giovedì 27 maggio 2021

[Racconto] Tu non sei mica normale!

 "Tu non sei mica normale!"

Un racconto per tutti. Perché non sta a noi decidere chi deve leggere cosa. (Anche se c'è una parolaccia nel testo. E vabbé, vi abbiamo avvertiti 👅).


C'era una volta un politico iperconservatore, con i baffi e i capelli corti, che borbottava sempre. Da quando si alzava al mattino a quando si coricava la sera, dal primo sorso di caffé fino al momento in cui si infilava il pigiama, la sua vita era tutto uno sbuffo, un lamento.
«Questo non è normale» Diceva «Quello non è normale... e anche quello lì, quello, non è mica normale, eh».
Ma un giorno, ad un suo comizio elettorale, si presentò una bambina. Era una bimba che lui avrebbe definito “normalissima”, con un paio di trecce bionde, una salopette di jeans e le toppe sulle ginocchia a forma di fiori.
«Signor politico» Gli disse lei «Ma lo sa che le persone normali non esistono?»
«Ma che cosa dici, sciocca bimba? Che ne sai delle cose del mondo? Sei ancora troppo piccola»
«Piccolina ancora lo sono, ma anche io so bene che le persone normali non esistono, che tutti quanti, ma proprio tutti, hanno almeno una cosa strana...»
«Che sciocchezza, sciocca bimba! Ora torna da tua madre!»
«Ma io una madre non ce l'ho»
«Questa cosa non è normale» borbottò il politico, ma fu soddisfatto di vedere che la bimba con le trecce bionde se n'era comunque andata via.
Quando ebbe finito il suo comizio, il politico scese dal palco e si avviò verso casa. Mentre guidava la sua macchina nuova e ben pulita, vide per strada tre cose strane: un vecchietto dalla pelle nera che viaggiava sul dorso di un asinello bianco, una ragazza che viaggiava da sola con un grosso zaino pieno di toppe sulle spalle (noi sappiamo che non è una cosa così strana, ma a lui sembrava davvero bizzarra) e un ragazzo che portava in spalla un bulldog inglese (che però lui non sapeva cosa fosse, perciò lo catalogò come un maiale-cane).
Normalmente non ci avrebbe mai fatto caso, ma quel giorno era successo qualcosa, qualcosa che...
«Non è normale» Disse il politico brontolone.
Quel pomeriggio, il politico brontolone scese giù dalla sua casa in centro città, con le mura dipinte di bianco e il portoncino metallico, per andare a fare la spesa. Gli sembrava di aver visto anche troppa stranezza quel giorno e aveva deciso di combatterla e di dimostrare anche alla bambina con le trecce che si sbagliava: la normalità esisteva e lui l'avrebbe trovata! La normalità era ovunque, no? Altrimenti non sarebbe stata normale.
Cammina cammina, per strada incontrò una ragazza con una cresta da punk blu alta mezzo metro, un collare di borchie e un giubbotto di pelle nera, che camminava insieme ad una sua amica bionda che indossava un leggero e lungo vestito a fiori di lino. Il politico brontolone subito si rivolse alla giovane bionda, additando la sua amica.
«Ma ti sembra normale?» Le chiese, in tono saccente
«E come vuoi che sia, scusa?» rispose la biondina, aggrottando le sopracciglia
«Mah, non è che ce ne siano tante, di ragazze vestite così...»
«Veramente stiamo andando al concerto dei Sakki di Borkie, sono io la strana lì» la biondina si indicò il vestito stampato a fiori e fece una risatina «Una buona giornata, signore».
E le due se ne andarono, continuando a ridere fra loro e canticchiando pure uno dei testi dei Sakki di Borkie, che faceva così:

“Bello strabello il diverso su un palco
Ancora più bello in un vicolo scuro
Oh mamma mamma, occhi di falco,
chi ci giudica sbatterà contro un muro”.

