martedì 3 aprile 2018

Come scrivere di ogni cosa 1 - Come scrivere i draghi



"I draghi sono draghi proprio perché gli uomini non possono nulla contro di loro"
(Berserk)
                                                                                       (Berserk) 
Un tempo, si sa, i draghi erano uno dei capisaldi del fantasy, insieme ad orchi, nani ed elfi. E, molti secoli prima, erano anche un ottimo materiale per le leggende.
Oggi non li usa quasi più nessuno, si dice che siano inflazionati, che non vendano più... e tutti scrivono romance teenager, invece di vecchie leggende.
E allora, vi direte, perché mai dovremmo imparare a scrivere di qualcosa che nessun altro scrive più e che per giunta non vende?
Oh oh, ingenui bambini, proprio perché nessuno ne scrive più dovete imparare a farlo voi. E il motivo per cui "non vendono" è che quasi nessuno sa come destreggiarsi con questi difficili, ma splendidi, bestioni. I draghi vendono eccome, se sono fatti bene.
Molti di voi conosceranno Game of Thrones, giusto? Si, la serie tv. Lo sapete, vero, che da quando sono comparsi i draghi (ehm, viverne che loro chiamano "draghi") gli ascolti sono saliti e presto i draghetti (ehm, vivernucce) sono diventati una parte insostituibile per l'economia della serie? Lo sapete che persino noi, che di Game of Thrones non volevamo saperne, abbiamo dato un'occhiatina a quelle puntate?
Bisogna dire che vedere Drogon spazzare via in un incendio, in un tripudio di fiamme, un intero esercito da solo è uno spettacolo raro nella televisione moderna ed estremamente affascinante.
Perché in realtà i draghi non vendono, no... loro stravendono e se sono fatti bene sono più affascinanti di qualunque romanzo teen.
I draghi sono uno stratagemma narrativo davvero antichissimo e sono presenti in qualunque parte del mondo, anche se in forme diverse e persino con caratteri psicologici diversi, ma tutti concordano su una cosa: sono creature in parte rettili e sono estremamente pericolose. Non si sfida un drago a cuor leggero, mai, altrimenti non parliamo più di un drago, ma di qualcosa che ci somiglia vagamente, che ha ali e zanne magari, ma con un cuor di lucertola...
Purtroppo in questi ultimi anni abbiamo letto una gran quantità di libri o di storie in cui i draghi vengono completamente snaturati ed è davvero una cosa brutta considerato che, come abbiamo appena detto, i capisaldi della scrittura dei draghi da rispettare sempre sono solamente due: sono creature in grado di intimidire, pericolose, e sono in parte rettili.
In realtà, se analizziamo meglio le storie create da chi di draghi se ne intende, chi è capace di emozionare il lettore parlandone, scopriamo che nel mondo della scrittura ci sono anche altre caratteristiche da prendere in considerazione se vogliamo che il nostro bestione buchi davvero la pagina.
Vi vedo già tutti presi dalla lettura, come un cucciolo di drago che per la prima volta vede e conta il suo oro, dicendoci "sbrigatevi, sbrigatevi, che devo fare perché il mio bestione buchi la pagina?".
Perché cincischiare, dunque? Il vostro drago non lo farebbe, dunque non lo facciamo neanche noi.
Ecco dunque immediatamente cinque dei trucchi narrativi (e soprattutto descrittivi) più importanti da prendere in considerazione quando si parla di un drago: 

1. Il drago è intelligente. Questo è un punto importante, anche se va spiegato meglio prima di essere applicato... il drago non è intelligente esattamente come un essere umano. In natura vi sono innumerevoli tipi di intelligenze diverse e persino fra le persone se ne manifestano: non è detto che un musicista dimostri un'intelligenza matematica, né che qualcuno in grado di interpretare le emozioni delle altre persone sappia anche disegnare. L'intelligenza è qualcosa di complicato da spiegare (e noi la affronteremo meglio nel capitolo "come scrivere un personaggio intelligente") e lo è ancora di più nel caso dei draghi. In che senso un drago è intelligente? La Rowling, per citare un esempio, ha scritto dei buoni draghi, ma non erano sicuramente geniali...
Innanzitutto i draghi che compaiono nella saga di Harry Potter non sono fra i nostri preferiti, sebbene siano un buon esempio. Sono terrificanti, potenti, riescono bene nel loro compito di spaventare il protagonista e sono sicuramente rettiloidi. Ma! C'è un ma. Sono solo antagonisti, non hanno un gran ruolo nello svolgimento della trama. Sono un ostacolo da saltare, non il grande mistero, non la grande paura, non la grande saggezza nei cui occhi guardare. E anche loro sono intelligenti, sebbene in modo diverso e probabilmente inferiore agli esseri umani.
Ma un drago non è mai stupido.
Il nostro consiglio? Dare al vostro drago un'intelligenza superiore a quella umana. Fategli vedere trame che gli umani non vedono, fategli scorgere i sentimenti nei cuori degli uomini, dotatelo magari di una buona capacità matematica. Ma non fate l'errore di dar loro lo stesso modo di pensare degli esseri umani perché...

