Caro diario, oggi è la giornata
mondiale del cane (o forse è stata ieri, ma io la festeggio comunque
oggi, perchè vabbè, il fuso orario...) e stanotte ci sarà il
finale di stagione di NBC Hannibal, il che mi rende così nervosa e
felice e disagiata che stanotte mi sono svegliata e dopo tante volte
che mi è accaduto di interrompere il sonno in preda all'ansia, nei
mesi scorsi, adesso sono stata così contenta di sapere che il
sentimento che provavo era invece un desiderio acuto di vedere (e non
vedere) il finale, perchè dopodichè ci toccheranno almeno due anni
di pausa (due anni senza Hannibal? Scherziamo?), ma voglio anche
davvero tantissimo godermi questa puntata che so già che sarà una
bomba atomica.
Oggi e ieri la nostra micetta,
Lily, ci ha fatto preoccupare perchè aveva ri-preso i vermi, ma dopo
la somministrazione del farmaco, sebbene abbia smesso di sentirsi
male (era davvero debilitata, tre giorni fa, e aveva vomitato), aveva
smesso di mangiare. Cercandone le cause, abbiamo notato che si
trattava di costipazione, probabilmente dovuta alla morte in massa
dei parassiti che le hanno ostruito un tratto intestinale: e così
adesso dobbiamo trattare una micia stitica. Ma ce la stiamo facendo
comunque.
Ho appena avuto un'idea: che il
Tomahawk del Wendigo sia il primo di una serie di romanzi breve
basati sul recupero di artefatti nel mondo del Cammino delle
Leggende, in modo da esplorare i suoi personaggi e le sue
potenzialità un po' alla volta. Lo chiederò alla mia compagna di
scrittura, la Lady, e vi farò sapere di più al più presto
possibile. E ne saprò di più, al più presto possibile.
Butto qui qualche previsione per
il finale di NBC Hannibal, fatta a casaccio e grazie all'aiuto di
Mario Smash Bros Brawl (con questo sistema avanzatissimo che consiste
nel “se vinco io succede la cosa A, mentre se vinci tu succede la
cosa B”).
Previsioni:
Hannibal scappa dalla prigione
con l'aiuto di Will Graham (anche se il piano per farlo uscire è
un'idea base di Alana, ma per farlo uscire e poi tornare,
mentre Will lo vuole proprio portare via). Hannibal non uccide Alana
Bloom, anzi, ci sarà un lieve sentore di Hannibloom nell'aria. Il
dragone viene acchiappato da Will Graham. Nessuno finge la propria
morte. Hannibal cucinerà qualcosa, della carne umana verrà
mangiata. Will Graham viene ferito al volto. Jack Crawford viene
ucciso (o muore per cavoli suoi, ma più probabilmente viene ucciso).
Molly sopravvive.
Quello che il cuore mi dice è
che dovrà andare tutto bene, quello che la mente sa è che avremo un
mezzo trauma psicologico dovuto al comportamento idiota di Hannibal,
perchè Hannibal è tutto perfetto finchè non si arriva ai finali,
dopodichè gli viene un raptus di idiozia e distrugge ogni cosa,
compreso quello che ha costruito faticosamente con le proprie mani,
anche se fa il tutto con una vena di poesia e in maniera molto
scenografica, ma sempre cose sceme sono, anche se sono tanto tanto
belle da vedere.
Ma voglio che tutto vada bene.
Ora mi concentro forte forte e spero che tutto vada bene, incrocio le
dita di mani e di piedi e spero immensamente che Hannibal non faccia
nessuna scemata tipo ammazzare/ferire seriamente i suoi amici (come
l'anno scorso) o scappare lasciandoli a morire (che non sarebbe
proprio da lui) o altre cose del genere che adesso non mi sovvengono,
ma di cui sono certa che la testa di Hannibal Lecter si riempie
quando arriva il momento dei finali di stagione.
Ora devo andare a mangiare un
gelato per cena, perchè festeggiamo. Ciao ciao!
Ieri ci hanno dato da accudire
due giovani piccioni. Per saperne di più su questa cosa, consultate
il diario “dei gatti” (lo trovate QUI).
Oggi sto leggendo Duma Key, di
Stephen King.
Credo che quando lo finirò lo
recensirò. Oppure anche no. Stephen King è un autore di quelli
davvero tosti, riesce a cambiarmi l'umore, e i suoi libri, per la
profondità delle emozioni del protagonista (e non di certo per il
mostro/entità di turno) riescono a cambiarmi l'umore talvolta per
settimane, è sconvolgente. Voglio essere come lui. Non sarò mai
come lui. Diventerò più brava di lui. Non sarò mai brava quanto
lui. Sono confusa.
Scrivo mentre sono in ipoglicemia
e non dovrei. Scrivere intendo, non l'ipoglicemia. Ma dovrei anche
non essere in ipoglicemia, possibilmente.
Sapete cos'è un'ipoglicemia?
Basso livello di zucchero nel sangue. E sapete, secondo wikipedia,
quali sono i suoi sintomi?
I sintomi e gli effetti
dell'ipoglicemia possono essere divisi in quelli prodotti dai sistemi
di regolazione ormonali (adrenalina e glucagone) che si innescano al
diminuire della glicemia, e in quelli neuroglicopenici prodotti
dall'insufficiente apporto di glucosio al cervello.
Non tutti i sintomi elencati compaiono in una crisi ipoglicemica,
e non c'è un ordine preciso fra essi. I sintomi di un particolare
caso di ipoglicemia dipendono dall'età della vittima e dalla gravità
dell'ipoglicemia. Nei bambini, l'ipoglicemia mattutina con chetosi
è spesso accompagnata da vomito; nei ragazzi e negli adulti
un'ipoglicemia di media gravità può dare sintomi simili a quelli di
una mania, di malattia mentale o di ubriachezza, mentre in persone
più anziane i sintomi possono assomigliare a un ictus.
Una stessa persona tende a presentare sempre gli stessi sintomi in
episodi successivi.
L'ipoglicemia nei neonati può manifestarsi con irritabilità,
malessere, spasmi mioclonici, cianosi,
sudorazione, stress respiratorio con episodi di apnea, ipotermia,
ipotonia
muscolare, sonnolenza e rifiuto del cibo. Può rassomigliare a
asfissia,
ipocalcemia,
sepsi o malattie
cardiache.
Sia nei pazienti giovani che in quelli anziani, il cervello può
abituarsi a bassi livelli di glucosio, con un'attenuazione dei
sintomi esterni nonostante il problema neuroglicopenico. Nei pazienti
con diabete
insulinodipendente, questo fenomeno è detto ipoglicemia
inconsapevole e rappresenta un grave problema clinico quando si
tenta un controllo glicemico migliorato. Un altro aspetto di questo
fenomeno si ha nella glicogenosi
di tipo I, quando l'ipoglicemia cronica prima della diagnosi può
essere meglio tollerata dell'ipoglicemia acuta che si ha durante la
terapia.
