lunedì 31 gennaio 2022

Recensione - Un tè a Chaverton House (Alessia Gazzola)

Dearest Germoglietti, bentornati alle nostre Recensioni Spinose! Oggi sbirciamo coi nostri occhietti curiosi tra le pagine di un libro ancora profumato di stampa fresca, uscito alla fine del 2020; un romanzo molto italiano, con interessanti atmosfere british come può esserlo solo questo incontro letterario tra le ville inglesi di campagna e gli appartamenti con terrazzino a Milano. 
Stiamo parlando di "Un tè a Chaverton House" di Alessia Gazzola! (L'autrice potreste averla sentita nominare, se ve lo state chiedendo, come autrice de "L'Allieva"). 
Questo romanzo ci è stato consigliato non da uno di voi fedeli germoglietti, ma da una bibliotecaria stranita appassionata di cani e Alessia Gazzola, di cui abbiamo voluto seguire il consiglio. Un aneddoto che abbiamo trovato carino è che quest'opera è stata scritta come una serie a puntate: durante la quarantena, non potendo incontrare dal vivo le amiche e la madre, inviava loro un nuovo pezzo di storia ogni giorno. Un gioco da scrittori per la quarantena, se vi può ispirare. Ma vediamo meglio di cosa sa, questo tè a Chaverton House! Immaginate di portare con voi il vostro servizio da tè preferito (anche se non lo possedete ancora, o se lo avete solo immaginato), salite sulla nostra signorile, spinosa carrozza delle recensioni (non temete, le spine sono solo fuori) e inoltriamoci per prima cosa ne... 
 
1. La trama 
Angelica è una ragazza mite ed intelligente, con un talento innegabile per la preparazione di panificati: pane, focacce, biscotti, cornetti, tutto ciò non può che essere squisito se preparato dalle sue abili mani. È la regina del carboidrato. L'ambasciatrice delle farine (e si nota, perché non si fa mistero della morbidezza delle forme della nostra adorabile protagonista). Con un simile talento, che lei coltiva con gioia, è scontato che abbia avuto una vita di successo come panettiera e si sia potuta permettere un appartamento di lusso nel centro di Milano, dove si è trasferita con il suo amato fidanzato... no, aspetta, aspetta, riavvolgi il nastro. 
La trama non è proprio questa. 
Dicevamo, Angelica è una ragazza mite ed intelligente, con un talento per i panificati, un sacco di sfiga e una famiglia pressante che la fa sentire pecora nera e ancora più sfigata, perciò dopo aver lavorato in una panetteria (che è pure fallita) ha fatto l'insegnante di inglese. Poi si è rotta il coccige cercando di difendere dai bulli il suo amico e studente preferito, Giusy, e si è ritirata dall'insegnamento. Lei e il fidanzato si sono lasciati dopo anni di relazione, quando lui e la coinquilina si sono messi assieme e le hanno pure soffiato l'appartamento con veranda che le piaceva tanto. Insomma, tutte le cose più belle della sua vita sembrano andare a rotoli... 
Ma Angelica non è ambiziosa e fluttua serena come una medusa sballottata dalle correnti-occasioni della vita, e anche se non sa ancora che direzione prendere vita non si lascia abbattere. Mentre riempie il vuoto sfornando dolci e prendendo chili (possiamo dire che l'ironia di una protagonista che fa pane tutto il tempo in una storia da quarantena è bellissima?), Angelica trova una pista da seguire, un mistero di famiglia irrisolto: sembra che il bisnonno Angelo, che tutti credevano morto in guerra, sia invece sopravvissuto e rimasto in Inghilterra. Eppure il bisnonno amava la moglie e le figlie, quindi perché avrebbe dovuto abbandonarle? Angelica decide che c'è solo un modo per vederci chiaro in questa faccenda, ed è seguire la pista dei pochi indizi lasciati dal bisnonno: la condurranno fino alla lussuosa Chaverton House, una villa nella campagna inglese che sembra uscita dai libri preferiti della nostra protagonista. Da brava italiana fuori sede, Angelica schifa i locali, frequenta sempre solo un (1) locale e si mette subito a cercare altri italiani con cui parlare, tra cui, a sorpresa, vi è il raffinato Estate Manager di Chaverton House, un tale che ha una gamba malconcia e un cane (malconcio) dagli occhi depressi. Riuscirà la nostra eroina a scoprire la verità sul suo bisnonno e a rimettere in prospettiva la sua vita? Chi è Taratufolo, che ha un nome bellissimo? E perché il cane dell'Estate Manager è tanto afflitto? Lo scoprirete sfogliando il libro, perché noi non ve lo diciamo!  
 
2. La copertina 
Perché se non si giudica un libro dalla copertina, possiamo sempre giudicare la copertina del libro! Quanto è azzeccata? Quanto è bella o memorabile? Ce n'è solo una, edizione Garzanti, ed è abbastanza in tema, questo sì. 
 
Una visitarice solitaria! In effetti, è totalmente sola, la villa non è manco aperta. Sta visitando durante il giorno di chiusura

Una ragazza di spalle con un vestito blu si dirige verso una villa in campagna. La villa sembra impolverata, la ragazza - sempre se si tratta, come si potrebbe ragionevolmente supporre, di Angelica e non di un'onesta lavoratrice che vuole spolverare il tetto - è di costituzione un po' gracile per rappresentare la nostra protagonista, e quell'arbusto a sinistra ha una forma strana che continua a catturarci lo sguardo, ma tutto sommato è una copertina chiara, comprensibile, e che ha il suo perché. Va bene, è carina! Ve la facciamo passare, anche con quella pianta che sembra i capelli di Johnny Bravo. Ah, però c'è scritto sulla copertina "Un'antica dimora inglese in cui tutto può accadere " che te lo fa sembrare chissà quale fantasy gotico, e invece no, non è una villa magica, non ci fa le vacanze Silente e non può succederci di tutto. È una villa-itinerario turistico. Tra un po' non si può neanche correre nei corridoi, non è che ci possa succedere di tutto, suvvia. 
 
3. Cosa ci è piaciuto: La protagonista simpatica. Il libro è scritto quasi completamente in prima persona, perciò che la sua protagonista non sia un'esemplare scassascatole è molto importante; l'Angelica, invece, è adorabile. Lo stile del romanzo è scorrevole e deliziosamente ironico, il libro si fa sfogliare volentieri; anche quando potrebbe diventare più pesante da seguire, l'autrice riesce ad alleggerire con maestria la narrazione di certi temi per tenere desta l'attenzione di chi legge. Non si può non citare, tra le altre cose, l'impegno pazzesco che ha messo nel cercare di rendere più verosimile possibile la ricerca di Angelica, andando a studiare moti rivoluzionari italiani, le sorti e le condizioni dei soldati espatriati in Inghilterra, la burocrazia necessaria che tocca ad Angelica per risalire alle informazioni sul suo bisnonno, insomma, è pure didattico. Alla fine del libro, c'è persino la ricetta dei cornetti che la protagonista prepara durante la storia! Un bel thumbs up, pollici in su, per tutta questa divulgazione che ci piace molto.
 
