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lunedì 13 gennaio 2025

Tidalem


Il tidalem, conosciuto anche come leviatano fantasma, è una specie di spiriti elementali dell'acqua. Le sue forme giovanili, chiamate volgarmente dropblob e nagaruga, sono considerate piuttosto comuni.

Aspetto

Un tidalem adulto può misurare dai quindici ai sessanta metri di lunghezza, dimensioni assolutamente eccezionali persino per gli spiriti elementali (eccezion fatta per i puripyre), che sono dettate sia dall'età che dall'alimentazione dello spirito. Queste enormi creature hanno un corpo semi-trasparente, di un cangiante e variabile colore blu, il quale lascia vedere le "ossa" di colore argenteo. In realtà questa impalcatura, che mima la forma e la disposizione dello scheletro di un vertebrato, è fatta quasi interamente di mercurio (conosciuto anche come argento vivo) ed è tenuta insieme dalla pressione del resto del corpo, ha perciò funzione completamente diversa rispetto ad un vero scheletro.

La testa è relativamente piccola e spicca sul "cappuccio" composto da due ampie pliche, simile a quello che i cobra formano gonfiando il collo quando vogliono minacciare un nemico. Il cappuccio è però permanente, ed ha al suo interno l'unica parte realmente solida del corpo del tidalem, un deposito di calcio, carbonio e chitina che durante uno dei suoi stati giovanili costituiva un vero e proprio guscio, non dissimile per funzione e forma da quello di una tartaruga alligatore, che proteggeva il centro di energia dello spirito.

Possiedono un solo paio di arti, le braccia, che terminano in mani forti e artigliate, con una presa ferrea; tuttavia le braccia sono notevolmente piccole se paragonate alla taglia complessiva del tidalem, e non hanno alcun uso significativo nella locomozione.

Gli occhi, luminosi e grandi, sono perfettamente rotondi e possono essere di svariati colori, dal giallo al blu e persino, più raramente, rossi/arancio. Al contrario di come avviene con gli spiriti minori, il colore degli occhi di un tidalem non è in alcun modo correlato al tipo di centro di energia dello spirito.

Ciclo vitale

Un dropblob, la paralarva del tidalem

I tidalem nascono da uova che vengono deposte nei pressi di corsi d'acqua dolce. Alla schiusa, le paralarve hanno l'aspetto di una densa goccia d'acqua lunga circa quindici centimetri e vengono chiamate dropblob.

Crescendo, i dropblob raccolgono il calcare, ed altri minerali, in un desposito sulla schiena, divenendo crescentemente più opachi.

Presto, quando raggiungono i quaranta centimetri di lunghezza, i dropblob iniziano a mutare: due zampe spuntano dalla parte anteriore del loro corpo, la parte posteriore si allunga in una coda, mentre il loro "guscio" diventa sempre più maestoso e pesante, proteggendoli dai predatori e aiutandoli anche a nascondersi dalle prede. Il loro guscio è infatti irregolare, con spuntoni e piccole fratture lungo la superficie, nonché una superficie ruvida, e favorisce la crescita di muschi e alghe.

In questa seconda fase della vita, questa creatura prende il nome di "nagaruga", un incrocio fra le parole "naga" (spiriti serpentini che vivono nell'acqua) e "tartaruga".

Una nagaruga, stadio giovanile del tidalem

Le nagaruga hanno una lunga coda, proprio come le naghe, ma che invece di terminare in una punta, come quella dei serpenti, finisce in una pinna caudale non dissimile da quella di un grosso pesce.  Le nagaruga passano la maggior parte del loro tempo immobili, semi-sepolte nel fango, e quando si rannicchiano è quasi impossibile scorgerle: sembrano in tutto e per tutto dei massi ricoperti di materia vegetale.

Dopo circa quarant'anni, le nagaruga hanno accumulato abbastanza energia da poter intraprendere il viaggio che le porterà alla loro forma finale: quello verso il mare. Usando la loro potente coda, scendono lungo i fiumi fino a raggiungerne le foci, da cui poi si immetteranno nei bacini di acqua salata.