2. Il drago non è umano. Non sente il bisogno di coprirsi, non ha le stesse brame degli uomini, non gli importa di sporcarsi le zampe. Per i draghi uccidere è facile e non si rammaricano di tali atti: sono primitivi, spesso predatori, ed è nella loro natura togliere la vita. Potete tranquillamente creare un drago dotato di alto senso morale, uno che non toglie facilmente la vita, ma se dovesse essere costretto a farlo, ricordate, il drago non passa notti insonni sul suo gesto.
I draghi pensano trasversalmente e non lo fanno come noi. Spesso non conoscono la gelosia, per loro la sessualità è legata quasi esclusivamente all'ambito riproduttivo e alte questioni che noi non possiamo comprendere occupano la loro mente. Alcuni di loro, a vostra discrezione, possono amare l'arte o la scrittura, mentre altri essere brutali, ma tutti loro devono mostrare una certa astuzia e non poter essere sconfitti dal cavaliere di turno con il classico "trucchetto della lancia" (quello in cui il cavaliere resta fermo aspettando che il drago gli balzi addosso per sfruttare lo slancio del drago per impalarlo sulla lancia. Abbiamo visto quel trucchetto in un film e la nostra indignazione non si è ancora spenta).

3. Il drago, per antonomasia, non si può domare. Come puoi domare un tale mostro? Qualcuno più grosso, più forte, astuto e fiero di te? È impossibile, come è impossibile afferrare il cielo con le mani e strapparlo via come se fosse una coperta. Non stiamo dicendo che draghi e umani non possano collaborare, anzi! Apprezziamo moltissimo le trame in cui umani e draghi collaborano, ma preferiamo parlare di amicizia piuttosto che di sottomissione. Ciò che è sottomesso non fa più paura: è la differenza fra il cane e il lupo.
Facciamo un esempio? Facciamo un esempio. Nel Ciclo dell'Eredità di Cristopher Paolini (Eragon, Eldest, Brisingr ed Inheritance) i draghi si legano ad un essere umano e hanno un rapporto psichico continuo con loro, potendo leggere a vicenda i propri pensieri e persino vedere dagli occhi l'uno dell'altro. L'intera storia è basata su questa interessante premessa, quella dei Cavalieri dei Draghi (che poi Paolini non sia né il primo né l'ultimo a scrivere di qualcosa di simile lo sappiamo bene), ma per nostra fortuna i draghi non sono affatto sottomessi, non sono mai domati. Essi sono pari, se non superiori, ai loro stessi Cavalieri: lo vediamo nelle azioni degli elfi, che perdonano ai draghi qualunque cosa, ma non ai loro umani, lo vediamo nella fierezza di queste immense, misteriose, potentissime creature. E questo va benissimo.
Ora continuiamo a parlare di Eragon, ma del film tratto dal libro. Nel film, Saphira (la dragonessa legata al protagonista, omonimo del libro) è poco più che una grossa cavalcatura sputafuoco. Si, certo, anche nel film parla, ma a parte il fatto di sembrare psicologicamente un essere umano, tutto quello che dice asseconda perfettamente i desideri del suo cavaliere.
E, udite udite, in un punto del film viene detto che se il drago muore il suo cavaliere sopravvive, ma se il cavaliere muore il drago lo segue. E perché mai dovrebbe accadere qualcosa del genere? Non è qualcosa che nei libri accade e sembra solo voler sottolineare ulteriormente come il "capo" di questa relazione sia l'umano e non il drago.
Volete scrivere di Cavalieri dei Draghi? Non fate questa cosa, non assoggettate il drago all'umano: non solo non è bello perché snatura il drago, ma non è neanche interessante... a questo punto potevate lasciargli un cavallo, perché sarebbe stata la stessa identica cosa.

4. Il drago è misterioso. Date almeno un mistero al vostro drago. Sono dei bestioni magici? Bene, non rivelate fino a che punto arrivano i loro poteri. Nel Ciclo dell'Eredità i draghi stessi non conoscono i confini delle loro capacità e la loro magia si manifesta in modi davvero inconsueti.
Non sono magici? Date loro delle armi o delle conoscenze segrete. Fateli vivere in luoghi remotissimi. Fate in modo che il lettore stia incollato alle pagine nel tentativo di scoprire tutto su quei draghi. E alla fine deludeteli. Ma non del tutto: giusto un po'. Non dovete spiegare ogni cosa, quando si tratta di draghi!

