Da: edizionicampodimaggio@edu.it
OGGETTO: RE: libro “Timmy e l’orsetto bordeaux”.
Stimato signor Cattelan,
abbiamo ricevuto da lei il documento integrale del romanzo ed esso è piaciuto ai genitori di bambini dai cinque agli otto anni a cui è stato sottoposto in esame. In particolar modo sono stati apprezzati i passi in cui il protagonista impara a prendersi cura dei suoi giochi e a mettere in ordine la stanza, in cui altrimenti nascono litigi fra i giocattoli: un’idea originale e divertente, che ha già ispirato alcune bozze al nostro illustratore (le trova allegate al messaggio).
Tuttavia siamo spiacenti di comunicarle che nessuno ha apprezzato il finale dell’opera e che dovrà scriverne uno differente: non si può lasciar vincere così l’antagonista, il bullo, sottolineando tra le altre cose che i suoi soldi sono così importanti e che il giocattolo dovrebbe stare con lui perché è ricco.
Il finale risulta invece anticlimatico, con Timmy e l’orsetto che dopo tutte le loro straordinarie avventure non rimangono insieme, come dovrebbe accadere in un libro destinato a bambini in questa fascia d’età.
Se non desidera stravolgere l’intero finale, possiamo suggerirle di aggiungere una scena in cui l’orsetto, invece di andare via con il bullo, capisce di voler rimanere con Timmy e torna fra le sua braccia, dove finalmente riceve un nome. Pensi un po’ alla favola della Bella e la Bestia, dove la Bella capisce che la Bestia la ama davvero quando la lascia andare, decidendo così di rimanere.
Un monito, signor Cattelan: lei ha questa abitudine di scrivere finali tristi e bizzarri alla fine di racconti perfettamente normali. La preghiamo di non continuare a proporre morti, mutilazioni e separazioni nei finali dei suoi romanzi o saremo costretti a scegliere al suo posto uno scrittore per l’infanzia meno traumatico, lasciandola finalmente libero di dedicarsi alle storie oscure per adulti che chiaramente il suo cuore brama scrivere.
Restiamo in attesa della versione del romanzo corretta con il nuovo finale.
Ossequi,
- La redazione di Edizioni Campodimaggio.
P.S.: Dia un bel nome a quell’orsetto, non qualcosa tipo Thanatos. Lo chiami Teddy, magari.
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