lunedì 26 dicembre 2022

Paradise Labs

(Did you get lost, wanderer? If you're looking for this page in English, you can find it HERE when it's ready!)

PARADISE LABS
 
La Paradise Labs è una corporazione posseduta e gestita da Lilith. I suoi quartieri generali si trovano in una locazione segreta, protetti da squadre private addestrate ed altamente specializzate per fronteggiare sia nemici esterni che controllare gli ospiti della struttura.

Gli studi condotti all’interno dei laboratori dei Paradise Labs si concentrano sulla ricerca e la sperimentazione genetica.

Il logo dei Paradise Labs, apparso in una vignetta del fumetto "Furiacieca".

Nell’edificio sono presenti sia i laboratori che gli alloggi degli impiegati, a cui spesso viene data la possibilità di rimanere dentro i Paradise Labs durante lo svolgimento di ricerche particolarmente impegnative (e segrete). Insieme ai laboratori vi sono stanze adibite all'abitazione di un gran numero di soggetti vivi, che vivono in ambienti chiusi come celle o terrari, pensati per poter contenere al meglio questi esperimenti.

Il motto non ufficiale che gli scienziati impiegati ai PL usano tra loro è “Giochiamo a fare Dio”; si dice infatti che i Paradise Labs siano stati fondati da Lilith allo scopo di dimostrare la superiorità della scienza nel piegare il creato ai propri voleri, ragione per cui molti dei progetti svolti sono concentrati sul ricreare o apportare modifiche su creature già esistenti allo scopo di creare esemplari sempre “migliori”. I Paradise Labs lavorano praticamente sempre con grande segretezza e discrezione, anche perché il loro chiaro disinteresse per la moralità o la religione nell'approccio alla ricerca potrebbe essere loro d'ostacolo se dovesse diventare di dominio pubblico.

Raramente vendono a terzi il frutto delle loro ricerche, perciò la maggior parte dei finanziamenti vengono direttamente da Lilith, che guadagna quel denaro tramite il suo florido impero commerciale.

▶ Esperimenti conosciuti

  • Progetto Mela, il primo progetto mai messo in atto ai Paradise Labs, concentrato sulla selezione di una varietà di mela deliziosa.
  • Progetto Supergoldenwolfen, incentrato sullo studio e la riproduzione di cuccioli di aurolupus a partire dal genoma del Prigioniero 709. Da questo esperimento sono nati i tre piccoli Alejandro, Adolf ed Alvara.

  • L’Inutile Ragno Gigante

  • Giovanna

▶ Impiegati conosciuti

  • Agente Bizzocchi, guardia

  • Arban Altan, ricercatrice di punta, a capo di diversi studi importanti come il Progetto Supergoldenwolfen.

  • Giovanna (ex dipendente)

  • Valery Blake, ricercatrice

▶ Curiosità

  • I Paradise Labs sono uno degli ambienti principali del fumetto "Furiacieca".

  • Nel 1990, ci fu una terribile evasione di massa degli esperimenti dalle loro celle, scatenata dalla fuga del prigioniero Blindfury. L'evento è ricordato come la Monster Run, la Corsa dei Mostri, a seguito di cui le misure di sicurezza dei Paradise Labs furono ulteriormente aumentate; molti degli esperimenti fuggiti non furono recuperati, tra cui la piccola Alvara, uno dei cuccioli nati a seguito del Progetto Supergoldenwolfen.

  • I Paradise Labs si sono affiliati intorno al 2019 al progetto Salviamo i Mannarini.

mercoledì 21 dicembre 2022

Cronache della Capitana: Sentiero del Tracciolino di Palmi


Badge: Capra potenziata
Conquistata per aver scalato il Sentiero del Tracciolino sul Monte Sant'Elia, a Palmi, in Calabria. (12/02/2021)
 
In una scala da una a cinque capre potenziate, come si qualifica il Sentiero del Tracciolino di Palmi?
 
Divertimento 🐐🐐🐐
Facilità/comfort🐐🐐◌◌◌
Biodiversità 🐐🐐🐐◌◌
 
Per migliorare la qualità del sonno, si sa, non c'è niente come arrampicarsi laddove osano solo le capre.
Ci sono innumerevoli altri vantaggi nell'ascesa di colline e montagne, tra cui farsi i polpacci larghi come barili, utili a spostare gli altri umani quando ci si muove in luoghi affollati semplicemente camminando, fare power walking contro prede e nemici, e non stancarsi quando si vuole raggiungere l'aria più dolce (che, come risaputo, sta in alto e bisogna camminare per arrivarci. Quindi forse è solo rarefatta).
Per questi motivi e per la nostra insaziabile sete di avventura, abbiamo intrapreso la nostra ascesa con la sola arma di una maremmana-abruzzese di nome Lucha, alla volta del Sentiero del Tracciolino di Palmi.
Questo è parte di un percorso ad anello, di cui noi abbiamo percorso prima il sentiero secondario e poi, raggiunto il belvedere, siamo ridiscesi dal sentiero principale completando il percorso.
Questo tragitto avrebbe dovuto portarci ad una fantomatica "Fontana del Tracciolino", che però nessuno ha visto anche a percorso più che concluso.
Ci hanno voluto insegnare una lezione, che la fontana è sempre stata dentro di noi, boh.
Dovete sapere anche che "Sentiero del Tracciolino" è in realtà una denominazione abbastanza comune, ce ne sono dozzine di sentieri che si chiamano così in Italia. Tanto è che, se cercate su Google "Sentiero del Tracciolino" ce ne vuole per risalire a questo. Per un risultato ottimale è meglio inserire tutte le specifiche del caso: città, regione, nome del monte, nome della capra guardiana che ti tira una brutta occhiata quando inizi a scalare.
Non so per gli altri, ma se venite a percorrere questo il perché si chiami del "Tracciolino" è lampante: perché la strada, invece di esserci, è un tracciolino, cioè è stata tracciata poco e male, costituita di umidità, fango e pietruzze.
Una delle particolarità di questo sentiero è che, snodandosi fino alla cima del Monte Elia, raggiunge quasi i 580 metri dal livello del mare inerpicandosi su uno dei crinali dell'Aspromonte: il panorama è mozzafiato, tanto da valere al Monte il nome di "Balcone sul Tirreno", mostrando una visuale pazzesca della città e le spiagge della Costa Viola ed il musino della bella Sicilia e alcune delle sue isole dall'alto.
Con una vista così, che ti rimane appresso per tutta la vita, si ascende a divinità.
Per un tempo variabile che va dai tredici ai quarantadue secondi, ma comunque.
Ora immaginate che questa vista privilegiata sul Sud Italia però, l'abbiamo fatta stando sulle punte su un sentiero piccolo, scivoloso, senza palizzate e situato sul fianco scosceso di una montagna a più di quattrocento metri di altezza, con un declino così ripido che buttando un'occhiata giù non si frapponevano abbastanza cose tra gli occhi di chi osserva e la città da impedirti in vedere in casa della gente (avendo le diottrie necessarie).
L'incubo erotico di ogni trekker che soffre di vertigini. 
Difatti, per sostenere i viaggiatori nel loro cammino, si dice (ma chissà se è vero), che una volta ci fossero delle palizzate in legno anche accanto al Tracciolino; quando ci siamo andati noi però non c'erano, e quel che ne rimaneva era affondato nella terra o sparpagliato come una nave in procinto di affondare. C'erano solo sul belvedere, proprio laddove erano quasi inutili. 
Siccome l'aria in alto è dolce, ma solo se continui a respirarla invece di schiantarti a fondovalle, il sentiero lo abbiamo fatto in fila indiana; c'erano massi ed alberi caduti da evitare lungo il percorso e tra quello e la pendenza, alcuni tratti sono finita a percorrerli a quattro zampe. Praticamente un videogioco platform. 
It's a me, Mario a quattro zampe!
E nonostante tutto è stata un'avventura bellissima.

