giovedì 27 agosto 2015

Domani c'è il finale di Hannibal


Caro diario, oggi è la giornata mondiale del cane (o forse è stata ieri, ma io la festeggio comunque oggi, perchè vabbè, il fuso orario...) e stanotte ci sarà il finale di stagione di NBC Hannibal, il che mi rende così nervosa e felice e disagiata che stanotte mi sono svegliata e dopo tante volte che mi è accaduto di interrompere il sonno in preda all'ansia, nei mesi scorsi, adesso sono stata così contenta di sapere che il sentimento che provavo era invece un desiderio acuto di vedere (e non vedere) il finale, perchè dopodichè ci toccheranno almeno due anni di pausa (due anni senza Hannibal? Scherziamo?), ma voglio anche davvero tantissimo godermi questa puntata che so già che sarà una bomba atomica.
Oggi e ieri la nostra micetta, Lily, ci ha fatto preoccupare perchè aveva ri-preso i vermi, ma dopo la somministrazione del farmaco, sebbene abbia smesso di sentirsi male (era davvero debilitata, tre giorni fa, e aveva vomitato), aveva smesso di mangiare. Cercandone le cause, abbiamo notato che si trattava di costipazione, probabilmente dovuta alla morte in massa dei parassiti che le hanno ostruito un tratto intestinale: e così adesso dobbiamo trattare una micia stitica. Ma ce la stiamo facendo comunque.
Ho appena avuto un'idea: che il Tomahawk del Wendigo sia il primo di una serie di romanzi breve basati sul recupero di artefatti nel mondo del Cammino delle Leggende, in modo da esplorare i suoi personaggi e le sue potenzialità un po' alla volta. Lo chiederò alla mia compagna di scrittura, la Lady, e vi farò sapere di più al più presto possibile. E ne saprò di più, al più presto possibile.
Butto qui qualche previsione per il finale di NBC Hannibal, fatta a casaccio e grazie all'aiuto di Mario Smash Bros Brawl (con questo sistema avanzatissimo che consiste nel “se vinco io succede la cosa A, mentre se vinci tu succede la cosa B”).
Previsioni:
Hannibal scappa dalla prigione con l'aiuto di Will Graham (anche se il piano per farlo uscire è un'idea base di Alana, ma per farlo uscire e poi tornare, mentre Will lo vuole proprio portare via). Hannibal non uccide Alana Bloom, anzi, ci sarà un lieve sentore di Hannibloom nell'aria. Il dragone viene acchiappato da Will Graham. Nessuno finge la propria morte. Hannibal cucinerà qualcosa, della carne umana verrà mangiata. Will Graham viene ferito al volto. Jack Crawford viene ucciso (o muore per cavoli suoi, ma più probabilmente viene ucciso).
Molly sopravvive.
Quello che il cuore mi dice è che dovrà andare tutto bene, quello che la mente sa è che avremo un mezzo trauma psicologico dovuto al comportamento idiota di Hannibal, perchè Hannibal è tutto perfetto finchè non si arriva ai finali, dopodichè gli viene un raptus di idiozia e distrugge ogni cosa, compreso quello che ha costruito faticosamente con le proprie mani, anche se fa il tutto con una vena di poesia e in maniera molto scenografica, ma sempre cose sceme sono, anche se sono tanto tanto belle da vedere.
Ma voglio che tutto vada bene. Ora mi concentro forte forte e spero che tutto vada bene, incrocio le dita di mani e di piedi e spero immensamente che Hannibal non faccia nessuna scemata tipo ammazzare/ferire seriamente i suoi amici (come l'anno scorso) o scappare lasciandoli a morire (che non sarebbe proprio da lui) o altre cose del genere che adesso non mi sovvengono, ma di cui sono certa che la testa di Hannibal Lecter si riempie quando arriva il momento dei finali di stagione.
Ora devo andare a mangiare un gelato per cena, perchè festeggiamo. Ciao ciao!

martedì 18 agosto 2015

Morte e distruzione e colombi e finali e comunque sono felice eh


Ieri ci hanno dato da accudire due giovani piccioni. Per saperne di più su questa cosa, consultate il diario “dei gatti” (lo trovate QUI).
Oggi sto leggendo Duma Key, di Stephen King.
Credo che quando lo finirò lo recensirò. Oppure anche no. Stephen King è un autore di quelli davvero tosti, riesce a cambiarmi l'umore, e i suoi libri, per la profondità delle emozioni del protagonista (e non di certo per il mostro/entità di turno) riescono a cambiarmi l'umore talvolta per settimane, è sconvolgente. Voglio essere come lui. Non sarò mai come lui. Diventerò più brava di lui. Non sarò mai brava quanto lui. Sono confusa.
Scrivo mentre sono in ipoglicemia e non dovrei. Scrivere intendo, non l'ipoglicemia. Ma dovrei anche non essere in ipoglicemia, possibilmente.
Sapete cos'è un'ipoglicemia? Basso livello di zucchero nel sangue. E sapete, secondo wikipedia, quali sono i suoi sintomi?
I sintomi e gli effetti dell'ipoglicemia possono essere divisi in quelli prodotti dai sistemi di regolazione ormonali (adrenalina e glucagone) che si innescano al diminuire della glicemia, e in quelli neuroglicopenici prodotti dall'insufficiente apporto di glucosio al cervello.

