lunedì 18 giugno 2018

Frangidestino

(Did you get lost, wanderer? If you're looking for this page in English, you can find it HERE!)

Frangidestino

(Fatum praedo)
 
▸ Classificazione di rarità: 13
Stato di conservazione: Specie non valutata
Distribuzione: Tutto il globo terrestre

All'interno della società magica essi sono sempre stati un enigma insolvibile e in ogni caso conosciuti da pochissimi: creature che con la loro esistenza mettono in dubbio la base di ogni legge fisica, genetica e chimica, così strani da sembrare semplicemente impossibili.
In breve, il potere di un frangidestino è quello di realizzare le probabilità più basse, non solo... ma realizzandole tutte insieme. Tutte le altre creature magiche hanno poteri che influenzano il mondo organico oppure una magia di tipo elementale, mentre i frangidestino operano nel misterioso mondo delle possibilità, tessendo la trama dell'universo, e già questa è una realizzazione del loro potere, perché quante probabilità ci sono che la magia di un vivente influenzi la sfera statistica degli eventi?
I poteri di un frangidestino si verificano passivamente e continuamente (il mondo intorno a loro cambia di continuo grazie alla loro semplice presenza) e non sono capaci di alcun genere di difesa attiva, ma si fanno trascinare dagli eventi meno probabili (in generale quelli che hanno meno del 5% di probabilità di verificarsi, le situazioni di stress possono arrivare fino allo 0,01%, con sforzi eccezionali, anche la spettacolare realizzazione dell'impossibile) basta la semplice presenza di una di queste creature accanto a qualcuno che rientrava in una profezia perché questo sia vanificata completamente, ed ecco prescelti morire, tiranni destinati a soccombere che diventano immortali, pessimi cantanti che diventano famosi e santi che si dedicano alle stragi di innocenti.
Il frangidestino, ormai l'avrete capito, sono creature estremamente pericolose, ma poiché sono in pochissimi a sapere della loro esistenza nessuno li caccia o cerca di fermare il loro operato, anche perché prima bisogna trovare un modo per... riconoscerli!
Quante sono le probabilità che all'interno di una stessa specie tutti gli individui abbiano forme diverse tra loro? Bassissime ovviamente! E, ovviamente, questa possibilità non si poteva che concretizzare all'interno di questa, è il caso di dirlo, alquanto improbabile specie.

► Aspetto
I frangidestino somigliano generalmente a rettili o anfibi e possono avere un aspetto assolutamente normale, tale da poter essere scambiati per animali non-magici oppure avere arti multipli, numeri di dita dispari, code doppie o altre bizarrie assortite.
La loro livrea è molto spesso di colore grigio e fucsia o viola e le loro dimensioni possono variare dai 10/12 fino ai 55 cm di lunghezza con un peso eccezionalmente variabile. In alcuni casi i frangidestino mostrano strane aureole di luce oppure esalano fumo dalla bocca.
 
► Riproduzione
I frangidestino non hanno bisogno di accoppiarsi, tuttavia quando devono deporre le uova preferiscono farlo in compagnia.
Quando le condizioni per la riproduzione si fanno ideali, i frangidestino iniziano improvvisamente a volare (e sì, non sono provvisti di ali) e quando vedono loro simile urlano con voce di tuono e gli si avvicinano. Entro meno di un'ora, mentre i frangidestino galleggiano tranquilli “chiacchierando” tra loro, un temporale si scatena ed è quello il momento in cui due esemplari iniziamo a volare l'uno intorno all'altro facendo astruse evoluzioni, mentre espellono migliaia di minuscole uova leggere che cadono insieme alla pioggia nel mare sottostante.
Dopo appena 48 ore, le uova iniziano a schiudersi e minuscoli girini grigi ne fuoriescono e si attaccano con la boccuccia a ventosa al substrato. Il loro ciclo completo di crescita è misterioso e non ben studiato, ma si crede che i piccoli vadano incontro più di 150 metamorfosi prima di raggiungere, dopo quasi 500 anni, la loro forma finale.
I girini e tutte le loro trasformazioni hanno poteri magici assai blandi e devono sopravvivere solo grazie alla loro abilità naturale ed ecco perché su 10.000 piccoli frangidestino solo uno diventerà adulto e potrà riprodursi.
 

🌵🎨Tutti i disegni in questa pagina (e molto probabilmente anche in tutte le altre pagine, se non diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma. Potete vedere altri loro lavori e/o supportarle (e supportare così anche tutti i Cactus di Fuoco ;)) sulla loro pagina Patreon. Diventate patroni delle arti!🌵🎨

lunedì 11 giugno 2018

Rumiu (ENG)

(Hai perso la strada, viandante? Se stai cercando questa pagina in italiano, puoi trovarla QUI)


 
Rumiu
(Loquispinae basilicus)
 
💎 Origin
The rumius are small animals native of the planet Mimmum, a celestial body located in the Liliar sistem. They seem to be a relatively recent species, existing only from a hundred years with the appearance we know today.
 
💎 Etymology
The scientific name with which it was classified on Earth comes from old terrestrial languages; Loquispinae derives from Latin and means more or less "that talks with thorns", referring to its special communication method (see Behavior), while basilicus comes from Greek basilikón, which means "regal, splendid".
 
💎 Average lifespan
From 7 to 10 years. 
Females usually live a few years longer than the males.
 
💎 Appearance
Adult rumius measure on average 8,5 cm in height (3,35 inches) and 17 cm in length (6,7 inches), independently from their sex. Their appearance is long-limbed with soft and sinuous edges, their skin smooth without being clammy and quite thick, but adherent to their body. The rumius are characterized by their very vivid and saturated colors, which can also vary drastically from one specimen to the other depending on the zone they live in and their diet.
Although the color is variable, many rumius have a dark upper body, black or grey, and a lighter chin, neck, belly, under-tail and inner-thigh of reflective colors. Some common hues in wild individuals are pearlescent, sea green, blue and purple, or yellow and orange.

Their back is topped by keratin appendages similar to blunt thorns, thicker at the top, which culminate with two of these on the sides of the rumiu's head that form a sort of pair of horns; they do not properly have a defensive intent, but more of a communicative one: these thorns are connected to specific muscle fibers that allow rumius to move them at will and communicate their mood or appear larger and threaten the enemy when alarmed.

