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Draghi grigi
(Verusdraco sapiens griseus)
(Verusdraco sapiens griseus)
Origine
I draghi grigi sono una razza abbastanza antica, tanto che si suppone siano stati loro i primi a mettere per iscritto i suoni estremamente complessi e gutturali del draconico antico, trasformandolo e donandogli alcuni regole grammaticali. Ad una dragonessa grigia, Andoraaal, si deve la scrittura della più vecchia opera letteraria draconica, il Mito dei Dragonixius (Tihodohor dok Draconi Graxius), trasposizione di uno dei miti orali creati dall'estinta razza dei draghi di marmo.
I ritrovamenti primitivi di resti di
draghi grigi sono avvenuti sulla Cordigliera delle Ande, in
particolar modo i resti di due accampamenti, simili a proto-città,
sono stati rinvenuti sulle Ande Patagoniche, uno in Cile e l'altro in
Argentina.
In ogni caso, la comparsa dei draghi
grigi è precedente rispetto a quella degli Homo sapiens sapiens e
viene da molti studiosi considerata fondamentale per la creazione dei
rapporti di dragoneria.
Non si conoscono con certezza quali
razze abbiano contribuito alla creazione dei draghi grigi; si suppone
che si tratti della convergenza di quattro o cinque razze antiche
ormai del tutto fuse in una ed estinte se non in questa
forma.
Aspetto
I draghi grigi sono draghi medi, che come il nome suggerisce hanno una livrea di colore grigio. Le loro squame, di forma romboidale ma minuscole e compatte, hanno una colorazione opaca e il risultato è che i loro corpi asciutti e muscolosi sembrano ricoperti di pietra.
I draghi grigi sono draghi medi, che come il nome suggerisce hanno una livrea di colore grigio. Le loro squame, di forma romboidale ma minuscole e compatte, hanno una colorazione opaca e il risultato è che i loro corpi asciutti e muscolosi sembrano ricoperti di pietra.
Raramente presentano anche le tipiche squame piatte e larghe sul
ventre, conosciute anche come “armatura ventrale”, che
contraddistinguono molte razze di draghi, ma più spesso esibiscono
una superficie omogenea di piccole squame sia sulla parte dorsale che
su quella ventrale.
Quando rimangono
completamente immobili, specie se sono appallottolati, somigliano in
modo impressionante a grandi rocce, un'abilità che permette loro di
mimetizzarsi perfettamente negli altipiani rocciosi, nascondendosi
persino agli occhi degli umani.
Non hanno corna ad ornare il capo, ma
sfoggiano un cornetto conico alla fine della canna nasale, poco sopra
le narici, e queste caratteristiche combinate (la pelle grigia,
l'assenza di corna sulla testa, il corno nasale) li fanno somigliare,
seppure alla lontana, ai rinoceronti.
La schiena è percorsa da una fila singola di punte cornee di colore nero, non particolarmente grandi.
La loro pelle, se privata delle squame, è di colore grigio, talvolta a macchie blu scure.
Gli occhi, piccoli ma espressivi, hanno sempre l'iride di colori chiari, fra cui i più diffusi sono il verde e il grigio. I draghi grigi hanno padiglioni auricolari visibili e mobili, a punta, che gli hanno valso anche il soprannome di draghi lupo. Alcuni esemplari possiedono due minuscoli baffetti carnosi, simili a quelli delle carpe, sopra il labbro superiore, ma l'utilità di questi ornamenti è sconosciuta.
L'altezza massima mai registrata da un drago grigio è di quattro metri e diciassette centimetri, con un'apertura alare di dieci metri e quarantuno centimetri. Sono buoni volatori.
La loro coda è slanciata e muscolosa, con la parte finale che si assottiglia e termina sempre con una freccia cornea di colore grigio scuro o nero, che i draghi grigi spesso affilano e utilizzano per tagliare la carne o abbattere gli alberi.
Il loro fuoco è di colore rosso-arancione. Questi draghi hanno l'abitudine di sputare piccole quantità di fuoco all'interno del cavo orale e scaldare la loro stessa saliva: essa è densa, più di quella degli altri draghi, e se messa a contatto con il fuoco per qualche minuto diventa incandescente e simile a magma fluido. Quando un drago grigio è arrabbiato, può capitare che inconsapevolmente inizi a riscaldare grandi quantità di saliva e a sbavare, dando l'impressione di stare colando lava dalla bocca, ed è meglio non avvicinarsi troppo se non si vuole rimanere scottati.
Comportamento
I draghi grigi sono considerati da molti il drago “base” in quanto a comportamento: né fanatici religiosi né completamente atei, non distaccati e algidi ma neppure completamente ferali e spietati, intelligenti e curiosi senza essere presi dalla smania di conoscenza. Persino la bramosia dell'oro, che rende altri draghi inavvicinabili e folli, su di loro ha una presa solamente blanda.