Effetti adrenergici

Effetti glucagonici

Effetti neuroglicopenici

Non tutti i sintomi elencati compaiono in una crisi ipoglicemica, e non c'è un ordine preciso fra essi. I sintomi di un particolare caso di ipoglicemia dipendono dall'età della vittima e dalla gravità dell'ipoglicemia. Nei bambini, l'ipoglicemia mattutina con chetosi è spesso accompagnata da vomito; nei ragazzi e negli adulti un'ipoglicemia di media gravità può dare sintomi simili a quelli di una mania, di malattia mentale o di ubriachezza, mentre in persone più anziane i sintomi possono assomigliare a un ictus. Una stessa persona tende a presentare sempre gli stessi sintomi in episodi successivi.
L'ipoglicemia nei neonati può manifestarsi con irritabilità, malessere, spasmi mioclonici, cianosi, sudorazione, stress respiratorio con episodi di apnea, ipotermia, ipotonia muscolare, sonnolenza e rifiuto del cibo. Può rassomigliare a asfissia, ipocalcemia, sepsi o malattie cardiache.
Sia nei pazienti giovani che in quelli anziani, il cervello può abituarsi a bassi livelli di glucosio, con un'attenuazione dei sintomi esterni nonostante il problema neuroglicopenico. Nei pazienti con diabete insulinodipendente, questo fenomeno è detto ipoglicemia inconsapevole e rappresenta un grave problema clinico quando si tenta un controllo glicemico migliorato. Un altro aspetto di questo fenomeno si ha nella glicogenosi di tipo I, quando l'ipoglicemia cronica prima della diagnosi può essere meglio tollerata dell'ipoglicemia acuta che si ha durante la terapia.
Nella maggioranza dei casi, ipoglicemie tali da causare malori o stati di incoscienza possono essere risolte senza che il cervello subisca danni; casi di morte o di danni neurologici permanenti dovuti ad un singolo episodio di ipoglicemia si sono avuti solo in occasioni di stato di incoscienza molto prolungato e senza soccorsi, impedimenti alla respirazione, ulteriori malattie o incidenza di altre complicazioni. In ogni caso, una grave e prolungata ipoglicemia può a volte portare a danni cerebrali o alla morte.
Ok. Ora sapete come mi sento.
Ovviamente non ho tutti i sintomi insieme (togliete pure coma, morte, nausea e vomito dalla lista, please), ma è una cosa leggermente stressante comunque.
Ad ogni modo, finalmente l'ipoglicemia è passata e non mi sento più depressa, perciò possiamo passare a parlare di altro.
E mo' di che parliamo, che abbiamo finito l'argomento morte e distruzione?
Ah, si.
Di Hannibal.
Ok, anche qui siamo molto sul fronte “morte e distruzione” visto che rimangono solo due puntate da vedere, poi finisce la stagione, e rabbrividisco solo all'idea vaga di cosa possa essere il finale, perchè quello dell'anno scorso è stato tremendo, all'orlo della depressione, artistico da impazzire, intenso e cremoso come uno dei migliori gelati algida e rosso, rosso, rosso di sangue.
Qualcuno morirà: muoiono sempre nei finali. Ok, forse nella prima stagione non è morto nessuno, forse siamo solo alla terza, ma sento che qualcuno morirà. Non Alana, non Alana Bloom, ammazzo qualcuno personalmente (fosse pure una zanzara, io che non ho mai ucciso una zanzara in tutta la mia vita) se muore lei. E spero anche che non sia Molly, no nonono no, mi sono affezzionata a Molly. Accetto la morte di Francis Dolarhyde con una scrollata di spalla, ok anche se a morire e Bedelia, proprio un NO per Will (ma tanto lui non muore, al massimo gli fanno diventare la faccia una cicatrice gigante) e sicuramente Hannibal campa, quindi mi astengo dal parlare di lui.
Quanto a Jack Crawford? Ok, può morire anche lui.
Tremo al pensiero che muoia Walter (il figlioletta adottivo di Will, figlio naturale di Molly) o uno dei cani. Voglio bene a quei cani.
Chilton non morirà, ma quasi certamente si ferirà in modo che sembrerà mortale. Freddie Lounds, me lo sento, non muore: lei è la rossa, fiammeggiante fenice e rinasceà senza nemmanco schiattare prima.
Ma dicevamo di parlare di qualcosa che non sia morte e distruzione? Allora parliamo del Tomahawk del Wendigo (che è morte e distruzione anche lui, ma notevolmente meno del finale di Hannibal e delle ipoglicemie), romanzo breve di cui ci mancano ormai solo pochissime battute per la risoluzione totale.
Poi devo disegnare la copertina e sarà finito finito finito!

domenica 9 agosto 2015

I post contro gli animalisti - E ai bambini chi ci pensa?

Oggi ho avuto una piccola "discussione" con un certo signor Grilloparlante, il quale aveva commentato negativamente un articolo su "Anime Randagie", un'associazione animalista che si occupa di trovare casa, appunto, ai micini abbandonati. Vi riporto la discussione, giudicate pure voi da che parte stare: io la mia opinione credo di averla espressa chiaramente.

"Cuore di cane" ... ??? ... Non è il caso, invece, che la "cardiocinofila" associazione della sig.ra Aguì provveda prima alle persone bisognose e, dopo, ai poveri e derelitti cagnolini? O ciò, forse, non va più di moda?


Poco c'entra la moda: ognuno aiuta come può e come si sente. Aiutare è una vocazione, a suo modo, e bisognerebbe essere grati a chi aiuta gli animali, perchè altrimenti chi mai lo farebbe? E mi scusi molto per la piccola domanda-insinuazione, ma... ma lei, signor grilloparlante, aiuta le persone bisognose?


Gentile Signora Palmeri, rispondo alla sua spontanea domanda in senso positivo. Io ho aiutato ed aiuto il prossimo bisognoso, nonché gli animali in difficoltà, ma l'ho fatto e lo faccio in modo anonimo e discreto, dando priorità sempre agli uomini: e non già il contrario, come invece fanno, con patinato clamore mediatico (ed anche perché, è notorio, ciò va tanto di moda, specie tra i radical-chic), le associazioni animaliste, i cui sodali, dovendo scegliere se salvare un uomo o un animale, non esiterebbero un solo attimo a soccorrere soltanto quest'ultimo.