Questa è la parte più perigliosa del loro viaggio, essendo i mari (e gli oceani) pieni di spiriti più grandi e più forti di loro, capaci di spezzarne il guscio come se fosse fatto di zucchero bagnato: le nagaruga dovranno utilizzare tutta la loro capacità di mimetizzarsi per sfuggire alla predazione ed al contempo riuscire a "rubare" abbastanza prede dai territori di spiriti più grandi di loro per crescere.

In questa fase, il loro corpo diventerà gradualmente troppo grande per essere nascosto dal guscio, che rimarrà come un residuo vestigiale sul collo della creatura, dove verrà ricoperto dalla sua "pelle" per diventare una componente interna, come un osso di seppia, e si trasformerà nella struttura del caratteristico cappuccio degli adulti.

Finalmente somiglianti a serpenti marini, in questa fase della vita le creature possono essere chiamate "tidalem".

I giovani tidalem sono agili e rapidi, snelli e slanciati, e riescono a sopravvivere grazie alla loro rapidità di movimento, nonché alla capacità di nascondersi nei buchi nel terreno che vengono scavati dalle scilloidi, con cui talvolta si legano in curiosi sodalizi.

I tidalem adulti sono invece creature immense e placide, che non si associano ad altri tidalem e stabiliscono un ampio territorio. Hanno zampe molto deboli, comparate al peso immenso del loro corpo, non sono perciò in grado di camminare nel vero senso della parola; per contro, in acqua sono estremamente agili, grazie al lungo corpo che termina in una possente coda, che permette loro di muoversi a proprio piacimento e di riuscire a manovrare rapidamente e senza sforzo. Non possono più nascondersi in nessuna cavità, essendo enormi, ma non ne hanno bisogno: la loro forza non ha rivali negli oceani, essendo i tidalem gli spiriti senzienti più grandi dell'ambiente acquatico.

Riproduzione

La riproduzione dei tidalem avviene generalmente in periodi di grande prosperità, che permette loro di nutrirsi a sufficienza. Quando sono pronti a riprodursi, i tidalem entrano in uno stato cosiddetto "di fiamma", come avviene anche ad altri spiriti, in cui la loro sovrabbondanza di energia diventa visibile grazie ad un'emanazione di aura luminosa, che sorge intorno alle loro teste e ai loro cappucci, simile a fuoco.

I tidalem in fiamma usciranno dai propri territori e persino dall'acqua, librandosi nell'aria e spostandosi come draghi orientali, fluttuando alla ricerca di altri tidalem in fiamma, con cui si uniranno a coppie.

Una volta che entrambi gli esemplari saranno stati fecondati, si sposteranno volando fino all'entroterra, dove deporranno le proprie uova in grappoli sepolti nei terreni sabbiosi o limacciosi, in prossimità dei corsi d'acqua. Un singolo esemplare può deporre da seicento a milleduecento uova, a seconda delle dimensioni del suo corpo e dalla quantità di cibo che ha ingerito prima di iniziare il suo viaggio riproduttivo.

In prossimità di fiumi è stato più volte documentato lo scontro tra puripyre e tidalem in fiamma. Specialmente se lo scontro avviene sulla terraferma, spesso i puripyre riescono ad avere la meglio. Non si tratta di un tentativo di predazione, ma di uno scontro per le risorse: laddove una zona è troppo riccamente popolata di dropblob, le paralarve dei tidalem, essa viene trasformata dalle loro aure, e dalla loro azione, in un territorio umido dove i piccoli dei puripyre, i fatini, sopravviveranno a fatica. Inoltre i dropblob tendono a crescere e diventare forti più rapidamente rispetto ai fatini, entrando con loro in competizione diretta e arrivando persino a predarli.

Una volta terminata la deposizione, i tidalem torneranno ai loro territori originali e vi rimarranno fino al ciclo di riproduzione successivo.