Nella maggioranza dei casi, ipoglicemie tali da causare malori o
stati di incoscienza possono essere risolte senza che il cervello
subisca danni; casi di morte o di danni neurologici permanenti dovuti
ad un singolo episodio di ipoglicemia si sono avuti solo in occasioni
di stato di incoscienza molto prolungato e senza soccorsi,
impedimenti alla respirazione, ulteriori malattie o incidenza di
altre complicazioni. In ogni caso, una grave e prolungata ipoglicemia
può a volte portare a danni cerebrali o alla morte.
Ok. Ora sapete come mi sento.
Ovviamente non ho tutti i sintomi
insieme (togliete pure coma, morte, nausea e vomito dalla lista,
please), ma è una cosa leggermente stressante comunque.
Ad ogni modo, finalmente
l'ipoglicemia è passata e non mi sento più depressa, perciò
possiamo passare a parlare di altro.
E mo' di che parliamo, che
abbiamo finito l'argomento morte e distruzione? Ah, si.
Di Hannibal.
Ok, anche qui siamo molto sul
fronte “morte e distruzione” visto che rimangono solo due puntate
da vedere, poi finisce la stagione, e rabbrividisco solo all'idea
vaga di cosa possa essere il finale, perchè quello dell'anno scorso
è stato tremendo, all'orlo della depressione, artistico da
impazzire, intenso e cremoso come uno dei migliori gelati algida e
rosso, rosso, rosso di sangue.
Qualcuno morirà: muoiono sempre
nei finali. Ok, forse nella prima stagione non è morto nessuno,
forse siamo solo alla terza, ma sento che qualcuno morirà. Non
Alana, non Alana Bloom, ammazzo qualcuno personalmente (fosse pure
una zanzara, io che non ho mai ucciso una zanzara in tutta la mia
vita) se muore lei. E spero anche che non sia Molly, no nonono no, mi
sono affezzionata a Molly. Accetto la morte di Francis Dolarhyde con
una scrollata di spalla, ok anche se a morire e Bedelia, proprio un
NO per Will (ma tanto lui non muore, al massimo gli fanno diventare
la faccia una cicatrice gigante) e sicuramente Hannibal campa, quindi
mi astengo dal parlare di lui.
Quanto a Jack Crawford? Ok, può
morire anche lui.
Tremo al pensiero che muoia
Walter (il figlioletta adottivo di Will, figlio naturale di Molly) o
uno dei cani. Voglio bene a quei cani.
Chilton non morirà, ma quasi
certamente si ferirà in modo che sembrerà mortale. Freddie Lounds,
me lo sento, non muore: lei è la rossa, fiammeggiante fenice e
rinasceà senza nemmanco schiattare prima.
Ma dicevamo di parlare di
qualcosa che non sia morte e distruzione? Allora parliamo del
Tomahawk del Wendigo (che è morte e distruzione anche lui, ma
notevolmente meno del finale di Hannibal e delle ipoglicemie),
romanzo breve di cui ci mancano ormai solo pochissime battute per la
risoluzione totale.
Poi devo disegnare la copertina e
sarà finito finito finito!
Oggi ho avuto una piccola "discussione" con un certo signor Grilloparlante, il quale aveva commentato negativamente un articolo su "Anime Randagie", un'associazione animalista che si occupa di trovare casa, appunto, ai micini abbandonati. Vi riporto la discussione, giudicate pure voi da che parte stare: io la mia opinione credo di averla espressa chiaramente. Ilgrilloparlante
"Cuore di cane" ... ??? ... Non è il caso, invece, che la
"cardiocinofila" associazione della sig.ra Aguì provveda prima alle
persone bisognose e, dopo, ai poveri e derelitti cagnolini? O ciò,
forse, non va più di moda?
Poco c'entra la moda: ognuno aiuta come può e come si sente. Aiutare è
una vocazione, a suo modo, e bisognerebbe essere grati a chi aiuta gli
animali, perchè altrimenti chi mai lo farebbe? E mi scusi molto per la
piccola domanda-insinuazione, ma... ma lei, signor grilloparlante, aiuta
le persone bisognose?
Ilgrilloparlante
Gentile Signora Palmeri, rispondo alla sua spontanea domanda in senso
positivo. Io ho aiutato ed aiuto il prossimo bisognoso, nonché gli
animali in difficoltà, ma l'ho fatto e lo faccio in modo anonimo e
discreto, dando priorità sempre agli uomini: e non già il contrario,
come invece fanno, con patinato clamore mediatico (ed anche perché, è
notorio, ciò va tanto di moda, specie tra i radical-chic), le
associazioni animaliste, i cui sodali, dovendo scegliere se salvare un
uomo o un animale, non esiterebbero un solo attimo a soccorrere soltanto
quest'ultimo.
Elisabetta Palmeri (sempre io)
Non è sempre così: conosco persone che aderiscono ad associazioni
animaliste e aiutano il prossimo con un'impressionante dedizione. Avete
mai sentito parlare ad esempio del progetto Quasi? La sua fondatrice
aiuta in egual modo animali che altrimenti nessuno vorrebbe, perchè
troppo anziani o comunque con una disabilità, a trovare casa, ed al
contempo i bambini disabili. Aiutare gli uni non esclude mai gli altri,
come ho già detto, ognuno fa quello che può e non credo affatto
necessario scagliarsi contro chi aiuta gli animali quando invece la
stragrande maggioranza delle persone non aiuta nè animali nè persone...