Elisabetta Palmeri (sempre io)
Non è sempre così: conosco persone che aderiscono ad associazioni animaliste e aiutano il prossimo con un'impressionante dedizione. Avete mai sentito parlare ad esempio del progetto Quasi? La sua fondatrice aiuta in egual modo animali che altrimenti nessuno vorrebbe, perchè troppo anziani o comunque con una disabilità, a trovare casa, ed al contempo i bambini disabili. Aiutare gli uni non esclude mai gli altri, come ho già detto, ognuno fa quello che può e non credo affatto necessario scagliarsi contro chi aiuta gli animali quando invece la stragrande maggioranza delle persone non aiuta nè animali nè persone... eppure nessuno si scaglia contro di loro, mentre vedo sempre commenti sarcastici sui post animalisti!
Io non so niente di mode e non so niente di radical-chic, vivo in un piccolo paesino alle pendici dell'Aspromonte dove si vive come si può, ma di "veri poveri" ce ne sono ben pochi, mentre gli animali vengono spesso trattati, per ignoranza, in maniera orribile: non faccio parte di alcuna associazione, opero da sola, ma mi sono trovata più volte a dover soccorrere animali e mai umani. Faccio quello che la mia personale realtà mi impone, aiuto ciò che vedo aver bisogno di aiuto, e qui c'è bisogno di proprio tanto lavoro.
Inoltre sono convinta che il grado di civiltà di un popolo si veda da come vengono trattati gli animali nella sua società e nella nostra società non sono trattati molto bene... loro sono nostri compagni, e lo so che queste parole suolano melensamente animaliste (giuro, non sono una melensa animalista, non sono contro la caccia, non sono contro i cani che fanno i cani e contro i gatti che fanno i gatti e non sono nemmeno vegana/vegetariana), ma noi umani abbiamo bisogno di loro per ricordarci la nostra identità genetica, per avere contatto con la natura.
Da questo punto di vista, immagino, il mio desiderio è puramente egoistico: mi sento bene ad aiutare gli animali e non c'entrano niente le mode, è che stare accanto ad un cane fa rilasciare nell'organismo umano ossitocina, una sostanza che ci lega a loro e che ci fa stare bene in loro compagnia come se fossero figli nostri.
Ripeto, non so nulla delle mode e non voglio saperlo, so solo che aiutare gli animali (e più che altro averli accanto) è uno dei miei grandissimi desideri fin da quando ero una bambina piccolissima (e di mode e radical-chic non ne potevo certamente capire nulla) e che le mie idee in merito non sono mai cambiate.
Dunque, invece di dire "pensate ai bambini poveri", a tutti quelli che commentano sui post delle associazioni animaliste, mi piacerebbe dire "pensate invece se nessuno aiutasse né gli animali, né i bambini poveri: ognuno dovrebbe stare bene con sé stesso e questa gente sta bene se aiuta gli animali". Noi non ci scagliamo mica contro chi lavora all'uncinetto o dipinge perchè spende i soldi per lavorare all'uncinetto o dipingere invece di aiutare i più bisognosi, vero?
A volte, semplicemente, si sente il bisogno di fare una certa cosa e di questa cosa se ne parla anche. Per ciò che amiamo, siamo pronti a spendere tempo e denaro e se amiamo gli animali, dico io, perchè no?

Mi piacciono, mi fanno sentire più vicina alla natura, mi hanno tirato fuori da una situazione psicologica piuttosto dura, quindi voglio ringraziarli. Gli animali ci sono sempre, per noi: chiunque abbia un cane o un gatto lo sa. Dunque non dico che sia necessario aiutare gli animali e non gli esseri umani, non invoglio nessuno a difendere a tutti i costi i "pelosi" come molti li chiamano (anche se io gli animali li adoro tutti, squamosi o glabri che siano, dal ragno alla balena, dall'insetto stecco alla lucertola, dal cane all'elefante), ma perchè non fare quello che si ama fare?
Altrimenti che facciamo, sciogliamo i gruppi rock? Distruggiamo le squadre di calcio? Sbricioliamo i gruppi artistici o che salvaguardano il territorio?
A ognuno la sua attività, orsù!

E non mi pare il caso di scagliarsi contro NESSUNO.
La solidarietà deve venire dal cuore, non si può convincere qualcuno a desiderare di donare tempo e denaro per qualcosa che non piace, piuttosto meglio concentrarsi, in buona fece, su ciò che si sa fare meglio.
Gli animali mi regalano serenità interiore e meraviglia, mi piace disegnarli, mi piace filmarli, mi piace vedere le loro interazioni, gli esseri umani in molti casi mi hanno lasciato solo l'amaro in bocca. È poi così terribile che io desideri passare un pò più di tempo con chi so a priori che mi farà del bene, molto bene, piuttosto che con chi non conosco e molto probabilmente non mi darà alcuna soddisfazione?

Eppure ho servito alla mensa dei poveri e ho aiutato come potevo, partecipato alle raccolte fondi e ad altri progetti solidali. E sapete cosa? Non essendo ipocrita, dirò la verità: non me ne è venuto alcun piacere, non me ne è venuto nulla, l'ho fatto e sono tornata a casa vuota come prima.
Avrei potuto passare quei pomeriggi in montagna, a disegnare nella frescura, ma non l'ho fatto.

Non sono cristiana e non credo al principio della carità, non credendo in una vita nell'aldilà voglio che ciò che faccio mi dia un qualche tornaconto e credo che molta gente la pensi così. Lungi da me il fare del male a qualcuno (anche se il pensiero lo facciamo tutti), ma se faccio del bene, voglio che il gran vantaggio sia mio.
E questo è il motivo per cui la mia politica del vivi e lascia vivere, del guarda e vivi ciò che vuoi guardare e vivere, e del non andare a denigrare mai il lavoro degli altri tranne che questo non vada a ledere te stesso, si traduce in "mi arrabbio tanto quando qualcuno fa del bene e gli altri lo disprezzano".

135.000 anni fa, l'homo sapiens divenne homo sapiens sapiens, i suoi modelli sociali cambiarono, il suo cervello si evolvette. E sapete cos'altro accadde, 135.000 anni fa? La domesticazione del cane.
I cani ci hanno cambiato, ci hanno reso migliori, ci hanno aiutati a diventare la specie dominante su questo pianeta. Ammettiamolo, senza di loro non saremmo quello che siamo. E gli umani sono tanti, troppi da aiutare, e non possiamo salvarli tutti, così come non possiamo salvare tutti i cani, ma provo un profondo sentimento di gratitudine verso di non ci ha mai tradito, il canis lupus familiaris, e devo riempire il vuoto.
Per me è una vocazione, per me è una ragione di vita (no, non sono una volontaria matta, no, neanche stallo i cani, faccio troppo poco maledizione! Troppo poco per chiunque, ma sono felice lo stesso), amo gli animali, amo i cani e non posso che applaudire quando vedo qualcuno che aiuta più di quanto io possa fare in quel campo.
La mia risposta, signor Grilloparlante, non le farà certamente cambiare idea e non è neppure a questo che miro: voglio solo farle capire perchè un pò mi prude quando si dice "e ai bambini poveri, chi ci pensa?" e ho dovuto per forza rispondere.