Il politico brontolone brontolò un poco, ovviamente, e si sentì pure preso in giro, ma continuò la sua strada verso il supermercato.
Quando entrò, vide altri ragazzi punk che facevano la spesa, comprando dai cartoni di latte alle bottiglie di birra. Il politico brontolone fece scorrere lo sguardo su tutti, alla ricerca di qualcuno normale a cui confidare la sua paura che i ragazzi punk stessero per distruggere tutto, rovesciare a terra la candeggina e accecare il cassiere. Vide allora un'innocua nonnina con un fazzoletto in testa e le si avvicinò.
«Questi vandali!» Le sussurrò con veemenza «Ai nostri tempi non c'erano mica tutti questi qui, non è vero, signora? Dovrebbero cacciarli tutti a pedate, se ne vanno in giro tutti ricoperti di borchie negli stessi posti in cui ci sono cittadini per bene come me e lei...».
La vecchietta lo guardò con astio.
«Signore, non so quanto è vecchio lei» Rispose «Ma ai miei tempi ci stavano i gabber e gli hardcore warrior, e quelli lì se li mangiavano a colazione questi poveri bambini punk di nuova generazione»
«Come, scusi?»
«Mi ha sentito bene! Ai tempi miei pogavamo violento, non compravamo latte e sardine in scatola e qualche birretta, facevamo un fracasso infernale. Questi qui son bravi ragazzi, signore, e non se ne vanno in giro a giudicare gli altri come fa lei» e detto questo, la vecchietta schiacciò un piede del politico brontolone, gli fece una pernacchia e si allontanò.
Allora il politico andò dal cassiere.
«Se ha paura che la derubino» Gli disse, indicando discretamente con la testa i ragazzi punk «Posso chiamare la polizia per lei. Vuole?».
Il cassiere lo guardò perplesso.
«Mio nipote e i suoi amici dovrebbero derubarmi?» Chiese, grattandosi il collo «E perché mai? E poi non hanno tempo, si stanno preparando per il concerto dei Sakki di Borkie»
«Ah, è suo nipote?»
«Sì»
«E le sembra normale lasciare che si vesta così? Con quei capelli, poi?»
«E come dovrebbe essere?».
Borbottando terribili cose sul declino della civiltà occidentale, il politico brontolone andò alla ricerca della pasta, rigorosamente di una nota marca italiana, quando vide un ragazzo e una ragazza, con lunghi capelli raccolti in piccole crocchie alte, che leggevano i valori nutrizionali su una scatola di tofu.
Allora il politico si avvicinò a un omone peloso, con una barba rigogliosa e un cappellino in testa, che stava mettendo nel carrello pacchi di quella pasta di una nota marca italiana che piaceva tanto a lui, e gli disse: «Guarda un po' laggiù quei due hippy vegani... che ne sarà della nostra cultura? Quelli lì mangiano il tofu e tutte quelle altre schifezze fatte solo di vegetali, le sembra normale?»
«E come volete che sia? Che poi, io sono pure vegano» rispose l'omone, un po' perplesso «Guardi che la pasta è fatta con il grano, mica col maiale, eh. Non c'è niente di male!»
«Ah» disse il politico brontolone, ma siccome aveva paura dell'omone non replicò e andò a disturbare i due ragazzi con i capelli lunghi «Vi sembra normale?» disse loro, con le mani sui fianchi
«Sì» rispose la ragazza «Il suo completo ci sembra normale. Forse un poco sgualcito, ma non si nota tanto, se uno non ci fa caso...»
«Ma no!» esclamò il politico, diventando tutto rosso «Intendevo voi!».
Il ragazzo e la ragazza si guardarono.
«Noi cosa?» Domandò il ragazzo, grattandosi il collo
«Voi vegani! Non siete fieri italiani? Non vi piace la dieta mediterranea?»
«Ma noi non siamo vegani, signore. E ci piace sperimentare con cibi di altre culture, non c'è niente di male!»
«Non siete vegani?»
«No»
«E allora perché comprate quella robaccia di soia?»
«Perché è buona. E perché la mia ragazza è celiaca, non digerisce il glutine, e questo è un alimento che lei può mangiare. Ma signore, perché lei non si fa i fatti suoi?».
Tutto rosso, il politico brontolone riempì il proprio carrello con dieci scatole di penne lisce e andò a pagare, mentre si lamentava di come la dieta mediterranea sarebbe presto scomparsa in favore di quella cinese. Uscì con la sua busta della spesa, incespicò sul marciapiede e per poco non cadde, ma due mani robuste lo sorressero.
«Grazie, buon uomo!» Esclamò, alzando lo sguardo e sentendosi tutto invadere da un calore di gioia: il suo salvatore era un giovane alto e robusto, con i capelli tagliati corti, ben sbarbato e vestito con una semplice camicia azzurra
«Dovere» rispose il ragazzo, con un gran sorriso
«Finalmente qualcuno sensato! Un giovanottone bello e sano e normale! L'hai visto, che siamo tutti circondati di quelli lì? Quelli con le creste e con le borchie? La pensano forse una cosa bella?»
«Ah, io non giudico» disse il ragazzo, ma dagli occhi si capiva che un po', invece, giudicava
«Oh, tranquillo» gli sussurrò il politico, con aria di complicità «Qui non siamo mica in quegli ambientacci “politically correct” del cavolo, qui siamo solo noi, finalmente uomini normali, e sai che c'è? È bello vederne uno come te»
«Grazie, signore. Ma davvero, anche se il punk non è il mio genere, e non mi piacciono tanto le cose appariscenti, io preferirei non giudicare»
«E chi giudica? La gente è libera di far quello che vuole, anche cose contronatura, ma non mi si venga a dire che queste cose sono normali, eh».
D'un tratto arrivò un altro giovane, vestito di nero e con i capelli tirati su con il gel, che reggeva in mano una busta piena di confezioni di latte scremato.
«Amo', ho preso tutto, mi accompagni al concerto?» Domandò, afferrando la mano del giovanottone che aveva salvato dalla caduta il politico brontolone.
Quest'ultimo divenne immediatamente rosso come un peperone, non tanto per la vergogna quanto per la rabbia.
«Ma... ma...» Balbettò
«Eh sì, il mio ragazzo ha un pessimo senso estetico» disse il giovanottone, alzando gli occhi al cielo «Insiste ancora con questa storia del punk»
«Amo'» sospirò il ragazzo con il gel «Mi hai fatto rinunciare alla cresta rossa, al piercing al naso e a farmi tatuare un bidone della spazzatura, più di così proprio non posso fare»
«Ma lo sai che anche se hai gusti scemi ti amo lo stesso, dài»
«E vabbò. Tipo che vestirsi come un'impiegato alla tua età fosse normale...»
«Ma è normale!» sbottò il politico brontolone.
I due ragazzi lo guardarono come se fosse matto.

«Una buona giornata» Disse il giovanottone, un po' perplesso, poi aprì lo sportello dell'auto per il suo ragazzo e lo fece accomodare sul sedile.
«Ma per voi è normale?» Gridò il politico brontolone
«E come vuoi che sia?» Rispose il ragazzone, perplesso «L'amore fa così: sorvola sui difetti e a volte li apprezza pure. Non possiamo mica essere tutti uguali!».
La macchina si allontanò, alla volta del concerto dei Sakki di Borkie.
Sempre più affannato, il politico brontolone si avviò verso casa. In un cortiletto di fronte ad una casa c'era una bimba che giocava con un bel nastro colorato. Oh, ecco finalmente una cosa normale! Il politico brontolone la salutò.
«Buongiorno piccolina!»
«Gio'giorno» Rispose la bimba «Ti pace il mio eppente?».
Il nastro colorato in realtà era un serpente sottile sottile, con il corpo tutto a bande nere, bianche e rosse.
«Ma ti sembra normale?» Sbottò il politico
«No, mi emba bellittimittimo» rispose entusiasta la bimba.
Sulle scale, dietro di lei, stava seduto il papà, che sorrideva pure lui.
«Ma le sembra normale?» Urlò il politico, sempre più stridulo, rivolto al padre della piccina
«E come vuole che sia? Anche una bimba può imparare a maneggiare gli animali, se le si insegna come farlo con tanta cura e amore. E poi è sotto la mia supervisione, al povero serpente non accadrà niente!»
«Ma quale povero serpente e povero serpente! Questi animali non sono adatti alle ragazzine!»
«Le assicuro che è una creaturina innocua: il suo morso è molto debole, di certo molto meno forte di quello di un gatto, e non graffia e non porta malattie. La bambina lo sta solo osservando e gli sta facendo prendere il sole, poi gli daremo da mangiare»