5. Il drago ha un aspetto impressionante. Non importa che sia buono o cattivo, la prima volta che il lettore ne legge la descrizione (tranne che non si tratti di un cucciolo di drago), deve sentire che si tratta di una creatura fighissima. Un piccolo trucco per far sentire ancora più piccino il lettore potrebbe essere una descrizione da sotto in su, dalle zampe fino alla testa, risalendo per il petto, le spalle, indugiando magari sulle ali se il vostro drago le possiede. Più avanti in questo capitolo parleremo meglio dell'aspetto dei draghi e delle loro tipologie, ma ricordatevi che la prima impressione è assolutamente importantissima! Non potete far passare l'aspetto di un drago sotto silenzio oppure descriverlo a poco a poco, lungo la storia, come fareste come un essere umano: la prima descrizione deve colpire come una fiammata in pieno volto!
Altri trucchetti importanti per una bella descrizione dragonesca? Non abbiate paura di usare termini altisonanti!
Via libera ai petti possenti che tre uomini non avrebbero potuto abbracciare, alle ali come vele di immense navi interstellari, agli artigli che paiono giganteschi coltelli di selce, alle squame che brillano come cascate di splendide gemme o scintillano cupamente come carboni sul punto di spegnersi, a occhi ardenti e millenari. Indugiate sulla descrizione delle ali e della bocca, in particolare: ai lettori piacciono, aiutano a visualizzare meglio la creatura e gli donano persino una maggiore espressività!
I nostri draghi usano anche le ali per gesticolare, ma ognuno crea le sue creature come vuole e ognuno di voi può dare i tratti distintivi che desidera anche nel modo di muoversi. 

Ora sapete i trucchetti base per creare un buon drago... ma ogni luce proietta la sua ombra ed eccoci arrivati al nostro negativo: quali sono le cose da evitare ASSOLUTAMENTE quando si crea un drago? Quali sono quelle cose che fanno sembrare la vostra creazione imprecisa, come se non vi foste affatto informati sui draghi o come se, ancora peggio, non ci aveste proprio pensato?
Ecco le cose da non fare mai quando si scrive di draghi:

1. Fuoco, fuoco, troppo fuoco. Ahhh, fuoco. A chi cavolo può interessare un drago che in realtà è un lanciafiamme vivente e non fa nient'altro nella vita a parte sputar fuoco? Il fuoco è bello, è bello usarlo, è bello descriverlo, ma dopo un po' diventa noioso anche perché c'è un limite massimo di vocaboli utilizzabili per descrivere quanto il fuoco del vostro drago è brillante, ardente, pericoloso, roboante, ruggente, iridescente, pallido, vivace, letale, al calor bianco, fumoso, terribile, temibile, caldissimo, bollente, tanto tanto tanto fuoco...

2. Drago cattivissimo. Ma proprio malvagio. Un drago color notte malvagissimo che pensa solo ad uccidere (magari è pure una viverna), con gli occhi rossi, che ammazza i bambini e che tratta male i suoi sottoposti, se ne ha, non è interessante. Manca di mistero, manca di complessità. Nessun malvagio che si rispetti pensa di essere malvagio: loro pensano di stare facendo bene. Ci sono delle eccezioni, certo, ma lasciatele (per ora), ai professionisti. Che vogliamo fare, un altro Sauron? Sauron ce n'era uno, punto. Non fate diventare il vostro drago un Sauron rettilesco, NO. NO. Non guardatemi con quegli occhi NO.

3. Drago che parla per enigmi. La tentazione di scrivere un drago che parla per enigmi, tipo sfinge, è fortissima, ma sapete davvero inventare enigmi irrisolvibili? E perché mai un drago dovrebbe parlare per enigmi? Pensateci bene prima di scrivere indovinelli tipo "Cerca la cosa rotonda nella cosa che scorre e che può essere dolce oppure salata" perché altrimenti i vostri lettori (che hanno immediatamente capito che parlate di un anello nell'acqua) leggeranno con in testa il pensiero "questo drago è scemo". E poi, lo ripetiamo, perché mai una creatura primitiva, ferale e brillante insieme, debba mai parlare per enigmi? Lasciateli alle sfingi. O agli elfi. O a quelli che i vostri lettori leggeranno con in testa il pensiero "questo scrittore è scemo".

