martedì 30 maggio 2023

Sirene abissali

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Le sirene abissali (Abyssugens hispida) sono creature senzienti che abitano le profondità marine, incapaci di vivere naturalmente a pressioni poco elevate e soprattutto fuori dall'acqua per lungo tempo.

Nonostante il nome possa trarre in inganno, le sirene abissali non rientrano nella famiglia dei merfolk veri e propri, per quanto gli abissali fossero in passato erroneamente classificati come Maregens hispida.

Gli Abyssugens sono creature misteriose, che statisticamente non entrano quasi mai in contatto con le creature di superficie. Sono spiccatamente intelligenti, ma qualunque rarissima interazione avuta con altre creature senzienti li ha etichettati invariabilmente come "strambi": parlare una lingua del tutto diversa e condurre uno stile di vita solitario negli abissi, dove concetti e priorità sono nettamente diversi da quelli delle acque più superficiali o addirittura della terraferma, può rendere difficile la comunicazione con una creatura differente da sé. 

È stata riportata la capacità delle sirene abissali di creare artefatti magici squisitamente efficaci; sono alchimisti ed artigiani pieni di risorse, che inventano qualunque stratagemma per rendersi la vita più semplice: sono dei veri opportunisti, che cercano di ottenere la massima resa dal minimo sforzo, caratteristica questa che gli è necessaria per sopravvivere in un ambiente duro come le profondità abissali.

Sono chiamati anche merfolk abissali, gente dell'abisso, o semplicemente abissali. 

 

Stato di conservazione

Dati insufficienti (DD), le informazioni disponibili sono insufficienti per dare una diretta o indiretta valutazione del rischio di estinzione.

 

Aspetto e fisiologia

Le sirene abissali hanno caratteristiche decisamente meno umane rispetto alle loro controparti di superficie, i Maregens; la testa è più schiacciata, con il muso smussato ma più prominente, leggermente orientato verso l'alto, che mostra un set da un paio di bocche, entrambe funzionali e dotate di denti sottili ed affilati, fatti per lacerare la carne e trattenere la preda durante i loro attacchi fulminei. Le narici nasali sono oblique e sensibili.

È stato riportato che, sebbene siano entrambe perfettamente funzionali sia allo scopo di creare suoni che di nutrirsi, molte sirene abissali preferiscono mangiare da una bocca e cantare dall'altra. Nel tempo la lingua della bocca cantante si ispessisce e si allena, rendendo visibile ad occhio quale delle due sia; entrambe le lingue sono mobili e appuntite, lisce e rosate.

La loro pelle è spessa e resistente, coperta di minuscole scaglie adattate la cui struttura e forma è vagamente simile a quelle delle squame placoidi di squali e razze, che lasciano spazio ai fotofori. Da cuccioli ne sono privi, tanto che attraverso la loro pelle delicata si possono intuire gli organi interni e le vene.

Le sirene abissali hanno una sagoma allungata, quasi affusolata, con postura distintiva che li vede ingobbiti in avanti. Tendono a rimanere statici in posizione verticale quando sono a riposo; presentano una vistosa pinna dorsale dall'aspetto frastagliato, una pinna anale e una grande pinna caudale modificata, che si è divisa per essere affiancata da due pinne più piccole (più ricche di fotofori; è incerto se siano decorative o riescano in qualche modo a migliorare il loro nuoto). Nella parte superiore del corpo presentano due arti a doppia articolazione (al gomito ed al polso), detti braccia, capaci di ampi e rapidi movimenti, che culminano in ossute mani prensili e palmate, dotate di pollice opponibile. Presentano anche delle punte ossee rivolte all'indietro in corrispondenza del gomito.

Gli occhi, grandi e tondi, sono privi di palpebre e lasciano visibile il grande anello bianco della sclera, circondati sulla pelle di fotofori che emanano a comando una luce azzurro o verde acqua pallido che gli consente di fendere l'oscurità degli abissi per guardarsi intorno comodamente. A causa della disposizione dei fotofori, potrebbe sembrare che siano i loro occhi stessi a brillare, ma non è così. Al contrario di quelli dei pesci non sono fissi, e una sirena abissale può ruotarli nell'orbita per direzionare lo sguardo a piacere; a riposo mostrano una certa assenza di focus.

Oltre al contorno occhi, le sirene abissali hanno un'alta concentrazione di fotofori sulla coda che possono dare vita ad impressionanti spettacoli luminosi. Generalmente, i pattern sono leggermente diversi da un esemplare all'altro e lo sono sin dalla nascita, motivo per cui un "flash" è sufficiente ad una sirena abissale per riconoscere un esemplare che ha già incontrato. La bioluminescenza delle sirene abissali è possibile grazie a delle cellule mitocondriali specializzate nel loro organismo chiamate "fotociti", che creano la luce al loro interno tramite l'ossidazione di una proteina, detta luciferina, mettendola in contatto con l'enzima luciferasi. Questi fotociti si trovano dentro i fotofori, organi contenuti nella pelle delle sirene abissali e di diversi altri organismi abissali; presentano una porzione ghiandolare, da cui proviene la luce, uno strato riflettente che tappezza il fondo e dei dispositivi rifrangenti, una sorta di lente organica atta a condensare la luce.

Viste le basse temperature, le parti più delicate del corpo degli abissali sono protette da una fitta pelliccia grigia o bianca, che si sviluppa attorno alla testa e la gola, lasciando libere le branchie, protette comunque sia da un opercolo branchiale che da dei ciuffi che si sviluppano sulla mascella e coprono alla vista frontale le aperture respiratorie.

Le ossa delle sirene abissali sono leggere e relativamente flessibili e fragili a causa della difficoltà nel reperire il calcio alle profondità in cui vivono.