Quando un tidalem muore, le sue parti interne non sono più pressurizzate e di conseguenza il suo scheletro di mercurio si disfa e mescola con il resto dei tessuti, rendendoli velenosi e del tutto immangiabili. Le sue carni perdono di compattezza dopo pochissimi minuti, sciogliendosi in un fluido velenoso. La morte di un tidalem costituirebbe dunque un vero e proprio disastro ecologico, se non fosse che gli adulti feriti a morte, malati, o comunque in prossimità della loro fine, volontariamente si recano in prossimità di un territorio in cui sono state deposte delle uova, oppure sono già presenti innumerevoli dropblob, i quali si affretteranno a consumarli.

Il mercurio presente all'interno di un adulto morente diverrà quindi il mercurio che compone lo scheletro di un giovane dropblob, offrendogli dunque anche un'ulteriore protezione dai predatori: i dropblob che si sono nutriti di un tidalem adulto esibiscono una schiena argentea, che rivela la loro tossicità agli altri spiriti nel loro ambiente. Le paralarve che hanno un rudimentale scheletro di mercurio sono chiamate anche "gocce di morte" o "droblob schiena d'argento".

Habitat

I tidalem adulti vivono in grandi specchi d'acqua salata, siano essi mari, oceani o persino laghi di grandi dimensioni. Sono cosmpoliti ed è possibile trovarli persino in zone freddissime, come i circoli polari artici.

Dieta

I tidalem sono onnivori, ma la base della loro dieta sono gli spiriti di dimensioni medie. Usano strategie di caccia molto diverse, in diverse fasi della loro vita, ma hanno sempre un tasso di successo abbastanza alto.

I tidalem percepiscono le vibrazioni sonore a grande distanza e posseggono un olfatto acuto, inoltre possono percepire dei debolissimi campi elettrici e bio-elettrici generati dall'attività delle loro potenziali prede.

Alcuni tidalem, specie quelli molto grandi, sono estremamente sedentari e preferiscono una dieta spiccatamente planctofaga, ovvero costuita da piccoli organismi acquatici che vivono in grandi gruppi. Durante il periodo riproduttivo dei piccoli spiri-pesce, possono inoltre ingerire le nuvole di uova che vengono liberate nell'acqua.

I tidalem più planctofagi sviluppano particolari strutture nel loro corpo, chiamati "tamponi", che servono a separare l'acqua dalle prede. Questi tamponi sono estremamente simili ai rastrelli branchiali modificati dello squalo balena, o della manta, e ne hanno la medesima funzione.

Sono documentati casi di tidalem che mangiano gli spiriti di esseri umani, sebbene rari, per via della lontananza dei loro habitat naturali, e dell'infrequenza con cui gli umani si recano, con i loro viaggi spirituali, in zone d'acqua salata.

Curiosità

  • Il morso di un tidalem adulto è incredibilmente potente, calcolato in circa 60 000 newton (6 100 kgf). Una potenza simile è stata stimata anche nel morso del tirannosauro rex.
  • I denti dei tidalem sono fatti di mercurio solido, pertanto il loro morso è velenoso.
  • I tidalem hanno una lentissima crescita psichica, diventando "senzienti" (nel modo in cui più comunemente si usa la parola, ovvero capaci di riconoscere sé stessi come nettamente distinti dagli altri, nonché di comunicare con una complessità ed un'intelligenza simile a quella umana) solo dopo una cinquantina di anni. Tuttavia, le loro menti hanno una notevole elasticità e non smettono mai di evolversi: tidalem di oltre cento anni di età sono considerati creature estremamente sagge.

 

🌵🎨 Tutti i disegni di questa pagina (e probabilmente anche delle altre, se non è diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma! 🌵🎨

mercoledì 8 gennaio 2025

Puripyre


Il puripyre, conosciuto anche come incendio selvaggio, è una specie di spiriti elementali del fuoco. Le sue forme giovanili, fatini e sinaire, sono molto comuni.