4. Cosa non ci è piaciuto: Nella storia succedono molte cose, ma anche con tanti viaggi all'estero, impavide ricerche misteriose con le loro svolte inaspettate e ingiuste accuse di crimini, il libro ci è sembrato stranamente placido. Suspence poca o nulla, non c'era niente che ci abbia davvero tenuto con il fiato sospeso: era come seguire passivamente una serie TV, aspettando che ti raccontino l'evento successivo della storia. Forse una scelta voluta, ma una volta finito il libro abbiamo sentito l'assenza di un po' di adrenalina.  
 
Voto complessivo: 77 su 100. Sei stato promosso, libro bello! Good job!  
 
A chi lo consigliamo A chi vuole una lettura coinvolgente ed interessante, ma non troppo pesante. Ha forse un po' di più da offrire per lettori/rici dai venti in su, perché offre più spunti di immedesimazione per chi ha già esperienze nel mondo del lavoro o in generale dei "grandi", ma è grazioso per chiunque, posto che non leggiate solo Conan Il Barbaro e Sandokan tutto il giorno (scelta rispettabilissima, continuate ad agitare clave e parang con la nostra approvazione) perché potrebbe sembrarvi una lettura poco intensa. È anche un bel volumetto per chi cerca nuove autrici e autori d'Italia da seguire. 
 
Dove potete comprare il libro? È un libro recente e di un'autrice popolare, quindi dovrebbe essere piuttosto facile da reperire sugli scaffali. Ma se volete giocare sul sicuro e trovarlo a primo colpo, o magari perseverare in uno stile di vita eremitico evitando luoghi frequentati da altri umani, potete rivolgervi alla rete! Caso vuole che abbiamo un’affiliazione con Amazon, perciò se vi salta il ghiribizzo di volere in casa un libro sulla cui copertina ci sono una schiena e una villa impolverata, date un’occhiata all’inserzione dal link che vi lasciamo qui! Così, voi pagate proprio gnente in più e non vi cambia nulla (tranne che cliccare sul link che vi lasciamo è più comodo), mentre noi ci guadagniamo un paio di centesimi extra. Consideratelo. Ecco il link! Se volete leggerlo prima di comprarlo, invece di piratarlo, non dimenticate di provare a fare un salto in biblioteca! Date amore alle vostre biblioteche! 
 
Che cosa ne pensate del libro? Siete d'accordo con noi su tutto, siamo stati troppo cattivi (perché un po' cattivi lo siamo sempre, è normale nelle recensioni spinose) o siamo stati troppo indulgenti? Fateci sapere, e alla prossima recensione! P.S.: Suggeriteci libri da recensire! (Meglio se gratis, che siamo senza soldi. Ma accettiamo di tutto). Nota: un sacco di gente si limita a dirci il titolo del libro da recensire, o addirittura a scrivere un sacco di titoli in fila, e non abbiamo davvero il tempo di andare a controllare una ad una tutte le trame per decidere se ci interessano o no, perciò per favore potete scrivere un piccolo abbozzo di cosa parla il libro? Così possiamo decidere se controllare la trama ed eventualmente leggerlo. Per fare un esempio: "Ehi, Cactus! Vi consiglio La Magia del Lupo di Michelle Paver perché è un fantasy diverso dal solito, ambientato nella preistoria, ed è molto avventuroso!" oppure "Ciao, vi consiglio Nina, La Bambina della Sesta Luna, perché è un libro per bambini davvero brutto e mi piacerebbe leggere una recensione scritta da voi per spanciarmi dalle risate". 
Cercate i nostri segni, trovate l'ispirazione, e alla prossima recensione! 🌵🔥


sabato 29 gennaio 2022

Characters: Meredith North

(Ti sei perso, viaggiatore? Se stai cercando questa pagina in italiano, puoi trovarla qui!)
 



Species:
Human (Ho
mo sapiens sapiens)
Complete name: Meredith North
Gender: Woman (female)
Height/weight: 1,68 m / 65-76 kg
Body Type: Tends to be chubby
Age at first appearance: almost 20 years (19 years and 364 days)
Zodiacal sign: SS:Cancer MS:Gemini
Occupation:
Known also as: The Dark Knot
Smells like:
Nationality: USA
Appears in: - |
 

 

  • Self-controlled
  • Secretly always angry
  • Loyal
  • Insecure
  • Creative
















Moodboard



She likes
 She dislikes
❤ Boxe and other fighting sports
❤ Books
❤ Rap music
❤ Quiet places
❤ Writing
❤ Walking
❤ Big dogs
❤ Seashores
❤ Freedom
Deep conversations
💔 Her mother
💔 All of his blood relatives
💔 Racist people
💔 Having long hair
💔 Censorship and Prohibition
💔 Judgy and shallow people
💔 People who tells her what to do






 

 









Skills
[Possible levels: disaster | beginner | mediocre | good | very good | excellent | master] 
Physical
-
 
Language  -

Music
-Singing (good)
-Rap (very good)

Magic-
Varie

-







Gallery of images (Click to enlarge!)

-NOTHING TO SEE YET! RETURN LATER ;) -






















All the drawings in this page (e probably in all the other pages, if not differently specified) were realized by our artists, Furiarossa e Mimma. You can see more of their works and support them on their Patreon page. Become patrons of the arts!
 
 

 

 

mercoledì 12 gennaio 2022

Un'Intervista Bizzarra: Laura Guindani, @laguindiz

La Guindiz! Questa intervista la dedichiamo a qualcuno che è quasi più popolare di noi su Wattpad (che emozione! Un'autrice forte che si fa intervistare da noi!), Laura Guindani. Uno dei suoi libri ha attualmente una cosa come 77.7K letture, che son sicuramente tanta roba (e noi ancora una storia con così tante letture non ce l'abbiamo, oh). I suoi libri li trovate pure qui su Amazon e a giudicare dalla positività delle recensioni abbiamo beccato qualcuno che sa scrivere (anche se, ormai lo saprete, delle recensioni degli altri non ci fidiamo più). Insomma, cosa si cela dietro tale star della scrittura? Dietro la facciata apparentemente perfetta di questa signora delle fanfiction?
 

 
 
D. Ciao! Noi siamo i Cactus di Fuoco. E tu sei Laura, giusto? Il tuo nome è connesso a quello latino dell'Alloro, albero sacro al dio Apollo e simbolo di sapienza. Quindi sia noi che tu abbiamo nomi di piante. Secondo te, potremmo essere cugini segreti?
R. Buonasera, è un vero piacere!! Sì, sono Laura e... beh, come si suol dire: mai dire mai ;p
 
D. Allora provaci, dài! Ogni Cactus di Fuoco conosce per istinto la parola segreta che lo designa come appartenente alla famiglia. Se tu dovessi dirne una così, su due piedi, quale diresti? Qual'è, secondo te, la "password" di famiglia?
R. spine infuocate? hahaha.

D. Ah, risposta sbagliata! Forse non siamo cugini. Forse. Cosa cucineresti per noi se ci incontrassimo ad un raduno di famiglia?
R. Pazienza, ci ho provato. Mh... visto che non sono una gran cuoca, direi un buon aperitivo con tanto di stuzzichini, una prima portata di pasta al pomodoro e una bistecca per secondo. Ah, e non dimentichiamo il dolce: una buonissima torta al latte caldo!
Vi piace il menu?
 