Il loro stomaco è più elastico di quello di molti altri animali, consentendogli di mangiare ed immagazzinare il più possibile nel caso riuscissero a trovare molto cibo in una sola volta.

Aspettativa di vita media

Sconosciuta, anche alle sirene abissali. Gli abissali fanno una grande fatica a tenere conto dei riferimenti temporali e la loro percezione della modalità di successione degli eventi è confusionaria e spesso quasi assente, tanto che nella loro lingua non esiste alcuna parola per "tempo", ma neppure per "presente", "passato" o "futuro". Il mondo si divide per loro in "quello che so" e "quello che ancora non so", anche grazie alla loro memoria incredibilmente precisa.

Dimorfismo sessuale

C'è uno spiccato dimorfismo sessuale negli adulti, che rende facile distinguere a colpo d'occhio i maschi dalle femmine. Il primo fattore da considerare è la taglia: coda compresa, il maschio raramente supera il metro e quaranta, contro gli impressionanti cinque metri della femmina. Si tratta chiaramente di un fenomeno di gigantismo abissale: le grandi dimensioni di un animale abissale comporterebbero una minore dispersione di calore, importantissima nelle acque di profondità che superano raramente gli zero gradi centigradi, ed una diminuzione della necessità di un'attività costante, caratteristica dei piccoli organismi.

Inoltre, il maschio tende ad avere colori più delicati, generalmente sui toni freddi del blu, del grigio e del viola, con striature e pattern scuri che ne percorrono il corpo. Al contrario, la femmina scurisce rapidamente durante la crescita fino a raggiungere un assoluto nero pece da adulta.

Habitat e dieta

Gli abissali hanno fatto della loro casa le acque salate tra il profondo piano batiale e gli inizi del piano abissale, spostandosi di livello a seconda della torbidità dell'acqua ed al periodo dell'anno per trovarsi quasi sempre immersi nella zona afotica, cioè la zona in cui la luce solare non arriva. Stiamo dunque parlando di una variazione tra i milleottocento e i duemila metri di profondità.

La loro dieta è esclusivamente carnivora, il che li ha costretti a divenire ben poco schizzinosi, nonché eccellenti predatori. Non disdegnerebbero affatto nurtrirsi di carne umana, né di quella di altre sirene, arrivando talvolta persino al cannibalismo.

Comportamento

Socialità

Le sirene abissali conducono perlopiù una vita solitaria, eccezion fatta per il periodo che le madri e i piccoli spendono insieme nel primo periodo di sviluppo dei cuccioli.

Cucciolo di sirena abissale con i fotofori attivi.

La madre rimane accanto ai piccoli per i primi cinque anni della loro vita, offrendo protezione, cibo e insegnamenti. I cuccioli fanno gruppo tra loro formando piccoli plotoni (termine che nei Maregens e negli Abyssugens indica gruppi di media grandezza, da quattro a trenta individui). L'atteggiamento della madre, per quanto amorevole, è tutt'altro che puramente altruista: per evitare di perdersi nel buio delle profondità marine i piccoli abissali ricorrono massicciamente alla bioluminescenza e cantano piccoli richiami acuti e melodiosi per segnalare la propria presenza alla famiglia; così facendo attirano però anche diversi predatori che la mamma, usando i figli come esca, può acciuffare e divorare con molta più facilità. Il canto dei piccoli abissali è stato accostato a quello di un uccellino canoro, acuto, a volte modulato, ma in qualche modo "inquietante" o "nostalgico" ad orecchie umane.

Superati i cinque anni, i cuccioli di abissale sono diventati ormai troppo grandi perché per la madre sia ancora vantaggioso condividere il cibo con loro, perciò smette di nutrirli e li incoraggia a trovare un'area diversa in cui vivere. A quel punto i piccoli si disperdono e, con tutta probabilità, vivranno vite isolate che potrebbero o meno essere interrotte dal breve incontro con un proprio simile e, forse, da un fortunato accoppiamento.

Anche da adulti mantengono voci affascinanti ed armoniose, una caratteristica probabilmente unica per creature del loro habitat. Hanno decisamente meno capacità di spaziare sui suoni emessi e replicare la parlata di altre creature rispetto ai merfolk, considerando anche che parlare gli serve poco o nulla superati i cinque anni d'età; il richiamo a lunga distanza che emettono per fare sapere la propria posizione e disponibilità a possibili partner è stato descritto come una sorta di "lamento" melodioso, un misto tra il canto di una balena e quello di una strolaga maggiore.

Caccia

Le sirene abissali sono cacciatori opportunisti, che difficilmente sprecano energie in inseguimento e ricerca attiva delle proprie prede. Molto più comunemente, usano la tecnica dello stun per cacciare: hanno un olfatto finissimo e, quando avvertono la presenza di qualcosa in avvicinamento, attivano tutti i fotofori in un flash che possa stordire l'intruso. Se si tratta di un pericolo spengono immediatamente i fotofori e fuggono, se è una possibile preda invece scattano per afferrarla e ucciderla all'istante. Differente è l'approccio se si tratta invece di un conspecifico (vedi Corteggiamento e riproduzione).

Diverse sirene abissali possono anche avvalersi degli strumenti ed artefatti che creano da sé, basandosi sulle lezioni impartitegli dalla madre e sulla sperimentazione condotta nel tempo. Sono predatori voraci che divorano senza esitare qualunque animale più piccolo di sé sia sicuro mangiare; questo potrebbe rendere le femmine di sirena abissale decisamente pericolose per un essere umano, se non fosse che i due habitat sono così distanti da rendere il pericolo solo ipotetico... considerato anche che il record umano di scuba diving attuale è di "soli" 332 metri.

