giovedì 23 ottobre 2025

La necessità di non essere Brand (con un video di Richard HTT)

Tutto comincia con un video... un video dell'artista Richard HTT:


Lui lo spiega bene, non è vero? Lo spiega con l'aria di chi è stanco di tutto questo, ma al contempo è temprato dal suo essere un... brand. Per fortuna, Richard ha una capacità comunicativa che è perfetta per fare arrivare questo messaggio lontano. Vorrà dire che sarà la voce di tutti quegli artisti che invece non sono capaci di comunicare così chiaramente... o magari non ne hanno voglia, perché ci sono momenti in cui un artista vuole solo creare le sue cose, non spiegare a tutto il mondo come funziona internet.

Ha detto una cosa che arriva giustissima, potentissima, profondissima.

Questa brandizzazione, fra l'altro, impedisce (o perlomeno ostacola) la scoperta di nuove voci, di persone che fanno contenuti a modo loro, ma che magari non hanno una capacità immediata di brandizzarsi, pubblicizzarsi, di rimanere stabili su un solo argomento, su un solo format, su un solo messaggio, che non riescono a camminare su una tavola posta su questo oceano gremito di squali, per andare da una barca all'altra (una, quella dell'amatorialità senza alcun riconoscimento, l'altra quella del successo "brandizzato") come in una lunghissima camminata su un'asse pirata.

Certe persone preferiscono nuotare in quell'oceano, magari immergersi, magari esplorarlo... ma gli squali... oh, gli squali (che non sono neanche veri squali, sono le bestie meccaniche dell'algoritmo, della monetizzazione, della necessità di collaborare con i marchi) sono ovunque e vogliono il sangue dei creativi.

A volte ci guardiamo indietro e pensiamo... se qualche anno fa noi stessi fossimo stati in grado di proporre la qualità di ciò che proponiamo oggi, fra scrittura e disegno, saremmo anche potuti diventare popolari.

Ma oggi non è abbastanza.

Potremmo seguire le mode. Potremmo rincorrere gli algoritmi. Ma un po' sarebbe come morire... e allora rimaniamo isolati, noi come migliaia di altri creativi qui sul web. 

(Che poi noi non facciamo niente, o quasi niente, al momento su Youtute, ma questo problema si riscontra su qualunque piattaforma, da Wattpad a Tumblr, da Twitter a Facebook).

E lo sappiamo che è strano dirlo, ma anni fa internet sembrava questa piattaforma assurda, dove si potevano trovare cose bizzarre e "vere", blog di persone in fissa con la musica di una certa città che ti facevano perdere fra le storie e le note, forum di maestri coltellinai che ti facevano sognare di imparare l'arte di creare lame, diari personali così spassionati che quasi ti sembrava di diventare amici di certa gente, progetti narrativi multi-libro che si estendevano attraverso enciclopedie intere di personaggi e luoghi... è questo l'internet che vorremmo, ma che purtroppo sta morendo ogni giorno.

Ma noi vogliamo rimanere positivi. E lanciare un appello a tutti quelli che leggono questo messaggio: non abbiate paura di essere "cringe", quando esprimete la vostra gioia per qualcosa. Volete fare un sito intero dedicato al vostro personaggio preferito di Pokémon? Fatelo. Fatelo, anche se qualcuno potrebbe dire che è infantile, che siete troppi cresciuti/e, che dovreste avere di meglio da fare... ma sapete cosa? Sono LORO che dovrebbero avere di meglio da fare, non voi.

La gioia è gioia. E a volte la gioia, quella vera, non è marketizzabile, non fa gola all'algoritmo, ai signori del capitale, perché le passioni più pure non sempre sono condivise da milioni di personi, a volte sono solo di nicchia, ma una nicchia appassionata, capace di creare rapporti veri, di darsi feedback genuini, di scambiarsi arte, comunità di solo qualche migliaia di persone che però possono darvi molta più gioia di quanta ve ne darebbe scrivere per un'audience di miliardi (di fronte a cui, però, dovete mordervi la lingua, stando attenti a sembrare perfetti).

Raccontate del vostro hobby, fate i complimenti al vostro scrittore preferito, non abbiate paura di voler bene ai vostri hobby, ricordatevi che questo mondo, per rinascere, ha bisogno di creatività... che di distruzione ce n'è anche troppa in giro, non sembra anche a voi?

Vi auguriamo di trovare la vostra gente. E che la vostra gente trovi voi.

- I Cactus di Fuoco

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