domenica 24 aprile 2022

Mastini incendiari (demoni)

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Mastini incendiari
(Daemonium Incendiarius)


ORIGINI
I mastini incendiari sono i più importanti fra i galb, ovvero il gruppo degli spiriti collerici, e sono un derivato infernale della caduta dei cherubini, dalla quale hanno ereditato l’abilità di apparire con più volti o più teste, fino ad un massimo di quattro.
Così come i cherubini furono posti a oriente del Giardino dell’Eden, per custodirlo con la spada di fuoco, così anche i mastini incendiari sono formidabili guerrieri, reattivi e feroci.
Si tratta di demoni antichi, la cui genesi si perde nella notte dei tempi, e fra essi vi sono individui estremamente noti, come Asmodeo, uno dei diciotto re infernali che comanda 72 legioni di demoni, patrono della cupidigia, dell’ira e della vendetta.


ASPETTO

I mastini incendiari sono demoni mutaforma estremamente instabili, con trasformazioni fluide, ma tutte comprese nello spettro fra due forme: quella umanoide e quella canina.
In forma umanoide, i mastini incendiari sembrano esseri umani con la pelle di colore rossastro, a volte maculati di bianco o di nero, e un paio di corna che possono essere più o meno voluminose e di differenti fogge, da ricurve a dritte, spiralate o a sciabola. Hanno sempre una coda, che esibisce sovente la tipica “freccia” terminale che tanto spesso viene disegnata nelle rappresentazioni dei demoni.
La loro struttura muscolare e quella ossea sono tipicamente robuste, ben formate e scolpite sia negli esemplari maschi che nelle femmine, e le estremità (mani e piedi) sono grandi e forti, dando loro un aspetto da atleti o da lavoratori pesanti.
In forma canina, i mastini incendiari si muovono su quattro arti e somigliano a canidi, ma sono immediatamente riconoscibili per le dimensioni maggiori rispetto a quelle di qualunque cane o lupo non-demoniaco e per la presenza della tipica coda che termina a freccia. Anche in questa forma, i mastini incendiari sono in grado di parlare, grazie ad un mix di lingua spessa, e non piatta come quella dei cani, laringe particolarmente sensibile e controllata e, ovviamente, un cervello con un’area del linguaggio ben sviluppata.
La testa, in base alla sottospecie, può essere brachicefala, mesaticefala o dolicocefala, dandogli una grande varietà di aspetti e, cosa quest’ultima molto curiosa, di somiglianze con razze di cani comuni.
Una particolarità unica della specie è che quando un’esemplare è colto da una rabbia incontrollabile, dal suo collo spuntano delle teste supplementari, fino ad un massimo di tre, prive di cervello e incapaci di pensare, ma controllate dalla testa vera (o testa principale) e utili per dilaniare l’avversario grazie ai denti grandi e affilati; una volta calmatosi, l’esemplare riassorbe rapidamente le teste supplementari.
In ogni caso e forma, i mastini incendiari possono esalare fuoco dalla bocca e dalle narici. Alcuni esemplari, più versati nella magia elementale, possono esibire una criniera di fiamme perenne.



Sottospecie/razze
- Incendi (Daemonium incendiarius Rex)
La razza a cui appartiene la famiglia reale, fra cui il potente Asmodeo. Sono demoni massicci, non sempre altissimi ma molto muscolosi, con corna imponenti e ricurve. In forma canina somigliano a molossoidi del gruppo “dogue” (come lo sono il cane corso italiano, il rottweiler e il dogue de Bordeaux), con teste robuste e “quadrate”, corpi massicci, costole arcuate, spalle e collo muscolosissimi e zampe spesse. La percezione d’insieme è quella di un animale con la massa corporea, e in particolare quella muscolare, sbilanciata in favore del petto e della testa.

- Guardiani del cancello (Daemonium incendiarius cerberus)
Mastini incendiari dal pelo scurissimo, con occhi neri e cuscinetti neri, esibiscono in qualunque forma anche corna di colore nero, anche se la pelle rimane rossa.
La famiglia reale dei galb impiega da sempre solo questa razza di mastini infernali ad uso di guardie personali. Si dice che i guardiani del cancello siano affidabili, fedeli, meno inclini di altri mastini a compiere massacri ma non di meno capaci di uccidere a sangue freddo, potrebbe però trattarsi di una diceria, ormai indissolubilmente legata a quella che è la razza di protettori preferita non solo dai galb, ma da tutti i demoni infernali.
Kérberos, il leggendario Cerbero della mitologia greca, era uno di loro, così come il meno noto Orthros, il cane bicefalo ucciso da Ercole durante la sua decima fatica.
Alcuni confondono i guardiani del cancello con i cerberini, nonostante siano creature completamente diverse.
 