4. Draghi fighi che non sono fighi. Avete creato il più potente, complesso, malvagio, bellissimo bestione sputafuoco del mondo? Bene, adesso dovete continuare a perpetrare quest'idea di figaggine per tutta la storia. Il drago che è figo alla presentazione deve essere figo per ogni singolo capitolo in cui compare. Se pensate di non riuscire a tenere questo tenore per tutta la storia, allora considerate di scrivere un drago meno figo sin dall'inizio oppure, per favore, ammazzate il vostro drago dopo due capitoli.
Adesso sicuramente avrete in mente un abbozzo di idea, un ovetto di drago pronto a schiudersi. Potete vedere vagamente il profilo delle sue corna, potete quasi sentire la sua voce. Vi chiederete allora "ma che tipo di drago voglio far nascere"?
Eh si, perché di tipi di draghi ce ne sono davvero tantissimi! Niente vi vieta di mischiare le caratteristiche di diverse razze, di giocare al piccolo Frankenstein con i vostri bestioni sputafuoco (o sputaghiaccio, chi sa...), ma per meglio giocare con l'autentica mitologia, è meglio conoscerla più a fondo, ed ecco dunque diversi tipi di drago, in ordine alfabetico per la gioia dei precisini che normalmente si strappano i capelli perché quasi niente in questo libro è in ordine:
Anfisbena: Drago con due zampe (quelle anteriori) e due teste. Solitamente acquatico, talvolta nudo (senza squame). Talvolta viene rappresentato anche senza zampe, ma voi non fatelo, non è figo.
Anfittero (Amphiphtere): È un drago che non possiede alcun arto, eccetto per le ali, e viene chiamato da alcuni anche drago-serpente. Possiede anche delle piume e le ali possono essere membranose, ma più spesso simili a quelle degli uccelli e con un'apertura massima di nove metri. La sua lingua è generalmente lunghissima e la coda è piumata, ma se ne possono trovare anche di squamosi. È un drago onnivoro a tendenza vegetariana e si trova spesso nei pressi delle piantagioni datteri di cui è ghiotto. Sembra simpatico, ma non fatevi ingannare: in genere è un ladro.
 Coccatrice: Quasi mai annoverata tra i veri draghi, è tuttavia un "parente stretto" di questi ultimi
Coccatrice: Quasi mai annoverata tra i veri draghi, è tuttavia un "parente stretto" di questi ultimi. Somiglia ad un gigantesco (e brutto) pollo, con testa e zampe di galletto, corpo squamoso, grandi ali membranose come quelle di un pipistrello. Poiché possiede due piedi (di gallina) e due ali, questa creatura è più simile ad una viverna che ad un drago. Sono interessanti le sue origini: secondo alcuni, questa mostruosa creatura nasce dalla testa di Medusa decapitata, secondo altri quando un uovo deposto da un pollo di sette anni viene covato per altri nove da un rospo o da un serpente. Purtroppo per noi, la coccatrice non sputa fuoco (ma vi immaginavate quant'era bello un pollo gigante sputafuoco?), ma possiede un alito velenoso sterminatore, capace di uccidere la fauna di ampie porzioni di bosco.
È, ovviamente, il terrore di chi ha la fobia dei polli (questa gente esiste, eh!).
Drago asiatico: Praticamente è il drago Shenron di Dragonball

Drago asiatico: Praticamente è il drago Shenron di Dragonball. Tipica creatura mistica orientale, il drago asiatico ha un lunghissimo corpo da serpente, ricoperto da grosse squame che possono essere di qualunque colore e spesso anche da peluria sottoforma di criniera (che può fermarsi alla testa o percorrere tutta la lunghezza del corpo) e di ciuffi in corrispondenza dei gomiti e della punta della coda. Possiedono da due a quattro arti piuttosto corti, ma non ali (sebbene si dica che gli esemplari più anziani possano farsene crescere un paio). Pur essendo attero è misteriosamente in grado di volare.
"Gli uccelli volano, i pesci nuotano e gli animali corrono. Chi corre può essere fermato da una trappola, chi nuota da una rete e chi vola da una freccia. Ma ecco il drago. Non so come cavalchi il vento né come giunga in cielo."
(Confucio, citato da Jorge Luis Borges)
 Drago di Giaffa: Un mostro marino greco, con un bizzarro aspetto che ricorda quello di una balena crestata con una lunga coda 

Drago di Giaffa: Un mostro marino greco, con un bizzarro aspetto che ricorda quello di una balena crestata con una lunga coda. Si narra che venne sconfitto da Perseo mentre ritornava a casa con i suoi stivali alati, mentre il drago stava per divorare la propria vittima sacrificale, Andromeda, legata ad uno scoglio. Nel film "Clash of Titans" (di cui abbiamo disgraziatamente anche il DVD originale), il drago di Giaffa è stato sostituito da una cosa che loro chiamano "kraken" (che non c'entra un tubo con l'Antica Grecia) e che in realtà non è neanche un kraken, ma un coso nero enorme, brutto, tentacoloso e che non si capisce bene che cosa ci faccia lì e perché mai Ade ne debba possedere uno.
Nessuno si fila mai di striscio il drago di Giaffa, poveraccio, forse perché non somiglia molto ad un drago.
E così sfigato che non c'è neanche un'illustrazione da postare per lui e noi non abbiamo voglia di farne una.
Dragone: Un drago serpentiforme, di grandissime dimensioni, con la lingua triforcuta e l'aspetto nobile. Si avvolgono in spire e riposano in questa posizione e non possiedono arti. Le loro uova sono dorate (secondo alcuni il loro guscio è proprio fatto d'oro) e oblunghe. Anche questo è un drago della Grecia antica dove era famoso per la sua infinita saggezza e spesso si diceva che parlasse per bocca degli oracoli. Uno dei dragoni più famosi fu Pitone, che venne ucciso presso una sorgente sul Parnaso dal dio Apollo e dal luogo della sua morte sorse l'Oracolo di Delfi.
Un minuto di silenzio per il saggio Pitone.
 Drago marino: Chiamati anche serpenti marini, sono creature assai complesse, crestate, talvolta dotate di corti arti, ma più spesso serpentiformi, con pinne possenti e una lunga coda muscolosissima
Drago marino: Chiamati anche serpenti marini, sono creature assai complesse, crestate, talvolta dotate di corti arti, ma più spesso serpentiformi, con pinne possenti e una lunga coda muscolosissima. Forse il più famoso è quello riportato sulla mappa della Scandinavia di Olas Magnus nel 1539, un bestione lungo più di sessanta metri. Sono creature tipiche dei mari del Nord, ma anche dei laghi scozzesi (sebbene per alcuni il Mostro di Loch Ness non sia un drago, ma un plesiosauro o qualche altra bestia preistorica).
 Sono creature tipiche dei mari del Nord, ma anche dei laghi scozzesi (sebbene per alcuni il Mostro di Loch Ness non sia un drago, ma un plesiosauro o qualche altra bestia preistorica) 