«I topo'ini!» esclamò la bambina, felicissima «Bollicina maggia i topo'ini».
Il politico brontolone, ormai paonazzo, si allontanò dicendo a sé stesso che presto le donne avrebbero fatto cose terribili, come allevare lucertole e serpenti o giocare a calcio, sì, proprio come gli uomini, e che la civiltà occidentale stava per finire.
Era quasi arrivato a casa quando vide una ragazza con un borsone sportivo che camminava lungo la strada. Era bassina, fisico normale, capelli lunghi raccolti in una coda, e un filo di sudore sulla pelle.
«Bella partita di pallavolo, signorina?» Le domandò il politico brontolone, affamato di normalità
«Eh?» la ragazza sollevò un sopracciglio
«No, dico, è stata una bella partita?»
«Non gioco a pallavolo»
«Tennis?»
«No»
«Ah, certo! Fai balletto classico, giusto? Sei la figlia di Rosario, quella che va in palestra sempre, no?»
«La figlia di Rosario sono io, però non faccio balletto classico: faccio pugilato»
«E... e ti sembra... ti sembra normale per una ragazza?»
«Siamo in dodici a farlo solo nella mia palestra, faccia un po' lei»
«Ma non hai paura che ti rovinino quel bel visino d'angelo?»
«Tu non ce n'hai di sicuro, a dire 'ste cose ad una pugilessa per strada. Statti accorto, che se dici queste cose al pugile sbagliato quello ti spacca la faccia. Vallo a dire a Tyson, và».
E la ragazza superò il politico brontolone, lasciandolo tutto rosso e balbettante, a sproloquiare di come la femminilità del mondo occidentale stesse scomparendo.
Finalmente arrivò di fronte al portone di casa propria, e mentre cercava le chiavi in tasca, vide il buon vecchio vicino Marco, una persona per bene, ingegnere, senza tanti tarli per la testa, che se ne stava affacciato al balcone... eccolo! Eccola la prova che la normalità esisteva!
«Ciao, Marco!»
«Salve» Rispose educatamente il vicino
«Tutto bene?»
«Sì, tutto bene»
«Guarda, invece io ho avuto una giornata che non ti dico... il quartiere è tutto pieno di gente strana, fricchettoni in ogni dove, persino la figlia di Rosario, non ti dico, non ti dico... vabbé, ma almeno sono riuscito a comprare quello che mi serviva al supermercato!»
«Ah, che bello! E lo mangi stasera?»
«Sì»
«Che hai comprato?».
Tutto fiero, il politico brontolone estrasse una confezione dal sacchetto e la sollevò come se fosse il Sacro Graal.
«Penne lisce!» Disse.
Il vicino Marco aggrottò le sopracciglia, poi si imbronciò.
«Quelle lì le lasciano sugli scaffali pure quando ci sono le pandemie. Fanno schifo pure a mio figlio di tre anni... tu non sei mica normale, compa'» Disse, poi rientrò.


E in quel momento il politico brontolone si rese conto. Si rese conto di quanti sorrisi avesse visto quel giorno, mentre lui aveva passato il tempo a brontolare. Si rese conto di come la faccia amichevole, persino bella, del vicino Marco fosse diventata brutta di colpo quando lo aveva schernito.
Non aveva incontrato una sola persona normale, ma erano tutti felici quando facevano cose strane, quando tenevano serpenti o la mano del proprio ragazzo, quando canticchiavano canzoni punk, quando compravano il tofu. Solo lui, solo lui era arrabbiato e triste e ferito.
Sorrise. Entrò dentro e si cucinò un piatto di pasta, penne lisce con i gamberi (che gli vennero tutti gommosi, ma a lui piacevano così), e mentre lo mangiava si disse che era proprio buono.
Tutto nella norma, quindi: le cose normali non erano mai esistite. Le cose buone, invece, quelle sì. 


mercoledì 26 maggio 2021

Recensione: Bar Sport (Stefano Benni)

È passato così tanto tempo dalla nostra ultima recensione, che non ci ricordiamo neanche più di che genere era quel libro... beh, di qualunque fosse, di sicuro si trattava di qualcosa di completamente diverso da quello di oggi. Si tratta di un libriccino (ahinoi, si finisce in poche ore!) scritto da uno dei nostri autori italiani preferiti, Stefano Benni. Anzi, è il primo libro di Stefano Benni! Come mai non l'avessimo letto prima, è ancora un mistero, ma per fortuna abbiamo rimediato prontamente.
Per chi conosce Benni, sa che è praticamente una leggenda vivente, uno scrittore poliedrico che più poliedrico non si può, capace di far commuovere con delicatezza sublime o di far ridere a spaccapancia. Soprattutto, oseremmo dire, far ridere a spaccapancia: è infatti per i suoi lavori umoristici che il buon Benni è conosciuto, per le sue rappresentazioni caricaturali della società, in particolar modo quella italiana (anche se non disdegna nulla, dagli americani alle razze aliene). Il libro di cui parliamo oggi si intitola “Bar Sport” ed è uno di quei libri, una rappresentazione extra-caricaturale, gonfia e rigonfia di amorevoli stereotipi (e talvolta persino di più raffinati archetipi), di una piccola parte della nostra società, ovvero i bar italiani, in particolar modo quelli di provincia.
Lo sapevate che da questo libro è stato tratto anche un film? Lo hanno fatto nel 2011 e fra gli attori figurano nomi come Angela Finocchiaro, Teo Teocoli e Claudio Bisio! Noi non l'abbiamo ancora visto, ma se rispecchia fedelmente la “trama” del libro, allora dobbiamo recuperarlo al più presto.
Ma bando alle ciance (o inizio alle ciance, è una questione di punti di vista...) e partiamo subito con...

