giovedì 28 maggio 2020

Recensione - Io, i miei desideri e il mio miliardario - Vol. 1 (Rose M. Becker)


Il mondo è strano, germoglietti.
Siamo certi di aver ribadito più di una volta che i romanzi rosa sono quelli che leggiamo di meno in assoluto, eppure tra i libri che sono stati recensiti in questa raccolta figurano già almeno un paio di esponenti di questo genere… contando quella di “Io, i miei desideri e il mio miliardario”, ovviamente!
C’era dubbio, con un titolo del genere, che si trattasse di un romanzo rosa? Siamo sicuri che lo avevate già capito appena ricevuta la notifica (ammettiamo che un horror con un titolo del genere sarebbe stato intrigante da esplorare, comunque), e probabilmente avevate capito già pure trama e finale prima che potessimo dire “Spine”.
Finale che noi non sappiamo comunque, lo precisiamo subito; almeno non dell’intera vicenda.
“Io, i miei desideri e il mio miliardario” è solo il primo di una serie di ben sei libri, che hanno tutti titoli uno più fantasioso dell’altro. Il titolo completo di questo libro è “Io, i miei desideri e il mio miliardario 1”. I seguenti sono “Io, i miei desiderio e il mio miliardario 2”, poi c’è il “3”, e così via fino al numero 6. Gioite, popolo!
Altro che Divergent, Insurgent e Allegiant. Altro che i colori delle 50 Sfumature! Qui c’è la classe vera. Ah, se solo ci avesse pensato la Rowling! Vi immaginate la soddisfazione di leggere “Harry Potter 1”?
La scelta, a giudicare dalla lunghezza di ogni volumetto – che sono in media una sessantina di pagine, settanta per il primo, che è il più lungo della serie – potrebbe venire dal fatto che in realtà sembra essere lo stesso romanzo tagliuzzato in libricini diversi per poterci fare più soldini e, se funziona, buon per la Becker.
Tre cose ci hanno spinto a recensire questo romanzo:
1) È gratis (al contrario dei seguenti, che comunque hanno prezzi modicissimi)
2) Copertina e titolo suggerivano una bruttura che dovevamo assolutamente condividere e commentare con voi
3) Sulla sezione libri di Google Play, dove lo abbiamo reperito noi, diverse persone avevano lasciato commenti per cui il libro gli era piaciuto, ma avevano lasciato cattive recensioni o si erano lamentati perché erano contrariati dal dover pagare per leggere il seguito.
No. Gli artisti hanno diritto a mangiare e a vivere fuori dalle scatole di cartone, perciò vanno pagati per il loro lavoro. E se una certa opera – di cui ti è stata data la possibilità di usufruire gratuitamente – ti piace, allora puoi dire che ti piace, ma non puoi pretendere tutto il resto gratis, compresa l’anima del creatore che vuoi perché pensi starebbe bene messa nel tuo centrotavola coi fiori spennacchiati.
Tra i vari commenti abbiamo un: “Perché solo il primo è gratis mentre gli altri constano” che è probabilmente un picco di filosofia, datoci da un anonimo Utente Google che però ha lasciato cinque stelle. È perplesso, date un biscotto e un’indicazione ad Utente Google.
Per rendere equa la questione siamo dovuti intervenire per poter dare un nostro giudizio spassionato, e per certi versi è un libro che ci ha sorpreso. Parliamone un po’!