Drago multiteste: A qualcuno potrebbe ricordare l'idra, ma non è così. I draghi multitesta sono generalmente immensi e rarissimi e il più famoso di essi è senza dubbio il Grande Drago Rosso dell'Apocalisse, dalle sette teste coronate e dalle dieci corna, che combatté nel cielo contro l'Arcangelo Michele. Hanno quattro zampe, sei ali, corna arrotolate come quelle degli arieti e una coda lunghissima.
Sarebbero probabilmente dei grandissimi oratori e vi piacerebbe ascoltare le loro storie narrate a più teste se solo non fossero malvagi e non mangiassero esseri umani.
 Sarebbero probabilmente dei grandissimi oratori e vi piacerebbe ascoltare le loro storie narrate a più teste se solo non fossero malvagi e non mangiassero esseri umani 

Drago occidentale: Questa specie è nota anche come "vero drago" o "drago occidentale standard" ed è l'immagine che quasi tutti voi collegano alla parola drago. Possiede corna puntute, che possono essere dritte, lisce, spiralate o ritorte su sé stesse come quelle di un ariete, quattro zampe, due ali membranose simili a quelle dei pipistrelli, squame e scaglie su tutto il corpo e l'innata capacità di sputare fuoco. Draghi appartenenti a questa categoria sono ad esempio Draco di Dragonheart, Saphira del Ciclo dell'Eredità, Sdentato di Dragon Trainer o Draghetto di Dragonball.
Insomma, tutti i draghi che vi piacciono... e quasi sicuramente, se mai scriverete di un drago, scriverete di loro.
 Idra: Drago terricolo, terrificante, spesso ricoperto di spine e di colore scuro, con una caratteristica unica che consiste nel possedere molte teste capaci di ricrescere se vengono tagliate 

Idra: Drago terricolo, terrificante, spesso ricoperto di spine e di colore scuro, con una caratteristica unica che consiste nel possedere molte teste capaci di ricrescere se vengono tagliate. Il suo sangue è poi in genere velenoso o corrosivo. Nonostante non sia veloce e si tratti di una specie piuttosto pesante, ha colli lunghi e mobilissimi che gli permettono di raggiungere rapidamente gli avversari intorno a sé.
Nonostante oggi si intenda con questo termine un drago terricolo, alcune antiche fonti greche lo descrivono come un mostro marino.
                                                                                         (Erasmo da Rotterdam)

