sabato 6 maggio 2017

Recensione - Flawed di Cecelia Ahern

E continua la rubrica delle recensioni... se l'ultima volta siamo andati indietro nel tempo con Io Sono il Buio questa volta ci catapultiamo nel futuro con Flawed, il libro distopico di Cecelia Ahern.

1. La Trama: Siamo in America (ovviamente, perché tutte le distopie brutte sono in America) e la società è tranquilla e perbene... seee! Vi piacerebbe! La società crede di essere tranquilla e perbene perché c'è un tribunale spietato che separa da loro tutte le persone che vengono considerate sbagliate, tutti quelli moralmente diversi da loro, povera gente che chiamano "fallati" (flawed in lingua originale) e sui cui corpi vengono apposti dei marchi, delle F cerchiate, che rivelano a tutti il fallimento di quella persona. I fallati non solo si beccano una marchiatura a fuoco e tutto il disprezzo delle genti, ma hanno un coprifuoco, devono mangiare in modo frugale, non possono possedere determinati oggetti, non possono entrare in determinati locali, non possono riunirsi in gruppi e vengono trattati da pezza da piedi dal mondo, inoltre se una persona normale aiuta un fallato... beh, è considerato un criminale!
In quest'America così nettamente separata vive la nostra protagonista, Celestine, una ragazza "perfetta" che vive in una famiglia altrettanto perfetta (e sua madre è una modella), fidanzata niente popò di meno che con Art, il figlio del giudice Crevan, un illustre membro del tribunale che appioppa le F ai fallati.
Insomma, la nostra protagonista sembra non avere nulla da temere e vive la sua vita di rettitudine, studio e amore.
Poi la sua vicina di casa viene portata via e dichiarata fallata, la sua vicina di casa pianista che le dava lezioni di musica, per un motivo davvero, davvero discutibile, che non vi dirò perché dovete assaporare voi la crudeltà di queste scelte. E allora per Celestine tutto cambia.
Pian piano, la sua visione del mondo inizia a distorcersi. Finché anche lei non viene dichiarata fallata. E cosa avrà mai fatto di terribile nella vita, vi chiederete voi, quale colpa ha questa povera ragazza bella, intelligente e virtuosa?
Ha aiutato un vecchietto che stava morendo.   
Si, signori, stanno viaggiando in autobus, lei, il fidanzato Art e la sorella di lei, e c'è un povero, innocuo, adorabile vecchietto con una brutta tosse. La tosse peggiora. Il vecchio si sente male. Non c'è neppure un posto a sedere, per il nostro adorabile vecchietto ammalato.
Perché il nonnino è un fallato, una F impressa a fuoco sulla sua tempia lo rivela, e i fallati non possono sedersi in autobus se non ai posti a loro dedicati, e i posti per i fallati sono occupati da due orribili comari petulanti che si rifiutano di spostarsi in due dei tanti altri posti liberi (posti da persone normali) quando Celestine glielo chiede gentilmente, sperando di far stare meglio il vecchietto da seduto.
Così Celestine cerca di aiutare il vecchietto, di consolarlo quando questi ha un collasso scosso ancora da terribili colpi di tosse, senza riuscire a prender fiato, ed ecco che arrivano delle guardie, guardie che dovrebbero e potrebbero aiutare il nonnino fallato, ma che invece portano via Celestine per farla andare incontro al processo giudiziario che potrebbe dichiararla fallata e mandare in frantumi la sua intera vita.
E indovinate un po' cosa succederà dopo?
Vi do un indizio: non gliene va bene una!
Da qui succederanno serratamente tipo un milione di cose, nel più serrato ritmo che possiate immaginare, lasciando immediatamente intravedere la rivoluzione che si prospetta nei prossimi libri. È da lasciare senza fiato e intendo proprio che smetterete di respirare!