1. La trama: Elena Lavigne è una studentessa d’arte sbadata, emotiva, difficile da prevedere – in primis a sé stessa. È un giorno importante per lei: incoraggiata dalla sua migliore amica, che al contrario suo è una ragazza alla moda, alla mano e che non mette i vestiti da gran gala con le scarpe da ginnastica, la ragazza è pronta per sottoporre i propri lavori ad uno dei galleristi più importanti della città nella speranza di convincerlo ad esporre le proprie opere di artista emergente.
Ci riesce? No. Elena ha appena il tempo di tirare fuori lo scartafaccio di lavori che si era portata dietro e spargere un po’ di fogli per la stanza prima che arrivi il signor direttore in persona, che non solo non da’ neppure un’occhiata ai suoi lavori, ma, ahimè, le guarda le scarpe.
Queste scarpacce da ginnastica sono importantissime per la trama, perché sono una sorta di portafortuna per la protagonista, un feticcio che porta sempre con sé. La salvano dalla sfiga? No. Ma la fanno sentire un po’ più tranquilla nelle situazione in cui è nervosa, almeno.
Il signore quindi guarda queste scarpe-pagnotte masticate dai cani, con le mosche che girano attorno, spuntare da sotto l’orlo del vestito e apparire proprio dove dovrebbero stare i piedi di Elena e strabuzza gli occhi.
«Disonore su di te e sulla tua mucca» Dice il gallerista sessantenne (forse parafrasiamo un po’) e, dopo averle ordinato di dileguarsi, proclama un editto per cui né Elena Lavigne né la sua gente, gli studenti d’arte, possano più cercare di farsi creare un’esposizione nella sua galleria.
Ammettiamo che all’arrivare del signore ci siamo incuriositi. Uomo? Check. Ricco? Check. Ha a che fare con la passione della protagonista e la tratta malamente al primo incontro? Altroché!
Stavamo forse per assistere a qualcosa di rivoluzionario, una storia d’amore proibita tra una studentessa d’arte e un vecchiaccio scorbutico? Il vecchio gallerista forse è così aspro con il prossimo perché la sua passione per l’arte ha finito per diventare solo un business, facendo avvizzire il suo cuore una volta appassionato? Elena avrebbe forse riesumato questo cuore facendo tornare viva la passione per l’arte e facendone sbocciare una inaspettata, quella per lei?
Ah, no. Lei esce dalla porta e se ne va, avvilita (e a ragione, visto che non le hanno neanche fatto aprire bocca), e così sfuma per sempre questo sogno d’amore.
Elena ha due amici: una brava, bella, intelligente e simpatica, l’altro scorbutico, non particolarmente brillante e lungo lungo, che continuerà ad uscirsene con una serie di frasi che rallegreranno la protagonista come un grattugia per il grana adoperatale sugli alluci.
La migliore amica di Elena decide di tirarle su il morale portandola al proprio mega party esclusivo, che si svolgerà quella sera stessa ed a cui saranno presenti tutti i ricconi e le persone influenti della città. Peccato che la buona intenzione della ragazza finisca solo con l’agitare Elena ancora di più dato che la giovane sa che mescolare lei e gli eventi d’alta società è una pessima idea.
La Lavigne ha ragione.
Non si oppone alla proposta dell’amica pur anticipando il disastro, perché lei non si oppone mai a niente, ma più o meno venti minuti dopo l’inizio del party è già riuscita a stracciarsi una spallina del vestito camminando sopra l’orlo dell’abito con i tacchi alti (sarà la prima ed ultima volta in cui non mette le Converse-amuleto) e corre in giro col reggiseno in bella vista; per di più, i suoi amici pensano che si sia ubriacata anche se non ha toccato un goccio. Elena corre a nascondersi nel guardaroba, dolce pudico bocciuolo di gelsomino, ma sbaglia porta e sbatte contro un tizio che non conosce e che la fissa incuriosito.
Perché è il guardaroba dei maschi.
Lui è bello come un divo, gentile, con occhi penetranti color del ghiaccio e, dato che è invitato al ricevimento, ricco da fare schifo. Affascinato dai piedi di ricotta di Elena e dall’ardore con cui questa donna povera è venuta a spiare i maschi che si cambiano, l’ultra miliardario decide di aiutarla. Non solo la salva a mezza caduta, acciuffandola al volo, ma si sfila il fermacravatta e dopo aver fatto un po’ di gesti con le mani e recitato delle paroline magiche sulla sua spallina stracciata, ne ha riconnesso i lembi con il fermacravatta ed una bella piega che fanno sembrare l’abito ancora più fancy.
«Ushi pushi pelushi!» Dice il miliardario per completare la magia (forse parafrasiamo un po’), ed Elena, con gli occhi a cuoricino, si sente percorrere da una scarica elettrica. Spoiler: Elena si sentirà percorsa da scariche elettriche con una frequenza allarmante accanto al suo affascinante salvatore, che chiameremo per questo motivo Pikachu.
Elena torna a casa presto, sentendosi tutta sottosopra. Vuole dimenticarsi del bel Pikachu, anzi, a dire il vero, le piacerebbe riuscire a dimenticarsi di tutte queste lunghissime ventiquattr’ore che sono state solo una serie di fallimenti inanellati.
Ma sembra che dimenticare non le sarà così facile: un paio di giorni dopo, mentre la sua migliore amica le occupa la casa a random, ad Elena viene recapitato un regalo inaspettato.
È una… «Fibidibula» la chiama la sua migliore amica, e qui non c’è parafrasi, stiamo riportando i fatti. In realtà è una fibula, una bellissima spilla d’oro decorativa che ornava le toghe in epoca romana, che lascia Elena senza fiato. Ma soprattutto, è un pretesto: Pikachu vuole rivederla per riavere indietro il suo fermacravatta e, chissà, conoscersi meglio...
Buuuh, volevamo la ship di VecchioXElena!
2. La copertina: Ce n’è una sola. Il convento passa questo: minestra o finestra.
Ce n’è una per questo libro e una, sempre la stessa, per tutti i libri seguenti di questa saga, di cui cambierà solo il colore e il numerino in alto, perciò è meglio rassegnarci subito.
Minestra. O. Finestra.

Monumenti, monumenti a caso!


La silhouette di una ragazza alla moda, che chiaramente non è Elena, viene sollevata dalla silhouette di un uomo alla moda, mentre minacciosi monumenti di New York si affollano sullo sfondo rosa. Siamo a New York, questo almeno l’hanno azzeccato, ma l’interazione tra le due personcine sembra lì soltanto per spoilerarti cose importanti della trama che ancora non hai letto e si risolveranno solo nei libri seguenti, perché a dire la verità non c’entra niente né con Elena, né con i suoi desideri, né col suo miliardario nel primo volume.

3. Cosa ci è piaciuto: Come dicevamo, è un libro che è riuscito a stupirci, perché abbiamo iniziato a leggerlo aspettandoci una cosetta ridicola e, invece, più si andava avanti più si è rivelato non essere affatto sgradevole. La scrittrice ha del potenziale: non è mai uscita dai binari con questo libro, ma da un’affermazione qui e una citazione lì si intuisce che è una persona creativa e che ha voglia di imparare e, in futuro, potrebbe fare ancora di più. Buona fortuna, Rose M. Becker!
Un’altra cosa che abbiamo apprezzato è che il “miliardario di Elena” è un bravo ragazzo, che si preoccupa delle emozioni di Elena e tiene conto delle sue passioni. È misterioso, tenebroso ogni tanto, ma non da’ quelle vibes da psicopatico criminale pronto ad accoltellare la protagonista ad ogni frase come ci è capitato di leggere per altri protagonisti maschili un po’ troppo spesso, anzi, sembra genuinamente buono.
La protagonista è piena zeppa di stranezze: compra foto di sconosciuti e inventa storie su chi siano, cosa facciano, e fa innamorare le foto tra loro, ha praticamente solo un paio di scarpe per uscire ed è una fissata dell’omeopatia che non sa tenere ordine nella borsetta neanche sotto minaccia. Però, anche se la fa sembrare fuori di melone, questo la caratterizza e la fa sembrare più vera, molto più di tutti gli altri personaggi.
*Spoiler*
Ci è piaciuta l’idea delle Secret Box e come sono state rivelate nella trama, che sono l’opera d’elezione creata dalla protagonista. Sono delle scatoline in cui si può sbirciare attraverso un “buco della serratura” finto o una fessura per vedere degli ambientini segreti creati al loro interno, uno diverso per ogni scatola, che possono essere delle stanzette in miniatura o altri tipi di ambienti. È una cosa nuova e che approfondisce un po’ la psicologia di Elena nella narrazione per una serie di motivi.
*Fine spoiler!*