Da soli

Le sirene abissali non sono territoriali. Quando non stanno interagendo con un'altra creatura di solito rimangono immobili o nuotano pigramente senza una direzione precisa, cambiando rotta di quando in quando, a bioluminescenza spenta. Si spostano portano con sé gli artefatti che hanno creato nel tempo, in borse create con la pelle di altri animali o a mano.

Si trovano molto spesso immersi in una sorta di stato meditativo, pratica che si pensa possa aiutarli a risparmiare anche le moltissime energie che un essere senziente spende nell'attività cerebrale. Quando "vagano", il loro stato mentale è assimilabile alla meditazione Vipaśyanā.

Corteggiamento e riproduzione

Negli abissi, la scarsissima densità di popolazione rende difficile l'incontro dei sessi. Per questo motivo quando ciò accade, né il maschio né la femmina rifiutano l'opportunità di un accoppiamento a meno che l'aspirante partner non sia gravemente malato.

Raggiunta la maturità sessuale, se una sirena abissale scopre tracce del passaggio di un suo simile (una traccia olfattiva, ad esempio, o degli oggetti lasciati indietro) inizia a cantare ad intermittenza per segnalare la propria presenza. Il canto delle femmine è più basso e vibrante, quello dei maschi un po' più modulato: la differenziazione del canto è utile per fare capire immediatamente se si ha a che fare con un individuo dello stesso sesso o dell'opposto.

Le sirene abissali sono praticamente sempre disponibili ad un accoppiamento; siccome le femmine presentano ovulazione indotta, sono necessari diversi accoppiamenti per ottenere una fecondazione. Anche nel caso la femmina abbia già dei piccoli di cui si sta prendendo cura non è affatto improbabile che accolga le avance di un maschio.

Durante l'accoppiamento, maschio e femmina nuotano paralleli uno all'altra finché il primo non inserisce uno dei due emipeni nell'ovidotto della femmina. Gli emipeni sono normalmente coperti, all'interno del corpo, e sono scoperti per la riproduzione attraverso il tessuto erettile; l'erezione è causata dal pompaggio dell'acqua dall'esterno all'interno del corpo, che un organo chiamato sifone introduce nei corpi cavernosi del tessuto erettile attraverso un orifizio apposito. Esattamente come per i Maregens, anche per gli Abyssugens è praticamente impossibile accoppiarsi fuori dall'acqua: non solo un'erezione sarebbe impossibile, ma anche l'espulsione dello sperma, dovuto all'inturgidimento di particolari strutture che lo pompano fuori, avviene grazie all'uso dell'acqua.

I maschi sono ulteriormente gratificati dal trovare una compagna dal fatto che, tra un accoppiamento e l'altro, lei assume il compito di cacciare per entrambi e tenere tutt'e due in condizioni ottimali per ottenere molte uova sane. Alla fine dell'incontro amoroso i due prendono strade separate, poiché rimanere uno accanto all'altra li porterebbe invariabilmente ad entrare in competizione per il cibo e le risorse.

Le sirene abissali sono ovovivipare: la madre incuba le uova al proprio interno fino alla loro schiusa, momento in cui i neonati abissali sono finalmente pronti ad entrare nel mondo. Le cucciolate di abissali sono in numero variabile tra i quindici e i quaranta, con un interessante tasso di mortalità infantile che si aggira stabilmente sotto il tre per cento quando i piccoli sono sotto le cure della madre, ma si innalza bruscamente appena i piccoli iniziano a vivere da soli.

Paradossalmente, uno dei pericoli, seppur raro, che le piccole sirene abissali devono affrontare è proprio un possibile incontro con un adulto che non è uno dei loro genitori: se sufficientemente affamato, un esemplare maturo potrebbe provare a divorare un giovane abissale.

Curiosità

  • Tutte le informazioni al momento conosciute sugli Abyssugens hispida oltre al loro aspetto e dieta ci vengono dai racconti di un unico esemplare, Lihsangiongiangionschìo, trovato a girovagare sulla terraferma sotto forma di essere umano grazie ad un artefatto magico creato dalle sue stesse mani.
  • Gli abissali hanno nomi unici ed estremamente lunghi. Non sembra che abbiano un significato, trovano anzi l'idea di un nome proprio che indica qualcosa di differente da chi lo porta insensato e buffo.
  • Essiccato, visto il blu/azzurro assunto dalla pupilla circondata di bianco alla morte, si dice che l'occhio di una sirena abissale sia un nazar antimalocchio senza pari.
  • Hanno un ottimo controllo sui fotofori del proprio corpo e si affidano abbastanza alla vista da tenere sempre accesa la mascherina luminosa attorno agli occhi; non avendo palpebre, un modo certo per discernere se una sirena abissale immobile è cosciente o meno è controllare se la mascherina luminosa attorno agli occhi è attiva o meno.

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Voci correlate


🌵🎨Tutti i disegni in questa pagina (e molto probabilmente anche in tutte le altre pagine, se non diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma. Potete vedere altri loro lavori e/o supportarle (e supportare così anche tutti i Cactus di Fuoco ;)) sulla loro pagina Patreon. Diventate patroni delle arti!🌵🎨

Il Mito dei Dragonixius

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Il Mito dei dragonixius ("Tihodohor dok Draconi Graxius" in draconico nero) è il titolo di uno pseudobiblion (esistente solo nel mondo del Cammino delle Leggende in alcuni piccoli universi narrativi adiacenti) che contiene la prima trasposizione scritta di uno dei miti orali creati dall'estinta razza dei draghi di marmo. Il volume è stato presumibilmente scritto da una dragonessa grigia, Andoraaal.

Secondo il filone di ricerca più seguito, quello di Heslant il Blu, Il Mito dei Dragonixius è l'opera di riferimento per la seconda fase dell'evoluzione diacronica della lingua, ovvero il draconico nero.

