lunedì 18 marzo 2019

Draghi schattenzauber (o gettaombre)

Drago Schattenzauber (o drago gettaombre)
(Verusdraco sapiens umbrem)

Origine

Il drago gettaombre è un drago originario dell'Austria, che ben sopporta il freddo ed aveva esemplari sparsi per l'estensione dell'arco alpino, che occupa i tre quinti del territorio austriaco.
Non è una specie che può definirsi primitiva, considerato che in realtà mostra una varietà di adattamenti evolutivi che lo allontanano nettamente dalle specie più arcaiche o addirittura dai protodraghi, ma si presenta praticamente invariata sul territorio da secoli.
Sono draghi che difficilmente espongono la propria presenza alle altre creature o cambiano “casa”, ma diverse prove indicano che alcuni di loro fossero sopravvissuti allo Scisma causato da Ermes Siegader To'Rvak, tanto isolati che la specie era comunque minacciata di estinzione.
Al giorno d'oggi non è chiaro quanti esemplari rimangano, dato che sono divenuti creature ancora più schive e vogliose di evitare contatti non richiesti con altre civiltà. In effetti, al momento l'unico esemplare di cui sia certa la presenza è una femmina di gettaombre proprietaria di una piccola isola nell'Oceano Atlantico.
È probabilmente la razza di Verusdraco sapiens che ha meno casi di dragonieri (umani o altre creature antropoidi legati in modo magico e spirituale da un antico patto ai draghi) in assoluto.

Descrizione

I gettaombre sono draghi alati di taglia medio-piccola: gli adulti raggiungono tranquillamente i due metri di altezza con un'apertura alare di quattro metri e mezzo. Si aggirano intorno ad un peso di 380 kg, arrivando ad un massimo di 400-410 kg. Le ali sono funzionali.
Sono contraddistinti dal loro aspetto affusolato e in qualche modo elegante, sebbene fortemente rettile. In particolare, ad essere del tutto distintivo per questi draghi è la flessibilità del corpo che consente loro contorsioni che sarebbero incredibili per quasi qualunque altra creatura con uno scheletro.
Difatti, in passato era credenza comune che i gettaombre fossero privi di ossa! In seguito si ipotizzò che il loro scheletro fosse cartilagineo; il mistero sarebbe potuto essere risolto molto più in fretta se solo i Gettaombre si fossero degnati di rispondere alle domande. E invece no.
In realtà entrambe le teorie erano errate: le ossa dei gettaombra, che sono di un magnifico color oro, sono in realtà piuttosto leggere e di dimensioni ridotte. Il gran numero di vertebre consente loro una certa flessibilità, ma la leggerezza e piccola taglia delle ossa del loro scheletro faceva si che dopo la morte fosse molto semplice per altri animali o agenti esterni disperdere le ossa.
Le uniche ossa di una certa dimensione, che quindi non sparivano con altrettanta facilità, erano il teschio, le ossa delle ali e quelle delle zampe (senza contare le dita). Dato che il resto era assente, era difficile ricostruire il fisico vero e proprio dell'animale e ricollegarlo ai gettaombra, pertanto questi ritrovamenti venivano attribuiti ad un'altra creatura, di fantasia, chiamata nei bestiari “Goldene Vipere” (Vipera D'Oro), svanita presto dalla mitologia locale ed unitasi ad altri miti già esistenti.
La coda dei gettaombra è prensile e lunga circa due volte il loro corpo, anche se la punta viene di solito portata con la punta arrotolata verso l'alto.
Sono coperti da squame piccole e lisce, di colore che va dal grigio argenteo all'antracite, con accenni bianchi attorno agli occhi e mascella scura, spesso che porta disegni bianchi. Sulle ali e sulla coda vi sono delle macchie, così come su tutte le zampe posteriori e su quelle anteriori che formano dei “guanti” senza dita, di color rosso mattone. Il pattern non dipende dal sesso, e può variare da individuo ad individuo.
Le zampe anteriori e quelle posteriori sono differenti, sebbene abbiano entrambe cinque dita con artigli neri. Le zampe anteriori hanno pollice opponibile e dita lunghe e abili, le zampe posteriori sono più rettili e tozze, il pollice si è alzato lungo la gamba diventando uno sperone.
Hanno occhi a forma di mandorla, con pupille verticali e frastagliate come quelle di un geco; con iridi di colori sulla gamma dell'oro (compresi giallo e ocra) e del violaceo (dal rosa al violetto). Colori più rari sono il nero e l'argento.
I gettaombre hanno un paio di corna appuntite, rivolte all'indietro e precedute da due paia di piccole punte ossee, e un paio di orecchie scure, mobili, spesse e triangolari dalla punta smussata.
Tutti i loro corpi sono percorsi da una serie di solchi molto sottili in cui sono riposte delle membrane di cui hanno il perfetto controllo e che possono aprire come ventagli, inframmezzate da listelli d'osso. Queste membrane sono colorate di rosso mattone con sfumature calde, con macchie circolari di colore più intenso.
Vengono utilizzate per impressionare un possibile partner – l'intensità dei colori è una spia per la salute dell'esemplare – e vengono manovrate in modo peculiare per poter proiettare delle ombre specifiche, l'abilità da cui questi draghi prendono il nome.
Talvolta vengono usati anche per spaventare intrusi o nemici, se spiegate improvvisamente.
Hanno una lucentezza grassa per evitare di catturare inavvertitamente la luce mentre proiettano le ombre.