1. La trama
Questo libro non ha una trama, ma piuttosto un'ambientazione. Come lo potremmo chiamare? Saggio umoristico? Raccolta di “vignette”? Molti dei libri di Stefano Benni (non tutti, ma i nostri preferiti sì) sono raccolte di racconti uniti a volte da un'ambientazione comune, altre volte... da niente; (Il nostro favorito è il Bar Sotto il Mare, ma di questo ne parleremo in altra sede) e anche questo non fa eccezione.
Qui l'ambientazione è il bar, questo luogo in cui la gente comune si incontra per consumare un caffé, un gelato, una pasta... no, fermi, una pasta no! I dolci nei Bar Sport sono solo coreografici, destinati a rimanere in esposizione per il resto dell'eternità. Avete presente quei baretti di provincia, dove si ha l'impressione che le paste esposte siano fatte di pietra, con una bella glassatura di cemento fresco ancora da solidificare? Ecco, qualcosa del genere. Una volta siamo andati a Roma, in uno di questi posti, e leggere Bar Sport è stato un po' come riviverlo, giurin giurello.
E vabbé, ovviamente, chiamandosi “Bar Sport” e non “Bar Rock”, si parla anche tantissimo di sport, in particolar modo dei favoriti dalla gente del popolo, ovvero il calcio e (questo almeno un tempo, visto che ora se ne parla sempre di meno) il ciclismo.

L'attesa dello scontro diventò frenetica. Pozzi prese nella sua squadra, la Zamponi, due gregari fortissimi, i fratelli Panozzo, che oltre a pedalare fortissimo erano anche eccellenti portatori d'acqua. Oltretutto, uno dei due sapeva fare dei cocktail stupendi, l'altro era famoso perché una volta, sullo Stelvio, aveva preparato una carbonara per otto ai compagni di fuga senza smettere di pedalare. Poi c'era un certo Zufoli, laureato in medicina, che faceva i massaggi e operava di appendicite senza scendere di bicicletta, e oltretutto aveva inventato una “bomba” formidabile, di cui però non conosceva gli effetti collaterali. Infatti, durante una tappa di pianura cominciò a coprirsi di aculei e fu abbattuto a fucilate mentre cercava di mangiare un telecronista belga.”

Il Bar Sport è un luogo magico... anzi, no, di magico ha ben poco, nell'atmosfera e nei termini. È un luogo terreno, di quelli dove trovate gli sparaballe seriali, i pescatori che hanno sempre preso un pesce “grande così” (non credetegli mai!), i giocatori incalliti di briscola, quelli del flipper, gli scommettitori calcistici, quelli che si credono irriducibili esperti di tutto (i famosi “cuggini” di Elio e le Storie Tese, se qualcuno si ricorda ancora di quella canzone), i playboy in cerca di rimorchio (ma soprattutto di qualcuno a cui raccontare le proprie avventure, rigorosamente farcite di balle).
Racconti e descrizioni insomma, di quello che avviene in un bar di provincia, dei buffi personaggi che lo popolano, degli amori e degli intrighi, degli scandali e delle intossicazioni alimentari, degli eventi memorabili, le trasferte, il rigore che c'era o non c'era, delle amicizie e dei dolori di questo spaccato dell'Italia che si sta estinguendo, quella degli anni '70.
Purtroppo non possiamo darvi troppe informazioni sui contenuti, sulle trame di questi raccontini, favole e descrizioni, perché se lo facessimo rovineremmo la sorpresa: è un libro che va mangiato così, a caldo, e ogni boccone ha un sapore diverso e, si spera, vi farà ridere in modi diversi. Insomma, se il 99% della narrazione è composto da battute umoristiche, riportarle qui sarebbe solo un continuo spoiler. Però, che tentazione di condividere con voi tutti i nostri passaggi preferiti!

2. La copertina
Di copertine ce ne sono state diverse, come avviene con quasi tutti i libri famosi (tranne Twilight, Twilight ne ha solo una, casomai con piccole variazioni). 
Cominciamo con quella della nostra edizione, il libro che abbiamo comprato due giorni fa:

Variante con il tizio a testa di pallone (chi è? Forse il tecnico) e la Luisona (sì, il dolcetto ha un nome) in primo piano. Fra l'altro, vista la qualità della matite, scannerizzata pure con uno scanner da quattro soldi, prima di essere colorata (fortunatamente bene) in digitale.
Vabbé, gradevole. Vabbé. Però non è male, per Bar Sport.
Ma solo a noi quel dolcetto fa un po' impressione? Perché ha labbra così carnose?

Variante con la Luisona (che giustamente ormai è la mascotte di Bar Sport) in primo piano e tutti gli altri immangiabili dolcini sullo sfondo rosso/arancio. Ma se i dolci sono solo coreografici, nel Bar Sport, perché hanno tutti questa fissa per loro? Perché?
Nessuno mette il bambino del gelato in copertina? Dov'è il bambino del gelato? PENSATE AI BAMBINI!
Ciao, sono un dolcetto con il doppio mento! YAY!


Versione con... sì... di nuovo. La Luisona, lei, in primo piano. E poi, sullo sfondo, il cameriere con il braccio più lungo del mondo che regge delle birre e dei cocktail che, chiaramente, ballano. E con una... sigaretta... gigante. Una sigaretta gigante, sì, che bella! Però lo stile ben si adatta al libro. Perfetta! O almeno lo sarà quando finalmente capiremo perché c'è una sigaretta per giganti di Attack On Titans.
Anche questo illustratore fumava. Ma non sigarette.