Contenuto

Il Mito dei Dragonixius narra della nascita della vita sul pianeta Terra, attraverso una fantasiosa teoria, quella per cui i dragonixius, creature mitiche aliene provenienti da un non meglio specificato pianeta di marmo oltre la nostra galassia, avrebbero portato la vita sulla terra e deciso di creare i draghi ponendo nella “Fonte della Vita” (una sorta di brodo primordiale in una pozza sulla cima del monte Horn Blu) il DNA dei draghi.

Riguardo all'autrice

Andoraaal era una dragonessa grigia, distante dal culto dei dragonixius ed atea, che raccolse innumerevoli miti fino a quel momento erano stati tramandati solo oralmente, per scriverli e conservarli. La sua caverna, oggi, è abitata da una famigliola di draghi dorati che l'hanno parzialmente adibita a museo.

 

sabato 20 maggio 2023

Diario di Zia Beredice

Il Diario di Zia Beredice è il nome dato ad uno pseudobiblion senza nome (esistente solo nel mondo del Cammino delle Leggende in alcuni piccoli universi narrativi adiacenti), scritto da Beredice Graham. Esiste in una sola copia, l'originale, con costa e piatto posteriore ricoperti di un materiale nero e dall'aspetto grezzo, molto simile alla tela.

Si tratta presumibilmente di un diario personale, anche se è scritto in una lingua sconosciuta e difficilmente decifrabile.

Descrizione fisica


Sulla costa del libro c'è la scritta in inglese “Bring me away” ,mentre sul retro, in basso, si può leggere la scritta in tedesco “Wenn du mich wegnimmst, wird das wasser hier rutschen, um den rest zu bekommen”, che si può tradurre come "Se mi porti via, l'acqua scivolerà qui per prendere il resto". Entrambe le scritte sono in corsivo, bianche.

Sul fronte dello strano libro campeggia il dipinto in stile settecentesco, ma estremamente accurato, di una donna pallidissima che guarda dritto verso il lettore su uno sfondo di un nero solidissimo, con capelli, estremamente lisci e neri. I lineamenti sono fini, con il naso lungo e sottile, così come le labbra da cui spuntano due paia di canini aguzzi e sottili che poggiano sia sul labbro superiore che quello inferiore. I suoi occhi sono di taglio tondo, non allineati sullo stesso asse, con sia la pupilla che l'iride di un azzurro sbiadito, apparentemente ciechi.

Le pagine sono scritte in una lingua sconosciuta e con un alfabeto sconosciuto, composto da piccoli cerchi di dimensioni diverse, a volte concatenati fra loro con trattini.

Riguardo all'autrice

Medaglione con ritratto di Zia Beredice

Beredice Graham, anche conosciuta come Zia Beredice, è una figura misteriosa di cui si possono trovare diverse tracce nel corso della storia, se si sa dove cercare. La sua immagine appare su diversi oggetti in diverse parti del mondo, in particolare in Louisiana, e tutti questi oggetti sembrano essere collegati a qualche tipo di disastro o avvenimento malvagio. I suoi tratti peculiari, identici in tutti i dipinti e le riproduzioni disponibili, così come la posa e l'angolo di rappresentazione, sembrano indicare che non sia una persona reale. Sono stati però ritrovati alcuni oggetti misteriosi che sarebbero dovuti appartenere a lei, tra cui alcuni libri scritti presumibilmente dalla stessa zia Beredice (molti di questi dovrebbero essere diari o ricettari, ma siccome sono scritti in modo incomprensibile, a parte la copertina , è difficile saperlo con certezza)

 

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martedì 16 maggio 2023

Incantesimi di legatura

Nell'antica Irlanda, gli uomini intrecciavano i propri capelli in un braccialetto da regalare alla persona che amavano e, se lei accettava, si consideravano uniti da questo dono.

In Europa le mani degli innamorati venivano legate con dei nastri per celebrare il loro vincolo sacro nelle cerimonie more danico antiche e in quelle di handfasting moderne.

In Cina, Yue Lao, il divino anziano sotto la luna, univa i destini dei futuri sposi legandoli con il famoso "filo rosso del destino".

Intorno al mondo, djinni venivano rinchiusi in lampade o barattoli, le anime di antichi guerrieri legate a pietre preziose o armi leggendarie, stregoni e folletti privati del loro potere a causa dell'imposizione di un sigillo magico, e ancora leggende scaturivano dal vincolo di due persone che decidevano di appartenersi completamente, sconfiggendo insieme persino la morte.

Tutti questi, e molti altri attraverso il tempo e lo spazio, sono esempi di cosa sia e quanto possa essere potente un incantesimo di legatura.
Questo è un termine ombrello per indicare gli incantesimi praticati per "incollare" spiritualmente e permanentemente un'unità ad un'altra, di cui almeno una deve essere una creatura con anima (o quantomeno una presenza nel mondo spirituale), ed entrambe di solito non coincidenti alla figura stessa del/la magicante.
Tutti gli incantesimi di legatura hanno una maggiore probabilità di riuscita nel periodo che va da metà aprile a metà giugno, con un picco particolare nella notte del Calendimaggio.
Sono incantesimi rituali molto complessi, e per la loro buona riuscita è necessaria una certa esperienza. Non sono da compiersi alla leggera: un incantesimo di legatura può rapidamente degenerare in una terribile maledizione se mal eseguito.
A seconda della potenza magica e del numero di persone che performano il rituale, questo può variare in lunghezza ed efficacia; quello che una singola scide può fare con una filastrocca richiederebbe una lunga, complessa cerimonia con la partecipazione di molte streghe umane di livello medio per fare la stessa cosa.
 