The tail is long and fleshy, with a jagged tip, and the paws culminate in a pseudo claw that only has two fingers: the first one is long and with several very flexible joints, the second is poorly developed and is at the opposite end of the paw. It's meant to strenghten the rumiu's grip, like a small thumb, and it's always placed on the internal side of the limb.
The L. Basilicus have long, black, smooth tongues, which can reach in extensione the length of the roundish, egg-shaped head with a slightly protruding snout.
A common green-bellied rumiu
 
The eyes of a rumiu are of a very saturated and vivid pink or violet hue, sometimes even aqua green, apparently without pupils. The structure of their eyes is different from that of mammals, way more similar to that of a single ommatide covered of pigmented cells.
Rumius have an excellent color vision, and it's estimated that they're able to see in the ultraviolet range; however, they have a limited ability in focusing their sight on distant objects. They are sensitive to polarized light and easily distinguish that of organic or mineral origin from a star's one. When they sense the sun or moon light, they usually move away from it to avoid exiting their cave and getting lost, while it's known that they appreciate the natural light emitted by several crystals existing inside of Mimmum caves.
 
The flexibility of rumius allows them to be very agile, with articulated joints and thin bones which, however, are also rather fragile to violent shocks.
Rumiu do not have particularly rapid healing, but they tend to heal bone lesions faster than muscle injuries.

💎 Behaviour
The Loquispinae basilicus easily makes friends with animals of its own or other species, and regularly exhibits parasocial behavior (aka, it shows ability of social interaction and communication, but does not need to recognize itself as tied to a group of membership); in the wild, several rumius can be seen sharing the same territory without the least tension been generated.
Rumius aren't possessive of their territories, but they will hardly ever leave the cave in which they were born if they feel safe, except in severe overpopulation cases.
When closed in confined spaces or lacking stimuli, the rumiu somatizes and withers quickly, first losing its incredible chromatic variety and beginning to show signs of indolence and fatigue.
Males are slightly less wary than females, who are a little more reactive but cautious; it takes little to convince both to conquer the friendship of both anyway.
Rumius can acquire the "taste" of being cuddled by being of other species at any ages, but the individuals that are used to hetero-specific contact in the first weeks of life won't feel any distrust towards all the exponents of that species. On the contrary, although it's not a typical behavior in the wild, rumius that are bred and domestic even from a single generation (or after a few years of captivity) easily adapt to seek protection and physical assurances from the sentient species that handle them (in primis the Mimme).
For this reason they're particularly appreciated as pets... from those who can afford to maintain them, of course.
They've been observed indulging in altruistic behaviors not conducive to their own survival, like helping another rumiu in trouble or cheering up a sad owner offering them their own possessions, like food or playthings.
In captivity, rumius quickly assimilate the concept of property, something that seems to be absent in nature, becoming possessive of all the playthings that their owners gift them to provide the right stimuli-enriched environment.
The better ways to make a domestic rumiu play is to give them surfaces they can climb on, safe tunnels they can explore and obstacle courses.

Rumius mainly communicate with each other without emitting sounds, moving their back thorns in certain combinations that correspond to different messages, but they will occasionally squeak when they're alarmed or feeling pain. Domestic individuals are generally much more talkative than their wild counterparts, because they understand that performing certain actions (such as making cute little noises) somehow gives them more favored treatment than their natural communication.
Their call is defined with an onomatopoeic word on Mimmum, which can be roughly translated as "piuling", and is generally composed of a series of short and sharp verses in staccato.
Their logistic intelligence is inferior to that of mice, but they seem to adapt quickly to other social models or modification of their natural habit, and it also seems that they can have strong personal preferences.
 
💎 Habitat and diet
Rumius live inside caves or rooms dug by lava inside the quiescent or inactive stratovolcanoes, as they love warmth and their life cycle happens in very close harmony with the crystals of the planet Mimmum.

The less common subvariety horribilis lives underground instead, in tunnels under the earth's crust that it digs next to the intrusive magmatic "puddles" that have cooled as rocks. There they move around the bubble of magmatic material in search of gems.
The (expensive!) diet of a rumiu is composed by crystals and minerals. They prefer consuming the ones protruding from the ground, but they don't disdain digging to find them, without necessarily extracting them. 
 The rumius use their saliva, rich in special enzymes able to demolish the crystalline structure of the minerals they eat and melt the crystals they feed on -- which are too hard for rumius to consume as they are -- nibbling and sucking on them until they reach an ideal consistency to be consumed.
These species is not widespread all over the planet, but they're mainly concentrated in the warm spots located in the central-southern area of the Continent and in some points in the East. However, they became common as pets all over the Continent.
 
💎 Birth and growth
Females give birth to one or two babies at a time. 
Their reproductive period occurs about twice a year, once during the cold season and one in the warm one; a female could potentially give birth every six months, but this largely varies depending the availability of males, how successful courtships are and her will to be a mother again.
The pregnancy lasts for about forty-five days, with a gap of at most five days.
The babies are born "mute", still lacking the keratin thorns that will allow them to communicate as adults. Even if the babies could potentially take care of themselves since birth, the mother practices assiduous parental care until they begin developing their own thorns, about a month after their birth.
That's when the babies finally begin to behave like adults, despite the fact that their physical development will continue for five more months, in which their silhouette will gradually become less stocky. At six months old, they're physically and sexually mature.
 
💎 Courtship and reproduction 
Young rumius always skip their first reproductive season, as courtship is an acquired behavior that needs to be observed at least once from the adults before being performed properly, and allowing them to be chosen as acceptable partners.
, pronti a quest'accanita competizione, anche i giovani (sia maschi che femmine) prendono finalmente parte ai rituali. It's only during their second reproductive season that, finally ready for this fierce competition, the youngsters (both females and males) take part in the courtship rituals. 
 
For the occasion, adult rumius start eating as much different types of crystals as they can. Since their body absorbs the substances contained in the minerals they feed on, more varied is their crystal diet, the more their colors become bright.
This, apparently, is precisely the characteristic that rumius seek in a partner! A colorful appearance show the ability of an individual to find a lot of food in a short time, but, most of all, it's attractive to other rumius simply because they're enchanted by pretty colors in general.
During this period the rumius increase exponentially in weight and become particularly easy preys to possible predators, considering also that their behavior becomes altered: they become bolder (males usually a bit more than females), touchy and prone to wandering.
It often happens that, in the attempt of getting more gems and penalizing their love rivals, some rumius will try to steal minerals spotted by others, causing major quarrels to break out. These contrasts never end with the death of one of the contenders, given that rumius are pretty poor fighters, but rather start pathetic fights that go on until one of the two opponents decides that it's time to surrender and flee.
The female and the male choose each other, showing their bellies to highlight their colors to each other, then share a meal and nestle together to become familiar with their partner.
Several couplings of the same pair occur during the same reproductive period, before the two part their ways.
 
