Il tidalem, conosciuto anche come leviatano fantasma, è una specie di spiriti elementali dell'acqua. Le sue forme giovanili, chiamate volgarmente dropblob e nagaruga, sono considerate piuttosto comuni.
Aspetto
Un tidalem adulto può misurare dai quindici ai sessanta metri di lunghezza, dimensioni assolutamente eccezionali persino per gli spiriti elementali (eccezion fatta per i puripyre), che sono dettate sia dall'età che dall'alimentazione dello spirito. Queste enormi creature hanno un corpo semi-trasparente, di un cangiante e variabile colore blu, il quale lascia vedere le "ossa" di colore argenteo. In realtà questa impalcatura, che mima la forma e la disposizione dello scheletro di un vertebrato, è fatta quasi interamente di mercurio (conosciuto anche come argento vivo) ed è tenuta insieme dalla pressione del resto del corpo, ha perciò funzione completamente diversa rispetto ad un vero scheletro.
La testa è relativamente piccola e spicca sul "cappuccio" composto da due ampie pliche, simile a quello che i cobra formano gonfiando il collo quando vogliono minacciare un nemico. Il cappuccio è però permanente, ed ha al suo interno l'unica parte realmente solida del corpo del tidalem, un deposito di calcio, carbonio e chitina che durante uno dei suoi stati giovanili costituiva un vero e proprio guscio, non dissimile per funzione e forma da quello di una tartaruga alligatore, che proteggeva il centro di energia dello spirito.
Possiedono un solo paio di arti, le braccia, che terminano in mani forti e artigliate, con una presa ferrea; tuttavia le braccia sono notevolmente piccole se paragonate alla taglia complessiva del tidalem, e non hanno alcun uso significativo nella locomozione.
Gli occhi, luminosi e grandi, sono perfettamente rotondi e possono essere di svariati colori, dal giallo al blu e persino, più raramente, rossi/arancio. Al contrario di come avviene con gli spiriti minori, il colore degli occhi di un tidalem non è in alcun modo correlato al tipo di centro di energia dello spirito.
Ciclo vitale
Un dropblob, la paralarva del tidalem |
I tidalem nascono da uova che vengono deposte nei pressi di corsi d'acqua dolce. Alla schiusa, le paralarve hanno l'aspetto di una densa goccia d'acqua lunga circa quindici centimetri e vengono chiamate dropblob.
Crescendo, i dropblob raccolgono il calcare, ed altri minerali, in un desposito sulla schiena, divenendo crescentemente più opachi.
Presto, quando raggiungono i quaranta centimetri di lunghezza, i dropblob iniziano a mutare: due zampe spuntano dalla parte anteriore del loro corpo, la parte posteriore si allunga in una coda, mentre il loro "guscio" diventa sempre più maestoso e pesante, proteggendoli dai predatori e aiutandoli anche a nascondersi dalle prede. Il loro guscio è infatti irregolare, con spuntoni e piccole fratture lungo la superficie, nonché una superficie ruvida, e favorisce la crescita di muschi e alghe.
In questa seconda fase della vita, questa creatura prende il nome di "nagaruga", un incrocio fra le parole "naga" (spiriti serpentini che vivono nell'acqua) e "tartaruga".
Una nagaruga, stadio giovanile del tidalem |
Le nagaruga hanno una lunga coda, proprio come le naghe, ma che invece di terminare in una punta, come quella dei serpenti, finisce in una pinna caudale non dissimile da quella di un grosso pesce. Le nagaruga passano la maggior parte del loro tempo immobili, semi-sepolte nel fango, e quando si rannicchiano è quasi impossibile scorgerle: sembrano in tutto e per tutto dei massi ricoperti di materia vegetale.
Dopo circa quarant'anni, le nagaruga hanno accumulato abbastanza energia da poter intraprendere il viaggio che le porterà alla loro forma finale: quello verso il mare. Usando la loro potente coda, scendono lungo i fiumi fino a raggiungerne le foci, da cui poi si immetteranno nei bacini di acqua salata.
Questa è la parte più perigliosa del loro viaggio, essendo i mari (e gli oceani) pieni di spiriti più grandi e più forti di loro, capaci di spezzarne il guscio come se fosse fatto di zucchero bagnato: le nagaruga dovranno utilizzare tutta la loro capacità di mimetizzarsi per sfuggire alla predazione ed al contempo riuscire a "rubare" abbastanza prede dai territori di spiriti più grandi di loro per crescere.
In questa fase, il loro corpo diventerà gradualmente troppo grande per essere nascosto dal guscio, che rimarrà come un residuo vestigiale sul collo della creatura, dove verrà ricoperto dalla sua "pelle" per diventare una componente interna, come un osso di seppia, e si trasformerà nella struttura del caratteristico cappuccio degli adulti.
Finalmente somiglianti a serpenti marini, in questa fase della vita le creature possono essere chiamate "tidalem".
I giovani tidalem sono agili e rapidi, snelli e slanciati, e riescono a sopravvivere grazie alla loro rapidità di movimento, nonché alla capacità di nascondersi nei buchi nel terreno che vengono scavati dalle scilloidi, con cui talvolta si legano in curiosi sodalizi.
I tidalem adulti sono invece creature immense e placide, che non si associano ad altri tidalem e stabiliscono un ampio territorio. Hanno zampe molto deboli, comparate al peso immenso del loro corpo, non sono perciò in grado di camminare nel vero senso della parola; per contro, in acqua sono estremamente agili, grazie al lungo corpo che termina in una possente coda, che permette loro di muoversi a proprio piacimento e di riuscire a manovrare rapidamente e senza sforzo. Non possono più nascondersi in nessuna cavità, essendo enormi, ma non ne hanno bisogno: la loro forza non ha rivali negli oceani, essendo i tidalem gli spiriti senzienti più grandi dell'ambiente acquatico.
