mercoledì 5 settembre 2018

Sunset 66 - Vampiri... simpatici?



Le facce di tutti erano inorridite, tranne quella di Edward, che cercava di essere, come al solito, il figo della situazione. Cioè, in realtà Edolo altalenava fra il figo della situazione e il poverino tormentato della situazione, ma è anche possibile che volesse semplicemente apparire come un bello e dannato... in ogni caso, in questo particolare frangente, si stava fingendo un duro.
«Gli animali trasformati da un morso di vampiro non sono certo all'ordine del giorno» Concesse Edward, con un vago accenno di humor nero «I frutti di tali atti scellerati sono rarissimi. Non siete d'accordo, cugine?».
Kate e Tanya gli lanciarono entrambe un'occhiata torva.
«Dai, Eleazar, non dirmi che pensi che sia impossibile» Disse Carmen, mentre girava intorno a Eleazar, incurante di un suo avvertimento a mezza voce, e avanzava cauta fino a me.
I licantropi non ringhiarono, ma con la coda dell'occhio vidi che entrambi avevano tirato indietro le orecchie e che non sembravano certamente entusiasti di avere quella cosaccia puzzolente sotto il naso.
Carmen mi si mise di fronte, inclinò appena il busto e mi guardò negli occhi
«Come hai fatto a sopravvivere?» domandò e nella sua voce non c'era scherno né incredulità, solo una genuina curiosità su come diavolo avessi fatto a non farmi strappare in mille pezzi da un orso vampiro.
Io aprii la bocca, poi la richiusi. Era strano, in effetti... ricordo chiaramente che avevo tirato fuori uno dei fiammiferi e lo avevo sfregato contro la scatola per accenderlo, poi con quello avevo acceso tutti gli altri fiammiferi. Avevo preso la bustina di alcool che portavo sempre con me. L'orso mi si era scagliato contro e allora gli avevo lanciato in bocca l'alcool e i fiammiferi prima che mi investisse, poi ero svenuta e ovviamente da lì non ricordavo più niente.
Ma avevo visto come funzionava con i vampiri: ardevano troppo facilmente e rapidamente, quindi se davvero l'orso si fosse bruciato così tanto da spaventarsi e fuggire non sarebbe stato in grado di spegnersi e sarebbe stato distrutto. Invece l'orso era ancora in giro, il che significava che il mio fiacco tentativo di dargli fuoco non aveva funzionato.
Allora perché ero ancora viva?
«L'orso mi ha risparmiata» Dissi con un filo di voce, senza riuscire a trattenermi «Non so perché. Pensavo di averlo spaventato, gli ho buttato in bocca dell'alcool e dei fiammiferi accesi, ma ora sono quasi sicura che... che l'orso mi ha risparmiata volontariamente»
«Perché?» Domandò Eleazar, da lontano
«Non lo so» dissi con un fil di voce.
Non aveva alcun senso! Perché un mostro succhiasangue scatenato non mi aveva uccisa? Cosa c'è di sbagliato... o di giusto... in me? E se in realtà il motivo per cui ero ancora viva fosse che qualcuno mi aveva salvata mentre ero incosciente, qualcuno che aveva combattuto l'orso e lo aveva spaventato, mettendolo in fuga?
Lanciai un'occhiata al viso tranquillo di Edward. I suoi occhi dorati erano limpidi, senza ombre. Per un attimo mi parve quasi una persona normale, un umano come me. Ma non lo era.
Cosa facevo ancora invischiata negli affari dei sovrannaturali?
Scossi la testa come per scacciare il pensiero – ci ero dentro ormai, era inutile anche solo pensare a tirarsi indietro – ed Edward proseguì a spiegare, sulla scia della mia intromissione.
«Non siamo ancora riusciti a rintracciare e sconfiggere questo orso e sospettiamo che, dato che è ancora un neonato e per giunta una bestia molto grande, ci potrebbero volere molti combattenti per riuscire a fermarlo con sicurezza».
Assorbii l'informazione, interessata: i vampiri creati da poco erano molto potenti.
«Avremmo davvero bisogno di aiuto, ed è uno dei motivi per cui vi abbiamo chiamato. Tutti insieme, dovrebbe essere molto semplice vincere per tutti noi. Grazie per aver ascoltato» Concluse lui piano
«Ma c'è il grave pericolo di cui ci hai avvertito, quello in cui è coinvolta tutta la tua famiglia» Disse Tanya «Dato che non viene dall'orso ma è connesso a lui, deduco che si tratti dei Volturi. Come hanno fatto a scoprire la sua esistenza? Quando verranno?».
Non sapevo se essere sorpresa o no che avesse capito tutto così rapidamente. D'altronde cosa poteva minacciare una famiglia potente come quella dei Cullen, eliminato il problema dei licantropi?