2. La copertina (questa volta lo metto come punto a parte): Dire "la copertina" è dire poco. Ci sono tipo ventordici copertine diverse di Flawed, alcune più brutte di altre, ma tutte (o quasi) con una grossa "F" in copertina che fa subito supporre che la protagonista sia una capra a scuola. *ba dum tsss!*
Ne volete vedere qualcuna? Io mi diverto quando ci sono tante varianti! Perdonatemi se le commenterò come le commenterò (sappiate, artisti e fotografi, che il vostro lavoro è perfetto. Solo che da impressioni strane su certe copertine. E a me me piasce ride'). Eccole:

Variante con grafica minimalista: so' una protagonista femmina, c'ho una F addosso e potete leggere il titolo. Il resto del mondo è tutto bianco e forse sono un fantasma. Non possiedo le gambe.
 
Variante "la Dea": Non so' una ragazza, so' divina! Ecco perché vi lascio intravedere la mia mano perfetta (e non "flawed" come dicono quei pezzenti) e me ne vado nella luce. Sto ascendendo. Non mi meritate! Non mi meritate!
Variante "Alice in wonderland": Sono una ragazza in un romanzo distopico a cui hanno somministrato un mucchio di medicinali sedativi e anestetici, quindi ho le visioni e cammino a passo sicuro verso un gigantesco, mostruoso, cerchio di terreno dalla quale crescono contorti alberi secchi. Chissenefrega se non ha niente a che fare con il resto della trama? Ah ah, che belli, intorno a me ci sono dei rametti arancioni!
Variante "tigre di fuoco": Sono la stessa ragazza di prima, però mi sono piastrata i capelli per evitare che prendessero fuoco mentre passo nel cerchio. Almeno qui le fiamme stanno a simboleggiare la marchiatura che mi cambierà la vita, ma ci sono vaghi alberi spettrali sullo sfondo che non so bene che ce stanno a fa'. Poi sto camminando su una strada o su un fiume? Ma chissene, sono la protagonista e so' fighissima!
Variante splatter: Non c'è una ragazza, in questo futuro distopico. Potrebbe esserci qualunque cosa dietro quelle asettiche porte metalliche identiche. C'è una F gigante fatta di qualcosa che sembra sangue. La più perfetta delle copertine, racconta PERFETTAMENTE quello che state per leggere: mai una gioia. E non è neanche detto per scherzare, è davvero perfetta.
Versione "boh?": Sono una bella ragazza. Ma non vi faccio vedere la faccia. La faccia no. Il collo forse. Le spalle forse. Ma la faccia no no no: sono troppo impegnata a guardare in questo azzurro così intenso che si sfuma intorno a me senza dettagli. Eh? Volete sapere di cosa parla questo libro? Ma potrebbe parlare di qualsiasi cosa, io che ne so? Vi pare che vi sto calcolando anche solo di striscio? Non lo vedete che vi do le spalle? EH? EH? Annate via, va'!

2. Cosa mi è piaciuto: Il ritmo! Il ritmo di questo libro è vicino alla perfezione. Serrato, stimolante, vuoi immediatamente sapere cosa accadrà dopo e dopo e dopo... fino all'ultima pagina, che non ti lascia soddisfatto perché vuoi sapere cosa succede dopo. Il nonno complottista (e finalmente proprio quando i complotti ci sono davvero!) è uno dei miei personaggi preferiti. Moltissime domande trovano risposta (mentre per altre dobbiamo aspettare i prossimi libri), ma una delle cose che mi piacciono di più è il modo dettagliato con cui sono descritte le procedure, le interazioni e persino una parte della burocrazia. È un altro mondo, un'altra società, ed è descritta proprio bene.
Infine, punto da non sottovalutare, mi è piaciuto il coraggio della protagonista e il suo buon vecchio stoicismo... anche se come tutti noi è affogata dai dubbi, desiderosa di conoscere la verità e vorrebbe sapere da che parte stare (all'inizio è così schierata contro i fallati da sembrare quasi razzista, guys!), le sue scelte non mancano mai del vero coraggio, quel coraggio umano e buono che ti impone di aiutare un vecchietto anche se da qualche parte, nei recessi reconditi del tuo cervello, sai che stai per buttare via la tua vita.
Logica e compassione. E se leggerete il libro, saprete di cosa sto parlando. *una lacrima solitaria scende lungo la guancia*