Aspetto

I puripyre adulti sono creature di dimensioni enormi, composti da svariati tronchi e rami intrecciati fra loro nella vaga forma di un animale quadrupede, dotato di una lunga coda e di un lungo collo. La loro schiena, irta di una distesa di rami spogli, è sormontata da quelle che sembrano alte fiamme ardenti, che si estendono anche lungo tutta la coda. Si potrebbe facilmente descriverli come un incendio boschivo semovente.

I loro occhi sono estremamente simili a due tizzoni ardenti, incastonati in un teschio di plasma e carbone.

In realtà il loro corpo non è composto dai rami e dai tronchi intrecciati, ma dal plasma e dal fuoco che li circonda, divora e tiene insieme. Il loro centro di energia si trova all'interno del petto, ed è talvolta possibile scorgerlo fra le fessure che esistono fra i tronchi intrecciati.

Le loro dimensioni sono molto variabili, ma sempre enormi ed impressionanti da osservare: possono essere lunghi (coda compresa) dai trenta ai duecento metri.

Il centro di energia di un puripyre adulto ha una temperatura tra i 1.800 °C e i 2.000 °C, e dalla loro bocca possono emettere zaffate di fumo con una temperatura di 200-300 °C, che utilizzano generalmente come arma offensiva.

Ciclo vitale

Nonostante la loro forza sconfinata e il loro aspetto maestoso, i puripyre iniziano la loro vita come paralarve minuscole e così comuni che sono in pochi a sapere che, crescendo, si trasformeranno in tali creature: i fatini.


I fatini somigliano molto a dei tipici will-o'-wisp, fiammelle animate, ma di colore rosso-arancio e con quattro piedini che spuntano dalla base e permettono loro di muoversi galoppando attraverso i prati. Hanno grandi occhi blu-verdi, l'unico dettaglio che distingue fronte e retro della creatura, essendo le loro quattro "zampine" indifferenziate le une dalle altre, permettendogli di trottare e galoppare con la stessa desterità indipendentemente avanti e indietro.

Il loro successivo stadio del ciclo vitale è il sinaire: in questa fase le paralarve iniziano a raggruppare rami, intrecciandoli fra loro grazie al loro potere spirituale, per crearsi un corpo fisico che somiglia vagamente, per forma e dimensioni, a quello di un pony. I sinaire sono ancora molto goffi e può capitare che lascino indietro dei pezzi del proprio nuovo corpo fisico, o che li piazzino male dando l'impressione che abbiamo più di quattro arti, o che la loro forma sia molto disordinata. Spesso lasciano il proprio centro di energia completamente scoperto e visibile.

Infine, dopo un periodo di tempo piuttosto lungo che va dai trenta ai duecenti anni, i sinaire riescono finalmente a raggiungere l'età adulta, divenendo puripyre. Solo lo 0,02% dei fatini riesce a sopravvivere così a lungo da raggiungere la forma adulta, e per un motivo ben preciso: i puripyre sono creature potentissime, enormi ed affamate, capaci di consumare intere foreste spirituali.

Riproduzione

I puripyre hanno una riproduzione agamica, che porta alla creazione di semi che vengono piantati nel terreno e necessitano di alte temperature per germogliare.

Molto spesso, dopo un intenso incendio boschivo, la zona si popola di centinaia di fatini, germogliati dai semi che sono stati riscaldati.

I puripyre adulti non si prendono cura direttamente della prole, ma la loro presenza ne rende la sopravvivenza più facile, grazie alla "pre-digestione" del materiale combustibile: i fatini si nutriranno del fumo eccedente, essendo essi troppo poco caldi per bruciare il legno di alberi antichi, i quali sono assai più nutrienti ed adatti per la crescita di paralarve di fuoco.

In assenza di adulti, i fatini neonati tenderanno a nutrirsi delle sostanze create dalla combustione di paglia e legnetti, crescendo molto lentamente, e aumentando il proprio potere in modo da poter digerire legno di qualità crescentemente maggiore.

Habitat

I puripyre sono spiriti nomadi, che, grazie alla particolare strategia evolutiva di portare sempre con sé il proprio cibo, possono percorrere distanze sconfinate. Sono rari, ma presenti in ogni zona del mondo, eccetto che nei pressi dei circoli polari, troppo freddi e privi di alberi per poterli sostenere.