Dimorfismo sessuale
Basso. Le femmine si distinguono dai maschi per via della loro taglia maggiore, e raggiunta la maturità sessuale hanno polsi più spessi e resistenti, dove sono poste particolari ghiandole.
Le femmine tendono ad accettare più facilmente qualcuno sul loro territorio – sempre temporaneamente, dato che sono una specie territoriale – , specie se lo classificano come una creatura divertente e non un pericolo, mentre i maschi sono decisamente più diffidenti.

Comportamento
Ironicamente, mentre tutto il loro corpo è estremamente flessibile, la loro mimica è minimale e difficile da comprendere. Ciò che bisogna osservare per capire i loro stati d'animo sono occhi, orecchie e punta della coda; gli esemplari meno comunicativi sembrano avere una costante poker face.
I draghi gettaombre sono creature di un'intelligenza brillante, in qualche misura più fredda di quella umana. Il loro maggiore nemico è la noia, che cercano di combattere in qualunque modo possibile.
Sono creature che possono facilmente scadere in comportamenti ossessivi se non ricevono stimoli appropriati; molti esemplari sono accaparratori compulsivi, se non di metalli e/o pietre preziose – che scatenano la brama di quasi tutti i Verusdraco – possono esserlo di qualunque altra cosa gli abbia fatto piacere trovare in passato.
Di solito il passatempo preferito dei gettaombra sono le storie: libri, fumetti, pergamene con disegni, storie a voce, murales; ne sono avidi. Nei tempi antichi si diceva addirittura che rapissero gli uomini e le donne che passavano vicino alle loro tane, nascoste tra le montagne, e li rilasciassero solo in cambio di belle storie.
Quando sono adeguatamente stimolati, i gettaombre sono conversatori brillanti e di mente aperta, sebbene possono risultare difficili da comprendere ad alcuni e un po' oscuri. A volte si divertono ad imbrogliare la gente, più per curiosità che per vera cattiveria.
L'abilità da cui prendono il nome, indicata di solito con i termini inglesi “shadow casting” – o solo “casting” – , viene utilizzata per proiettare ombre specifiche, allo scopo di scacciare o attrarre nemici o prede. Sono anche utilizzate nel corteggiamento, o semplicemente per divertirsi alle spese di coloro che attirano nella loro tana.
Può capitare che debbano assumere posizioni buffe per fare proprio l'ombra che vogliono, ed è il motivo per cui scelgono di solito un punto inaccessibile per il loro casting: tendono ad essere draghi orgogliosi e si vergognerebbero moltissimo di essere visti così da tutti.
È molto difficile che lascino il loro territorio in cui sono nati per trasferirsi in un altro posto, e generalmente lo fanno solo se si avvicina un pericolo che credono di non essere assolutamente in grado di fronteggiare. Hanno un forte istinto di sopravvivenza, che li spinge a porre la propria incolumità di fronte al resto.
Il motivo principale per cui non abbandonano mai il loro territorio, oltre alla loro forte possessività e all'istinto protettivo, è che sentono il bisogno di conoscere ogni anfratto delle loro tane, cosa indispensabile per la buona riuscita del loro casting.
La visione e il rapporto che hanno con le altre creature dipende molto dalle esperienze dei loro primi di anni di vita. Alcuni potrebbero considerare gli esseri umani al pari di Verusdraco molto piccoli e scacciarli senza ucciderli dai loro territori, altri essere amichevoli oppure considerarli in tutto e per tutto alla stregua di prede, mentre altri potrebbero addirittura avere una visione mista e “meritocratica” degli umani che incontrano, rispettando quelli che li intrattengono e si dimostrano particolarmente ingegnosi, ma cacciando altri esemplari della stessa specie allo scopo di nutrirsi.

