venerdì 9 ottobre 2015

ICV - Itachi Uchiha

Tempo fa, molto tempo fa, io e mia sorella scrivemmo per divertimento una serie di interviste condotte a personaggi immaginari in una sorta di programma che chiamammo "Intervista col Vampiro".
Ora ve le riproponiamo nella loro veste originaria, sperando che facciano sorridere anche voi. Potete trovare l'indice delle altre nella pagina dei racconti
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Intervista 4. Itachi Uchiha

Benvenuti, signore e signori, a una nuova puntata di Intervista col Vampiro. Nella puntata di oggi rispondiamo alla richiesta piuttosto esplicita di una ragazza, che rimarrà comunque nell'anonimato, che brama di conoscere qualcosa in più su Itachi Uchiha. Si, quest'essere può anche apparirvi un perfetto sconosciuto, ammetto che anche per me è tale (sono un vampiro impegnato, non posso correre dietro a tutti gli idoli giovanili), ma spero che vi diverta. Da quanto mi hanno detto, questo umano fa parte di un progetto … no, un attimo, la regia mi passa delle carte … grazie … ecco, si, questo umano è conosciuto grazie ad una serie animata e cartacea dal nome di Naruto …
Cosa, non mi avete dato un protagonista? Ed io che ho fatto tanto per rapirlo … era un mulo recalcitrante quest'uomo, devo ringraziare la mia capacità rigenerativa prodigiosa (N.d.r. "Modesto") se ho ancora tutti i pezzi al posto!
Ma adesso passiamo a lui … ah, cosa mi tocca fare…

-10 minuti dopo-
Alucard: Ok, ecco a voi il nostro Itachi (annoiato). Ciao Itachi, perché hai deciso di farti intervistare?
Itachi: Lurido non morto, perché mi hai rapito? (sfiora livido sulla guancia) ti farò pagare per questo!
A. Bene, ma adesso passiamo alle prime domande. Una di queste concerne il tuo nome, piccoletto. Allora, Itachi è un nome particolare, giusto? Infatti mi dicono che non è proprio un nome potente … cosa significa esattamente?
I. Perché dovrei dirtelo, demone?
A. Perché questa è un'intervista, e perché se non lo dici con la tua bocca te lo leggo in mente e lo dico io. Quindi decidi: o mi rispondi mantenendo quel po' di dignità, o ti accontenti che i tuoi segreti urlati al mondo da una bocca che non è tua. Ora che ci penso, sarebbe carino strapparti le corde vo …
I. Sta zitto, demone!
A. Se rispondi …
I. Bene, il mio nome indica generalmente un'animale fastidioso … ok, è come dire, donnola …
A. Il tuo nome significa … donnola? Ho capito bene?
I. Esatto,e  la donnola dalle mie parti simboleggia sfortuna e morte …
A. Ohhh … ma mi dicono che tu abbia anche una storia interessante alle tue spalle. E che, agli occhi dei fans, per un po' dei tempo sei stato soltanto, il fratello di Sasuke. Inoltre sei un criminale, non è vero?
I. Potrei sapere chi sono le tue fonti?
A. Come ogni bravo intervistatore che si rispetti, posso carpire più informazioni di quanto immagini, mister Donnola …
I. Sta zitto! E comunque non ho mai vissuto all'ombra di mio fratello … lui non era che un debole … e se sono un criminale è solo perché … perché io … desideravo la pace.
A. Ohh, la pace, il bambino vuole la pace!
I. Vuoi chiudere il becco!
A. Certo che voi umani siete proprio strani … mi dicono di te che hai un enorme potere, non è così?
I. Lascio a loro il giudizio, se ho un grande potere, lo vedono loro …
A. Mi piacerebbe poterlo vedere anch'io, se devo essere sincero. Io so ipnotizzare con lo sguardo, sai … mi basta guardarti dritto negli occhi e per quanto tu sia potente …
I. Bene, perché io possiedo uno Sharingan.
A. E cosa sarebbe? Per favore, spiegaci meglio …
I. Immediatamente. Lo Sharingan è un'abilità genetica, in pratica è innata, e permette di poter copiare, imparare, utilizzare, qualunque arte si osservi, e dunque persino le tue capacità di ipnosi. Inoltre, lo Sharingan potenzia i riflessi, permette di schivare colpi, di predire traiettorie … è un dono particolarmente utile, insomma
A. Ecco perché sei riuscito a staccarmi il braccio mentre ti caricavo su quel camioncino … (sorriso) … Non sei noioso come pensavo, ragazzino, anzi, sembri forte! E questo … Sharingan … si manifesta in qualche maniera visibile, come i miei sigilli?
I. Si, lo Sharingan e la sua potenza sono visibili dagli occhi
A. Nei tuoi occhi non vedo niente di strano, ragazzo …
I. Non sto utilizzando ancora lo Sharingan. Se lo utilizzassi, comparirebbero dei simboli neri. Nel mio caso, lo Sharingan ipnotico di cui dispongo, ha la forma di una stella a tre punte curve, con la pupilla rossa.
A. Forte. Vuoi vedere come mi trasformo io?
I. No, grazie non ci tengo (saggiamente), non è necessario un tale spreco di energie …
A. Oh, peccato! Ma come hai fatto a diventare così potente?
I. Anche questo, almeno credo, ha basi genetiche. Avevo soltanto sette anni quando fui promosso dall'Accademia Ninja e  ad otto anni, ho imparato ad usare il mio Sharingan. Inoltre a tredici anni sono diventato il capo della squadra speciale ANBU.
A. ANBU?
I. Ansatsu Senjutsu Tokushu Butai
A. Come?
I. Forza tattica militare speciale di assassinio. Siamo una squadra che protegge il villaggio in certe situazioni eccezionali, siamo tutti portatori di spada e portiamo a termine missioni ad altro rischio
A. (fischio di apprezzamento) Wow, se quello che mi dici è vero, ed è vero, voglio adottarti come figlio. Fra l'altro ci assomigliamo molto, anche se io sono più affascinante …
I. Se lo dici tu.
A. Oh, mamma, e sei anche modesto! Ok, dico la verità, sono il più affascinante, ma dal punto di vista puramente estetico mi batti. Voglio dire, se entrambi fossimo due pupazzi, tu saresti più carino … in faccia. Il mio corpo è da urlo …
I. (vorrebbe sbuffare, ma non lo fa) Continuiamo questa intervista?
A. Perché, c'è una interv … ah, giusto, l'intervista! Bene, raccontaci in fretta la tua storiella, poi voglio combattere con te!
I. Come sarebbe a dire?
A. Sarebbe a dire che tu vuoi la pace … ma io non desidero nient'altro che la guerra, e voglio battermi con te, unico degno avversario, ma non certo capace di battermi!
I. Mostro!
A. Me lo dicono spesso … Ma perché mai dovresti desiderare la pace? Cosa c'è di divertente nella pace?
I. Tu non hai passato la mia stessa infanzia, a quanto pare …
A. già, io ho passato la mia infanzia in mano a quell'essere orribile di nome Mehmed, che possa marcire all'inferno, che ha fatto sul mio corpicino di bimbo cose innominabili … è per questo che vogli la guerra, per uccidere, uccidere, uccidere quelli come lui ed anche quelli diversi! Muhahahaha!
I. E' per quelli come te che odio la guerra … per la follia, per la crudeltà. Non posso lasciarti vivere! (colpisce l'intervistatore al cuore con uno dei coltelli da torta rimasti lì per caso dopo un party)
A. Ah, ma vedi, io sono già morto, perciò tu non mi lasci affatto vivere …
I. Vuol dire che ho un'idea migliore … utilizzerò su di te lo Tsukuyomi!
A. Non vedo l'ora di provare l'ebbrezza dell'attacco del più potente fra i ninja, nonché mio figlio adottivo da questo momento!