eppure nessuno si scaglia contro di loro, mentre vedo sempre commenti
sarcastici sui post animalisti! Io non so niente di mode e non so
niente di radical-chic, vivo in un piccolo paesino alle pendici
dell'Aspromonte dove si vive come si può, ma di "veri poveri" ce ne sono
ben pochi, mentre gli animali vengono spesso trattati, per ignoranza,
in maniera orribile: non faccio parte di alcuna associazione, opero da
sola, ma mi sono trovata più volte a dover soccorrere animali e mai
umani. Faccio quello che la mia personale realtà mi impone, aiuto ciò
che vedo aver bisogno di aiuto, e qui c'è bisogno di proprio tanto
lavoro. Inoltre sono convinta che il grado di civiltà di un popolo
si veda da come vengono trattati gli animali nella sua società e nella
nostra società non sono trattati molto bene... loro sono nostri
compagni, e lo so che queste parole suolano melensamente animaliste
(giuro, non sono una melensa animalista, non sono contro la caccia, non
sono contro i cani che fanno i cani e contro i gatti che fanno i gatti e
non sono nemmeno vegana/vegetariana), ma noi umani abbiamo bisogno di
loro per ricordarci la nostra identità genetica, per avere contatto con
la natura. Da questo punto di vista, immagino, il mio desiderio è
puramente egoistico: mi sento bene ad aiutare gli animali e non
c'entrano niente le mode, è che stare accanto ad un cane fa rilasciare
nell'organismo umano ossitocina, una sostanza che ci lega a loro e che
ci fa stare bene in loro compagnia come se fossero figli nostri. Ripeto,
non so nulla delle mode e non voglio saperlo, so solo che aiutare gli
animali (e più che altro averli accanto) è uno dei miei grandissimi
desideri fin da quando ero una bambina piccolissima (e di mode e
radical-chic non ne potevo certamente capire nulla) e che le mie idee in
merito non sono mai cambiate. Dunque, invece di dire "pensate ai
bambini poveri", a tutti quelli che commentano sui post delle
associazioni animaliste, mi piacerebbe dire "pensate invece se nessuno
aiutasse né gli animali, né i bambini poveri: ognuno dovrebbe stare bene
con sé stesso e questa gente sta bene se aiuta gli animali". Noi non ci
scagliamo mica contro chi lavora all'uncinetto o dipinge perchè spende i
soldi per lavorare all'uncinetto o dipingere invece di aiutare i più
bisognosi, vero? A volte, semplicemente, si sente il bisogno di fare
una certa cosa e di questa cosa se ne parla anche. Per ciò che amiamo,
siamo pronti a spendere tempo e denaro e se amiamo gli animali, dico io,
perchè no? Mi piacciono, mi fanno sentire più vicina alla natura,
mi hanno tirato fuori da una situazione psicologica piuttosto dura,
quindi voglio ringraziarli. Gli animali ci sono sempre, per noi:
chiunque abbia un cane o un gatto lo sa. Dunque non dico che sia
necessario aiutare gli animali e non gli esseri umani, non invoglio
nessuno a difendere a tutti i costi i "pelosi" come molti li chiamano
(anche se io gli animali li adoro tutti, squamosi o glabri che siano,
dal ragno alla balena, dall'insetto stecco alla lucertola, dal cane
all'elefante), ma perchè non fare quello che si ama fare? Altrimenti
che facciamo, sciogliamo i gruppi rock? Distruggiamo le squadre di
calcio? Sbricioliamo i gruppi artistici o che salvaguardano il
territorio? A ognuno la sua attività, orsù! E non mi pare il caso di scagliarsi contro NESSUNO. La
solidarietà deve venire dal cuore, non si può convincere qualcuno a
desiderare di donare tempo e denaro per qualcosa che non piace,
piuttosto meglio concentrarsi, in buona fece, su ciò che si sa fare
meglio. Gli animali mi regalano serenità interiore e meraviglia, mi
piace disegnarli, mi piace filmarli, mi piace vedere le loro
interazioni, gli esseri umani in molti casi mi hanno lasciato solo
l'amaro in bocca. È poi così terribile che io desideri passare un pò più
di tempo con chi so a priori che mi farà del bene, molto bene,
piuttosto che con chi non conosco e molto probabilmente non mi darà
alcuna soddisfazione? Eppure ho servito alla mensa dei poveri e ho
aiutato come potevo, partecipato alle raccolte fondi e ad altri
progetti solidali. E sapete cosa? Non essendo ipocrita, dirò la verità:
non me ne è venuto alcun piacere, non me ne è venuto nulla, l'ho fatto e
sono tornata a casa vuota come prima. Avrei potuto passare quei pomeriggi in montagna, a disegnare nella frescura, ma non l'ho fatto. Non
sono cristiana e non credo al principio della carità, non credendo in
una vita nell'aldilà voglio che ciò che faccio mi dia un qualche
tornaconto e credo che molta gente la pensi così. Lungi da me il fare
del male a qualcuno (anche se il pensiero lo facciamo tutti), ma se
faccio del bene, voglio che il gran vantaggio sia mio. E questo è il
motivo per cui la mia politica del vivi e lascia vivere, del guarda e
vivi ciò che vuoi guardare e vivere, e del non andare a denigrare mai il
lavoro degli altri tranne che questo non vada a ledere te stesso, si
traduce in "mi arrabbio tanto quando qualcuno fa del bene e gli altri lo
disprezzano". 135.000 anni fa, l'homo sapiens divenne homo
sapiens sapiens, i suoi modelli sociali cambiarono, il suo cervello si
evolvette. E sapete cos'altro accadde, 135.000 anni fa? La
domesticazione del cane. I cani ci hanno cambiato, ci hanno reso
migliori, ci hanno aiutati a diventare la specie dominante su questo
pianeta. Ammettiamolo, senza di loro non saremmo quello che siamo. E gli
umani sono tanti, troppi da aiutare, e non possiamo salvarli tutti,
così come non possiamo salvare tutti i cani, ma provo un profondo
sentimento di gratitudine verso di non ci ha mai tradito, il canis lupus
familiaris, e devo riempire il vuoto. Per me è una vocazione, per me
è una ragione di vita (no, non sono una volontaria matta, no, neanche
stallo i cani, faccio troppo poco maledizione! Troppo poco per chiunque,
ma sono felice lo stesso), amo gli animali, amo i cani e non posso che
applaudire quando vedo qualcuno che aiuta più di quanto io possa fare in
quel campo. La mia risposta, signor Grilloparlante, non le farà
certamente cambiare idea e non è neppure a questo che miro: voglio solo
farle capire perchè un pò mi prude quando si dice "e ai bambini poveri,
chi ci pensa?" e ho dovuto per forza rispondere. Un cordiale saluto
Ho deciso di fare due edizioni
del diario di oggi (e probabilmente di tutti i diari in futuro): la
normal edition e la cat edition. La “cat edition” non sarà
pubblicata sul mio sito-diario, ma su Two
Red Cats , l'altro mio sito, quello tutto dedicato ai miei mici
rossi.
Contrariamente a quanto fatto
fino ad ora, anche su Two Red Cats inizierò a scrivere in Italiano,
perchè mi ci trovo molto più a mio agio.
Dunque cominciamo...
Oggi è Hannibal's day. La
puntata di oggi si intitola ...And The Woman Clothed in Sun (proprio
così, con i tre puntini di sospensione all'inizio, giusto per
assecondare il mio stile di scrittura pieno di punteggiatura). Almeno
credo che si chiami così, perchè ero sicura che si sarebbe chiamata
la Bestia del Mare o qualcosa del genere.
