martedì 17 luglio 2018

Contro i libri tutti uguali + Linee guida per il commentatore/recensore di libri

Di solito diamo solo consigli per gli scrittori. Ma siccome prima di essere scrittori siamo lettori, oggi faremo uno strappo alla regola e daremo consigli a quest'ultima categoria perché, cavoli, ne hanno bisogno! Il lettore non dev'essere una creatura selvaggia, sbavante, alla ricerca del primo libro che si ritrova sotto il naso per masticarlo e sputarlo in faccia alla prima persona che passa... si troverà molto più a suo agio con un té, una comoda poltrona (oppure seduto sotto un albero) e una manciata di regole, una sorta di galateo del lettore, che se applicato come si deve può cambiare il mondo della letteratura (e quindi anche il mondo reale).



Con l'avvento dell'era di internet, tutti i lettori (anche quelli che in vita loro hanno letto solo un paio di libri non più lunghi de "Il Gabbiano Jonathan Livingston") si sentono in dovere di essere critici letterari. Pure noi Cactus di Fuoco facciamo le recensioni, quindi, per carità, ci asteniamo dal fare la paternale a chiunque. Leggete tanto, scrivete tanto, dite le vostre idee! Fatele girare. Solo così il settore della letteratura può rimanere vero, autentico, continuare a parlare ai nostri cuori.
Tuttavia oggi vi vogliamo parlare di un fenomeno tutto particolare: quello per cui la gente criticizza lo stile, e ancora più in particolare il ritmo, di un libro, ovvero le cosiddette recensioni brutte, ignoranti e completamente personali.

"Eh, questo libro è lento, è troppo pesante, lo puoi usare come fermaporte"

"Eh, quest'altro libro è troppo veloce, quasi non ci sono descrizioni, non riusciresti a immaginarti un cavolo"

"Questo libro qua, invece, è tutto scritto sbagliato, prima il ritmo è veloce, poi è lento, lo scrittore non sa scrivere, ecco, si deve decidere"

"E questo è un libro di fantascienza! Dovrebbe essere meno descrittivo"

"E questo è un libro di fantascienza! Dovrebbe essere più descrittivo!".

Sono tutte cose che abbiamo letto (e più di una volta). Sono commenti che non dicono "per me il ritmo è troppo veloce, quindi vado a leggere un libro che mi piace di più, più lento", ma dicono invece "Siccome a me non piace come lo scrittore sta gestendo la velocità di narrazione, allora il libro fa schifo e non lo dovrebbe leggere nessuno".
E sapete una cosa? È irritante, stupido e maleducato.
Magari lo scrittore cercava proprio di ottenere quel risultato, voleva descrivere moooolto lentamente una scena d'azione perché i suoi particolari sono importanti da rivedere più tardi, oppure molto rapidamente una scena d'amore perché vuole dare al lettore l'impressione che queste non siano importanti per lo svolgersi della trama. 
Lo scrittore SA perché ha fatto certe scelte stilistiche. Quello è il suo libro e non sarebbe tale se dovesse scriverlo manuale alla mano, senza mai sperimentare, senza seguire gli istinti. 
Se nessuno sperimentasse mai, sapete cosa succederebbe? Che ci sarebbero libri tutti uguali. Tutti grammaticalmente perfetti, ma anche tutti con lo stesso registro, con lo stesso tipo di scene, con la stessa trama (ma del fatto che ci sia modo e modo per criticare una trama e per discernere se fa davvero schifo o se semplicemente non piace a noi, beh, ne parleremo in un'altra occasione...).



