A****n (non scrivo il nome dell'azienda perché non voglio che la loro semprepresente e semprevigilante AI trovi questo review, ma voi potete tranquillamente immaginare di chi sto parlando) mi ha chiesto di partecipare ad un sondaggio sulla pubblicità. Siccome sono una cliente difficile, e ho una passione per il mondo pubblicitario, ho cliccato sì... volevo vedere cosa mi propongono, quanto sono bravi.
Mi hanno fatto vedere il più americano (inteso come spiccatamente statunitense nei toni), stucchevole, fasullo video su A***a (l'assistente vocale di A****n) che possiate immaginare, con una tizia che non conosco, ma che aveva più filler negli zigomi dell'intera industria internazionale dei peluche.
In seguito, mi si presenta un questionario, dove posso cliccare cosa mi è piaciuto (o dis-piaciuto) riguardo all'ad (ma perché abbreviano così tanto le parole?) e in quale quantità. Ovviamente, sono stata sincerissima a riguardo (non comprerei mai un prodotto pubblicizzato in questo modo, e anche riguardo al prodotto stesso ho molte, molte riserve). La domanda successiva, a risposta libera, è "cosa ti è piaciuto di più riguardo all'ad?".
E mo', ho pensato, che rispondo? Insomma, mi ha fatto schifo. Tutto, dalla presentazione al prodotto, è quanto di più lontano da me io possa immaginare. Ma perché il sondaggio funzioni devo essere sincera, giusto?
E allora:
"Mi è piaciuto che il video fosse chiaramente visibile e che persino io, che sono italiana, ne comprendo la pronuncia facilmente."
Oh, bisogna sempre trovare il lato positivo nelle cose, giusto? In seguito, però, ecco che arriva la mia, gnagmgnamgnam, salsina. "Cosa ti è piaciuto di meno dell'ad"?
Allora, da dove cominciare... chiaramente vuole vendermi un prodotto che non mi serve, che non mi è mai servito e che non mi servirà mai. Io non ho una grande casa da "controllare" come se fosse un robot, non ho dei bambini di cui devo sentire il respiro mentre dormono, non me ne frega niente di inserire un assistente vocale nella mia vita. La persona che lo pubblicizza è ricca sfondata, ma invece di farmi invidiare il suo stile di vita, sottolineando quanto è fico avere tutti quei soldi, mi fa capire che anche ad avere dei soldi le donne hanno comunque sempre troppo da fare, tanto che lei ha bisogno di un assistente vocale (io non ho neanche un telefono cellulare, non mi piace l'idea che la tecnologia mi segua ovunque) per fare tutte le cose, quando invece, vista la casa che ha, potrebbe benissimo dare lavoro a qualcuno che la aiuti, una collaboratrice domestica, una baby-sitter... non ha neanche una sorella, un fratello, un marito, un amico che possa vivere con lei ed aiutarla, al posto di quella diavoleria robotica e probabilmente connessa con una schifosa AI, che per giunta le ruba i dati tutto il tempo?
Gli americani sono fin troppo disconnessi fra loro, ed è come se questa pubblicità volesse alimentare l'epidemia di solitudine che già loro vivono. È fredda, inumana, dietro ad una facciata di luci dorate e di sfarzo (in una presentazione lontanissima dalla vita dello statunitense medio) possiamo chiaramente vedere la disconnessione fra le persone e la crescente dipendenza da prodotti che sono stati creati per soddisfare bisogni artificiali.
Non mi è piaciuto il fare da "televendita" della signora, e lo dico da persona a cui piacciono le vere e proprie televendite, proprio perché il "contorno" di questo fare voleva essere in qualche modo naturale, ma non lo era neanche lontanamente.
Traduco tutta 'sta roba, la copia-incollo, premo invio. Ho rischiato di mettermi a fare un paragone fra le pubblicità degli anni '50 e questa qui, ma per fortuna sono riuscita a trattenermi.
