Avete mai sentito parlare del Serpente Rosso? No, non intendiamo un serpente di colore rosso (quelli li avete sicuramente almeno visti, da qualche parte), ma... un libro.
Noi, appassionati di libri (e storie) strani ci siamo ritrovati a leggere di questo cosino, un libretto da nulla, di tredici pagine, che porta con sé un mistero: i suoi tre autori (che secondo alcune fonti non si conoscevano nemmeno tra loro) sono morti suicidi il giorno dopo la pubblicazione del libro, il 17 gennaio 1967, a Pontoise.
Sì, il libro è francese. Sì, il suo titolo originale è Le Serpent Rouge.
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La prima pagina del libriccino |
Le Serpent Rouge è una specie di... oroscopo. Sì, dentro ci sono i segni zodiacali, ognuno con un testo, una piccola descrizione, che potrebbe essere però, invece che un'oroscopo, una misteriosa caccia al tesoro, oppure la rivelazione di alcune importanti informazioni sul priorato di Sion, oppure una di quelle tante altre cose che i complottisti amano vedere in libretti come questo. Sapete no? Per crearsi in testa una storia convoluta di massoni e di Sacri Graal (sì, al plurale), come se fosse uscita direttamente da un romanzo di Dan Brown. Ammettiamo che un po' queste cose ci affascinano... ma noi siamo interessati ad una cosa un po' diversa, riguardo a questo specifico libro: esiste davvero? E se sì, davvero i suoi tre autori si sono suicidati dopo la pubblicazione? E perché? Ma soprattutto, perché c'è stato bisogno di tre uomini diversi per scrivere sole tredici pagine?
Cominciamo dalla prima domanda: Sì, Il Serpent Rouge esisteva (cioè, esiste ancora), è stato depositato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi il 17 marzo 1967; per acquistarlo, nel suo anno di pubblicazione, bisognava spendere tre franchi. Tre franchi per tredici misere pagine con dentro un oroscopo scemo e criptico, direte? Ebbene sì.
Salta fuori che il nostro primo pensiero, quello che Le Serpent Rouge sembra qualcosa di venuto fuori da un libro di Dan Brown, non è così distante dalla realtà; meglio ancora, che non è il libriccino ad essere stato inventato da Dan Brown, ma che lo abbia ispirato, e che addirittura compaia in una delle sue storie, quello sì! A comparire con prominenza è il sigillo in calce al suo frontespizio, che reca le lettere P ed S... e indovinate un po' in che libro di Dan Brown compare? Proprio in quello più celebre (che evidentemente non leggiamo da troppo tempo, perché non ci ricordavamo questa cosa, e che francamente non abbiamo voglia di ri-leggere), ovvero Il Codice Da Vinci, dove PS viene, durante la narrazione, erroneamente letto Post Scriptum, e che indica invece "l'oscura" ingerenza del Priorato di Sion.
Diverse fonti, diversi blog, e persino il sito ufficiale del CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze), parlano del Serpent Rouge, e sono in molti a dire una cosa interessante: che in relazione ai fatti di Rennes-Le-Chateau, la narrazione di questo libriccino inizia ad acquisire senso. Ma che diavolo sono, i fatti di Rennes-Le-Chateau? Per scoprirlo, abbiamo fatto quello che qualunque complottista pigro farebbe: abbiamo cercato "Rennes-Le-Chateau" su un motore di ricerca (non Google però, l'abbiamo cercato su Ecosia, tanto per essere chiari).
"Rennes-le-Château (Rènnas del Castèl in occitano) è un comune francese di 87 abitanti situato nel dipartimento dell' Aude nella regione Occitania."
Ah. Ah, okay, è un paese piccolissimo. Okay okay... bene. Vediamo quali sono i suoi "fatti misteriosi".
"Rennes-le-Château fatti misteriosi". Invio.
Ma... ma parla di Maria Maddalena! Ma è la trama del Codice da Vinci, che evidentemente c'entra proprio tanto tanto con Le Serpent Rouge!