Cose da vedere
 
La natura 
Il motivo principale per cui vale la pena di fare il Sentiero del Tracciolino, oltre al fare un leg day sopraffino, è nutrire il vostro amore per la natura. Camminando vi imbatterete in ogni sorta di pianta presente su suolo calabro -- considerato anche che il percorso si srotola su più livelli di altitudine, consentendo proprio a piante diverse di trovare il proprio posto, e vi donerà la visione di varie creature viventi in un panorama mozzafiato da bere con gli occhi, tutto a grandi sorsi. L'energia è selvaggia, ma benevola. Se non amate la natura non ha neppure senso che abbiate deciso di avventurarvi qui, ma chi ve lo ha fatto fare? Perché siete qui a scosciarvi? Andate a guardare i Pigiamini alla tivú. 
 
Le Tre Croci 
Una volta che si arriva lì, si può davvero dire "Okay, ce l'ho fatta": è il punto di salvataggio del Tracciolino di Palmi. Le Croci sono grandi, ma fungono più da simbolo che da vero decoro: sono bianche, semplici, praticamente stonate con la bella complessità della montagna intorno. Però significa che siete ad un punto importante e da lì si può veramente apprezzare la vista in alto in alto, prima di riprendere il cammino. In fondo la vostra capitana soffre di vertigini, ma la cosa la ferma dall'inerpicarsi in posti alti e sdruccioli? No. 
 
La fontana che è dentro di voi 
Sarà lì, da qualche parte. Continuate a camminare.
 
 
Ora andate là fuori e trovate la vostra avventura! Alla prossima avventura con la vostra Capitana Mimma, e che l'ispirazione e il coraggio vi camminino a fianco!
🧭 🔥 🌵

sabato 17 dicembre 2022

Personaggi - Puck

Nome completo: Puck Robin Diόnysos Goodfellow
Specie: Hobgoblin pixie
Genere: Demiboy / fluido ma con una caratteristica di mascolinità quasi sempre presente.
Pronomi preferiti: Lui/Loro.
Occupazione: Trickster, servitore di divinità maggiori
Orientamento sessuale: pansessuale
Colore degli occhi: Variabile, spesso bruno o dorato

Peso: 70 kg
Altezza:Variabile
Struttura fisica: Snello, con muscoli asciutti e petto forte. Ha caviglie e polsi sottili e gambe lunghe. La sua forma dà l'idea di essere quella di un ballerino.
Odora di: Erba appena tagliata, fiori di violetta, argento caldo, alcol


Puck è uno degli scide più potenti, nonché uno dei rarissimi veri immortali. Appare anche nella celebre opera Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, nonché in innumerevoli racconti orali e scritti della mitologia britannica e di quella nordica.
Il termine Puck deriva dall'inglese antico pucel 'spirito maligno', un prestito dal gallese pwca che indicava, appunto uno spirito dei boschi, dall'aspetto mutevole ed ingannatore. Spesso Puck (o "il Puck", come ama presentarsi) appare come un burlone, un innocuo trickster, che cela, dietro la maschera di adorabile folletto, poteri grandiosi il cui uso è strettamente vincolato alle regole delle scide.
Nella sua vera forma, il "Wild Puck" (o Puck Selvaggio), i suoi poteri sembrano essere completamente svincolati dalle regole delle scide, rendendo questa creatura fra le più pericolose del mondo magico. 

 
Il ciclo di reincarnazioni

La vita di Puck è scandita da un ciclo di stadi e re-incarnazioni, fluide, ma con tre forme e momenti distinguibili: Puck domestico, Puck rurale e Puck selvaggio.
Il Puck selvaggio, troppo potente e pericoloso, viene ucciso (nella sua ultima incarnazione selvaggia, è stata Alberico a distruggerlo) e riportato nella sua versione domestica attraverso l'applicazione di una serie di sigilli magici.
Nel tempo (possono passare anche diversi decenni), i sigilli magici si logorano e Puck recupera le forze, passando gradualmente al suo stadio successivo, il Puck rurale, in cui somiglia per aspetto e capacità ad un fauno o un satiro.
Infine, dopo centinaia di anni, Puck ritorna ad avere il completo controllo sui suoi poteri ed è necessario che venga nuovamente distrutto.
Come vero immortale, Puck non muore realmente, ma perde la maggior parte dei suoi poteri e la sua capacità di usarli in maniera libera, divenendo vincolato alla magia degli scide.
Dunque dopo l'uccisione, il Puck debole ritorna "domestico" e il ciclo ricomincia.

 

 

Moodboard


 


Gli piace
 Non gli piace
 ❤ Musica, canzoni e danza
 ❤ Il teatro
 ❤ Essere al centro dell'attenzione
 ❤ I complimenti
 ❤ La panna e il latte
 ❤ I maschi grandi e forti
 ❤ Le donne
 ❤ Gli scherzi
 ❤ Il mais
 ❤ Il sangue
 ❤ La musica tribale
 ❤ I bambini
 💔 Venire chiamato "Peter Pan"
 💔 Le persone che si offendono per scherzi innocui
 💔 Che gli si dica che non è un buon padrone di casa
 💔 La noia
 💔 Le persone che non sorridono mai
 💔 Essere ignorato
 💔 Il ferro

 
Abilità
[Livelli possibili: disastro | principiante | mediocre | buono | molto buono | eccellente | maestro] 
Fisiche

- Ballare (eccellente)
- Combattimento in piedi (molto buono/eccellente)
- Sopportazione del dolore (principiante)
- Nascondere la fatica (mediocre)
- Combattimento a terra (mediocre/buono)
- Corsa (maestro)
- Corsa [Da trasformata, forma quadrupede] (eccellente)
- Rigenerazione (molto buono/eccellente)
Linguistiche 
- Greco antico (eccellente)
- Gaelico antico (eccellente)
- Protofinnico (eccellente)
- Italiano (molto buono/eccellente)
- Inglese statunitense (buono/molto buono in parlato e scritto, eccellente in comprensione)
- Latino (eccellente)
Musicali
- Canto (eccellente)
- Rap (eccellente)
- Flauto (maestro) 
- Cetra (eccellente)
- Siringa (eccellente)
- Tamburello (eccellente)
- Aulòs (eccellente)
- Cròtali (eccellente)
- Violino (eccellente)

Magiche - Cambiare forma (molto buono/eccellente)
- Creare illusioni (molto buono/eccellente)
- Trasfigurare oggetti (molto buono/eccellente)
- Trasfigurare viventi (molto buono/eccellente)
- Lavorazione di oggetti magici (molto buono/eccellente)
- Imporre maledizioni (molto buono/eccellente)
- Magia elementale (molto buono)
- Levitare (molto buono/eccellente)
- Magia delle trasformazioni alimentari (molto buono/eccellente)

Varie

- Cucinare (molto buono)
- Cavillare (eccellente)
- Raccontare battute e barzellette (eccellente)
- Nascondere segreti (eccellente)
- Recitare (eccellente/maestro)
- Gestire il denaro (molto buono/eccellente)
- Guidare (molto buono)
- Conoscenze di botanica (molto buono/eccellente)

 
Galleria di immagini (Clicca per ingrandire!)
 
by SuggarPink
 
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🌵🎨 Tutti i disegni di questa pagina (e probabilmente anche delle altre, se non è diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma. Potete vedere di più del loro lavoro e supportarle sulla loro pagina di Patreon. Diventate mecenati delle arti! 🌵🎨

venerdì 9 dicembre 2022

Santo Nicolosi

Santo Nicolosi è il titolo di un film virtuale (esistente solo nel mondo del Cammino delle Leggende), diretto da Giacomina Regina. 
 
