lunedì 12 settembre 2022

Draghi angelo

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Draghi angelo
(Verusdraco sapiens alba x aurea)

Origine
I draghi angelo nascono dall'incrocio tra un drago bianco e un drago dorato maggiore.
L'ibridazione tra queste due razze è avvenuta un numero sufficiente di volte da assicurare a questo incrocio un nome, testimonianze e persino luoghi comuni che lo riguardano; tuttavia, essendo tutti i draghi angelo praticamente sterili, la loro non è considerabile una sottospecie a sé stante.
Il termine "drago angelo" gli è stato attribuito sia in riferimento alla livrea chiare, che spesso contiene bianco ed oro in abbondanza, sia al carattere voluto dall'immaginario come protettivo, bonario e dotato di un forte senso morale.
La prima volta che la parola "drago angelo" è stata usata riferendosi esplicitamente a questo tipo di drago è stato in un testo del 1280 (nel Bestiarium Raritatis, "Il Bestiario delle Rarità", un tomo in latino di cui l'unica copia rimasta si trova nella cittadina di Bareblia), ma vi sono sporadiche descrizioni antecedenti in certi racconti draconici che potrebbero riferirsi proprio ai draghi angelo, testimoniandone l'esistenza anche da prima che gli fosse attribuito un nome.

Aspetto
I draghi angelo sono draghi di taglia da media a medio-grande, che possono comprendere nella loro livrea il bianco, l'azzurro, il color pesca e il dorato.
Il loro aspetto raramente dà un'impressione di omogeneità: spesso presentano aree di colore diverse che spiccano sulle altre, alcune più opache ed altre più metallizzate, un fisico più massiccio in alcuni punti e più leggero in altri (in particolare, spesso ereditano la coda sottile dei draghi bianchi). Nonostante in molti casi questo non gli doni un aspetto elegante o particolarmente mimetico, sono generalmente considerati creature molto belle proprio per la complessità del loro aspetto. Costituzione, taglia ed aspetto sono discretamente variabili da un esemplare all'altro, dettati dal mix genetico che ereditano dai genitori, anche se prendono frequentemente il metabolismo lento dei draghi dorati e la loro tendenza ad accumulare grasso ed acqua nei tessuti.
Hanno squame dal bordo tondo, flessibili e resistenti; la pelle sottostante è color fegato o marrone chiaro, talvolta maculata di gradazioni più chiare come rosa e sabbia.
La loro schiena è percorsa da una fila di punte cornee affilate, e talvolta un numero variabile di punte orna le guance, i garretti o l'attaccatura del collo. Le corna nere sul capo sono dritte e appuntite, e si prolungano dietro al capo seguendo la linea della fronte.
Possono avere un piccolo corno fra le narici, più o meno sviluppato: talvolta si tratta semplicemente di una placca scura. Artigli, corna e spine sono generalmente nere o brune, con rare eccezioni che contemplano l'oro, e sono lisce, affilate e senza nodi.
Gli occhi dei draghi angelo, descritti nel Bestiario delle Rarità come "intelligenti, anche in maniera furbesca, ma benevoli", sono sempre azzurri o dorati.
Hanno ossa cave ed ali generalmente molto grandi, che li rendono in grado di notevoli scatti aerei, con uno o due uncini cornei sulla sommità.
Vista la variabilità degli esemplari è molto difficile individuare un dimorfismo sessuale, se non nel fatto che le femmine tendono a raggiungere peso e taglia maggiori delle loro controparti maschili; il record per l'altezza massima registrata da un drago angelo va infatti ad una femmina, chiamata Roclippì, che misurava esattamente sette metri ed aveva un'apertura alare di ben ventotto metri, per un peso di poco superiore alle cinque tonnellate.
Le orecchie non possiedono padiglione ed il timpano è protetto solo dall'auroscala, una squama traslucida modificata che impedisce al timpano di vibrare troppo durante il volo e di sporcarsi.
I draghi angelo hanno spesso denti parzialmente differenziati, come i draghi dorati maggiori, ma il mix con la genetica dei draghi bianchi sembra portare un accento particolare sui canini, che in alcuni esemplari sono particolarmente vistosi.
Il fuoco dei draghi angelo è generalmente rosa o giallo pallido; alcuni esemplari sono anche in grado di produrre una saliva densa e appiccicosa come colla.

Comportamento
I draghi angelo sono creature spiccatamente sociali, capaci di interiorizzare in fretta i modi di fare di specie diverse dalla propria ed usare fluentemente questo nuovo "linguaggio" nell'interagire con loro. Amano la compagnia e la loro memoria ferrea consente loro di ricordare facilmente nomi ed informazioni, cosa che li avvantaggia anche nell'apprendere altre lingue.
Quando vengono cresciuti con cura e affetto, è per loro molto naturale stabilire un contatto empatico con animali, draghi di altre specie ed esseri umani; anche per questo, quasi tutti i draghi angelo di cui si hanno testimonianze si sono legati almeno ad un essere umano, accettandolo come loro dragoniere.
Generalmente sono draghi solari ed equilibrati, compassionevoli ed intelligenti, che hanno però una grande debolezza: la suscettibilità alla bramosia dell'oro.
Amano collezionare libri e pietre preziose, di cui fanno veri e propri tesori personali nascosti e di cui sono molto gelosi, ma l'oro ha una presa speciale su di loro: la sua sola presenza li rende esaltati, bramosi, ragione per cui buona parte dei draghi angelo tendono ad evitare di entrarvi in contatto.
Nei casi più gravi, se un drago angelo è riuscito a mettere di lato una fortuna in oro e si trova in un momento di particolare fragilità psicologica, la situazione può degenerare in una psicosi vera e propria, per cui l'individuo tenderà ad isolarsi da tutti gli altri e vivere nelle proprie stanze del tesoro, nella convinzione di dover difendere il proprio bottino da tutto e tutti o ne sarà derubato.
Nonostante siano considerati draghi buoni e saggi, è anche per questo loro lato impulsivo che non riescono mai ad occupare alte cariche politiche tra i draghi, che richiedono di dimostrare forte disciplina ed autocontrollo. 
 
