Una
visitarice solitaria! In effetti, è totalmente sola, la villa non è
manco aperta. Sta visitando durante il giorno di chiusura |
lunedì 31 gennaio 2022
Recensione - Un tè a Chaverton House (Alessia Gazzola)
sabato 29 gennaio 2022
Characters: Meredith North
Appears in: - |
- Self-controlled
- Secretly always angry
- Loyal
- Insecure
- Creative
She likes | She dislikes | ||
❤ Boxe and other fighting sports ❤ Books ❤ Rap music ❤ Quiet places ❤ Writing ❤ Walking ❤ Big dogs ❤ Seashores ❤ Freedom ❤ Deep conversations | 💔 Her mother 💔 All of his blood relatives 💔 Racist people 💔 Having long hair 💔 Censorship and Prohibition 💔 Judgy and shallow people 💔 People who tells her what to do | ||
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Skills
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Gallery of images (Click to enlarge!)
-NOTHING TO SEE YET! RETURN LATER ;) - | ||
All the drawings in this page (e probably in all the other pages, if not differently specified) were realized by our artists, Furiarossa e Mimma. You can see more of their works and support them on their Patreon page. Become patrons of the arts!
mercoledì 12 gennaio 2022
Un'Intervista Bizzarra: Laura Guindani, @laguindiz
Una bella bottiglia di Rooh Afza! |
D. Vai sul semplicissimo! Con la pasta al pomodoro e la bistecca si metton d'accordo tutti, grandi e piccini, e quindi non abbiamo nulla da obiettare, è proprio una cosa italiana italianissima. Solo una cosa manca: il caffè. Tu lo bevi? E se potessi scegliere, preferesti il caffé, simbolo dell'italianità che però viene da lontano, oppure il Rooh Afza, una più misteriosa bevanda che viene dall'India a base di cedro, ananas, arancia, nocciola, spinaci, carote, menta, vetiver e rosa?
Iena striata. Disegno di Frank Finn. |
D. Noi siamo degli opportunisti. Tipo le iene striate, che dove possiamo magnà, magniamo. Perciò cerchiamo sempre di ottenere qualcosa dai nostri dialoghi con gli altri e siccome la nostra "specializzazione" sono le storie e parliamo tanto di ispirazione, in una serie di interviste cerchiamo di beccarci quante più idee possibili. Stavolta saremo meno sottili del solito, e come dei veri faccia-di-muro ti chiederemo a brutto muso un'idea! Stiamo scrivendo una storia (Lo Spazioporto) in cui ci sono decine, ma che diciamo, centinaia di tipi di alieni diversi. Tu, personalmente, cosa inseriresti in una specie aliena che possa accattivare il pubblico? Dacci un dettaglio che ti accattiva nelle razze fantascientifiche!
D. Purtroppo molto spesso si parla scherzando del problema che è l'abuso su animali come i pesci rossi... che dovrebbero vivere una cosa come quarant'anni e in genere nelle case durano solo pochi mesi. I pesci rossi sono animali straordinari, sociali e intelligenti, che possono venire persino addestrati. Non si tratta di bestioline di second'ordine, non sono insetti, e Rui Oliveira, ricercatore presso ISPA, IGC e Champalimaud, ha dimostrato in uno studio che possono rispondere emotivamente agli stimoli esterni. Lungi da noi il volerti giudicare, si capisce, volevamo solo portare all'attenzione (anche e soprattutto di chi ci legge) che i pesci, solo perché non possono vocalizzare in maniera complessa o perché non hanno espressioni facciali da noi comprensibili, spesso sono incompresi e maltrattati. Abbiamo visto persone che li tengono in vaschette minuscole, che li torturano, che li maltrattano come se non si trattasse di esseri viventi. E non parliamo solo dei pesci rossi, ma in generale di tutto il mondo acquariofilo, che merita di essere conosciuto di più e nella quale si trovano esempi palesi di maltrattamenti che... nella maggior parte dei casi non sa che lo siano!
Parrucche a caso. |
martedì 11 gennaio 2022
Storia breve - Un concerto pericoluchoso
🌵 Premessa!
Questo raccontino brevissimo non è raffinato, e non è canonico né collegato, al momento, a nessuno degli eventi canonici che abbiamo mai scritto.
È, piuttosto, quel che succede quando i Cactus di Fuoco vanno tutti insieme al primo concerto a cui riescono a partecipare dopo la quarantena e decidono di scrivere a turni su un telefono una versione molto, molto romanzata di quello che stanno vedendo tra una pausa e l'altra degli artisti sul palco.