Trama
Apparentemente un classico film natalizio, ma ambientato a Palermo, la storia inizia con Babbo Natale (qui reso come "Santo Nicolosi") che prepara i regali per tutti i bambini ("picciriddi") siciliani. Purtroppo, durante la lettura della lista dei buoni e dei cattivi, Santo Nicolosi scopre che non ci sono stati bambini buoni e decide di prendersi un Natale di vacanza.
Nica e Ginnaru, due contadini locali, vengono a sapere della sfortunata decisione e sta a loro scovare Santo Nicolosi e parlare con lui, facendogli capire che nessuno è davvero completamente buono o cattivo. 
 
Citazioni
  • "Tutti tinti in questa lista. Mancu un picciriddu chi fu ammodulatu! St'annu, mancu carvuni, st'annu nenti regali!"

Cani magici! Trovarli, identificarli, accudirli

Thomas e Mark scrivono il libro
“Cani magici! Trovarli, identificarli, accudirli” è il titolo di uno pseudobiblion (esistente solo nel mondo del Cammino delle Leggende), scritto da Mark McWoodland e Thomas Wolf.


Si tratta di una guida all’identificazione e all’allevamento delle creature magiche caniformi del mondo, frutto di un lungo viaggio che gli autori hanno intrapreso insieme per ricercare e catalogare queste creature. 

 Specie trattate

  1. Cani dei cimiteri o grami
  2. Cani leggendari
  3. Cefusa o piccoli lupi mannari africani
  4. Cerberi
  5. Raiju
  6. Licantropi
  7. Lupi mannari
  8. Mastini infernali
  9. Okuri-inu
  10. Segugi d'ombra / Shadowhounds
  11. Segugi magnetici
  12. Skeloi

 

lunedì 5 dicembre 2022

Domanda e risposta: Da chi sono ispirati i personaggi del Cammino delle Leggende

@Im_just_a_weeb: Sappiamo già che Mark e Paul Grimm sono ispirati rispettivamente da The Undertaker e il suo manager Paul Bearer. Ma da quante altre figure avete preso ispirazione per i vostri personaggi (almeno nel Cammino)?

Risposta:

Questa è una di quelle domande che solo apparentemente sembra poter avere una risposta breve. Ecco. Perché in realtà quasi tutti i nostri personaggi hanno ispirazioni, prestavolto, e ci sono volte in cui non sono ispirati solo da una celebrità/personaggio fictional/persona vera che conosciamo, ma da un mix di persone/personaggi con in aggiunta il nostro twist personale.
Per parlare di questo, vogliamo accennare qualcosa del nostro processo creativo, e in particolare riguardo a come vengono creati i "players" delle nostre storie: 
- Esistono alcuni personaggi che nascono completamente dal nulla, per riempire un vuoto narrativo, per necessità, e si sviluppano da zero, raccogliendo caratteristiche nuove e profondità durante la narrazione. Insomma, nascono da un concetto (facciamo un esempio: l'idea che abbiamo bisogno di un cattivo di una certa specie e con una certa capacità) e crescono in sinergia con il resto dell'ambiente. Di solito questi personaggi hanno un design che viene creato da zero, ma che può avere alcuni elementi ispirati a creature mitologiche/eroi storici.
- Esistono poi personaggi che sono, volutamente, "rubati" alla storia e alla mitologia. È ad esempio il caso di Fenrir, che è proprio il Fenrir della mitologia norrena. Il Cammino delle Leggende, come saga, è nata proprio come modo per infilare le mani nella pasta della mitologia del mondo! La domanda che hai fatto, se ci sono altri personaggi da cui abbiamo preso ispirazione, è interessante in questo caso perché... è chiaro che si tratta del concetto base della saga stessa!
- Esistono personaggi che nascono da altre persone, reali o fittizie, che hanno caratteristiche interessanti che ci piacerebbe sfruttare nelle nostre storie. Nella maggior parte dei casi si tratta solo dell'aspetto fisico e di alcune minuscole componenti caratteriali che troviamo divertenti, ma per il resto vengono sviluppate in modo da allontanarsi tantissimo dalle originali (volente o nolente, perché tanto comandano i personaggi, mica noi).
- Esistono poi i "cloni": personaggi copiati direttamente da persone, a cui è stato cambiato il nome e poco altro. Di solito, comunque, dopo tre capitoli iniziano ad avere un passato completamente diverso ed entro la fine di un libro si sono adattati al nuovo universo narrativo in modo da essere quasi irriconoscibili. Eh, è proprio vero che le condizioni in cui viviamo ci cambiano! Non usiamo mai il processo di "clonazione" prendendo come base i personaggi di qualcun altro, non importa quanto famoso sia, perché ci da proprio fastidio l'idea di rubare dalla creatività di qualcuno. E poi perché il clone deve essere sempre ispirato ad una persona vera! Uno dei nostri esempi più eclatanti è Manuel Karas.
- Infine ci sono i rarissimi, nell'ordine di poche unità: persone vere e proprie che si traspongono nella storia. E non saprete mai chi sono, perché altrimenti capireste chi siamo noi e capireste come mai questi personaggi hanno un'influenza particolare sulla narrazione. Questo rimarrà per sempre (forse) un segreto!

Per finire, ecco un minuscolo elenco di alcuni personaggi del Cammino che sono stati ispirati da altre persone/personaggi, con specificate anche le caratteristiche che li accomunano. Ovviamente NON è una lista completa, perché altrimenti questa risposta non finisce più:
 
- Lilith: ispirata da (ovviamente) Lilith, prima moglie di Adamo, presente nelle antiche religioni mesopotamiche, madre dei demoni. Hanno in comune i lunghi capelli rossi, la fiera non-sottomissione agli uomini e l'essere antichissime. Lei è una figura chiave, fra le più potenti di tutto il Cammino delle Leggende!
 
- Vlad Dracula: ispirato da (anche qui non ci vuole un genio), Vlad III di Valacchia Hagyak Dracul. Hanno in comune la storia familiare e l'esere stati Voivoda (principi) di Valacchia. Non hanno, ovviamente, in comune l'essere vampiri (anche se si è sparlato tanto di Vlad III, che come saprete ha anche ispirato il Dracula di Bram Stoker!)
 
