografato chissà dove. Molto segreto. Sapevamo di poterci fidare di te, Joybook! (Per favore, andatevi a guardare la copertina di Frankenstein della stessa collana, o ammirate il pipistrello gigante stampigliato sul castello nella cover di Dracula).
La seconda menzione ad honorem va all'edizione Giunti, per la collana “I MIEI primi classici”, una collana di libri per bambini molto possessivi.
Spiamo il pettirosso dal ciuffo, con aria preoccupata!

Lo stile di quest'illustrazione lo abbiamo trovato semplicemente adorabile, con le linee tonde per delineare Mary e il pettirosso, la composizione del tutto e il colore pieno, quindi, citazione anche per lei. Interessante la scritta “adattamento a misura di bambino”, come se l'originale fosse stato uno spin-off di Gomorra e non letteratura per l'infanzia. Cosa avranno mai adattato? Forse è un adattamento esclusivamente per bambini molto possessivi che leggono I LORO primi classici?
Se avete trovato delle copertine che vi stanno a cuore/vi piacciono/volete assolutamente condividere perché sono orribili, vi invitiamo a farlo, vogliamo sentirvi!

3. Cosa ci è piaciuto:
Lo sviluppo dei personaggi è soddisfacente. Tu vedi quegli elfi domestici di bimbi passare da cosetti secchi secchi e fragili dai colori improbabili a bambini a forma di bambino: fanno esercizi per rafforzarsi, corrono col vento corroborante della brughiera, imparano cose nuove, fanno giardinaggio e diventano sani e forti. Mettono su muscoletti e ciccia per ricoprire quegli ossicini, i capelli diventano da spot Pantene, ritrovano un po' di colore sulle guance, ritrovano le guance. Ci si sente in salute solo a leggere di loro! Un bel processo Zero to hero, e attraverso cose che sono alla portata di tutti.
È anche un libro in grado di trattare temi potenzialmente pesanti senza rattristare il lettore, così come personaggi potenzialmente odiosi si fanno seguire nelle loro avventure con gran piacere.
Il modo in cui viene inserito il concetto di Magia è allo stesso tempo fanciullesco ed attuale, giocando sui bordi del sovrannaturale senza mai addentrarcisi davvero, dando l'impressione di poter uscire di casa e trovare tutta la Magia di cui si parla nel libro. Che poi è vero, ed è una cosa che sicuramente ci è piaciuta.

4. Cosa non ci è piaciuto:
Il finale ci è sembrato che venisse lasciato un po' mozzo. Arrivati ad una certa scena trionfale il libro ti lascia semplicemente lì. I misteri principali sono comunque stati tutti risolti, questo è vero, ma una volta che hai visto i personaggi crescere anche un accenno sul fatto che in futuro staranno tutti bene (SPOILER: specie il signorino Colin, per cui è sottinteso, ma non specificato e non scontato nel suo caso FINE SPOILER) sarebbe stato gradito. Comunque niente di irreparabile, una conclusione gradevole, praticamente trionfale!

Voto complessivo: 79 su 100. Complimenti, hai passato il test, libro bello!

A chi lo consigliamo: una delle qualità di questo libro è che, anche se succedono tante cose, non è una lettura impegnativa: è un libro corto, con un registro linguistico leggero, perciò è ottimo sia per coloro che sono fuori allenamento, o almeno non sono lettori forti, sia per coloro che si stanno affacciando ora al magico mondo della lettura. Detto questo, è una bella lettura anche per i più esperienti, specie se non stanno cercando mattoni (sia fisici che psicologici) alla “Il quinto giorno” di Schätzing (che peraltro è un libro che abbiamo adorato).
Se volete uno stile molto ricco e fiorito, questo libro non fa per voi: nonostante sia eloquente, è un libro pensato per essere chiaro e comprensibile anche ai più piccini.

Dove potete trovare il libro: praticamente ovunque. È un libro che esiste da molto tempo e di successo, la cui scrittrice non è più tra noi, quindi è possibile trovarlo nelle librerie fisiche ed online, nelle biblioteche, ovunque. Ogni tanto anche sotto i sedili dei treni o sulle spiagge.

Per i pigroni inguaribili o coloro che hanno particolarmente amato questo racconto, è possibile anche trovarne diverse trasposizioni cinematografiche ed addirittura un'anime giapponese, “Mary e il giardino dei misteri”, la cui sigla è cantata dall'intramontabile Cristina d'Avena. Ce n'è per tutti i gusti! Ma non rimanete troppo a leggere e guardare film, andate anche fuori a giocare all'aria aperta o vi verranno i capelli a code di topo, su!

Che cosa ne pensate del libro? Siete d'accordo con noi su tutto o siamo stati troppo indulgenti? Fateci sapere, e alla prossima recensione!

P.S. Suggeriteci libri da recensire che vi piacciono! (Meglio se sono gratis, che siamo senza soldi. Ma accettiamo di tutto).

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