Una bella bottiglia di Rooh Afza!

D. Vai sul semplicissimo! Con la pasta al pomodoro e la bistecca si metton d'accordo tutti, grandi e piccini, e quindi non abbiamo nulla da obiettare, è proprio una cosa italiana italianissima. Solo una cosa manca: il caffè. Tu lo bevi? E se potessi scegliere, preferesti il caffé, simbolo dell'italianità che però viene da lontano, oppure
il Rooh Afza, una più misteriosa bevanda che viene dall'India a base di cedro, ananas, arancia, nocciola, spinaci, carote, menta, vetiver e rosa?
R. Oh giusto!! Come ho potuto dimenticare il caffè! Lo bevo ma con moderazione, solo alla mattina per svegliarmi meglio. Penso di andare su un classico buon caffè.

D. Saltiamo di palo in frasca: la tua storia su Wattpad "All I need is you || Thomas Bocchimpani" ha superato ampiamente le settantasettemila letture! La domanda fondamentale a riguardo è: qual'è il dinosauro preferito del protagonista? E perché?
R. Sii ed è anche diventata un libro cartaceo ♡_♡ Mh... domanda interessante... direi lo pterodattilo, ma perché a me più che alla protagonista ahahah.

Iena striata. Disegno di Frank Finn.
  

D.
Noi siamo degli opportunisti. Tipo le iene striate, che dove possiamo magnà, magniamo. Perciò cerchiamo sempre di ottenere qualcosa dai nostri dialoghi con gli altri e siccome la nostra "specializzazione" sono le storie e parliamo tanto di ispirazione, in una serie di interviste cerchiamo di beccarci quante più idee possibili. Stavolta saremo meno sottili del solito, e come dei veri faccia-di-muro ti chiederemo a brutto muso un'idea! Stiamo scrivendo una storia (Lo Spazioporto) in cui ci sono decine, ma che diciamo, centinaia di tipi di alieni diversi. Tu, personalmente, cosa inseriresti in una specie aliena che possa accattivare il pubblico? Dacci un dettaglio che ti accattiva nelle razze fantascientifiche!
R. A me personalmente piace assegnare dei tratti animali o umani, anche piccoli dettagli, ma che possano aiutare i lettori (e anche me) ad immaginare la specie aliena che sto descrivendo. Poi in realtà non sono molto pratica di alieni o di specie immaginarie, quindi non saprei dire con certezza quali tratti sono più accattivanti.
 
D. Secondo te, meglio una specie aliena con un occhio o con tre?
R. Tre, perché è più interessante in vista di un possibile scontro con un umano.

D. A questo proposito, quale numero ti sembra più magico, il tre o il sette? E preferisci le trilogie o le saghe (magari di sette libro... tipo Harry Potter!) letterarie?
R. Dico il tre cosi a pelle. Per le saghe e le trilogie, dipende: non ho letto molte saghe nella mia vita, però se mi affeziono ai personaggi e le loro storie e avventure sono avvincenti, leggo volentieri anche dieci libri!
 
D. Consigliaci! Qual'è una saga che ti è piaciuta tantissimo e che secondo te tutti dovrebbero leggere?
R. Sinceramente, al momento di saghe non me ne viene in mente una in particolare...

D. Una trilogia allora?
R. La trilogia di My Dilemma Is You è una delle mie preferite. Adesso invece mi sono appassionata moltissimo alla Alcott e sono a metà della sua quadrilogia delle piccole donne.
 
D. A proposito di dilemma... Per te la famosa frase Shakespeariana "Essere o non essere..." dovrebbe essere conclusa con la traduzione "questo è il problema" oppure "questo è il dilemma"?
R. questo è il dilemma suona meglio secondo me.

D. Mentre ti formuliamo questa domanda è il primo giorno dell'anno. Qual'è un animale che in nessun caso vorresti incontrare durante il 2022?
R. Innanzitutto, buon anno!! Visto che non posso rispondere gli esseri umani, perché è inevitabile che vi entrerò in contatto, dirò le meduse (sono il mio terrore più grande quando vado al mare).
 
D. Comunque gli esseri umani li potevi dire, eh, sono animali anche loro. Buon anno! Ma torniamo alle meduse, visto che hai scelto loro... uno dei tuoi personaggi è mai entrato in contatto con una medusa, all'interno di una delle tue storie?
R. No no! Cerco di evitarle nella vita reale e di certo non le metto nelle mie storie ahah.

D. Immagina questa scena: c'è una bambina spaventata di fronte a te. Sta tremando, vorrebbe dire qualcosa ma incespica, le parole le vengono stentate, tremanti. Le piccole mani, con quelle unghiette delicatamente perlacee, sono strette sugli orli della canottierina che indossa. Ha paura di qualcosa, ma siete solo te e lei, non c'è nessun altro nella stanza chiusa. Cosa fai? Cosa le dici? Continua la scena ;) 
R. All'improvviso mi ritrovo al centro di una stanza buia. In piedi di fronte a me, una bambina.
 Sposto lo sguardo prima a destra e poi a sinistra, senza mai incontrare i cardini di una porta o la cornice di una finestra. Analizzo anche pavimento e soffitto in cerca di una botola, di una griglia di ventilazione, un cunicolo, ma niente. Nessun punto di accesso significa nessuna via di fuga. 
Per finire, punto gli occhi sulla bambina e solo ora noto quanto i suoi lineamenti siano spaventosamente famigliari. Trema come se fosse preda di una crisi febbrile e strizza gli occhi come se cercasse in tutti i modi di risvegliarsi da un brutto sogno. Le manine candide sono avvinghiate all'orlo della maglietta, mentre sembra mormorare qualcosa tra i denti, qualcosa di incomprensibile a questa distanza.
"Ciao," cerco di approcciarmi a lei in modo alquanto impacciato, inclinando il busto verso destra e accompagnando la mia voce con un gesto della mano. "Come ti chiami?"
Non ottenendo risposta, provo allora ad avvicinarmi, ma ancora prima di riuscire a posare il piede a terra, la bambina compie un passo all'indietro. 
Sollevo le mani ai lati del mio viso. 
"Non voglio farti del male," riprovo, facendo un altro passo verso di lei. 
Questa volta non si muove. Procedo quindi con cautela nella sua direzione, fino ad inginocchiarmi di fronte a lei. Allungo l'orecchio nel tentativo di capire le parole che ha continuato a borbottare sottovoce, catturando la seguente frase: "non uccidermi, per favore." Un'enorme voragine si apre nel centro esatto del mio petto. Alzo gli occhi sul suo visino con la meccanicità degna di un robot. Poi piego la testa di lato. "Io non voglio ucciderti," mormoro con la gola secca, "non lo farei mai." 
"Ci ammazzerà entrambe," piagnucola lei.  
"Nessuno ti farà del male, te lo assicuro." 
Afferro le sue manine e con la delicatezza che si adopera nel maneggiare bambole di porcellana, le sfilo il tessuto dalle dita ghiacciate per poterle racchiudere e scaldare nelle mie. A seguito di quel contatto, i suoi occhietti si spalancano, rivelando una paura mai percepita prima, e il suo tremolio febbrile viene sostituito da uno spasmo di stupore. Questa reazione inaspettata mi spezza il cuore e mi insospettisce allo stesso tempo. "Se non mi uccidi, ci ucciderà tutte e due," ripete, questa volta con voce più calma. 
"Chi ci ucciderà?" Chiedo.
La bimba deglutisce una bocconata di terrore. "L'uomo cattivo che ci ha rapite da piccole," confessa poco prima di scoppiare a piangere. Rimango pietrificata dalle sue parole. 
Persino formulare la domanda successiva mi risulta difficile. "Mi ripeti il tuo nome?" Deglutisco, ma la saliva sembra aver abbandonato la mia bocca. La piccola si libera dalla mia presa, asciugando le guanciotte rosse. "Lorelai Reed," risponde tra un singhiozzo e l'altro, puntando i suoi occhi color miele nei miei.
Spalanco gli occhi. È il mio nome. Ma come... com'è possibile? "Siamo nel tuo subconscio," parla di nuovo quella che ora riconosco essere una versione di me di almeno quindici anni fa, come se mi avesse letto nel pensiero. "Lui ci sta guardando," continua, e con il pollice indica una telecamera alle sue spalle che giurerei di non aver mai visto prima d'ora. "Vuole che uccida una parte di me," ragiono ad alta voce. 
"La parte più debole," mi fa eco la bambina. Alzo gli occhi su di lei un'ultima volta. 
"A te la scelta."