- Sheridan Grimm: ispirata (anche lei) da the Undertaker, in particolare dalla sua versione d'esordio "l'original deadman", quello che non parlava mai. Molti ministri oscuri sono ispirati da Undertaker, con caratteristiche diverse ovviamente, ma lui ci ha ispirato l'intero concetto tantissimo tempo fa. Insomma, Sheridan è l'Original Deadman, ma femmina e un pochetto (tanto) più selvatica.
Si nota, l'ispirazione?

- Sir Mikhail Esuriens: di base abbiamo visto una foto di Mika (il cantante) con i capelli pettinati all'indietro e abbiamo pensato: questo sarebbe un design formidabile per un demone. E così ci abbiamo fatto un demone.
L'ispirazione finisce più o meno qui, visto che da quel che ne sappiamo Mika non ha sei tentacoli, non è alto più di due metri (anche se è altissimo, eh), non ha la voce cavernosa, non ha la bocca enorme e non mangia le persone. Ma non vogliamo parlarne troppo per non rischiare spoilers!
Lui ci porta fortuna! Vinciamo ogni cosa a cui lo facciamo partecipare!
 
John Fox: il caro amico di Mark McWoodland, è ispirato da un altro wrestler: JBL.
Se c'è una cosa che di certo ha mantenuto, rispetto alla sua ispirazione, è l'iconico cappello bianco da cowboy. E poi sono ricchi, tutti e due.
Di solito John porta gli occhiali, ma abbiamo trovato un disegno senza così si vede meglio la somiglianza!
 
- Thomas Wolf: il licantropo divino, ancora quasi sconosciuto nelle storie che abbiamo pubblicato su internet, ma destinato ad avere una parte importantissima nella trama, è ispirato da Will Graham/Hugh Dancy. Così quando faranno un film della nostra roba, avremo un pretesto per infilare Hugh Dancy nel cast di forza bruta, ecco.
Tutti amano Thomas Wolf, anche se non è ancora comparso da nessuna parte.
 
-September Aster: non è ispirato assolutamente a nessuno, ma ci sembra degno di nota dire che dopo tanti anni dalla sua creazione abbiamo visto la faccia di un uomo che è identico a come l'abbiamo immaginato: Ed Sheeran. Cioè, è una cosa strana, ma ci sta, no?
Ovviamente September ed Ed Sheeran, a parte la faccia, non hanno niente in comune. Niente, neanche la condizione fisica, neanche l'altezza, neanche la provenienza. Solo la faccia.

- Irata Argenti: personaggio ispirato da Filippo Cavicciuoli, conosciuto anche come Filippo Argenti o Argente, persona realmente esistita che compare all'interno della Divina Commedia di Dante Alighieri e del Decamerone di Boccaccio, ma anche (in un mix psico-fisico) alla cantante Emma Marrone.
Giuriamo che la storia dell'Accademonia esiste. Per ora però è scritta su carta.

- Emilio Pietro Lino: l'impiegato germafobico che combatte i vampiri non è ispirato a nessuno in particolare, ma sappiamo da chi dovrebbe essere interpretato: Michael Emerson. Così il livello generale del cast salirebbe di tipo... cento punti.
Michael Emerson è il miglior attore dell'universo. Se non lo conoscete, conoscetelo.
 
- Ludo e Ludia, il preside/presidi (lunga storia) dell'Accademonia, è ispirato (solo fisicamente) a Ludovico Tersigni. Fine dell'ispirazione. Neanche siamo fan di Ludovico Tersigni, ci è parso solo che avesse l'aspetto giusto (e abbiamo anche fatto la versione femminile). E poi c'è anche un altro dettaglio sul perché dovesse essere Tersigni, ma per ora lo teniamo segreto ;).
(E non sappiamo neanche se vogliamo che sia Tersigni ad interpretare Ludo in un'ipotetica versione televisiva/cinematografica, pur avendo la faccia perfetta. Ci basterebbe chiunque gli somigli).

Ludovico Tersigni, ma sdoppiato, metà donna e metà uomo e che gioca d'azzardo.
 
- Falco, l'adorabile burocrate de "Lo Spazioporto", è ispirato (proprio come Sir Mikhail) a Mika! Ma fra loro le cose in comune sono di più: per esempio hanno un accento e sanno cantare. Sono entrambi espansivi ed eccentrici.
Falco è un po' più piccolino di Mika, per quanto riguarda l'altezza, ma sotto le giacchette firmate nasconde un corpo fortissimo e muscoli d'acciaio!
Con Sir Mikhail possono fare la scala: Sir Mikhail è magrissimo e altissimo, Mika è alto e slanciato, Falco è normale ma muscolosetto.
Falco NON è Mika, questo perché Mika invece è un personaggio segreto dello Spazioporto. Ops, spoiler? Naaah. Esistono tutti e due nello stesso mondo. E la gente trova strano che si somiglino.
 
-Emmanuel Sigismondo Brambilla, detto Manuel Karas: è Manuel Agnelli leggermente più grasso e con una passione malsana per le uova, che ha realizzato il suo desiderio di diventare archeologo (una cosa che al vero Manuel piacerebbe), si è tatuato sulla gamba un elvisauro (Cryolophosaurus ellioti) e che va ad insegnare in una scuola infernale. Non è un demone, non è un personaggio magico, è un umano, è Manuel Agnelli. Vostro onore, non abbiamo nient'altro da aggiungere.
Ha pure una storia tutta sua: La Cattedra del Giocatore


Ce ne sono altri come avrete capito (alcuni moooolto ovviamente presi dalla mitologia), ma questi sono quelli che ci siamo immediatamente ricordati!

 


 

Volete leggere le risposte ad altre domande? Andate all'archivio! E se quel che volete sapere non c'è, fate una domanda voi ;)

Domanda e risposta: mitologia norrena

ArtistaFrancescoTerr: Ci sono alcune parti delle storie che avete creato prendendo ispirazione anche dalla mitologia norrena like Fenrir e i nani e poi gli elfi di J.R.R.Tolkien? 


Risposta:
Per quanto riguarda Fenrir, sì, abbiamo preso ispirazione dalla mitologia norrena! Anzi, abbiamo cercato proprio di rimanere quanto più aderenti possibili al mito originale: il nostro Fenrir è nato dall'unione tra il dio Loki e la gigantessa Angrboða, è stato successivamente intrappolato sull'isola di Lyngvu con una catena magica, l'unica in grado di trattenere la sua potenza immensa.
La cattura di Fenrir, Dorothy Hearthy (1909).
Quando sarà liberato (e si riunirà con la sua anima vagante ed incarnata di generazione in generazione in un licantropo diverso, dettaglio che invece non proviene dalla mitologia norrena), avrà inizio il Ragnarok. (E secondo noi vi piacerà, leggere del nostro Ragnarok)
Insomma, è molto "canonico".
 