Rumius are not monogamous, although it's not uncommon for a couple to choose each other repeatedly during different breeding periods. This can be due to several factors, not least the difficulty of finding a wide choice of partners in a restricted range, but it's often also influenced by the affection the two can feel for each other, or it may be due to a peculiar talent for gorging themselves on crystlas that makes those two rumius the most attractive individuals in the microcosm of their cave.
It may happen that a male and a female, two males, or two females, entertain the first part of the courtship without then mating.
It has been observed that, even when the reproductive season is over, these "pseudo-couples" continue to reach out for each other and spend time together, forging a friendship. It can happen that two females involved in a pseudo-couple grow up their litters together.

💎 Morphs – In captivity
Rumiu's appearance was shown to be easily susceptible to be changed through selective breeding. There have been several "morphs" selected in captivity, individuals that have fixed characteristics and colors from which the enthusiasts can tell their bloodlines apart. The breeders often have fun experimenting by
variating the rumiu's diet and breeding specific couples to try and obtain rumius that are more and more beautiful and peculiar. 
The most appreciated and pricy variety is the "mirrorglass", in which the whole rumiu's body, thorns included, is reflective and colorful. It has no opaque or dark areas, and it often presents a distinct heterochromia, sometimes with two different colors in the same eye.
 
The main rumiu morphs are:
 

 
 
 Classic
Their natural color, with a gray back and colored belly.
The colorful parts can change in hue according to their diet.
 
Sapphire blue 
More slender than the Classic; the upper part of its body has a delicate, velvety blu-gray hue, and the lower one can assume several blue tones, but its body can also present different patterns and dark lines more or less visible that vary from one rumiu to another. Their eyes can't be pink.
The finest specimens can have electric blue belly and muzzle, with symmetrical pitch black designs.
Spectrepearl
It's the less "extreme" form of the mirrorglass, it has pink or pale sea-green eyes and the body is almost totally white, with soft shades of iridescent hues reminiscent of soap bubbles. Its frame is similar to that of the Classico morph, but with the muzzle more rounded.
They are of a playful, extroverted disposition. The finest specimens have showy, reflective hues, almost metallic, and many colors.
 
 
 
Dinnica
Distinguished by opaque, low-reflecting colors, tending to oat yellow and covered by darker imprecise stripes. It used to have very little popularity when it was invented, but it became much more appreciated in later times due to its soft, squat shape, which resembles that of a baby rumiu, and the stripes that can also create complex designs.
This morph is named after the breeder who invented it, La Dinni.
 
 
Darkbeard
It can have any color, given that the lower jaw and the tail tip are black. Their canines are bigger and sharper and they present little extra kitin thorns on the back, cheeks or paws, that give them a fierce look. The finest specimens have completey black heads and bright colors; especially appreciated are the ones with golden areas.
The colorful parts can change in hue according to their diet.
 
 
 

Ruby 
Less slender than the Classic morph and bright crimson in color. It can have large circular areas of darker or lighter color all over its body, and generally has smaller horns and less conspicuous tail indentations. The proportion of its toes is more "balanced" than in the wild counterparts, as its second finger is longer and the first shorter.  
The finest specimens have an almost uniform color and very dark eyes.
 
Unicorn
It has very pale eyes, and its body is light gray on the back and pink -- ranging from cotton candy to fuchsia -- on the belly. This morph is distinguished by a very strange arrangement of the thorns, which are antique pink or grapefruit in color, that form double rows starting starting from the base of the tail and get closer as they get to the head, in which the "horn-thorns" converge in one, called by Earthlings "alicorn".
The thorns of the Unicorn grow in the opposite direction compared to those of all the other morphs. It's the variety that reaches the biggest size.
The finest specimens have longer thorns and a more slender build, with a long neck and thin tail.
 
Lapillo
Also called "Inverted", the Lapillo has the belly, under-tail and lower jaw
pitch black, and its back is colored in warm tones, ranging from yellow to scarlet with orange shades. It's the second smallest morphs. Their eyes are red, yellow or blue. The tail is more jagged than in their wild counterparts.
 
 
 
 

Peridot
Very similar to the Classic morph, but the gray of its back is replaced by a green that can range from olive to acid yellow-green. It's a bit smaller than the other rumius, with almond shaped eyes. It vocalizes a lot.
The colorful parts can change in hue according to their diet.

 
 
 
 
Some of these morphs need a specific diet to keep their colors at their maximum splendor. Unlike the Classic, Darkbeard and Peridot, a change in diet may result in severe discoloration for the remaining morphs, which are more at risk for certain deficiencies. This is especially true for Lapillo and Ruby rumius, which need to maintain high levels of iron in their bodies, without which they can incur in severe anemia, and implement their diet with manganese or chrome.
 
💎 Symbolism and mythology
The rumiu represents absolute goodness on Mimmum, since it's one of the few creatures that, thanks to its mineral-based diet, does not sustain itself in any way from the death of other organisms in order to survive. In some minor variants of the Sterei, the main religion of their home planet, they have a sacred value due to their habit of feeding on crystals, which are considered by the Stereans to be the solidification of the breath of the goddess Lily. However, their habit of living in the dark did not grant them similar regard from the rest of the Sterei practitioners. 
According to many Mimmae, especially gem hunters, the very presence of rumiu makes the crystals in the caves they inhabit more beautiful and luminous: in fact, when they die, the substances that give them such bright colors supposedly return to the earth and back to the crystals. For this reason, the rumiu is sometimes linked to or symbol for the concept of a virtuous circle.


💎 Facts and trivia!

  • The subvariety horribilis counts far fewer individuals. Despite its name, the R. basilicus horribilis is considered by most on its homeplanet to be definitely more beautiful than its classic counterpart, adorned with many more thorns and kitinous or siliceous formations, although unable to move them.
  • Given the quantity of still thorns on its body, the subvariety horribilis has great difficulty in being understood by its classical counterpart, if they ever happen to meet.
  • Considering their adaptability and their relatively recent discovery, some have advanced the theory that rumius are none other that another species believed to be extinct, which, however, shared with them size, some physical structures, and part of their current habitat: the goki (Loquispinae lepidosaura), that has only adapted its looks to a sudden change yet to be determined.
  • The most popular rumiu of the Continent is a female spectrepearl named Naria, extrovert and affectionate, who loves to paint using her whole body. Her paintings are distinguished by wide a range of very bright colors; sometimes it seems that among the colors, the figures of people she met or environments she visited can be discerned. Her paintings are highly appreciated by the public and sought after.
    Naria, the spectrepearl rumiu

 

💎 Related pages

 

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Rumiu (ITA)

(Did you get lost, wanderer? If you're looking for this page in English you can find it HERE!)


Rumiu
(Loquispinae basilicus)
 

💎 Origine
I rumiu sono piccoli animali originari del pianeta Mimmum, un corpo celeste situato nel Sistema Lilyare. Sembrano essere una specie relativamente recente, che esiste con l'aspetto che conosciamo oggi solo da un centinaio di anni.