D. Oh mamma, abbiamo i brividi! Bellissima prova, bellissimo saggio del tuo stile di scrittura, che sicuramente i nostri lettori adoreranno. In relativamente poco spazio hai tratteggiato una storia inquietante e intensa e noi siamo davvero contentissimi di averla potuta leggere. Scrivi spesso scene così inquietanti e introspettive?
R. Grazie mille!! È stata davvero una bellissima prova e sono abbastanza soddisfatta del risultato (per averlo scritto e pensato in mezza giornata ahaha). Di scene introspettive ne scrivo molte, mi piace riflettere e mi piace vedere i miei personaggi crescere tramite le loro riflessioni e i loro pensieri. Le scene inquietanti invece no, non sono un'amante del genere, ma qualche volta sfuggono al mio controllo.
 
D. Noi siamo dei maestri della perdita di controllo: i nostri personaggi se le scrivono praticamente da soli le avventure. Tu ce l'hai un personaggio "difficile", che non ne vuole sapere di rientrare nella trama che hai scelto?
R. Ce l'ho eccome! Inizialmente Mahogany Stark, la protagonista di Tomorrow Never Dies, sarebbe dovuta morire nella battaglia di New York contro Teschio Rosso... adesso mi ritrovo a scrivere addirittura il sequel di quella storia :)

D. Qual'è la tua cosa preferita nel personaggio di Mahogany Stark?
R. A parte che ha una storia d'amore con Steve Rogers? Direi la sua ingenuità, il suo modo di vedere il mondo con gli occhi di un bambino nonostante abbia ventuno anni, la sua intelligenza e la sua determinazione.
 
D. Cosa ne pensi dei pesci rossi ranchu?
R. Non sapevo della loro esistenza prima d'ora... non sono mai durati molto i pesci rossi in casa mia hahah.

I pesciolini diventano bellissimi pescioloni!

D.
Purtroppo molto spesso si parla scherzando del problema che è l'abuso su animali come i pesci rossi... che dovrebbero vivere una cosa come quarant'anni e in genere nelle case durano solo pochi mesi. I pesci rossi sono animali straordinari, sociali e intelligenti, che possono venire persino addestrati. Non si tratta di bestioline di second'ordine, non sono insetti, e Rui Oliveira, ricercatore presso ISPA, IGC e Champalimaud, ha dimostrato in uno studio che possono rispondere emotivamente agli stimoli esterni. Lungi da noi il volerti giudicare, si capisce, volevamo solo portare all'attenzione (anche e soprattutto di chi ci legge) che i pesci, solo perché non possono vocalizzare in maniera complessa o perché non hanno espressioni facciali da noi comprensibili, spesso sono incompresi e maltrattati. Abbiamo visto persone che li tengono in vaschette minuscole, che li torturano, che li maltrattano come se non si trattasse di esseri viventi. E non parliamo solo dei pesci rossi, ma in generale di tutto il mondo acquariofilo, che merita di essere conosciuto di più e nella quale si trovano esempi palesi di maltrattamenti che... nella maggior parte dei casi non sa che lo siano!
Per questo ci piacerebbe invitare i nostri lettori tutti a visitare il sito di Acquariofilia Consapevole (https://www.acquariofiliaconsapevole.it/ ), che non solo spiega quali sono i principali problemi nell'allevamento di "pesci ornamentali", ma dà anche splendidi consigli su come cominciare a diventare acquariofili consapevoli e scoprire tutto un fantastico mondo di cui non si parla quasi mai!
Ma mettiamo da parte l'attivismo per i pesci rossi (ormai la gente ci odia per 'sta cosa, ma i pesci rossi ci amano e ci basta questo) e torniamo a noi: hai animali domestici, a casa? E se non ce li hai, cosa ti piacerebbe tenere?
R. È molto bello che teniate a questo argomento e il messaggio che lasciate ai lettori è importante, una cosa su cui riflettere. Io adesso ho una cagnolina di 8 anni.

D. In teoria è quindi inutile se ti domandiamo il classico "cani o gatti?", però noi te lo domandiamo lo stesso! Preferisci i cani o i gatti?
R. E la mia risposta inaspettata è proprio cani ahah.
 
D. Sei pronta a smettere questa intervista oppure ti piacerebbero altre due domande? 
R. Vai con la prossima! Ormai ci ho preso gusto.
 
Parrucche a caso.
D. Hai mai indossato una parrucca? E se sì, di che colore?
R. Da piccola adoravo indossare le parrucche, soprattutto a Carnevale e ad Halloween (anche se me ne stavo a casa). Ne ho avuta una viola, una nera e una bionda. La tentazione di comprarne una rossa per fare il cosplay di Natasha Romanoff è molto alta!
 
D. La prossima domanda va da sé: personaggio preferito Marvel?
R. Captain America, Natasha Romanoff, Spider-Man e Iron Man.

D. Questo non è un personaggio preferito, sono quattro! Sei una persona molto indecisa?
R. Moltissimo! Diciamo pure che la Marvel non mi facilita la scelta... amo tutti i personaggi!!
 
Che dire, abbiamo conosciuto una nuova scrittrice, con hobby eclettici, una scrittura scorrevole e interessante e a cui piace anche la Marvel... siamo sicuri che alcuni dei nostri lettori saranno davvero interessati ;)
Ma con questa nota sentiamo di poter chiudere l'intervista. Grazie!



Questa intervista vi è piaciuta? Vi va di incontrare altri scrittori messi in difficoltà dalle nostre domande? Potete trovare l'indice di tutte le nostre Interviste Bizzarre QUI!

martedì 11 gennaio 2022

Storia breve - Un concerto pericoluchoso

🌵 Premessa!

Questo raccontino brevissimo non è raffinato, e non è canonico né collegato, al momento, a nessuno degli eventi canonici che abbiamo mai scritto.