Comunque, l'ho appena finita di
guardare e... wow. No, davvero, è stata favolosa! Anche se ho riso
tantissimo durante una particolare allucinazione di Francis Dolarhyde
(ma non so neanche se si possa dire allucinazione in un caso come
questo) che vedeva la sua bella Reba come talvolta i ragazzi vedono
le loro belle nei cartoni giapponesi (o anche nei cartoni nostrani,
se è per questo): circonfusa di luce divina e con il vento fra i
capelli, nonché con un assolutamente allucinato vestito dorato che
sventolava come una bandiera. Giuro, quando l'ho visto sono scoppiata
a ridere di brutto.
Ho appena deciso di leggere una
nuova serie di libri, scritti da Maggie Stieftvater (spero di aver
scritto giusto il cognome), quella che inizia con il libro “Raven
Boys”, perchè il solo vederne la copertina e leggere un pezzetto
di trama mi ha dato i brividi sulle braccia, esattamente la stessa
reazione che ho avuto quando ho visto per la prima volta il libro di
Hunger Games oppure Harry Potter. Dunque la cosa più giusta da fare
è iniziare questa nuova serie e sto cercando una versione e-book da
comprare per prendere a leggerla subitissimamente.
Nel frattempo devo leggere
qualcosina sui ratti e sapete perchè? Perchè fra poco uscirà il
mio primo vero libro serio (yahooo) e tutti voi potrete leggerlo,
udite udite GRATIS (YAHOOOOO!) e in questo libro ci saranno... ratti.
Ben lungi dall'essere protagonisti della storia, perchè la
protagonista è sempre lei, la nostra Furiadoro, la mia donna lupo
preferita e uno dei personaggi di cui vado più fiera, che racconterà
completamente in prima persona l'intera vicenda (lo so che a qualcuno
i libri in prima persona non piacciono, ma mi serviva per rendere
come si deve la sua personalità, altrimenti non si sarebbe capita
fino in fondo).
Comunque, non ho tempo per
scrivere la cat edition del diario perchè sono stanca e ho altro da
fare e ho anche sete e oggi mi piace lamentarmi a casaccio.
Avrei potuto scrivere molto di
più, ma non l'ho fatto perchè sono impegnata a leggere altre cose e
scrivere altre cose e produrre altre cose. E poi perchè fa caldo
anche se ha piovuto. Terribile. Oppure anche no.
Oggi non sono qui per parlarvi di
adorabili micetti, ma di spacciatori e anfetamina... no, no, non ho
cambiato stile di vita (per fortuna), ma ho scoperto un nuovo
telefilm. Ok, scoperto è una parola grossa, visto che ne conoscevo
l'esistenza probabilmente da un paio di anni, ma diciamo che ho
deciso di vederlo. E che ne ho visto tutta la prima stagione (che
sono solo sette puntate, ahimè) in un giorno solo. E meno male che
dovevo scrivere! Vabbè, ho disegnato mentre la guardavo, sono a buon
punto dunque nella conclusione di un licantropo nero e riccio
totalmente random che avrebbe dovuto essere un'illustrazione per
Exoterism e che forse lo è ancora ma con più probabilità non più.
Comunque, torniamo al nostro
telefilm: il titolo è Breaking Bad e non sapevo assolutamente niente
della trama se non che era fatto davvero bene e che c'entrava
qualcosa la droga.
Vi giuro, mi è venuta voglia di
studiare chimica. Che sia questo il vero obbiettivo di questa serie?
Ok, vi faccio un riassunto forse con spoiler (ma più probabilmente
senza) di quello che ho visto, capito, assaporato in questa serie tv.
1. La Chimica
No, questa volta non c'entra
niente la magica alchimia fra personaggi, la chimica delle menti dei
protagonisti e neanche i ferormoni: qui con chimica intendiamo
proprio chimica, l'incanto della tavola periodica, la bellezza e la
complessità di questa scienza con cui si può creare tutto.
All'interno della serie la chimica è utilizzata generalmente per
scopi molto loschi (vedi: creazione di droghe e di esplosivi,
dissoluzione di cadavere e altre attività non proprio legalissime)
ma forse è proprio questo a renderla così interessante...
2. Il protagonista anomalo
Chi è il protagonista di una
fighissima serie in cui sin dalle prime puntate vengono fatti fuori
spacciatori e cattivoni e poi si susseguono una serie di fatti buffi
inframmezzati da drammatici eventi e inseguimenti e ricerche
dell'FBI? Un professore di chimica. E non un professore di chimica
“bello e figo” e assolutamente NON un duro. Scordatevi i duri:
Walter White è (almeno all'inizio della serie) un agnellino
assoluto, una persona normale con una famiglia semi-normale, un
lavoro normale, una moglie normale (anzi, peggio che normale, una
buonista) e nessun desiderio di rivalsa nei confronti della società.
E allora, direte, che gusto c'è? C'è, c'è: quello della
trasformazione! Perchè così come la chimica è basata sulle
trasformazioni degli elementi, sottoposti alla ricombinazione con
altri per la creazione di molecole con proprietà completamente
nuove, alle fonti di calore per cambi di stato, alle sollecitazioni
per cambiare struttura, anche il nostro protagonista è mutevole e la
cosa più interessante è proprio vedere questa sua metamorfosi
eccezionale.
Ecco, lui passa da così (che ti sembra davvero Ned Flanders)...
...A così (si, proprio cinquantenne figo con lo sfondo sul deserto, non scherzo).
E poi amerete senza dubbio il suo fare da agnellino
ingenuo (all'inizio)!
Ah, un'altra piccola nota: benchè
il protagonista non sia affatto un figone dal fisico longilineo o
palestrato, ma un professore cinquantenne, la serie ci regala in
continuazione e intendo proprio in ogni puntata, scene di lui senza
pantaloni, in mutande o persino completamente nudo. Giusto, mica si
fanno spogliare solo i figoni? Tutti hanno un corpo.
3. Il co-protagonista
Di solito il co-protagonista è
la spalla che aiuta il nostro eroe a redimersi o comunque lo supporta
nelle sue decisioni morali. Qui, no: il co-protagonista è un
bastardo drogato che diventa il suo socio in affari nel narcotraffico
praticamente a caso. Ok. Fantastico. In certi punti è assolutamente
insopportabile, spesso saccente, avido di denaro, non proprio
brillante, leggermente mancante del tipico fegato degli eroi, e
tuttavia in qualche modo ci si affezziona a lui. Ah, ed è un
ex-alunno (ovviamente bocciato) del protagonista, Walter White.
L'unico punto positivo che riesco a trovargli è che sa disegnare
(non proprio da vero artista, ma sa disegnare,ok?).
4. Il magico mondo della scuola
No. Questo no. Anche nel telefilm
la scuola è come nella realtà: noiosa da sbadigli.
