domenica 9 agosto 2015

I post contro gli animalisti - E ai bambini chi ci pensa?

Oggi ho avuto una piccola "discussione" con un certo signor Grilloparlante, il quale aveva commentato negativamente un articolo su "Anime Randagie", un'associazione animalista che si occupa di trovare casa, appunto, ai micini abbandonati. Vi riporto la discussione, giudicate pure voi da che parte stare: io la mia opinione credo di averla espressa chiaramente.

"Cuore di cane" ... ??? ... Non è il caso, invece, che la "cardiocinofila" associazione della sig.ra Aguì provveda prima alle persone bisognose e, dopo, ai poveri e derelitti cagnolini? O ciò, forse, non va più di moda?


Poco c'entra la moda: ognuno aiuta come può e come si sente. Aiutare è una vocazione, a suo modo, e bisognerebbe essere grati a chi aiuta gli animali, perchè altrimenti chi mai lo farebbe? E mi scusi molto per la piccola domanda-insinuazione, ma... ma lei, signor grilloparlante, aiuta le persone bisognose?


Gentile Signora Palmeri, rispondo alla sua spontanea domanda in senso positivo. Io ho aiutato ed aiuto il prossimo bisognoso, nonché gli animali in difficoltà, ma l'ho fatto e lo faccio in modo anonimo e discreto, dando priorità sempre agli uomini: e non già il contrario, come invece fanno, con patinato clamore mediatico (ed anche perché, è notorio, ciò va tanto di moda, specie tra i radical-chic), le associazioni animaliste, i cui sodali, dovendo scegliere se salvare un uomo o un animale, non esiterebbero un solo attimo a soccorrere soltanto quest'ultimo.

Elisabetta Palmeri (sempre io)
Non è sempre così: conosco persone che aderiscono ad associazioni animaliste e aiutano il prossimo con un'impressionante dedizione. Avete mai sentito parlare ad esempio del progetto Quasi? La sua fondatrice aiuta in egual modo animali che altrimenti nessuno vorrebbe, perchè troppo anziani o comunque con una disabilità, a trovare casa, ed al contempo i bambini disabili. Aiutare gli uni non esclude mai gli altri, come ho già detto, ognuno fa quello che può e non credo affatto necessario scagliarsi contro chi aiuta gli animali quando invece la stragrande maggioranza delle persone non aiuta nè animali nè persone... eppure nessuno si scaglia contro di loro, mentre vedo sempre commenti sarcastici sui post animalisti!
Io non so niente di mode e non so niente di radical-chic, vivo in un piccolo paesino alle pendici dell'Aspromonte dove si vive come si può, ma di "veri poveri" ce ne sono ben pochi, mentre gli animali vengono spesso trattati, per ignoranza, in maniera orribile: non faccio parte di alcuna associazione, opero da sola, ma mi sono trovata più volte a dover soccorrere animali e mai umani. Faccio quello che la mia personale realtà mi impone, aiuto ciò che vedo aver bisogno di aiuto, e qui c'è bisogno di proprio tanto lavoro.
Inoltre sono convinta che il grado di civiltà di un popolo si veda da come vengono trattati gli animali nella sua società e nella nostra società non sono trattati molto bene... loro sono nostri compagni, e lo so che queste parole suolano melensamente animaliste (giuro, non sono una melensa animalista, non sono contro la caccia, non sono contro i cani che fanno i cani e contro i gatti che fanno i gatti e non sono nemmeno vegana/vegetariana), ma noi umani abbiamo bisogno di loro per ricordarci la nostra identità genetica, per avere contatto con la natura.
Da questo punto di vista, immagino, il mio desiderio è puramente egoistico: mi sento bene ad aiutare gli animali e non c'entrano niente le mode, è che stare accanto ad un cane fa rilasciare nell'organismo umano ossitocina, una sostanza che ci lega a loro e che ci fa stare bene in loro compagnia come se fossero figli nostri.
Ripeto, non so nulla delle mode e non voglio saperlo, so solo che aiutare gli animali (e più che altro averli accanto) è uno dei miei grandissimi desideri fin da quando ero una bambina piccolissima (e di mode e radical-chic non ne potevo certamente capire nulla) e che le mie idee in merito non sono mai cambiate.
Dunque, invece di dire "pensate ai bambini poveri", a tutti quelli che commentano sui post delle associazioni animaliste, mi piacerebbe dire "pensate invece se nessuno aiutasse né gli animali, né i bambini poveri: ognuno dovrebbe stare bene con sé stesso e questa gente sta bene se aiuta gli animali". Noi non ci scagliamo mica contro chi lavora all'uncinetto o dipinge perchè spende i soldi per lavorare all'uncinetto o dipingere invece di aiutare i più bisognosi, vero?
A volte, semplicemente, si sente il bisogno di fare una certa cosa e di questa cosa se ne parla anche. Per ciò che amiamo, siamo pronti a spendere tempo e denaro e se amiamo gli animali, dico io, perchè no?