Dieta

I puripyre si nutrono dell'energia sprigionata dalla combustione ed è per questo che costruiscono i propri corpi con alberi antichi e li fanno ardere lentamente, assorbendone i nutrienti in lunghi periodi di tempo. Per via della loro preferenza verso oggetti che bruciano lentamente, sono fondamentali nel riciclo dei boschi esauriti, ovvero i resti spirituali di quelle che un tempo erano distese di alberi, i quali sono stati tagliati e/o eradicati nel mondo materiale, ma la cui presenza spirituale è rimasta sigillata dal cemento, impossibilitata a disperdersi nella sua maniera naturali: la materia degli alberi spirituali nei boschi esauriti tende infatti a bruciare attraverso una combustione lenta.

La combustione lenta (o latente) è una forma di combustione che avviene nel corso di un periodo di tempo prolungato, sostenuta dal calore sviluppato quando l'ossigeno attacca direttamente la superficie di un combustibile in fase condensata.

Curiosità

  • La combustione lenta all'interno dei puripyre è quello che li nutre per lunghi periodi, ma un fenomeno molto simile avviene anche in natura, correlato agli incendi selvaggi, ed è molto più devastante: la combustione senza fiamma del suolo forestale non ha l'impatto visivo della combustione con fiamma; tuttavia, la combustione della biomassa può persistere per giorni o settimane dopo che l'incendio è cessato, provocando il consumo di grandi quantità di combustibili e diventando una fonte globale di emissioni nell'atmosfera, sterilizzando inoltre il terreno per via della distruzione di tuberi, radici e semi.
  • In alcune culture, i puripyre sono chiamati anche "madri delle fiamme".
  • I puripyre più grandi vengono cacciati per ottenere carbone di altissima qualità, quello che si trova nei loro petti, intorno ai loro core.
  • Nonostante il loro aspetto, che mima quello di una vigorosa fiamma viva, in realtà i fatini hanno una gradevole temperatura calda e possono essere tranquillamente toccati da mani umane.
  • Si dice che avvistare un puripyre nella sua fase migratoria, ovvero quando cammina senza avere intorno boschi, porti fortuna. È effettivamente molto raro vederne uno!

 

 

🌵🎨 Tutti i disegni di questa pagina (e probabilmente anche delle altre, se non è diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma! 🌵🎨

martedì 24 dicembre 2024

Aboletto

Gli aboletti (Lacrimae somniorum) sono spiriti appartenenti al gruppo dei Lemures. Nello stadio paralarvale sono conosciuti, insieme ad altre due specie della stessa famiglia (Lacrimae sanguinis e sidereum), come lacrime dei desideri.

Aspetto

Da adulti, gli aboletti hanno l'aspetto di grandi masse sferiche larghe dai due ai sei metri, generalmente schiacciate ai poli, di colore verde, giallo o blu, traslucidi abbastanza da lasciar intravedere il centro d'energia luminoso, che si trova proprio al centro del corpo. Non hanno occhi ne orecchie, si orientano nel mondo solo attraverso il gusto, la percezione del dolore e quella delle vibrazioni.

La superficie degli aboletti adulti è soffice e piacevole al tatto, la sensazione di toccarli è stata talvolta descritta come simile a quella di una borsa dell'acqua calda fatta di agar agar.

Durante la loro fase paralarvale tendono ad essere più luminosi, con una superficie dall'aspetto cristallino, e a raccogliersi in piccole colonie che, quando si manifestano nel mondo materiale, sono particolarmente gradite agli esseri umani.

Quando un aboletto adulto viene ferito, si protegge formando istantaneamente sulla sua superficie una serie di lunghe spine, che gli danno l'aspetto di un riccio di mare.

