martedì 7 ottobre 2025

Il seme di un'idea: Otherwhere magazine

WARNING: Tantissimo blaterare. Ma proprio tanto. Questo intero post è fatto di blaterate. Siete avvisati, è noiosissimo, ma ha in mezzo anche qualche informazione interessante, quindi, boh, se volete farvi i fatti nostri leggetelo pure. 

 

Lo sapete, i Cactus di Fuoco hanno fatto un po' di tutto: racconti brevi, romanzi, fumetti, un audioracconto una volta (in collaborazione con Zombie Readers), una wiki e bla bla bla... sapete che cosa non abbiamo fatto ancora? Una rivista. Con racconti, schede delle creature, disegni, recensioni. È davvero un sacco di lavoro, ma, hey... forse possiamo farlo.

Lo sappiamo che è tanta roba. Lo sappiamo che noi siamo relativamente in pochi per un lavoro del genere, ma... ma ci sono alcuni di noi che, in passato, hanno gestito una zine gratuita bimestrale a tema Hannibal (la serie tv, ce l'avete presente? Quella con Mads Mikkelsen e Hugh Dancy?) che aveva al suo interno fanart, interviste, one-shot scritte appositamente per la zine... è andata bene, finché, insomma, l'interesse non è andato scemando, insieme alle forze necessarie per tenere insieme tutto quel meccanismo (ed era un mensile! Un mensile!) senza avere neppure un guadagno monetario dalla cosa.

Capitalismo, sapete? C'è bisogno di mangiare, le forze sono limitate, e si finisce per concentrarsi tristemente su altro. 

Purtroppo anche noi per ora siamo un po' giù, ci sono poche energie da spendere, nonostante ci siano così tante idee da realizzare, e il risultato è che ci troviamo in questo limbo frustrante in cui vogliamo fare fare fare, e riusciamo a malapena a mettere assieme una giornata prima di crollare. Poco tempo, poca forza, troppe idee.

E il nostro usuale "pubblico" sembra più piccolo e spento del solito... che siano anche loro un po' giù? Abbiamo smesso di avere tutti i commenti e le interazioni che un tempo avevamo, non vediamo più le teorie folli dei nostri lettori, il loro supporto, la loro indignazioni per le azioni riprovevoli dei cattivi, e ci manca tutta la loro fantastica energia.

Detto in breve, vogliamo fare un rivista in cui appariranno disegni, articoli sul paranormale, storie, interviste e tanto altro, incentrati sul mondo "spirituale", e in particolar modo sul nostro personale Worlbuilding.

Sarebbe mensile, completamente a colori, e conterrebbe un romanzo a puntate (un capitolo per ogni mese), oltre a tanto, tanto altro ancora.

Il titolo di questa meraviglia? Otherwhere.

Sentite come suona bene? OTHERWHERE. Abbiamo pure un logo già pronto e l'idea ci rende felici.

Secondo voi, dovremmo farlo? Dovremmo concentrarci su un progetto di dimensioni così grandi?
Da un lato, la tentazione è davvero immensa: mensilmente potremo esplorare parti recondite del nostro mondo fantastico, illustrare creature a cui non abbiamo dato ancora abbastanza amore, studiare in profondità mitologie che ci hanno sempre intrigati, e persino intervistare gli anziani del nostro paese (o di paesi limitrofi) alla ricerca di storie misteriose che sono rimaste nascoste per anni, e che senza di noi non verrebbero mai alla luce. Oppure, semplicemente, di quelle panzane esilaranti che si inventano i vecchi, ma che con il giusto worlbuilding e "ricamo" intorno possono diventare super divertenti e uniche.

Da un altro lato... è tanto, tantissimo lavoro. Ma proprio tanto. E non abbiamo nessuno ad aiutarci, si tratterebbe di un progetto di passione che certamente, all'inizio, non sarebbe particolarmente remunerativo.

Il fatto è... abbiamo incontrato una tipa oggi, che ci ha detto di andare nel suo studio per parlare di un "progetto". Eccetto che non c'era nessun progetto, voleva sentire che cosa avevamo da proporre noi. Non aveva nessuna idea. E neanche nessun budget. E neanche nessuna skill con cui contribuire.

Insomma, visto che le cose da fare dobbiamo farle tutte noi, abbiamo pensato... perché non fare più o meno (in realtà non c'entra niente, tutto quello che lei voleva fare è una roba corale da pubblicare) quello che voleva, ma molto meglio e senza il suo aiuto-non-aiuto-che-sarebbe-stato-solo-un-peso?

Perché l'idea è bella (ed è nostra, ci è venuta mentre effettivamente le proponevamo un sacco di idee e lei non diceva né sì né no a nessuna di essa) e divertente e unica e pensiamo che ci sia un po' un buco di mercato riguardo a questo settore.

E i fantasmi... oh, i fantasmi sono proprio la nostra cosa.
 
A noi personalmente piace tantissimo quando in una storia c'è un organismo così strano, così alieno, così complesso che per un essere umano il suo "funzionamento" risulta difficilmente comprensibile. Come specie umana, noi non riusciamo ancora a comprendere come funzionano un sacco di animali; per esempio, non sappiamo ancora benissimo come fanno a sopravvivere i cloroplasti che i sacoglossi, lumache marine fichissime (e in grado di autodecapitarsi e sopravvivere, e anche questa cosa non sappiamo perché la facciano) "rubano" (anzi, levate pure quelle virgolette, rubano i cloroplasti e basta) dalle alghe. Insomma, sono cloroplasti! Sono fatti per sopravvivere nelle cellule delle piante, come  fanno a sopravvivere dentro ad una lumaca e darle la capacità incredibile di diventare fotosintetica?

È semplicemente fondamentale che anche nel worldbuilding, nella scrittura di creature fantastiche, esistano dei misteri.

Le bestie, gli spiriti, le piante... ogni tanto, qualcuno di loro deve essere incomprensibile.

E una rivista fantasy MA su creature misteriose? Fantastica. Sublime.

Il progetto per noi.

Peccato essere sempre così stanchi. 

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