Versione che... sìììì! Sìììì, c'è anche il bambino del gelato! E la cassiera! E il nonno da bar! Che cover carina, anche se molto semplice nello stile del disegno, quasi per bambini. Questa è probabilmente la più vecchia cover esistente di Bar Sport e noi la troviamo semplicemente adorabile.
Poi c'è il riquadrone sotto, molto sincero riguardo al contenuto della raccolta.
Tutti juventini.


Versione "travestito da libro mistery/giallo tascabile svedese". Ma il grafico di questa versione è impazzito?
Sarà forse la versione crime di Bar Sport, con la Luisona killer?




3. Cosa ci è piaciuto:
Benni, per far ridere, non ha bisogno di ripetere tormentoni, non ha bisogno di usare parolacce e volgarità (anche se qualche “parolina”, in uno spaccato dell'Italia degli anni '70, ci sta eh), non ha bisogno di vessare nessuna minoranza, no: la sua comicità è quasi interamente basata sull'iperbole.
Lui piglia cose vere (vi giuriamo che durante la lettura ci sembrava di vederli, alcuni di quei personaggi, ricordandoci di come li avessimo realmente incontrati), persone vere, e va forte di iperbole, esaltando quei lati di loro che rimangono impressi a fuoco nella mente di chi ci ha a che fare. È un vero piacere, soprattutto perché ci vedi sempre quel già detto fondo di verità, persistente, che ti fa sorridere pure se non vuoi. Te lo rivedi proprio, il vecchietto da bar, oppure il bimbo timido che non ha il coraggio di richiamare l'attenzione del barista per comprare il gelato, oppure... vabbé, niente spoiler.
Oppure uno sì, ok. Uno piccolo piccolo, giusto per farvi capire il tipo di umorismo che a noi piace, e che ci ricorda pure, vagamente, quello dei Simpson.
Non è neanche troppo spoiler, perché fa parte dell'introduzione, così, per darvi l'idea di cosa leggerete sin da subito:

Il Medioevo fu uno dei periodi d'oro dei bar. Fu inventato il posto di ristoro, o stazione per cavalli, in cui i cavalli potevano riposarsi e i cavalieri rifocillarsi. In realtà la cosa andava così: il cavaliere chiedeva al cavallo: “Sei stanco, sì?”, si fermava a beveva. Questo avveniva anche trenta, quaranta volte in un chilometro. […] In queste taverne, che avevano nomi come “Il Gallo d'Oro” “L'Oca irsuta”, “Il Buco del diavolo”, si beveva in coppe pesantissime alte mezzo metro, intarsiate di rubini e zaffiri, con olive gigantesche come cocomeri.
Una variante celebre di queste taverne erano quelle dei pirati, dove si beveva quasi esclusivamente rum. In verità i pirati andavano pazzi per il frappè: ma rozzi e adusi alla vita di mare, finivano sempre per piantarsi i cucchiaini negli occhi. Per questo il novanta percento portava la famosa benda nera”.

4. Cosa non ci è piaciuto:
Che, siccome il libro è umoristico e demenziale già di suo, per forza di cose la nostra recensione non fa ridere! Scherzi a parte, Bar Sport ha alcune piccole pecche, è ben lontano dall'essere un libro perfetto (che poi dài, i libri perfetti sono noiosi...) e si nota tanto che è uno dei primi, se non il primissimo lavoro di Stefano Benni, che raffinerà ulteriormente la sua capacità narrativa nei libri successivi.
Che cosa non ci è piaciuto, quindi?
Alcuni racconti, che a furia di gonfiare e gonfiare, non fanno più ridere verso la fine. L'esempio più lampante è “il grande Pozzi”, che è al contempo uno dei racconti meno riusciti del libro e uno di quelli con gli esempi di comicità più demenziali in assoluto (ve ne abbiamo anche riportato un pezzettino ne “la trama”: è quello in cui c'è il dottore che cerca di divorare un telecronista belga); all'inizio è splendido, ma a furia di gonfiarsi con comicità sempre più demenziale finisce per essere prevedibile e non fa più ridere. Insomma, avrebbe dovuto finire alla prima tappa: ma perdoniamo Benni, perché anche noi abbiamo fatto questi tipi di errore. Lo capiamo, ragà, è divertente scrivere la cose demenziali, si finisce per prenderci la mano e ti rilassano come un massaggio in una spa. Però non sono bellissime per il lettore... non fanno schifo, ma neanche sono superlative. Ecco una piccola pecca.
Ricordiamo inoltre che, al contrario di altri libri di Stefano Benni, questo non fa commuovere e non fa fare neanche riflessioni particolarmente profonde. Insomma, è un libro di puro e semplice intrattenimento, senza troppe pretese, e che potrebbe non piacere affatto a chi si infastidisce quando si parla di calcio.
 
Voto complessivo: 70 su 100. Complimenti, hai passato il test, libro bello!
 
A chi lo consigliamo: a voi, nostalgici degli anni settanta! Voi, che passavate le giornate al bar e che vi lamentate sempre che “i giovani d'oggi stanno sempre attaccati ai telefonini, quelli sì che erano bei tempi!”. In realtà erano tempi come tanti altri, ma visto che vi mancano tanto (e possiamo capirla, la nostalgia... anche a noi, oh oh, mancano gli anni novanta) potete riviverli, ridendo come matti, in questo bellissimo libriccino che chiaramente è più targettizzato a voi che a noi. Per il resto, chiunque può farsi delle sanissime risate, anche se nei '70 non era nato, leggendo “Bar Sport”. E per voi, le paste dolci in esposizione, specie se sono bianche e nere, avranno un nuovo appeal. 
 