Alcuni di voi non hanno mai letto il Codice da Vinci, probabilmente (cose che capitano, nella vita, nè?), altri magari non se ne ricorderanno la trama (noi ci ricordiamo la trama, ma non i minuti dettagli, purtroppo), perciò la riassumiamo per voi: [INIZIO SPOILER] Il curatore del Louvre (ce l'avete presente, il museone gigante di Parigi? Certo che sì) viene ucciso da un monaco albino gigantesco (Silas, il cui nome ci ricordiamo solo perché avevamo una strana fascinazione con i giganti albini, sì, eravamo bimbi strani), appartenente all'Opus Dei (È una prelatura della chiesa cattolica, non fatevi troppe domande). Il leggendario professor Robert Langdon (che ci romperà le scatole per tutti i libri successivi, ma questo non fa parte della trama, in teoria potevamo anche tenercelo per noi), studioso di simbologia che dice cose per il 99% scontate e un poco mitomane (anche questo è un giudizio personale, regà, non uccideteci, lo sappiamo che è un libro un sacco intrattenitivo, e non abbiamo niente contro chi lo ha amato, perché al tempo lo abbiamo amato pure noi), viene a sapere dell'omicidio (e ti pare che non veniva a saperlo), ma viene anche ritenuto (falsamente) colpevole della morte del curatore, perciò viene condotto al Louvre e interrogato.
Il nostro Indiana Jones-wannabe viene affiancato da Sophie Neveu, nipote del curatore ucciso, e anche da un altro tipo, uno studioso locale, il cui nome non cerchiamo adesso perché siamo troppo pigri, e grazie all'aiuto di questi esperti, Robert Langdon dovrà mettersi sulle tracce del misteriosissimo Santo Graal, il calice che ha contenuto il sangue di Cristo (o almeno, così si dice...), quello che manco i cavalieri di Re Artù riuscivano a trovare, ma che il grandissimo, bravissimo, incredibilissimo Robert Langdon può effettivamente rintracciare... ma a quale prezzo? Infatti, la realtà sul Sacro Graal (o Santo Graal, sono intercambiabili come termini, non vi preoccupate) è diversa da quella che la chiesa tramanda da migliaia di anni, e se venisse rivelata, potrebbe rivelarsi assolutamente catastrofico. Ah, e c'è questa società che abbiamo menzionato anche prima, il Priorato di Sion (ogni volta che leggiamo o sentiamo "Priorato di Sion", sobbalziamo, perché da piccoli eravamo così in fissa con il trovare 'ste cose segrete e massoniche che le cercavamo ovunque, e ci siamo auto-suggestionati nell'essere sempre attenti a certe parole) che nasconde suddetto mistero misteriosissimo.
E ora (ve lo diciamo ancora una volta, anche se ve l'abbiamo già detti prima), spoilerone, nel finale si scopre che in realtà il Santo Graal è il corpo della Maddalena.
[FINE SPOILER]
Sì, tutte 'ste cose vengono citate anche nel romanzo "Il Pendolo di Focault", di Umberto Eco. No, in tutta onestà non abbiamo ancora letto Il Pendolo di Focault. Sì, vogliamo farlo. Adesso torniamo alla materia di cui stavamo disquisendo.
Pare che tutta 'sta storia del Graal e della Maddalena sia stata popolarizzata da un libro precedente al grandissimo successo del Codice da Vinci (che ha un pochino plagiato l'idea? Si può dire? Anche il Pendolo di Focault è uscito prima), ovvero "Il santo Graal" di Baigent, Leigh e Lincoln, che ha fatto diventare famosa la chiesa di Santa Maria Maddalena di Rennes-le-Château nella regione dell'Aude. Ah, eccoli qui, i "fatti" di Rennes-le-Château!
Ecco quindi di cosa parla Le Serpent Rouge! Di una caccia al tesoro. Forse della ricerca del Sacro Graal, o comunque di qualcosa di simile (tipo, per dire, il corpo di Maria Maddalena), o comunque di qualcosa che qualche stramba associazione religiosa deve aver nascosto dalle parti di Rennes-le-Château.