È, piuttosto, quel che succede quando i Cactus di Fuoco vanno tutti insieme al primo concerto a cui riescono a partecipare dopo la quarantena e decidono di scrivere a turni su un telefono una versione molto, molto romanzata di quello che stanno vedendo tra una pausa e l'altra degli artisti sul palco.

A voi l'arduo compito di cercare di capire cosa è successo davvero e cosa no (e la risposta potrebbe sorprendervi). Detto questo, ricordiamo con molto affetto quella sera, quindi abbiamo deciso anche di condividere con voi germoglietti questo capolavoro.

Divertitevi! Buona lettura!🌵


21:45. Inizia il concerto.


C’era una volta Tupper, che era pelato. Poverino, direte voi, ma lui era pelato… per scelta!
La sua amica Jumbi aveva lunghi capelli scuri raccolti in rasta ordinati, e tutti la amavano perché ricordava i compleanni di tutti i suoi fans (infatti, sia Tupper che Jumbi erano cantanti moderni e vivaci che davano fastidio a Manuel Agnelli). In realtà lei diceva “Io lo so che qualcuno nel pubblico oggi fa il compleanno, auguri a te!” e per forza di cose poi ci azzeccava. L’amore che provavano per lei, però, era poca cosa se confrontata con la venerazione che tributavano a Tupper! Lui era considerato una specie di profeta della musica moderna, praticamente lui faceva questa cosa che quando le luci si spegnevano, lui saltava fuori da dietro un divano grigio e iniziava a gridare “ciao Alcamoooooo” con l’autotune e tutti rispondevano urlando e ululando come lupi. Un giorno però Tupper fece il suo solito balzo con grido e per tutta risposta, dalle ultime file, gli arrivò un peluche di Manuel Agnelli che lo colpì in mezzo agli occhi facendo questo suono: “tupperz”. Tupper urlò con l’autotune e cadde a terra con la fronte sanguinante: il peluche a forma di Manuel era infatti ripieno di sfere d’acciaio.
Era appena iniziata una terribile guerra. Con sgomento dei fan, il colpo sferrato col Manuel Agnelli il pericoluche era stato tanto forte che all’impatto, mentre Tupper si accasciava al suolo, altri uno, due, quattro Tupper del tutto identici a parte per i pantaloni (che ognuno aveva di un colore diverso) cicciarono fuori dal primo Tupper, saltellando come giovani orsi per il palco e mugolando con l’autotune.
Ma cos’era accaduto in realtà? Nessun mistero, Tupper non era mai stato da solo in primo luogo!
Infatti si trattava di cinque gemelli che si erano allenati sin da bimbi ad essere stonati esattamente uguale, con grande scorno dei Tiratori di Peluche.
«Volete sentire il nostro ineditOoOoOo?» Mugolarono i quattro Tupper (il quinto era ancora a terra)
«No» disse almeno metà pubblico
«Eccolo, uscirà nel futuristico prossimo».
Era meglio se non usciva. Parlava di lavarsi le mani in un lavando e saltare su un trampolo, mentre la loro ragazza piangeva per aver mangiato troppe caramelle.
Si sperava ancora in una buona performance da un tale Ariete, che si vociferava essere un caprone vero dal carattere cattivo.
I misteriosi Tiratori erano imbronciati, si sussurravano tra loro che non si poteva lasciare che la lingua italiana venisse in tal modo violata, così decisero di creare una mitragliatrice da caricare a peluche per cercare di abbattere tutti e cinque i gemelli (non potevano semplicemente lanciargli bottiglie e pietre perché gli erano state sequestrate all’entrata, al contrario degli apparentemente innocui peluche) e, usando quello che avevano, costruirono una catapulta a raffica con mirino e bam bam bam! Lanciarono venti pericoluche, che però non stesero i gemelli, i quali saltellavano velocissimo, ma gli fecero volare tutti i cappellini.
Il pubblico esultò, accompagnando ogni cappellino che si librava per il palco con un sonoro “Alè!”.
A favore dei Tiratori, va detto anche che venivano regolarmente accecati dalle luci aggressive, inconsapevoli guardie del corpo dei cinque cantanti, che erano di due colori: birra scarsa e violablù accecante.
Quando riuscirono ad aprire gli occhi, ricevendo un momento di tregua da quell’assalto sensoriale, i cinque Tupper avevano detto: «È stato un finale credibile! Ambiguo!» ed erano spariti in una nuvola di fumo al catrame e vaniglia, sfuggendo agli assalitori.
Le luci si spensero. Dalle casse un suono di statico, poi di rana che cade, poi silenzio.
Era arrivato il suo momento, e il pubblico lo chiamava.
«Ariete! Ariete! Ariete!».
Uscirono un batterista, un chitarrista e un tastierista muscolosi che si posizionarono sul palco secondo precisa disposizione. Dietro di loro campeggiava il logo “ARIETE”, scritto con caratteri che ricordavano vertebre e costole scheggiati.
Poi uscì una diciottenne che si mise a fare cabaret. Era lei, era Ariete! Fu un successo, perché lei aveva questa capacità di alternare numeri di sit down comedy (perché di stand up non si poteva parlare, visto che stava spetasciata per terra appena poteva), piccoli sprazzi flash di gay pride improvvisi (e dovevi capire quando iniziavano e quando finivano, eh, sennò rischiavi di essere nel mezzo di un balletto di YMCA mentre lei iniziava una canzone sua, che imbarazzo), e canzoni grintose in cui i ggggiovani si potevano riconoscere.
Alla fine del concerto, quasi tutti si ritennero soddisfatti, persino quelli che erano rimasti un po' delusi perché avevano visto una cantante invece di un vero caprone dal carattere cattivo. Ma mentre le stelle brillavano sulle loro teste, gli attivisti all'entrata del bancone ricevevano firme e gli addetti alla sicurezza bevevano le birre sequestrate abbracciati, persino i Tiratori di Pericoluche, per un secondo, si sentirono in pace.
Poi iniziarono subito a fare un piano di attacco per il prossimo concerto a cui sarebbero andati, cercando di capire come migliorare la mira della loro mitragliatrice a pericoluche. Ma questa è un'altra storia. FINE 🌈

venerdì 7 gennaio 2022

Un'Intervista Bizzarra: Moonstone Writer Artist

Questa intervista sarà ad un'autrice mmmisteriosa. Misteriosissima anzi, perché sul suo profilo di Wattpad non vediamo (ancora) assolutamente nessuna storia. Nessun link ai social media né ad altri siti di scrittura. Chi è quindi, Moonstone Writer Artist? Siamo fortunati: la nostra curiosità verrà esaudita, perché le faremo delle domande... e scopriremo tutta la verità su questo essere che probabilmente è disceso sulla terra da una base aliena sulla Luna. Giusto?
 
 
D. Ciao, misteriosa creatura! Abbiamo fatto un giretto sul tuo profilo... è pittoresco. Moderno. Semplice. Avatar con il nome, luci al neon su una tastiera. Ma nessuna storia in vista... sei una scrittrice?
R. Sì, sono una scrittrice da quando andavo alle medie. Sono stata vittima di bullismo, e la scrittura è stata la mia ancora di salvezza. Preferisco scrivere in Inglese, e in altri siti, tipo Tumblr, Twitter o AO3. Però Wattpad ha un posto speciale nel mio cuore, dato che ho iniziato a pubblicare le mie storie proprio qui, ma su un profilo diverso. 
 