Magia e fuoco
I Gettaombre si affidano principalmente alla loro magia, che è tipicamente di tipo oscuro, dunque le loro capacità di sputare fuoco sono piuttosto ridotte rispetto a quelle di altri Verusdraco e dipendenti più da meccanismi fisici che da accorgimenti magici.
Il fuoco dei Gettaombre ha un meraviglioso color amaranto, e raggiunge di solito intorno ai 525 °C. Non sono in grado di produrre fiammate continuate, le loro fiamme si presentano come brevi ma potenti vampate, causate dal contatto di un liquido infiammabile di loro produzione con l'ossigeno atmosferico.
Sono maghi abili, e potrebbero utilizzare il loro potere naturale per fare buona parte del casting. Però la caccia “tradizionale” è una sorta di arte tramandata di generazione in generazione, e considerata più impegnativa, e pertanto meno noiosa, del casting magico.
Stranamente, di solito utilizzano la loro magia per incoraggiare la flora a crescere dentro e attorno alla loro tana. Hanno il pollice verde, chi l'avrebbe detto? Non è un dettaglio molto conosciuto su di loro.

Nascita e crescita
Le mamme gettaombre depongono due uova, più raramente uno solo, in un nido peculiare. Una volta delimitata una circonferenza attorno alle uova, costruiscono poi un secondo cerchio delimitato esternamente e internamente da pietre intorno al nido, che riempiono di materiale infiammabile e a cui danno fuoco, generando fiamme controllate per riscaldare le uova. Generalmente le femmine di gettaombre che hanno concluso con successo una deposizione aspettano almeno due-tre anni prima di riprodursi nuovamente.
Così come le femmine dei mammiferi producono il latte sotto la spinta ormonale di una gravidanza, le femmine di gettaombre sono in grado di produrre un liquido da alcune ghiandole poste sui polsi che si solidifica velocemente a contatto con l'aria, chiamato “seta di drago” o “ragnatela di drago”.
A differenza della vera seta, è praticamente impossibile da tessere.
Viene usato dalle neo-mamme per ancorare le uova al terreno ed evitare che possano rotolare giù in caso di pendenza, visto che vivono in un ambiente montano, (e visto che c'è del fuoco lì vicino, insomma) e per diminuire le possibilità che vengano rubate in loro assenza. Le uova sono color crema con sommità e macchie su tutto il guscio color nocciola. Sono relativamente fragili.
Le uova schiudono circa 160 giorni dopo essere stati deposti; i piccoli gettaombre sono uniformemente grigi, senza alcun tipo di marking, che apparirà solamente con l'adolescenza; hanno occhi grandi, blu e “all'insù”, che sembrano costantemente tristi. A differenza dei piccoli di altri Verusdraco rimangono nell'uovo per un tempo relativamente breve, uscendone appena è possibile invece di rimanere dentro per accumulare informazioni o ad attendere un dragoniere.
La madre impartisce le prime lezioni ai draghetti, lasciando che si irrobustiscano. Dopo circa due settimane e mezza i due piccoli vengono separati, e ne viene affidato uno al padre e uno alla madre. Nel caso il cucciolo sia uno solo, la precedenza è data alla madre.
È in questo momento che vengono affidati i nomi definitivi ai draghetti, che finora sono stati chiamati dalla madre con dei nomignoli provvisori, in genere di natura affettuosa.
I genitori si devono ora occupare di proteggere la prole, nutrirla e trovare loro una tana tutta per sé. Man a mano che crescono, li porteranno a visitarla per tempi sempre più lunghi per farli entrare in confidenza con la loro nuova casa, finché non li riterranno abbastanza abili ed indipendenti da lasciarli lì definitivamente. Questo processo prende tempi diversi a seconda del draghetto, che possono andare da un paio di settimane al raggiungimento della pubertà.

