Bentornati, germoglietti! È con uno spirito un po’ particolare che vi portiamo la nostra nuova recensione.
C’è qualcosa di diverso nell’aria, l’avrete notato anche voi: la ruota dell’anno gira, portandoci sempre più lontano dalle giornate di sole ed afa (e per fortuna, diranno alcuni tra voi, era pure ora) e addentrandosi nei mesi più freddi ed oscuri; tenendoci per mano, ci invita a sentire sulla pelle il gelo dell’autunno inoltrato, della natura che si addormenta pian piano.
Nel processo ci regala incendi di colori mozzafiato sulle chiome degli alberi, e storie, meglio se raccontate a lume di candela, che ci sfidano ad essere coraggiosi. Rende i camini accesi irresistibili, le tane di coperte sublimi, le tazze di bevande calde piccoli portali per la felicità… Sì, persino noi cactus siamo felici di questo cambiamento: anche nel Deserto di Atacama l’arrivo del fresco viene accolto a fiori aperti, letteralmente, considerato che è tra settembre ed ottobre che il deserto s’infiamma delle più belle fioriture che la sua flora spinosa ha da offrire.
Il vecchio ora si spegne lentamente per fare spazio al nuovo che verrà, la morte diventa arte, bellezza, idea. Halloween, il Giorno dei Morti, Samhain, el Día de Muertos: non è un caso che tutte queste feste dalle più disparate origini (ed altre ancora) si festeggino a cavallo tra fine ottobre ed inizio novembre.
Ecco perché oggi vogliamo offrirvi una recensione che vi darà una mano a calarvi nella giusta atmosfera, incentrata su una storia che parla di cimiteri, spettri e peluche che non sono quello che sembrano… ma soprattutto di animali. Tantissimi animali.
Il libro di cui stiamo parlando è un meraviglioso romanzo tutto italiano che noi abbiamo adorato e non vediamo l’ora di condividere con voi: perciò, grazie a tutti voi per essere qui, ed entrate senza timore nel Giardino dei Musi Eterni!
1. La trama: Ginger è una splendida miciona di razza Maine Coon (a pelo semilungo, aggiungerebbe probabilmente lei) che ha una famiglia che la ama da impazzire, è bella, forte, arguta, dignitosa, tenace, curiosa, insomma, sembra che non le manchi proprio nulla. L’unico problema, a ben vedere, potrebbe essere che... è morta.
Ginger se ne rende conto quando si risveglia all’interno di un giardino fiorito e – mannaggia, le è cascato il corpo, è rimasto lì sotto terra. Accidenti.
Aspetta, non si trova neanche in un giardino normale: è un cimitero per animali e… eccola lì, anche lei ha la sua lapiduccia con il nome e tutto, con tanto di epitaffio a Zìnzola! Che poi lei si chiamerebbe Ginger, ma i bambini si sono occupati della cosa e sono piccoli e vanno perdonati.
(In realtà è il nomignolo con cui la chiama la famiglia, ironizziamo per non commuoverci, sigh).
Ginger non ne è troppo entusiasta e, tra questo ed il fatto che ci sono un cagnone da pastore, un canarino e una tartaruga tanto vecchia da essere più ruga che tarta che la fissano e le fanno ansia, decide che l’opzione più sensata è abbandonarsi al panico.
Scopriamo così che lo strano trio è una sorta di squadra di primo soccorso per le anime animali appena arrivate, anzi, per gli Animanimàli (o Àniman in breve) che danno comprensibilmente di matto al sapere d’essere spirati. Orson il cane, che è un pastore maremmano-abruzzese, le si acciambella attorno per farla sentire al sicuro, il canarino Ci canta per lei una melodia bellissima, mentre la tartaruga Mama Kurma le si piazza davanti, e, per consolarla, ondeggia la testa e rincara la dose con perfidie in latinorum: «Sì, gatta Ginger, mortua tu sei. Mortua tu sei, consumato tu hai le sette vite gatte tue».
Aggiunge anche molte altre belle cose che spiegano come la vita e la morte sono un tutt’uno e che c’è sempre un po’ dell’una nell’altra, ma la mortua gatta Ginger la guarda con gli occhi a palla e non capisce niente. Però, piano piano, si calma lo stesso.
