domenica 17 maggio 2015

Una zecca per nemico (o forse tre?)


L'altroieri siamo andati di nuovo ad asparagi con Mastro Nino. E fin qui, tutto bene: prendiamo il triplo (o il quadruplo) degli asparagi rispetto all'altra volta. Ma succede anche un fattaccio...
Me ne accorgo ieri sotto la doccia: tre minuscole zecche attaccate alla mia gamba sinistra. So esattamente dove le ho prese: ho fatto le svolte ai pantaloni troppo alte mentre correvo fra i cespugli di pungitopo, al punto tale che a volte mi graffiavano le caviglie! Ah, incauta me! Le zecche stanno lì, nel sottobosco, fra i cespugli bassi, e si attaccano ai mammiferi che passano. E chi passava di lì, con le caviglie scoperte, pronte pronte per essere risalite da brutti acari succhiasangue? Io. Ovviamente.
Comunque, senza andare nel panico, prima le bagno con del dentifricio, anche per ammorbidire la pelle intorno, poi le afferrò con la pinzetta proprio rase alla mia pelle, dalla testa, e trac! Le levo via. Fin qui tutto ok.
Poi, però, mi chiedo quali siano i rischi e cerco su internet... oddio, i rischi non sono altissimissimi, ma ci sono. All'inizio tutto ok, dice di andare dal medico solo se la zona si arrossa e si mostrano segni di un'infezione. Poi parlo così, casualmente, delle zecche a mio padre e lui mi dice che ne è terrorizzato, che suo zio è andato in ospedale per un morso, eccetera eccetera... vado in paranoia. Non riesco a finire il panino tanta è l'ansia di aver preso un morbo, non tanto per il morbo in sé quanto per la terapia antibiotica che mi rovinerebbe la flora intestinale (la mia paura delle paure, perchè ho passato il peggior periodo della mia vita con la flora intestinale che non funzionava, ad avere allucinazioni la notte e non riuscire a mangiare niente).
Per fortuna riesco a dormire tranquillamente quasi tutta la notte, così poi sono riposata.
L'indomani (cioè oggi) andiamo ad una mostra canina a varapodio (oh, yes, e mio padre sembra anche molto ben disposto a prendere un rottweiler al canile, ma per sicurezza parliamo del temperamento di ogni razza di cane presente con i proprietari). Torniamo a casa, pasta col sugo, riesco a mangiare abbastanza tranquillamente tutto, ma... ma ho ancora un po' di paura.
Un toccolino minuscolo di paura.
Ogni secondo mi dico che dovrei dirlo a mio padre, ma poi ci ripenso perchè so che lui farebbe così tante storie da mettermi su un'ansia terribile e se divento ansiosa è lo stomaco a rimetterci.
Voglio solo andare tranquilla... più il tempo passa, meno penso a quelle cosettine con le gambettine attaccate al mio polpaccio (anche grazie alla mia cura immediata a base di menta, che è abbastanza calmante, e io ne ho bisogno). Comunque le ho levate in fretta ed erano anche molto piccole, speriamo che non fossero infette o che comunque il mio sistema immunitario sia robusto abbastanza... perchè non ho proprio voglia di passare un solo altro periodo di malattia ansiogeno nella mia vita. Un raffreddore lo posso sopportare, il morbo di Lyme no.
Auguratemi buona fortuna, allora, e speriamo che quelle zecchettine (oh, come possono animali così piccoli essere così schifosamente distruttivi?) non abbiamo fatto nessun danno. Nel frattempo, io, le ho affogate. Così imparano, ecco.
Intanto, se sopravvivo a questa cosa (e sopravviverò, questa è certo) avrò un'esperienza in più da raccontare: una volta fui morsa non da una, ma da tre zecche dei boschi!
Ah, e mancano solo diciotto giorni alla terza stagione di Hannibal. Questo andava detto, come bella notizia, no?

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