mercoledì 12 novembre 2014

La fortuna gira + Il Cappello del Prete

Dopo tanti giorni "strani" e perlopiù di sofferenza, oggi è un gran giorno.
Gran giorno perchè mi sento leggera, non mi fa più inquietudine pensare all'universo e alla sua magnifica grandezza (che prima mi davano fitte di strano disagio, come pure pensare a tutto ciò che è sconfinato e pericoloso e diverso, insomma, ero diventata H.P. Lovecraft) e perchè la mia digestione, almeno fino ad ora, sembra ok. Gran giorno perchè sto finendo finalmente un disegno a penna che avevo promesso per un art trade. Gran giorno perchè siamo andati in una libreria e perchè mi è tornata l'ispirazione per scrivere (chissà che, una volta finita la penna, io non ricominci a scrivere al computer i finali alternativi per il finale del Cammino delle Leggende).
Ma soprattutto gran giorno perchè abbiamo scoperto che i gamberetti, nell'acquario, si sono riprodotti. Oh, i gamberetti (sono delle caridine cherry red) piccini sono coosì carini! E hanno già un pò di rosso sulla schiena. Carini. Mi rendono gioiosa e felice, come mi rende felice cenare mangiando pesce e pesto casalingo. Si, uso il pesto come condimento del pesce, e allora? Mi piace.
Insomma, forse, e dico solo forse, perchè "non dire gatto se non ce l'hai nel sacco", la fortuna sta ricominciando pian piano a tornare. 
Perciò mi sentivo, semplicemente, in dovere di condividere questa cosa con tutti voi (che non siete ancora tanti, anzi, non c'è praticamente nessuno a leggere questa pagina) e sperare che mi auguriate di avere una notte altrettanto serena.
Se serena non sarà, vorrà dire che mi alzerò e scriverò, ma sia mai che io rimanga a fissare il tetto e ad avere strani, incubici, pensieri maligni.
Nel frattempo, il consiglio del libro di oggi è... Il Cappello del Prete, di Emilio de Marchi.
Lo so, è un libro vecchio, del 1888 per la precisione. Anche il suo stile non è nuovissimo, certo certo. L'ho conosciuto a scuola (forse c'è un 1% di scuola che mi ha insegnato qualcosa, forse...) perchè è stato il nostro libro di lettura (è utile dire che, comunque, non l'abbiamo letto in classe?) e mi è piaciuto molto, a partire dal titolo.
È un romanzo d'appendice, di quelli che un tempo venivano, appunto, pubblicati in appendice, alla fine dei giornali, ed è un giallo di cui si sa già il colpevole... detto così sembra che non sia appassionante, ma fidatevi, lo è nonostante sia leggerissimamente arcaico: l'approfondimento psicologico è davvero buono, così come pure le descrizioni, e il giallo sta nello scoprire la soluzione del mistero, capire come lo sventurato protagonista, il Nobile Santafusca, venga scoperto e catturato. E poi non è lungo, è una lettura abbastanza leggera, consigliata se non avete nient'altro da leggere o se vi trovate in un momento in cui dovete far scorrere rapidamente il tempo. E, come quasi tutti i libri che consiglio nel mio blog, dovrebbero trovarsi copie gratuite su internet perchè l'autore è più che defunto.
Io ho usato la copia cartacea, più che altro, per completarne le illustrazioni che occupavano solo piccole parti di pagina (ed erano chiarissimamente clip-art... chi ricorda le clip-art che ci facevano tanto divertire quando eravamo ragazzini e il nostro passatempo nel laboratorio di informatica era smanettare con Word?).
Allora ora vi lascio! Vado a finire la mia penna su un illustrazione (dedicata, come quasi tutti i miei disegni in questo periodo, ad NBC Hannibal).
Ta ta
-E

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