giovedì 1 luglio 2021

Recensione: Elianto (Stefano Benni)

Germoglietti, suonate le trombe, una nuova recensione è qui!
Il caldo è sopraggiunto: è importante iniziare a guardarsi attorno, per capire quali nuovi libri potreste leggere mentre vi stravaccate sul divano a sciogliervi in un bagno di sudore o vi rifugiate sotto l’ombrellone. Noi Cactus di Fuoco, entità ultraterrene più che abituate a certi climi, sfruttiamo questa occasione per regalarvi un piccolo consiglio di lettura.
Perciò, oggi vi portiamo la nostra opinione su un libro strambo di nome “Elianto”! L’avevamo letto anche tanti anni fa, ma è stato bello riprenderlo in mano dopo tutto questo tempo e rinfrescarci la memoria.
Il libro in questione è stato scritto da Stefano Benni, un nome che, forse ve ne sarete accorti, non è nuovo qui, tra le Recensioni Spinose. È uno scrittore che ci è abbastanza caro e di cui abbiamo recentemente valutato anche “Bar Sport”; non sorprendetevi troppo se vedrete spuntare ancora il suo nome in futuro!
Partiamo dal dire che “Elianto” è un libro che abbiamo preso in una biblioteca nuova e diversa dal solito, di cui abbiamo dovuto imparare i meccanismi per l’occasione, e che il suo ritiro di per sé è stato… benniano. Per ritirare un volume, infatti, questo è l’iter:

1. Controllare sul sito apposito se il libro che gradiresti leggere è disponibile.
2. Se il libro c’è, recarsi in biblioteca e chiedere, a bassa voce per non spaventare il personale diffidente, il volume da prendere in prestito. Ideale sarebbe fare ampi gesti di pace per ingraziarsi i locali; se si nascondono dietro i banconi o strategici pertugi, possono essere condotti allo scoperto offrendo loro della frutta fresca o delle specialità regionali.
3. Guardare l’addetta ai prestiti confondersi mettersi al lavoro, aprire e chiudere tre volte la stessa pagina internet ma molto lentamente, ascoltarla asserire che “Elianto” in realtà non è mai esistito ma è frutto della nostra immaginazione, che brividi, il mistero si infittisce; poi provare pazientemente a convincere quest’addetta che no, non volete un libro che non esiste dal titolo “Massacri del 1967”, grazie, quando finalmente una collega della reception si impietosisce e dopo uno stanchissimo “Sì, ce l’abbiamo il libro”, si dirige a prenderlo lei.


Insomma, iniziamo bene.
Il nostro metodo è applicabile anche ad altre biblioteche. Se lo seguirete, presto qualunque libro potrebbe essere tra le vostre mani!
Una volta letto è ora di raccontarvelo attraverso le nostre personalissime opinioni, perciò partiamo a grandi linee con…


1. La trama:

Elianto è un ragazzino che vive a Tristalia (un gioco di parole che avrete certamente capito, ma noi ve lo spieghiamo lo stesso perché siamo degli insopportabili so-tutto-io: è un mix fra triste e Italia), un mondo ove il controllo del governo sulla popolazione si è fatto ormai quasi assoluto grazie all’ausilio di un supercomputer, il Zentrum, capace di dirigere la vita degli umani con precisione spaventosa.
Parte della libertà delle contee (che già non è che sia questo granché, a dirla tutta) è messa in palio durante i Giochi dell’Indipendenza, ma il governo ha schierato dalla sua campioni che sembrano imbattibili. Tra loro figura Baby Esatto, il piccolo re dei quiz, che solo Elianto potrebbe forse fronteggiare… Elianto, però, è affetto dal Morbo Dolce, una condizione rara e devastante che lo priva delle forze: sembra che l’unica speranza della contea non sia neppure in condizione di alzarsi dal suo lettino d’ospedale a Villa Bacilla.
Ma è davvero tutto perduto?
‘Nzomma, speriamo di no, però partiamo male.
Elianto è un libro in cui si vede che il caro Benni ha sguinzagliato la propria fantasia per seguirla in un susseguirsi di mondi e concetti surreali, neologismi, creature fantastiche, umani degni di nota (non sempre per motivi lusinghieri) e satira socio-politica che diventa tutt’uno con il worldbuilding.
Di certo non è un libro che l’autore serve su un piatto d’argento, ma fa della sua complessità anche un punto di forza. Basti pensare che le vicende del libro si sviluppano sull’intrecciarsi di pazze avventure vissute sull’enorme mappa di ben otto Mondi Alterei da tre gruppi principali di viaggiatori (nonché di un numero imprecisato di personaggi principali e secondari ricorrenti, tanto i personaggi sono e sembrano tutti importanti), che potremmo così suddividere:

- I Diavoli; trio composto dalla conturbante Carmilla, il raffinato Ebenezer e il… il Brot, ecco, tre demoni incaricati da Lucifero in persona di trovare un Kofs, creatura leggendaria in grado di sconfiggere, in teoria, il Zentrum e far cadere il nuovo sistema a cui son sottoposti gli umani, che giù all’Inferno non ne sono tanto contenti. Proprio come nei Viaggi nel Regno della Fantasia del buon Stilton, anche in Elianto ci sono diverse puzze e (pochi) profumi, ma li fa tutti Brot. Che, visto il ruolo (e l’odore) che ha, potrebbe pure chiamarsi “prot”, eh.

- I Ragazzi Intrepidi; trio composto da Boccadimiele, bella giovine che sventola in giro una lama per sconfiggerci di tutto, anche la nebbia, Rangio, che ha una chitarra con cui spara attacchi speciali (?) e Iri, camerawoman che li riprende tutti, gioventù amica di Elianto che sta cercando di radunare i rari ingredienti di un antidoto contro il Morbo Dolce.

- I Guerrieri-nuvola; Fuku Occhio di Tigre, che ha la pazienza di un santo, e i suoi minuscoli accompagnatori Visa e Pat (che mangiano al massimo un chicco di riso al giorno. In due), che mettono alla prova la pazienza di santo di Fuku, alla ricerca del leggendario maestro di arti marziali Tigre Triste, auto-esiliatosi dopo aver ucciso inavvertitamente un micio.


Riusciranno i nostri eroi a compiere la difficilissima impresa di guarire il piccolo Elianto e permettere alle loro contee di rimanere indipendenti? Lo scoprirete solo se vi immergerete in questo fantastico guazzabuglio di parole e vi lascerete portare per mano attraverso storie strane, bizzarre e terribili!


2. La copertina:
Premettiamo di questo libro esistono due copertine, entrambe ben fatte ed entrambe che, tra i vari elementi della composizione, mostrano un girasole. Questo occhiolino artistico ci è sembrato davvero carino, considerando che i girasoli di per sé non sono prominenti nella trama, ma un “elianto” è una pianta appartenente al genere Helianthus, come lo sono i topinambur… e i girasoli!
Un’altra distinzione che va fatta tra le due copertine: c’è quella carina e quella degli incubi.
Visto che vi vogliamo bene, vediamo subito quella degli incubi.

Sappiamo questa informazione, quindi la buttiamo qui così, a caso: l’autore di questa immagine è Igort, un fumettista sardo!

Non è poi troppo impressionante una volta che ti abitui, nonostante l’aspetto alieno di Elianto, dài. È solo un bimbo senza attaccatura dei capelli o lineamenti con un paio di occhi lunghi e gialli, possiamo volergli bene lo stesso.
Comunque questa copertina ci è piaciuta molto perché i vari elementi della composizione sono tutti riconducibili alla trama in un modo all’altro, è bellissimo rivederla quando hai finito di leggere il libro! Bellissimo il gioco di luci e ombre, che lavora benissimo con la palette di colori e la prospettiva, davvero una copertina ben fatta.
Quanto alla seconda…


Elianto viene minacciato con una fusciacca puzzolente, in compagnia di un diavoletto con un’ala sola. È dura la vita a Villa Bacilla.


Questa è un po’ più semplice, ma anche molto carina, non passa inosservata con un certo uso acceso dei colori e una bella mappa (nootica, se leggete il libro capirete) scintillante a parete.
Ecco, questo Elianto è molto grazioso, se si facesse la fusione delle due copertine si avrebbe quella perfetta, probabilmente. Però entrambe le copertine sono promosse!


3. Cosa ci è piaciuto:

Il modo in cui in Elianto non si ha paura di aprire un numero interessante di sottotrame, riuscendo in qualche modo anche a farle seguire al lettore e chiuderle tutte… se non esplicitamente, lasciando belli chiari dei puntini da unire. C’è tanto di non-detto ma di fortemente implicato, che secondo noi abbellisce e da nuove chiavi di lettura all’intera narrazione.
Molto bella anche la caratterizzazione dei personaggi, tutti decisamente uno diverso dall’altro, anche quelli che non compaiono mai ma vengono soltanto descritti. E poi, ovviamente, il punto di forza del libro è il suo worldbuilding! Le descrizioni dei Mondi Alterei, lo strano Kofs, le mappe nootiche, gli alberi magici, i campi di Mnemonia, i malibri e molto altro ancora.
È bello non solo quello che viene esplorato sotto i nostri occhi, ma anche le nozioni e i personaggi del passato (come Snailhand Slim o Cornelius Noon) che reiterati nella trama danno un’ossatura alla storia, per così dire, dando davvero l’idea che quel mondo abbia secoli alle spalle.
C’erano anche alcune descrizioni molto poetiche, esemplari, e delle scene ed estetiche di grande effetto, garantite dal registro ricchissimo ed a volte cangiante dell’autore.