💎 Etimologia
Il nome scientifico con cui è stato classificato sulla Terra viene da vecchie lingue del nostro pianeta; Loquispinae deriva dal latino e significa pressapoco "che parla con le spine", riferendosi al suo speciale metodo di comunicazione (vedi Comportamento), mentre basilicus viene dal greco basilikón, che significa "regale, splendido".
 
💎 Aspettativa di vita media
Dai 7 ai 10 anni.
Le femmine vivono qualche anno in più rispetto ai maschi, di solito.

💎 Aspetto
I rumiu adulti misurano in media 8,5 cm in altezza e 17 cm in lunghezza, indipendentemente dal sesso. Il loro aspetto è longilineo e dai contorni morbidi e sinuosi, la pelle è liscia senza essere viscida e piuttosto spessa, ma aderente al corpo. I rumiu sono caratterizzati dai loro colori saturi e vividissimi, che possono variare anche drasticamente da esemplare ad esemplare a seconda della zona in cui vive ed alla sua alimentazione.
Sebbene il colore sia variabile, molti rumiu hanno la parte superiore del corpo più scura, nera o grigia riflettente, e mento, collo, ventre, sotto-coda ed interno-coscia più chiaro e di colori riflessivi come il perla, verde-mare e rosa, blu e viola, o giallo e arancio.

Il loro dorso è percorso da appendici di cheratina simili a spine smussate, più spesse in cima, di cui due posizionate ai lati della testa del rumiu, similmente ad un paio di corna. Queste spine non hanno un vero intento difensivo, quanto comunicativo: sono collegate a fibre muscolari apposite che gli consentono di spostarle per comunicare i loro stati d'animo o apparire più grossi e minacciare il nemico.

La coda è lunga e carnosa, dalla punta frastagliata, e le zampe culminano in una sorta di artiglio munito di due sole dita: il primo dito è lungo e con diverse giunture molto flessibili, il secondo è poco sviluppato e si trova all'estremità opposta. Serve a rafforzare la presa del rumiu, come un piccolo pollice, ed è sempre posto sul lato interno della zampa.
Gli L. Basilicus hanno la lingua lunga, nera e liscia, che in estensione può raggiungere la lunghezza della testa, la quale è tondeggiante con il musetto ad uovo.
Gli occhi di un rumiu sono di un rosa o tutt'al più violetto molto saturo e vivido, apparentemente senza pupilla. La struttura dei loro occhi è diversa rispetto a quella dei mammiferi, più paragonabile a quella di un singolo ommatidio, coperto di cellule pigmentate.

Il rumiu ha un'ottima visione dei colori e si stima che possa vedere anche nel campo dell'ultravioletto; tuttavia ha una capacità limitata di mettere a fuoco gli oggetti lontani. È sensibile alla luce polarizzata da cui distingue facilmente quella di origine organica o minerale da quella degli astri. Quando avverte la luce del sole o della luna si allontana da essa per non uscire troppo dalla sua caverna, mentre apprezza la luce naturale sprigionata da diversi cristalli delle grotte di Mimmum.

La flessibilità dei rumiu consente loro di essere molto agili, con articolazioni snodate ed ossa sottili, che però sono anche piuttosto fragili agli urti violenti.
I rumiu non hanno una guarigione particolarmente rapida, ma tendono a guarire più in fretta le lesioni ossee rispetto a quelle muscolari.

💎 Comportamento
Il Loquispinae basilicus stringe facilmente amicizia con animali della propria o di altre specie, anche se non è un animale sociale obbligato (cioè non sente di dover appartenere ad un gruppo). Può capitare di vederne diversi esemplari che condividono lo stesso territorio senza che si generi la minima tensione.
I rumiu non sono gelosi del loro territorio, ma difficilmente lasceranno la grotta in cui sono nati se dentro ci si sentono al sicuro, tranne che in casi di sovrappopolazione grave.
Se si trova in spazi piccoli o privi di stimoli, il rumiu somatizza e deperisce in fretta, perdendo come prima cosa buona parte della sua incredibile varietà cromatica e mostrando segni di indolenza e affaticamento.
I maschi sono un po' meno diffidenti delle femmine, che sono reattive ma caute, ma ci vuole poco conquistare l'amicizia di entrambi. 
 
I rumiu possono acquisire il "gusto" ad essere coccolati da creature di altre specie a qualunque età, ma se gli esemplari vengono abituati al contatto etero-specifico nelle prime settimane di vita, da adulti non proveranno alcuna diffidenza verso tutti gli esponenti della specie in questione. Anzi, sebbene non sia un atteggiamento osservato negli esemplari selvatici, i rumiu domestici (anche dopo qualche anno di cattività o una sola generazione) si adattano facilmente a cercare protezione e rassicurazioni fisiche dalle specie senzienti che li maneggiano.
Per questo sono animali domestici particolarmente apprezzati... da chi può permettersi di mantenerli, ovviamente.
Tra loro possono indulgere in atti altruistici non atti alla sopravvivenza, come aiutare un altro rumiu in difficoltà o cercare di consolare il loro padrone offrendogli propri oggetti, come cibo o giochini.
In cattività assimilano velocemente il concetto di proprietà, un'idea che sembrano non avere in natura, diventando possessivi ad esempio di tutti i giochini che i padroni gli regalano per fornirgli il giusto arricchimento ambientale.
I giochi migliori per un rumiu in cattività sono superfici su cui possono arrampicarsi, tunnel da esplorare e percorsi ad ostacoli.
 
I rumiu comunicano tra loro senza emettere suoni, muovendo le spine sul dorso in certe combinazioni che corrispondono a messaggi diversi, ma di tanto in tanto squittiscono quando sono spaventati o provano dolore. Gli esemplari domestici sono ben più chiacchieroni delle loro controparti selvatiche, perché capiscono che certe azioni (come fare versetti carini) in qualche modo gli frutta un trattamento di favore rispetto alla loro comunicazione naturale.
Il loro verso è definito con una parola onomatopeica su Mimmum, che si può tradurre pressapoco come “piulare”, ed è generalmente composto da una serie di versi brevi ed acuti in staccato.
La loro intelligenza logistica è inferiore a quella dei topi, ma sono adattabili e sembra che si adeguino in fretta ad alti modelli sociali o modificazioni del loro ambiente naturale, e che possano dimostrare spiccate preferenze personali.

💎 Habitat e dieta
I rumiu vivono all'interno di strato-vulcani quiescenti o poco attivi, in caverne o stanze scavate dalla lava, in quanto amano il tepore e il loro ciclo vitale si svolge in strettissima sintonia con i cristalli del pianeta Mimmum.
 
