Cerco di lavorare mentre Testa di
Cocco fa, letteralmente, i versi di uno struzzo che soffoca dietro la
mia testa, dicendo che sono “i gargarismi dei cantanti” e poi
urla cose da sola, completamente da sola. Ditemi come faccio a
lavorare?
Sta cantando “La gola suonava
ballava suonava suonava” e non ho capito che cosa vuole.
Ieri ha cercato di convincermi
che Dio esiste dicendomi quanto lei ha sofferto nella vita. Ancora
non ho capito come funziona la sua logica, ma a furia di cercare
scoprirlo diventerò una psichiatra rinomata (o impazzirò del tutto,
ma spero di no).
Purtroppo non ha capito neanche
che i testi delle canzoni hanno un senso, che fanno parte delle
canzoni e sono lì per essere cantati e rispettati. Mi
ha detto che mi dedica la canzone “Perdono” di Tiziano ferro (che
aveva messo dal CD) e quando le ho detto “tanto non accetto le tue
scuse” lei mi ha risposto “Ma mica te la sto cantando io, è la
canzone che fa così” e poi ha preso a storpiarne le parole.
Sembra finta, giuro, o una di
quelle matte che dovrebbero stare chiuse in un istituto di igiene
mentale.
Ore 21.30
Forse Testa di Cocco, dopo un'ora
di rottura di scatole intensiva nella quale ci ha fatto sapere che
non solo non gliene frega niente di noi, ma ci ha raccontato degli
stupidi centrotavola e di tutti i suoi stupidi amici e di tutti i
suoi stupidi colleghi del coro parrocchiale e di Santo Mergo (chi
cavolo è santo Mergo?) se ne va.
Ecco, se n'è andata. Vorrei
poter tirare un sospiro di sollievo, ma lei ha portato il mazzo di
fiori dal profumo più intossicante di tutti i tempi.
Ho un leggero accenno di
tachicardia, le cause non mi sono chiarissime, potrebbe essere
correlato alla rabbia o all'alimentazione. Boh.
Nessun commento:
Posta un commento