Comportamento

Gli aboletti sono spiriti estremamente passivi, che si limitano a rimanere nello stesso punto anche per anni, inglobando attraverso la pelle la polvere e i materiali morti che li toccano, nutrendosi molto lentamente. Sono del tutto innocui, eccetto per le lunghe spine che si formano sulla loro superficie quando vengono feriti, e per via della loro consistenza estremamente elastica e robusta sono difficili da tagliare o perforare, perciò la possibilità di essere punti per sbaglio dalle loro spine è bassissima.

Raramente si manifestano nel mondo materiale, e quando lo fanno si tratta generalmente di errori oppure è colpa di altre creature che li hanno trasportati. Quando ciò accade, non hanno alcun problema a sopravvivere nel mondo materiale, nutrendosi principalmente di polvere, foglie secche, insetti morti e altre cose che si depositano e rimangono per molto tempo su di loro.

Habitat

Gli aboletti sono un indicatore di zone sane e ricche di vita, prosperando principalmente all'interno di complessi ecosistemi spirituali. Generalmente si possono trovare aboletti ben sviluppati ovunque vi siano foreste viventi con alberi di grandi dimensioni. 

Dieta

Nel loro ambiente naturale, gli aboletti si nutrono principalmente di ectoplasma non-codificato e vari resti di pasti di altri spiriti. Sono eccellenti detritivori e contribuiscono a mantenere gli ecosistemi sani.

Conservazione

Si tratta purtroppo di una specie vulnerabile, cacciata dagli esseri umani come uno dei fantasmi più facili da trattenere in cattività. Purtroppo, anche se la loro immobilità li rende facili da tenere in piccoli terrari, queste creature si adattano male alla cattività, necessitando di un buon ricambio d'aria, e di condizioni variabili in fatto di umidità e temperatura: potrebbero sopravvivere facilmente in una foresta temperata, ma muoiono dopo poche settimane se vengono tenuti in ambienti chiusi.

Inoltre, il loro areale di diffusione naturale si sta progressivamente restringendo, per colpa della distruzione delle foreste, sia ectoplasmiche che naturali, e del disboscamento.

Esiste un'antica, e barbarica, pratica che consiste nel catturare i piccoli di questa specie e rinchiuderli in barattoli di vetro trasparente, esprimendo un desiderio e aspettando che le paralarve si rimpiccioliscano fino a morire di fame e scomparire, e la scomparsa della "lacrima dei desideri" in teoria dovrebbe significare che il desiderio si realizzerà. Questa insensata usanza, senza alcun fondamento magico o scientifico, ha ulteriormente ridotto il numero di esemplari di aboletto in natura.

Curiosità

  • L'aboletto più grande mai misurato aveva un diametro di sei metri e quarantadue centimetri.
  • Per un lungo periodo di tempo, gli aboletti non sono stati considerati esseri viventi, ma una sorta di misterioso fenomeno naturale.
  • Sembra amare le vibrazioni prodotte dai motivetti fischiettati, una delle poche cose che possono spingere un aboletto a muoversi, e in questo caso a provare a rotolare verso la fonte del suono.

 

🌵🎨 Tutti i disegni di questa pagina (e probabilmente anche delle altre, se non è diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma! 🌵🎨

giovedì 1 febbraio 2024

Fantasma nodale

(Did you get lost, wanderer? If you're looking for this page in English, you will find it HERE!)

Il fantasma nodale, conosciuto anche come fantasma caernico, è un'entità originatasi dalla fusione dello spirito di una creatura senziente con l'energia di un nodo magico. Da non confondere con spiriti, spettri o fantasmi artificiali.

Caratteristiche generali

I fantasmi nodali sono manifestazioni energetiche peculiari, legate ad una precisa zona. L'energia di un nodo (o cairn) viene incanalata non dai costruttori di templi, che solitamente imbrigliano la magia attraverso strutture fisiche, ma dallo spirito (o anima) di una creatura senziente, che dona così le proprie caratteristiche peculiari a quell'energia.

Ad esempio, una creatura senziente che abbia un particolare legame con i vegetali, morendo nel punto esatto dell'imboccatura di un nodo può conferire al fantasma nodale che ne scaturirà la capacità di incoraggiare esponenzialmente la crescita della flora, influenzandone persino la composizione a livello genetico.