La sottovarietà horribilis, meno diffusa, vive invece in cunicoli sotterranei, che scava per raggiungere le rocce magmatiche intrusive ormai raffreddatesi. Lì si spostano attorno alla “bolla” di materiale magmatico in cerca di gemme.
La (costosa!) dieta dei rumiu è composta di cristalli e minerali. Preferiscono consumare quelli affioranti, ma capita anche che scavino per trovarli, senza necessariamente estrarli.
I rumiu utilizzano la loro saliva, ricca di particolari enzimi capaci di demolire la struttura cristallina dei minerali, per squagliare i cristalli di cui si nutrono – troppo duri per loro – mordicchiandoli e succhiandoli finché non raggiungono una consistenza ideale per essere consumati. 
Non sono diffusi su tutto il pianeta, ma sono principalmente concentrati nei punti caldi situati nella zona cento-meridionale del Continente e in alcuni punti ad est. Tuttavia hanno avuto un gran successo come animali domestici, arrivando un po' dappertutto sul Mimmum e in certi casi anche su altri pianeti.

 
💎 Nascita e crescita
Le femmine di rumiu partoriscono uno o due cuccioli alla volta. 
Entrano nel loro periodo riproduttivo due volte all'anno, una durante la stagione fredda ed una in quella calda; una femmina potrebbe potenzialmente partorire ogni sei mesi, ma questo dipende in gran parte dalla disponibilità di maschi, dal successo dei corteggiamenti e, non ultimo, da quanta voglia ha di esser di nuovo mamma.
La gravidanza dei rumiu dura circa quarantacinque giorni, con uno scarto di al massimo cinque giorni.
I piccoli nascono “muti”, ancora privi delle spine di cheratina che gli consentiranno di comunicare. Seppure possano in potenziale trovare il cibo e badare a sè stessi già dalla nascita, la madre pratica cure parentali assidue finchè i piccoli non iniziano a sviluppare le loro spine comunicative, circa un mese dopo la loro nascita.
È allora che i cuccioli iniziano a comportarsi come adulti, nonostante il loro sviluppo fisico continuerà fino per altri cinque mesi, in cui la loro silhouette diventerà via via meno tozza. A sei mesi sono fisicamente e sessualmente maturi.

💎 Corteggiamento e riproduzione
I giovani rumiu saltano sempre il primo periodo riproduttivo, in quanto il corteggiamento è un comportamento acquisito che hanno bisogno di osservare almeno una volta prima di poterlo eseguire correttamente ed essere accettati come partner.
È solo al loro secondo periodo riproduttivo che, pronti a quest'accanita competizione, anche i giovani (sia maschi che femmine) prendono finalmente parte ai rituali.

Per l'occasione i rumiu iniziano ad ingurgitare più tipi diversi di cristalli possibili. Dato che parte del loro corpo prende i pigmenti dalle sostanze contenute nei minerali di cui si nutrono, più diversificati sono i cristalli di cui si ingozzano più i loro colori diventano brillanti.
Questa, apparentemente, è proprio la caratteristica favorita dai rumiu in un partner! Molti colori dimostrano la capacità di trovare molto cibo in poco tempo, ma, soprattuto, è attraente semplicemente perchè i rumiu sono incantati dalle sfumature più vivide.
In questo periodo i rumiu aumentano esponenzialmente di peso e diventano prede particolarmente facili per un eventuale predatore, visto che il loro comportamento si altera rendendoli più sbruffoni (i maschi un po' più delle femmine in genere), girovaghi e permalosi. 
Accade spesso che, nel tentativo di ottenere più gemme possibili e penalizzare i loro avversari in amore, i rumiu si dedichino a furtarelli di cibo che possono sfociare in grosse liti. Questi contrasti non si risolvono mai con la morte di uno dei due contendenti, dato che i rumiu sono dei combattenti piuttosto scarsi, ma portano a zuffe patetiche che si protraggono fino a che uno dei due avversari decide che è il momento di arrendersi e fuggire.
Il maschio e la femmina si scelgono a vicenda, mostrandosi reciprocamente la pancia per mettere in evidenza i propri colori, dopodiché condividono un pasto e si accoccolano insieme per prendere familiarità l'uno con l'altra.
La coppia porta a termine diversi accoppiamenti prima che i due si separino nuovamente.
 
I rumiu non sono monogami, ma talvolta una stessa coppia può scegliersi di nuovo in diversi periodi riproduttivi. Questo è dovuto a più di un fattore, non ultima la difficoltà di trovare un'ampia scelta di partner senza spostarsi di molto, ma è talvolta condizionato anche dalla simpatia che due esemplari possono nutrire l'uno per l'altra, o per un particolare talento nell'ingozzarsi che rende i due mangioni i rumiu più attraenti del microcosmo della loro caverna.
Può succedere che un maschio e una femmina, o due maschi o due femmine, intrattengano tra loro la prima parte del corteggiamento senza però poi accoppiarsi.
Si è osservato che, passato il periodo riproduttivo, queste “pseudo-coppie” continuano a cercarsi e passare del tempo assieme, stringendo una sorta di amicizia. Può capitare che due femmine coinvolte in una pseudo-coppia crescano assieme le loro cucciolate.
 
💎 Morphs – In cattività
L'aspetto dei rumiu si è mostrato molto suscettibile ad essere modificato con la selezione, per la gioia degli allevatori. In cattività sono stati selezionati diversi "morph", cioè delle caratteristiche e colorazioni con cui gli appassionati li distinguono.
Spesso gli amanti della specie si divertono a sperimentare con accoppiamenti mirati e a variare l'alimentazione dei loro rumiu per ottenere esemplari sempre più belli e particolari.
La più apprezzata e costosa è una varietà il cui nome è traducibile pressapoco
come “specchiovetro”, in cui l'intero corpo del rumiu è colorato e riflettente, spine comprese. Non ha zone opache o scure e spesso presenta una spiccata eterocromia, talvolta con dicromia nello stesso occhio.
 
I morph principali con cui il rumiu si presenta sono:
 

 
 
► Classico 
Il suo colore naturale, con dorso grigio e ventre colorato.
Le parti colorate possono mutare colore a seconda dell'alimentazione.
 
 
Blu zàffiro
Ha una corporatura più slanciata del Classico. La parte superiore del suo corpo è di un delicato, vellutato blu-grigio e quella inferiore può assumere diverse tonalità di blu, ma il suo corpo è anche percorso da diversi pattern e disegni scuri più o meno spiccati che variano da esemplare ad esemplare. Per gli occhi non è ammesso il rosa.
Gli esemplari più pregiati possono avere ventre e muso blu elettrico, con disegni nero pece simmetrici.
 