Nascita e crescita              
I cuccioli di drago angelo nascono da uova, che vanno incubate per un periodo variabile dalle due settimane ai due mesi.
Se non vengono adeguatamente scaldate, queste uova possono rimanere quiescenti anche per centinaia di anni prima di schiudersi.
Le uova da cui nasceranno i piccoli draghi angelo hanno generalmente l'aspetto di un comune uovo della specie della madre (se la mamma è un drago dorato avrà l'aspetto di un "formaggione", un uovo di drago dorato, se invece la mamma è un drago bianco sarà tale e quale ad un normale uovo della sua specie), ma se la madre è un drago bianco la differenza diventa palese dal fatto che il piccolo non necessita della presenza dell'umano a cui si legherà per schiudere.
Alla schiusa i piccoli draghi angelo hanno uno speciale dente di cheratina, che cade poco dopo la nascita, con cui si aiutano ad aprire il guscio dell'uovo da cui usciranno. I cuccioli neonati pesano dai 500 ai 900 grammi, e sono già attivi e curiosi, pronti ad esplorare il mondo.
I draghi angelo sono mediamente lenti a crescere, per cui raggiungono la piena maturità e la capacità di riprodursi intorno ai sedici anni. A questo punto alcuni esemplari rallentano considerevolmente il loro ritmo di crescita, fin quasi a fermarsi, mentre altri rallentano leggermente ma proseguono fino al raggiungimento del peso massimo, che si aggira attorno alle cinque tonnellate.
Da quel momento in poi continueranno comunque a crescere, ma in maniera tanto lenta da essere impercettibile se non da un millennio all'altro.
Come tutti i draghi sono estremamente longevi, tanto che nessun drago angelo è mai morto di vecchiaia.

Vita sociale e corteggiamento
È estremamente raro che un drago angelo riesca ad interagire con un altro drago angelo, soprattutto nei primi anni di vita, quindi i primi insegnamenti riguardo la moralità, religione e gerarchia gli saranno impartiti dalla famiglia di appartenenza in cui crescerà... che sia una specie adottiva, l'eccentrica, rumorosa cultura familiare dei draghi dorati o l'educazione morale ed accademica dei draghi bianchi.
Tutti i draghi angelo sono sterili; alcuni non provano neppure l'impulso di riprodursi e non si lasciano coinvolgere nei corteggiamenti, altri si accoppiano a scopo ricreativo, specie se cresciuti in comunità di draghi dorati, ma una volta scoperta la propria infertilità di solito si dedicano a tali attività solo al di fuori del periodo riproduttivo.
 
Habitat e dieta 
I draghi angelo si adattano facilmente sia al caldo che al freddo, e sembrano avere una predilezione per coste ed isole, stabilendo le loro tane dentro grotte o cave di marmo non molto distanti dal mare a dispetto del fatto che né i dorati maggiori né i bianchi vivono di solito in simili habitat.
I draghi angelo amano il cibo, e sono onnivori a prevalenza carnivora. Si nutrono principalmente di pesce e carne, ma non disdegnano quasi nessun tipo di alimento; amano i cibi grassi come avocado e frutta secca, che consumano però principalmente da cuccioli vista la taglia esigua di questi alimenti rispetto alla loro stazza da adulti.
Tendono a non uccidere nessuna creatura che reputano particolarmente intelligente, tra cui polpi, umani e delfini, di cui possono comunque nutrirsi nel caso ne trovassero cadaveri freschi. Se cresciuti da draghi bianchi, ne ereditano il tabù che impedisce di nutrirsi di esseri umani in qualunque caso.

Esemplari famosi
  • Roclippì
  • Atrebor


Curiosità

  • L'ultimo uovo di drago angelo conosciuto, sopravvissuto allo sterminio causato dal Pater Inferorum, era stato inizialmente identificato come un uovo di drago dorato maggiore, rivelando la verità solo diversi secoli dopo, alla sua schiusa.
  • L'ultimo ed unico drago angelo dell'ultimo secolo si chiama Atrebor e si è stabilita al momento nelle cave di marmo della Patagonia.
  • Molti draghi angelo hanno una certa affinità per la musica ed il canto, un talento che li aiuta nelle scalate gerarchiche tra i draghi dorati maggiori.
  • Alcuni attribuiscono un'aura mistica ai draghi angelo, dovuta al loro aspetto ed alla loro rarità, per cui, anche se sono spesso esclusi da ruoli politici particolarmente prestigiosi, se lo desiderano ottengono facilmente cariche religiose.

 
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