D. Da quando andavi alle medie? Ma quindi... non vieni dalla Luna? Sei terrestre, proprio come noi! E, dì un po', ti piace vivere sul pianeta Terra? (Oppure abbiamo frainteso tutto e sei andata a scuola su un altro pianeta?)
R. Beh, ora sono all'ultimo anno di superiori, anche se tecnicamente mi dovevo diplomare l'anno scorso ma non ci sono riuscita perché stavo molto male psicologicamente. E perché odiavo la Dad, devo ammetterlo. E no, non vivo sulla Luna ma sulla Terra, dove l'unico motivo per il quale non scappo via da questo pianeta è il mio fidanzato, che però vive in Canada. 
 
D. Hai mai ambientato una tua storia, o anche solo una tua scena, in Canada?
R. No, però ho in mente di scrivere una storia basata sulla relazione tra me e il mio ragazzo! Però terrò l'idea in considerazione, grazie mille! 
 
D. Pssst, facci una confidenza... preferisci i mori o i biondi? E il tuo ragazzo, di che colore ha i capelli? (Magari salta fuori che non è moro né biondo, ma ormai la domanda te l'abbiamo fatta, eh).
R. I mori, e il mio ragazzo ha i capelli castani... Ma quello che preferisco di lui sono i suoi occhi verdi. Vado matta per gli occhi chiari ;)

Un Ghibli (AMX International AMX)

D.
Hayao Miyazaki ha datto al suo studio di animazione il nome di un aereo da attacco al suolo monomotore, che apparentemente c'entra poco con le sue narrazioni meravigliose, delicatissime e umane. Tu hai parlato di bullismo. Credi che dal dolore possa sorgere la meraviglia, l'arte? Che la rabbia si possa sublimare nelle storie? E soprattutto, se tu dovessi dare il nome di qualcosa (o qualcuno) che ti ha fatto male ad un tuo studio, quale nome sarebbe?
R. Credo che dal dolore nascono le storie migliori attualmente, perché sono quelle più importanti, più vicine alla nostra anima. La rabbia si può sicuramente sublimare nelle storie, anzi, si dovrebbe sublimare di più, essendo un sentimento anch'essa e quindi può portare a creare opere molto interessanti. Se dovessi scegliere un nome, onestamente sceglierei Crazy. Perché i miei bulli mi chiamavano "Laura la pazza" in dialetto siciliano. 
 
D. Aspetta, dialetto siciliano? Noi amiamo la Sicilia sopra ogni altra terra nel mondo. Sei siciliana? 
R. Si, sono siciliana. Nata a Palermo, ma vivo in uno sperduto paese di montagna. Un po' come Heidi.
 
D. Un'Heidi del sud, quindi! E poi sei nata a Palermo, la città più magicissima del globo terracqueo! Noi siamo rimasti incantati dalla sua architettura, dalla sua multiculturalità, dalla sua gente e dai suoi profumi. Dicci di sì: hai mai ambientato una storia (o anche solo una scena) a Palermo?
R.
Sto proprio scrivendo un fantasy ambientato a Palermo! Una sorta di Harry Potter italiano! 
 
D. Sarebbe una cosa pazzesca! Ma quindi, se volessimo leggere qualcuna delle tue storie, dove potremmo trovarle?  
R. A breve pubblicherò le miei storie, sia Inglesi che Italiane, su Wattpad, quindi è solo una questione di pazienza, amici miei.

D. Pazienteremo... dopotutto i cactus sono fatti per aspettare lunghissimi periodi fra una pioggia e l'altra, giusto? Nel frattempo, ti proponiamo una scelta ardua: luci al neon o luci led?
R. Luci al neon!

MIKA!

D.
Conosci la canzone "Grace Kelly"? Negli ultimi mesi questo vecchio brano sta riscoprendo una popolarità immensa grazie al fenomeno della "Grace Kelly Challenge", che spopola su Tik Tok (quel social dove si pubblicano i balletti, insomma). La sfida prevede che gli utenti cantino in diverse tonalità l'iconico ritornello della canzone. Vanno dalla nota più grave alla parte leggermente meno grave, quindi si spostano sulla nota acuta, finché alla fine cercano di raggiungere le note estremamente acute. E alla fine di questo calvario strappa-corde-vocali, i nostri sfidanti cercano finalmente di raggiungere le famosissime note acute usata dal cantante nella canzone originale, che non è roba da poco.
Ora, senza sbirciare su internet, rispondi a queste due domande: 1. Chi è il cantante originale della canzone? 2. Pensi di essere capace di superare la Grace Kelly Challenge? E sì, devi rispondere senza andare ad ascoltarti la canzone, nel caso che non la conoscessi. Vogliamo sapere quanto sono flessibili le tue corde vocali!
R. Il cantante originale è... Non lo so. Non credo che riuscirei a superare questa challenge, non sono una brava cantante.

D. Vabbé, te lo diciamo noi: il cantante originale di Grace Kelly è Mika. Ma forse ormai l'avrai già capito cercandotelo da sola, quindi non è che arriviamo noi a svelarti il grande arcano... tornando a noi, sei un'appassionata di musica? E se sì, puoi fare sapere a noi e ai nostri lettori i tuoi cantanti preferiti? Valgono, ovviamente, anche le band!
R. Fabri Fibra tutta la vita! Come minimo ascolto Fibra da quando ero dentro la pancia di mia madre, dato che anche lei è una fan!

D. Figata! Il Fibra piace abbastanza anche a noi, e lo ascoltiamo da quando eravamo dei cactusini piccini così. Ma allora, dicci dicci, cosa ne pensi dell'"anti-Fibra", ovvero di Fedez? La ascolti la sua musica?
R. Allora, io ascolto un po' di tutto. Ma Fedez non mi fa particolarmente impazzire, alcune sue canzoni mi piacciono, ma per il resto... Per me è no.

D. Per te è no... aspetta, ma guardi X Factor?
R. No, ma ho visto qualche puntata ogni tanto.
 
Mara Maionchi

D.
Dicci il nome di un giudice di X Factor! Ma non può essere Fedez. Fedez no, quello lo sanno tutti. Vai!
R. Mara Maionchi! 
 
D. Consigliaci un libro che ti fa pensare a Mara Maionchi.
R. Senza Tabù di Violeta Benini. Perché la Maionchi mi dà le stesse sensazioni di questo libro. 
 
D. A proposito di tabù, cosa ne pensi del cannibalismo?
R. Guarda, a volte mi chiedo che sapore abbia la carne umana. Basta come risposta? 
 
D. Nel suo libro del 1931 Jungle Ways, l’avventuriero e giornalista americano William Buehler Seabrook scrisse più o meno: "[La carne umana] era così simile a quella di un buon vitello completamente sviluppato che penso che nessuna persona, posto che abbia un palato di sensibilità normale, potrebbe distinguerlo dal vitello”. Sarà, ma noi dei giornalisti americani non ci fidiamo. Alcuni studiosi dicono che il suo sapore è invece simile a quello della carne di maiale. Tu la carne la mangi (non di persona, s'intende)? E se sì, qual'è la tua preferita? Altrimenti, se non la mangi, sentiti libera di dirci il tuo surrogato della carne preferito (tipo il tofu, dài).
R. Adoro la carne, in particolare quella di maiale. Ma preferisco il pesce a essere onesta.