Con i nani e gli elfi, invece, abbiamo preferito discostarci moltissimo dal modo classico di dipingerli, non perché quelli di J.R.R. Tolkien non siano fantastici (ehi, giochiamo a Dungeons&Dragons e amiamo interpretare quel tipo di elfi e di nani!), ma piuttosto per necessità di trama e di worldbuilding. Insomma, avevamo in mente delle idee abbastanza fighe su come sono nati elfi e nani, perciò abbiamo dovuto necessariamente fare qualcosa di nuovo.
I nostri elfi sono estremamente diversificati fra loro (anche se, ovviamente, hanno tutti le orecchie a punta!) e nascono da simulacri di drago che sono stati resi fertili da tecniche estremamente avanzate di magia e biotecnologia. Insomma, gli elfi sono figli dei draghi! Proprio questo dona loro una vita estremamente lunga.
A seconda dei draghi da cui derivano, hanno aspetti e caratteristiche diverse tra loro: ad esempio gli elfi dei boschi, allegri, snelli, esperti della natura silvestre, sono figli dei simulacri dei draghi verdi. Ma ci sarà tempo per parlare degli elfi, è una cosa a cui vogliamo dedicare un po' di spazio.
 
I nani, invece, non hanno origine da chissà quale nobile specie magica, né tantomeno possono incrociarsi con tutte le altre specie umanoidi senzienti, in quanto si sono evoluti dalle... talpe! O meglio, da uno dei tanti mammiferi fossori antichi, che avevano caratteristiche talpoidi.
Filogeneticamente è difficile capire esattamente dove si collocano, visto che anche oggi le talpe dimostrano una convergenza evolutiva impressionante: le talpe eurasiatiche e nordamericane, le talpe dorate sudafricane e le talpe marsupiali australiane, pur appartenendo ad ordini differenti ed essendosi evolute in zone geografiche molto distanti tra loro, hanno occupato la stessa nicchia ecologica, sviluppando caratteri anatomici e meccanismi di adattamento fisiologico estremamente simili. Insomma, ordini diversi, animali non imparentati, ma che sembrano tutti uguali esternamente!
Ed è da una di queste specie che si sono evoluti i nostri nani, che quindi hanno caratteristiche completamente diverse da quelli dei tolkieniani o della mitologia norrena: 
- Mani adattate alla vita fossoria, con grandi unghie
- Corpo ricoperto di pelo setoso
- Una gran quantità di sensibilissime vibrisse che spuntano dalla faccia
- Occhi piccoli e scuri.

Anche per quanto riguarda i nostri nani ne esistono specie diverse, ognuna di loro derivata da un tipo diverso di talpa primitiva!



domenica 4 dicembre 2022

+Archivio delle domande!+

Avete domande per i Cactus di Fuoco? Domande sui loro personaggi, sulle loro storie, sul worldbuilding?
Qui trovate le risposte. E se le risposte non ci sono... fate le domande!
 

Non abbiamo potuto fare a meno di notare che i nostri lettori hanno MIGLIAIA di domande. E, per fortuna, noi siamo in grado di rispondere! Dopotutto siamo o no i creatori?
E così abbiamo deciso di creare questo archivio delle domande, dove potete chiedere quello che volete. Qual'è il colore preferito di un personaggio? Come funziona un certo incantesimo? Il vostro favorito possiede animali domestici? Qual'è il segno zodiacale del vostro supercattivo del cuore?

Ovviamente non potremo rispondere a tutte le domande in maniera diretta, rischiando di fare spoiler troppo importanti per la trama, ma proveremo a fare del nostro meglio!

 
Indice:
 

Saga: NUOVO MONDO OSCURO


Saga: BELARDA E I MONDI

giovedì 1 dicembre 2022

Novembre 2022 - Cosa abbiamo creato?

Novembre 2022 è finito: Ecco cosa abbiamo postato online questo mese, grazie anche al supporto dei nostri beneamati patrons!



+++DISEGNO++++
 
Il Cammino delle Leggende (The Way Of Legends) / Nuovo mondo oscuro (New Dark World) OCs
Catcus | Whistle & Chatterbox | Big buff Osvald | Narbok Profile | First sketch of Osvald | Osvald and Florio | Puck + Rural Puck | Briscola | Bite behind the head | Looking at you | Osvald wearing a tie | Osvald profile | Honey fun-guy | The Throne of the Hunter | Pale king of roses |
 
Commissions   

A supernatural battle | New trio in an old castle | Heroic wolf | Garmr transformation | Golden Armor | Diving into the adventure | Garmr reference sheet | Family men's charm | Commission - Two transformations (Black and white) | Double Fullmon Madness |

Other
 
Patrons Only! 
Supernatural battle (pack for patrons) | The Hero with Star Knives (pack for patrons) | Chibi Gargoyles sketches (WIP) | Gargoyle pinups 1 (WIP) | Two transformations (WIP) | Studying dark magic (WIP) | Come at me bro (WIP) | Double Fullmoon Madness (pack for patrons) | Study on a fairy dragon (WIP) | Bone Wolf (WIP) |

+++SCRITTURA+++

L'Inverno delle Rose

5. La promessa di Leon | 6. Leone in gabbia | 7. Se vuoi vivere | 8. Rendersi preda inerte dei pericoli del mondo! | 9. La prima violenza | 10. Nascondino con Jeanine | 11. Non è il corpo, è la mente | 12. Il Malessere | 13. Sogno di stelle, un licantropo, un pezzo di carne | 14. Birky | 15. Coming out | 16. Quel che fanno i genitori | 17. L'Osvald perduto | 18. "Hai fatto esplodere il mio tipo?" | 19. Il momento che arriva | 20. Felpa-Rossonera e Camicia-da-Boss | 21. La strada no, la strada sì |


+ Altro +


Totale dei lavori pubblicati:68

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martedì 1 novembre 2022

Ottobre 2022 - Cosa abbiamo creato?


Furry, anthro and animals (not commissions)  
Minis 288 - Selene | Minis 289 - Flint | Morrighan sketch |
 
Commissions   

Candlelight monster fight (black and white) | Gargoyle snuggles | Garmr human form | Garmr's eyes | Garm's expressions | Gargoyleween (It's not a costume on a costume) | The Hero with Star Knives (black and white) | Amber Armor | Furry seance | Full of candies |

Other
 
Patrons Only! 


+++SCRITTURA+++

L'Inverno delle Rose

2. Soffrire | 3. Valutazione 1 | 4. Meoalvario |


Iris letalis  

8. Celle e gabbie [Blog][Wattpad] | 9. Il finale giusto [Blog][Wattpad] |


Blog posts  

New York Hall City Station |


Totale dei lavori pubblicati:71

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mercoledì 26 ottobre 2022

Iris Letalis 9. Il finale giusto

 


Cattelan si grattava una guancia guardando lo schermo del portatile. Il finale per il suo nuovo libro, “Timmy e l’orsetto bordeaux”, non ne voleva sapere di venir fuori.
Lo scrittore aveva provato a rimescolare gli eventi della narrazione, a riscrivere Timmy come un alieno, a far diventare l’orsetto una femmina, ma niente, nessun finale funzionava. Si spettinò i capelli, sbuffò, chiuse il documento, lo riaprì. Poi ebbe una folgorante idea che, avesse voluto il dio della scrittura, forse era proprio quella giusta. Le sue dita iniziarono a digitare freneticamente:

“Timmy e l’orsetto bordeaux erano finalmente insieme nel giardino, dopo tante peripezie. Il peluche era un po’ sporco, un piede era un pochino strappato, ma si poteva riparare! E anche pulire, certo.
«Imparerò a cucire per te» Disse Timmy «Anche se ho sempre pensato che fosse una cosa da femmina, ora ho capito che è solo una delle tante cose che si fanno per gli amici! E io imparerò perché ti voglio tanto bene!».
L’orsetto bordeaux abbassò lo sguardo. Non era proprio triste triste, ma qualche cosa non andava.
«Quanto dovrò aspettare per essere cucito?» Disse
«Solo un po’, amico mio! E poi sarai come nuovo!».
In quel momento arrivò un altro bambino, più vecchio di Timmy. Era proprio lui, il bullo Tommy, che Timmy non aveva mai sopportato!
«Lascia stare quel Timmy!» Disse Tommy «Io so cucire già adesso, me lo ha insegnato mio papà che è un sarto famoso che fa i completi per i motociclisti tosti e per i lottatori di wrestling! E poi ti darò anche un nome, perché quello scemo di Timmy non te ne ha dato uno anche se vi conoscete da due mesi!».
L’orsetto bordeaux guardò Tommy, poi Timmy, e gli si leggeva sul musetto che lui avrebbe voluto essere riparato adesso, non aspettare che qualcuno imparasse come farlo, e che voleva anche un nome.
Però disse: «Timmy, tu sei il mio padroncino e io non ti tradirò per il bullo Tommy!».
Timmy però era un bambino buono e intelligente, che voleva davvero bene all’orsetto bordeaux, perciò capì una cosa molto importante: che l’orsetto sarebbe stato meglio insieme a Tommy, che era ricco, aveva un papà sarto e sapeva cucire. Fu per questo che Timmy disse:
«Caro il mio orsetto bordeaux, io ti voglio un mondo di bene! E sono contento che sei fedele a me, ma devo dirti una cosa molto importante: devi andare insieme a Tommy. Tommy è cattivo con me, è vero, ma non con te! Lui voleva che tu fossi il suo orsetto fin da quando ti sei animato alla Piazza delle Magie! Se ti romperai, lui ti ricucirà, se ti sporcherai lui ti laverà, se ti perderai lui manderà le sue guardie a cercarti e poi sono sicuro che ti darà un nome bellissimo, perché è molto creativo a dare soprannomi buffi a tutti quanti a scuola. Starai bene con lui, meglio che con me».
L’orsetto bordeaux abbracciò Timmy forte forte, stringendolo fra le morbide zampette, e gli disse all’orecchio:
«Il più buono di tutti sei sempre tu, però».
Tommy non credeva alle sue orecchie! Finalmente il bellissimo orsetto bordeaux, l’unico giocattolo parlante della città di Arcobalenia, era suo! Non disse grazie, perché era pur sempre un bullo, ma diede la mano a Timmy.
«Ora non siamo più nemici» Dichiarò «Perché io e te vogliamo bene allo stesso orsetto»
«Sì, non siamo più nemici» disse Timmy.
Tommy prese per mano l’orsetto bordeaux e se ne andò. Timmy era un po’ triste, ma più ancora che triste era felice, perché sapeva che l’orsetto sarebbe stato davvero bene. Aveva imparato una lezione molto importante, il bravo bambino: che a volte, quando ami qualcuno, devi lasciarlo andare via.

FINE.”

Soddisfattissimo, Cattelan ricontrollò velocemente il documento, poi lo allegò ad un’e-mail e lo inviò al suo editore. Attese qualche istante, fissando ancora lo schermo come in trance, poi si alzò e fece un balletto di vittoria, canticchiando a mezza bocca una melodia che credeva di aver inventato in quel momento, ma che in realtà aveva sentito una notte nel lontano 1999.
Decise che avrebbe stampato e rilegato una copia da sé e l’avrebbe regalata a Mika quando sarebbe andato a vederlo al torneo.
«E vedremo se anche questo non ti piacerà!» Esclamò, parlando al vuoto «Vedremo se anche qui manca il pathos, come dici tu!».
Sentì che gli occhi gli si inumidivano un poco. Si disse che era per colpa delle ore passate davanti al computer, ma stava mentendo a sé stesso.
Dall’angolo un peluche a forma di orsetto, bordeaux, lo guardava senza vederlo con i suoi occhietti di plastica neri. Aveva uno strappo su una zampa, da cui si intravedeva l’imbottitura ormai ingiallita.
Cattelan non aveva mai imparato a cucire.

 
 

sabato 22 ottobre 2022

New York City Hall station

Oggi vi portiamo a spasso per gli Stati Uniti! Beh, non proprio a spasso, d'accordo, ma diciamo che vi teniamo per mano mentre esploriamo qualcosa di nuovo.

Il capitolo "La Stazione Fantasma" del nostro libro "Deus Ex Machina" (che, gaudete gaudete, è già fra i finalisti dei Wattys di quest'anno) è ambientato in un posto molto particolare. Alcuni credono che quel posto non esista, ma in realtà... c'è! E ne approfittiamo per farvi vedere com'è fatto nella realtà. Benvenuti alla New York City Hall Station, la più bella stazione abbandonata della Grande Mela:

https://furiarossa.tumblr.com/post/698809368930664448/magicalandsomeweirdhometours-welcome-to-the

