lunedì 17 febbraio 2025

Quando qualcuno ti dice di "rispettare il canon".

Ci credete che qualcuno, in una grammatica zoppicante e con una punteggiatura che, generosamente, potremmo definire "sbagliata" ci ha appena taggati in un post sulle ship che "permette" (che permette? Esiste una polizia delle ship?) scrivendo che non possiamo shippare (sì, noi personalmente, c'era una sezione rivolta a noi) Maddie Fenton e Vlad Masters perché non è una ship canonica? Oh, a quanto pare dobbiamo rispettare il canon. Dobbiamo adeguarci, capite, hehe? 

Dobbiamo vedere le cose dal punto di vista di Butch Hartman, il criminale che ha truffato tutte le persone che hanno investito nel suo presunto network (che non ha mai visto la luce), quello omofobo, sessista, quello che ha detto ad una doppiatrice che il suicidio della sua collega era colpa sua, quello che non voleva pagare un artista che gli ha animato un intero pilot... dobbiamo rispettare il canon della sua opera.

Ma anche no?

I lavori trasformativi sono proprio questo, trasformativi, servono per creare qualcosa che ha un appeal diverso, una trama diversa, un mondo diverso. E un lavoro come Danny Phantom, cartone uscito nel 2004, diretto da Butch Hartman, con più buchi di trama di un groviera, è buono principalmente per questo: per essere trasformato.

Il fandom non si è accontentato delle mezze risposte rotte sul mondo dei fantasmi, non si è accontentato dei personaggi bidimensionali, non si è accontentato del finale.

Ognuno fa la sua cosa, ed è questo il bello di Danny Phantom: non il "canon" di Butch Hartman, ma il modo in cui ogni fan riesce a proiettare una parte di sé all'interno della storia. Quindi no, non ce ne frega assolutamente niente di "rispettare" il canon. Il canon non esiste, contraddice continuamente sé stesso, ha una linea temporale che nella realtà non potrebbe funzionare, date che non significano nulla, abilità non chiare da parte dei protagonisti, e tante, tante caratterizzazioni mandate a quel paese dalla serie stessa.

Quello che scriviamo (o disegniamo) potrebbe essere perfettamente canon-compliant se guardiamo al modo in cui la serie cambia approccio ai suoi personaggi in modo instabile.

E c'è anche un altra cosa da tenere a mente: anche se lo scrittore originale di un'opera fosse perfettamente rispettabile, anche se amassimo il canon originale, potremmo comunque cimentarci in un lavoro trasformativo, perché creare altri universi con gli stessi personaggi è una lettera d'amore all'originale. Sempre e comunque. 

Per rispondere alla lunghissima domanda originale (ci credete che... bla bla bla... c'è qualcuno che ci rompe le scatole con queste cose?), siamo quasi certi che ci credete.

C'è un sacco di gente modernamente che rompe le scatole su internet, la netiquette è solo un lontano ricordo, e maleducazione e mancanza di "media literacy" regnano supreme. Non siate come loro.

Create, cambiate, shippate, divertitevi, amate quello che fate. Ma ricordatevi di non rompere mai le scatole alla gente per cose stupide come l'aderenza al canon, soprattutto se la persona a cui state rompendo le scatole non ha mai avuto alcuna pretesa di aderenza al canon!

Altrimenti finirete in un mondo dove nessuno vorrà più creare cose per i vostri fandom preferiti, e allora rimarrete senza arte, senza letteratura, senza colore. E allora ve ne potrete stare lì, seduti ad ammirare il vostro canon, per sempre, immutabile e spesso non soddisfacente. Senza arte, senza letteratura, senza colore, senza coffee shop au, senza ship rare, senza mai esplorare le cose dal punto di vista degli altri personaggi, senza mai godersi le fantastiche trasformazioni di un mondo che, senza fan, morirà.

Una storia è contenuta in sé stessa, se nessuno la continua, e non uscirà mai da quella scatola.

Siate le persone che la fanno uscire dalla scatola... e che la fanno vivere per sempre.

 

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