5. Il cancro
Il protagonista, Walter White, ha
il cancro ai polmoni (come Bella Crawford in NBC Hannibal e non li
confronterò adesso perchè sennò che ci scrivo nel punto “Confronto
con Hannibal”?) e non ce lo fa pesare, non è tragico, non
piangiucchia in giro e ha il coraggio di dire quello che ne pensa
alla sua famiglia. La sua famiglia (in particolare sua moglie) invece
si, è snervante come la tipica famiglia di chi si prende un cancro
nei telefilm (nella realtà non so e non voglio sapere, davvero,
perchè le cose deprimenti non mi piacciono e sicuramente un cancro
lo è). Comunque, l'unica cosa che posso dire in merito al cancro è
che costringe Walter White a tagliarsi i capelli a zero e che nel
momento stesso in cui si rasa come per somigliare a Stone Cold Steve
Austin, diventa più figo di almeno il 22%.
6. Confronto con NBC Hannibal
Come per ogni telefilm (o film o
miniserie o cartone animato o figurine di cartone che si muovono
vagamente o teatrino di pupi) che ho guardato, ecco il mio confronto
con NBC Hannibal! Perchè non mi accontenterò mai di una serie così
com'è, perchè sono puntigliosa (ma pure anche no) o semplicemente
perchè mi piace confrontare le cose che mi piacciono con le altre
cose (che mi piacciano o meno). Partiamo dalla trama: In Breaking Bad
abbiamo un insegnante e un criminale, in NBC Hannibal abbiamo un
insegnante ed un criminale, ma probabilmente le somiglianze finiscono
lì, perciò abbiamo ben pochi punti di incontro dal punto di vista
della trama, anche se sia Will Graham che Walter White vanno incontro
a radicali cambiamenti durante la loro vita (sebbene Walter White
diventi un vero e proprio criminale, mentre Will rimanga
fondamentalmente buono anche se commette pure qualche omicidio...).
Quanto al criminale... hmm, Hannibal e Jesse (lo spacciatore biondo
che fa da spalla a Walter White) sono diversi come fischi e fiaschi,
come il giorno e la notte, come un rutto e un diamante, come un
cactus e una pianta di basilico, come un libro e il suo adattamento
cinematografico, come un uomo delle caverne e una donna dell'epoca
vittoriana, come... beh, avete capito! Sono diversi. Punto. Jesse è
un ragazzetto appena uscito dalle scuole superiori, usa un linguaggio
talvolta volgare e comunque molto semplice, è un donnaiuolo per
quanto possa esserlo uno sfigatello come lui, ha paura di assumersi
le sue responsabilità ed è pure un tossicodipendente, Hannibal
parla con sublime raffinatezza, sceglie con cura le parole,
conoscenze diverse scienze ed arti, non necessita certamente di
rincorrere gonnelle (con il carisma che si ritrova sono le donne e
anche gli uomini a rincorrere lui) e, da quanto ne so, non teme
affatto le conseguenze dei suoi gesti, che sono assolutamente
deliberati e spesso terribili. Ah, e poi a Jesse fanno schifo i
cadaveri, Hannibal invece li mangia. Visto come sono diversi?
Il confronto della fotografia...
hmm, Hannibal non teme mai confronti della fotografia, tutt'al più
si può fare un applauso e un inchino a qualunque film (e solo i
film, perchè molto raramente una serie televisiva ce la fa) può
aspirare ad avvicinarsi alla bellezza della fotografia, delle
inquadrature, delle luci in NBC Hannibal e dunque, ovviamente,
Breaking Bad non può aspirare a tanto, ma... sebbene non abbia
un'enorme potenza evocativa, me la sento di definire questo tipo di
fotografia molto “ironico” oltrechè dinamico e davvero ben
fatto. Insomma, non sono rimasta delusa.
Poi c'è il tema del cancro, in
Breaking Bad affrontato dal protagonista maschile, in NBC Hannibal
dalla moglie di Jack Crawford, Bella. Entrambi ai polmoni. Entrambi
affrontati con abbastanza coraggio, senza lasciarsi andare a crolli
emotivi, ed entrambi decidono dapprima di non dire nulla alle loro
famiglie perchè non si sentono pronti. Entrambi hanno inoltre paura
di lasciare un ricordo negativo sui loro parenti durante la terapia,
quando diventeranno deboli, un peso per i loro cari. L'approccio al
cancro, dunque, è quasi identico in entrambe le serie e questo mi ha
reso Breaking Bad curiosamente familiare e ciò che è familiare è
rassicurante, specie quando il tema trattato è così serio e
terribile.
Cos'altro posso mettere a
confronto? Ah, si: i personaggi femminili. I personaggi femminili, in
Breaking Bad, sono sicuramente ben fatti, sicuramente realistici, ma
sono anche così irritanti che a tratti vorrei sparare loro in testa,
al contrario di come avviene in NBC Hannibal, dove persino la più
irritante delle donne (Freddie Lounds nella prima stagione,
probabilmente Bedelia in tutte le altre) è a suo modo apprezzabile
per qualche caratteristica di spicco oltre che per la grande
intelligenza. Insomma, mi sarebbe piaciuto vedere anche in Breaking
Bad un personaggio femminile in cui potessi immedesimarmi, o come
minimo che potessi ammirare, ed invece niente! Comunque è solo la
prima stagione, posso sempre sperare che la seconda sia migliore.
7. La lunghezza della stagione
E ho scelto questo come punto
sette per un motivo ben preciso, ovvero SETTE PUNTATE. Solo sette
puntate e la stagione finisce! Ma come sette? Da un punto di vista è
una buona cosa (puoi finire di guardare tutta la stagione
letteralmente in un pomeriggio ed è deliziosamente concisa),
dall'altra... hmmm... vorresti di più. Comunque, per fortuna, ci
sono altre stagioni.
8. I combattimenti
Realisticissimi! Almeno a mio
parere... insomma, non ci sono mosse di arti marziali, i protagonisti
non sono come leggiadri ballerini e ci sarà una scena in cui un
personaggio (non dico chi) tira per un piede un altro personaggio (e
di nuovo non dico chi) in un bagno e, beh... è tutto realistico. Il
sangue non è mai eccessivo, ma c'è quello giusto ed è buono per
voi amanti della pure action lì fuori. Quindi guardatevi
Breaking Bad pure voi. Ok, dire “combattimenti” fa sembrare che
ci sia un pestaggio a puntata e devo dirlo, non è affatto così: i
pestaggi sono molto pochi, ma sono fatti bene.