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Yveltal, "Le Serpent Rouge". |
Che poi, la Francia ha una relazione particolare con Maria Maddalena, una cosa che abbiamo scoperto in maniera completamente scorrelata dalle ricerche connesse a Le Serpent Rouge, mentre cercavamo di capire meglio la trama di Pokémon X/Y, ma questi sono dettagli... o forse no. Perché in primisi, il motivo per cui ci ha colpiti il titolo "Le Serpent Rouge" è... Yveltal, ovvero il box legendary (o "pokémon di copertina", per chi non mastica nerdese) del gioco Pokémon Y.
Il nome di Yveltal potrebbe derivare da un'interessante combinazione dell'inglese evil, male, con Quetzacoatl, il serpente piumato della mitologia atzeca. Ecco perché sembra un uccello, perché ha le ali: è piumato. Ma è un serpente. E fa parte di un trio di pokémon leggendari che ha qualcosa a che vedere con la mitologia norrena (oltre che con gli assi cartesiani, ma stiamo divagando). Yveltal è, davvero, un Serpent Rouge. Oh, perché facciamo questa specifica connessione, con un libro scritto in francese?
Perché anche Yveltal è francese, ovviamente!
Vi spieghiamo meglio: Yveltal è uno dei due pokémon leggendari di Kalos, una regione Pokémon che, malgrado il nome greco, è basata sulla Francia. Ha la cartina della Francia, si vede pure un pezzettino di Italia oltre le alpi (chissà quando avremo finalmente una regione Pokémon italiana) e i personaggi hanno nomi francesi. Uno dei Pokémon è letteralmente un leone araldico, nel senso che è un leone la cui criniera è fatta a forma di scudo araldico (se è maschio. Perché se è femmina invece ha una criniera che sembra una bandiera lunga, una di quelle che si mettono sui bastioni dei castelli, e che garriscono fiere nel vento e che... beh, avete capito l'idea).
Quindi, qual'è la connessione fra uno dei due (tre, in realtà, ma il povero Zygarde non se lo sono filati) pokémon leggendari francesi e uno dei miti francesi, quelli della Maddalena, che è viene reso più "popolare" da un libriccino-enigma conosciuto proprio come Le Serpent Rouge?
Pokémon è un franchise che trova ispirazione dalla cose più disparate, a volte nascoste, delle culture a cui si rifà. Certo, è un franchise "per bambini" (oppure anche no) e certo, anche noi all'inizio pensavamo che non ci fosse alcuna connessione fra il culto di Maria Maddalena (lo sapevate che, secondo il mito, visse in Francia? E che stava tutta nuda, coperta solo dai suoi capelli lunghissimi, e che gli angeli ogni giorno la portavano in estasi in paradiso? Non vorreste anche voi vivere così?) e, insomma, Pokémon... solo che poi la nostra corkboard matta ha iniziato a riempirsi di cose che, boh, magari non c'entrano niente, ma sembrano troppo connesse per non esserlo.
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Brava Maddalena, brava... |
Per capire meglio questa cosa, ci sono un sacco di cose che dovreste sapere, riguardo al cattivo del gioco Pokémon X/Y, Lysandre, della sua connessione specifica con il disegno di Yveltal, della storia dell'araldica francese, di come certi simboli siano connessi specificamente a Gesù Cristo, e di come questo si connetta a... l'avete capito... Maria Maddalena.
Ma andremmo troppo fuori tema, scordandoci Le Serpent Rouge per scrivere un tema di venti pagine su un cattivo dei Pokémon che ha i capelli che sembrano un'esplosione (e tutte le sue connessioni alla storia rivoluzionaria francese), perciò per ora torniamo al nostro libriccino. C'è un tempo per tutto. (Ma voi la volete o no un'analisi sulla mitologia di Pokémon X/Y analizzata da noi che ci mettiamo nei panni di complottisti fradici? Fatecelo sapere, perché potrebbe essere interessante).