4. Cosa non ci è piaciuto:

C’è stata carestia di personaggi femminili che non fossero lì per essere in qualche modo sexy, che abbiamo trovato inusuale per il Benni. Questo fa un po’ scendere il nostro punteggio, ci spiace, Stefano. Avrai occasione di rifarti un’altra volta, sappiamo che non ci deluderai.
Nel paragrafo su ciò che “ci è piaciuto” abbia citato il registro ricchissimo e cangiante. Ecco, il fatto è che ci sono diverse scene in cui cangiando cangiando è arrivato ad esagerare ed usare un modo di esprimersi troppo volgare, sia nell’enfasi su determinate cose che nel registro usato, che per noi doesn’t spark joy, anche per il contrasto con le scene che invece vanno di pura poesia.
Spoiler, tanto il voto alto te lo becchi lo stesso.


Voto complessivo: 86 su 100. Complimenti, sei maggioranza, libro bello!


A chi lo consigliamo:
Iniziamo col dire che non è un libro per bambini. Ci sono tante ma tante referenze e scene adulte, di qualunque tipo possibile. Non va sottovalutato anche il fatto che vengono adoperate spesso e volentieri parole “difficili” e che la trama non è linearissima, con frequenti salti per seguire il punto di vista di questo o quel gruppo (non preoccupatevi, in tanti sono subito riusciti ad adeguarsi al passo di narrazione). D’altro canto, la prima volta che qualcuno del nostro gruppo l’ha letto era ancora un soldo di cacio, quindi “non datelo ai bambini” è solo un’indicazione generale che vi sentiamo di darvi visti i contenuti espliciti e non sempre di facile comprensione.
Detto questo, se vi piacciono le storie avventurose, se vi appassionano i racconti che sono zeppi di fantasia, animali strani e luoghi nuovi, se amate trovare indizi e pezzetti di lore disseminati nella trama con un bel mix di tante referenze colte, se adorate le distopie che fanno frecciatine a delle vere situazioni socio-politiche… beh, allora pensiamo proprio che questo libro vi piacerà.


Dove potete trovare il libro?
È un libro che ha ricevuto un discreto successo, e il nostro consiglio è di cercare per prima cosa in biblioteca, dove quasi sicuramente potreste rinvenirne una copia. Nel caso vogliate sostenere l’artista o avere una copia di “Elianto” tutta per voi (perché i libri cartacei vi danno gioia o perché siete lettori possessivi e territoriali che vogliono essere liberi di mordere e le loro pagine preferite, fate vobis… nel qual caso vi consigliamo la collana “I MIEI primi classici” di cui abbiamo parlato nella recensione de Il Giardino Segreto), potrete sicuramente appropriarvene in diversi negozi fisici o online, come Ibs, Amazon, Mondadori Store, Feltrinelli e, almeno, mentre stiamo scrivendo questa recensione, anche sul Libraccio, come usato e nuovo. Insomma, ci siamo capiti: se lo cercate lo trovate.
E siccome abbiamo l'affiliazione con Amazon, se lo comprate a questo link qualche centesimo arriva pure a noi!


Che cosa ne pensate del libro? Siete d'accordo con noi su tutto, siamo stati troppo cattivi (perché un po' cattivi lo siamo sempre, è normale nelle recensioni spinose) o siamo stati troppo indulgenti? Fateci sapere, e alla prossima recensione!


P.S.: Suggeriteci libri da recensire! (Meglio se sono gratis, che siamo senza soldi. Ma accettiamo di tutto). Nota: un sacco di gente si limita a dirci il titolo del libro da recensire, o addirittura a scrivere un sacco di titoli in fila, e non abbiamo davvero il tempo di andare a controllare una ad una tutte le trame per decidere se ci interessano o no, perciò per favore potete scrivere un piccolo abbozzo di cosa parla il libro? Così possiamo decidere se controllare la trama ed eventualmente leggerlo.
Per fare un esempio: "Ehi, Cactus! Vi consiglio La Magia del Lupo di Michelle Paver perché è un fantasy diverso dal solito, ambientato nella preistoria, ed è molto avventuroso!" oppure "Ciao, vi consiglio Nina, La Bambina della Sesta Luna, perché è un libro per bambini davvero brutto e mi piacerebbe leggere una recensione scritta da voi per spanciarmi dalle risate".
Vi aspettiamo ;)
  





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