Sovente, essi si accompagnano ai draghi bianchi, con cui condividono il vivo senso di giustizia, sebbene non altrettanto estremo, nonché l'amore per gli ambienti montani.
La schiena è percorsa da una fila singola di punte cornee di colore nero, non particolarmente grandi.
La loro pelle, se privata delle squame, è di colore grigio, talvolta a macchie blu scure.
Gli occhi, piccoli ma espressivi, hanno sempre l'iride di colori chiari, fra cui i più diffusi sono il verde e il grigio. I draghi grigi hanno padiglioni auricolari visibili e mobili, a punta, che gli hanno valso anche il soprannome di draghi lupo. Alcuni esemplari possiedono due minuscoli baffetti carnosi, simili a quelli delle carpe, sopra il labbro superiore, ma l'utilità di questi ornamenti è sconosciuta.
L'altezza massima mai registrata da un drago grigio è di quattro metri e diciassette centimetri, con un'apertura alare di dieci metri e quarantuno centimetri. Sono buoni volatori.
La loro coda è slanciata e muscolosa, con la parte finale che si assottiglia e termina sempre con una freccia cornea di colore grigio scuro o nero, che i draghi grigi spesso affilano e utilizzano per tagliare la carne o abbattere gli alberi.
Il loro fuoco è di colore rosso-arancione. Questi draghi hanno l'abitudine di sputare piccole quantità di fuoco all'interno del cavo orale e scaldare la loro stessa saliva: essa è densa, più di quella degli altri draghi, e se messa a contatto con il fuoco per qualche minuto diventa incandescente e simile a magma fluido. Quando un drago grigio è arrabbiato, può capitare che inconsapevolmente inizi a riscaldare grandi quantità di saliva e a sbavare, dando l'impressione di stare colando lava dalla bocca, ed è meglio non avvicinarsi troppo se non si vuole rimanere scottati.
Comportamento
I draghi grigi sono considerati da molti il drago “base” in quanto a comportamento: né fanatici religiosi né completamente atei, non distaccati e algidi ma neppure completamente ferali e spietati, intelligenti e curiosi senza essere presi dalla smania di conoscenza. Persino la bramosia dell'oro, che rende altri draghi inavvicinabili e folli, su di loro ha una presa solamente blanda.
Sovente, essi si accompagnano ai draghi bianchi, con cui condividono il vivo senso di giustizia, sebbene non altrettanto estremo, nonché l'amore per gli ambienti montani.
Quello che pochi conoscono di questi
draghi, invece, è l'intensità distruttiva della loro ira:
difficilissimo esserne spettatori, in quanto i draghi grigi sono
dotati di una grande pazienza, quando la loro sopportazione finisce
essi si trasformano in terrificanti macchine da battaglia a malapena
capaci di controllarsi. Durante un tipico episodio di ira, accade che
nubi di vapore, dovute all'evaporazione di una parte del liquido
nella loro saliva, si sollevano dalle loro bocche, l'aria trema
intorno alle narici arrossate di fuoco, il resto della bava, denso,
viscoso e reso incandescente cola dalle fauci aperte, passando fra i
denti in mostra e sfrigolando poi a contatto il terreno, il respiro
diventa roco e sibilante, la voce più profonda, l'efficienza
muscolare aumenta così come le possibilità della liberazione
accidentale di magia distruttiva.
Paradossalmente, sembra che siano più
gli esseri umani che gli altri draghi ad essere a conoscenza di
questo stato alterato dei draghi grigi: in diverse testimonianze
scritte si narra della leggendaria furia distruttiva che queste
creature sono capaci di scatenare, distruggendo intere città.
Nascita e crescita
I cuccioli di drago grigio nascono da uova che vengono incubate in nidi di pietra foderati all'interno di pelli di animali, che vengono riscaldati con il fuoco fino ad essere resi incandescenti e rilasciano lentamente il calore. Le uova di drago grigio sono robuste, difficilissime da rompere, e hanno un aspetto irregolare che somiglia a quello di un grosso sasso grigio, spesso screziato in maniera irregolare di crema e di nero. In un ambiente freddo possono conservarsi quiescenti per cento o duecento anni, ma se esposte al calore si schiudono (se le temperature sono superiori ai quaranta gradi) o tendono a marcire (a temperature comprese fra i venti e i trentanove gradi), uccidendo il cucciolo. Non è consigliato il trasporto delle uova di drago grigio a chi non è esperto.
Una particolarità tipica dei draghi grigi è che la grandezza dell'uovo o del neonato cucciolo non dipendono affatto dalla grandezza della madre, ma sono standard: 900 grammi. Le femmine più grandi depongono più uova (fino a sette), ma tutte della stessa taglia, una volta ogni nove-dieci anni.