Un cordiale saluto

venerdì 7 agosto 2015

Oggi mi lamento a casaccio


Ho deciso di fare due edizioni del diario di oggi (e probabilmente di tutti i diari in futuro): la normal edition e la cat edition. La “cat edition” non sarà pubblicata sul mio sito-diario, ma su Two Red Cats , l'altro mio sito, quello tutto dedicato ai miei mici rossi.
Contrariamente a quanto fatto fino ad ora, anche su Two Red Cats inizierò a scrivere in Italiano, perchè mi ci trovo molto più a mio agio.
Dunque cominciamo...
Oggi è Hannibal's day. La puntata di oggi si intitola ...And The Woman Clothed in Sun (proprio così, con i tre puntini di sospensione all'inizio, giusto per assecondare il mio stile di scrittura pieno di punteggiatura). Almeno credo che si chiami così, perchè ero sicura che si sarebbe chiamata la Bestia del Mare o qualcosa del genere.
Comunque, l'ho appena finita di guardare e... wow. No, davvero, è stata favolosa! Anche se ho riso tantissimo durante una particolare allucinazione di Francis Dolarhyde (ma non so neanche se si possa dire allucinazione in un caso come questo) che vedeva la sua bella Reba come talvolta i ragazzi vedono le loro belle nei cartoni giapponesi (o anche nei cartoni nostrani, se è per questo): circonfusa di luce divina e con il vento fra i capelli, nonché con un assolutamente allucinato vestito dorato che sventolava come una bandiera. Giuro, quando l'ho visto sono scoppiata a ridere di brutto.
Ho appena deciso di leggere una nuova serie di libri, scritti da Maggie Stieftvater (spero di aver scritto giusto il cognome), quella che inizia con il libro “Raven Boys”, perchè il solo vederne la copertina e leggere un pezzetto di trama mi ha dato i brividi sulle braccia, esattamente la stessa reazione che ho avuto quando ho visto per la prima volta il libro di Hunger Games oppure Harry Potter. Dunque la cosa più giusta da fare è iniziare questa nuova serie e sto cercando una versione e-book da comprare per prendere a leggerla subitissimamente.
Nel frattempo devo leggere qualcosina sui ratti e sapete perchè?
Perchè fra poco uscirà il mio primo vero libro serio (yahooo) e tutti voi potrete leggerlo, udite udite GRATIS (YAHOOOOO!) e in questo libro ci saranno... ratti. Ben lungi dall'essere protagonisti della storia, perchè la protagonista è sempre lei, la nostra Furiadoro, la mia donna lupo preferita e uno dei personaggi di cui vado più fiera, che racconterà completamente in prima persona l'intera vicenda (lo so che a qualcuno i libri in prima persona non piacciono, ma mi serviva per rendere come si deve la sua personalità, altrimenti non si sarebbe capita fino in fondo).
Comunque, non ho tempo per scrivere la cat edition del diario perchè sono stanca e ho altro da fare e ho anche sete e oggi mi piace lamentarmi a casaccio.
Avrei potuto scrivere molto di più, ma non l'ho fatto perchè sono impegnata a leggere altre cose e scrivere altre cose e produrre altre cose. E poi perchè fa caldo anche se ha piovuto. Terribile. Oppure anche no.
Mi lamento a casaccio, l'ho già detto.
A domani!

giovedì 6 agosto 2015

Breaking Bad - I miei pensieri sulla prima stagione


Oggi non sono qui per parlarvi di adorabili micetti, ma di spacciatori e anfetamina... no, no, non ho cambiato stile di vita (per fortuna), ma ho scoperto un nuovo telefilm. Ok, scoperto è una parola grossa, visto che ne conoscevo l'esistenza probabilmente da un paio di anni, ma diciamo che ho deciso di vederlo. E che ne ho visto tutta la prima stagione (che sono solo sette puntate, ahimè) in un giorno solo. E meno male che dovevo scrivere! Vabbè, ho disegnato mentre la guardavo, sono a buon punto dunque nella conclusione di un licantropo nero e riccio totalmente random che avrebbe dovuto essere un'illustrazione per Exoterism e che forse lo è ancora ma con più probabilità non più.
Comunque, torniamo al nostro telefilm: il titolo è Breaking Bad e non sapevo assolutamente niente della trama se non che era fatto davvero bene e che c'entrava qualcosa la droga.
Vi giuro, mi è venuta voglia di studiare chimica. Che sia questo il vero obbiettivo di questa serie? Ok, vi faccio un riassunto forse con spoiler (ma più probabilmente senza) di quello che ho visto, capito, assaporato in questa serie tv.
1. La Chimica
No, questa volta non c'entra niente la magica alchimia fra personaggi, la chimica delle menti dei protagonisti e neanche i ferormoni: qui con chimica intendiamo proprio chimica, l'incanto della tavola periodica, la bellezza e la complessità di questa scienza con cui si può creare tutto. All'interno della serie la chimica è utilizzata generalmente per scopi molto loschi (vedi: creazione di droghe e di esplosivi, dissoluzione di cadavere e altre attività non proprio legalissime) ma forse è proprio questo a renderla così interessante...
2. Il protagonista anomalo
Chi è il protagonista di una fighissima serie in cui sin dalle prime puntate vengono fatti fuori spacciatori e cattivoni e poi si susseguono una serie di fatti buffi inframmezzati da drammatici eventi e inseguimenti e ricerche dell'FBI? Un professore di chimica. E non un professore di chimica “bello e figo” e assolutamente NON un duro. Scordatevi i duri: Walter White è (almeno all'inizio della serie) un agnellino assoluto, una persona normale con una famiglia semi-normale, un lavoro normale, una moglie normale (anzi, peggio che normale, una buonista) e nessun desiderio di rivalsa nei confronti della società. E allora, direte, che gusto c'è? C'è, c'è: quello della trasformazione! Perchè così come la chimica è basata sulle trasformazioni degli elementi, sottoposti alla ricombinazione con altri per la creazione di molecole con proprietà completamente nuove, alle fonti di calore per cambi di stato, alle sollecitazioni per cambiare struttura, anche il nostro protagonista è mutevole e la cosa più interessante è proprio vedere questa sua metamorfosi eccezionale. 
Ecco, lui passa da così (che ti sembra davvero Ned Flanders)...
...A così (si, proprio cinquantenne figo con lo sfondo sul deserto, non scherzo).