Riproduzione
La riproduzione dei tidalem avviene generalmente in periodi di grande prosperità, che permette loro di nutrirsi a sufficienza. Quando sono pronti a riprodursi, i tidalem entrano in uno stato cosiddetto "di fiamma", come avviene anche ad altri spiriti, in cui la loro sovrabbondanza di energia diventa visibile grazie ad un'emanazione di aura luminosa, che sorge intorno alle loro teste e ai loro cappucci, simile a fuoco.
I tidalem in fiamma usciranno dai propri territori e persino dall'acqua, librandosi nell'aria e spostandosi come draghi orientali, fluttuando alla ricerca di altri tidalem in fiamma, con cui si uniranno a coppie.
Una volta che entrambi gli esemplari saranno stati fecondati, si sposteranno volando fino all'entroterra, dove deporranno le proprie uova in grappoli sepolti nei terreni sabbiosi o limacciosi, in prossimità dei corsi d'acqua. Un singolo esemplare può deporre da seicento a milleduecento uova, a seconda delle dimensioni del suo corpo e dalla quantità di cibo che ha ingerito prima di iniziare il suo viaggio riproduttivo.
In prossimità di fiumi è stato più volte documentato lo scontro tra puripyre e tidalem in fiamma. Specialmente se lo scontro avviene sulla terraferma, spesso i puripyre riescono ad avere la meglio. Non si tratta di un tentativo di predazione, ma di uno scontro per le risorse: laddove una zona è troppo riccamente popolata di dropblob, le paralarve dei tidalem, essa viene trasformata dalle loro aure, e dalla loro azione, in un territorio umido dove i piccoli dei puripyre, i fatini, sopravviveranno a fatica. Inoltre i dropblob tendono a crescere e diventare forti più rapidamente rispetto ai fatini, entrando con loro in competizione diretta e arrivando persino a predarli.
Una volta terminata la deposizione, i tidalem torneranno ai loro territori originali e vi rimarranno fino al ciclo di riproduzione successivo.
Quando un tidalem muore, le sue parti interne non sono più pressurizzate e di conseguenza il suo scheletro di mercurio si disfa e mescola con il resto dei tessuti, rendendoli velenosi e del tutto immangiabili. Le sue carni perdono di compattezza dopo pochissimi minuti, sciogliendosi in un fluido velenoso. La morte di un tidalem costituirebbe dunque un vero e proprio disastro ecologico, se non fosse che gli adulti feriti a morte, malati, o comunque in prossimità della loro fine, volontariamente si recano in prossimità di un territorio in cui sono state deposte delle uova, oppure sono già presenti innumerevoli dropblob, i quali si affretteranno a consumarli.
Il mercurio presente all'interno di un adulto morente diverrà quindi il mercurio che compone lo scheletro di un giovane dropblob, offrendogli dunque anche un'ulteriore protezione dai predatori: i dropblob che si sono nutriti di un tidalem adulto esibiscono una schiena argentea, che rivela la loro tossicità agli altri spiriti nel loro ambiente. Le paralarve che hanno un rudimentale scheletro di mercurio sono chiamate anche "gocce di morte" o "droblob schiena d'argento".
Habitat
I tidalem adulti vivono in grandi specchi d'acqua salata, siano essi mari, oceani o persino laghi di grandi dimensioni. Sono cosmpoliti ed è possibile trovarli persino in zone freddissime, come i circoli polari artici.
Dieta
I tidalem sono onnivori, ma la base della loro dieta sono gli spiriti di dimensioni medie. Usano strategie di caccia molto diverse, in diverse fasi della loro vita, ma hanno sempre un tasso di successo abbastanza alto.
I tidalem percepiscono le vibrazioni sonore a grande distanza e posseggono un olfatto acuto, inoltre possono percepire dei debolissimi campi elettrici e bio-elettrici generati dall'attività delle loro potenziali prede.
Alcuni tidalem, specie quelli molto grandi, sono estremamente sedentari e preferiscono una dieta spiccatamente planctofaga, ovvero costuita da piccoli organismi acquatici che vivono in grandi gruppi. Durante il periodo riproduttivo dei piccoli spiri-pesce, possono inoltre ingerire le nuvole di uova che vengono liberate nell'acqua.
I tidalem più planctofagi sviluppano particolari strutture nel loro corpo, chiamati "tamponi", che servono a separare l'acqua dalle prede. Questi tamponi sono estremamente simili ai rastrelli branchiali modificati dello squalo balena, o della manta, e ne hanno la medesima funzione.
Sono documentati casi di tidalem che mangiano gli spiriti di esseri umani, sebbene rari, per via della lontananza dei loro habitat naturali, e dell'infrequenza con cui gli umani si recano, con i loro viaggi spirituali, in zone d'acqua salata.
Curiosità
- Il morso di un tidalem adulto è incredibilmente potente, calcolato in circa 60 000 newton (6 100 kgf). Una potenza simile è stata stimata anche nel morso del tirannosauro rex.
- I denti dei tidalem sono fatti di mercurio solido, pertanto il loro morso è velenoso.
- I tidalem hanno una lentissima crescita psichica, diventando "senzienti" (nel modo in cui più comunemente si usa la parola, ovvero capaci di riconoscere sé stessi come nettamente distinti dagli altri, nonché di comunicare con una complessità ed un'intelligenza simile a quella umana) solo dopo una cinquantina di anni. Tuttavia, le loro menti hanno una notevole elasticità e non smettono mai di evolversi: tidalem di oltre cento anni di età sono considerati creature estremamente sagge.
🌵🎨 Tutti i disegni di questa pagina (e probabilmente anche delle altre, se non è diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma! 🌵🎨
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