mercoledì 12 luglio 2023

Canalis digestorium [ITA]

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CANALIS DIGESTORIUM

Quello che è volgarmente definito "tubo magico" è una struttura anatomica presente all'interno del corpo di alcune scide che ha il compito di introdurre e assorbire i principi nutritivi contenuti negli alimenti.
Talvolta viene modificato al di là della sua struttura fondamentale, generalmente per il piacere sessuale.
Il nome anatomico più corretto al momento è quello di canalis digestorium, ma nel tempo sono nati diversi nomi più diffusi nel parlato.
Svolge principalmente le funzioni di un apparato digerente, fondamentali quando non si trovano in una delle loro dimensioni habitat per supplire energia extra che consenta loro di mantenere il controllo sulla propria forma fisica quando sono soggetti alle leggi fisiche del piano materiale terrestre.
Vista la sua incredibile efficienza nel metabolizzare il cibo, a seguito della digestione non c'è alcune produzione di feci, dato il corpo riesce ad assimilare praticamente tutto per il proprio sostentamento, non lasciando alcun residuo.

Cosa si mangia oggi?

Per una scide, praticamente qualunque cibo di origine organica può costituire un valido nutrimento, persino quelli che risultano indigesti ad altri animali come corteccia d'albero, cioccolato e caffè, oppure ossa.
Si definisce "organico" un composto in cui uno o più atomi di carbonio sono uniti tramite legame covalente ad atomi di altri elementi; tra questi si annovera ciò che è prodotto da o parte di corpi viventi.
Straordinariamente, questo comprende anche gli idrocarburi, rendendo perfettamente commestibile per le scide la benzina senza piombo.

Nonostante le scide siano onnivore (nonché dotate di una gamma di alimenti da cui scegliere veramente ampia!) vi sono comunque categorie di prodotti organici che trovano assolutamente repellenti e di cui non si nutrirebbero mai, come tutte le escrezioni di scarto prodotte dai corpi animali.
Va da sé che molte scide trovano qualche difficoltà più o meno grave, e soprattutto tra le più giovani, ad assumere ingredienti di origine inorganica.
Durante la convivenza tra scide e umani, questo ha creato un piccolo dilemma in cucina, quello che riguarda... il sale!
 
Ricercato da molti animali, il sale è prezioso per gli umani, usato per insapore e preservare le loro pietanze, ma per le giovani fate può risultare da indigesto a tossico; somministrare una certa quantità di sale ad un neonato folletto appena uscito dalla sua zucca potrebbe gravemente danneggiare la sua salute, o, se il consumo è reiterato o la dose eccessiva, addirittura ucciderlo.
Al contrario, una scide adulta non ne risente, ma non ne ricava alcun beneficio, dato che non trova neppure particolarmente appetitoso il sapore salato.

È probabilmente questa la radice della credenza popolare per cui il sale può scacciare le fate o gli sia persino letale come il ferro. Nel mondo rurale in cui gli umani dovevano condividere la campagna con le scide, questi avevano imparato presto che salare il cibo non solo lo preservava dall'andare a male, ma rendeva anche più improbabile un suo furto da parte dei Cari Vicini. Tuttora in varie parti del mondo, come l'Isola di Man, sopravvive la credenza che salare il latte durante i trasporti lo protegga dalle attenzioni dei fae.
Col tempo però sono nate delle variazioni della credenza che, facendo un po' di confusione, sovrapponevano la figura dello spirito fatato allo spirito malevolo (malombra) e l'usanza di salare le pietanze si è ingrandita e confluita negli esorcismi praticati sin dall'Antica Roma che vedevano il sale, in quanto potente ingrediente magico, capace di fermare gli spiriti alla porta se messo sulla soglia o proteggere i neonati a cui ne veniva posto un pizzico sulle labbra.
In realtà nella stragrande maggioranza dei casi una scide adulta troverà il sale tutt'al più un po' indigesto. È semplicemente come cercare di uccidere un umano leggermente intollerante al lattosio versando del latte a terra.
Un'interessante eccezione è costituita dai domovoj, scide domestiche che abitano le zone russo-ucraine e adorano i cibi salati, che gli vengono offerti dagli abitanti delle casa che tutelano.
Non è chiaro se i domovoj abbiano avuto qualche evoluzione speciale che gli consente di mangiare così tanto sale o, semplicemente, ne gradiscono tanto il sapore da ignorare qualunque controindicazione.