E poi amerete senza dubbio il suo fare da agnellino ingenuo (all'inizio)!
Ah, un'altra piccola nota: benchè il protagonista non sia affatto un figone dal fisico longilineo o palestrato, ma un professore cinquantenne, la serie ci regala in continuazione e intendo proprio in ogni puntata, scene di lui senza pantaloni, in mutande o persino completamente nudo. Giusto, mica si fanno spogliare solo i figoni? Tutti hanno un corpo.
3. Il co-protagonista
Di solito il co-protagonista è la spalla che aiuta il nostro eroe a redimersi o comunque lo supporta nelle sue decisioni morali. Qui, no: il co-protagonista è un bastardo drogato che diventa il suo socio in affari nel narcotraffico praticamente a caso. Ok. Fantastico. In certi punti è assolutamente insopportabile, spesso saccente, avido di denaro, non proprio brillante, leggermente mancante del tipico fegato degli eroi, e tuttavia in qualche modo ci si affezziona a lui. Ah, ed è un ex-alunno (ovviamente bocciato) del protagonista, Walter White. L'unico punto positivo che riesco a trovargli è che sa disegnare (non proprio da vero artista, ma sa disegnare,ok?).
4. Il magico mondo della scuola
No. Questo no. Anche nel telefilm la scuola è come nella realtà: noiosa da sbadigli.
5. Il cancro
Il protagonista, Walter White, ha il cancro ai polmoni (come Bella Crawford in NBC Hannibal e non li confronterò adesso perchè sennò che ci scrivo nel punto “Confronto con Hannibal”?) e non ce lo fa pesare, non è tragico, non piangiucchia in giro e ha il coraggio di dire quello che ne pensa alla sua famiglia. La sua famiglia (in particolare sua moglie) invece si, è snervante come la tipica famiglia di chi si prende un cancro nei telefilm (nella realtà non so e non voglio sapere, davvero, perchè le cose deprimenti non mi piacciono e sicuramente un cancro lo è). Comunque, l'unica cosa che posso dire in merito al cancro è che costringe Walter White a tagliarsi i capelli a zero e che nel momento stesso in cui si rasa come per somigliare a Stone Cold Steve Austin, diventa più figo di almeno il 22%.
6. Confronto con NBC Hannibal
Come per ogni telefilm (o film o miniserie o cartone animato o figurine di cartone che si muovono vagamente o teatrino di pupi) che ho guardato, ecco il mio confronto con NBC Hannibal! Perchè non mi accontenterò mai di una serie così com'è, perchè sono puntigliosa (ma pure anche no) o semplicemente perchè mi piace confrontare le cose che mi piacciono con le altre cose (che mi piacciano o meno). Partiamo dalla trama: In Breaking Bad abbiamo un insegnante e un criminale, in NBC Hannibal abbiamo un insegnante ed un criminale, ma probabilmente le somiglianze finiscono lì, perciò abbiamo ben pochi punti di incontro dal punto di vista della trama, anche se sia Will Graham che Walter White vanno incontro a radicali cambiamenti durante la loro vita (sebbene Walter White diventi un vero e proprio criminale, mentre Will rimanga fondamentalmente buono anche se commette pure qualche omicidio...). Quanto al criminale... hmm, Hannibal e Jesse (lo spacciatore biondo che fa da spalla a Walter White) sono diversi come fischi e fiaschi, come il giorno e la notte, come un rutto e un diamante, come un cactus e una pianta di basilico, come un libro e il suo adattamento cinematografico, come un uomo delle caverne e una donna dell'epoca vittoriana, come... beh, avete capito! Sono diversi. Punto. Jesse è un ragazzetto appena uscito dalle scuole superiori, usa un linguaggio talvolta volgare e comunque molto semplice, è un donnaiuolo per quanto possa esserlo uno sfigatello come lui, ha paura di assumersi le sue responsabilità ed è pure un tossicodipendente, Hannibal parla con sublime raffinatezza, sceglie con cura le parole, conoscenze diverse scienze ed arti, non necessita certamente di rincorrere gonnelle (con il carisma che si ritrova sono le donne e anche gli uomini a rincorrere lui) e, da quanto ne so, non teme affatto le conseguenze dei suoi gesti, che sono assolutamente deliberati e spesso terribili. Ah, e poi a Jesse fanno schifo i cadaveri, Hannibal invece li mangia. Visto come sono diversi?
Il confronto della fotografia... hmm, Hannibal non teme mai confronti della fotografia, tutt'al più si può fare un applauso e un inchino a qualunque film (e solo i film, perchè molto raramente una serie televisiva ce la fa) può aspirare ad avvicinarsi alla bellezza della fotografia, delle inquadrature, delle luci in NBC Hannibal e dunque, ovviamente, Breaking Bad non può aspirare a tanto, ma... sebbene non abbia un'enorme potenza evocativa, me la sento di definire questo tipo di fotografia molto “ironico” oltrechè dinamico e davvero ben fatto. Insomma, non sono rimasta delusa.
Poi c'è il tema del cancro, in Breaking Bad affrontato dal protagonista maschile, in NBC Hannibal dalla moglie di Jack Crawford, Bella. Entrambi ai polmoni. Entrambi affrontati con abbastanza coraggio, senza lasciarsi andare a crolli emotivi, ed entrambi decidono dapprima di non dire nulla alle loro famiglie perchè non si sentono pronti. Entrambi hanno inoltre paura di lasciare un ricordo negativo sui loro parenti durante la terapia, quando diventeranno deboli, un peso per i loro cari. L'approccio al cancro, dunque, è quasi identico in entrambe le serie e questo mi ha reso Breaking Bad curiosamente familiare e ciò che è familiare è rassicurante, specie quando il tema trattato è così serio e terribile.
Cos'altro posso mettere a confronto? Ah, si: i personaggi femminili. I personaggi femminili, in Breaking Bad, sono sicuramente ben fatti, sicuramente realistici, ma sono anche così irritanti che a tratti vorrei sparare loro in testa, al contrario di come avviene in NBC Hannibal, dove persino la più irritante delle donne (Freddie Lounds nella prima stagione, probabilmente Bedelia in tutte le altre) è a suo modo apprezzabile per qualche caratteristica di spicco oltre che per la grande intelligenza. Insomma, mi sarebbe piaciuto vedere anche in Breaking Bad un personaggio femminile in cui potessi immedesimarmi, o come minimo che potessi ammirare, ed invece niente! Comunque è solo la prima stagione, posso sempre sperare che la seconda sia migliore.
7. La lunghezza della stagione
E ho scelto questo come punto sette per un motivo ben preciso, ovvero SETTE PUNTATE. Solo sette puntate e la stagione finisce! Ma come sette? Da un punto di vista è una buona cosa (puoi finire di guardare tutta la stagione letteralmente in un pomeriggio ed è deliziosamente concisa), dall'altra... hmmm... vorresti di più. Comunque, per fortuna, ci sono altre stagioni.
8. I combattimenti
Realisticissimi! Almeno a mio parere... insomma, non ci sono mosse di arti marziali, i protagonisti non sono come leggiadri ballerini e ci sarà una scena in cui un personaggio (non dico chi) tira per un piede un altro personaggio (e di nuovo non dico chi) in un bagno e, beh... è tutto realistico. Il sangue non è mai eccessivo, ma c'è quello giusto ed è buono per voi amanti della pure action lì fuori. Quindi guardatevi Breaking Bad pure voi. Ok, dire “combattimenti” fa sembrare che ci sia un pestaggio a puntata e devo dirlo, non è affatto così: i pestaggi sono molto pochi, ma sono fatti bene.
9. Coinvolgimento
Vi coinvolge. Sicuramente coinvolge, vi fa pensare alle puntate anche dopo averle finite di vedere. Non troppo, ma lo fa. Attenzione, però, questa è solo una mia opinione personale! Una serie del genere può essere commentata solo con un giudizio personalissimo, probabilmente alcuni di voi la troveranno distaccata dalle vostre emozioni (anche se godibile) mentre altri se ne sentiranno molto colpiti e immersi. Io posso dirvi solamente che a metà della visione della quinta puntata ho iniziato a dire ad alta voce “non posso parteggiare per gli spacciatori! Dannazione, è sbagliato! Passino i cannibali, che almeno la carne umana fa bene, ma la droga è una schifezza anche nel mondo fantasy dei nostri cervellini ansiosi di fare criminalate! NON POSSO PARTEGGIARE PER GLI SPACCIATORI!”.
10. La colonna sonora
La colonna sonora mi è piaciuta. Tanto. Era coinvolgente, d'azione e fresca... in alcuni punti somigliava ad un lavoro che potrebbe essere prodotto da Brian Reitzell (dico somigliava, non era identico) in altri i pezzi erano più grintosi e moderni e perfetti per la scena. Perciò si, ottima colonna sonora.