Dove potete comprare il libro: lo beccate ormai ovunque! Ma se volete comprarlo su Amazon, lo trovate seguendo il nostro link affiliato, così un paio di centesimi ce li becchiamo pure noi (e siamo o non siamo stati bravi a farvi conoscere questo libro?)... oh no. Aspettate, su Amazon non lo trovate, se non con l'edizione in lingua olandese. Perché, esattamente? Perché, Amazon, dovevi decidere di non avere proprio il libro che recensiamo oggi, nonostante sia uno dei pilastri della comicità letteraria italiana? C'è un motivo per questa cosa? No?
E vabbé, compratelo altrove, o trovatelo nella vostra biblioteca di fiducia: il libro è abbastanza vecchio da potersi beccare anche lì. 
 
 
 
P.S.: Suggeriteci libri da recensire! (Meglio se sono gratis, che siamo senza soldi. Ma accettiamo di tutto). Nota: un sacco di gente si limita a dirci il titolo del libro da recensire, o addirittura a scrivere un sacco di titoli in fila, e non abbiamo davvero il tempo di andare a controllare una ad una tutte le trame per decidere se ci interessano o no, perciò per favore potete scrivere un piccolo abbozzo di cosa parla il libro? Così possiamo decidere se controllare la trama ed eventualmente leggerlo.
Per fare un esempio: "Hey, Cactus! Vi consiglio La Magia del Lupo di Michelle Paver perché è un fantasy diverso dal solito, ambientato nella preistoria, ed è molto avventuroso!" oppure "Ciao, vi consiglio Nina, La Bambina della Sesta Luna, perché è un libro per bambini davvero brutto e mi piacerebbe leggere una recensione scritta da voi per spanciarmi dalle risate".
Vi aspettiamo ;)

venerdì 21 maggio 2021

Bloodhound - Nuova cover, libro migliorato, e ora disponibile anche su Kobo!

Abbiamo appena finito di pubblicare su Wattpad tutti i capitoli di "Shadowfawn - La ragazza ipnotica", e siamo davvero contenti di poter constatare che questo libro della saga del Nuovo Mondo Oscuro (che, ricordiamolo, possono essere letti tutti separatamente, non è necessario un ordine preciso, anche se è consigliato andare dall'inizio alla fine per godersela al massimo!) è piaciuto davvero tanto ai nostri lettori!
Ora, è arrivato il momento di due cose: rispondere alle F.A.Q (Frequently Asked Questions, ovvero quelle domande che ci arrivano un sacco) e fare un bell'annuncio! Cominciamo dalle domande:
 
F.A.Qs
1. Ci sarà un seguito alle avventure di Cherry Gale? Insomma, Shadowfawn avrà un sequel?
- Sì. Assolutamente sì, ci sarà (almeno) un altro libro ambientato nel Nuovo Mondo Oscuro, l'universo in cui tutti hanno un potere speciale. Si intitolerà (molto probabilmente) Ice Wolves! E questa volta avrà più di un protagonista principale. Figo, eh?

2. Ma... ma quindi Cherry non sarà la protagonista del prossimo libro?
- No, lei non sarà la protagonista del prossimo libro. Proprio come è accaduto a Sheldon La Poer, che è stato protagonista di "Bloodhound - L'uomo senza silenzio", ma è riapparso come il supercattivo Bloodhound nel libro di Shadowfawn, anche Cherry ritornerà nel prossimo libro senza però esserne la protagonista.

3. Perché c'è sempre il gatto Bringo alla fine di ogni libro della saga? Ed è lo stesso gatto di cui parla il folle Teo nella sua storia?
-Sì, è lo stesso gatto! E per sapere come mai Bringo è così importante dovrete aspettare il prossimo libro. 

4. Nei commenti ci sono un sacco di riferimenti alla storia di Sheldon/Bloodhound, ma quindi esiste un altro libro della saga?
- Sì! Si intitola "Bloodhound - L'uomo senza silenzio". Se fino ad ora non l'avete ancora letto è perché per quasi un anno è rimasto solo un capitolo visibile su Wattpad, visto che il libro doveva partecipare ad un contest e non poteva rimanere sulla piattaforma. Ma ora è tornato! O almeno, ne è tornata la versione originale, non-corretta, non-espansa, con un capitolo in meno e con la vecchia cover... però il succo c'è, se volete saperne di più su Bloodhound e Werhunter (e magari rispondere, oppure anche no, alle domande che abbiamo ricevuto pure nei messaggi privati: ma i due supercattivi sono una coppia? Ma che cavolo di potere ha Werhunter? Da dove saltano fuori questi due tizi overpowered?).
 
5. E se voglio leggere Bloodhound, dove lo posso beccare?
- Su Wattpad, qui, se lo vuoi gratis! Ma ricordiamo che è la versione "vecchia" e che leggendola ti perdi un sacco di easter egg fantastici, il capitolo extra e altre chicche che sono presenti solo nella versione pubblicata. Perché sì, Bloodhound è stato pubblicato! E se vuoi comprarlo lo trovi sia su Kobo che su Amazon (e qui è in versione cartacea! WOW!).

6. E qual'era l'annuncio che volevate fare?
- Eh, proprio questo: finalmente la versione finale di Bloodhound è disponibile sia su Amazon che su Kobo (e su altre piattaforme che vendono ebooks!). Acquistandolo, fra l'altro a prezzi davvero bassi per la media dei libri (sì, purtroppo ci guadagniamo poco, visto che è quasi tutto per i costi di stampa/distribuzione, ma almeno abbiamo la soddisfazione di pensare che qualcuno ha sborsato qualche monetina per farci sapere che il nostro lavoro gli è piaciuto!), ci permetterete di salire nelle classifiche e farci conoscere anche ad un pubblico esterno a quello delle piattaforme di scrittura online! E soprattutto, ha una nuova cover, completamente diversa da quella di Wattpad, eccola qui:

E come al solito la nuova cover è stata creata dalle nostre artiste ufficiali, Furiarossa and Mimma!


