Ieri ci hanno dato da accudire
due giovani piccioni. Per saperne di più su questa cosa, consultate
il diario “dei gatti” (lo trovate QUI).
Oggi sto leggendo Duma Key, di
Stephen King.
Credo che quando lo finirò lo
recensirò. Oppure anche no. Stephen King è un autore di quelli
davvero tosti, riesce a cambiarmi l'umore, e i suoi libri, per la
profondità delle emozioni del protagonista (e non di certo per il
mostro/entità di turno) riescono a cambiarmi l'umore talvolta per
settimane, è sconvolgente. Voglio essere come lui. Non sarò mai
come lui. Diventerò più brava di lui. Non sarò mai brava quanto
lui. Sono confusa.
Scrivo mentre sono in ipoglicemia
e non dovrei. Scrivere intendo, non l'ipoglicemia. Ma dovrei anche
non essere in ipoglicemia, possibilmente.
Sapete cos'è un'ipoglicemia?
Basso livello di zucchero nel sangue. E sapete, secondo wikipedia,
quali sono i suoi sintomi?
I sintomi e gli effetti
dell'ipoglicemia possono essere divisi in quelli prodotti dai sistemi
di regolazione ormonali (adrenalina e glucagone) che si innescano al
diminuire della glicemia, e in quelli neuroglicopenici prodotti
dall'insufficiente apporto di glucosio al cervello.
Effetti adrenergici
- Tremore, ansia, nervosismo
- Palpitazioni, tachicardia
- Sudore, sensazione di calore
- Pallore, sudore freddo
- Pupille dilatate
- Fame
- Giramenti di testa
- Formicolii a braccia e mani
Effetti glucagonici
- Fame, borborigmi
- Nausea,
vomito, malessere
addominale
Effetti neuroglicopenici
- Stato mentale alterato, instabilità
- Cambiamento di personalità, instabilità emotiva
- Sguardo vitreo, visione doppia, visione sfocata
- Comportamenti automatici
- Difficoltà nel parlare
- Atassia, scoordinazione, a volte scambiate per ubriachezza
- Shock,
coma, respiro
anormale
L'ipoglicemia nei neonati può manifestarsi con irritabilità, malessere, spasmi mioclonici, cianosi, sudorazione, stress respiratorio con episodi di apnea, ipotermia, ipotonia muscolare, sonnolenza e rifiuto del cibo. Può rassomigliare a asfissia, ipocalcemia, sepsi o malattie cardiache.
Sia nei pazienti giovani che in quelli anziani, il cervello può abituarsi a bassi livelli di glucosio, con un'attenuazione dei sintomi esterni nonostante il problema neuroglicopenico. Nei pazienti con diabete insulinodipendente, questo fenomeno è detto ipoglicemia inconsapevole e rappresenta un grave problema clinico quando si tenta un controllo glicemico migliorato. Un altro aspetto di questo fenomeno si ha nella glicogenosi di tipo I, quando l'ipoglicemia cronica prima della diagnosi può essere meglio tollerata dell'ipoglicemia acuta che si ha durante la terapia.
Nella maggioranza dei casi, ipoglicemie tali da causare malori o stati di incoscienza possono essere risolte senza che il cervello subisca danni; casi di morte o di danni neurologici permanenti dovuti ad un singolo episodio di ipoglicemia si sono avuti solo in occasioni di stato di incoscienza molto prolungato e senza soccorsi, impedimenti alla respirazione, ulteriori malattie o incidenza di altre complicazioni. In ogni caso, una grave e prolungata ipoglicemia può a volte portare a danni cerebrali o alla morte.
Ok. Ora sapete come mi sento.
Ovviamente non ho tutti i sintomi
insieme (togliete pure coma, morte, nausea e vomito dalla lista,
please), ma è una cosa leggermente stressante comunque.
Ad ogni modo, finalmente
l'ipoglicemia è passata e non mi sento più depressa, perciò
possiamo passare a parlare di altro.
E mo' di che parliamo, che
abbiamo finito l'argomento morte e distruzione?
Ah, si.
Ah, si.
Di Hannibal.
Ok, anche qui siamo molto sul
fronte “morte e distruzione” visto che rimangono solo due puntate
da vedere, poi finisce la stagione, e rabbrividisco solo all'idea
vaga di cosa possa essere il finale, perchè quello dell'anno scorso
è stato tremendo, all'orlo della depressione, artistico da
impazzire, intenso e cremoso come uno dei migliori gelati algida e
rosso, rosso, rosso di sangue.
Qualcuno morirà: muoiono sempre
nei finali. Ok, forse nella prima stagione non è morto nessuno,
forse siamo solo alla terza, ma sento che qualcuno morirà. Non
Alana, non Alana Bloom, ammazzo qualcuno personalmente (fosse pure
una zanzara, io che non ho mai ucciso una zanzara in tutta la mia
vita) se muore lei. E spero anche che non sia Molly, no nonono no, mi
sono affezzionata a Molly. Accetto la morte di Francis Dolarhyde con
una scrollata di spalla, ok anche se a morire e Bedelia, proprio un
NO per Will (ma tanto lui non muore, al massimo gli fanno diventare
la faccia una cicatrice gigante) e sicuramente Hannibal campa, quindi
mi astengo dal parlare di lui.
Quanto a Jack Crawford? Ok, può
morire anche lui.
Tremo al pensiero che muoia
Walter (il figlioletta adottivo di Will, figlio naturale di Molly) o
uno dei cani. Voglio bene a quei cani.
Chilton non morirà, ma quasi
certamente si ferirà in modo che sembrerà mortale. Freddie Lounds,
me lo sento, non muore: lei è la rossa, fiammeggiante fenice e
rinasceà senza nemmanco schiattare prima.
Ma dicevamo di parlare di
qualcosa che non sia morte e distruzione? Allora parliamo del
Tomahawk del Wendigo (che è morte e distruzione anche lui, ma
notevolmente meno del finale di Hannibal e delle ipoglicemie),
romanzo breve di cui ci mancano ormai solo pochissime battute per la
risoluzione totale.
Poi devo disegnare la copertina e
sarà finito finito finito!
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