- Levrieri incendiari (Daemonium incendiarius leporarius)
Sono i mastini incendiari con la struttura fisica più esile e leggera, fatta per correre a grande velocità. In forma canina hanno zampe lunghe, petto profondo che contiene grandi polmoni e cuore, vita stretta e coda lunga e sottile che funge da timone durante la corsa.
Vengono utilizzati in guerra per appiccare il fuoco al campo nemico, correndo ad una tale velocità da essere impossibili da abbattere con i proiettili e lasciando dietro di sé una scia di fiamme.



COMPORTAMENTO


Socialità, temperamento e caccia

I mastini incendiari sono demoni sociali che vivono in branchi gerarchicamente organizzati e in una nazione anch’essa gerarchicamente organizzata. A governare le famiglie, o branchi, non è l’esemplare più anziano del gruppo, ma quello che ha dimostrato di essere il più forte e intelligente, e non è raro che avvengano sfide per i posti gerarchicamente più alti fra genitori e figli, fra cugini o addirittura fra nonni e nipoti.
Il temperamento già di per sé focoso della specie, rinfocolato dall’educazione che mette particolare enfasi sul coraggio e sull’apertura comunicativa, rende la specie dei mastini incendiari una delle più esuberanti e conosciute dell’Inferno, temuta da molti e rispettata praticamente da tutti. I mastini incendiari, come si suol dire, non hanno peli sulla lingua: è nella loro natura dire quello che pensano e difendere le proprie convinzioni apertamente, reagendo anche in modo violento se qualcuno li contraddice poco educatamente.
Diverso è il comportamento che tengono con le loro prede: tipicamente, i mastini incendiari si procurano i contratti con le loro vittime attraverso manipolazioni e menzogne che puntano a farle infuriare, per poi promettergli di risolvere l’intollerabile situazione se firmeranno un contratto con loro.
Chiamati scherzosamente anche “demoni delle fake news”, spesso seminano bugie e le alimentano quando i creduloni vi abboccano, facendo credere loro di essere in trappola, sotto il giogo del governo/un gruppo sociale/una particolare etnia.
I mastini incendiari sono infatti degli esperti della rabbia e dell’ira e conoscono istintivamente come fare infuriare i propri interlocutori, grazie anche ad un naso specializzatissimo nel distinguere l’odore dello sdegno nel sudore umano, che li guida con sicurezza nel dire cose via via più irritanti, fino a far perdere la testa alle proprie vittime.
Per i mastini incendiari è fondamentale essere in grado di conquistare un’anima dopo l’altra, poiché hanno metabolismi rapidissimi: se, in addizione alla loro dieta prevalentemente carnivora, non consumassero anche una gran quantità di anime, la loro durata vitale sarebbe molto più corta di quella di un essere umano.


Comunicazione
I mastini incendiari comunicano attraverso la voce, parlando come gli esseri umani, ma possono anche emettere abbaiati, ringhi e ululati che compongono la loro lingua, il galbiano, la stessa parlata da tutti gli altri spiriti collerici.
Il galbiano è del tutto incomprensibile agli esseri umani, nonché a molti demoni, e permette ai mastini incendiari di comunicare e coordinarsi tra loro anche se si trovano a distanza di chilometri.