I fantasmi nodali più antichi hanno caratteristiche complesse e possono manifestarsi sia come visioni che in modo semi-fisico, attraverso la solidificazione dell'energia magica, ovvero l'ectoplasma (dal greco antico ἐκτός ektòs, cioè "fuori", e πλάσμα plasma; lett. "ciò che ha forma"). Spesso, dopo i cent'anni dalla morte dell'organismo originale, il fantasma nodale che ne è generato non conserva più caratteristiche di specie, risultando come non riconducibile ad alcun animale corporeo; ad esempio, il fantasma nodale di un essere umano, non avrà più forma umana, né sarà in grado di comunicare come uno di essi.

Prima dei cent'anni, un fantasma nodale può ancora manifestarsi nella sua forma originaria (sebbene solo sotto forma di visione, senza un corpo fisico o ectoplasmico), ma è ancora troppo debole per costituire un vero pericolo: tutti i fantasmi di forma umana sono completamente innocui per chi ne sperimenta la visione.

Il territorio in cui un fantasma nodale può manifestarsi e su cui ha influenza magica diretta, viene chiamato "regno nodale", o più spesso semplicemente regno. Un regno può avere un'estensione variabile, da pochi metri a tre chilometri quadrati.

Noccioli

Ogni fantasma nodale possiede un nocciolo (core) che ne definisce la maggior parte delle caratteristiche magiche e, per estensione, le capacità.

I noccioli più documentati e ampiamente studiati sono:

  • Freddo: nocciolo che agisce sulle temperature, tendendo a portarle sotto lo zero. È collegato alla neve, al ghiaccio, al concetto dell'immobilità e al colore azzurro chiaro. I fantasmi nodali con noccioli freddi, spesso ospitano nel loro regno solo spiriti dormienti.
  • Caldo: nocciolo che agisce sulle temperature, tendendo a portarle sopra i trenta gradi. È collegato al magma, alle sorgenti termali, alla pirocinesi, al concetto della combustione della carne e al colore rosso. I fantasmi nodali con noccioli caldi, spesso ospitano nel loro regno una gran quantità di spiriti legati al calore, nutrendoli con la propria energia.
  • Elettrico: nocciolo che agisce sull'elettromagnetismo, producendo campi elettrici e magnetici. È collegato ai temporali, alla tecnologia, al concetto del dinamismo e al colore giallo. I fantasmi nodali con noccioli elettrici tendono a non ospitare alcuno spirito nel loro regno.
  • Acquatico: nocciolo che agisce sui fluidi, in particolar modo sull'acqua. È collegato alle profondità marine, alle paludi, al concetto del rinnovamento continuo e della metamorfosi, e al colore blu scuro. I fantasmi nodali con noccioli acquatici tendono ad ospitare una gran quantità di spiriti del mutamento all'interno del loro regno.
  • Cronocinetico: nocciolo rarissimo che dona momentaneamente il dono della cronocinesi (dal greco χρόνος "tempo" e κίνησις "movimento") a qualunque essere senziente che entri all'interno del regno del fantasma nodale che lo possiede. La cronocinesi è la capacità psicocinetica che consente a chi la pratica ("cronocineta") di manipolare il tempo, distorcendolo e controllandolo sotto svariati aspetti come per esempio comunicare telepaticamente con persone nel passato e nel futuro. Non consente, in ogni caso, un vero viaggio nel tempo. È collegato agli orologi, ai calendari, al concetto del tempo perduto e al colore viola. I fantasmi nodali con noccioli cronocinetici hanno regni misteriosi, al cui interno vivono spiriti provenienti da diverse età temporali, tutti con capacità cronocinetiche.
  • Vitale: nocciolo che agisce sui processi di crescita degli esseri viventi, in particolare quelli di piante e funghi. È collegato alle foreste, ai "cerchi delle streghe", alla botanocinesi, al concetto della crescita e al colore verde. I fantasmi nodali con noccioli vitali non ospitano altri spiriti nei loro territori, ma incoraggiano attivamente la presenza di esseri viventi, tranne quelli senzienti.
  • Roccioso: nocciolo che agisce sulla composizione dei minerali, non può interagire con gli esseri viventi. È collegato alle antiche sale, alle cave, ai gioielli, alle tombe, al concetto dell'eterno riposo e al colore grigio. I fantasmi con noccioli rocciosi ospitano all'interno dei loro regni solo creature legate all'elemento magico della terra.