venerdì 21 ottobre 2022

Iris Letalis 8. Celle e gabbie

 
  +INDICE+


Erano le nove di mattina. Mika fu ricondotto nella sala d’aspetto dopo aver passato la notte in cella.
«Sei fortunato che il tuo ragazzo non ha voluto sporgere denuncia» Gli disse la poliziotta che lo stava scortando «È pure venuto a pregare di liberarti, che era colpa sua, che non c’è reato»
«Achille non è il mio ragazzo» grugnì Mika, cupo
«Già, immagino che non lo sia più, dopo quello che è successo. Ma senti a me: devi imparare a contenere la rabbia e a gestirla. Non va bene questa cosa che picchi la gente. Ti inguai soltanto. E poi se grande e grosso, fai male a qualcuno»
«Pure Achille è grande e grosso»
«È vero. E infatti hai visto che lividi che ti son venuti fuori?».
Passarono di lato ad un agente che stava conducendo un criminale in manette nella direzione opposta, giù nelle carceri. Il pregiudicato, un uomo di mezz’età con la mascella quadrata e gli occhi iniettati di sangue, si girò a guardare il retro dei pantaloni lucenti di Mika, fischiò e fece un commentaccio. Il pugile diventò rosso e strinse i denti.
«Non vuoi picchiarlo» Gli ricordò la poliziotta, severa
«Voglio ucciderlo» sibilò Mika
«Benvenuto nel mondo di noi donne. Noi non ce ne andiamo in giro ad uccidere tutti i maschi che fanno qualcosa del genere, altrimenti il mondo sarebbe spopolato»
«Forse dovete. Così smettono»
«Facile parlare per te: sei grosso e forte. E sei un maschio»
«Una volta non ero grosso e forte» commentò Mika con amarezza.
Il corridoio terminò. Ad aspettare Mika c’erano Cattelan, Emma, Marracash e persino Achille Lauro, con indosso un’elaborata e costosa camicia di Versace su attillati pantaloni a zampa d’elefante di colore fucsia.
«Non ucciderlo» Raccomandò la poliziotta «Sei libero. Ma vedi di non farti più segnalare a disturbare la quiete pubblica. Vai».
Mika si avvicinò al gruppetto, senza togliere gli occhi di dosso ad Achille. Il pugile biondo si stava guardando le unghie perfettamente curate, ignorandolo in maniera deliberata, ghignante.
«Perché hai fatto vincere me?» Domandò duramente Mika
«Amico, tu hai vinto» rispose Achille, finalmente guardandolo
«No. Tu potevi, ancora, combattere»
«Secondo te sono scemo che mi faccio massacrare da te» Achille gli diede due schiaffetti leggerissimi «Te sei matto, amico mio. Hai vinto, sei stato bravo, ma col cavolo che ci metto tutto l’impegno a prende’ cazzotti ‘n faccia, senza manco il paradenti, senza manco una posta in palio, in un incontro clandestino. Sali su un ring vero e poi ne riparliamo».
Mika si girò verso Cattelan.
«Ciao» Gli disse, con un entusiasmo quasi aggressivo
«Oh, ciao» replicò Cattelan, mettendo avanti le manicomio«Ciao a tutti. Ciao Emma!»
«Ciao tesoro» rispose la donna, alzando un pugno chiuso «Qui per supportarti»
«Grazie, Emma!» il sorriso effimero che era comparso sul volto di Mika scomparve quando lui si rivolse di nuovo a Cattelan «Fammi arrivare su un vero ring»
«Sì, vabbè, senza neanche passare dal via» rise Alessandro «Non è facile, lo sai?»
«È facilissimo» lo interruppe Marracash «Partecipa al mio torneo, il Luna Loca, e io ti iscriverò ad una palestra di pugilato, poi all’albo dei professionisti, e ti seguo fino a farti decollare la carriera. Ti rendo un pugile vero… ovviamente devi firmarmi un contratto, ma non sarebbe neanche il primo grande pro che scopro. Guarda Achille: lui era un dilettantino che ho seguito fino alla grandezza. Non è vero, eh?»
«Vero sì» confermò il biondo, appoggiandosi con il gomito alla spalla di Marracash «Questo qui m’ha tirato fuori da un giro brutto brutto, m’ha aiutato a darmi una ripulita e m’ha fatto pugile. Ti ci puoi fidare Mika, te c’hai il potenziale, ti fa campione mondiale».
Mika guardò Cattelan, che faceva “no no” con la testa, lo sguardo spiritato, poi guardò Achille e Marracash, con le loro facce piene di promesse, e infine Emma.
«Che faccio?» Le chiese «Mi fido?»
«Ah, beh…» disse la donna «… Marra è il disonesto più onesto che conosco. Io sono forse dieci anni che lavoro con lui e mi sono sempre trovata bene. Mollalo a quel Cattelan, che ti tratta pure male, e fatti una bella carriera come Cristo comanda, amore».
In quel momento, Alessandro Cattelan si rese conto che quelli lì avevano ragione: che carriera poteva garantire a Mika lui, in quell’esatto momento? Solo una traballante, effimera, e anche se lo avesse effettivamente iscritto all’albo dei professionisti, non sarebbe stato in grado di procurargli match prestigiosi come quelli che gli avrebbe dato Marracash. E poi quello lì aveva scoperto Achille Lauro! Ecco perché un professionista di quel livello aveva accettato di partecipare ad un incontro a sorpresa organizzato in maniera un po’ approssimativa: c’era conoscenza fra i due, forse affetto, e probabilmente un contratto legalmente vincolante. D’altronde però, perché si preoccupava così? Lui voleva liberarsi di Mika, no? Era un piantagrane istintivo ed infantile che faceva a botte con chiunque, difficile da gestire, e che fin dall’inizio Alessandro aveva pensato di mollare a Marracash per fare qualche soldo facile e poi dimenticarsene…
«Giusto» Disse Cattelan, congiungendo le mani a pugno «Era pure nel contratto. Mika, da adesso in poi il mio lavoro con te è finito: il tuo nuovo manager è Marracash. Buona fortuna»
«Grazie» rispose il pugile bruno, sorpreso «Ehi, aspetta, dove… dove vai?»
«A casa. Ho tantissime cose da fare, davvero. Ti verrò a vedere al Luna Loca, te lo prometto! Ma ora devo finire un libro, altrimenti il mio editore mi ammazza… ciao Mika! E arrivederci a tutti quanti!».
Alessandro Cattelan non attese la risposta di nessuno, fece dietro-front e se ne andò a passo di marcia.
«Secondo me mo’ va a casa e piagne» Tirò ad indovinare Achille Lauro
«Non curatevi di lui» disse Marracash «Ad Alessandro non importa che dei soldi. Il dio denaro! Ma ora, Mika, sei dei nostri. Fai parte della nostra famiglia. E noi ti renderemo famoso» mise una mano sulla spalla del pugile dai capelli bruni, stringendo gentilmente le dita «Come hai passato la notte in carcere, amico mio? Stai bene?»
«Eh, infatti» rincarò Emma, stringendosi a loro.
Mika alzò gli occhi al soffitto per radunare ricordi ed idee, seguendo per un po’ il profilo fluttuante di una vecchia ragnatela disabitata che pendeva fra due crepe. Poi aprì la bocca ed iniziò a raccontare.
«Era quasi buio quando sono venuto qui. Mi hanno chiuso in una, una…»
«Cella?» suggerì Emma
«Sì, cella, da solo. Sembrava che avevano paura. Io ero arrabbiato, ma non avevo paura… mi succede spesso, passo la notte in cella. Per le botte, è sempre per le botte. È venuto il buio poi, e si è accesa, fwum! Si è accesa questa lampada gialla e poi ha iniziato a fare un po’ di freddo, perché avevo solo i pantaloni» si strattonò l’elastico dei calzoncini «E avevo anche fame e sete ma ero solo, non c’era nessuno. Dopo un poco, forse tre o quattro ore, che fuori era molto buio, è arrivato un altro nella mia… nella mia cella. Ho chiesto all’agente se potevo avere dell’acqua e poi che avevo freddo e lui mi ha dato una botta con il mazzo delle chiavi sulle dita e se n’è andato»