4. Cosa non ci è piaciuto: Oltre alle Secret Box, citate dopo l’allerta spoiler, non c’è niente che risalti veramente nel libro. Durante tutta la lettura abbiamo avuto l’impressione di rileggere cose già lette e di sapere già l’andazzo della trama, e nulla ci ha contraddetti.
Personalmente, abbiamo trovato davvero difficile ricordare buona parte dei nomi dopo pochissimo che avevamo letto il libro perché non abbiamo trovato la scrittura dei personaggi particolarmente coinvolgente; la meglio tratteggiata è probabilmente Elena stessa, mentre tutti gli altri sono così poco unici che non sembrano persone vere: solo personaggi, fatti per essere bidimensionali e non lasciare Elena da sola troppo a lungo.
E se unisci questo al fatto che la signorina Lavigne rimarca possesso del suo miliardario già nel titolo, c’è poco spazio per i dubbi su come possa finire la storia, e noi non sentiamo il bisogno di continuare.
Tra le varie stranezze di Elena ce n’è una in particolare che ci ha reso difficile leggere il libro in santa pace, ovvero il modo in cui parla con sé stessa. Il modo in cui si viene bombardati dei suoi pensieri che commentano un po’ tutto, ma sono quasi ossessivi soprattutto nei primi capitoli, continua a distrarre il lettore dalla narrazione. È come avere una persona appoggiata alla spalla che ti parla mentre cerchi di seguire la storia senza poter fare nulla per farsi lasciare in pace.

Voto complessivo: 63 su 100. Complimenti libricino, ti sei classificato!

A chi lo consigliamo: È un libro breve e senza pretese, perfetto per una lettura sotto l’ombrellone o in un pomeriggio pigro. Lo consigliamo a chiunque voglia una lettura leggera e non impegnata, sia parlando di temi trattati che del poco tempo impiegato per leggere le sue settanta pagine, e che ami le storie d’amore.
Se leggete tutti gli Harmony che trovate sottomano, se siete sempre a caccia di storie romantiche su Wattpad e piattaforme colleghe, se tanto lo sapete già dalla pagina uno che Ciccillo e Cocò si amano alla follia e si sposeranno, ma è proprio questo che vi fa piacere il libro che state leggendo, allora questa lettura potrebbe davvero fare al caso vostro e farvi innamorare!
Anche a voi, persone avare, lo consigliamo anche a voi: è un libro gratis.

Dove potete comprare il libro?
Noi abbiamo potuto scaricare questo primo volume gratuitamente su Google Play, come già avevamo accennato nell’introduzione, ma vi basta fare una ricerca su Internet per trovarlo, in modo gratuito, praticamente su qualunque piattaforma che vi offra la possibilità di acquistare libri, come Kindle. Crediamo non ne esista una versiona cartacea, o perlomeno a noi non è mai capitato di incontrarla ad oggi.
Che cosa ne pensate del libro? Siete d'accordo con noi su tutto, siamo stati troppo cattivi (perché un po' cattivi lo siamo sempre, è normale nelle recensioni spinose) o siamo stati troppo indulgenti? Fateci sapere, e alla prossima recensione!


P.S.: Suggeriteci libri da recensire! (Meglio se sono gratis, che siamo senza soldi. Ma accettiamo di tutto). Nota: un sacco di gente si limita a dirci il titolo del libro da recensire, o addirittura a scrivere un sacco di titoli in fila, e non abbiamo davvero il tempo di andare a controllare una ad una tutte le trame per decidere se ci interessano o no, perciò per favore potete scrivere un piccolo abbozzo di cosa parla il libro? Così possiamo decidere se controllare la trama ed eventualmente leggerlo.
Per fare un esempio: "Hey, Cactus! Vi consiglio La Magia del Lupo di Michelle Paver perché è un fantasy diverso dal solito, ambientato nella preistoria, ed è molto avventuroso!" oppure "Ciao, vi consiglio Nina, La Bambina della Sesta Luna, perché è un libro per bambini davvero brutto e mi piacerebbe leggere una recensione scritta da voi per spanciarmi dalle risate".
Vi aspettiamo ;)


giovedì 14 maggio 2020

Character - Alejandro de Rocamora

(Hai perso la strada, viandante? Se stai cercando la versione in italiano di questa scheda, clicca QUI!)