Presenza del Canalis digestorium

Il tubo magico sembra avere una struttura leggermente variabile da scide a scide, dato che queste lo creano e modellano a seconda dei loro bisogni e abitudini.
 
Anzitutto, non è chiaro se sia un organo che manifestano solo sul piano materiale, dove gli è necessario, o lo modellino a piacere anche nei propri luoghi d'origine. 
Ci sono però moltissime testimonianze di banchetti fatati che fanno supporre che il tubo magico sia una struttura più consistente di quanto si pensi; banchetti ricchi di cibo e bevande (di cui chi visita il loro mondo deve guardarsi bene dal consumare), che vengono descritti dagli umani che vi hanno preso parte o come straordinariamente deliziosi, capaci di fare impazzire e non riuscire più ad apprezzare il cibo umano chiunque ne mangi anche solo una volta, o come disgustosi ed immangiabili.
Quest'ultima descrizione è in parte dovuta ai limiti decisamente meno restrittivi che i fae hanno nel definire cosa costituisce un cibo valido, ed in piccolissima parte anche alla loro cucina che fa volentieri a meno del sale.
 
Il punto d'incontro tra i due mondi è sicuramente quello dei dolci e i prodotti caseari.

 

Parti del Canalis digestorium

Il Canalis digestorium è un tubo cavo, dritto, elastico ed estremamente resistente, che percorreverticalmente il corpo di una scide a partire dalla bocca fino all'altezza della vita.
Praticamente tutti i fae mangiano e bevono per proprio diletto e sostentamento, dunque la parte fondamentale del tubo magico è quella costituita da bocca, faringe, e pandissolvio o tubo magico (da cui viene il nome comune e più giocoso del canale per sineddoche).
La parte accessoria è costituita invece da una tratto del tubo extra, modificato, detta pseudoretto (corredata quasi sempre da un punto edonedico) che termina con l'ano. Questa parte è presente in alcune scide, in altre creata solo all'occorrenza, ed in altre sempre assente. La parte accessoria prolunga il linea retta il Canale digestorium oltre l'altezza della vita, concludendosi con una seconda apertura verso l'esterno, ma non ha funzione digestiva e non è necessaria alla sopravvivenza della scide.
Il suo unico scopo è quello di ottenere piacere fisico, consentendo una stimolazione piacevole di organi appositi dentro il corpo della scide da parte di un eventuale partner, emulando i comportamenti sessuali di alcuni animali complessi a scopo puramente ricreativo.
Una curiosità è che la parte accessoria del Canalis digestorium è creata principalmente dalle scide la cui riproduzione è normalmente dissimile da quella animale, ad esempio quelle che creano semi o spore, per intrattenere attività carnali con creature che invece hanno una copula classica (o quantomeno la imitano per l'occasione, se sono scide di un tipo simile). L'accoppiamento con questa modalità non porta praticamente mai alla riproduzione.

 

Parte fondamentale

Bocca

È attraverso la bocca che il cibo entra nel corpo, e qui inizia la digestione meccanica per mezzo dei denti e chimica grazie ai secreti delle ghiandole salivari, i quali contengono una serie importante di enzimi che rendono il cibo più ricettivo alla disgregazione biomagica. La masticazione e la prima digestione enzimatica non sono necessarie al fine della digestione, ma rendono il processo più rapido, tanto da essere praticamente immediato appena il cibo raggiunge il tubo digerente; inoltre, le scide tengono a questo passaggio per indulgere nel sapore del cibo e bevande che ingeriscono.