D. Sei pronta a smettere questa intervista oppure ti piacerebbero altre due domande?
R. Le ultime due domande, e poi finiamo. 
 
D. Dicci chi è il personaggio della tua produzione letteraria che ti somiglia di più!
R. Il protagonista del mio nuovo romanzo! Perché oltre alla storia simile a Harry Potter ma italiana, sto scrivendo un'altra storia, dove ho notato che la protagonista è molto simile a me ma allo stesso tempo molto diversa da me! 
 
D. E allora concludiamo in bellezza! Qual'è il tuo personaggio preferito nella saga di Harry Potter? 
R. Draco Malfoy! E soprattutto... Amo la Drarry!

D. Lo sapevi che nel popolare sito di fanfiction AO3 ci sono più di 53.109 fanfictions di Drarry? Questa roba è impressionante. Ma con questa nota (e spunto di riflessione) sentiamo di poter chiudere l'intervista. Grazie!

Questa intervista vi è piaciuta? Vi va di incontrare altri scrittori messi in difficoltà dalle nostre domande? Potete trovare l'indice di tutte le nostre Interviste Bizzarre QUI!

 

Domanda quel che vuoi ai personaggi di Shadowfawn!

Mentre scriviamo queste parole, Shadowfawn ha raggiunti le 45.341 letture su Wattpad. Che sono tante, tantissime se ci pensate bene. Più di quarantacinquemila lettura.
Noi ne siamo fieri, ce ne andiamo in giro come se ci avessero appuntato sui petti delle voluminose coccarde luminose con scritto "questi qui hanno fatto una storia che piace alla gente".
E abbiamo pensato... ma presto potremmo raggiungere persino le 50.000 letture! Cinquantamila! Eh no, non possiamo far passare sotto silenzio questo traguardo, dobbiamo festeggiare. Ci siamo spremuti le meningi pensando a cosa avremmo potuto fare per celebrare le cinquantamila letture e dopo innumerevoli tentativi fallimentari (o puramente auto-indulgenti, tipo andare a mangiare al sushi) abbiamo deciso di coinvolgere VOI, splendidi lettori, in questa iniziativa.
Cosa dovete fare? Ma è semplice: dovrete domandare quello che volete ai personaggi di Shadowfawn e loro vi risponderanno!
Potete domandare qualunque cosa: quali sono i loro cibi preferiti, se tengono ad una persona speciale, se sono contenti del loro potere, se hanno la fidanzata/il fidanzato... tutto. Più strane sono le domande che fate, più ci divertiremo ad interpretare i nostri personaggiotti che vi rispondono!
Sarà un evento unico in cui potrete scoprire i retroscena di cui avete sempre voluto sapere, ma che non avete mai immaginato, riguardo a questa storia.

Ecco le regole:
- Potete fare tutte le domande che volete. (Ma non risponderemo a tutte tutte, specie se saranno tantissime... però ci proveremo!)
- Ogni domanda dovrà essere posta in un commento separato. (Postate tutti i commenti che volete, ma un commento=una domanda. Così è più ordinato e sappiamo come rispondere)
- Dovete scrivere a quale personaggio è posta la vostra domanda. (Ad esempio: Per Cherry, cosa ne pensi della fisica quantistica?)


Raccoglieremo tutte le domande che farete e proveremo a rispondere imitando i personaggi, a mo' di intervista. Una cosa divertente, no?
E le risposte saranno postate, sia sulla storia su Wattpad, che sul nostro blog ufficiale, SOLO quando avremo raggiunto le cinquantamila letture!
Siete carichi? Avete l'hype nel cuore?
Sbizzarritevi! Forza, imbarazzateci i personaggi!