Ma gli autori?
Allora, questa è un po' complicatina da rispondere. Dalle poche e sparse informazioni che possiamo trovare a riguardo (che peccato che per ora ci riesca così difficile fare una VERA caccia al tesoro, che non possiamo realmente volare in Francia e iniziare a ricercare quale sia stato il vero fato degli scrittori misteriosi), è pienamente possibile che in realtà i tre non fossero i reali creatori dell'opera, visto che: A) Pare che non si conoscessero affatti gli uni con gli altri e B) Pare che in realtà l'opera fosse stata depositata dopo la loro morte, non prima, come se qualcuno stesse provando d utilizzare il loro nome per dare un "boost" di popolarità alla sua misteriosa opera.
Ma purtroppo non c'è molta documentazione a riguardo.
Un'altra teoria suggerisce che non si siano affatto uccisi... ma che comunque siano morti, rei di aver violato la regola del "silentium" e perciò giustiziati da un tribunale iniziatico (magari dal Priorato di Sion? Dall'Opus Dei?).
Insomma, le possibilità sono che: a) i tre poveretti siano morti effettivamente suicidi, ma che i loro nomi siano stati utilizzati da qualcuno per farsi pubblicità nella creazione di questo libriccino, b) i tre non esistono affatto, ma sono nomi di penna di altri personaggi, noti per aver scritto opere simili, ma che per un motivo o per un altro non volevano essere dirretamente connessi a Le Serpent Rouge, c) i tre poveretti sono effettivamente morti, ma non suicidi, bensì giustiziati per aver parlato troppo, rivelando la location di chissà quale incredibile tesoro.
Il contenuto (poco) del libro
Andiamo a vedere un attimo nel dettaglio che cosa c'è DENTRO al libro, shall we?
Abbiamo un protagonista (che alla fine di tutta la narrazione si rivela essere una figura sognata, non reale, come nelle peggiori iterazioni di film e romanzi poco creativi, ma in questo caso la cosa è interessante), che nella narrazione viene chiamato semplicemente Cet Ami, o Questo Amico, che intraprende un viaggio attorno a uno zodiaco (e dà proprio l'impressione di starci facendo l'oroscopo, per quanto sia un oroscopo poco sensato), che però ha alcune caratteristiche che potremmo definire... insolite.
Questo zodiaco ha in sé tredici segni, ovvero i soliti dodici con l'aggiunta di Ofiuco, o Serpentario (avete mai letto da qualche parte che dovrebbe esserci un "nuovo" segno zodiacale? Ecco, è questo qui. E non è nuovo). Lo zodiaco del Serpent Rouge inizia in Acquario e termina in Capricorno, anziché in Ariete e Pesci come da tradizione.
Il viaggio non avviene però fra le stelle, come qualcuno potrebbe pensare, bensì in delle regioni fisiche, con colline, montagne e boschi. Interessante. Interessante davvero...
Un indizio importante per svelare dove ci troviamo, visto che a quanto pare non siamo in cielo, è presentato sulla seconda pagina dell'opuscolo originale.
Questa pagina è presentata come una sorta di frontespizio. Raffigura una donna appoggiata a una colonna che fissa quattro cubi sul pavimento davanti a lei. Sotto l'immagine compaiono le parole: ... DECOUVRIR UNE A UNE LES SIOXANTE QUATRE PIERRES... (traduzione: ...trova, una per una, le sessantaquattro pietre...)
No. Non può essere. Sessantaquattro pietre/caselle? Tutti i segni dello zodiaco?
Ma è la mappa a griglia descritta dal professor Livio Stecchini, quella che gli antichi Egizi usavano per "cartografare" e misurare il mondo! Una mappa a griglia di otto caselle per otto, che racchiude sia l'Egitto che, guess what, l'Europa! Con una veloce ricerca abbiamo trovato persino una mappa a griglia (una "grande scacchiera") che si riferisce specificamente all'Europa di cui si parla nel Serpent Rouge (quindi purtroppo non abbiamo scoperto niente di rivoluzionario... ma almeno abbiamo capito di essere sulla strada giusta, hey! Abbiamo collegato delle cose che sono effettivamente collegate!).