Spettroperla
La forma meno "estrema" dello specchiovetro, ha occhi rosa o verdemare pallido e il colore del corpo è quasi del tutto bianco, con tenui riflessi cangianti che ricordano le bolle di sapone. La sua corporatura è simile a quella del Classico, ma con muso un po' più arrotondato.
Sono di indole più giocherellona ed estroversa. Gli esemplari più pregiati hanno riflessi vistosi, quasi metallici, e di molti colori.
 
 
 
Dinnica
Contraddistinta da colori opachi e poco riflettenti, tendente al giallo avena e percorsa da strisce imprecise più scure. Godeva di scarsissima popolarità quando fu inventata, ma divenne decisamente più apprezzata con l'avanzare del tempo per la sua forma morbida, adorabile e più tozza, che ricorda quella di un cucciolo. Negli esemplari più pregiati, le strisce possono creare anche disegni complessi.
Questo morph prende il nome dall'allevatrice che la inventò, La Dinni.
 
 
Barbascura 
Può avere qualunque colore, purché abbia la mascella inferiore e la punta della coda neri. Presentano canini più sviluppati e possono avere piccole punte chitinose extra sul dorso, sulle guance o sulle zampe, che gli danno un aspetto più agguerrito. Gli esemplari più pregiati hanno la testa completamente nera e colori accesi, particolarmente apprezzato è l'oro.
Le parti colorate possono mutare colore a seconda dell'alimentazione.
 

Rubino
Meno slanciato del Classico e di colore cremisi acceso. Può presentare ampie zone circolari di colore più scuro o più chiaro su tutto il corpo e ha in genere corna più piccole e frastagliature della coda meno vistose. La proporzione delle sue dita è più "equilibrata" rispetto all'aspetto del selvatico, in quanto il secondo dito è più lungo e il primo più corto.
Gli esemplari più pregiati hanno un colore quasi uniforme e occhi scurissimi.
 
Unicorno
Ha occhi chiarissimi, spina rosa antico o pompelmo ed è di colore grigio chiaro sul dorso e rosa -- dallo zucchero filato al fucsia --  sul ventre. Questo morph è contraddistinto dalla disposizione delle doppie spine che dalla schiena partono a due a due avvicinandosi man a mano che risalgono, fino alle due "spine-corna" che si fondono in uno solo. Le spine dell'Unicorno seguono un verso opposto rispetto a quelle di tutti gli altri morph.
È il morph che raggiunge le dimensioni più importanti.
Gli esemplari più pregiati hanno spine più lunghe e corporatura più slanciata, con collo lungo e coda sottile.
 
 
 
Lapillo
Chiamato anche "Invertito", il Lapillo ha ventre, sotto-coda e mascella inferiore nero pece e dorso dai colori caldi, che variano dal giallo al vermiglio con sfumature di arancio. È il secondo morph più piccolo. Gli occhi sono rossi, gialli o blu. La coda presenta più frastagliature rispetto al Classico.
 
 

 
Peridoto
Molto simile al classico, ma il grigio del dorso è sostituito da un verde che può andare dall'oliva al verde-giallo acido. È un po' più piccolo degli altri rumiu, con occhi a mandorla. Vocalizza moltissimo.
Le parti colorate possono mutare colore a seconda dell'alimentazione.
 
 
 
 
Alcuni di questi morph hanno bisogno di un'alimentazione specifica per mantenere i colori al massimo del loro splendore. A differenza del Classico, del Barbascura e del Peridoto, con un cambio di alimentazione gli altri morph sbiadiscono notevolmente e rischiano gravi carenze che ne minacciano la salute. Ciò è particolarmente vero per i Lapillo e Rubino, i quali hanno bisogno di implementare la loro dieta con manganese e cromo e mantenere alti livelli di ferro nei loro corpi, senza cui possono incorrere in gravi anemie.
 
💎 Simbolismo e mitologia
Il rumiu rappresenta su Mimmum la bontà assoluta, poiché è una delle poche creature che, grazie alla sua dieta a base di minerali, non si sostenta in alcun modo della morte di altri organismi per sopravvivere.
In alcune varianti minori della Sterei, la religione principale del loro pianeta d'origine, hanno valenza sacra per la loro abitudine di nutrirsi di cristalli, considerati dagli stereani la solidificazione del respiro della dea Lily. Tuttavia, la loro abitudine di vivere al buio non gli ha garantito un riguardo simile per il resto dei praticanti della Sterei.
Secondo molti Mimmae, soprattutto i cacciatori di gemme, la presenza stessa dei rumiu rende più belli e luminosi i cristalli nelle caverne in cui abitano: infatti, alla loro morte, le sostanze che gli conferiscono colori così vivaci tornerebbero alla terra ed ai cristalli.
 
💎 Curiosità
  • La sottovarietà horribilis conta molti meno individui. Nonostante il nome, in realtà è considerata da molti sul pianeta decisamente più bella della sua controparte classica, adorna di molte più spine e formazioni chitinose o silicee, sebbene immobili.
  • Vista la gran quantità di spine fisse sul loro corpo, la sottovarietà horribilis ha grandi difficoltà a farsi comprendere dalla sua controparte classica se mai la incontra.
  • Data la loro adattabilità, la facilità con cui si può far variare il loro aspetto e la loro apparizione relativamente recente, alcuni hanno avanzato la teoria i rumiu altro non siano che una specie ritenuta estinta che condivideva però con loro taglia, alcune strutture fisiche e parte del loro habitat attuale: i goki (Loquispinae lepidosaura), che avrebbero solo cambiato un paio di volte aspetto.
  • Il rumiu più popolare del Continente è una femmina spettroperla di nome Naria, estroversa e affettuosa, che ama dipingere usando tutto il proprio corpo. I suoi quadri sono contraddistinti da una gamma di colori ampissimi e vivaci, ma a volte sembra si possano distinguere disegni di persone o ambienti che Naria ha visitato. I suoi quadri sono molto ambiti ed apprezzati dal pubblico.

