Ma... non dire gatto se non l'hai nel sacco. Non urlare "evviva" se non sei fuori dal tunnel.
Non gioire prima del tempo. O gioisci, se ti va, ma per l'amor del cielo, non illuderti.
Stanotte ho dormito piuttosto male, devo dire.
Sarà che ho ri-provato a dormire con la luce spenta (non lo facevo da alcune settimane), ma il mio sonno è ritardato di parecchio e fino a questa mattina ho continuato ad addormentarmi e svegliarmi, addormentarmi e svegliarmi... uno strazio autentico. Possibile che il buio mi faccia piombare nell'ansia? Ho letteralmente avuto una mezza visione onirica di un mostro orrendo con la faccia parzialmente sciolta. Che non mi ha fatto paura, e qui la cosa strana, ma mi ha dato parecchio fastidio. Fosse paura, saprei cos'è... ma è meglio che paura non sia, eh!
Insomma, pensieri strani, dormiveglia, leggo un pò, mi si scarica l'e-book reader, di nuovo dormiveglia, pochissimo sonno, di nuovo sveglia...
Finchè non ho sognato che Triple H mi mandava un biglietto gratis (argentato e bellissimo) per vedere la Royal Rumble in quanto, così diceva la lettera che lo accompagnava, io ero uno dei clienti più fedeli della WWE. Io neppure sapevo dov'era questa Royal Rumble, ma ho iniziato a cercare su Internet e ho trovato il posto. Lontano.
Come nella vita reale, ero asssolutamente certa che i miei genitori non avrebbero voluto lasciarmi andare in America, ma...
Sorpresa sorpresa! Mio padre dice che avendo il denaro per il viaggio (guadagnato da sola) posso tranquillamente farlo. All'idea di tanta libertà mi commuovo letteralmente, sento le lacrime scendermi sul volto, sento la possibilità di camminare per le vie di una strada americana, di incontrare nuova gente, persino di innamorarmi...
Poi mia madre mi ha gridato contro (mentre dormivo) e l'unica cosa bella e positiva della notte è sfumata. Ok, forse non era l'unica cosa bella e positiva, perchè, insomma, ho anche letto un pezzo di buon libro, ma... ci siamo capiti. Quel sogno è la cosa più vicina alla felicità che ho avuto nelle ultime dieci ore.
Ho letto diverse pagine in cui viene riportato il fatto che un sonno frammentario è la regola per molti italiani (e per molti europei), pare che sia del tutto normale che un corpo umano (e forse in particolar modo quello della nostra razza, ma è probabile che io stia dicendo una castroneria) non sia stato progettato per dormire un'intera notte tutta di seguito. Dobbiamo rassegnarci, eh si... e fare tanto, tantissimo movimento il giorno. E scrivere. Disegnare. Stancare mente e corpo.
L'anno scorso, quando producevo una quantità favolosa di scritti e disegni, tale da intasare le caselle di posta dei miei follower di Deviantart, e camminavo anche quattro ore al giorno, dormivo che era una bellezza.
Ora, un pò per i problemi intestinali (e quindi poi eliminare le tossine) che ho avuto, un pò perchè con questo tempo esco poco, anche il mio sonno è diventato terribilmente frammentario...
Non è che sto male, adesso: niente affatto. Anzi, mi sento pronta a tutto. Quindi non devo propriamente "guarire" (o almeno non sento di doverlo fare), ma solo rieducare il mio corpo. E la mia mente. Perchè giuro, è inquietante essere costretti a dormire con la luce accesa... non mi sento più io, la persona che non aveva paura assolutamente di niente, la persona che adorava il buio.
Comunque, scrivere di sicuro mi farà bene. Scrivere, scrivere, scrivere. Finire penne fra lettere e illustrazioni. E leggere. Questa notte, non potendo dormire, mi sono messa a leggere un libro, Altai (di Wu Ming se non erro, che non è una persona, ma un gruppo di persone, italiane per giunta) molto carino. Mi ha confortata anche perchè ero arrivata proprio in un punto in cui il protagonista ha crisi di insonnia, si sente oppresso come dalle fauci del cerbero, si sente all'inferno... e poi, improvvisamente, ritrova la pace. Una pace a cui anche io aspiro, devo dire, la pace che avevo un tempo, quando osavo dire, senza vergogna e senza rimorso, senza timore di sbagliare, che ero la persona più felice del mondo.
Comunque questo libro, Altai, lo consiglio, eh! Penso lo si trovi anche gratis, su internet (e non in modo illegale, è proprio messo a disposizione gratis dagli autori). Il titolo viene dal nome della specie di un falco, una razza nobile, che il protagonista ha modo di conoscere durante un suo viaggio, incontrando un falconiere. Ovviamente questa è solo una piccolissima, infima parte della storia... ma l'atmosfera di tutto il libro è bellissima, sembra di immergersi nella storia, di poter sentire l'odore del mare. Inizia a Venezia e si perde chissà dove, questa trama non particolarmente ingarbugliata, ma abbastanza da intrigare.
Ne approfitto per segnalare l'apertura di un nuovo blog di scrittura, molto carino, principalente gestito da mia sorella (e anche con qualche mio contributo), il Ciclo dei Cretini. Eccolo qua: http://ciclodeicretini.blogspot.it/
Pure se ancora non c'è quasi niente...
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