9. Coinvolgimento
Vi coinvolge. Sicuramente
coinvolge, vi fa pensare alle puntate anche dopo averle finite di
vedere. Non troppo, ma lo fa. Attenzione, però, questa è solo una
mia opinione personale! Una serie del genere può essere commentata
solo con un giudizio personalissimo, probabilmente alcuni di voi la
troveranno distaccata dalle vostre emozioni (anche se godibile)
mentre altri se ne sentiranno molto colpiti e immersi. Io posso dirvi
solamente che a metà della visione della quinta puntata ho iniziato
a dire ad alta voce “non posso parteggiare per gli spacciatori!
Dannazione, è sbagliato! Passino i cannibali, che almeno la carne
umana fa bene, ma la droga è una schifezza anche nel mondo fantasy
dei nostri cervellini ansiosi di fare criminalate! NON POSSO
PARTEGGIARE PER GLI SPACCIATORI!”.
10. La colonna sonora
La colonna sonora mi è piaciuta.
Tanto. Era coinvolgente, d'azione e fresca... in alcuni punti
somigliava ad un lavoro che potrebbe essere prodotto da Brian
Reitzell (dico somigliava, non era identico) in altri i pezzi erano
più grintosi e moderni e perfetti per la scena. Perciò si, ottima
colonna sonora.
E quindi questo era Breaking Bad
– stagione 1. Domani inizio a vedere la seconda sta... no, domani
non inizio. Perchè domani devo guardare una nuova puntata di NBC
Hannibal e, francamente, lo preferisco molto a qualunque stramba
storia di drogati e insegnanti di chimica.
Ok, diciamolo, sono su di giri
per la puntata di domani perchè non ho idea di cosa succederà, so
solo che probabilmente Will si farà (di nuovo) molto male perchè
incontrerà Francis Dolarhyde, aka “Il Grande Dragone Rosso”.
Oppure anche no, oppure immaginerà soltanto di incontrarlo e di
farsi molto male (lui è il re dell'immaginarsi di farsi/fare male).
Quindi aspetto. Felice.
Deliziata. Io aspetto la puntata di domani, di cui neanche so il
nome.
Ciao ciao! E a presto, magari con
una puntata miciosa... o con una nuova pseudo-recensione scema?
Ciao, caro diario, e benvenuto ad
una nuova giornata di “scriviamo completamente a caso cose che sono
successe senza un vero ordine cronologico forse”.
Allora, cosa è successo oggi? Ma
a che serve che lo domandi a te, se sono io a dovertelo dire? Oh,
certo, si chiama retorica e serve per rendere più ironica e
scorrevole la lettura ai miei lettori.
Non è curioso che tengo un
diario privatissimo dei miei più profondi e intimi pensieri e poi lo
pubblichi su un blog dove praticamente chiunque può leggerlo, ma
nessuno lo fa comunque perchè, beh, tanto che gliene frega dei miei
più profondi e intimi pensieri? Caro diario, anche oggi la
giornata è stata dominata dai gatti, la prima cosa che vado a vedere
appena finita la colazione e subito prima di mangiare. Ma oggi Lily e
Vitali hanno anche avuto modo di incontrare ancora una volta, dopo
due settimane di separazione, la loro sorellina adottiva Chloe, la
micetta che vive a casa della nostra amica Annarita.
Annarita ha accettato di portare
la sua micina per una serata da noi nell'orto, così che potesse
giocare con i suoi amichetti. Volete sapere che cosa è successo?
È successo che Chloe sembrava
indemoniata, come se avesse visto il nemico numero uno dei gatti in
persona: orecchie appiattite sulla testa, denti esposti in un soffio
rabbioso, gli occhi dilatati e anche un po' allungati a lasciare
vedere il bianco, la schiena inarcata e i peli tutti ritti sul dorso
come la cresta ossea di uno stegosauro.
Il povero Vitali ha provato ad
avvicinarsi per andare a giocare con la sua sorellina adottiva, le ha
dato una zampatina giocosa con gli artigli ben rinfoderati e Chloe
per tutta risposta ha cercato di cavargli gli occhi. Oh, che carina!
Oh, che gentile!
Secondo voi qual'è il motivo di
questo comportamento? Forse è il fatto che si trovasse in un
territorio che le è estraneo, oppure è proprio il suo temperamento
personale che è violento? Anche Lily è stata sdegnosamente
rifiutata con soffi e minacce.
Quindi non è andata proprio
benissimo: probabilmente non ci riproveremo, non almeno nello stesso
territorio, magari a casa di Annarita, perchè comunque sarebbe figo
avere i gatti che giocano tutti insieme, no?
Non appena viene allontanata da
Lily e Vitali, però, Chloe diventa la micina più coccolosa,
bisognosa di contatto umano, miagolante, sonnacchiosa del mondo, al
punto tale da addormentarsi sopra le persone. Bah... che creda di
essere umana e odi i gatti? Solo il tempo ci svelerà la verità
sulla gatta tricolore.
Oh, e soprattutto, nei giorni
scorsi ho aperto un nuovo blog, tutto dedicato a Lilletta e Vitali,
che ospiterà fumetti, storie brevi e video dei miei amici gatti. Se
volete seguirlo, anche se per ora lo troverete abbastanza spoglio e
con giusto qualche disegnino e foto, eccolo qui:
Comunque... sto provando a vedere
se riesco a scrivere cento pagine sensate in una sola settimana. Con
cento pagine sensate intendo, oltre alle pagine confusionarie di
questo diario, anche almeno cento nuove pagine almeno del libro
“L'Uomo dei Cimiteri”, un prequel all'intera saga del Cammino
delle Leggende che sto scrivendo con mia sorella.
Stiamo arrivando ad una svolta
abbastanza interessante devo dire, dopo i dubbi esistenziali del
gruppo di bambini, il circo con i danesi, la iena mannara... adesso
stanno arrivando i primi contatti con una creatura “malvagia”,
insomma, con il primo vero nemico di tutto il libro (che inizia a
comparire dopo trecento pagine, ma fidatevi, prima non è una storia
noiosa).
Il nemico è... ok, questo non ve
lo posso spoilerare, sarà anche un diario pieno dei miei sentimenti
privati, ma non posso spoilerare la nemesi del mio protagonista
original preferito, principalmente perchè non è stato plasmato alla
perfezione neppure nella mia testa: è una figura nebulosa, che ha
già alcuni tratti definiti, ma che per quanto riguarda la storia di
background è ancora ad un nulla di fatto... hmm, mi piacerebbe tanto
collegare questo cattivo con la figura di Lilith, in qualche modo, ma
non riesco ancora a vedere come io debba fare. Forse è stata Lilith
a crearlo? Forse è uno dei suoi figli? No, non può essere: voglio
che si tratti di un'entità ancora più antica e molto poco umana,
che pensa in maniera diversa dagli umani e dunque anche dai vampiri e
dai demoni (che diciamocelo, hanno una forma mentis più umana
rispetto alla maggior parte degli animali e che con gli dei non
c'entrano assolutamente niente. Non che questo cattivo sia un dio,
eh!).