Dato che si stratta di una magia di ancoramento, si dovrebbe eseguire senza appellarsi agli elementi più volatili del pentagramma, ossia aria ed acqua. Fuoco e/o terra sono preferibili, con particolare efficacia dell'elemento terra nel legare e del fuoco nello sciogliere i nodi.
Questo è uno dei motivi per cui i demoni (la cui aura è sempre una miscela infernale e, come tale, contenente proprio spirito, fuoco e terra) possono stringere facilmente contratti magici che garantiscono loro il possesso delle anime, e la ragione per cui un Ministro Oscuro, attingendo all'elemento terra insito nella propria aura, è in grado di celebrare unioni solenni, laddove un Ministro Luminoso ha il compito opposto di occuparsi dei funerali.

Intrecciare, annodare, cucire, sono tutti atti potenti che, accompagnati alle giuste parole ed intrisi d'intenzione, vengono spesso fisicamente eseguiti durante i rituali che portano ad una legatura spirituale. 
È una magia estremamente antica (sappiamo che gli antichi Egizi già incorporavano regolarmente nodi e legami nelle loro pratiche magiche), e nel tempo se ne sono studiate e applicate diverse varianti.
Possiamo così riassumere i due tipi principali di incantesimo di legatura:
  • Il Nodo, o "incanto d'annodatura"
Il Nodo è caratterizzato dall'avere uno o più magicanti che performano il rituale, ma un solo bersaglio.
Prende solitamente la forma di un sigillo che limita la libertà della creatura che lo subisce legandola a sé stessa (un po' come nel detto "avere le mani legate") o ad un oggetto inanimato.
È spesso adoperato come punizione o prevenzione nei riguardi di azioni nocive e nefaste nell'idea di chi scaglia l'incantesimo, ma talvolta diventa una sorta di correzione anziché condanna: un intervento di precisione che può persino essere auto-perpetrato (con un po' più di difficoltà) per legare solo alcune parti immateriali della persona, come un tratto o un'abitudine sgradita o, più drasticamente, persino praticata come soluzione alternativa ad un esorcismo per bloccare un'entità "ospite" quando ormai gli spiriti non sono più scindibili.
Quando il bersaglio viene legato ad un oggetto anziché a sé stesso i risultati possono essere svariati a seconda delle parole e del rituale scelti, ma avranno tutti il comune denominatore di rendere impossibile l'allontanamento del bersaglio dall'oggetto a cui è legato.
 
Negli incanti d'annodatura si annoverano anche i legami che le creature "innaturali" come i non-morti stringono con i loro servi umani, poiché la stragrande maggioranza delle creature come vampiri e lich sono in realtà senz'anima, cioè senza alcuna presenza sul piano spirituale. Come tali, non sono in grado di creare un canale reciproco di cui entrambe le parti possano beneficiare, come accade invece nei legami tra famiglio e strega o tra drago e dragoniere.
  • Legatura delle anime, detto anche "unione o sposalizio spirituale"
Designato talvolta con i termini inglesi di soul bonding o soul fasting, è caratterizzato dall'avere sempre più di una creatura con presenza spirituale come bersagli.
Chi è soggetto a questo incantesimo, a seconda dell'efficacia della sua riuscita e della potenza magica dell'officiante, può sperimentare una certa varietà di effetti, di solito due o più tra:
  • Modifiche ottenute dallo scambio di promesse rituale (effetto certo, qualunque livello di unione)
  • Capacità di discernere anche a distanza se la creatura a cui si è legati è viva o morta (effetto molto comune, qualunque livello di unione)
  • Capacità di percepire, più o meno intensamente, lo stato di salute della creatura a cui si è legati (effetto comune, qualunque livello di unione)
  • Sintonia spirituale, con facilitazione nei trasferimenti di energia e creazioni di incantesimi insieme (effetto comune, qualunque livello di unione)
  • Riconoscimento istintivo dell'altro, a prescindere da travestimenti, illusioni o reincarnazioni (effetto comune, qualunque livello di unione)
  • Condivisione della durata vitale (effetto comune, unioni di livello medio o superiore)
  • Resistenza maggiore alle possessioni spirituali (effetto comune, unioni di livello medio o superiore)
  • Condivisione di maledizioni e benedizioni (effetto non comune, unioni di livello medio o basso)
  • Condivisione dei pensieri (effetto non comune, unioni di livello superiore)
  • Condivisione delle sensazioni di dolore e piacere, più o meno chiaramente a seconda della distanza (effetto raro, unioni di livello superiore)
  • Immortalità condizionale (effetto rarissimo, unioni di livello superiore)
  • Fusione fisica (effetto rarissimo e spesso indesiderato, unioni di livello da medio a superiore).
Nonostante sia talvolta associato a sposalizi che coinvolgono romanticamente due bersagli, viene in realtà eseguito per assecondare legami di qualunque natura.
Ognuno dei bersagli dovrà cedere all'altro qualcosa per tenere aperto il canale magico tra di loro, meglio se di egual valore; la regola vuole che in magia "ciò che è donato è perso", perciò bisogna stare molto attenti al valore sia magico che metaforico del proprio dono.
Ad esempio, anche se si trattasse di un soul fasting tra due innamorati, se uno dei due decidesse di donare il proprio amore sarebbe pericolosissimo, poiché nel farlo non ne avrebbe più per sé e diverrebbe incapace di amare.
L'officiante (può anche essere più di uno), si occupa di aprire il canale magico tra i partecipanti, e regolare le condizioni e i livelli di energia a cui si svolge il tutto. È un lavoro delicatissimo, che richiede una grande abilità nel calibrare le forze magiche richiamate in atto, anche per rispettare i termini richiesti dai partecipanti.
Tempo compreso.
 