Species: Aurolupus lycan var. supergoldenwolfen (homolupus auratus magnus)
Complete name: Alejandro Roberto De Rocamora of the Eden pack
Gender: man
Body type: muscular and strong, manly, with big chest
Date of birth: 9/08/1989
Zodiac sign: Lion 
Height weight (human form): variable, 1.94 m / 2.03 m, 120 kg / 170 kg
Occupation: cameraman, vampire hunter, musician, bodyguard, occasionally (at Lilith's request for important clients) escort
Smells like: Coriander, dark chocolate a hint of dog fur
Nationality: USA

Accent: Spanish
Voice: Natural dramatic bass-baritone, can shift his own vocal cords from baryton-martin to bass
Appears in: Blindfury (comic) | Sunset (fanfiction) | La Cattedrale di Millennio (work in progress) |


 "So hot
Out the box
Can you pick up the pace?
Turn it up
Heat it up
I need to be entertained
Push the limit
Are you with it?
Baby, don't be afraid
I'm a hurt 'ya real good, baby"

-For your Entertainment, Adam Lambert 


Vain | Clever | Dominant | Charmer | Adventurous | Natural leader | Foodie

Alejandro was brought up in the Mater Inferorum's castle in the Arizona desert by Lilith, that raised him to be her perfect subject and aurolupus. Alejandro is able to dance, fight and kill all with the same grace, he's fluent in four different languages, and has perfect control over his transformations and body in his every form.

Skilled and smart, he's very loyal to his mistress Lilith. He's the head of the Eden Desert pack, making it loyal and at Lilith's service by association.
One of his best friends is his own mother Arban, that is not only his colleague, but always has also a good word of advice for him.
He has a Spanish accent because the first language he learnt was, of course, Spanish, teached to him by a mother tongue teacher.

His first appearance, as puppy, happens in the comic Blindfury. He briefly appears also in the Twilight fanfiction (written in Italian) Sunset

Supergoldenwolfen

Usually, the aurolupus lycans (also called by some "goldenwolfens") are 1,60-1,78 m tall when in human form. Alejandro is 1,94 m tall, with a weight ranging between 110 and 166 kg. This particular subspecies, taller and with lighter pigmented skin, is known as "supergoldenwolfen" and it's extremely rare, enough to be considered a legend. Also, even if he has the phenotype of a pure supergoldenwolfen, he is not actually a pureblood and this results in a non-total refractoriness to magic (pure goldenwolfens are totally refractory to magic) and theoretically he could even use very simple basic spells.

An entertainer 

Alejandro was educated to be charming and since he was a child (or a puppy) he has been taught the arts with which he could enchant the human soul: dancing, singing and telling stories. His favorite musical instrument is the banjo, which he plays with virtuosity, but he can masterly play almost all stringed instruments. He has a beautiful bass- baritone voice, but he is also able to control his vocal cords and change them (as he does with his appearance, shifting to all the intermediate forms between wolf and human) to get a bass voice or even a baryton-martin!

The Alpha

He is a natural alpha and like all alpha aurolupuses, his hair and his beard can grow a lot. In the aurolupus specimens, the length of the hair indicates the level of current dominance within the pack (or, if they are alone, the desire to subdue someone). The hair (and the beard, if they are males) of subdued individuals remain short without the need to be cut. Alejandro, however, keeps his beard under control because he prefers it a little shorter, while letting his hair grow freely.

All the forms!

He can shift to all the intermediate forms between lupus and crinos and from them to human. His appearance is incredibly variable, much more than the one of any other lycanthrope
He has a female pet Anaconda, called Nicki.

Tattoos

Only when he's in human form his tattoos are visible: he has one that represents a lipstick kiss on his neck, while his left shoulder is covered in "dragon scales". On his left hip there's written the word "Alpha". On his left wrist there's a bracelet of thorns. On his back he has a a divine wolf tattoo that could be both Fenrir or the Great Sand Goddess.

The tattoo on Alejandro's back


He likes He dislikes
❤ Fighting 💔 Fire (it's almost a phobia)
❤ All the women 💔 Vampire
❤ In particular tall women 💔 Acid smells
❤ Shy men 💔 Very weak men
❤ Music (and playing his banjo!) 💔 Men that are mean to women
❤ Dancing tango  💔 Having to cut his hair
❤ Reptiles, with a preference for snakes 💔 The Catholic Church
❤ His own body 💔 People that think he should cut his hair
❤ The scent of wet skin 💔 The words "binge watching"
❤ The erotism 💔 Being ignored for too long
❤ The blood taste 💔 American action movies





Skills
[Possible levels: disaster | beginner | mediocre | good | very good | excellent | master]
Physical
- Seeing in low light (good)
- Hearing at great distances (very good)
- Smell (excellent)
- Wrestling (very good)
- Standing fight / boxing (good)
- Pain resistance (very good/excellent)
- Running (good on two legs, excellent on four)

- Fast healing (excellent/master)
- Shapeshifting (good/very good)
- Boxing (very good)
- Wrestling (excellent)
- Tango (Very good)
- Calisthenics (excellent/master)
- Smell (excellent)
- Fencing (buono/molto buono)
Language 
- Spanish (very good in writing and talking, excellent in comprehension)
- USA English (very good in writing and talking, excellent in comprehension)
- Sand garou (very good/excellent)
- Italian (Very good in comprehension, good in writing and talking)
- HTML (good)

Music
- Banjo (excellent/master)
- Mandolin (very good/excellent)
- Guitar (excellent)
- Baroque guitar (excellent)
- Drums (good)
- Piano (mediocre)
- Violin (beginner)
- Theremin (disaster/beginner)
- Singing (very good/excellent)
- Rap/fast talking (good/very good)
- Terrifying howl (very good/excellent)

Magical- Refractory to magic (very good/excellent)
Miscellanea

- Talking with crowds (very good)
- Talking with women (excellent)
- Talking with men (very good)
- Talking with children (very good)
- Tie knots (very good/excellent)
- Take care of reptiles (excellent)
- Take care of amphibians (very good)
- Take care of children (beginner/mediocre)
- Take care of dogs (disaster/beginner)
- Take care of plants (beginner)
- Intimidate humans (very good)
- Intimidate animals, mammals (excellent/master)
- Intimidate animals, birds (very good)
- Butchering animals (good/very good)
- Hairdressing (very good/excellent)
- Eating a lot of food in little time (excellent)
- Grilling meat and vegetables (excellent)
- Baking sweets (very good)
- Serving elaborate dishes (good/very good)
- Drawing with pencil (good)
- Drawing with watercolors (good)
- Oil painting (beginner)
- Camera recording (very good/excellent)


Gallery (Click to enlarge!)