 
💎 Pagine correlate
 
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venerdì 8 giugno 2018

Sunset 55 - Una briciola di ottimismo



Ad inseguire il suo replicante c'era il vero Jacob Black, con i capelli corti e il corpo da adulto vestito solo di un paio di pantaloncini blu come l'incredibile Hulk. Stava attraversando la strada di corsa, dritto verso il ragazzo che gli somigliava terribilmente ma non era lui.
«Jacob!» Gridai.
A metà corsa, il mio amico fu preda di una forte convulsione. Si gettò in avanti, tuffandosi nel vuoto.
Ci fu un rumore di strappo secco e Jacob esplose. Scoppiò letteralmente dalla propria pelle; l'aria si riempì di brandelli di stoffa blu, quella dell'unico indumento che indossava. Successe talmente in fretta che con un battito di ciglia avrei potuto perdermi l'intera trasformazione.
Prima c'era Jacob che si tuffava nell'aria e, un solo e brevissimo istante dopo, ecco un lupo gigante dal pelo bronzeo, tanto enorme che non riuscii a spiegarmi dove fosse nascosta tutta quella massa.
Lo scontro tra lui e il suo replicante fu improvviso. E frontale: il finto-Jacob si era voltato per affrontarlo.
I resti dei pantaloncini di Jake svolazzavano ancora nel punto in cui era balzato in aria.
«Jacob!» Urlai di nuovo, inutilmente, azzardando un passo avanti.
Non riuscii a vedere bene cosa succedeva: erano troppo veloci e il corpo immenso del lupo mi offuscava la visuale con tutto quel pelo ondeggiante. Però sentii il suono ed era un suono che conoscevo fin troppo bene: quello di un vampiro che veniva fatto a pezzi.
Il finto-Jacob era un vampiro. Mi dimenticai di respirare e mi strinsi le mani al petto mentre pregavo che il mio amico licantropo non rimanesse ferito nello scontro. Ma non sono mai stata un granché a pregare e con un guaito orribile lo vidi indietreggiare, perdendo sangue dalla gola lacerata.
Il finto-Jacob (che somigliava sempre di meno a Jacob e sempre di più ad un tizio alto e magro dalla pelle che impallidiva) sibilava con la faccia ricoperta di sangue, i denti divenuti completamente rossi. Mi si contorse lo stomaco, ebbi l'impressione di sentirlo dentro il ventre, pesante e contratto come un animale vivo, una grassa e grossa anguilla viscida.
«Jacob» Sussurrai.
Il lupo color bronzo barcollò facendo schioccare le fauci a raffica. Poi il vampiro prese a scappare, preferendo non continuare oltre quello scontro, ora che era stato in vantaggio.
Jacob barcollò ancora e mi guardò negli occhi, dello stesso colore di quando era umano. Non poteva parlarmi, ma stava cercando di farmi capire qualcosa. Il bel pelo rossiccio sulla sua guancia sinistra era macchiato di sangue.
«Ti ha morso» Sussurrai, allungando una mano per toccarlo, ma prima che potessi raggiungerlo lui girò velocemente sulle zampe e scattò all'inseguimento del finto-Jacob.
Rimasi lì, immobile, con il cuore che mi martellava in petto, a torcermi le mani. Il gigantesco lupo e il mostro erano spariti in un batter d'occhio, come divorati dalla foresta.
Tremando, cercai un posto dove sedermi e alla fine decisi di farlo per terra, dove mi trovavo. La pioggia non correva più a fiumi dal cielo, c'era solo una pioggerellina finissima. Aspettai, ma non avrei saputo dire per quanto tempo, poi guardando in lontananza scorsi delle sagome umane che si avvicinavano: tutte loro portavano i capelli lunghi, anche se spesso raccolti. Erano le ragazze-lupo.
Deglutii e aspettai che fossero abbastanza vicine prima di alzarmi in piedi.
Omaha mi corse incontro, allarmata
«Belarda! Che è successo? C'è l'odore di un vampiro dappertutto!»
«Sangue» borbottò Lara, indicando una macchia sul terreno
«Si» ancora scossa, annuii «Jacob si è dovuto trasformare. C'era un vampiro che fingeva di essere lui e io ero con il vampiro e anche se sapevo che non era lui io... io».
Presi a piangere, cercando di contenere i singhiozzi decentemente. Ero nervosa e mi sentivo colpevole, anche se non sapevo di cosa. Ayita mi si avvicinò con il suo passo lungo ed elegante e mi mise un braccio intorno alle spalle.
«Shh, shhh... va tutto bene» Mi rassicurò Omaha, toccandomi con una mano sul lato del collo.
Tutte le ragazze mi si strinsero intorno, mormorando parole di conforto. Doveva essere una scena stranissima vista da fuori, ma in qualche modo funzionò. Lo spazio intorno a me divenne caldo, vibrante dell'energia dei loro splendidi corpi potenti, delle loro voci che parlavano piano e mi dicevano che nessuno mi avrebbe toccata, che nessuno avrebbe potuto farmi del male.
«Almeno» Scherzò Lara, arricciandosi con un dito la sua unica ciocca tinta di rosso «Ora tutti i ragazzi, vampiri e licantropi, sono fuori dai piedi».
Sorrisi leggermente, asciugandomi le lacrime con il dorso della mano. Mi sentivo molto meglio, mi sentivo me stessa. Forse la loro era una specie di strana magia tribale da licantropi, ma mi aveva dato una tranquillità che non sentivo da tanto, tanto tempo.
Ayita mi accarezzò rapidamente i capelli, poi sorrise. Era un sorriso strano, il suo, rassicurante e amaro al tempo stesso, come se qualcosa la crucciasse ma avrebbe fatto qualunque cosa perché niente crucciasse me.
«Allora» Mi disse «Perché dovevamo venire?»
«Aspettate!» dissi, allarmata «E Jacob? Lo lasciate inseguire così il vampiro?»
«Lui ha il suo branco che può aiutarlo. E il suo branco non deve sapere del nostro, non ancora»
«Perché?»
«Perché sono giovani e inesperti. Ci intralcerebbero. Hanno mutato molto dopo di noi»
«E poi sono ragazzi» aggiunse Lara, con un risolino
«Ma Jacob...» mi torsi le mani «Non sa di voi? Credo che lo sappia. Credo di averglielo detto o accennato o qualcosa di simile»
«Non lo hai fatto» mi rassicurò Ayita «E se l'hai fatto, lui non l'ha capito, altrimenti il loro branco saprebbe già dell'esistenza del nostro. Invece non lo sanno, pensano di essere gli unici protettori della riserva»
«Ah»
«Allora, cosa dovevi dirci?».
Indietreggiai, allontanandomi dal loro cerchio. Ormai aveva smesso di piovere, anche se il cielo non era del tutto rischiarato e minacciava un'altra bella botta d'acqua. I miei piedi facevano scic sciac sul sottile strato di fango.
«Stanno per arrivare degli altri vampiri» Rivelai, seria «Si chiamano Volturi e vogliono uccidervi».