Un anno e un giorno
Questa è la versione più diffusa del rito. Allo scadere dei trecentosessantasei giorni dall'unione, le due anime torneranno ad essere indipendenti l'una dall'altra.
È usata in vari contesti, ad esempio come legatura di prova per valutare se proseguire o meno con un'unione più duratura o rinnovata ad ogni scadenza per concedersi a vicenda di cambiare idea vita natural durante.
 
Per le vite
L'unione così eseguita lega le anime per tutta la vita ed eventuali reincarnazioni.

All'ultimo sangue
Modalità inusuale che vale però la pena di citare: in casi straordinari, generalmente quando il rituale è stato officiato da una scide potente, i bersagli possono scivolare in una sorta di immortalità condizionale che li blocca fisicamente al momento della loro unione, consentendogli di sopravvivere a ferite impossibili e a sfuggire all'invecchiamento. Un punto debole c'è, però: un bersaglio può uccidere l'altro, anche se a quel punto il legame è così forte che questo risulterebbe nella sua propria morte.
 
Una buona legatura delle anime richiede sempre consenso e certezza da tutte le parti coinvolte, che garantiscono un legame effettivamente più stabile e meno rimpianti.
Quando la legatura non è consensuale da parte di una o più delle parti, si tratta di una grave malpratica magica e prende il nome di "matrimonio nero"; esattamente come lo è il rituale, l'uso della parola matrimonio è qui improprio, ma divenuta popolare pur indicando qualunque tipo di unione spirituale forzata. I matrimoni neri tendono a sciogliersi spontaneamente e durano generalmente molto poco, da una notte a sei mesi, con una media di una-due settimane.

Trivia
  • In tempi decisamente recenti, si sta timidamente accostando la conoscenza di tali rituali al fenomeno dell'entanglement quantistico.
  • I nodi intrecciati nelle chiome dei cavalli nella notte, attribuiti nel folklore a streghe o folletti, sono un falso esempio di incantesimo di legatura. Per quanto sia effettivamente stretto un nodo, molto spesso non vi è alcuna magia dietro: piccoli spiriti come i laùri li intrecciano per dispetto o per reggersi più facilmente alla criniera se cavalcano creature molto più grandi di loro, o, molto più banalmente... il cavallo va pettinato e curato un po' di più.
  • Diverse figure storiche sembrano essersi apertamente unite con incantesimi di legatura, dal quasi invincibile battaglione sacro tebano, composto da centocinquanta coppie unite tra loro dal un amore "benedetto dal dio Eros", o Re Davide e Gionata, come potrebbe indicare la scrittura: "Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l'anima di Giònata s'era già talmente legata all'anima di Davide, che Giònata lo amò come se stesso." (1 Samuele 18:1)
  • Un sinonimo informale per incantesimo di legatura, "stringere il nodo", è ormai entrato nel vocabolario inglese ormai anche senza valenza magica: "to tie the knot", infatti, vuol dire anche semplicemente sposarsi.

Ceasg o Mersalmoni

I ceasg o mersalmoni (Maregens salmo), sono una specie di merfolk caratterizzate dalla migrazione anadroma, ovvero dallo spostamento dalle acque salate (in cui gli adulti vivono per la maggior parte della loro vita) a quelle dolci, in cui si riproducono.

Aspetto e fisiologia

Robusti e forti, i ceasg somigliano molto ai merfolk comuni, ma non possiedono mai pinne o decorazioni membranose sulle braccia o intorno alla testa. La parte inferiore del corpo è ricoperta di scaglie cicloidi con il bordo rotondo, che durante la permanenza degli adulti in mare, al di fuori del periodo riproduttivo, sono argentee o blu.

Socialità

Due maschi: un dominante e un gregario

Socialmente, i mersalmoni si dividono in due categorie: dominanti e gregari. I dominanti, più estroversi, hanno un maggior potere decisionale e sono gli esemplari riproduttivi, mentre i gregari, per quanto possano comunque essere estremamente intelligenti, formano gruppi che seguono le direzioni di un gregario. 

Ogni gruppo sociale (sia esso uno shoal formato da due-tre individui o un plotone che conta fino a trenta individui) sarà capitanato da uno o due dominanti, che possono essere di qualunque sesso, anche se in genere le coppie di dominanti sono composte da un maschio ed una femmina.

Il sistema gerarchico dei ceasg coinvolge anche l'aspetto fisico degli individui. Gli individui dominanti tendono ad avere un torso più pesante e senza pattern, con la pelle a colore intero e più scura, dall'oliva al color mattone, mentre quelli gregari sono chiari, con un fisico più asciutto ed esibiscono spesso pattern mimetici anche sulla pelle del torso e della faccia.

Inoltre i mersalmoni gregari, sia maschi che femmine, sono sempre sprovvisti di barba.

Durante la fregola, i mersalmoni dominanti, sia maschi che femmine, vanno incontro ad un cambio di livrea: le squame mutano colore divenendo di varie e accese tonalità calde, principalmente rosso e oro. Sebbene sia raro, alcuni maschi di mersalmone (si stima uno su quattrocento) esibiscono un cambiamento di colore anche sulla cute, che si pigmenta di verde, con le estremità degli arti superiori (braccia e polsi) particolarmente scuri (e chiamate "guanti"). Il contrasto fra il verde della pelle del torso, e il colore intenso delle squame della coda, li rende particolarmente appariscenti, ma anche particolarmente visibili da parte dei predatori, ed è per questo che i maschi "verdi" sono così pochi: per loro è difficile sopravvivere e trasmettere la loro genetica. I mesalmoni gregari, invece, rimangono immutati.


I maschi dominanti di mersalmone tendono ad adornarsi di oggetti trovati sul fondo del mare, siano essi di origine organica o inorganica. Molti sono attratti dai manufatti di origine umana, anche da quelli apparentemente senza valore decorativo, come confezioni del cibo o floppy disk.