E poi c'è anche un altro fattore importante da tenere a mente!
Quello che per VOI può essere un libro dal ritmo troppo rapido (o dallo stile diverso dal solito, magari un po' più aulico oppure troppo più colloquiale), per un altro lettore invece è perfetto. Solo che sapete cosa succede? Succede che dopo la prima cinquantina di commenti negativi riguardo allo stile e alla velocità, lo scrittore si stufa di provare ad essere sé stesso, di provare a raccontare la sua storia, e allora possono succedere due cose: A. Che cambi stile, cercando di somigliare a quei libri dozzinali che piacciono tanto alle ragazzine ormonose oppure, all'opposto, agli pseudo intellettualoidi maschi, ma che alla fine sono più o meno tutti uguali; B. Che smetta di scrivere. 
Quando un autore smette di scrivere, noi siamo sempre un po' a lutto. Si, probabilmente lo saremmo pure se smettesse di scrivere Federico Moccia che, dai, un poco ciofecotto è come scrittore, ma ha fatto palpitare i cuori di tante adolescenti ed è diventata l'icona del trash italiano, abbiamo bisogno di un'icona del trash tutta nostra!
Magari in questi poveri autori tartassati di commenti negativi (di solito quelli delle solite due persone che ti commentano male ogni due frasi, ma fanno malissimo come se fossero cinquanta) si nascondevano nuove perle di bellezza, magari le loro storie che iniziano lentamente (ed è fatto apposta, per farvi conoscere e tenere bene a mente i personaggi, lettori ingrati!) stanno solo prendendo la rincorsa, pronte a lanciarsi in un mondo folle d'azione, magari stanno "solo" scrivendo il libro dei loro sogni e sono contentissimi di come sta uscendo, del fatto di stare riuscendo a mettere su carta (o più spesso su schermo) il ritmo che avevano nel cuore (e che decine di altri lettori, più silenziosi dei due commentatori negativi, amano), ma per colpa di voi, lettori intolleranti che non riuscite a capire come sia possibile che qualcuno scriva in modo diverso dal vostro scrittore preferito, per colpa vostra signori, si scoraggiano, arrivano persino a pensare che quella grande e meravigliosa storia che avevano nel cuore in realtà faccia schifo.
Così ecco che il mondo editoriale (e delle fanfiction e, purtroppo sempre di più, anche il novello mondo dei libri autopubblicati) si uniforma. 
Tutte le storie d'amore hanno gli stessi protagonisti, raramente con occhi o capelli di colori diversi. 
Tutti i cattivi sono identici fatti con lo stampino. 
Tutti i libri storici sembrano mostrarci le stesse battaglie.
E tutti vissero soddisfatti solo a metà.

