lunedì 9 marzo 2015

La gola suonava cantava suonava suonava


Cerco di lavorare mentre Testa di Cocco fa, letteralmente, i versi di uno struzzo che soffoca dietro la mia testa, dicendo che sono “i gargarismi dei cantanti” e poi urla cose da sola, completamente da sola. Ditemi come faccio a lavorare?
Sta cantando “La gola suonava ballava suonava suonava” e non ho capito che cosa vuole.
Ieri ha cercato di convincermi che Dio esiste dicendomi quanto lei ha sofferto nella vita. Ancora non ho capito come funziona la sua logica, ma a furia di cercare scoprirlo diventerò una psichiatra rinomata (o impazzirò del tutto, ma spero di no).
Purtroppo non ha capito neanche che i testi delle canzoni hanno un senso, che fanno parte delle canzoni e sono lì per essere cantati e rispettati. Mi ha detto che mi dedica la canzone “Perdono” di Tiziano ferro (che aveva messo dal CD) e quando le ho detto “tanto non accetto le tue scuse” lei mi ha risposto “Ma mica te la sto cantando io, è la canzone che fa così” e poi ha preso a storpiarne le parole.
Sembra finta, giuro, o una di quelle matte che dovrebbero stare chiuse in un istituto di igiene mentale.

Ore 21.30
Forse Testa di Cocco, dopo un'ora di rottura di scatole intensiva nella quale ci ha fatto sapere che non solo non gliene frega niente di noi, ma ci ha raccontato degli stupidi centrotavola e di tutti i suoi stupidi amici e di tutti i suoi stupidi colleghi del coro parrocchiale e di Santo Mergo (chi cavolo è santo Mergo?) se ne va.
Ecco, se n'è andata. Vorrei poter tirare un sospiro di sollievo, ma lei ha portato il mazzo di fiori dal profumo più intossicante di tutti i tempi.
Ho un leggero accenno di tachicardia, le cause non mi sono chiarissime, potrebbe essere correlato alla rabbia o all'alimentazione. Boh.


Concludo la giornata dicendo che non è ancora la terza stagione di Hannibal, ma lo sarà tra 87 giorni, yay!

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