Le ragazze-lupo immediatamente cominciarono a tartassarmi di domande, ma io scossi la testa
«Aspettate, vi racconto tutto».
E così feci: dissi loro chi erano i Volturi, perché stavano venendo, il pericolo che rappresentavano per tutti (compresi i nostri freddi nostrani, i Cullen). Le espressioni delle ragazze erano un misto di incredulità e rabbia, ma non vedevo ansia sui loro volti. La più arrabbiata era Ayita: le sue belle sopracciglia nere erano aggrottate e ombreggiavano gli occhi facendola sembrare terribile.
«Quindi» Disse «Quanto tempo abbiamo per prepararci al loro arrivo?»
«Alice, quella che può vedere nel futuro, ha parlato di neve. Nella sua visione c'era della neve, quindi... arriveranno in inverno. Abbiamo ancora del tempo. Avete del tempo» deglutii «Per fuggire»
«Noi non fuggiamo!» ruggì Omaha, battendosi un pugno sul cuore «Siamo le protettrici! Li sconfiggeremo!»
«Ragazze, io...»
«Noi non fuggiamo!» rincarò Lara «Siamo lupi selvaggi che si battono per il proprio branco»
«Noi non fuggiamo» mormorò Aida, dolcemente determinata «Non abbandoniamo le nostre famiglie»
«Noi non fuggiamo» disse Ayita, solida nel suo proposito «Epureremo il mondo da quegli abomini che si nutrono del sangue degli uomini e tanto meglio se saranno loro a venire da noi, piuttosto che farci faticare per raggiungerli».
Non volevo che combattessero, ma loro erano davvero davvero convinte di potercela fare e chi ero per impedirglielo?
«Voglio solo che mi promettiate» Le implorai «Che vi allenerete duramente. Che studierete questa cosa. Vi prego, non lasciate niente al caso, questi vampiri non sono come quelli che avete conosciuto fino ad ora, sono la loro nobiltà e sono pericolosi. Probabilmente hanno appresso Vlad Dracula o qualcosa del genere e si trasformano in nebbia e pipistrelli»
«Nebbia e pipistrelli non ci fanno paura» Lara sollevò un sopracciglio «Siamo lupe giganti con zanne come rasoi»
«E non potete volare, né mordere la nebbia»
«Ha ragione» ridacchiò Omaha, dando una spallata giocosa a Lara «Ti ha fregata»
«Non è una questione di fregare!» esclamai «Sono seria! Questa cosa è pericolosa, davvero pericolosa, non potete lasciare niente al caso!»
«Abbiamo un sacco di tempo per allenarci» Lara si strinse nelle spalle «Non penso che ce ne staremo con le mani in mano»
«E forse sarà il caso di chiedere aiuto al branco dei maschi. Fra due o tre settimane, quando avranno smesso di azzuffarsi come cuccioli matti con i nuovi arrivati» aggiunse Ayita.
Le altre ragazze-lupo la guardarono come se fosse impazzita, ma lei non ci fece caso.
«Hai intenzione di dirlo al branco di Jacob, quindi» Constatai, sollevata
«Si. Se combatteremo tutti insieme le nostre chance di sopravvivenza si alzeranno esponenzialmente. Lo so che poco fa ho detto che ci intralcerebbero, ma se ci organizziamo prima e specificamente per questa guerra, e se loro decidono di sottostare e ubbidire come bravi lupi ad un vero alfa, possiamo anche addestrarli prima dell'arrivo dell'inverno»
«Bene» annuii «E ora che facciamo?»
«E ora ci alleniamo. Vuoi venire a vederci?»
«Certo!» esclamai.
Neanche cinque minuti dopo eravamo tutte stipate nel mio chevy. Le ragazze-lupo erano così alte e grosse che sembravano sardine stipate in una scatoletta, con i muscoli tutti contratti per non prendere troppo spazio. L'unica che stava rilassata era Ayita, ovviamente, ma solo perché era sul sedile passeggero e non dietro con le altre.
Guidai diretta alla loro casetta nel bosco, seguendo le loro indicazioni e ascoltando le lamentele continue di Omaha, che continuava a sbattere con la spalla contro il finestrino ad ogni sobbalzo.
«Scusate» Dissi all'improvviso «Ma quando siete lupi non avete un super fiuto o qualcosa di simile?»
«Si» rispose Aida «Infatti sento sempre le super puzze di Lara»
«Io non faccio super puzze! Non screditatemi di fronte a Belarda!» si lamentò l'altra, facendo ridere le sue amiche
«Chiedevo perché ho una domanda» continuai, cercando di non farmi fuorviare «Come mai i ragazzi, il branco dei maschi, non sanno ancora della vostra esistenza? Voglio dire, non sentono il vostro odore, quando vanno a caccia di vampiri?»
«Certo che lo sentono» rispose Ayita «Ma è identico all'odore che abbiamo da umane. Pensano semplicemente che passiamo il tempo a correre nei boschi e in effetti è così. Non hanno idea del fatto che siamo mutaforma e poi siamo molto caute»
«Ah».
Arrivammo alla casetta, che era identica a come la ricordavo. Con grande sollievo, le ragazze smontarono dall'auto. Lara corse velocissima a nascondersi dietro il piccolo edificio e in meno di sessanta secondi rispuntò fuori sottoforma di mastodontico lupo dalla pelliccia ienesca costellata di macchiette.
«Guardala» Mi disse Omaha, prendendomi sottobraccio non appena scesi dall'auto «La vedi quella faccia soddisfatta da scema? Ci sta dicendo “prima!” perché lei ha la fissa che deve sempre trasformarsi per prima».
Lara abbaiò e scodinzolò come un cane festante gigante, prendendo poi a trotterellare verso di noi. A turno, le ragazze andarono a spogliarsi dietro la casa e si trasformarono: Ayita immensa, con il lungo pelo nerissimo, la piccola Ohama con il pelo grigio e nero, Aida nera e con la pancia e i piedi bianchi. Mancava solo la mia preferita, Sarah, e a quel pensiero mi si strinse il cuore.
Omaha, che poteva anche essere la più piccola di tutte loro ma era comunque enorme, mi si avvicinò emettendo un suono simile ad uno sbuffo e scuotendo la testa.
Tutte loro avevano il pelo molto più lungo e arruffato di quello di Jacob quando si trasformava in forma animale... che fosse una cosa da femmine? Poi ricordai che tutte le ragazze portavano i capelli lunghi, mentre quelli di Jacob erano quasi rasati a zero, e mi chiesi se ci fosse un nesso fra queste cose.
«E ora?» Domandai, pur sapendo che nessuna di loro sapeva parlare.
Le immense lupo si guardarono in faccia le une con le altre e davano l'idea di essere pronte ad iniziare a fare il gioco dei mimi per comunicare con me. Sarebbero state proprio buffe se si fosse potuto passare sopra al fatto che erano predatori letali grandi come cavalli.