La prossima domanda che mi fanno è:
"Quando pensi alla tecnologia smart home, quali marchi ti vengono in mente? Elenca i primi tre marchi che ti vengono in mente, separati da virgole."
Penso ad un solo marchio, a dire il vero. Ed è quello che mi ha propinato questa pubblicità.
Poi mi domanda quanto familiare sono con certi altri assistenti vocali. Oh, vi ho detto che non so niente! Rispondo e procedo.
"Di seguito sono riportati alcuni dispositivi smart home. Per quanto ne sai, quale/i assistente/i vocale/i può/possono controllare ciascuno dei seguenti dispositivi smart home?".
Termostati, macchine per il caffè, porte, chi più ne ha più ne metta... oh, fratellini, ma non avete paura a far sì che una macchina, e dunque 'na roba fallibile che si rompe ogni tre per due (e voi ci guadagnate pure, a farle rompere, per poterle sostituire) vi controlli tutta la casa? Ah, se poi vi prende fuoco tutto, compresi i bimbi che dormono, so' cavoli vostri, mica miei.
Mi fanno altre domande, domande a cui mi vedo costretta a rispondere in modo vago o negativo... no, non voglio che i cosi smart controllino la mia casa, ve l'ho già detto. Non è neanche mia, sono in affitto, che diamine.
"Quanto è probabile che nei prossimi 6 mesi acquisterai nuovi dispositivi per la smart home?"
Forse non avete capito, fratellini: se me li regalano, li butto.
Dopo aver dovuto rispondere no ad una pletora di domande sulla conoscenza che ho di una serie di dispositivi "smart", arriva una parte dove mi fanno delle domande che dovrebbero essere personali. La prima domanda è... se uso i dispositivi AI. No, fratellini, no. Non li voglio, non li uso, quando arriva una parte un minimo interessante? Temo che non ci sarà...
Mi chiedono se sono familiare con un mucchio di nomi di star americane. Conosco solo Ryan Reynolds, e comunque non comprerei niente solo perché lo pubblicizza lui, si chiaro.
Domande personali, solo qualcuna, tipo con chi vivo, se guardo la tv, se ascolto podcast, se cerco la roba su internet... e poi finalmente una cosa mezza interessante: Perché hai scelto di partecipare a questo studio?
Oh, fratellini! Mi interessa il mondo della pubblicità, il modo in cui funziona la mente umana, la "magia" di essere capaci di vendere qualcosa a qualcuno. Mi ritrovo spesso a guardare pubblicità, anche (e soprattutto) di altri tempi, perché ritengo che la pubblicità fatta bene sia un'arte. Speravo di vedere qualcosa di interessante e di sperimentale, magari di poter mettere a confronto diverse pubblicità fra loro, non mi aspettavo assolutamente che mi avrebbero solo fatto vedere un singolo video non particolarmente brillante e poi che mi facessero un mucchio di domande da tipica indagine di mercato. Ma avrei dovuto aspettarmelo, probabilmente.
Inoltre immagino che anche persone un po' "fuori dal coro" come me debbano dire la loro in questi casi, no? Non potete mica solo avere risposte da persone che amano il marcio e possiedono già speaker e AI e smart home technology e tutta quella roba lì. Le persone come me, in una buona indagine di mercato, devono esistere. La maggior parte degli altri come me non risponderanno ai vostri sondaggi, perché non hanno alcun interesse nella pubblicità E nel prodotto.
"Hai qualche feedback su questo sondaggio? Se sì, condividi il tuo feedback qui sotto."
Direi... rendetelo meno noioso. Un pochino, almeno, meno noioso. Mettete qui e lì qualche domanda inaspettata... anche se non vi serve. Per mantenere alta l'attenzione del cliente e fargli chiedere "perché lo fanno? In che modo rivoluzioneranno il mercato? Perché queste informazioni gli servono?". Avrei altri feedback interessanti, ma me li tengo per me... non vorrete mica che sia io a dovervi dire come fare queste cose, vero? ;)
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