Alejandro's family By Aria-Suna-Kunoichi






With Sheridan Grimm e Provolino
With Lilith

Baby Alejandro and various characters
Giovane Alejandro con testa di vampiro (ispirato da un dipinto di Caravaggio)


Pride! With various characters.

Con sua sorella Furiadoro, by PangurBan91

con Eric, by Aria-Suna-Kunoichi

Alejandro, Ellis and Matteo, by Aria-Suna-Kunoichi



Tattoo 1 (back)
+
+++


🎨🌵 All the drawings in this page (and probably in all the other pages, if not differently specified) were realized by our artists, Furiarossa e Mimma. You can see more of their works and support them on their Patreon page. Become patrons of the arts! 🎨🌵

sabato 9 maggio 2020

Recensione: Maruzza Musumeci (Andrea Camilleri)

Carissimi lettori di Recensioni Spinose, in verità in verità vi diciamo che abbiamo deciso di complicarci la vita.
Sì, proprio così. Perciò non solo torniamo con una recensione che abbiamo appena appena flabbricata, ancora cavuda e croccantella, ma dopo Arancia Meccanica e il suo misterioso Nadsat macari questa volta abbiamo deciso di leggiri un libro che non è… proprio in italiano.
E siamo passati al siciliano.
Perciò facciamo una sgommata in retromarcia dal futuro distopico di Burgess per catapultarci nel passato fiabesco di una cittadina, diventata poi celebre per i turpi delitti che la assediano: l’immaginaria Vigàta, nata dalla mente di Andrea Camilleri.
Il nome suona familiare? Potrebbe, considerato che è stato lui a dare i natali al Commissario Montalbano e, oltre ad essere sommerso di premi, i suoi libri sono stati tradotti in più di centoventi lingue diverse. Curiosità: gli è stato persino dedicato un asteroide nel 2017, il 204816 Andreacamilleri!
Ma Maruzza Musumeci non è un libro che parla di commissari né tantomeno di investigazioni, considerando che di cose misteriose ne succedono a bizzeffe e la stragrande maggioranze degli abitanti di Vigàta, a riguardo, non si da né domande né risposte. È un libro di misteri – nella nostra esperienza anche nella vita reale: la prima copia che abbiamo avuto il piacere di leggere continuava ad apparire e sparire da dove veniva lasciata – di piaceri immensi e bellezze fatali, di canzoni che narrano storie senza parole, di follia e morte e di un pezzo di terra sospeso come un pezzo di sughero su di un mare sconfinato, vivo, da cui non si può sfuggire.
Insomma, una storia di sirene.

1. La trama:
Ci tuffiamo nel passato, trovandoci in Sicilia nel mili e ottocento e novantacinco per seguire le avventure di Gnazio Manisco, bracciante stagionale sottopagato e bambino umano che non vuole essere un pidocchio. Fin qui, ci sentiamo di condividere la sua opinione.
Il “capitano” della sua squadra di braccianti, tale zio Japico Prestia, non è bravo come noi e non la condivide, così chiama pidocchio lui, pidocchia sua madre e pidocchi tutti i suoi colleghi. Gnazietto si ribella: un conto è il lavoro minorile, un altro essere chiamati in maniera così infamante.
Japico gli spiega con un racconto breve che intende dire che sia i lavoratori stagionali che i pidocchi sono così insignificanti che la gente si scorda anche solo della loro esistenza, ed è per quello che li chiama così, non per offendere. Quello che Gnazietto estrapola è che se non vuole farsi chiamare pidocchio deve cambiare mestiere.
È il suo nuovo obiettivo, e riuscirà a raggiungerlo solo a diciannove anni, quando erediterà alla morte della mamma un gruzzoletto bastante per un viaggio in America. È lì che Gnazio vuole andare a cercare fortuna, in un altro continente dove la parola “pidocchio” neanche la conoscono e, se c’è un corrispettivo inglese, non fa niente, perché tanto è lui a non conoscerlo.
Si presenta dal delegato di Vigàta per ottenere il suo passaporto ma, acciderbolina! Gnazio prima viveva in un covone di sporco dei piedi e leggere non sapeva, perciò si era perso tutti i manifesti di chiamata alle armi.
Arrestato per cinque giorni come renitente alla leva, al sesto viene portato al distretto militare di un paese vicino per un controllo, a seguito di cui è ritenuto abile e pronto ad entrare subito in servizio.
Gnazio non è il più furbo degli uomini, né degli oranghi.
A causa di questo piccolo inconveniente, la sua carriera militare non inizia nel migliore dei modi:

Allura si fici avanti uno vistuto da militario marinaro con la facci di carogna che gli fici:
«Attenti!».
Che veniva a significari? Gnazio si taliò torno torno, non vitti nisciun periglio e gli spiò:
«Scusasse, ma pirchì devo stari attento?».”
(Traduzione per i meno ferrati in siciliano:
Allora si fece avanti uno vestito da militare della marina, con la faccia incarognita, che gli disse:
«Attenti!».
Che cosa voleva dire? Gnazio si guardò tutt’attorno, non vide nessun pericolo e gli chiese:
«Mi scusi, ma perché dovrei stare attento?».”)