A voi l'arduo compito di cercare di capire cosa è successo davvero e cosa no (e la risposta potrebbe sorprendervi). Detto questo, ricordiamo con molto affetto quella sera, quindi abbiamo deciso anche di condividere con voi germoglietti questo capolavoro.
Divertitevi! Buona lettura!🌵
21:45. Inizia il concerto. |
La sua amica Jumbi aveva lunghi capelli scuri raccolti in rasta ordinati, e tutti la amavano perché ricordava i compleanni di tutti i suoi fans (infatti, sia Tupper che Jumbi erano cantanti moderni e vivaci che davano fastidio a Manuel Agnelli). In realtà lei diceva “Io lo so che qualcuno nel pubblico oggi fa il compleanno, auguri a te!” e per forza di cose poi ci azzeccava. L’amore che provavano per lei, però, era poca cosa se confrontata con la venerazione che tributavano a Tupper! Lui era considerato una specie di profeta della musica moderna, praticamente lui faceva questa cosa che quando le luci si spegnevano, lui saltava fuori da dietro un divano grigio e iniziava a gridare “ciao Alcamoooooo” con l’autotune e tutti rispondevano urlando e ululando come lupi. Un giorno però Tupper fece il suo solito balzo con grido e per tutta risposta, dalle ultime file, gli arrivò un peluche di Manuel Agnelli che lo colpì in mezzo agli occhi facendo questo suono: “tupperz”. Tupper urlò con l’autotune e cadde a terra con la fronte sanguinante: il peluche a forma di Manuel era infatti ripieno di sfere d’acciaio.
Era appena iniziata una terribile guerra. Con sgomento dei fan, il colpo sferrato col Manuel Agnelli il pericoluche era stato tanto forte che all’impatto, mentre Tupper si accasciava al suolo, altri uno, due, quattro Tupper del tutto identici a parte per i pantaloni (che ognuno aveva di un colore diverso) cicciarono fuori dal primo Tupper, saltellando come giovani orsi per il palco e mugolando con l’autotune.
Ma cos’era accaduto in realtà? Nessun mistero, Tupper non era mai stato da solo in primo luogo!
Infatti si trattava di cinque gemelli che si erano allenati sin da bimbi ad essere stonati esattamente uguale, con grande scorno dei Tiratori di Peluche.
«Volete sentire il nostro ineditOoOoOo?» Mugolarono i quattro Tupper (il quinto era ancora a terra)
«No» disse almeno metà pubblico
«Eccolo, uscirà nel futuristico prossimo».
Era meglio se non usciva. Parlava di lavarsi le mani in un lavando e saltare su un trampolo, mentre la loro ragazza piangeva per aver mangiato troppe caramelle.
Si sperava ancora in una buona performance da un tale Ariete, che si vociferava essere un caprone vero dal carattere cattivo.
I misteriosi Tiratori erano imbronciati, si sussurravano tra loro che non si poteva lasciare che la lingua italiana venisse in tal modo violata, così decisero di creare una mitragliatrice da caricare a peluche per cercare di abbattere tutti e cinque i gemelli (non potevano semplicemente lanciargli bottiglie e pietre perché gli erano state sequestrate all’entrata, al contrario degli apparentemente innocui peluche) e, usando quello che avevano, costruirono una catapulta a raffica con mirino e bam bam bam! Lanciarono venti pericoluche, che però non stesero i gemelli, i quali saltellavano velocissimo, ma gli fecero volare tutti i cappellini.
Il pubblico esultò, accompagnando ogni cappellino che si librava per il palco con un sonoro “Alè!”.
A favore dei Tiratori, va detto anche che venivano regolarmente accecati dalle luci aggressive, inconsapevoli guardie del corpo dei cinque cantanti, che erano di due colori: birra scarsa e violablù accecante.
Quando riuscirono ad aprire gli occhi, ricevendo un momento di tregua da quell’assalto sensoriale, i cinque Tupper avevano detto: «È stato un finale credibile! Ambiguo!» ed erano spariti in una nuvola di fumo al catrame e vaniglia, sfuggendo agli assalitori.
Le luci si spensero. Dalle casse un suono di statico, poi di rana che cade, poi silenzio.
Era arrivato il suo momento, e il pubblico lo chiamava.
«Ariete! Ariete! Ariete!».