Quindi ecco alcuni consigli, chiamiamoli pure delle linee guida, per voi che scrivete le recensioni o che state commentando magari delle storie pubblicate a puntate su internet (vale anche per le fanfiction): 
  1. Gli errori grammaticali si possono segnalare! Anzi, fate benissimo a sottolinearli, spesso sfuggono alla vista dello scrittore e li state aiutando con la revisione! Oppure magari lo scrittore non sapeva proprio come si scrive una certa parola e glielo potete insegnare, ma solo se non fate "i maestrini" e non li umiliate. Mai umiliarli. Se siete gentili e sottolineate semplicemente gli errori senza giudicare lo scrittore siete angeli bellissimi. 
  2. Se il libro è già stato pubblicato e gli errori grammaticali sono un gazilione siete autorizzati ad essere indignati: avete comprato un libro, non una barca di errori. 
  3. Se state leggendo una storia e il ritmo/stile vi sa di strano, continuate comunque a leggerlo: vedrete che vi ci abituerete presto e alla fine vi sembrerà insignificante di fronte alla bellezza della storia (incrociando le dita nella speranza di una bella storia, ovviamente)
  4. Se proprio lo stile o il ritmo vi danno fastidio, se non riuscite ad andare avanti, se è soporifero o vi fa prudere le carni, sapete cosa dovete fare? Smettete di leggere quella storia. Semplicemente chiudetela e allontanatevi da essa. Non c'è bisogni di urlare pure al vostro fruttivendolo sotto casa che "quel libro fa schifo!".
  5. Se non siete preparati su una certa materia, evitate di fare commenti perché vi sembra ovvio che quello che lo scrittore ha infilato nel suo libro non è realistico. Sareste sorpresi di sapere quante cose che sembrano "scontate" non lo sono affatto. Non basta il buonsenso per conoscere tutto! Per esempio, lo sapevate che nell'Epoca Vittoriana c'era gente che aveva i piercing ai capezzoli? E lo sapevate che quando le Grandi Piramidi furono costruite c'erano ancora in giro i mammuth lanosi? I mongoli combattevano contro i samurai in Giappone e i cavalieri in Europa contemporaneamente. E Tiffany era un nome medioevale. Quindi, come avete capito, informatevi SEMPRE prima di additare una storia come inaccurata. 
  6. Ci può essere del wrestling in una storia d'amore, un drago in una storia fantascientifica, un gelataio di Rovigo su un'astronave spaziale in un fantasy. Sono tutte cose bellissime, perciò non azzardatevi mai a dire ad un autore cosa deve mettere in una storia a seconda del suo genere (o delle vostre aspettative). Scrivetevi la vostra storia, invece di rompere le scatole allo scrittore. 
  7. Se c'è un buco di trama, anche piccolino, potete segnalarlo allo scrittore (purché, come sempre, siate gentili). Se il libro lo avete acquistato e non lo state leggendo gratis, siete autorizzati a  menzionare con un po' di stizza il buco di trama e a dire "questo libro è una ciofeca colossale" se si regge solo sui buchi di trama (tipo Dragonball, che è un gigantesco buco di trama rotante, ma vabbè, è bello lo stesso... non possiamo avercela del tutto con Dragonball. In ogni caso, poteva essere scritto assai meglio).
  8. Se c'è un buco di trama nelle parti iniziali della storia e voi non avete finito di leggere il libro, statevi zitti lo stesso, per amor del cielo, perché magari quello non è un buco di trama vero e sarà importantissimo per la storia più avanti.
  9. "Gnegnegne, ma i licantropi non si trasformano quando la luna è a metà, si trasformano con la luna piena!" Quelli di questo scrittore si trasformano quando la luna è a metà, è un problema forse? "Gnegnegne, ma i vampiri non brillano!". Questi vampiri qua invece brillano. È perché... *scusa inventata a caso per giustificare i vampiri della Meyer*... Perché la loro pelle è cristallizzata mentre sotto ci sono i loro organi bloccati per sempre in un mezzo processo di decomposizione e ci sono un sacco di batteri che riflettono la luce. "Gnegnegne, è una ragazza, non può essere alta due metri e pesare duecento chili!". Senti, coso, in una storia posso inserirci quello che voglio, se è fantasy. Basta che ci metto una spiegazione, che sia qualcosa di credibile all'interno dell'ambientazione. Quindi non rompere. NON ROMPERE. Un autore fa quello che vuole con le creature della sua storia, se non ti piace vai a leggerti un altro autore che fa di meglio,ok?
  10. Le recensioni ironiche sono bellissime, ma devono essere solo questo: recensioni ironiche. Non mirate mai a ferire l'autore, non dite mai che "l'autore di questo libro schifoso deve morire" o robaccia simile. Inoltre ricordate SEMPRE di specificare, quando parlate dello stile di scrittura, che quello è brutto PER VOI e non per tutti.
  11. Se invece la storia che state recensendo è "pericolosa", nel senso che è piena di orridi luoghi comuni, condona la violenza sulle donne e la romanticizza (o fa lo stesso, magari, con la pedofilia) e ti da a bere che tutte le donne un filo diverse dalla protagonista sono cagne, allora hai non solo il diritto, ma il sacrosanto dovere di demolire quella storia. Attenzione! Come sempre, demolire la storia NON significa augurare la morte allo scrittore. Tutti possono cambiare, tutti hanno diritto a una seconda possibilità, basta aiutarli a capire. Alcuni di noi Cactus di Fuoco, da bimbi, leggevano il Mein Kampf e trovavano simpatico Hitler, ma se ci avessero ammazzati non saremmo quello che siamo oggi: persone che Hitler (e i suoi emulatori, specie quelli di colore arancione) non lo trovano simpatico affatto. 
  12. Il trash è divertente. Le storie brutte sono divertenti. Va bene voler educare (VA BENISSIMO), ma non dovete offendere mai una persona vera perché scrive male. Persone vere > Personaggi scritti. Ricordatevelo sempre.


Quindi andate lì fuori, bambini, e spargete l'amore per la letteratura. Aiutate gli scrittori a migliorare, ma non tarpate loro le ali.
Supportate la diversità nelle storie.
Se vedete una storia che amate che viene riempita di commentacci sullo stile, spendete qualche secondo del vostro tempo per fare sapere all'autore che voi non la pensate così, ma anzi, che lo stile vi piace proprio.
E se avete tempo (ma solo se avete tempo) insegnate ai vostri amici a recensire come si deve. Magari spediteli su questa pagina!

Bacini spinosi
-I Cactus di Fuoco

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