Dopo la prima ondata di spavento, la Zìnzola inizia a prendere confidenza sempre di più con il suo stato di Àniman, re-imparando cose semplici come camminare o muoversi in un mondo le cui regole (o la loro assenza, in certi casi) rende tutto diverso. Ma, mentre apprendiamo insieme a Ginger le gioie e le stranezze di essere Àniman e conosciamo altri ospiti del Giardino dei Musi Eterni, scopriamo anche di una preoccupante nozione: delle anime animali stanno sparendo dal cimitero. Per loro natura eterne, è impossibile che le anime che popolano il Giardino dei Musi Eterni smettano semplicemente di esistere, eppure sembra che non si trovino da nessuna parte!
Cosa c’è dietro le misteriosi sparizioni delle anime? A cosa è dovuto lo strano comportamento del cane del custode, il quale è una persona fine e delicata e si capisce dal fatto che ha chiamato il suo pitbull Bestio? E cos’è che rende tanto sinistro il pupazzo nelle mani di Viola, una delle bambine della famiglia di Ginger, oltre il fatto che è una mostruosità vagamente a forma di micio con gli occhi demoniaci che s’impegna per mettere ansia a Ginger pure lui?
Non c’è che un modo che scoprirlo. Perciò prendete questo libro tra le mani e guardate cosa c’è oltre la…
2. La copertina: il libro è piuttosto recente ed è stato edito solo dalla Salani, quindi possiamo parlarvi di una sola copertina. Ma per quanto ci divertirebbe descrivere una copertina trash adesso… niente, è impeccabile.
guardatemi, sono una copertina perfetta, eterea e bellissima, gne gne gne. |
Sì, lo sappiamo che “non si giudica un libro dalla copertina” (anche se da quella possiamo giudicare un progetto grafico, perciò occhio a quel che fate perché siamo in agguato, illustratori e responsabili!), ma mentiremmo se dicessimo che l’atmosfera che in essa viene rappresentata non è uno dei fattori che ci ha influenzato a leggere questo romanzo in primo luogo, con questo blu notturno vibrante ed il nome dell’autore e gli occhi brillanti degli animali che spiccano sul resto.
In verità, diventa ancora più bella dopo aver già letto il libro, perché puoi riconoscere tutti i personaggi, uno ad uno! L’illustratore, tale Guido Albanese, avrebbe potuto anche farci vedere delle bestie casuali e colorarle di bianchiccio per farle spettrali o addirittura mettere una micia stecchita in copertina senza che nessuno potesse rimproverarglielo (forse biasimarlo un po’, ma sarebbe rimasto tecnicamente in tema). Siamo quasi certi che abbia ponderato almeno una delle due opzioni, ma non l’ha fatto, e per questo proviamo gratitudine. Grazie, Guido.
3. Cosa ci è piaciuto: Tutto. Okay, prossimo punto!
No, no, potrà corrispondere a verità ma dirvelo così non è professionale (e nessuno ci paga, perciò potremmo, ma anche noi vogliamo essere dignitosi come Guido); facciamo un passo indietro e vediamo se possiamo essere più articolati.
Sin da subito di questo libro sono chiare tre cose: la caratterizzazione è brillante, nonostante il gran numero di personaggi diversi che iniziamo a conoscere sin da subito, la lingua italiana è padroneggiata alla perfezione e si piega al volere dello scrittore che riesce a trovare le parole giuste per dipingere immagini e situazioni molto precise o trattare temi anche piuttosto delicati, capaci di suscitare grande emozione nel lettore, e le atmosfere sono finemente costruite e molto belle. Come se questo non bastasse, i concetti che vengono inseriti, sia sovrannaturali che non, sono semplici da capire ma interessanti.
Le descrizioni su cosa prova un animale nell’essere Àniman, liberatosi ormai dalle convenzioni di un corpo vivo e addirittura alle normali regole del tempo e dello spazio, sono gioia pura e assorbono il lettore in modo incredibile per essere un’esperienza che, al di fuori di queste pagine, un umano difficilmente può provare. A meno che non sappiate anche voi entrare nei sogni e agire al di fuori delle consuete leggi spazio-temporali, in quel caso quella frase non vale per voi, fate finta che non sia stata scritta.
Non basta? Beh, ci sono gli animali. Per noi già questa è una cosa bellissima, ed in più gli animali sono scritti in modo accurato! Ovviamente vedendo le cose dal loro punto di vista di bestiole che stanno nell’aldilà possiamo vederli agire in maniere non convenzionali per una creatura viva, tipo parlare tra loro, ma se un animale è di una certa specie o razza la cosa viene tenuta in conto ed implementata nel suo carattere. Al fine della storia, ad esempio, il fatto che Ginger sia una Maine Coon pura o, ancora di più, che Orson sia un pastore maremmano-abruzzese, sarà importantissimo!