All'interno del resto del testo del Serpent Rouge ci sono pure dei riferimenti alle caselle bianche e alle caselle nere, che sembrano proprio riferirsi al fatto che dobbiamo seguire una scacchiera, hey!
Immagini: della Chiesa di Saint-Germain de Prés, delle tombe di re merovingi presenti nella stessa chiesa, della copertina di un opuscolo pubblicato nel 1861 "Gnomon Astronomique", la genealogia merovingia, la Gallia del 511, la Gallia del 632 circa, della Chiesa di Saint Sulpice e della sua pianta.
E a questo punto è chiaro, che questo libretto misterioso è quello che ripetiamo che sia fin dall'inizio: un'enigma. Non si tratta di un mero zodiaco da rivistina da sala d'aspetto quindi, ma di una sorta di mappa, di caccia al tesoro, di chiave per trovare qualcosa. Ovviamente, non essendo noi francesi in cerca di un tesoro massonico, siamo al momento poco capaci di scioglierne l'enigma oscuro, ma in futuro, chissà... nel frattempo cominciamo a mettere i nostri puntini sulle I, o meglio ancora, le nostre puntine da disegno sulla nostra tavole di sughero, come maniaci del mistero.
E poi, a dire il vero, sembra che online possiate trovare facilmente delle soluzioni al mistero, quindi perché dobbiamo scioglierle noi?
Ecco un sunto di quello che abbiamo imparato oggi:
- "Le Serpent Rouge" è una canzone nella colonna sonora di Tomb Raider: Angel of Darkness. Non ve l'abbiamo detto prima, ve lo diciamo adesso.
- Pierre Feugere, Louis Saint-Maxent e Gaston De Koker, gli scrittori de "Le Serpent Rouge", probabilmente non esistono (e perciò non possono essersi mai suicidati, come la leggende vuole che sia accaduto, ma ad onor del vero, è un'intrigante "kickstarter" per una conversazione. Rimorchiate qualcuno al bar parlando di loro!). Se sono esistiti, rivolgiamogli un pensierino affettuoso, visto che il loro "enigma", oggi, ci sta dando un po' di distrazione in questi tempi bui.
- La nostra profezia della scacchiera, che in realtà è un concetto completamente originale ma basato sull'idea della "scacchiera dello zodiaco", è una roba che possiamo collegare alla grande caccia al tesoro de "Le Serpent Rouge". Insomma, non è una grande cosa da sapere per voi... ma per noi? Per noi è fico. Per noi è oro.
- Maria Maddalena non ce la conta giusta. Torneremo a parlare di lei a tempo debito.
- Dan Brown è (un pochino ino ino, ma chi non lo è?) uno di quelli che "copia i compiti" degli altri.
Quanto conosceremo del mondo, scavandone nelle profondità più insondate? Cercando i libri più rari? Leggendo nei messaggi più oscuri di serie televisive misteriosamente cancellate, nei disegni di artisti ritiratisi dopo pochi quadri, nelle frasi di NPC nei giochi Pokémon, nei racconti di autori che hanno sempre preferito rimanere anonimi? È con questo libro, il Serpent Rouge, che inauguriamo la nostra rubrica dedicata al mistero dei "media misteriosi". Questo ne è stato il primo episodio.
Che dite, vi piace? Fateci sapere se c'è qualche media misterioso di cui vi piacerebbe che parlassimo, e lo faremo con gioia, appuntando il vostro media misterioso sulla nostra corkboard... chissà se riusciremo a scoprire una verità più profonda che li connette tutti. (No, non ci crediamo davvero. Ma a volte è bello provare a fare i detective. E quante cose impareremo! Dopotutto, ogni cosa è connessa).
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Ecco come si presenta al momento la nostra fichissima corkboard da complottisti. |
Rimanete sintonizzati!
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