Mi piacciono, mi fanno sentire più vicina alla natura, mi hanno tirato fuori da una situazione psicologica piuttosto dura, quindi voglio ringraziarli. Gli animali ci sono sempre, per noi: chiunque abbia un cane o un gatto lo sa. Dunque non dico che sia necessario aiutare gli animali e non gli esseri umani, non invoglio nessuno a difendere a tutti i costi i "pelosi" come molti li chiamano (anche se io gli animali li adoro tutti, squamosi o glabri che siano, dal ragno alla balena, dall'insetto stecco alla lucertola, dal cane all'elefante), ma perchè non fare quello che si ama fare?
Altrimenti che facciamo, sciogliamo i gruppi rock? Distruggiamo le squadre di calcio? Sbricioliamo i gruppi artistici o che salvaguardano il territorio?
A ognuno la sua attività, orsù!

E non mi pare il caso di scagliarsi contro NESSUNO.
La solidarietà deve venire dal cuore, non si può convincere qualcuno a desiderare di donare tempo e denaro per qualcosa che non piace, piuttosto meglio concentrarsi, in buona fece, su ciò che si sa fare meglio.
Gli animali mi regalano serenità interiore e meraviglia, mi piace disegnarli, mi piace filmarli, mi piace vedere le loro interazioni, gli esseri umani in molti casi mi hanno lasciato solo l'amaro in bocca. È poi così terribile che io desideri passare un pò più di tempo con chi so a priori che mi farà del bene, molto bene, piuttosto che con chi non conosco e molto probabilmente non mi darà alcuna soddisfazione?

Eppure ho servito alla mensa dei poveri e ho aiutato come potevo, partecipato alle raccolte fondi e ad altri progetti solidali. E sapete cosa? Non essendo ipocrita, dirò la verità: non me ne è venuto alcun piacere, non me ne è venuto nulla, l'ho fatto e sono tornata a casa vuota come prima.
Avrei potuto passare quei pomeriggi in montagna, a disegnare nella frescura, ma non l'ho fatto.

Non sono cristiana e non credo al principio della carità, non credendo in una vita nell'aldilà voglio che ciò che faccio mi dia un qualche tornaconto e credo che molta gente la pensi così. Lungi da me il fare del male a qualcuno (anche se il pensiero lo facciamo tutti), ma se faccio del bene, voglio che il gran vantaggio sia mio.
E questo è il motivo per cui la mia politica del vivi e lascia vivere, del guarda e vivi ciò che vuoi guardare e vivere, e del non andare a denigrare mai il lavoro degli altri tranne che questo non vada a ledere te stesso, si traduce in "mi arrabbio tanto quando qualcuno fa del bene e gli altri lo disprezzano".

135.000 anni fa, l'homo sapiens divenne homo sapiens sapiens, i suoi modelli sociali cambiarono, il suo cervello si evolvette. E sapete cos'altro accadde, 135.000 anni fa? La domesticazione del cane.
I cani ci hanno cambiato, ci hanno reso migliori, ci hanno aiutati a diventare la specie dominante su questo pianeta. Ammettiamolo, senza di loro non saremmo quello che siamo. E gli umani sono tanti, troppi da aiutare, e non possiamo salvarli tutti, così come non possiamo salvare tutti i cani, ma provo un profondo sentimento di gratitudine verso di non ci ha mai tradito, il canis lupus familiaris, e devo riempire il vuoto.
Per me è una vocazione, per me è una ragione di vita (no, non sono una volontaria matta, no, neanche stallo i cani, faccio troppo poco maledizione! Troppo poco per chiunque, ma sono felice lo stesso), amo gli animali, amo i cani e non posso che applaudire quando vedo qualcuno che aiuta più di quanto io possa fare in quel campo.
La mia risposta, signor Grilloparlante, non le farà certamente cambiare idea e non è neppure a questo che miro: voglio solo farle capire perchè un pò mi prude quando si dice "e ai bambini poveri, chi ci pensa?" e ho dovuto per forza rispondere.

Un cordiale saluto

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