«Chi è questo?!» domandò Emma, arrabbiatissima «Se lo acchiappo gli faccio sputare pure la parmigiana che ha mangiato nel novantaquattro»
«Uno con l’anello» lo descrisse Mika, mostrando l’anulare della sinistra «Anello da marito, d’oro»
«Vuoi dire la fede, tesoro?»
«La fede, sì. E poi una faccia bella, gli occhi blu, i baffi»
«Bella, sì, come no. Gliela spacco appena lo vedo»
«Non metterti nei guai per me» la pregò Mika «Ci sono già io che finisco in prigione, tu non va bene»
«Amore, non ti preoccupare per me. E poi cosa è successo?»
«Quello nuovo, dentro la cella con me, mi ha parlato. Mi ha detto che lui era innocente, che dovevo aiutarlo… forse era un poco drunk… ehm…»
«Ubriaco?»
«Ubriacco, sì»
«Ubriaco. Una c sola, amore. E che ha fatto questo ubriaco?»
«Niente, cioè, ha pianto. Sua figlia non voleva che lui andasse in prigione di nuovo e se lo scopriva, mi ha detto lui, non gli voleva più bene. Gli ho detto io che sua figlia non smette di volergli bene solo per quello, che se lo ha detto è per spaventarlo, per tenerlo lontano dai guai. Quando si è ripreso un poco, che stava meglio, lui mi ha dato il cappotto perché era piena notte e io stavo tremando» Mika si poggiò i palmi aperti sulle spalle, incrociando le braccia sul petto, e finse un brivido «Ed era caldo, perché c’era stato lui dentro, e sono stato un po’ meglio. Poi ci siamo messi vicini e abbiamo dormito e poi è venuto il giorno e mi hanno detto che era venuto Achille e non c’era denuncia, che ero libero perché non c’era reato. Me l’hanno detto tre volte» alzò tre dita della mano sinistra «E mi hanno portato da voi»
«Oh, amore… quindi hai ancora sete?» indagò Emma
«Sì, molta. Ho la bocca asciutta come il deserto».
Achille Lauro frugò in una borsa di pelle (costosa, come il resto del suo vestiario) che stava appoggiata su una delle sedie di plastica e ne estrasse una lattina verde di Monster, una bevanda energetica ipercaiffeinizzata.
«Tiè, bevi fratello» Disse, lanciandola a Mika che la afferrò al volo «Questa qua te rimette ar monno, tipo che ti svegli dopo otto ore di sonno continuate».
Il pugile bruno si rigirò la lattina fra le mani, poi tirò la linguetta metallica per aprirla.
«Grazie, Achille» Disse, poi iniziò a tracannare la bevanda
«St’attento che è frizzante» lo mise in guardia il biondo «No tutta a ‘na vorta, che te la senti pure dentro ar naso!».
Mika staccò la bocca dalla lattina e fece un verso acuto, prolungato.
«It’s sparkly! Damn, it’s sparkly!» Si lamentò, ma dopo un attimo stava già bevendo il resto.
Marracash e i suoi lo portarono a fare colazione al Suave, dove gli servirono un cornetto caldo al cioccolato, un cappuccino, un bicchierone di spremuta di succo d’arancia e alcune paste fresche.
Mentre Mika mangiava di gusto, Nicky il cameriere arrivò portando i suoi vestiti ben piegati.
«Signore» Disse «Li ha lasciati nell’arena. Fra ieri sera e stamattina il suo cellulare, nella tasca dei suoi pantaloni, ha squillato innumerevoli volte».
Mika si strozzò con il succo d’arancia, tossì dieci volte (con Emma che gli batteva la schiena) e poi, con gli occhi spalancati e ancora lacrimanti, guardò Nicky.
«Il mio telefono?» Domandò, con una voce rasposa da fumatore
«Sì signore» il cameriere gli tese tutti i vestiti.
Mika afferrò il malloppo, se lo mise sulle gambe ed iniziò a rovistare nelle tasche dei pantaloni finché non ne estrasse lo smartphone.
«Mamma!» Esclamò, componendo il numero più in fretta che poteva.
Emma rise. «Oh, hai perso le chiamate di tua madre? Sono guai adesso, bello mio».
Mika si portò il telefono all’orecchio, osando timidamente dire: «Mamàn?».
Dall’altoparlante dell’apparecchietto venne fuori una sequela di parole in francese, vomitate fuori a volume altissimo.
«Meno male che sono orfano» Commentò Nicky, sollevato
«Naaah, la cosa migliore è avere genitori chill come i miei» gli disse Emma «Loro sono super rilassati qualsiasi cosa faccio perché si fidano di me»
«I miei mi tenevano chiuso in gabbia, quand’ero piccolo»
«Per davvero?» Emma aggrottò le sopracciglia, scostando la sedia alla sua sinistra per invitare Nicky a sedersi, così avrebbe potuto ascoltarlo bene anche se a destra Mika stava animatamente parlando con sua madre «Vieni qua, non lo sapevo…».
Il piccolo cameriere dai capelli verdi prese posto accanto alla pugilessa.
«I miei erano iperprotettivi» Spiegò «Mi tenevano sempre chiuso. Non sono andato all’asilo e non ho mai incontrato i miei cugini. Una volta ho cercato di raggiungere dei bambini che giocavano in strada, perché li avevo sentiti ridere dalla finestra, e sono uscito sulle scale del condominio. I miei se ne sono accorti prima che potessi scendere le scale… mi hanno fatto fare su misura una grande gabbia, sei metri per tre, e mi ci hanno chiuso dentro. Per la mia sicurezza. Avevo sei anni circa, mi facevano uscire solo per andare in bagno»
«Erano veramente matti i tuoi genitori» commentò Emma, allibita «Mi dispiace un sacco, Nick»
«Oh, non preoccuparti. Un giorno sono usciti per andare a fare la spesa e sono morti, quando avevo otto anni. Io sono rimasto due giorni chiuso in gabbia, ma avevo da bere e qualcosina da mangiare, poi i miei zii sono entrati nell’appartamento e mi hanno trovato, quindi tutto okay. Sto bene adesso, è da quando avevo otto anni che nessuno mi chiude più in gabbia… il mio psichiatra dice che l’ho superata bene»
«Oh tesoro» Emma gli prese la mano e la tenne stretta «I tuoi genitori non erano iperprotettivi, erano dei bastardi!»
«Non è che mi picchiavano o niente, avevano solo paura che mi facessi male»
«E quindi t’hanno fatto male loro, chiudendoti dentro una gabbia? Ma mandali a quel paese, no?»
«Non me la sento di giudicarli. Tutti facciamo i nostri errori»
«Tipo chiudere un bambino in una schifo di gabbia?»
«Al gruppo di supporto, quando ero piccolo, ho incontrato bambini che avevano genitori molto peggiori dei miei. Tu sei fortunata Emma, te lo devi ricordare… cioè… cioè, signora Marrone, lei è fortunata, lei» le guance di Nicky avvamparono di vergogna.
«Che te ne frega? Dammi del tu» Emma gli sorrise «E non è che perché c’è qualcuno che sta peggio non ti devi indignare. C’è sempre qualcuno che sta peggio di noi, Nicky, sempre! E allora che facciamo, ci facciamo mettere i piedi in testa da chiunque?»
«Ormai è passato»
«Hai ragione, è passato. Ma non significa che devi pensare mai di essertelo meritato, Nicky, o che fosse qualcosa di normale e gli altri sono stati solo fortunati. Tu ti meritavi quello che si meritavano tutti gli altri bambini».
Gli occhi del piccolo cameriere si fecero lucidi. «Devo… d-devo andare» Balbettò «Una cosa d-di là, in cucina».
«Sì, sì, vai. Vai nelle cucine» Emma gli lasciò la mano, lo guardò allontanarsi e aggiunse «Le cucine che non esistono, lo sai tu e lo so io».
Mika poggiò lo smartphone sul tavolo e prese a rivestirsi, cominciando dalla maglia.
«Che dice tua mamma?» Gli domandò Emma, appoggiandosi il mento sulle mani
«Che se non vado subito da lei, mi fa chiudere in una voliera per i pappagalli» rispose Mika
«E… pensi che lo farebbe?» indagò lei preoccupata.
Mika si bloccò, i pantaloni in mano, lo sguardo perplesso. «Certo che no!» Rispose.
Emma tirò un sospiro di sollievo.
 
 
 

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