7. Last but not least... anche Shadowfawn verrà pubblicato? Insomma, se vogliamo comprare il volume cartaceo e portarlo con noi in vacanza, si potrà fare?
-Ma certo! Stiamo rileggendo tutto per correggere eventuali errori, aggiungendo qualcosina e ritoccando e poi anche Shadowfawn verrà pubblicato, proprio come Bloodhound!


Ricapitolando, per ora potete leggere:

Bloodhound [Qui, incompleto, su Wattpad][Qui lo potete acquistare su Amazon][Qui lo potete acquistare su Kobo]

Shadowfawn [Qui su Wattpad][E per le versioni e-book e cartacea dovete aspettare un poco]

Ice Wolves [Ancora no! Pazientate, lo dobbiamo ancora scrivere!]

Grazie a tutti per l'attenzione e speriamo di aver risposto alle vostre domande! Correte a leggere Bloodhound adesso ;)

domenica 2 maggio 2021

Aprile 2021 - Cosa abbiamo creato?

Aprile 2021 è finito: Ecco cosa abbiamo postato online questo mese, grazie anche al supporto dei nostri beneamati patrons!


+++DISEGNO++++
 
Il Cammino delle Leggende (The Way Of Legends) / Nuovo mondo oscuro (New Dark World) OCs

The Way of Legends' Lupus in Aula (webcomic)


Sara's fitness blog (webcomic)

The ladies are talking [Tapas][Patreon]|



Steven Universe
Pink is punk |


Furry, anthro and animals (not commissions)
Werewolf Luna Vachon | Long black kitty belly | Black moor goldfish | Smiling wolf lady | Red-eyed treefrog (Agalychnis callidryas) | ACEO - Angry Scottish Beast | ACEO - Boris | ACEO - Angry | ACEO - Gigi | ACEO - Happy Lovers | Pearlscale goldfish |

Commissions  

Armlock | Brutal vision | Stargazing | Steve's family | Parker | Peach | Mortal coil (black and white) | Daphne portrait | Unicorn Daphne 1 | Unicorn Daphne 2 | Mortal coil | Complete Daphne Reference sheet | Power of nature (Black and white) | Alexander human form 1 | Alexander Human form 2 | Dragon Alexander | Videogame challenge | Orion human form 1 | Orion human form 2 | Alexander reference sheet | Orion horse form | Guldo's family | Bowl of noodles |

Other 

Balera, disco, rave! (X Factor Italia) |

Two Red Cats
 
Patrons Only! 
Armlock (pack for patrons) | Parker (WIP) | Long kitty (WIP) | Hawk and Hawk and Hawk (WIP) | Stargazing (pack for patrons) | Walking pack/peach (WIP) | The Kind of the World (WIP) | Colorable linearts vol. 36 (pack for patrons) | Bloodhound and Shadowfawn new covers (WIP) | Lupus In Aula chapter 3 (pack for patrons) | A Christmas Story - page 8,9,10 (WIP) | A Christmas story - page 11,12,13 (WIP) | Power of nature (WIP) | Daphne the unicorn (WIP) | Alexander (WIP) | A Christmas story - page 14, 15, 16 (WIP) | Noodles bowl (WIP) | Alexander dragon form (WIP) | Mortal coil (pack for patrons) | Gaming challenge (WIP) | Guldo's family (WIP) | Human Orion (WIP) | Kitchen mess (WIP) | Horse Orion (WIP) | A Christmas story - page 17-18-19 (WIP) | Watching from paradise (WIP) | A Christmas story - page 20-21-22 (WIP) | Toad with a stone on the butt (WIP) | A Christmas story - page 23-24-25 (WIP) | Colorable linearts vol. 37 (pack for patrons) |


+++SCRITTURA+++

Shadowfawn (Wattpad)
55. Strateghi eccezionali | 56. Nel sotterraneo | 57. Dopo la tempesta, quiete? |


Schede dei personaggi, specie, luoghi e varie (Blog)
Pascale Contessa  [ENG]  | White Prince of the Moon [ENG] | Orotagon [ENG] | John Fox [ENG] | Billee [ENG] | Fausto Rotelli [ENG] | Furiadoro [ITA] | Floating Hornian Lily [ENG] | Sara Barker [ITA] | Paola Cigna [ENG] |


La Cattedrale di Millennio
19. Una tazza di té |

Il giovane McWoodland 1. Il ragazzo che ne sapeva poco


Blog posts
ICDL illustrazioni - Penna a sfera 1 | ICDL illustrazioni - Penna a sfera 2 |


+ Altro +




Totale dei lavori pubblicati:100

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sabato 1 maggio 2021

Character - Arban Altan

(Ti sei perso, viaggiatore? Se stai cercando questa pagina in italiano, potrai trovarla QUI!)

 

Species: Mongolian lycanthrope (Homolupus homolupus var. mongolicus)
Complete name: Arban Altan
Gender: Female
Height/weight: 1,60 m (slightly taller when transformed)/ 57 kg         
Body type: Athletic, with long limbs
Hometown: Cėcėrlėg, Arkhangai Aimang (Mongolia)
Civil status: Married (to Valery Blake)
Birth date: 03/02/1969
Sexual orientation: Lesbian
Occupation: Scientific researcher
Smells like: Turmeric, ham and melon
Nationality: Mongolian-British (UK admits dual citizenship)
Appears in: Blindfury





+Arban's playlist on Spotify+
 
"It's hard to overstate
my satisfaction.
Aperture Science:
We do what we must
Because we can
For the good of all of us...
...Except the ones who are dead". 
Portal - Still Alive


Lawful Neutral | Let's do it for science! | Seriously obsessed with the letter A | Smol lycanthrope

For science!
The most noble and important value to Arban is the pursuit of knowledge, so much so as to justify even acts... that may be a little less noble. To achieve results and have the freedom to experiment as she wishes, she doesn't have too many scruples being involved with questionable employers or obscure projects, as in her long-standing and enthusiastic collaboration with Paradise Labs under the directives of the charming Mater Inferorum, covering the role of scientific researcher for her team.
There's a little mad scientist rubbing her hands in her heart and she doesn't even try to keep her at bay.

