lunedì 22 ottobre 2018

Portali di Miomarto



"«Oh mio Dio…» September toccò i bordi del buco nero, poi infilò una mano nella voragine, rabbrividì, continuando a sorridere felice, e la estrasse «… Un Portale di Miomarto, un varco spazio-temporale. Tecnicamente non è possibile che una cosa del genere esista, Miomarto ha dimostrato soltanto due volte che è possibile utilizzare i Portali, ma quelli attuali, sotto la custodia dei maghi, che sono gli stessi che lui utilizzò in pubblico, non sembrano funzionanti. Sono... leggenda. La formula per attivarli è segreta, il principio di funzionamento è... impossibile da capire» deglutì due volte, poi si passò una mano sulla faccia, la stessa che prima aveva infilato nel portale «Ma questo... è già attivo, non è così?»"
-Da "Urban Legends"
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La magia non è che un elemento della natura, come lo è la materia, la luce, la combustione o il tempo, ma può interagire con ciascuno di essi per manipolarlo. Se è cosa comune, tra i maghi di tutto il mondo, utilizzare la magia per creare o incanalare la luce, dare inizio ad una combustione o cambiare forma e consistenza della materia, non altrettanto spesso avviene invece la manipolazione del tempo, considerata assai difficile e fondamentalmente pericolosa.
Per viaggiare attraverso il tempo sono necessarie formule complicatissime all'interno delle quali devono essere incorporate nozioni matematiche di alto livello, e queste formule vanno attualizzate attraverso il disegno di cerchi magici incredibilmente complessi, che possono richiedere dalle nove alle quarantasei ore di lavoro solo durante il processo di disegno, inolte l'energia del mago che attiva tali cerchi magici viene prosciugata fin quasi alla morte... o oltre.

La rivoluzione di Miomarto
Alberico Ziomanno Miomarto (1919-2000), geniale inventore italiano, fu il primo nonché unico mago capace di creare un sistema di viaggio nel tempo (e nello spazio, perfino tra dimensioni diverse) sicuro per il viaggiatore (ovviamente a patto che non si ficcasse nei guai in un'altra epoca), attraverso un'intuzione geniale: incorporò i cerchi magici in un'apparecchiatura elettronica.
Basta perdere giornate intere per disegnare i cerchi magici! Basta essere prosciugati di energia e morire (o quasi)!
Nel 1935, Miomarto creò dei circuiti elettrici che avevano la forma dei cerchi magici per il viaggio nel tempo e che si attivavano semplicemente grazie al passaggio della corrente. Quanto all'energia magica, che era fondamentale per l'attivazione dei poteri di deformazione spazio-temporale, utilizzò delle semplici batterie ad accumulo magico (o pile ad aura, inventate quasi duemila anni prima da Saadaa dei Serpenti) e fece in modo che queste potessero rilasciare la loro energia ai circuiti.
E così creò degli apparecchi, che chiamò "Portali Analessicronotermogeografici", capaci di aprire dei "buchi" nella realtà attraverso cui passare, in modo assolutamente indolore e senza alcuna conseguenza pericolosa per l'organismo, in altri luoghi o epoche, nel presente, nel passato o nel futuro. Le dimostrazioni di uso pubbliche furono esclusivamente due e nessuna incluse un viaggio nel tempo, ma solo nello spazio; ad ogni modo si dimostrarono efficaci e sbalordirono la comunità magica.
Nonostante la grande richiesta, non furono mai effettuati altri esperimenti pubblici. La motivazione fornita fu "ricaricare le pile ad aura per un simile uso è troppo dispendioso, perciò i portali verranno utilizzati ancora solo in caso di assoluta necessità, per questioni di vita o di morte".