Occhi rossi compaiono nel buio. No, non quelli di Alucard. Gli occhi roteano lentamente, il luogo dove finiamo è un'illusione onirica, no, è un'altra dimensione … il terreno è nero, color lavagna, e cerchi concentrici si dipartono da sotto i piedi delle persone presenti, ovvero l'intervistato e l'intervistatore.
Itachi estrae una katana dal nulla e colpisce Alucard, dritto in mezzo al petto. Alucard cerca di muoversi, ma invano, è immobilizzato, come se fosse in croce.
Il dolore è troppo per essere solo causato da una katana … il vampiro ricorda quando era ancora umano.
Umano … spiacevole sensazione …
Itachi colpisce ancora, impassibile. Non c'è sadismo sul suo volto, egli non ama ciò che fa, ma sa che lo deve fare. Vuole togliere dalla testa del suo nemico ogni amore per la guerra …

I.  Questa dimensione è stata creata da me, è in me e dentro di me. Nel mondo dello Tsukyomi, io controllo lo spazio, il tempo, la materia. Ora verrai sottoposto a centoquarantadue ore di torture inimmaginabili, ti mutilerò lentamente, e taglierò la tua carne e le tue ossa …
A. Particolare, come tecnica … uhm, io non ci ho pensato mai, eppure anche io ho una dimensione, dentro di me …

-centoquarantadue ore dopo-

Alucard: Non è stato male, senza dubbio una delle esperienze extracorporee più interessanti che abbia provato, ma penso che mi divertirei molto di più a torturare. Ricevere katanate non è proprio il massimo …
Itachi: Sono stanco morto! Centoquarantadue ore a pungolarti non sono poche … E tu sei pazzo! Non ho mai visto un folle con una sopportazione del dolore anche solo lontanamente simile alla tua …
A. Sicuro, figliolo, sicuro! Che ne pensi di diventare la mia spalla? Farai il co-presentatore, sembri avere la stoffa giusta …
I. Tu scegli la tua spalla a seconda di quanto dolore riesce ad infliggerti, per caso?
A. (ignorando Itachi) Arrivederci alla prossima puntata, lettori!

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