Mongolia, I miss you! But not really.
Arban was born in Tsetserleg, capital of Arkangai Aimag (a district in Mongolia) and lived a fairly happy youth there, but left the country shortly after obtaining her doctorate in Biochemistry from the Institute of Chemistry and Chemical Technology in MAS (Mongolian Academy of Sciences). While she feels like her hometown can't offer her the chances of the personal and professional growth she desires, she can't help but still be attached to the traditions, atmosphere and culture of her country, almost idealizing it from afar. At the moment she lives with her wife Valery, which is also a colleague of hers, in England, having obtained dual citizenship, but her country still stays in her little mad scientist's heart in the end.

To be a wolf
When Arban arrived into her family, her birth was seen as a miracle.
In the "Secret History of the Mongols", the Mongol peoples are said to be descendant from a doe and a wolf; there were tales in Arban's family (who didn't know of being "kinfolks", creatures who are genetically lycans but unable to shift from their birth form to another) of special kids that could borrow the appearance of wolves, as a divine gift from their ancestor, gaining superior strength, agility and, it was said, charm.
Arban was encouraged to get in touch with her "beastly" part as much as she wanted to. She learned to master her shapeshifting and retain most of her self-control even during full moon nights: her "crinos" (full moon) form, which she can now adopt at will, is slightly taller her human form; she becomes hardly verbal and instinctive, but since she's calm-natured her behavior changes into something akin to how a real wolf might behave rather than the one of an uncontrolled werewolf.
Despite her control, Arban's native human form is still her favorite.

Motherly figure
Arban always desired to be a mother: living the experience of carrying a life, caring for a child, help them navigate through life. For a long time, a series of events made it impossible to crown her dream of becoming mom until she became head of the Supergoldenwolfen selection project team.
She volunteered to carry the Prisoner 709's puppies through artificial insemination: it was an incredible opportunity to not only research on the genome of the most remarkable host of the lab and the results of that hybridization, but also to achieve healthy pups bearing the DNA of a strong, unique lycan specimen. Of the resulting children, she kept only the female that she named Alvara, and gave back the other two kids to the selection project, so she could also see them daily. Years later, after a terrible jailbreak from Paradise Labs later known as the “Monster Run”, Alvara disappeared without a trace. Arban still works there, hoping that one day she and her daughter shall be reunited.

Meditation
Arban is a pragmatic person, but she loves to find a moment for herself and disconnect from everything else to unload any tension. She is a mindfulness enthusiast! She doesn't usually like to practice meditation indoors, and her favorite environment for meditation is on the seashore.

Other info

  • She fluently speaks both Mongolian and English and knows how to use two different alphabets: the Latin alphabet and the Cyrillic one. She also understands and speaks very well Russian, even if she's not quite as good at using it than with the other two languages. 

  • She got married in an absolutely over-the-top wedding with one of her colleagues, Valerie Blake, on the 24th of March in 2018. Her boss Lilith decided to cover all the (terribly high) expenses for the wedding to reward the two researchers of their work, discretion, and loyalty in all these years, also employing Dr. Hannibal Morte, one of the most appreciated, expensive and fine-working wedding planners of the moment. 

    She's the mother of Adolf, Furiadoro, and Alejandro de Rocamora.

    Stylistic notes:
    Her proportions make her seem taller than she really is. When she has it, the fur that makes her mane and covers hands and feet is always pitch black; in human form, she seems hairless aside from her straight and shiny hair.
    Her winter coat is way more dense and thick than her regular one. In wolf form, she looks a bit like a Tibetan wolf (Canis lupus chanco), but with her own, darker palette.


     

    Likes
     Dislikes
    ❤ Science and researching  💔 Bigotry and homophobes
    ❤ Honesty  💔 Ignorance
    ❤ Girls
     💔 Inaccurate news divulgation
    ❤ The desert
     💔 Haste
    ❤ The letter A  💔 Hot weather
    ❤ Tautograms
     💔 Fast food
    ❤ Red
    ❤ Süütei tsai (Mongolian salty milk tea) 
    ❤ Taking a quiet moment to meditate
         

 

Skills
[Possible levels: disaster | beginner | mediocre | good | very good | excellent | master] 
Physical- Dancing (beginner)
- Hearing at great distances (very good)
- Sense of smell (very good/excellent)
- Fighting (mediocre)
- Enhanced strength (good)
- Pain resistance (very good)
- Running (very good on two legs, good on four)

- Fast healing (very good)
- Shapeshifting (very good/excellent)
Language 

- Mongolian (excellent in understanding, written and spoken)
- English (very good/excellent in written, very good in spoken and understanding)
- Russian (very good in understanding, good in written, mediocre/good in spoken)
  
Musical


- Singing (good)
- Sense of rhythm (mediocre/good)

Magical- Performing spells (disaster)
Misc.

- Hunting animals (mediocre/good)
- Team working (very good)
- Putting things in order (good)
- Cooking (mediocre)
- Fast reading (very good)
- Pretty handwriting (very good)
- Staying objective (good/very good)
- Knowledge of Mongolian folk (very good/excellent)
- Conducting scientific research (very good)
- Using laboratory equipment (excellent)
- Memory (excellent)
- Self-control (excellent)
- Meditation (excellent)

Moodboard


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Gallery of images (Click to enlarge!)




















🌵🎨 All the drawings in this page (e probably in all the other pages, if not differently specified) were realized by our artists, Furiarossa e Mimma. You can see more of their works and support them on their Patreon page. Become patrons of the arts! 🌵🎨