Poiché miopi fuori dall'acqua, molto spesso i mersalmoni gregari fungono da "occhi addizionali" per gli esemplari dominanti, scrutando l'ambiente circostante in cerca di pericoli o di cose interessanti quando si trovano in emersione totale o parziale. Capita persino che i gregari siano muniti di lenti, scollegate fra loro o in un telaio (veri e propri occhiali) che li aiuti nel loro compito.

 Anche se i maschi dominanti di mersalmone sono famosi per le loro esibizioni e per i loro scontri rituali, in assenza di una femmina da corteggiare tendono a trattarsi a vicenda con spiccato cameratismo. Persino durante la stagione riproduttiva è possibile vederli semi-spiaggiati, sugli scogli, intenti a parlare amabilmente fra loro, in attesa di avvistare le femmine ed iniziare a combattere fra loro per attirarle.

I maschi dominanti che hanno un buon rapporto di amicizia fra loro (molto spesso si tratta persino di fratelli), spesso "coreografano" le loro schermaglie in presenza di femmine, riuscendo quindi a creare combattimenti che sembrano molto più intensi e perciò attraenti: poiché non devono preoccuparsi di farsi realmente male, in quanto il loro avversario non sta cercando realmente di sottometterli e ferirli, possono mostrare meglio le loro pinne, i muscoli e sfidarsi gli uni con gli altri anche verbalmente. L'amicizia maschile, fra i mersalmoni, è fondamentale per avere un buono successo riproduttivo.

Oltre ai gregari e ai dominanti, esiste un terzo tipo di mersalmone: i jack. I jack  maturano molto prima rispetto ai mersalmoni "regolari" e come tali mantengono una taglia molto contenuta, inoltre anche durante il periodo riproduttivo non cambiano livrea, rimanendo poco appariscenti. I jack non hanno alcuna relazione di dominanza/sottomissione nei confronti degli altri mersalmoni, non praticano il corteggiamento e non si scontrano fra di loro o con gli altri mersalmoni.

Un jack maschio adulto pesa circa quarantacinque/cinquanta chilogrammi, contro il peso di oltre cento chilogrammi di un maschio di taglia regolare, e non avrebbe alcuna possibilità di vincere in uno scontro aperto.

Riproduzione

I ceasg vivono la loro vita adulta in mare, ma per riprodursi affrontano una migrazione fino all'alto corso dei fiumi, nel luogo dove sono nati che riconoscono grazie all'olfatto straordinariamente sviluppato e selettivo, sorretti anche dalla cosiddetta "memoria di migrazione", l'unica memoria fondamentale che è impossibile cancellare, fosse anche con l'ausilio della magia.

Durante il periodo riproduttivo, gli esemplari di mersalmone esibiscono una crescita muscolare peculiare; questa ipertrofia non è esclusivamente per ragioni estetiche (anche se sembra contribuire molto alla scelta del partner), ma è necessaria a sostenere lo sforzo della risalita delle cascate. Al contrario di come avviene come i veri salmoni, i mersalmoni non smettono di alimentarsi durante la migrazione, ma il loro appetito cresce e li porta a diventare estremamente voraci.

Durante la fregola i maschi corteggiano volentieri non solo le femmine appartenenti alla loro specie, ma anche quelle di altri merfolk, e talvolta si riproducono in mare con esse prima di proseguire con la loro migrazione che li riporterà nei fiumi di nascita.

La genetica dei mersalmoni è particolarmente recessiva e gli ibridi tenderanno a somigliare molto di più alla madre.

I giovani mersalmoni puri, nati in acqua dolce, possono fermarsi per un periodo nel torrente natale o nuotare subito al mare, ma nella maggior parte dei casi si trattengono per qualche anno nei laghi che incontrano durante la discesa a mare prima di tornare al mare di residenza. In queste fermate intermedie nei laghi i giovani dapprima hanno abitudini costiere ma poi diventano semipelagici, toccando solo raramente il fondo del mare.

I mersalmoni sono ovipari e la femmina depone fino a duecento uova. I neonati di mersalmone sono i più piccoli fra quelli di tutti i merfolk.

Curiosità

  • Le scaglie cicloidi, quelle che ricoprono la coda dei mersalmoni, sono prive di dentina e smalto, mantengono infatti solo l'osso lamellare che cresce mostrando cerchi concentrici simili agli anelli di accrescimento degli alberi, tanto da essere talvolta usate per determinare l'età dell'animale.

  • Si stima che, durante la migrazione riproduttiva, un mersalmone sia in grado di percepire distintamente l'odore di una goccia di profumo in un'area equivalente a dieci piscine.

 

Galleria di immagini (Clicca per ingrandire!)
 
Nixen e mersalmone
Un maschio gregario
 
Chibi maschio "verde"
Un maschio verde e un jack
Due maschi parlano
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🌵🎨Tutti i disegni in questa pagina (e molto probabilmente anche in tutte le altre pagine, se non diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma. Potete vedere altri loro lavori e/o supportarle (e supportare così anche tutti i Cactus di Fuoco ;)) sulla loro pagina Patreon. Diventate patroni delle arti!🌵🎨

lunedì 8 maggio 2023

Gargoyles vs ChatGPT

It seems that ChatGPT knows NOTHING about the tv show “Gargoyles” and tends to... invent a lot of things. We tried to correct some of these errors in the beginning, to tell the AI "Hey, this is not exactly what happened in the episode", but in the end we thought... but yeah.. why not indulge, then?

So here is the TV series "Gargoyles", narrated by ChatGPT.

1. Talk me about love... in a weird and wrong way... and why is Angela there? (Also, loving the “Blind date Owen Burnett”. We’ll talk about that later.).