Nonostante la gaffe faccia arrabbiare non poco il suo superiore, Gnazio viene messo in riga tutto intero insieme ad altri giovanotti da cui apprende che verranno imbarcati il giorno seguente ed arruolati nella marina militare. Alla notizia orripilante Gnazio urla, piange, strepita, suda moltissimo e perde tre ciuffi di capelli in rapida successione, perciò gli viene concesso di fare il soldato di terra prima che faccia di peggio. Solo due cose hanno il puro odio del giovane Manisco: il mare e i pidocchi.
Sembra perciò che il giovanotto dovrà rimandare il proprio sogno di raggiungere “la Merica” e concentrarsi sul suo nuovo impiego da soldato... ma l’ingegno brillante di Gnazio gli torna utile anche stavolta, consentendogli di scalare in fretta i gradi:

[...]un sergente addimannò se c’era qualichiduno che sapiva potare l’àrboli. Gnazio capì sulo la parola àrboli e spiò:
«Che viene a dire potare?».”
(Traduzione:
[…] un sergente chiese se c’era qualcuno che sapeva potare gli alberi. Gnazio capì solo la parola alberi e chiese:
«Che significa potare?».”)

Una volta capito, al grido di “Io saccio come si fa!”, si mette al lavoro in uno dei terreni di proprietà del colonnello Vidusso e gli arrimunna tutti l’àrboli come solo lui sa fare.
Il galantuomo di colonnello gli concede così in cambio un paio di favori, prendendolo in simpatia, e in un quattro e quattr’otto il giovane Gnazio, appena ventino, s’imbarca felice per l’America. Ricordiamo che lui odia il mare, perciò passa tutto il viaggio a sentirsi male chiuso in una stiva con altre persone che si sentono male peggio di lui; vomitando in compagnia (o non si è figli di Maria) il Battello dei Poveracci arriva finalmente alla Merica, terra di libertà e di palazzi altissimi. Subito, Gnazio inizia a guardarsi attorno alla ricerca del lavoro del suo cuore. E quale sarà mai il lavoro che cercava, che lo ha portato ad attraversare l’oceano ed allontanarsi dalla terra che ama?
Il ragazzo vuole potare gli àrboli. Non poteva farlo a casa sua?
No. Questi sono alberi speciali, sono gli alberi di… Broccolino. Gnazio ha studiato alla scuola della vita, perciò è così chiama Brooklyn, e chi non lascerebbe la propria casa e tutto ciò che conosce per potare alberi Broccolini in fondo? Voi sbattereste la porta in faccia a questa opportunità?
In breve, Gnazio impara l’inglese da una vecchierella che da lezioni private (perché era andato in America senza spiccicare una parola d’inglese), ottiene di lavorare al Lincoln Park come giardiniere e si imbatte nella mafia Broccolina. Sì, perché è una persona fortunata. La mafia gli chiede di far seccare gli alberi del parco per aiutarli in alcuni loro loschi affari, ma Gnazio non ci sta (bravo! Bravo, salva gli alberelli innocenti!) e per tutta risposta viene coinvolto in un incidente con uno dei suoi amati alberi Broccolini in cui quasi ci perde la pellaccia, ma infine se la cava con una gamba rotta.
Una gran tragedia? Nì. Perché, anche se ora zoppicherà un pochetto per tutta la vita, Gnazio aveva una gran bella assicurazione che gli frutta un bel mucchio di soldini! Gnazio cade dalle nuvole, perché, avendo come precedenti esperienze lavorative il pidocchio sfruttato e il potatore di alberi in nero, non sapeva neanche che l’assicurazione esistesse. Con i soldi ottenuti decide di fare finalmente ritorno a Vigàta, perché tutte le vecchie di Brooklyn lo importunano dicendo che deve sposarsi e gli alberi non hanno più lo stesso charme dopo l’incidente.
Tornato a casa, Gnazio decide di sistemarsi e comprarsi un pezzo di terra da lavorare: gira che ti rigira, decide infine di acquistare un posto misterioso e bellissimo, la magnifica contrada Ninfa, dieci salme di terra che si affacciano sul mare con fierezza. Gnazio, come detto, il mare lo odia e non vuole vederlo neanche col binocolo, ma si lascia convincere dal prezzo conveniente e dalla presenza di un antico ulivo, di cui si innamora alla sola vista. Gli basta girarsi e non lo vede il mare: problema risolto, no?
Nonostante tutto, però, Gnazio non è convintissimo che la fregatura non ci sia.
Dopo aver leccato tutta la terra della sua proprietà portandosi un fiasco di vino per sapere se è buona, assaggiando un pizzico di terra prima e un sorso di vino poi (come si fa a non volere bene a Gnazio? Guardalo, tutto felice che mangia la terra) si rende conto che non c’è alcun problema con la contrada. Che abbia a che fare con il modo in cui è morto il precedente proprietario…?
Dopo un anno passato a lavorare e a guadagnarsi qualche lira, Gnazio decide di rendere felici tutte le vecchiette di Brooklyn e prendere finalmente moglie. Per trovare la compagna della sua vita si affida alla vecchia “gna Pina”, un’esperta di erbe officinali che sa tutto di tutti in paese, la quale riesce ad organizzargli un incontro con una misteriosa giovane di nome Maruzza Musumeci dopo aver preteso una quantità scandalosa di vino. Sembra però che la vecchia sia riluttante a raccontargli tutta la verità su questa fanciulla, la cui bellezza è riuscita ad incantare Gnazio anche se l’ha ancora vista solo in foto. Qual è il mistero di Contrada Ninfa, e com’è morto il suo vecchio proprietario? Qual è il segreto di Maruzza Musumeci, e perché Gnazio sente di non potere assolutamente fare a meno di lei, ora che l’ha vista?
Non vi rispondiamo qui, ovviamente, sennò questa sezione si chiamerebbe “spoiler”, non “trama”.