"E poiché guerra genera guerra, da guerra finta nasce guerra vera, da guerra piccina guerra poderosa, non di rado suole accadere ciò che nel mito si racconta del mostro di Lerna"
(Erasmo da Rotterdam)
Imoogi: Un drago acquatico simile ad una grande lucertola, senza corna. Secondo noi ha anche un nome buffo e adorabile, ma è una considerazione personale. Si dice che delle ragazze umane vengano scelte dal dio del sole per diventare Imoogi e che i poteri che vengono loro donati possono essere usati nel giorno del loro diciassettesimo compleanno, quando finalmente possono trasformarsi. Un marchio a forma di drago può essere visto sulla spalla della ragazze ed è questo che può rivelare che si tratta di un Imoogi in forma umana.
 Lindwurm (o lindworm): È il drago dell'araldica! Hanno due gambe, ma niente zampe anteriori e niente ali, perciò hanno sempre l'aspetto rampante (come se potessero farne a meno, poverini)
Lindwurm (o lindworm): È il drago dell'araldica! Hanno due gambe, ma niente zampe anteriori e niente ali, perciò hanno sempre l'aspetto rampante (come se potessero farne a meno, poverini). Poco interessanti da scrivere nelle storie, forse perché si muovono come tirannosauri ma senza le mini-zampine anteriori carine. Possono avere tutti i colori (sono o non sono i draghi dell'araldica?) e spesso hanno la coda terminante in una punta che somiglia a quelle delle frecce. Alcuni li disegnano solo con le zampe anteriori, invece di quelle posteriori.
 Alcuni li disegnano solo con le zampe anteriori, invece di quelle posteriori
 Mushussu: Piccolo drago babilonese, alto pressapoco come un cavallo, con collo forte e zampe anteriori da leone e posteriori da aquila
Mushussu: Piccolo drago babilonese, alto pressapoco come un cavallo, con collo forte e zampe anteriori da leone e posteriori da aquila. È un drago docile, buono, ed era considerato il compagno degli dei, sacro al dio Marduk. È rappresentato sulla porta di Ishtar a Babilonia.
 Neak: Drago multiteste simile ad un cobra, con teste ornate da ampi cappucci squamosi 
Neak: Drago multiteste simile ad un cobra, con teste ornate da ampi cappucci squamosi. Possono avere fino a nove teste e un numero dispari indica che si tratta di un maschio, mentre se è pari si tratta di una femmina. Sono forti e robusti, ma non possiedono alcun arto.
Vengono chiamati anche draghi "Khmer". Al che ci chiediamo se abbiamo forse un figlio di nome Pdor della tribù di Instar.
 Piasa: Mostruoso, ma piccolo, drago americano descritto per la prima volta nel 1673, è grande come un vitello, con corna cervine, occhi rossi e luminosi, una gorgiera di pelo simile a quella delle tigri e un'espressione terrificante
Piasa: Mostruoso, ma piccolo, drago americano descritto per la prima volta nel 1673, è grande come un vitello, con corna cervine, occhi rossi e luminosi, una gorgiera di pelo simile a quella delle tigri e un'espressione terrificante. Il volto ha qualcosa di simile a quello umano, ma l'intero corpo è coperto di squame e possiede una coda da sirena, ma più lunga. Il suo nome in Algonchino significa "l'uccello che divora gli uomini".
Fa paurissima perché nonostante sia un drago antico è stato descritto da un prete francese che l'ha visto sulle rocce del Mississipi e ha detto che ha la faccia da essere umano. Non so voi, ma secondo noi fa paurissima una cosa così.
 Serpente Arcobaleno: Simile appunto ad un ofide, questo drago è lunghissimo e pesante, con il corpo ricoperto di splendide squame iridescenti di ogni colore dell'arcobaleno ed è visto come una figura creatrice 
Serpente Arcobaleno: Simile appunto ad un ofide, questo drago è lunghissimo e pesante, con il corpo ricoperto di splendide squame iridescenti di ogni colore dell'arcobaleno ed è visto come una figura creatrice. Le loro uova sono a forma di goccia e hanno un guscio iridescente. Sono draghi rarissimi, prima creatura fatta dal dio Mawu, e secondo le tradizioni degli aborigeni australiani ancora oggi uno di questi splendidi draghi resta attorcigliata sul fondo dell'oceano e sorregge il mondo. Secondo altre leggende, fu proprio il Serpente Arcobaleno, adirato, a causare il diluvio universale.
Sarebbe splendido scrivere una storia con una di queste creature se solo si sapesse come cavolo utilizzarle senza farle sembrare sprecate (rovinate tutto se scrivete una storia in cui un Serpente Arcobaleno fa la spesa insieme agli One Direction, non fatelo).
 Salamandra: Drago a quattro zampe, senz'ali, di colore scuro talvolta pezzato di giallo, rosso o arancio
Salamandra: Drago a quattro zampe, senz'ali, di colore scuro talvolta pezzato di giallo, rosso o arancio. Il suo corpo è completamente invulnerabile alle fiamme e la sua saliva schiumosa è letale e talvolta avvelena interi villaggi cadendo nelle pozze di acqua potabile oppure sui frutti degli alberi. Le salamandre realizzano i loro nidi nel fuoco e le loro uova sono completamente rotonde.
Sono draghi perfetti per storie comiche! Si, loro li potete scrivere che fanno la spesa con gli One Direction (e li avvelenano per sbaglio).
 Tarasco: Un aggressivo e temibile drago francese, con la testa simile a quella di un leone e un corpo squamoso, tarchiato, ricoperto di spuntoni 