 

2. He loves redheads... and Margot Yale, I guess?

(Also, Owen weeping in a corner because he got replaced by Margot).

 

3. Okay, okay, this is the plot of a fanfic. Which of you wrote this?


4.  Uhm... this Alexander's "origin story" is all wrong, but, oh, okay. Now we know the power of the Cauldron of life (???).

 

5. An epic Dragonball style fight between Titania and Fox! We... we didn't remember this.


6. Ah, that time in "Eye of the Beholder", in which Lexington saves Matt Bluestone with an helicopter, from the evil Demona...


7. The perfect man?


 

8. Don't like "The Goliath Chronicles"? Worse for you: you’ll miss the fabulous cameo of... Scrooge McDuck?


 

giovedì 4 maggio 2023

Consiglio di lettura del mese: Maruzza Musumeci

Lettura del Mese  

Logos si tuffa alla ricerca della prossima avventura!  
Maggio 2023 📚 

Al Club gentil rempaira sempre il consiglio del mese come l’ausello in selva a la verdura. Perciò eccoci di nuovo insieme per il nostro appuntamento mensile! Nel mondo artistico, uno dei nomignoli affibbiati a maggio è quello di "Mermay" (dall'inglese "may", maggio, e "mermaid", sirena), perché è consuetudine per artiste e artisti, soprattutto di stampo grafico, mettersi alla prova con creazioni a tema sirene. E questa volta lo facciamo anche noi! Infatti, il libro del mese è...

 

 

  • Maruzza Musumeci di Andrea Camilleri 

Siamo nell'800, nel paesino siciliano immaginario di Vigata. Il protagonista, Ignazio "Gnazio" Manisco è un bracciante che si imbarca per andare in cerca di fortuna in America, nonostante il mare lo terrorizzi. Trova lavoro a Brooklyn, ma, dopo diverse peripezie e aver messo di lato un po' di risparmi, capisce che la sua terra gli manca troppo e torna per trovare la casa in cui stabilirsi definitivamente. Nonostante la paura e la repulsione aperte che prova per il mare, si innamora di un terreno che si allunga sull'acqua, quasi più isola che terra, la magica contrada Ninfa. Lì costruirà da sé una casa che non ha finestrelle che possano fargli vedere l'odiato mare da cui è praticamente circondato. Ottenuti casa e lavoro, Ignazio comincia a pensare che sia tempo di metter su famiglia e si rivolge a 'gnà Pina , una guaritrice e sensale di matrimoni che lo mette in contatto con una bellissima, misteriosa giovine che potrebbe acconsentire alle nozze, tale Maruzza Musumeci.

La ragazza è di una bellezza incredibile e vive insieme alla vecchissima bisnonna, con cui ha in comune una serie di stranezze nel comportamento, una voce incantevole e la capacità di cantare in una lingua incomprensibile al nostro Gnazio, ma piena di fascino. Il giorno del loro primo incontro è segnato da un inquietante, funesto avvenimento: la morte del vicino Aulisse che sembra essere impazzito ed essersi gettato in mare, affogando. 

A cosa sta andando incontro il nostro Ignazio, sposando questa fanciulla misteriosa e vivendo in una terra-isola che potrebbe portare un'antica maledizione? 

Il racconto è scritto interamente nel dialetto siciliano di Vigáta, che Camilleri ha creato unendo dialetti siciliani vari, quindi se l'idea vi fa già venire il mal di testa è meglio lasciar perdere. 

Per il resto è un libro scorrevole e di prosa leggera, con descrizioni fiabesche ma molto succinte che si affidano quasi del tutto all’immaginazione di chi legge per comunicare. Ma se la trama vi intriga e lingua non vi spaventa, il consiglio è di dargli una chance! Se vi piacciono i riferimenti omerici, sirene un po' crudeli, ed una lettura sicula e misteriosa, Maruzza Musumeci potrebbe fare proprio al caso vostro! 🧜 

#Content warnings 

Li mettiamo a tutti i libri, ma la loro presenza non vuol dire che questi trattino massicciamente certi temi delicati. 

• Riferimenti e scene sessuali (descritte, ma non ci si sofferma particolarmente né per lunghezza né il linguaggio usato è particolarmente spinto). 

• Suicidio (menzionato) 

• Omicidio (tentato e sottinteso) 

• Scene di guerra (lievi)

 

E se questo consiglio di lettura vi ha incuriositi, sappiate che di questo libro abbiamo anche... una recensione molto più approfondita! Andate a leggervela ;)


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lunedì 1 maggio 2023

Aprile 2023 - Cosa abbiamo creato?

Aprile 2023 è finito: Ecco cosa abbiamo postato online questo mese, grazie anche al supporto dei nostri beneamati patrons!



+++DISEGNO++++
 
Il Cammino delle Leggende (The Way Of Legends) / Nuovo mondo oscuro (New Dark World) OCs
Opening the attic door... | Helen Hunt waits for the train | Dragon fursuit | Night breeze | Logos doubloon | The Phoenix and a guy | Werewolf Osvald | Liuneddu |
 
Commissions   

Minis 290 - Indiana | To the other side of the river | Happy Easter Bunny (Black and white) | The danger of collecting eggs | Not so happy Easter Indiana | Happy Easter Bunny | Dragon grannies | Scary bloated dragon (black and white) | Happy Werewolf (black and white) | The monsterwolf and the catboy (black and white) | Bloated dragon monster | Happy werewolf | Owen and Tess | Dive exploration! | The monster and the catboy | Late night family soaring |

Other

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Patrons Only! 
 
+++SCRITTURA+++
 
Schede dei personaggi, specie, luoghi e varie (Blog) 

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Villa Palagonia: una guida |


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