2. La copertina:
Di copertine ce ne sono solo due: una per l’Italia e una per la Francia. Vediamole insieme!

1. Quella italiana
Questa è ovviamente la versione, edita da Sellerio editore Palermo, che abbiamo stretto tra le mani, in cui un languido genderbend di George Harrison dei Beatles si stiracchia su una spiaggia. Si può vedere che è un dipinto di tale Pippo Rizzo, pittore futurista il cui nome non sarebbe fuori posto tra quello dei personaggi di questo libro. Una veloce ricerca su Internet ci svela che il quadro si chiama solamente “Nudo al mare”.
Il dipinto è del 1934, cosa che ci stupisce perché George Harrison non era neppure nato al tempo.
Possibile che la somiglianza sia solo una coincidenza? Un altro dei misteri di Contrada Ninfa.

 Visto? È una sirena. È bella, ignuda, ed è per metà donna e per metà… per metà… uhm, la schiena è la metà pesce, fidati. È una sirena.


2. Quella francese
Nella copertina proposta dalla casa editrice Fayard si punta ad un ritratto più realistico, ma, per quanto il tratto sia gradevolissimo, in realtà l’immagine ha poco o nulla a che vedere con Maruzza Musumeci. Maruzza è bionda, porta spesso i capelli sciolti. Chi è questa? A giudicare dall’espressione e la posa, con proprio grande disappunto, non ne è sicurissima neanche lei.



3. Cosa ci è piaciuto: sicuramente uno dei punti di forza del romanzo è la presentazione delle sirene. Queste creature misteriose di cui né il corpo né la mente seguono le leggi degli uomini sono chiaramente ispirate a quelle della mitologia greca e ben rese; il libro ti lascia sbirciare attraverso gli occhi di Gnazio in un mondo proibito, fatto di istinti, crudele eppure, a discapito – o forse a merito – della sua crudeltà, ipnotico. Tutto questo è accompagnato da un’interessante serie di simbolismi (ad esempio quello terra/mare di Contrada Ninfa, che è sì un appezzamento di terreno con i suoi alberi e tutto, ma è sospeso e si protende sull’acqua) e di ritualizzazioni in cui molto spesso un certo evento si ripete ciclicamente o deve essere ripetuto, un po’ fiaba un po’ incantesimo.
Ci è piaciuto molto vedere come sono state inserite spesso degli spezzoni di cultura popolare e usanze dei piccoli paesi del Sud; addirittura, Gnazio e gna Pina parlano tra loro praticamente sempre in proverbi popolari del posto.

4. Cosa non ci è piaciuto: per ammissione stessa dello scrittore, la storia è parzialmente ispirata alla storia di un viddrano che si maritò con una sirena – un contadino che sposò una sirena – che suo nonno gli aveva raccontato, ed il libro Maruzza Musumeci è nato dalla voglia di Camilleri di riraccontarsi la favola aggiungendo una serie di eventi come coda al finale originale. Però, per quanto sembri una mossa voluta da parte dello scrittore, più ci si avvicina alla conclusione del libro più il fascino selvaggio delle sirene va smorzandosi: diventano meno crudeli, meno magiche, fino a che il mistero avvizzisce. Il personaggio di Maruzza è quello che a nostro avviso ne risente di più. Per chi era stato attratto come noi dalla ferocia strisciante con cui vengono presentate potrebbe essere un po’ deludente, specie perché normalizzare Maruzza vuol dire smantellare buona parte della sua caratterizzazione.

Voto complessivo: 75 su 100. Complimenti, hai passato il test, libro bello!

A chi lo consigliamo: anzitutto lo consigliamo a chi piace il tema delle sirene (magari non proprio alla Disney) ed agli appassionati di epica e/o mitologia greca: questo libro è una miniera di riferimenti omerici!
È un libro scorrevole e leggero nella prosa, difatti se vi piacciono le descrizioni corpose, ahinoi, questo libro ha poco da mostrarvi. Si affida molto all’immaginazione del lettore, ed è più che altro fiabesco nelle sue descrizioni. Ma se la trama e questa piccola descrizione dello stile linguistico vi hanno intrigato, vi consigliamo di dargli una chance!
Se invece l’idea di leggere un libro completamente in dialetto vi fa allergia, per favore, non lo toccate neanche questo, che vi cadono le mani. Il dialetto di Vigàta non è neanche un dialetto vero, è un mix di dialetti siciliani vari, perciò ricordatevelo se decidete di iniziarlo.

Dove potete comprare il libro?
Noi lo abbiamo trovato in una biblioteca, quindi probabilmente ci riuscirete anche voi con un po’ di fortuna! È anche disponibile nella maggior parte delle librerie e grandi store online e ci è capitato spesso di incontrarlo dal vivo, quindi vi basta aprire un po’ gli occhietti e guardarvi intorno se volete trovarne una copia!
Che cosa ne pensate del libro? Siete d'accordo con noi su tutto, siamo stati troppo cattivi (perché un po' cattivi lo siamo sempre, è normale nelle recensioni spinose) o siamo stati troppo indulgenti? Fateci sapere, e alla prossima recensione!