3. Cosa non mi è piaciuto: Non mi è piaciuto per niente il personaggio di Art, il fidanzato della protagonista, che si è rivelato inutile persino come love interest, buono solo a farla soffrire... ma credo che questa sia solo una piccola parte di un problema più grosso: è disturbante, quasi irrealistico, come l'intera società sia così... orribile. La gente è lontana, troppo lontana, distante, distaccata e ad un certo punto della lettura ti domandi se ci sia anche solo un personaggio che sia buono, davvero buono e umano. Capisco bene che è un'esigenza di trama, che il fatto che la gente sia così priva di empatia sia forse una conseguenza dell'intero sistema adottato, della separazione dei fallati dalle persone normali che ha portato il resto della popolazione, quelli "sani" e "perfetti", a cercare in ogni modo di distaccarsi dai fallati, non pensare mai a loro... ma continuo a pensare che sia una società orribile, che va oltre le normali esigenze di trama. Non siamo in un futuro post-apocalittico dove le risorse scarseggiano e ognuno deve pensare per sé, eppure la gente è piena di un odio, di un rancore folli.
In particolar modo +Attenzione spoileeeer!+ il giudice Crevan (che all'inizio del libro sembra una persona inflessibile, ma perlomeno sensata), quando arriva il momento di apporre i marchi alla povera protagonista sembra impazzire completamente, diventa un mostro come pochi, del tipo di mostro che si gioca il primato di persona più cattiva con Dolores Umbridge, e non ha alcuna pietà per una ragazzina minorenne che non ha praticamente fatto niente di male e le fa marchiare a fuoco la carne viva senza anestetici , una cosa, a mio avviso, che non proprio normale e che non è neanche giustificata da qualcosa che è accaduto prima... sembra solo pura e semplice crudeltà buttata lì allo scopo di far soffrire il lettore che, ovviamente, si è immedesimato nella protagonista. +Fine spoiler +. Insomma, sofferenza a badilate, mai una gioia, società orribile, amici orribili, compagni di scuola da buttare nella spazzatura, sono (quasi) tutti malvagi fino al midollo. E non è che sia una cosa brutta, che ci siano vicissitudini e malvagi in un libro, però qui abbiamo proprio sconfinato nel mai una gioia... ve ne accorgerete se e quando lo leggerete: ogni volta che vi aspetterete qualcosa di buono, ogni singola santa volta, subito dopo accadrà qualcosa di terribile che non sono non farà accadere la cosa buona che avevate sperato, ma che proprio strapperà via dalle mani della protagonista ogni grammo di gioia, facendole patire dolori fisici, mentali ed emozionali mica male. E noi tutti lì, con la bocca aperta, ad aspettare che ci sia una, ma dico una, gioia.
No, niente. Niente gioia in questo libro, mi dispiace.

Voto complessivo: 71 su 100. Complimenti, hai passato il test, libro bello!

A chi lo consiglio? A quelli appassionati di distopici sicuramente. A me i distopici piacciono (anche se preferisco quelli con più azione possibile... Hunger Games è, ovviamente, il mio favorito) quindi sono un po' di parte... ma consiglio questo libro anche a chi vuole vedere soffrire la gente. E non intendo i sadici, ma proprio quelli che trovano nel realismo del dolore e nell'idea di trovare forza dalla sua intensità, risorgere dalla propria rabbia, un punto di forza in un libro.

Ringrazio Atelier dei Libri per avermi fatto conoscere quest'opera!

 Dove potete comprare il libro? Beh, innanzitutto potete acquistarlo nelle librerie (per ora lo vedo dappertutto!), ma se volete una copia ebook io ho acquistato la mia QUI sulla piattaforma Kobo. Lo potete comprare anche su IBS.it QUI

Fateci sapere che cosa ne pensate del libro! Siete d'accordo con noi su tutto o siamo stati troppo indulgenti? E alla prossima recensione!
Ps. Suggeriteci libri da recensire che vi piacciono! (Meglio se sono gratis, che siamo senza soldi. Ma accettiamo di tutto). 

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