Uscirono un batterista, un chitarrista e un tastierista muscolosi che si posizionarono sul palco secondo precisa disposizione. Dietro di loro campeggiava il logo “ARIETE”, scritto con caratteri che ricordavano vertebre e costole scheggiati.
Poi uscì una diciottenne che si mise a fare cabaret. Era lei, era Ariete! Fu un successo, perché lei aveva questa capacità di alternare numeri di sit down comedy (perché di stand up non si poteva parlare, visto che stava spetasciata per terra appena poteva), piccoli sprazzi flash di gay pride improvvisi (e dovevi capire quando iniziavano e quando finivano, eh, sennò rischiavi di essere nel mezzo di un balletto di YMCA mentre lei iniziava una canzone sua, che imbarazzo), e canzoni grintose in cui i ggggiovani si potevano riconoscere.
Alla fine del concerto, quasi tutti si ritennero soddisfatti, persino quelli che erano rimasti un po' delusi perché avevano visto una cantante invece di un vero caprone dal carattere cattivo. Ma mentre le stelle brillavano sulle loro teste, gli attivisti all'entrata del bancone ricevevano firme e gli addetti alla sicurezza bevevano le birre sequestrate abbracciati, persino i Tiratori di Pericoluche, per un secondo, si sentirono in pace.
Poi iniziarono subito a fare un piano di attacco per il prossimo concerto a cui sarebbero andati, cercando di capire come migliorare la mira della loro mitragliatrice a pericoluche. Ma questa è un'altra storia. FINE 🌈
venerdì 7 gennaio 2022
Un'Intervista Bizzarra: Moonstone Writer Artist
Un Ghibli (AMX International AMX) |
D. Hayao Miyazaki ha datto al suo studio di animazione il nome di un aereo da attacco al suolo monomotore, che apparentemente c'entra poco con le sue narrazioni meravigliose, delicatissime e umane. Tu hai parlato di bullismo. Credi che dal dolore possa sorgere la meraviglia, l'arte? Che la rabbia si possa sublimare nelle storie? E soprattutto, se tu dovessi dare il nome di qualcosa (o qualcuno) che ti ha fatto male ad un tuo studio, quale nome sarebbe?
R. Sto proprio scrivendo un fantasy ambientato a Palermo! Una sorta di Harry Potter italiano!
MIKA! |
D. Conosci la canzone "Grace Kelly"? Negli ultimi mesi questo vecchio brano sta riscoprendo una popolarità immensa grazie al fenomeno della "Grace Kelly Challenge", che spopola su Tik Tok (quel social dove si pubblicano i balletti, insomma). La sfida prevede che gli utenti cantino in diverse tonalità l'iconico ritornello della canzone. Vanno dalla nota più grave alla parte leggermente meno grave, quindi si spostano sulla nota acuta, finché alla fine cercano di raggiungere le note estremamente acute. E alla fine di questo calvario strappa-corde-vocali, i nostri sfidanti cercano finalmente di raggiungere le famosissime note acute usata dal cantante nella canzone originale, che non è roba da poco.
Mara Maionchi |
D. Dicci il nome di un giudice di X Factor! Ma non può essere Fedez. Fedez no, quello lo sanno tutti. Vai!
Domanda quel che vuoi ai personaggi di Shadowfawn!
E le risposte saranno postate, sia sulla storia su Wattpad, che sul nostro blog ufficiale, SOLO quando avremo raggiunto le cinquantamila letture!
La Cattedra del Giocatore - 6. La punizione
sabato 1 gennaio 2022
Dicembre 2021 - Cosa abbiamo creato?
Dicembre 2021 è finito: Ecco cosa abbiamo postato online questo mese, grazie anche al supporto dei nostri beneamati patrons!
Furry, anthro and animals (not commissions)
A couple owlets (and the third is free) | Merry Gyszmas | Happy holidays from DC! | Merry XMas from Twitterlu! | Happy holidays from Sunkawakan |
Commissions
Sniper on an alien planet | Boxe Champion | Love potion | Arm wrestling | Two friends in a pub (black and white) | Hyena Gift | Three mirrors (black and white) | Tiny and colorful Christmas gift | Two friends at the pub |
Other
Bloodhound [English version!]
Small premise | Prologue, superheroes | A child and the voices in his head | Magic cat and the mind reader | The extraordinary Sheldon |
Schede dei personaggi, specie, luoghi e varie (Blog)
Sir Mikhail Esuriens [+ English version] | Victor Lupis [+ English version] |
Recensioni
La canzone di Achille (Madeline Miller) |
La Cattedra del Giocatore
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