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«Questa è un'idiozia bella e buona…» Vlad si avvicinò alla valigia argentata e iniziò a toccarla, a girarla, tentò perfino di aprirla, ma desistette, forse per paura che quella cosa, quella tecnologia apparentemente aliena, potesse scoppiargli in faccia «September, tu sai per caso come si ricarica una di queste?»
«Ehm...» il mago si avvicinò alla valigia «Questa è una pila ad aura»
«Una pila ad aura?»
«Si» September parve sorpreso, poi ridacchiò sommessamente, guardando Vlad da sotto le sopracciglia e la frangia, con la testa un po’ abbassata «Hai detto che studi magia nera, non puoi dirmi che non hai mai sentito parlare di pile ad aura. Come pensi che funzionasse l’unico anello di Sauron?»
«Ma l’unico anello era grande così» il vampiro misurò, fra indice e pollice, una lunghezza di circa tre centimetri «E aveva la potenza per distruggere una terra. Questa è grande come una borsa!»
«Ecco perché è quasi impossibile ricaricarla. I maghi non ce l'hanno fatta, ci vorrebbe, almeno in teoria, la potenza dell’aura di un milione di anime».

-Da "Urban Legends"
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In seguito la comunità magica iniziò a riferirsi ai portali analessicronotermogeografici semplicemente come "portali di Miomarto". Non furono ripetuti esperimenti pubblici, ma la leggenda vuole che Miomarto usò altre due volte i portali per viaggiare nel tempo prima di morire. 

Le limitazioni
Sebbene straordinari nel loro poteri e "comodi" per il viaggiatore, le meccaniche di funzionamento dei portali di Miomarto rivelano alcune importanti limitazioni. La prima è che una volta arrivati a destinazione è impossibile ritornare da dove si è venuti: il portale non ha due "facce" utilizzabili, una nel luogo di partenza e una nel luogo di arrivo, ma soltanto una, quella alimentata dall'apparecchiatura nel luogo di partenza. Un ipotetico viaggiatore che volesse arrivare, ad esempio, al polo nord una volta passato attraverso il portale e arrivato fra i ghiacci non troverebbe nulla alle proprie spalle, nessun modo per tornare indietro.
Se questo può sembrare non particolarmente drammatico per i viaggi spaziali è invece una conseguenza terribile nel caso di viaggi temporali, perché l'ipotetico viaggiatore non avrebbe alcun modo di ritornare al proprio tempo.
Si è pensato di nullificare questo sgradevole effetto collegando fra loro due portali di Miomarto in modo da avere un'entrata e un'uscita, ma dopo la morte del loro inventore nessuno sempre capace di applicare una simile modifica o anche solo di comprendere interamente il funzionamento delle apparecchiature.
Un'altra limitazione è, ovviamente, quella data dalla quantità di energia che è necessaria per aprire un portale e per tenerlo aperto per un certo tempo. Un mito popolare vuole che sia necessaria la potenza "delle aure di un milione di anime" per ricaricare completamente le batterie dei portali di Miomarto, ma questa è una nozione completamente falsa: nessuno, in tal caso, sarebbe stato in grado di far funzionare queste complesse apparecchiature magiche.
È vero però che la forza vitale di una sola persona non basta per ricaricare le batterie e che Miomarto usò una parte dell'energia magica di settecento volontari, oltre che di sé stesso, per una singola ricarica. I volontari furono in seguito fatti riposare e nutriti abbondantemente e nessuno di loro accusò il benché minimo effetto collaterale.

Cinque portali
È conoscenza comune che i portali creati da Miomarto furono quattro. Oggigiorno, due di loro appartengono al Ministero della Luce, uno appartiene a Lilith e uno è considerato dai più disperso, ma è stato in realtà tenuto segreto dai nipoti di Alberico, Mack e Jack.
Quasi nessuno sa che i portali creati da Miomarto furono invece cinque: un prototipo a basso consumo, che però rischia di uccidere il suo utilizzatore ad ogni attivazione, più i quattro portali conosciuti.
Il prototipo è attualmente conservato dal Ministero dell'Oscurità e il suo utilizzo, considerato troppo pericoloso, non è accessibile a nessuno se non al Custode Nero, che comunque non l'ha mai acceso.

Curiosità:
  • Anche gli aurolupus, creature immuni alla magia, possono attraversare i portali di Miomarto: questo perché i portali agiscono sul mondo circostante e non direttamente sul viaggiatore.
  • Il portale più utilizzato di tutti è quello che appartiene a Lilith, l'unica persona al mondo in grado di raccogliere con regolarità abbastanza energia da farlo funzionare anche una volta al mese.
  • La sperimentazione dei portali, in fase di creazione, non è mai stata fatta su animali, ma solo su esseri umani.

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