Noi no. Cioè, ora lo sappiamo, ma ieri non lo sapevamo. L'avessimo saputo, avremmo partecipato... purtroppo, ancora una volta, non possiamo partecipare con storie in lingua italiana (pure il francese è stato escluso, cioè, 'nsomma... ma perché?), ma stiamo traducendo diversi libri, e l'avessimo saputo in anticipo, avremmo avuto modo di finire qualcosa e partecipare!
Purtroppo, però, ora è tardi. Forse i Wattys hanno bisogno di una spintarella in più di pubblicità, perché tutti partecipino, voi che ne dite?
Che peccato. Sentiamo che si tratta di un'occasione sprecata... quest'anno avevamo tante, tantissime storie in via di traduzione che avrebbero potuto vincere, e sembra che in qualche modo questi Wattys "internazionali" siano un po' più seri della controparte italiana del passato, quella a cui abbiamo diverse volte partecipato (e che abbiamo, modestamente, diverse volte vinto), ma che non dava mai nessun "vero" premio: non abbiamo ottenuto traffico extra sulle nostre storie, quindi Wattpad non si è mai davvero impegnato per fare pubblciità ai libri vincitori, e soprattutto non ci è mai stata offerta una possibilità di pubblicare... quest'anno, sarebbe stato fico partecipare alla versione in inglese e provare ad avere qualcosa di più.
Ma la colpa, dobbiamo ammetterlo, è anche un po' nostra. Avremmo dovuto farci trovare pronti. Avremmo dovuto avere qualcosa di già completamente tradotto che... ah, come dite? Qualcosa ce l'abbiamo? Ma è una fanfiction, e quest'anno le fanfiction non possono partecipare?
E vabbé. Sarà per l'anno prossimo, diciamo, mentre sentiamo il tempo che scorre via fra le dita, il riconoscimento, la pubblicazione dei nostri lavori, sempre più lontani, sempre più irraggiungibili. Eccolo lì, sospeso sopra le nostre teste il nostro contratto, che per un motivo o un altro non riusciamo mai, mai, ad afferrare.
Forse dovremmo davvero darci (seriamente, non come abbiamo fatto in passato) al self-publishing, con edizioni curate e immediatamente riconoscibili, con tanti post pubblicitari, con lavori fatti apposta per attirare nuovi lettori, più schede dei personaggi che linkano direttamente ai nostri libri su Amazon... magari, aver "perso il treno" dell'ufficialità ancora una volta, significa una sola cosa: che i canali ufficiali non fanno per noi.
Dopotutto, sebbene una casa editrice faccia il nobilissimo lavoro di promuovere e distribuire i lavori di uno scrittore (che noi, povere creature in burnout perenne, accoglieremmo a braccia aperte), ha anche la notevole limitazione di dover seguire delle "linee guida", doversi costruire certi personaggi, stare attenti a quel che si scrive, ed essere soggetti alle LORO regole e ai loro contratti... e se conoscete, per esempio, la storia di Emilio Salgari, sapete che mettersi sotto contratto con una casa editrice è una cosa che può rovinarti la vita, se non si sta attenti.
Quindi forse è tempo di rimboccarsi le maniche. Di fare, come al solito, tutto da soli.
Tempo di creare nuove vesti grafiche per le collane, di auto-tradursi tutto per espandersi nel mercato inglese (che poi, ancora manco su quello italiano siamo approdati, e già pensiamo a quello inglese? Ma sì, meglio puntare alle stelle), di essere la nostra stessa casa editrice.
E al diavolo tutti i premi Wattys del mondo!
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