venerdì 8 ottobre 2021

Riguardo alla narrazione animalista estremizzata (sui tropicali questa volta)


Ormai la narrazione animalista è estremizzata. E lo dico da ambientalista e appassionatissima di animali. Prendete questa campagna di una nota lega animalista (ho censurato il nome perché non voglio beccarmi sul blog tutti gli affiliati che mi abbaiano contro, of course, e perché non sono qui per diffamare, ma solo per fare riflettere) quella nello screenshot allegato...

C'avessi pure io i soldi pe sponsorizzà i miei post...

A casa loro? #ACasaLoro con l'hastag pure? A CASA LORO? Ma come fanno a stare a casa loro degli animali che non esistono neanche in natura, morph esotici, ibridi a volte, abituati fin dalla nascita alla cattività? Animali come rettili, anfibi, insetti, che se allevati correttamente ed eticamente hanno livelli di stress molto più bassi in cattività che in natura? Mah, mi sembra animalismo spiccio e deleterio, personalmente, per non parlare del fatto che visto il deterioramento rapido degli habitat naturali l'allevamento anche domestico è un'importante risorsa per la salvaguardia della biodiversità... ormai questi animali "esotici" sono diventati veri e propri domestici. Un tempo, migliaia di anni fa, anche cani e gatti sarebbero stati considerati esotici, ma il tempo e la selezione li hanno avvicinati sempre di più agli esseri umani. Quindi no, non condivido affatto l'idea di bandire una risorsa importante come l'allevamento in nome di un "presunto" desiderio di libertà che questi animali (che ricordiamo, in cattività vivono una vita notevolmente più sana, tranquilla e lunga che in natura, posto che si allevino nel modo giusto: in natura sono esposti a malattie, predazione, scontri intra e interspecifici che ne accorciano notevolmente la durata vitale e il benessere generale). PIUTTOSTO! Io direi sì all'applicazione di pene severe per chi maltratta questi animali. Ma vietare, signori, no! Poi, ovviamente, bisogna guardare ai bisogni della singola specie, mammiferi e uccelli sono diversi da rettili e anfibi, e anche all'interno dello stesso gruppo ci sono immense differenze fra specie e specie... purtroppo vedo tutta una narrazione di "animaletti pucciosetti", una roba disneyana in cui non si capisce minimamente di cosa un animale abbia davvero bisogno, gente che punta il dito contro chi tiene un serpente (magari appagato e perfettamente in salute) e che al contempo ha in casa cagnetti mordaci e stressati che non vorrebbero mai vivere così... l'unico vero antidoto ai maltrattamenti animali è la CONOSCENZA. Studiate a fondo prima di prendere animali, ma anche prima di parlare di animali! I commenti con gli occhi a cuoricini o le lacrimucce sono la benzina che dà fuoco a questa narrativa errata e dannosa. Le legislazioni che vietano l'allevamento sono lesive non solo della libertà di quella fetta di popolazione che vuole capire ed esplorare la natura anche attraverso l'allevamento, ma anche degli animali stessi. E rischiano per giunta di far fiorire commerci illegali! Non c'è una sola nota positiva. Quindi, prima di commentare "eh, son tutti mostri quelli che tengono gli esotici in gabbia", magari andate a documentarvi un pochino di quello di cui state parlando: gli animali non sono persone, non vanno umanizzati, non provano quello che proviamo noi, e pensare questo può solo fargli male. Non sono bimbi, non sono personcine, hanno istinti diversi dai nostri, bisogni versi dai nostri, sono DIVERSI da noi e vanno rispettati in quanto tali, non in quanto "personcine". Il mondo non è quello della Disney, signori, e vi posso assicurare che se molti esotici potessero scegliere fra il vivere un anno e mezzo ed essere mangiati da un'aquila oppure lo sguazzare felici e sazi in una mega-teca con arricchimenti appropriati per una vita lunga, felice e prospera, sceglierebbero senza dubbio la seconda. E forse, a pensarci bene, la scegliereste anche voi, visto che non siete in una caverna umida, ma in una città, dove siete "prigionieri", costretti ad avere documenti, spostarvi nelle strade e lavorare. Ma cosa preferite, stare in casa vostra, con l'acqua corrente e la luce, oppure andarvene in giro nudi per l'Africa subtropicale, senza niente per proteggervi dai parassiti, procacciandovi il cibo a mani nude ed esposti all'attacco di grandi predatori? Ecco. Se proprio dovete umanizzare animali che umani non sono, fatevi questa domanda.