«Jasper non è l'unico ad essere... sparito» Rivelò Edward, addolorato «Vi avevo già detto che avevamo subito ben due perdite, senza riuscire a comprendere del tutto come abbiano incontrato la loro fine. La seconda perdita per la nostra famiglia è stato Emmett. Rosalie ha immaginato che fosse colpa dei licantropi e senza dire nulla a nessuno di noi ha intrapreso un viaggio per raggiungere i Volturi e denunciare l'accaduto».
Carmen bisbigliò qualcosa a voce talmente bassa e così velocemente che non sentii nulla, accorgendomi appena del movimento delle sue labbra piene.
«No» Rispose Edward, in tono rassicurante «Non credo. Non sembra, dai pensieri di nessuno dei presenti». Aida si irrigidì appena. Tanya fece brevemente cenno ad Edward di proseguire.
«Tuttavia i Volturi hanno raccolto molto più della testimonianza che aveva intenzione di dare dai suoi ricordi, e così hanno saputo allo stesso momento anche dell'orso vampiro. Hanno intenzione di venire a punirci, presto, e con noi anche i licantropi per il presunto omicidio di Emmett e perché...»
«Caius non ha mai amato i Figli della Luna» borbottò Eleazar cupamente «Immagino che abbiano colto al balzo la possibilità di eliminare questo branco. Se anche non ci fosse stato il sospetto di Rosalie, avrebbero trovato una qualche altra scusa. Mi dispiace» disse verso di noi.
Le orecchie di Jacob scattarono verso l'alto. «Grazie» Dissi pacatamente, studiandolo..
Kate sibilò, gli occhi ridotti a fessure «È stata Rosalie? Ha fatto questo a te? A Carlisle? Rosalie?»
«No» sussurrò Tanya «Qualcun altro...»
«È andata dai Volturi. Ma non va biasimata per quello che ha fatto: credeva di agire nei migliori interessi della famiglia, ed è stata privata del suo compagno da poco tempo. Ha agito in modo irrazionale, ma non è stata malvagia. Ha fatto un errore, e adesso dovremmo concentrarci solamente sul modo di risolverlo»
«Come ha potuto fare una cosa simile?» chiese Eleazar, ma debolmente, a nessuno in particolare
«Immaginate di essere nei suoi panni per un attimo»
Tanya ebbe uno sguardo torvo. «Non importa cosa può aver pensato. È la sua famiglia, e noi siamo parte della vostra»
«Ormai non possiamo fare più niente per rimediare alla decisione di Rosalie, è troppo tardi. Alice ci ha dato quasi tre mesi di tempo».
Tanya ed Eleazar inclinarono la testa di lato. Kate aggrottò le sopracciglia.
«Così tanto?» chiese Eleazar
«Verranno tutti. Servono dei preparativi».
Eleazar rimase senza fiato. «L'intera guardia?»
«Non solo la guardia» rispose Edward, la mascella tesa «Aro, Caius, Marcus. Persino le mogli».
La sorpresa appannò lo sguardo dei quattro. Io conoscevo già questa informazione, ma non potei che sentirmi apprensiva a mia volta.
«Impossibile» Disse Eleazar incredulo
«L'avrei detto anch'io, giorni fa» ribatté Edward.
Eleazar s'accigliò e quando riprese a parlare la sua voce uscì simile ad un ringhio. «Ma non ha senso. Perché mettere in pericolo anche le mogli, oltre a sé stessi?»
«Da quel punto di vista non ha senso, infatti. Alice pensava che tu potessi aiutarci, quindi forse non c'è di mezzo soltanto la punizione per ciò di cui ci accusano».
«E cosa può esserci, oltre alla punizione?» Eleazar si alzò dal suo posto e cominciò a misurare la stanza a lunghe falcate, verso la porta e ritorno, avanti e indietro, come fosse solo, lo sguardo corrucciato fisso sul pavimento.
Era straordinariamente aggraziato, anche con i lineamenti così rigidi nella preoccupazione.
«Dove sono tutti, Edward? Carlisle, Alice e gli altri?» S'informò Tanya.
Credevo che gli avesse già fornito una risposta in precedenza, ma l'esitazione di Edward, quasi impercettibile, suggerì altrimenti. Anche se conoscevo Edward nei suoi atteggiamenti più eclatanti, nessuno dei due poteva dire di conoscere veramente l'altra. Troppo poco tempo per entrambi, troppo poco interesse ad approfondire da parte mia, e da parte sua... beh, non avevo approfondito abbastanza per saperlo.
Ma nel modo in cui Tanya aveva subito smascherato che Edward non le aveva detto tutto capii che lei, invece, lo conosceva come le sue tasche. Dovevano essere amici di vecchia data, conoscersi come io, di certo, non avrei mai conosciuto il vampiro dai capelli di bronzo.
Edward rispose alla domanda solo in parte, lanciando un'occhiata significativa verso di noi «In cerca di amici che possano darci una mano».