Tarasco: Un aggressivo e temibile drago francese, con la testa simile a quella di un leone e un corpo squamoso, tarchiato, ricoperto di spuntoni. Sebbene non possegga ali, il Tarasco ha ben sei potenti zampe ursine e la sua coda è mobilissima e con essa può non solo colpire, ma anche afferrare oggetti. Ogni anno a Tarascona, in Francia, si celebra la vittoria degli antenati su questa bestia portando in giro per la città una bandiera che la raffigura.
 Leviatano: Simile al drago marino, ma assai più grande, esiste un solo esemplare di questo drago antico citato nella Bibbia 
Leviatano: Simile al drago marino, ma assai più grande, esiste un solo esemplare di questo drago antico citato nella Bibbia. Siccome la Bibbia è vaga, anche noi descriviamo vagamente questa creatura, ecco.
 Viverna: Chiamato talvolta anche drago d'India, questa creature si distingue dai draghi occidentali perché possiede un paio di ali, ma solo le zampe posteriori
Viverna: Chiamato talvolta anche drago d'India, questa creature si distingue dai draghi occidentali perché possiede un paio di ali, ma solo le zampe posteriori. Le zampe anteriori sono infatti ali modificate, proprio come avviene con i pipistrelli. Le viverne si dividono in due sottospecie: il drago di palude ed il drago di montagna. Il primo è pesante e più lento, di colore nero, mentre il secondo è più agile, socievole e ha squame colorate, generalmente di rosso o d'oro, e spesso possiede anche una criniera. Le uova sono grandi e dure, grigie, e sembrano sassi lisci. Alcune viverne possono sputare fuoco, altre acido.
Purtroppo tutti usano le viverne come i cattivi, nelle storie. E un po' ci vergogniamo di dire che è capitato anche a noi.
Molto bene! Avete scelto il vostro drago? È importante scegliere caratteristiche caratteriali e fisiche del drago a seconda della storia in cui dovranno essere inseriti, come abbiamo già vagamente citato 


Molto bene! Avete scelto il vostro drago? È importante scegliere caratteristiche caratteriali e fisiche del drago a seconda della storia in cui dovranno essere inseriti, come abbiamo già vagamente citato. E ora creiamolo, questo drago! Facciamo una descrizione della scena in cui viene presentato!
Come introdurrete il drago nella vostra storia? Sarà un protagonista, un antagonista, un aiutante o una sempre splendida comparsa misteriosa che può o non può avere alcun peso sulla trama? O magari qualcosa di ancora diverso, di nuovo e mai visto!
Poiché siamo buoni, abbiamo deciso di farvi un esempio così, su due piedi, cimentandoci anche noi in un minuscolo esperimento di scrittura creativa. Prenderemo un tipo di drago a caso... un Tarasco. E lo introdurremo come un tipo di personaggio a caso... un aiutante. Lo faremo scrivendo in prima persona dagli occhi di un normale, noiosissimo, tipico ragazzino protagonista di libro fantasy medio.
Ci proviamo?
Pronti... via!
***
"Uscii in silenzio dalla grotta, seguendo Ilda che reggeva la sua piccola spada nella sinistra. Dopo la prolungata oscurità, il sole quasi mi ferì gli occhi e mi schermai la faccia con la mano.
«È arrivato!» Esclamò Ilda.
Dalla sua voce trapelò gioia, ma non riuscii a capire di chi stesse parlando finché non abbassai il braccio. Di chi? Sarebbe stato meglio dire di cosa.
Sapevo che lo aspettavamo, ma non potei comunque contenere un sobbalzo e un passo indietro.
Ilda gli corse incontro dopo aver rinfoderato la spada.
Uno sbuffo potente si levò da grandi narici dilatate e sei zampe si mossero nella nostra direzione. Se la terra non tremò fui io che ne ebbi l'impressione.
Un corpo corazzato, ricoperto di spuntoni lunghi come la mia mano, avanzò sotto il sole e una pesante coda spazzò la terra come un maglio, sollevando sassolini e rocce.
«Il tarasco che ci ha mandato sir Aldobrando!» Esclamò Ilda, allungando una mano per toccare il muso della creatura, irto di denti giallastri più grossi di pollici.
Il tarasco era più alto di un cavallo e molto più lungo, con un grosso corpo da rinoceronte e la testa leonina, dagli occhi color fegato che mandavano strani bagliori iridescenti ad ogni movimento del capo. Aveva un'aria remota, come se la sua mente fosse rinchiusa in uno scrigno di pensieri feroci, e non dava segno di aver visto l'umana che ora lo aveva affiancato.
Ilda carezzava teneramente la linea del suo collo robusto, ma io non lo avrei voluto toccare per niente al mondo."
***
Ecco fatto. Il tarasco non è certo un drago particolarmente nobile, perciò non è servito molto impegno nel descriverlo, ma il risultato, per l'introduzione di quello che è solo un aiutante, sembra buono no?
Adesso cercate voi di visualizzare il vostro drago. Ispiratevi e create. Ma per farlo avete anche bisogno di una...