E quindi questo era Breaking Bad – stagione 1. Domani inizio a vedere la seconda sta... no, domani non inizio. Perchè domani devo guardare una nuova puntata di NBC Hannibal e, francamente, lo preferisco molto a qualunque stramba storia di drogati e insegnanti di chimica.
Ok, diciamolo, sono su di giri per la puntata di domani perchè non ho idea di cosa succederà, so solo che probabilmente Will si farà (di nuovo) molto male perchè incontrerà Francis Dolarhyde, aka “Il Grande Dragone Rosso”. Oppure anche no, oppure immaginerà soltanto di incontrarlo e di farsi molto male (lui è il re dell'immaginarsi di farsi/fare male).
Quindi aspetto. Felice. Deliziata. Io aspetto la puntata di domani, di cui neanche so il nome.
Ciao ciao! E a presto, magari con una puntata miciosa... o con una nuova pseudo-recensione scema?

martedì 4 agosto 2015

Gatti contro gatti e poi serpenti e altre cose


Ciao, caro diario, e benvenuto ad una nuova giornata di “scriviamo completamente a caso cose che sono successe senza un vero ordine cronologico forse”.
Allora, cosa è successo oggi? Ma a che serve che lo domandi a te, se sono io a dovertelo dire? Oh, certo, si chiama retorica e serve per rendere più ironica e scorrevole la lettura ai miei lettori.
Non è curioso che tengo un diario privatissimo dei miei più profondi e intimi pensieri e poi lo pubblichi su un blog dove praticamente chiunque può leggerlo, ma nessuno lo fa comunque perchè, beh, tanto che gliene frega dei miei più profondi e intimi pensieri?
Caro diario, anche oggi la giornata è stata dominata dai gatti, la prima cosa che vado a vedere appena finita la colazione e subito prima di mangiare. Ma oggi Lily e Vitali hanno anche avuto modo di incontrare ancora una volta, dopo due settimane di separazione, la loro sorellina adottiva Chloe, la micetta che vive a casa della nostra amica Annarita.
Annarita ha accettato di portare la sua micina per una serata da noi nell'orto, così che potesse giocare con i suoi amichetti. Volete sapere che cosa è successo?
È successo che Chloe sembrava indemoniata, come se avesse visto il nemico numero uno dei gatti in persona: orecchie appiattite sulla testa, denti esposti in un soffio rabbioso, gli occhi dilatati e anche un po' allungati a lasciare vedere il bianco, la schiena inarcata e i peli tutti ritti sul dorso come la cresta ossea di uno stegosauro.
Il povero Vitali ha provato ad avvicinarsi per andare a giocare con la sua sorellina adottiva, le ha dato una zampatina giocosa con gli artigli ben rinfoderati e Chloe per tutta risposta ha cercato di cavargli gli occhi. Oh, che carina! Oh, che gentile! 