Poi,poi, poi... oggi ho
incontrato un serpente. E questo mi rende felice. Non solo ho
incontrato un serpente, ma sono anche riuscita ad afferrarlo per la
coda, ed era davvero tanto che non toccavo una di questi rettili,
quindi sono euforica! Certo, non era un serpente grande, si trattava
molto probabilmente di un piccolo di saettone occhirossi di pochi
giorni di età, ma era così incredibilmente carino! Aveva una
testolina molto ben tornita e il corpicino scattante si arrampicava
con relativa agilità (era pur sempre un piccolino) sui rami delle
piante rampicanti. Mi dispiacerebbe molto se i miei gattini
riuscissero a catturarlo, ma così va la vita: non posso sperare che
i predatori non predino e non lo voglio sperare neanche, solo mi
piacerebbe che lasciassero in pace i serpenti che stanno diventando
sempre più rari.
Mi sono messa a rileggere un
libro che ho amato tantissimo fin dalla prima lettura, ovvero Cuore
di Pietra di Charlie Fletcher: un capolavoro, che da piccoli non
capisci fino in fondo, ma che apprezzi lo stesso, e che diventa una
cosa che ami assolutamente quando sei grande.
Mi piacerebbe dare un tocco alla
“Cuore di Pietra” a questi capitoli dell'Uomo dei Cimiteri, ma
dubito di esserne capace perchè, ahimè, le parole fluiscono come
piace a loro e i personaggi di cui scrivo fanno sempre e comunque ciò
che vogliono loro, come grossi gatti capricciosi.
Mio padre ha appena avuto l'idea
di addestrare i nostri mici a venire quando sentono il rumore di un
fischietto ad ultrasuoni... chissà se funziona uguale per cani o per
gatti, di sicuro però i gatti sentono benissimo gli ultrasuoni,
persino quelli emessi dallo sfregamento di due polpastrelli.
Un fischietto ad ultrasuoni costa
certamente poco (alla Decathlon ce n'è uno che mi pare non costi più
di tre euro, scusate se faccio pubblicità, ma alla Decathlon tutto è
buono e costa poco, non è colpa mia), ma è comunque un costo, ed
essendo io abbastanza taccagna, non voglio spendere un solo centesimo
per una cosa che non mi serve, quindi mi documenterò riguardo alla
possibilità di richiamare un gatto usando un fischietto che
tipicamente si utilizza per i cani.
Comunque, ho cominciato a
ridisegnare un poco di più, anche se il caldo che mi fa grondare la
fronte non mi permette di stare seduta tanto a lungo a lavorare,
oppure impazzirei, perciò non riesco a creare molte opere. Oggi ho
fatto una commission, un pony alato (pegasus pony credo si dica) per
Shadowphil666, uno dei miei clienti più affezzionati, e sono stata
contenta perchè ormai era un bel po' di tempo che nessuno mi
commissionava più niente... che il mio stile sia peggiorato? Che ci
sia qualcosa di sbagliato nella mia strategia di marketing? Che sia
semplicemente un periodo non congeniale al mio lavoro?
L'Estate fa grondare la fronte
non solo agli artisti, ma anche ai commissionatori, che magari non
pensano troppo all'arte, ma piuttosto a mettersi il ghiaccio nella
maglietta e mangiare granite e frozen yogurt. Avrebbe senso, ma
continuo a pensare che la mancanza di lavori commissionati sia colpa
mia, spero di sbagliarmi, oppure anche no perchè se la colpa è mia
vuol dire che ho la possibilità di rimediare, se non lo è invece
sono in balia di un pubblico volubile che sceglie di non
commissionare per lunghi periodi e poi ritorna tutto insieme a farmi
fare trecento cose tutte insieme (si, mi capita sempre così:
trecento cose tutte insieme e non ho tempo per respirare e poi per
due mesi nessuno mi chiede niente).
Ho finito di disegnare la base a
penna (da colorare in digitale) di una nuova pagina del mio webcomic
preferito, Exoterism, e sono sufficientemente soddisfatta di come il
mio stile stia ricominciando a risollevarsi dopo essere decaduto al
punto che non riuscivo a fa
Ciao, caro diario, e benvenuto ad
una nuova giornata di “scriviamo completamente a caso cose che sono
successe senza un vero ordine cronologico forse”.
Allora, cosa è successo oggi? Ma
a che serve che lo domandi a te, se sono io a dovertelo dire? Oh,
certo, si chiama retorica e serve per rendere più ironica e
scorrevole la lettura ai miei lettori.
Non è curioso che tengo un
diario privatissimo dei miei più profondi e intimi pensieri e poi lo
pubblichi su un blog dove praticamente chiunque può leggerlo, ma
nessuno lo fa comunque perchè, beh, tanto che gliene frega dei miei
più profondi e intimi pensieri? Caro diario, anche oggi la
giornata è stata dominata dai gatti, la prima cosa che vado a vedere
appena finita la colazione e subito prima di mangiare. Ma oggi Lily e
Vitali hanno anche avuto modo di incontrare ancora una volta, dopo
due settimane di separazione, la loro sorellina adottiva Chloe, la
micetta che vive a casa della nostra amica Annarita.
Annarita ha accettato di portare
la sua micina per una serata da noi nell'orto, così che potesse
giocare con i suoi amichetti. Volete sapere che cosa è successo?
È successo che Chloe sembrava
indemoniata, come se avesse visto il nemico numero uno dei gatti in
persona: orecchie appiattite sulla testa, denti esposti in un soffio
rabbioso, gli occhi dilatati e anche un po' allungati a lasciare
vedere il bianco, la schiena inarcata e i peli tutti ritti sul dorso
come la cresta ossea di uno stegosauro.
Il povero Vitali ha provato ad
avvicinarsi per andare a giocare con la sua sorellina adottiva, le ha
dato una zampatina giocosa con gli artigli ben rinfoderati e Chloe
per tutta risposta ha cercato di cavargli gli occhi. Oh, che carina!
Oh, che gentile!
Secondo voi qual'è il motivo di
questo comportamento? Forse è il fatto che si trovasse in un
territorio che le è estraneo, oppure è proprio il suo temperamento
personale che è violento? Anche Lily è stata sdegnosamente
rifiutata con soffi e minacce.
Quindi non è andata proprio
benissimo: probabilmente non ci riproveremo, non almeno nello stesso
territorio, magari a casa di Annarita, perchè comunque sarebbe figo
avere i gatti che giocano tutti insieme, no?
