Oggi è
spirato il mio insetto stecco, di cui non ricordo più neanche il
nome. Dunque, ecco il suo elogio funebre...
Elogio ad ignoto insetto
stecco
Oh,
innominato fasmide! Oggi sei passato a miglior vita, oppure anche no,
ma speriamo tutti di si, per colpa di una maledetta muta andata male.
Forse non avevi abbastanza umidità atmosferica? Forse ne avevi
troppa? Non lo so, perchè fino ad ora ti era sempre andata bene, eri
diventato grande e forte, anzi eri diventata perchè eri femmina. Non
sono neppure sicura che gli insetti stecchi facciano la muta, ma
poiché ti stavi levando uno strato di pelle e ci sei rimasta
intrappolata, immagino proprio di si. Nel dubbio controllerò su
Wikipedia.
Ma
dicevo... oh, insetto stecco! Quanti bei momenti abbiamo passato
insieme! Mi ricordo quando mettevamo le canzoni con il cellulare, poi
ti posavano su un dito e bastava scuoterti un po' perchè tu ti
mettessi a ballare a ritmo (anche se in realtà stavi semplicemente
oscillando come fanno tutti gli insetti stecco per imitare un rametto
scosso) facendoci ridere e sentire contente di averti insieme a noi.
Per te ho raccolto rovi freschi in ogni condizione atmosferica, sotto
la pioggia o sotto il sole rovente, bagnandomi e cuocendomi, perchè
ci tenevo a te e tu mi riempivi d'orgoglio crescendo e sembrando
sempre di più un rametto. Ricordo che proprio il giorno prima della
tua morte ti portai in campagna e ti posai fra le piante di
peperoncino mentre pulivo il tuo terrario, poi ci misi un bel po' a
ritrovarti, perchè pensavo che tu fossi scappato e invece eri fermo
nello stesso punto, solo che eri un insetto stecco e quindi eri
mimetizzato proprio bene.
Oh,
fasmide innominato senza una zampa! Chissà come la perdesti, prima
che ti trovassimo... fu un gatto a menomarti in tal modo? Fu un
insetto predatore che se la mangiò? Rimanesti schiacciato per
errore? Ma tu non ci badasti e vivesti la tua vita come se avessi sei
zampe e non cinque (e poi la zampa menomata ti ricrebbe. Solo a metà,
e tutta stortignaccola, ma ti ricrebbe).
Addio, fasmide! Non credo nell'inferno o nel paradiso, ma spero che tu ti sia reincarnato in ciò che più di ogni altra cosa al mondo tentavi di essere: un ramo. E che sia il ramo di una quercia che crescerà gloriosa e vivrà migliaia di anni.
Addio, fasmide! Non credo nell'inferno o nel paradiso, ma spero che tu ti sia reincarnato in ciò che più di ogni altra cosa al mondo tentavi di essere: un ramo. E che sia il ramo di una quercia che crescerà gloriosa e vivrà migliaia di anni.
Non ti
ho fatto abbastanza fotografie, ahimè solo due, e di ciò mi pento
perchè non potrò mai mostrare a nessuno quanto eri diventato
grande, quindi nessuno mi crederà e celebrerà con me la tua gloria
di prodigio del travestimento, il tuo essere così perfetto da
rispecchiare la bellezza di madre natura nel tuo corpo verde e
affusolato, nel tuo fascino di creatura evoluta per sorprendere.
Addio,
fasmide innominato! Rimarrai per sempre nei nostri cuori.
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