Scopo

Oltre ad essere definiti dal loro nocciolo, i fantasmi nodali sono legati in maniera apparentemente indissolubile al loro scopo. Secondo alcuni, lo scopo non è altro che il motivo dell'attaccamento dell'anima alla sua vita passata, ovvero il perché essa abbia deciso (più o meno inconsciamente) di legarsi ad un nodo magico e continuare ad esistere come fantasma nodale.

Per anni si è creduto dunque che lo scopo di un fantasma nodale sia una sorta di desiderio dell'anima umana, così potente da trascendere il momento della morte e permettere all'anima di ritornare e continuare a vivere finché questo scopo stesso non sia stato raggiunto; ad esempio, se lo scopo in questione è la vendetta verso il proprio assassino, il fantasma cesserà di esistere qualora riuscisse a togliere la vita al proprio carnefice.

Analizzando più nel dettaglio gli scopi, però, si potrà notare che nella maggior parte dei casi essi non siano sentimenti puramente "umani", come il desiderio di vendetta verso una persona specifica, la voglia di rivedere la propria famiglia, oppure quella di realizzarsi nel campo dal lavoro, ma che si tratta invece di motivazioni legate in maniera più profonda all'esistenza della persona che ha sacrificato la propria vita per diventare un fantasma nodale. Si tratterebbe dunque, in via teorica, non dell'attaccamento alla propria vita passata, quanto al desiderio di diventare i veri sé stessi in una vita futura, realizzando le proprie attitudini personali.

Una persona che ha vissuto in uno stato di solitudine e trascuratezza, ad esempio, potrebbe acquisire dopo la trasformazione lo scopo di vivere in compagnia, attirando nel proprio regno persone e animali, invece di inseguire una sorta di "vendetta" contro quelli che lo hanno abbandonato (come una visione ormai datata delle motivazioni dei fantasmi suggerirebbe).

Inoltre, uno studio più approfondito dei fantasmi nodali ha sottolineato come raggiungere lo scopo non li faccia scomparire affatto, ma anzi dia loro un maggiore potere e, in certi casi, allarghi la loro area di influenza. Lo scopo di un fantasma nodale, dunque, è lo stato in cui essi vogliono vivere perpetuamente, e i fantasmi nodali più potenti e antichi sono proprio quelli che sono riusciti a raggiungere il proprio scopo e a continuare a vivere in esso.

"Uccidere" un fantasma nodale

I fantasmi nodali sono entità estremamente resistenti, difficili da estirpare completamente; molto più facile è ridimensionarli, prendendo una parte della loro energia, e provare a controllarli attraverso i sigilli magici.

Per distruggere un fantasma nodale, facendo in modo che non ritorni più nel nodo magico, è necessaria una purificazione estesa dell'intero regno del fantasma, operazione che, ovviamente, verrebbe da esso attivamente ostacolata.

Curiosità

  • Il regno nodale più esteso mai documentato misurava approssimativamente 890 ettari, equivalenti a 8.900.000 metri quadrati. Nessun altro fantasma, nella storia, si è mai anche solo avvicinato ad una simile estensione, ed è estremamente improbabile che succeda ancora.
  • Un essere vivente posseduto da un fantasma nodale è noto come spettro.

 

🌵🎨 Tutti i disegni di questa pagina (e probabilmente anche delle altre, se non è diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma. Potete vedere di più del loro lavoro e supportarle sulla loro pagina di Patreon. Diventate mecenati delle arti! 🌵🎨

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