La Cattedra del Giocatore - 6. La punizione


«Non avresti potuto uccidere Trevor, Achille» Disse Fyodor, indicando con il mignolo la faccia contratta e immobile del morto «Sono le regole del gioco. Non si possono uccidere gli altri giocatori» .
Il ragazzo imberbe si accarezzò il polso sinistro come se fosse addormentato, poi guardò il tetto.
«Forse» Mormorò «Avresti dovuto fermarmi. Questo è il tuo gioco» .
Fyodor iniziò a ridere. Era un suono rotto e stridente, con note pastose in basso e tintinnanti in alto, una cacofonia terribile nel bagliore dei canini ricurvi dentro la sua bocca aperta.
«Avrei dovuto fermarti? Fermare te dall’uccidere quell’uomo?»
«Non hai fatto nulla» Lo accusò Achille, serio anche se la sua voce sembrava rarefatta, lontana.
Fyodor gli si avvicinò con passi rigidi, sicuri. Il rumore dei tacchi durissimi delle sue scarpe, contro il pavimento tirato a lucido, era come quello degli spari lontani di vecchie pistole Colt.
«Non mi conveniva fermarti» Rivelò «Ma vedi, mio piccolo amico, tu hai firmato un contratto. Un contratto estremamente chiaro: non puoi uccidere altri giocatori. Se uccidi gli altri, hai perso il gioco» .
Achille contrasse la mascella e fu la prima volta che Manuel vide spezzarsi quell’aura di sonnolenza, indifferenza quasi eterea, che circondava il ragazzo; era bastato il movimento di un muscolo a trasformare il volto leggero e semi-divino di Achille in quello di qualunque altro giovane della sua età, scarabocchiato di disappunto e dubbio.
«Ho perso, quindi» Disse il ragazzo, spingendo sul tavolo tutte le fiche «Me ne devo andare?»
«Oh, no. Non te ne vai, no» rispose Fyodor, che lo aveva raggiunto, e che gli mise una mano sulla spalla
«E allora cosa… cosa faccio? Rimango fino alla fine del gioco?» .
Una nota di panico si era formata nella voce di Achille. La sua mano sinistra tremava e di quando in quando scattava appena, come se volesse raggiungere la pistola per sparare ancora.
«Il contratto parlava chiaro, non ti sei fermato a leggerlo?» Gli domandò Fyodor, teatrale.
Manuel sentì un brividino ai polsi e dentro lo stomaco: neanche lui aveva letto il contratto, aveva solo lasciato che la segretaria lo firmasse con il suo sangue.
«Se perdi il gioco. L’intero gioco, intendo...» Continuò Fyodor, stringendo le dita sulla spalla di Achille, increspando la stoffa «… Io mi prendo la tua anima. E tu hai perso il gioco» .
Il ragazzo imberbe afferrò di nuovo la pistola, la estrasse, provò a puntarla, ma Fyodor fermò la sua mano, stringendogli il polso.
«No no no, amico mio, no» L’uomo nero scosse la testa, la voce melliflua che si insinuava come acqua nelle orecchie degli ascoltatori «Hai firmato un contratto. E poiché lo hai firmato, anche se ti uccido nessun mago luminoso potrà venire quaggiù a dirmi che ho rubato una delle loro preziose vite...» .
Di che diavolo sta parlando?” Pensò Manuel Karas
«… E questo significa che, legalmente, tu sei mio adesso. Mio. La tua anima posso mangiarla, il tuo corpo lo posso rivendere ai carnalis...»
I carnalis?”
«… I tuoi vestiti usarli per pulirci le finestre...»
“Quaggiù non ci sono finestre. Io non vedo finestre. Perché non ci sono finestre dannazione? Perché diavolo non ci sono finestre?”
«… E tu non puoi farmi proprio niente. E la polizia non può farmi proprio niente. E chiunque, dal più alto nelle gerarchie angeliche al più vile vigilante luminoso, si deve fare i cazzi suoi mentre ti mangio» .
Achille provò a combattere. Tirò una ginocchiata all’uomo che lo tratteneva, un pugno dritto su una guancia, una testata. Un filo di sangue iniziò a sgorgare dalla fronte pallida del ragazzo, mentre Fyodor, imperturbato, lo guardava con i denti scoperti e gli occhi famelici. Non si era fatto niente.
«Neanche un graffio» Sussurrò Santa, turbata.
Fyodor la guardò, continuando a tenere Achille per un polso mentre il ragazzo lo tempestava di colpi al petto senza riuscire neanche a smuoverlo, quasi stesse colpendo una colonna di cemento rivestita di carne invece che una persona.
«Nessuno di voi può farmi niente» Disse «Io qui rappresento la giustizia. Garantisco che il gioco si svolga in maniera corretta» .
Crack. Achille gridò, i tendini del collo in rilievo sul collo come cordini bianchi tirati di colpo, portandosi la mano libera al braccio. Usando solo le dita, Fyodor gli aveva spezzato il polso.
«Perché? Perché? Perché?» Pianse il giovane, tremando
«Perché perché perché, perché tu hai ammazzato un altro giocatore, no?» rispose di rimando l’uomo nero, afferrando la mascella di Achille con l’altra mano e strizzandogli la faccia.
Il ragazzo gridò di dolore e Fyodor gli piantò la bocca aperta contro la sua, spalancata. Avrebbe potuto sembrare un bacio forzato e molesto, ma l’impressione era di qualcosa di ancora più profondo, intimo e doloroso. Achille sembrava incapace di chiudere la bocca, gemeva di dolore e di paura, provando debolmente a liberarsi, mentre Fyodor lo attirava a sé e lo strangolava, le dita che scavavano nella carne tenera come artigli rapaci.
Eleonora si passò una mano fra i capelli azzurri, si alzò e si girò dall’altra parte, senza dire niente. Sembrava sapere cosa sarebbe successo dopo.
Achille annaspò e scalciò, inspirò dal naso e gridò contro la bocca aperta del suo assalitore, le labbra inesorabilmente premute contro le sue. Poi Fyodor succhiò forte, come quando si mangiano le lumache da dentro il guscio, oppure le ostriche. Gli occhi di Achille si rovesciarono all’indietro mostrando il bianco, le gambe si rilassarono di colpo, la mano libera ricadde di schianto contro il fianco.
Fyodor staccò lentamente le labbra dalla bocca del ragazzo, continuando però a trattenerlo per la mascella; era questa presa che evitava che il corpo di Achille si accasciasse penosamente a terra, come un sacco floscio.
«Cosa gli hai fatto?» Domandò Luna, con il fiato un po’ affannato perché si era dimenticata di respirare
«Gli ho mangiato l’anima» rispose con naturalezza Fyodor, che adesso stava sistemando il corpo vuoto di Achille sulla sedia, mettendolo in posa come se fosse solo addormentato
«È morto?»
«Il suo cervello è morto, sì. Ha ancora energia per qualche battito cardiaco: non sono di quelli che sanno ripulirli bene, fino a dentro. E poi era un’anima bella grossa, per la sua età» .
Che cosa sta dicendo? Che cosa sta dicendo?” Pensò Manuel, confuso di una confusione come non gli era mai capitata. Era come se il suo cervello gli stesse spiegando pedissequamente quello che era successo, ma al contempo lo negasse. Anime mangiate? ANIME MANGIATE? Anime mangiate.
«Quindi poi morirà?» Chiese ancora Luna
«Certo che morirà» si intromise Eleonora, in tono piatto, tornando a sedersi
«Ancora un paio di battiti» assicurò Fyodor «Uno… e… due. Ecco, ora è morto davvero» .
Luna posò la testa sul tavolo, strizzando gli occhi.
«Era uno scemo» Commentò «Non l’ha letto il contratto?»
«Io l’ho letto» Disse Santa, con voce impastata «Ma non mi immaginavo che… che...» .
Le tre donne guardarono in direzione di Manuel, con lo sguardo di chi si aspetta qualcosa, magari un commento intelligente. Manuel, però, stava fissando il corpo morto di Achille, quello ancora caldo, con gli occhi aperti e rovesciati all’indietro.
C’erano due cadaveri nella stanza. Iniziavano a sembrargli un po’ troppi, ecco quello che Manuel avrebbe voluto dire, ma preferì comunque rimanere in silenzio.
Non sapeva se poteva dirlo: non aveva letto il dannato contratto che aveva firmato con il sangue.
«Spero che adesso vi sentiate tutti più al sicuro, sapendo che nessuno di voi può essere ucciso da un altro giocatore e rimanere impunito. Nessuna testa calda vi sparerà» Disse Fyodor, sedendosi di nuovo al suo posto e sorridendo.
La verità, però, era che nessuno si sentiva più al sicuro.

sabato 1 gennaio 2022

Dicembre 2021 - Cosa abbiamo creato?

Dicembre 2021 è finito: Ecco cosa abbiamo postato online questo mese, grazie anche al supporto dei nostri beneamati patrons!


+++DISEGNO++++
 
Il Cammino delle Leggende (The Way Of Legends) / Nuovo mondo oscuro (New Dark World) OCs

Furry, anthro and animals (not commissions)  

A couple owlets (and the third is free) | Merry Gyszmas | Happy holidays from DC! | Merry XMas from Twitterlu! | Happy holidays from Sunkawakan |


Commissions  

 Sniper on an alien planet | Boxe Champion | Love potion | Arm wrestling | Two friends in a pub (black and white) | Hyena Gift | Three mirrors (black and white) | Tiny and colorful Christmas gift | Two friends at the pub |

Other 

Two Red Cats
The Harness [Patreon][Tapas ENG][Tapas ITA] |
 
Patrons Only! 

+++SCRITTURA+++

Bloodhound [English version!]

Small premise | Prologue, superheroes | A child and the voices in his head | Magic cat and the mind reader | The extraordinary Sheldon |


Schede dei personaggi, specie, luoghi e varie (Blog) 

Sir Mikhail Esuriens [+ English version] | Victor Lupis [+ English version] |

Recensioni

La canzone di Achille (Madeline Miller) |

La Cattedra del Giocatore

5. Le biglie |


Blog posts  

Lettera B del Dizionario dei Cactus di Fuoco | La prima esposizione di Furiarossa e Mimma | Le interviste bizzarre | Gli Artisti del Corso... altre esposizioni. E ve lo diciamo, come al solito, in ritardo. | Un'Intervista Bizzarra: (`・ω・´) aka @TheMemesQueen |


 
Totale dei lavori pubblicati:55

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