 
Secondo voi qual'è il motivo di questo comportamento? Forse è il fatto che si trovasse in un territorio che le è estraneo, oppure è proprio il suo temperamento personale che è violento? Anche Lily è stata sdegnosamente rifiutata con soffi e minacce.
Quindi non è andata proprio benissimo: probabilmente non ci riproveremo, non almeno nello stesso territorio, magari a casa di Annarita, perchè comunque sarebbe figo avere i gatti che giocano tutti insieme, no?
Non appena viene allontanata da Lily e Vitali, però, Chloe diventa la micina più coccolosa, bisognosa di contatto umano, miagolante, sonnacchiosa del mondo, al punto tale da addormentarsi sopra le persone. Bah... che creda di essere umana e odi i gatti? Solo il tempo ci svelerà la verità sulla gatta tricolore.
Oh, e soprattutto, nei giorni scorsi ho aperto un nuovo blog, tutto dedicato a Lilletta e Vitali, che ospiterà fumetti, storie brevi e video dei miei amici gatti. Se volete seguirlo, anche se per ora lo troverete abbastanza spoglio e con giusto qualche disegnino e foto, eccolo qui:
Comunque... sto provando a vedere se riesco a scrivere cento pagine sensate in una sola settimana. Con cento pagine sensate intendo, oltre alle pagine confusionarie di questo diario, anche almeno cento nuove pagine almeno del libro “L'Uomo dei Cimiteri”, un prequel all'intera saga del Cammino delle Leggende che sto scrivendo con mia sorella.
Stiamo arrivando ad una svolta abbastanza interessante devo dire, dopo i dubbi esistenziali del gruppo di bambini, il circo con i danesi, la iena mannara... adesso stanno arrivando i primi contatti con una creatura “malvagia”, insomma, con il primo vero nemico di tutto il libro (che inizia a comparire dopo trecento pagine, ma fidatevi, prima non è una storia noiosa).
Il nemico è... ok, questo non ve lo posso spoilerare, sarà anche un diario pieno dei miei sentimenti privati, ma non posso spoilerare la nemesi del mio protagonista original preferito, principalmente perchè non è stato plasmato alla perfezione neppure nella mia testa: è una figura nebulosa, che ha già alcuni tratti definiti, ma che per quanto riguarda la storia di background è ancora ad un nulla di fatto... hmm, mi piacerebbe tanto collegare questo cattivo con la figura di Lilith, in qualche modo, ma non riesco ancora a vedere come io debba fare. Forse è stata Lilith a crearlo? Forse è uno dei suoi figli? No, non può essere: voglio che si tratti di un'entità ancora più antica e molto poco umana, che pensa in maniera diversa dagli umani e dunque anche dai vampiri e dai demoni (che diciamocelo, hanno una forma mentis più umana rispetto alla maggior parte degli animali e che con gli dei non c'entrano assolutamente niente. Non che questo cattivo sia un dio, eh!).
Poi,poi, poi... oggi ho incontrato un serpente. E questo mi rende felice. Non solo ho incontrato un serpente, ma sono anche riuscita ad afferrarlo per la coda, ed era davvero tanto che non toccavo una di questi rettili, quindi sono euforica! Certo, non era un serpente grande, si trattava molto probabilmente di un piccolo di saettone occhirossi di pochi giorni di età, ma era così incredibilmente carino! Aveva una testolina molto ben tornita e il corpicino scattante si arrampicava con relativa agilità (era pur sempre un piccolino) sui rami delle piante rampicanti. Mi dispiacerebbe molto se i miei gattini riuscissero a catturarlo, ma così va la vita: non posso sperare che i predatori non predino e non lo voglio sperare neanche, solo mi piacerebbe che lasciassero in pace i serpenti che stanno diventando sempre più rari.
Mi sono messa a rileggere un libro che ho amato tantissimo fin dalla prima lettura, ovvero Cuore di Pietra di Charlie Fletcher: un capolavoro, che da piccoli non capisci fino in fondo, ma che apprezzi lo stesso, e che diventa una cosa che ami assolutamente quando sei grande.
Mi piacerebbe dare un tocco alla “Cuore di Pietra” a questi capitoli dell'Uomo dei Cimiteri, ma dubito di esserne capace perchè, ahimè, le parole fluiscono come piace a loro e i personaggi di cui scrivo fanno sempre e comunque ciò che vogliono loro, come grossi gatti capricciosi.
Mio padre ha appena avuto l'idea di addestrare i nostri mici a venire quando sentono il rumore di un fischietto ad ultrasuoni... chissà se funziona uguale per cani o per gatti, di sicuro però i gatti sentono benissimo gli ultrasuoni, persino quelli emessi dallo sfregamento di due polpastrelli.
Un fischietto ad ultrasuoni costa certamente poco (alla Decathlon ce n'è uno che mi pare non costi più di tre euro, scusate se faccio pubblicità, ma alla Decathlon tutto è buono e costa poco, non è colpa mia), ma è comunque un costo, ed essendo io abbastanza taccagna, non voglio spendere un solo centesimo per una cosa che non mi serve, quindi mi documenterò riguardo alla possibilità di richiamare un gatto usando un fischietto che tipicamente si utilizza per i cani.
Comunque, ho cominciato a ridisegnare un poco di più, anche se il caldo che mi fa grondare la fronte non mi permette di stare seduta tanto a lungo a lavorare, oppure impazzirei, perciò non riesco a creare molte opere. Oggi ho fatto una commission, un pony alato (pegasus pony credo si dica) per Shadowphil666, uno dei miei clienti più affezzionati, e sono stata contenta perchè ormai era un bel po' di tempo che nessuno mi commissionava più niente... che il mio stile sia peggiorato? Che ci sia qualcosa di sbagliato nella mia strategia di marketing? Che sia semplicemente un periodo non congeniale al mio lavoro?
L'Estate fa grondare la fronte non solo agli artisti, ma anche ai commissionatori, che magari non pensano troppo all'arte, ma piuttosto a mettersi il ghiaccio nella maglietta e mangiare granite e frozen yogurt. Avrebbe senso, ma continuo a pensare che la mancanza di lavori commissionati sia colpa mia, spero di sbagliarmi, oppure anche no perchè se la colpa è mia vuol dire che ho la possibilità di rimediare, se non lo è invece sono in balia di un pubblico volubile che sceglie di non commissionare per lunghi periodi e poi ritorna tutto insieme a farmi fare trecento cose tutte insieme (si, mi capita sempre così: trecento cose tutte insieme e non ho tempo per respirare e poi per due mesi nessuno mi chiede niente).
Ho finito di disegnare la base a penna (da colorare in digitale) di una nuova pagina del mio webcomic preferito, Exoterism, e sono sufficientemente soddisfatta di come il mio stile stia ricominciando a risollevarsi dopo essere decaduto al punto che non riuscivo a fa
Ciao, caro diario, e benvenuto ad una nuova giornata di “scriviamo completamente a caso cose che sono successe senza un vero ordine cronologico forse”.