Le madri tendono a prendersi cura poco
o nulla della prole, limitandosi a proteggere il territorio nella
quale i draghetti crescono e invitandoli ad uscirne, per cercare la
loro indipendenza, quando si dimostrano pronti a cacciare da soli. I
piccoli imparano tutto quello che serve loro per sopravvivere
attraverso l'osservazione della madre, ma può capitare che alcuni di
loro vengano adottati invece dai draghi bianchi e istruiti
formalmente all'uso della magia, un'arte in cui sono particolarmente
versati.
I draghi grigi sono piuttosto lenti a crescere e raggiungono la capacità di riprodursi appena raggiunti i trenta anni di età, ma la maturità completa del fisico, con muscoli forti e l'intera dentizione definitiva, si ha solo intorno ai cento anni.
Vita sociale e corteggiamento
I draghi grigi non sono fra i più sociali e vivono in piccoli territori di circa quaranta-sessanta chilometri quadrati, che loro chiamano “case”, e da cui tendono a non uscire molto, essendo fra i pochi draghi che allevano il bestiame, oltre ovviamente ad essere raccoglitori e cacciatori. Una serie di case vicine crea un accampamento, che per loro è il massimo della socialità: è spostandosi in esso, attraverso i territori di altri draghi grigi che sono amichevoli con loro, che trovano i loro partner riproduttivi.
I maschi non corteggiano le femmine attivamente, ma fanno in modo di essere sempre belli e ben curati: muscoli forti, un corpo asciutto e tonico, ornamenti e disegni fanno in modo che essi siano notati più facilmente. L'arte oratoria e la simpatia personale sono altre due caratteristiche che incidono spiccatamente nella scelta di un partner.
I draghi grigi sono piuttosto lenti a crescere e raggiungono la capacità di riprodursi appena raggiunti i trenta anni di età, ma la maturità completa del fisico, con muscoli forti e l'intera dentizione definitiva, si ha solo intorno ai cento anni.
Vita sociale e corteggiamento
I draghi grigi non sono fra i più sociali e vivono in piccoli territori di circa quaranta-sessanta chilometri quadrati, che loro chiamano “case”, e da cui tendono a non uscire molto, essendo fra i pochi draghi che allevano il bestiame, oltre ovviamente ad essere raccoglitori e cacciatori. Una serie di case vicine crea un accampamento, che per loro è il massimo della socialità: è spostandosi in esso, attraverso i territori di altri draghi grigi che sono amichevoli con loro, che trovano i loro partner riproduttivi.
I maschi non corteggiano le femmine attivamente, ma fanno in modo di essere sempre belli e ben curati: muscoli forti, un corpo asciutto e tonico, ornamenti e disegni fanno in modo che essi siano notati più facilmente. L'arte oratoria e la simpatia personale sono altre due caratteristiche che incidono spiccatamente nella scelta di un partner.
Il dimorfismo sessuale, al contrario di
come avviene in altre razze, non è particolarmente netto: le femmine
sono solo di poco più grandi dei maschi e non hanno livree
differenti.
Non hanno un vero periodo riproduttivo.
Non hanno un vero periodo riproduttivo.
Avviene non di rado che questi draghi
si accoppino con esemplari di altre razze, dando vita a esemplari
meticci che somigliano però quasi sempre ai draghi grigi, la cui
genetica è sorprendentemente dominante.
Habitat e dieta
I draghi grigi possono vivere un po'
ovunque, dalle pianure ai deserti, ma i loro luoghi di elezione sono
senza dubbio gli altipiani, in particolar modo quelli nascosti e
circondati da altre montagne, come quello del Tibet.
Sono onnivori e si nutrono di bestiame
(in particolar modo di capre) da loro stesso allevato, oltre che di
cervi, stambecchi, camosci, caprioli, uova, frutta selvatica di vario
tipo (in particolar modo, nonostante la taglia esigua rispetto a
quella del loro corpo, vanno matti per le more), radici e foglie. Da
segnalare la loro particolare abitudine a masticare il muschio per
pulirsi i denti e profumarsi l'alito.
Per i draghi grigi non è considerato
un tabù sociale nutrirsi di esseri umani, ma lo è quella di
ucciderli a scopo alimentare, non disdegnano perciò di nutrirsi di
carcasse di umani, se casualmente ne trovano.
Esemplari famosi
Artenair
Curiosità
Curiosità
- Numericamente, i draghi grigi sono fra i più scelti come regnanti da parte degli altri draghi, secondi solo ai draghi bianchi.
🌵🎨Tutti
i disegni in questa pagina (e molto probabilmente anche in tutte le
altre pagine, se non diversamente specificato) sono stati realizzati
dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma. Potete vedere altri loro lavori e/o supportarle (e supportare così anche tutti i Cactus di Fuoco ;)) sulla loro pagina Patreon. Diventate patroni delle arti!🌵🎨
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