Vita sociale e corteggiamento
Essendo creature solitarie e territoriali, i gettaombre hanno una situazione sociale piuttosto complicata. Il momento in cui sono più predisposti all'incontro con altre creature, della propria o di altre specie, è il loro periodo riproduttivo.
Preferiscono essere loro ad iniziare ogni contatto, ma sono in generale una specie schiva che preferisce rimanere nell'ombra.
I gettaombre non sono monogami, ma può capitare che si creino dei legami duraturi tra un maschio e una femmina che si sono occupati della stessa cucciolata, e se entrambi si trovano piacevoli e genitori affidabili è più semplice che si scelgano nuovamente.
Durante la stagione degli amori, i maschi e le femmine lasciano ogni giorno le proprie tane per qualche ora alla ricerca di altri gettaombra. Il corteggiamento vero e proprio consiste di tre fasi: incontro, ballo, e appuntamenti. Quando due gettaombre si incontrano per prima cosa si coinvolgono l'un l'altro in uno scontro verbale in cui saggiano la personalità e l'intelligenza l'uno dell'altro. Se rimangono colpiti e iniziano a valutare quello che hanno incontrato come un possibile partner, si inchinano e aprono le membrane intorno alla testa; se l'altro non lo imita, i due prendono strade diverse, altrimenti iniziano una complicata danza che coinvolge lo spiegamento di tutte le membrane sul loro corpo. Se rimangono soddisfatti da ciò che vedono nel partner, iniziano a frequentare per qualche giorno l'uno la tana dell'altro a turni e a condividere storie e oggetti.
Concluso il corteggiamento, avviene l'accoppiamento, di solito nella tana di lei. Il maschio ritorna alla propria tana accumulando scorte extra per quando nasceranno i piccoli, e la femmina torna a cercarlo quando è il momento di affidargli uno dei cuccioli.
Dato che sono schizzinosi e hanno standard e un rituale di corteggiamento molto precisi, è praticamente impossibile l'incrocio con altre razze.


Habitat e dieta
I gettaombre vivono esclusivamente in habitat montani, all'interno di
caverne che imparano a conoscere sin da cuccioli.

Dall'Austria si sono sparsi anche sul resto delle Alpi, e addirittura alcuni esemplari hanno provato a spostarsi sull'arco appenninico, ma sono stati spesso scacciati dalle razze indigene, e ovviamente sono presenti anche sull'isola di Shadow Castle.
Sono carnivori, anche se sono curiosi e provano volentieri alimenti nuovi. Sono intolleranti al lattosio e digeriscono i cereali con qualche difficoltà.

Draghi gettaombre famosi
I draghi gettaombre, nonostante la loro intelligenza e sagacia, sono creature allo stesso tempo molto private e schive che evitano appositamente la fama.
Per questo motivo, vi è praticamente un solo gettaombre che può considerarsi famoso, ed è la dragonessa proprietaria di Shadow Castle, un isolotto al largo di Horn Blu Island, dove organizza regolarmente il più grande evento di cantastorie ad oggi, un festival che occupa l'intero isolotto.
Non ha mai rivelato il nome che le è stato assegnato dai suoi genitori, ma è conosciuta dai frequentatori del Festival delle Storie di Shadow Castle come “Ombraia” (Shadow Weaver), per la sua immensa abilità nel raccontare storie usando i suoi talenti per animare i racconti con delle ombre cinesi assai realistiche.
Ha dichiarato durante il Festival del 1975 che svelerà la storia della sua vita, e il suo nome, poco prima di morire. Nel caso morisse prima di riuscire a raccontarla, è già stata scritta e per sua volontà sarà raccontata dal vincitore del festival che sarà organizzato in sua memoria nell'anno della sua dipartita.

Curiosità
  •  Gli umani che sapevano come “utilizzare” le ossa di Gettaombre cercavano di mantenere segreta la loro esistenza, alimentando le credenze popolari per essere i soli a poterle trovare ed usare; riducendo in polvere le ossa dei Gettaombre e unendole per ottenere una miscela di sostanze base con feldspati, quarzo, carbonato e cloruro di sodio e poi lavorati, si può ottenere uno smalto dal color oro fuso vellutato e vivido anche senza aggiunta di coloranti. Viene anche chiamato “Smalto del Falsario”, perché in passato è stato utilizzato per ricoprire monete false di leghe non-preziose allo scopo di farle apparire d'oro.
  • Il nome che loro preferiscono è Schattenzauber, la loro denominazione originale in tedesco, ma in italiano sono chiamati draghi “Gettaombre” e in inglese “Shadow casters”. Difatti, il loro nome ha lo stesso significato più o meno in tutto il mondo, tranne in Ungheria, dove prendono il nome di “Sárkány csont nélkül” cioè “draghi senza ossa”.
  • I cuccioli di gettaombre sono considerati tra i cuccioli più irresistibili fra i draghetti. Dato che sono sia estremamente snodati che molto goffi, si rendono protagonisti di una serie di episodi comici e teneri, ed anche se sono molto intelligenti e curiosi, sono fondamentalmente più “cuccioli” degli altri Verusdraco che accumulano le informazioni all'interno del loro uovo e nascono molto meno impacciati. Hanno anche grandi occhioni blu che sembrano sempre tristi, e sono molto attenti e affettuosi.


Tutti i disegni in questa pagina (e molto probabilmente anche in tutte le altre pagine, se non diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma. Potete vedere altri loro lavori e/o supportarle (e supportare così anche tutti i Cactus di Fuoco ;)) sulla loro pagina Patreon. Diventate patroni delle arti!

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