Faringe

La faringe è la seconda porzione del canale alimentare. Riceve il bolo proveniente dalla cavità orale e lo convoglia, con la deglutizione, nel segmento seguente alla faringe a cui essa è fusa, cioè il tubo magico.

Finisce all'altezza di circa due terzi della gola (nella parte inferiore), e ad occhio sarebbe indistinguibile dal resto del tubo, ma gli oggetti posti al suo interno non rischiano di essere dissolti immediatamente.

Pandissolvio (o tubo magico)

È un organo di efficienza incredibile, che svolge contemporaneamente tutte le funzioni che in un animale complesso richiedono un intero apparato dotato di organi specializzati; è costituito da un tubo cavo ed elastico, resistentissimo.
Il suo nome viene dai termini pan e dissolvere, "che dissolve tutto", derivato ovviamente dal fatto che qualunque sostanza organica vi entri viene immediatamente disgregata e digerita. I nutrienti e l'energia derivata sono disponibili all'organismo praticamente sin da subito.
Il pandissolvio è costituito da due strati, o tonache, concentrici. Visivamente e istologicamente non sembrano esserci differenze, ma viene comunque operata una distinzione per la funzione leggermente differente.
  • Tonaca interiore

La tonaca interiore è la parte deputata alla distruzione e assorbimento del cibo che entra nel pandissolvio. La considerevole attività biomagica che si svolge al suo interno fa sì che brilli leggermente quando in attività, brillìo che comunque non è visibile dall'esterno della scide.

  • Tonaca esteriore

Irrorata di sangue, mette in circolo l'energia e i nutrienti appena processati a contatto con la tonaca interiore.

Parte accessoria

Pseudoretto

Lo pseudoretto è un prolungamento accessorio del tubo magico che non ha abilità digestive. È usato per facilitare l'espulsione non emetica di oggetti indigesti (plastica o metalli pesanti ad esempio, che lasciano il corpo nell'esatto stato in cui ci erano entrati) o come punto di accesso all'edonide.

Termina con l'ano (o apertura anale), cioè lo sbocco secondario verso l'esterno dell'apparato digerente, opposto alla bocca.

Edonide o punto edonedico

Il punto edonedico è interno al tratto non digestivo del tubo magico di una scide. È caratterizzato da un'innervatura fitta e sensibile agli stimoli tattili, il che lo rende una zona spiccatamente erogena. Il punto edonedico si colloca a circa cinque centimetri dalla fine dello pseudoretto.

Acqua e vino

Mantenere un livello d'idratazione adeguato è necessario alle scide per il buon funzionamento del loro organismo, ed è fondamentale per la produzione di fluidi come la saliva e il sangue.

Si idratano bevendo sostanze liquide come acqua, latte, sangue, succo di frutta o alcolici, nonché attingendo direttamente ad una parte dell'acqua contenuta nel loro cibo.

Alcuni processi biologici delle scide sono influenzate dalla quantità di alcool che hanno in circolo, processo possibili anche grazie alla rapidità di assimilazione del Canalis digestorium.

Trivia

  • I processi di disgregazione biomagici sono così aggressivi che in genere non consentono lo sviluppo di una flora batterica che sia d'aiuto per la digestione, come avviene per i mammiferi, perché praticamente qualunque microrganismo non riuscirebbe a sopravvivere a contatto con quell'ambiente.
  • L'alcool in eccesso ed altre sostanze tossiche vengono eliminate dall'organismo tramite il vomito. A causa di un certo olio che viene creato nella gola delle scie per proteggerle dalle sostanze tossiche durante il rigetto, pare che il prodotto della loro emesi sia tinto di spiccate sfumature iridescenti.

🌵🎨 Tutti i disegni in questa pagina (e molto probabilmente anche in tutte le altre pagine, se non diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma. Potete vedere altri loro lavori e/o supportarle (e supportare così anche tutti i Cactus di Fuoco ;)) sulla loro pagina Patreon. Diventate patroni delle arti !🌵🎨

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