Il problema è che per le associazioni animaliste è facile fare leva sui sentimenti di chi NON è informato riguardo agli animali. E lo sapete perché lo fanno? Soldi. Donazioni, tantissime, tantissime donazioni. Vogliono indignare, scandalizzare (qualcuno di voi conoscerà la PETA, quei pezzi di sterco che sopprimono i cani, si fingono animalisti e prendono un sacco di donazioni dalla gente perché fanno le campagne per indignare la gente), disinformare. E chi non ha un buon livello di istruzione riguardo alla zoologia ci crede... sì, perché pensano che quella roba sia vera. Che "poverini, i rettilini nella gabbia non ci vogliono stare". Peccato che ci vogliano stare eccome, che una volta acclimatati i rettili e gli anfibi si sentano perfettamente a casa nelle loro teche. Ci sono innumerevoli ricerche a riguardo (e basterebbe solo guardare la differenza della lunghezza della vita di questi animali allo stato brado!), mentre i detrattori delle pratiche di allevamento hanno al massimo dalla loro l'arma dell'umanizzazione e dei sentimenti buonisti, senza nessuna base né scientifica né di buon senso. Se amate davvero gli animali volete conoscerli, averli vicino, rispettarli, e se volete conoscerli STUDIATE, non fate di tutta l'erba un fascio. Mamma mia, vietare definitivamente il commercio, la detenzione e la riproduzione degli animali esotici... che enorme spreco sarebbe. Che colpo basso sarebbe, per tutti gli appassionati, per la biodiversità, per la natura stessa. Lesivo della libertà individuale, per giunta. E i bambini? Visto che spesso si tirano in ballo i bambini lo faccio anch'io: i bambini avrebbero la possibilità di entrare a contatto con il mondo naturale, imparare divertendosi, avere una connessione con la natura che altrimenti, soprattutto nelle grandi città, non potrebbero avere. Si potrebbe utilizzare l'allevamento degli esotici per sensibilizzare i più giovani sulla bellezza di creature considerate convenzionalmente meno belle, come rane, rospi e serpenti, e alla lunga, chissà, stimolare il desiderio di protezione nei confronti degli habitat da cui queste creature provengono, che quello SÌ che sarebbe utile. Quindi più conoscenza, più libertà, più amore per noi e per queste meravigliose creature: che magari alla fine, se ce ne sbarazzassimo per sempre, finirebbero solo per fare schifo a troppi. Lontani dagli occhi, lontani dal cuore, cosa ce ne importerebbe più dei loro habitat? Mentre in Italia ancora la gente ammazza i gechi sulle pareti, schiaccia le lucertole e le innocue bisce, questi qui delle associazioni animaliste vorrebbero vietare l'allevamento a chi invece animali simili li nutre, li cura, li ama. Ma concentrarsi magari su sanzioni più severe a chi uccide impunemente no, eh? No. Chiedevo. 

Perciò, in breve: più scienza e amore (e l’amore è, prima di tutto, desiderio di comprendere ciò che amiamo), meno cuoricini facili e lacrimucce finte al solo scopo di ottenere più like e denaro.

Non fatevi intortare da nessuno, nemmeno da me: fate le vostre ricerche sempre. E scoprirete che magari avete molto da imparare dal vostro freak di quartiere con la passione per i serpenti e poco o nulla dagli animalisti (o animalari come li chiamavo qualche anni fa, perché animalisti mi sembrava semplicemente sbagliato) che gli animali vogliono vederli solo se sono dei pelosini pucciosini...

 

P.S.: Ma questa cosa dell'"aiutiamoli a casa loro" non l'abbiamo già sentita da qualche parte?

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