Non appena viene allontanata da
Lily e Vitali, però, Chloe diventa la micina più coccolosa,
bisognosa di contatto umano, miagolante, sonnacchiosa del mondo, al
punto tale da addormentarsi sopra le persone. Bah... che creda di
essere umana e odi i gatti? Solo il tempo ci svelerà la verità
sulla gatta tricolore.
Oh, e soprattutto, nei giorni
scorsi ho aperto un nuovo blog, tutto dedicato a Lilletta e Vitali,
che ospiterà fumetti, storie brevi e video dei miei amici gatti. Se
volete seguirlo, anche se per ora lo troverete abbastanza spoglio e
con giusto qualche disegnino e foto, eccolo qui:
Comunque... sto provando a vedere
se riesco a scrivere cento pagine sensate in una sola settimana. Con
cento pagine sensate intendo, oltre alle pagine confusionarie di
questo diario, anche almeno cento nuove pagine almeno del libro
“L'Uomo dei Cimiteri”, un prequel all'intera saga del Cammino
delle Leggende che sto scrivendo con mia sorella.
Stiamo arrivando ad una svolta
abbastanza interessante devo dire, dopo i dubbi esistenziali del
gruppo di bambini, il circo con i danesi, la iena mannara... adesso
stanno arrivando i primi contatti con una creatura “malvagia”,
insomma, con il primo vero nemico di tutto il libro (che inizia a
comparire dopo trecento pagine, ma fidatevi, prima non è una storia
noiosa).
Il nemico è... ok, questo non ve
lo posso spoilerare, sarà anche un diario pieno dei miei sentimenti
privati, ma non posso spoilerare la nemesi del mio protagonista
original preferito, principalmente perchè non è stato plasmato alla
perfezione neppure nella mia testa: è una figura nebulosa, che ha
già alcuni tratti definiti, ma che per quanto riguarda la storia di
background è ancora ad un nulla di fatto... hmm, mi piacerebbe tanto
collegare questo cattivo con la figura di Lilith, in qualche modo, ma
non riesco ancora a vedere come io debba fare. Forse è stata Lilith
a crearlo? Forse è uno dei suoi figli? No, non può essere: voglio
che si tratti di un'entità ancora più antica e molto poco umana,
che pensa in maniera diversa dagli umani e dunque anche dai vampiri e
dai demoni (che diciamocelo, hanno una forma mentis più umana
rispetto alla maggior parte degli animali e che con gli dei non
c'entrano assolutamente niente. Non che questo cattivo sia un dio,
eh!).
Poi,poi, poi... oggi ho
incontrato un serpente. E questo mi rende felice. Non solo ho
incontrato un serpente, ma sono anche riuscita ad afferrarlo per la
coda, ed era davvero tanto che non toccavo una di questi rettili,
quindi sono euforica! Certo, non era un serpente grande, si trattava
molto probabilmente di un piccolo di saettone occhirossi di pochi
giorni di età, ma era così incredibilmente carino! Aveva una
testolina molto ben tornita e il corpicino scattante si arrampicava
con relativa agilità (era pur sempre un piccolino) sui rami delle
piante rampicanti. Mi dispiacerebbe molto se i miei gattini
riuscissero a catturarlo, ma così va la vita: non posso sperare che
i predatori non predino e non lo voglio sperare neanche, solo mi
piacerebbe che lasciassero in pace i serpenti che stanno diventando
sempre più rari.
Mi sono messa a rileggere un
libro che ho amato tantissimo fin dalla prima lettura, ovvero Cuore
di Pietra di Charlie Fletcher: un capolavoro, che da piccoli non
capisci fino in fondo, ma che apprezzi lo stesso, e che diventa una
cosa che ami assolutamente quando sei grande.
Mi piacerebbe dare un tocco alla
“Cuore di Pietra” a questi capitoli dell'Uomo dei Cimiteri, ma
dubito di esserne capace perchè, ahimè, le parole fluiscono come
piace a loro e i personaggi di cui scrivo fanno sempre e comunque ciò
che vogliono loro, come grossi gatti capricciosi.
Mio padre ha appena avuto l'idea
di addestrare i nostri mici a venire quando sentono il rumore di un
fischietto ad ultrasuoni... chissà se funziona uguale per cani o per
gatti, di sicuro però i gatti sentono benissimo gli ultrasuoni,
persino quelli emessi dallo sfregamento di due polpastrelli.
Un fischietto ad ultrasuoni costa
certamente poco (alla Decathlon ce n'è uno che mi pare non costi più
di tre euro, scusate se faccio pubblicità, ma alla Decathlon tutto è
buono e costa poco, non è colpa mia), ma è comunque un costo, ed
essendo io abbastanza taccagna, non voglio spendere un solo centesimo
per una cosa che non mi serve, quindi mi documenterò riguardo alla
possibilità di richiamare un gatto usando un fischietto che
tipicamente si utilizza per i cani.
Comunque, ho cominciato a
ridisegnare un poco di più, anche se il caldo che mi fa grondare la
fronte non mi permette di stare seduta tanto a lungo a lavorare,
oppure impazzirei, perciò non riesco a creare molte opere. Oggi ho
fatto una commission, un pony alato (pegasus pony credo si dica) per
Shadowphil666, uno dei miei clienti più affezzionati, e sono stata
contenta perchè ormai era un bel po' di tempo che nessuno mi
commissionava più niente... che il mio stile sia peggiorato? Che ci
sia qualcosa di sbagliato nella mia strategia di marketing? Che sia
semplicemente un periodo non congeniale al mio lavoro?
L'Estate fa grondare la fronte
non solo agli artisti, ma anche ai commissionatori, che magari non
pensano troppo all'arte, ma piuttosto a mettersi il ghiaccio nella
maglietta e mangiare granite e frozen yogurt. Avrebbe senso, ma
continuo a pensare che la mancanza di lavori commissionati sia colpa
mia, spero di sbagliarmi, oppure anche no perchè se la colpa è mia
vuol dire che ho la possibilità di rimediare, se non lo è invece
sono in balia di un pubblico volubile che sceglie di non
commissionare per lunghi periodi e poi ritorna tutto insieme a farmi
fare trecento cose tutte insieme (si, mi capita sempre così:
trecento cose tutte insieme e non ho tempo per respirare e poi per
due mesi nessuno mi chiede niente).
Ho finito di disegnare la base a
penna (da colorare in digitale) di una nuova pagina del mio webcomic
preferito, Exoterism, e sono sufficientemente soddisfatta di come il
mio stile stia ricominciando a risollevarsi dopo essere decaduto al
punto che non riuscivo a fare uno stupido numero ventidue perchè mi
tremolava la mano.
Vabbè.
Auguratemi buona fortuna!
E a domani con una nuova giornata
supermiciosa!
re uno stupido numero ventidue perchè mi
tremolava la mano.