In cerca di altri vampiri. Jacob emise uno sbuffo nervoso, chiaramente non contento della novità.
Tanya si chinò verso di lui, tendendo le braccia. «Edward, per quanti amici riusciate a trovare, non possiamo aiutarvi a vincere. Riusciremo solo a morire con voi. Questo lo sai. D'altro canto, forse meritiamo la morte dopo che già una volta vi abbiamo voltato le spalle».
Tanta lealtà mi sorprese.
In realtà, le interazioni che Edward stava intrattenendo con il nuovo clan erano tutte sorprendenti. Tanya e i suoi erano animati, più vivi, più leali. Mi chiesi se avessi sempre visto i vampiri come meritevoli di tanto astio solo perché non si comportavano allo stesso modo con gli esseri umani.
Per loro doveva essere naturale vederci come prede, perché fraternizzare con noi come facevano tra loro? O forse erano solo i Cullen, visto che i Cullen tra loro avevano spesso modi di fare a dir poco inquietanti. Fissare il vuoto, comportarsi da psicopatici.
Non conoscevo abbastanza questi nuovi vampiri vegetariani, ma sembravano più vivi ed umani. Erano i Cullen ad essere un'eccezione tra i vampiri o loro? Qualcosa mi diceva che erano Tanya e gli altri ad essere un'anomalia.
Avrei dovuto abbassare la guardia con loro? Sempre meglio di no, ma non potevo che trovarli più simpatici dei Cullen. Anche se in effetti dovevo ancora trovare qualcuno al mondo che mi stesse più antipatico della famiglia di uno stalker che comprendeva anche una folletta pazza che vede nel futuro e che mi ha praticamente minacciata di morte.
Edward scosse la testa con decisione. «Non vi stiamo chiedendo di combattere e morire con noi, Tanya. Sai che Carlisle non pretenderebbe mai una cosa simile»
«E allora cosa, Edward?»
«Siamo in cerca di testimoni. Se riusciamo a fermare i Volturi per il tempo necessario a spiegare...». Tanya annuì piano.
«Volete fargli vedere la vostra buona fede eliminando la minaccia voi stessi» Rimuginò Eleazar ad alta voce, con tono così neutro che non ero sicura se pensasse che fosse una buona o una cattiva idea.
Tanya e Kate si scambiarono un'occhiata fugace.
«Se Rosalie ne avesse parlato con noi» Disse Edward, come se stesse meditando ad alta voce «Avremmo potuto evitare tutto questo. Insieme potremo sconfiggere l'orso e riportare la pace, rimediare ai nostri errori»
«Beh, questa è una cosa che possiamo testimoniare di sicuro» disse Carmen in tono risoluto «Potremo assicurare che vi abbiamo visto abbatterlo con i nostri occhi. I Volturi non potranno ignorare una simile evidenza»
«Già, come potrebbero?» borbottò Eleazar senza alzare lo sguardo. Stava ancora camminando avanti e indietro, come se non prestasse la minima attenzione.
«Possiamo testimoniare a vostro favore, si» Disse Tanya «Poco ma sicuro. E penseremo a cos'altro potremmo fare»
«Tanya» protestò Edward, dopo che udì nei suoi pensieri più di quanto avesse espresso a parole «Non ci aspettiamo che lottiate per noi, non oseremmo chiedervi tanto»
«Se i Volturi non si fermeranno ad ascoltavi, non potremo restare a guardare» insistette Tanya «Anche se, ovviamente, dovrei parlare per me stessa».
Kate sbuffò. «Dubiti a tal punto di me, sorella?»
Tanya le rivolse un ampio sorriso «È una missione suicida, dopotutto».
Kate le scoccò un ghigno e fece spallucce, disinvolta. «Io ci sto»
«Anch'io. Farò tutto ciò che è in mio potere per proteggere voi e questa gente» fece Carmen, decisa, e rivolse un sorriso candido verso me e la mia scorta Quileute.
Quei vampiri sembravano davvero brave persone. Incredibile, però era così. Solo guardando loro l'idea che una volta i vampiri erano persone umane, come me o Mike, divenne reale e tangibile. Lo avevo sempre saputo, ma a parte la bellezza sfolgorante e la pelle così incredibilmente pallida, potevo immaginare la vita di questo piccolo clan prima di essere trasformato.
Oh, questi folli, imperfetti, nuovi vampiri! Loro erano pronti a rischiare altruisticamente la vita per un clan che non era neppure il loro, senza guadagnarci nulla, anzi, andando incontro ad una sconfitta quasi certa dal loro punto di vista.
Certo, sarebbe anche potuta essere una menzogna, ma a che pro? No, erano sinceri, e questo complicava le cose.
Non potevo semplicemente odiare dei tizi che sembravano così brave persone.
Non potevo proprio.






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