Corteggiamento e riproduzione
Il corteggiamento dei mastini incendiari è influenzato dalle gerarchie della loro nazione. Per un mastino o una mastina incendiari di alto rango è inammissibile (con una sola eccezione, che vedremo tra poco) accettare le attenzioni di un demone di basso lignaggio; perché rientri tra i possibili partner, il/la pretendente deve essere altrettanto nobile o tutt’al più di uno o due gradi inferiore: ad esempio, un conte può valutare le avances di contesse, viscontesse o baronesse, o ambire alla scalata corteggiando una marchesa o una duchessa.
I mastini incendiari possono accogliere il corteggiamento anche di demoni maggiori di altre specie, purché siano di alto rango nelle rispettive gerarchie.
Come già detto, persino in queste rigide disposizioni c’è una piccola scappatoia: una vecchia tradizione vuole che un pretendente di basso grado possa provare a sfidare l’amato/a di rango superiore ad un duello arbitrato di lotta; in caso di vittoria, potrebbe essere scelto senza che l’onore del partner nobile ne venga intaccato. Le regole e le tecniche di questi scontri si sono raffinate negli anni abbastanza da creare uno sport a parte, tipico e quasi unico ai mastini incendiari, definito “lutta nuziale”, purtroppo divenuta un’arte ormai rara.
L’etichetta impone che la sfida venga accettata e che si lotti sportivamente e con vero impegno, anche se far vincere l’avversario (in maniera non troppo palese, s’intende) è stato un escamotage già usato (anche se raramente) in passato per permettere a mastini di ranghi distanti di unirsi in matrimonio. Sfidare a duello un nobile, però, può essere una mossa molto azzardata, poiché potrebbero essere offesi anziché lusingati dalle attenzioni e l’aspirante partner potrebbe trovarsi a fronteggiare in combattimento la furia di qualcuno che ha, molto spesso, ricevuto un’educazione e allenamento superiori alla propria.
Gli sposalizi servono a designare chi continuerà una data linea di sangue, perciò non sono ammessi matrimoni omosessuali o di uno o due partner sterili.
Questo non vuol dire che tali atteggiamenti o condizioni siano condannati in generale. La differenza nel comportamento pre e post matrimonio dei mastini incendiari è notevole: se da single è loro concesso di avere avventure con la frequenza e i partner che preferiscono, una volta sposati subire l’infedeltà dal/la consorte è un bel colpo alla propria dignità.
Anche per questo, molti mastini e mastine incendiari preferiscono non sposarsi per tutta la vita, anche se nel farlo rinunciano alla corsa al titolo per succedere ai genitori.
La gravidanza di una mastina incendiaria dura dai quattro ai sei mesi, alla fine dei quali danno alla luce un solo cucciolo; se i cuccioli sono due, spesso uno dei due è molto debole e non sopravvive a lungo.
I piccoli si sviluppano nell’ambiente estremo del grembo materno: quando sono incinte, la temperatura corporea delle femmine si innalza repentinamente e all’interno del loro grembo si accende una fiamma magica che protegge e tempra al tempo stesso il feto. Durante i mesi di gestazione, il cucciolo si sviluppa assorbendo dalla madre la magia insieme al nutrimento, che saranno i “mattoncini” per la costruzione del proprio corpo fisico e spirituale, magia annessa; è un periodo delicato per le femmine, che devono consumare una gran quantità di anime e cibo per rigenerare i nutrienti assorbiti dal piccolo nell’utero.
Le mastine incendiarie partoriscono sempre in luoghi molto caldi, per evitare sbalzi termici traumatici per sé e per il piccolo, che solo poco prima era stato avvolto dalle fiamme materne.
I cuccioli crescono molto rapidamente, raggiungendo la maturità fisica e sessuale già a soli tre-quattro anni d’età: allora sono già considerati adulti a tutti gli effetti.



Curiosità

  • La successione al trono del regnante dei mastini incendiari non è, come in molti altri casi, un lineare padre-figlio primogenito, ma avviene dall’attuale reggente (che può essere indipendentemente di qualsiasi genere) al figlio che riesce per primo a sposarsi e ad avere degli eredi, assicurando la continuità della stirpe e dimostrando, come da tradizione, di essere stato più furbo degli altri fratelli e sorelle.
  • I demoni maggiori vengono talvolta suddivisi dagli studiosi in tre macrogruppi, basandosi sulle loro capacità magiche: demoni neri, rossi e bianchi. I mastini incendiari rientrano nel gruppo dei “demoni rossi”, una classe considerata intermedia, che ha il vantaggio di avere sia interessanti adattamenti evolutivi che ne rafforzano il fisico (meno dei demoni bianchi ma più di quelli neri) sia accesso ad abilità magiche importanti (inferiori a quelle dei demoni neri, ma superiori a quelle dei demoni bianchi).
  • Tra i mastini infernali, analogo al modo di dire umano “sangue del mio sangue”, vi è il modo di dire “fiamma della mia fiamma”, riferendosi al fuoco magico da cui il piccolo attinge la prima scintilla della propria magia nel grembo materno. Per ovvi motivi, è usato nel rapporto madri-prole o nonne-nipoti, ma non avrebbe senso in un contesto padre-figli.


  
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