Piccola bibliografia utile
Per non farci mancare niente, ecco alcune opere che trattano di draghi da cui potete ispirarvi oppure no. Sono tutte, ovviamente, affiancate dal nostro giudizio personale.
Ciclo dell'Eredità (Christopher Paolini): Quattro splendidi libri che raccontano la storia dell'ultima dragonessa di Alagaesia, Saphira, e del suo Cavaliere Eragon. A volte un po' ingenuo, ma sicuramente immaginifico e potente sotto moltissimi aspetti, introduce ad un mondo fantasy "classico" e insieme nuovo, con draghi, elfi, nani e stregoni. Può ispirare? Ma certo che si! È una delle letture che consigliamo di più: i draghi di Paolini vi incanteranno.
Ciclo di Pern o dei Dragonieri di Pern (Anne McCaffrey): un intero ciclo fantascientifico dedicato alla colonizzazione del pianeta di Pern, con un particolare accento sui draghi che qui sono creature nate "in laboratorio". Non esistono draghi selvatici in questi libri, in quanto gli umani li creano modificando geneticamente le lucertole di fuoco, una razza indigena del loro pianeta. È buono per ispirarsi? Dipende. Sicuramente si tratta di un'ottima saga, ma è un fantascientifico, non un fantasy, quindi è perfetta se l'ispirazione che cercate non è magica.
Gli Animali Fantastici: dove trovarli (J.K. Rowling): Un librettino agile, magico, davvero carino, ma ahinoi troppo breve. Contiene al suo interno brevi descrizioni di tutte le creature magiche del mondo di Harry Potter, compresi i draghi. Può ispirare? Certo che si: noi abbiamo creato un paio di draghetti "ibridando" diverse specie inventate dalla Rowling. Ma attenzione, è pur sempre un libro cortissimo, quindi non può darvi più di tanto.
Lo Hobbit (J.R.R. Tolkien): Un romanzo-fiaba dal sapore antico, che ha come protagonista Bilbo, un delizioso Hobbit tranquillo che parte insieme a un gruppo di nani scalmanati e allo stregone Gandalf per sconfiggere un drago, il potente Smaug. Può ispirare? SI. Fatevi ispirare da Lo Hobbit, nessuno sapeva creare draghi meravigliosi e terribili come lo faceva Tolkien, anche se Smaug è l'antagonista.
Cronache del Mondo Emerso (Licia Troisi): Una trilogia di romanzi fantasy molto guerresca, classica, anche qui con draghi, nani, elfi e mezzelfi. La protagonista, Nihal, è l'ultima mezzelfa della sua specie e porta con sé questo fardello attraverso innumerevoli battaglie. Può ispirare? Ehm... no. Quando si parla di draghi, qui, non ce la sentiamo di consigliarvi l'opera. I draghi sono blandi, secondari, stupidi e alquanto domabili.
La ragazza drago (Licia Troisi): Ancora un libro di Licia Troisi, che decide di sovvertire completamente il suo stesso lavoro sui draghi, dando loro intelligenza, capacità di parlare e un carattere completamente diverso da quello che hanno nel Mondo Emerso. Seguiamo le avventure di Sofia, una ragazza che ha in sé lo spirito di un antico drago verde, Thuban, e che combatte insieme ad altri ragazzi nella sua stessa condizione contro Nidhoggr, una grande viverna. Può ispirare? Ehhhh... sicuramente più delle Cronache del Mondo Emerso. Senza dubbio può donarvi una grande voglia, un potente zelo di... aggiustare le cose, scrivendo voi stessi una storia di draghi, invece di continuare a leggere questa saga. Perché si, la trama è buona, ma ci si poteva lavorare senza dubbio meglio.
Le Ali del Re (NadiaBolco): Una storia non-pubblicata che potete trovare su Wattpad. Perché è nella lista? Perché buttiamo un po' di tutto nel calderone e perché questa meritava di starci senza dubbio, per via del fatto che è un approccio abbastanza originale ai "dragonieri" e che può ispirarvi non poco nella creazione del vostro mondo magico. I draghi sono trattati come creature misteriose e intelligenti e ce ne sono di molte razze diverse, ma quello che ci intriga è la trama: in un mondo un po' primitivo, una ragazza di nome Moari deve partire alla ricerca del suo drago. Come abbiamo già detto è una storia che sicuramente può ispirarvi e poi è gratis, quindi perché non consigliarla?
Io sono il Drago (CactusdiFuoco): fra molte storie di draghi, ne mancava una in particolare, che è per l'appunto la nostra... la quale ha una caratteristica unica: è scritta in prima persona da un drago. E non un drago qualunque, ma da un drago malvagio. Il cattivo è il protagonista. E questa è la storia della sua vita. Può ispirare? È la nostra storia, saremmo di parte se dicessimo di si. Ma rispondete a questa domanda: quanto pensate che possa essere interessante l'autobiografia di un drago sterminatore? Trattando della società dei draghi, delle loro diversità, contraddizioni, e soprattutto della loro magia, questa è la storia di Ermes Siegader To'Rvak, il drago che estinse la sua specie.


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Ps. Le illustrazioni più belle dell'articolo (insomma, quelle che non sono d'epoca o foto di statue) le abbiamo fatte noi. Adulateci.

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