P.S.: Suggeriteci libri da recensire! (Meglio se sono gratis, che siamo senza soldi. Ma accettiamo di tutto). Nota: un sacco di gente si limita a dirci il titolo del libro da recensire, o addirittura a scrivere un sacco di titoli in fila, e non abbiamo davvero il tempo di andare a controllare una ad una tutte le trame per decidere se ci interessano o no, perciò per favore potete scrivere un piccolo abbozzo di cosa parla il libro? Così possiamo decidere se controllare la trama ed eventualmente leggerlo.
Per fare un esempio: "Hey, Cactus! Vi consiglio La Magia del Lupo di Michelle Paver perché è un fantasy diverso dal solito, ambientato nella preistoria, ed è molto avventuroso!" oppure "Ciao, vi consiglio Nina, La Bambina della Sesta Luna, perché è un libro per bambini davvero brutto e mi piacerebbe leggere una recensione scritta da voi per spanciarmi dalle risate".
Vi aspettiamo ;)

venerdì 1 maggio 2020

Aprile 2020 - Cosa abbiamo creato?

Aprile 2020 è finito: Ecco cosa abbiamo postato online questo mese, grazie anche al supporto dei nostri beneamati patrons!



+++DISEGNO++++

Il Cammino delle Leggende (The Way Of Legends) / OCs
Young lycans in the lab | Family of Weirdos (crossover/collaboration) | The wolf, the wendigo, the fish and the child | Thomas Wolf - Canine form | It ain't much but it's honest work | Shifrat sariah & charta cultro | Back in black | Alejandro sketches | Roaring beast | Call of the beast | A boy and his sock-eater |

The Way of Legends' Lupus in Aula (webcomic)  
Chapter 2 page 9 |

Sara's fitness blog (webcomic)
Wrestling without audience [Patreon][Tapas] | Homegym squats [Patreon][Tapas]| Always hungry [Patreon][Tapas] |

Steven Universe
Bismuth casual | Emotional support dog | Chibi Steven vs Jasper fight | Green squad | Jasper vs The Undertaker |

Furry, anthro and animals (not commissions)
Minis 244 - Xelix Ulangur | Weird muscle bunny sketch | Nimbus headsketch | Ugly cats | Common European toad (Bufo bufo) | Maremma sheepdog love |

Commissions
Passage of property | A touch in the sky (black and white) | Chibi DnD party | Nimbus (black and white) | A touch in the sky | Nimbus | Minis 245 - Domino Blitz | Nimbus study | Easter egg hunt 2020 | Minis 246 - Nova Reign | The training | A man and a beast (black and white) | Hide and seek page 1 | A man and a beast | Look at me, beautiful lady | Transformation 1 | Transformation 2 | Transformation 3 | I'm looking at you | Transformation 4 | Transformation 5 | Transformation 6 | Hide and seek page 2 | Transformation 7 |

Other
Magic desk | Happy froggy birthday |

Due gatti rossi "remastered" (ITA) [Tapas]
Semi-selvaggia | Non il più brillante dei gatti... | Le origini di Mio | Un amico bicolore | Due teste sono peggio di una | Stelvio bandito | Il movimento di zampa |

Patrons only!
A touch in the sky (WIP) | Thomas Wolf - Wolf form (WIP) | Thomas Wolf - human form (WIP) | Nimbus (WIP) | Passage of property (WIP) | Gilga hispo (WIP) | Apatite smile (WIP) | The human and the beast (WIP) | Hide and seek (WIP) | The training (WIP) | Lupus in Aula pages 43-44-45-46 (WIP) | Stronger than ever (WIP) | Transformation 1 and 2 (WIP) | Transformation - 3 and 4 (WIP) | Transformation 5 and 6 (WIP) | Transformation 7 (WIP) | Spirit of Vengeance (WIP) | Never skip leg day (WIP) | Toad butt (WIP) | Thomas Wolf full moon form (WIP) | A touch in the sky (pack for patrons) | Nimbus (pack for patrons) | Call of the beast (pack for patrons) | Colorable linearts vol. 31 (pack for patrons) | Jasper vs The Undertaker (pack for patrons) |


+++SCRITTURA+++
Io sono il Drago (Wattpad) 
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Il Fiore e l'Artiglio
Perché l'abbiamo riscritta? | Prologo [Wattpad][Tapas] | 1980 - Città [Wattpad][Tapas] | 1980 - Campagna [Wattpad][Tapas] | Parlando di cani [Wattpad][Tapas] | La maledizione dell'ultimogenito [Wattpad][Tapas] | Passi di topo [Wattpad][Tapas] | Il mangiacalzini [Wattpad][Tapas] | Per noia [Wattpad][Tapas] | "Vendrá a ver al hombre muerto" [Wattpad][Tapas] |

Autobiografia (forse romanzata) di un drago dorato (Wattpad)
13. Forse l'amore | 14. Questo viaggio fu una pessima idea | 15. Scivolare tra le crepe | Epilogo |

Un barattolo di Amuchina
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Schede dei personaggi, specie, luoghi e varie (Blog)
Charta cultro [+English version] | Blindfury [English version] |

Recensioni
La magia del lupo (Michelle paver) [Blog][Wattpad] | Astrobufale (Luca Perri) [Blog][Wattpad] | Lolita (Vladimir Nabokov) [Blog][Wattpad] | Arancia Meccanica (Anthony Burgess)[Blog][Wattpad] |

Totale dei lavori pubblicati:104
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