Allora, cosa è successo oggi? Ma a che serve che lo domandi a te, se sono io a dovertelo dire? Oh, certo, si chiama retorica e serve per rendere più ironica e scorrevole la lettura ai miei lettori.
Non è curioso che tengo un diario privatissimo dei miei più profondi e intimi pensieri e poi lo pubblichi su un blog dove praticamente chiunque può leggerlo, ma nessuno lo fa comunque perchè, beh, tanto che gliene frega dei miei più profondi e intimi pensieri?
Caro diario, anche oggi la giornata è stata dominata dai gatti, la prima cosa che vado a vedere appena finita la colazione e subito prima di mangiare. Ma oggi Lily e Vitali hanno anche avuto modo di incontrare ancora una volta, dopo due settimane di separazione, la loro sorellina adottiva Chloe, la micetta che vive a casa della nostra amica Annarita.
Annarita ha accettato di portare la sua micina per una serata da noi nell'orto, così che potesse giocare con i suoi amichetti. Volete sapere che cosa è successo?
È successo che Chloe sembrava indemoniata, come se avesse visto il nemico numero uno dei gatti in persona: orecchie appiattite sulla testa, denti esposti in un soffio rabbioso, gli occhi dilatati e anche un po' allungati a lasciare vedere il bianco, la schiena inarcata e i peli tutti ritti sul dorso come la cresta ossea di uno stegosauro.
Il povero Vitali ha provato ad avvicinarsi per andare a giocare con la sua sorellina adottiva, le ha dato una zampatina giocosa con gli artigli ben rinfoderati e Chloe per tutta risposta ha cercato di cavargli gli occhi. Oh, che carina! Oh, che gentile!
Secondo voi qual'è il motivo di questo comportamento? Forse è il fatto che si trovasse in un territorio che le è estraneo, oppure è proprio il suo temperamento personale che è violento? Anche Lily è stata sdegnosamente rifiutata con soffi e minacce.
Quindi non è andata proprio benissimo: probabilmente non ci riproveremo, non almeno nello stesso territorio, magari a casa di Annarita, perchè comunque sarebbe figo avere i gatti che giocano tutti insieme, no?
Non appena viene allontanata da Lily e Vitali, però, Chloe diventa la micina più coccolosa, bisognosa di contatto umano, miagolante, sonnacchiosa del mondo, al punto tale da addormentarsi sopra le persone. Bah... che creda di essere umana e odi i gatti? Solo il tempo ci svelerà la verità sulla gatta tricolore.
Oh, e soprattutto, nei giorni scorsi ho aperto un nuovo blog, tutto dedicato a Lilletta e Vitali, che ospiterà fumetti, storie brevi e video dei miei amici gatti. Se volete seguirlo, anche se per ora lo troverete abbastanza spoglio e con giusto qualche disegnino e foto, eccolo qui:
Comunque... sto provando a vedere se riesco a scrivere cento pagine sensate in una sola settimana. Con cento pagine sensate intendo, oltre alle pagine confusionarie di questo diario, anche almeno cento nuove pagine almeno del libro “L'Uomo dei Cimiteri”, un prequel all'intera saga del Cammino delle Leggende che sto scrivendo con mia sorella.
Stiamo arrivando ad una svolta abbastanza interessante devo dire, dopo i dubbi esistenziali del gruppo di bambini, il circo con i danesi, la iena mannara... adesso stanno arrivando i primi contatti con una creatura “malvagia”, insomma, con il primo vero nemico di tutto il libro (che inizia a comparire dopo trecento pagine, ma fidatevi, prima non è una storia noiosa).
Il nemico è... ok, questo non ve lo posso spoilerare, sarà anche un diario pieno dei miei sentimenti privati, ma non posso spoilerare la nemesi del mio protagonista original preferito, principalmente perchè non è stato plasmato alla perfezione neppure nella mia testa: è una figura nebulosa, che ha già alcuni tratti definiti, ma che per quanto riguarda la storia di background è ancora ad un nulla di fatto... hmm, mi piacerebbe tanto collegare questo cattivo con la figura di Lilith, in qualche modo, ma non riesco ancora a vedere come io debba fare. Forse è stata Lilith a crearlo? Forse è uno dei suoi figli? No, non può essere: voglio che si tratti di un'entità ancora più antica e molto poco umana, che pensa in maniera diversa dagli umani e dunque anche dai vampiri e dai demoni (che diciamocelo, hanno una forma mentis più umana rispetto alla maggior parte degli animali e che con gli dei non c'entrano assolutamente niente. Non che questo cattivo sia un dio, eh!).
Poi,poi, poi... oggi ho incontrato un serpente. E questo mi rende felice. Non solo ho incontrato un serpente, ma sono anche riuscita ad afferrarlo per la coda, ed era davvero tanto che non toccavo una di questi rettili, quindi sono euforica! Certo, non era un serpente grande, si trattava molto probabilmente di un piccolo di saettone occhirossi di pochi giorni di età, ma era così incredibilmente carino! Aveva una testolina molto ben tornita e il corpicino scattante si arrampicava con relativa agilità (era pur sempre un piccolino) sui rami delle piante rampicanti. Mi dispiacerebbe molto se i miei gattini riuscissero a catturarlo, ma così va la vita: non posso sperare che i predatori non predino e non lo voglio sperare neanche, solo mi piacerebbe che lasciassero in pace i serpenti che stanno diventando sempre più rari.
Mi sono messa a rileggere un libro che ho amato tantissimo fin dalla prima lettura, ovvero Cuore di Pietra di Charlie Fletcher: un capolavoro, che da piccoli non capisci fino in fondo, ma che apprezzi lo stesso, e che diventa una cosa che ami assolutamente quando sei grande.
Mi piacerebbe dare un tocco alla “Cuore di Pietra” a questi capitoli dell'Uomo dei Cimiteri, ma dubito di esserne capace perchè, ahimè, le parole fluiscono come piace a loro e i personaggi di cui scrivo fanno sempre e comunque ciò che vogliono loro, come grossi gatti capricciosi.
Mio padre ha appena avuto l'idea di addestrare i nostri mici a venire quando sentono il rumore di un fischietto ad ultrasuoni... chissà se funziona uguale per cani o per gatti, di sicuro però i gatti sentono benissimo gli ultrasuoni, persino quelli emessi dallo sfregamento di due polpastrelli.
Un fischietto ad ultrasuoni costa certamente poco (alla Decathlon ce n'è uno che mi pare non costi più di tre euro, scusate se faccio pubblicità, ma alla Decathlon tutto è buono e costa poco, non è colpa mia), ma è comunque un costo, ed essendo io abbastanza taccagna, non voglio spendere un solo centesimo per una cosa che non mi serve, quindi mi documenterò riguardo alla possibilità di richiamare un gatto usando un fischietto che tipicamente si utilizza per i cani.
Comunque, ho cominciato a ridisegnare un poco di più, anche se il caldo che mi fa grondare la fronte non mi permette di stare seduta tanto a lungo a lavorare, oppure impazzirei, perciò non riesco a creare molte opere. Oggi ho fatto una commission, un pony alato (pegasus pony credo si dica) per Shadowphil666, uno dei miei clienti più affezzionati, e sono stata contenta perchè ormai era un bel po' di tempo che nessuno mi commissionava più niente... che il mio stile sia peggiorato? Che ci sia qualcosa di sbagliato nella mia strategia di marketing? Che sia semplicemente un periodo non congeniale al mio lavoro?
L'Estate fa grondare la fronte non solo agli artisti, ma anche ai commissionatori, che magari non pensano troppo all'arte, ma piuttosto a mettersi il ghiaccio nella maglietta e mangiare granite e frozen yogurt. Avrebbe senso, ma continuo a pensare che la mancanza di lavori commissionati sia colpa mia, spero di sbagliarmi, oppure anche no perchè se la colpa è mia vuol dire che ho la possibilità di rimediare, se non lo è invece sono in balia di un pubblico volubile che sceglie di non commissionare per lunghi periodi e poi ritorna tutto insieme a farmi fare trecento cose tutte insieme (si, mi capita sempre così: trecento cose tutte insieme e non ho tempo per respirare e poi per due mesi nessuno mi chiede niente).
Ho finito di disegnare la base a penna (da colorare in digitale) di una nuova pagina del mio webcomic preferito, Exoterism, e sono sufficientemente soddisfatta di come il mio stile stia ricominciando a risollevarsi dopo essere decaduto al punto che non riuscivo a fare uno stupido numero ventidue perchè mi tremolava la mano.
Vabbè.
Auguratemi buona fortuna!
E a domani con una nuova giornata supermiciosa!
re uno stupido numero ventidue perchè mi tremolava la mano.

Vabbè.
Auguratemi buona fortuna!
E a domani con una nuova giornata supermiciosa!