Il registro linguistico usato è ampio, ma non rende affatto la scrittura pesante. Anzi, è un libro che può essere benissimo letto ed amato da persone molto giovani, dai dieci anni in su, diciamo, pur avendo moltissimo da offrire anche ad una persona ormai adulta.
E niente, è un libro bello.
4. Cosa non ci è piaciuto: accidenti, questa è tosta. Già, cos’è che non ci è piaciuto? Niente, ci è piaciuto tutto. Okay, passiamo all’assegnazione del voto!
Sigh. Lo facciamo per te, Guido.
Non abbiamo nulla da rimproverare a questo libro su tutto quello che c’è. L’unica cosa di cui possiamo un po’ lamentarci è di quello che non c’è, ossia più pagine (il libro ha solamente duecentosettanta pagine, una lunghezza rispettabilissima ma noi ne volevamo di più) o un proseguimento, dato che un punto in particolare è lasciato volutamente aperto (ma questo romanzo è l’ultimo che Tognolini ha scritto, non sappiamo se effettivamente abbia intenzione di continuarlo in futuro. E comunque questo punto aperto in realtà è fantastico anche lasciato aperto e non ha alcun bisogno di essere concluso per dare senso alla storia, anzi. Mannaggia).
Perciò… niente. Ci è piaciuto tutto.
Voto complessivo: 94 su 100. Complimenti, sei veramente bello, libro bello!
A chi lo consigliamo: è una lettura che consigliamo senz’altro a qualunque amante degli animali: se avete mai avuto e amato un animale, questo libro non vi lascerà indifferenti. Chiaramente se vi piacciono storie misteriose ambientate nei cimiteri questa potrebbe assolutamente essere la storia che fa per voi, e la consigliamo molto, molto caldamente in generale a chiunque abbia voglia di leggerla.
Per le persone a cui piacciono letture che parlano di realtà nuda e cruda, senza nessuna interferenza fantasy o un po’ magica (à la Dursley, ma non necessariamente con tanta antipatia), o che amano leggere di gatti che, come Alfie, sono in realtà degli gnomi giudiconi travestiti da mici, questo libro potrebbe comunque risultare un po’ discosto dai loro gusti. Però è bello lo stesso, andate a leggerlo pure voi.
Dove potete comprare il libro?
Noi lo abbiamo acquistato in una libreria fisica, ma può anche essere trovato in tutti i principali negozi virtuali che trattano libri, e chissà, con un pizzico di fortuna, anche nella vostra biblioteca locale! Vale sempre la pena di andare a dare un’occhiata, non si sa mai cosa si può trovare tra quegli scaffali…
Noi una volta ci abbiamo trovato uno scorpione. Buona caccia al libro, germoglietti!
Oh, ma se non lo trovate nella vostra biblioteca locale e volete farvelo arrivare a casa al più presto (soprattutto ora, che si annusa un pochino nell'aria un prossimo secondo lockdown), lo potete beccare su Amazon, e visto che siamo nel programma di affiliazione, qualche centesimo ce lo guadagneremmo pure noi!
Che cosa ne pensate del libro? Siete d'accordo con noi su tutto, siamo stati troppo cattivi (perché un po' cattivi lo siamo sempre, è normale nelle recensioni spinose, anche se proprio con la recensione di oggi risultare troppo cattivi ci lascerebbe un po’ perplessi) o siamo stati troppo indulgenti? Fateci sapere, e alla prossima recensione!
P.S.: Ci sembrava doveroso farvi sapere che Bruno Tognolini è ideatore e coautore della Melevisione. Non è rilevante a livello della recensione, ma è uno dei tanti
meriti dell’autore e sembrava una cosa importante da dire.
P.P.S.:Suggeriteci libri da recensire! (Meglio se sono gratis, che siamo senza soldi. Ma accettiamo di tutto). Nota: un sacco di gente si limita a dirci il titolo del libro da recensire, o addirittura a scrivere un sacco di titoli in fila, e non abbiamo davvero il tempo di andare a controllare una ad una tutte le trame per decidere se ci interessano o no, perciò per favore potete scrivere un piccolo abbozzo di cosa parla il libro? Così possiamo decidere se controllare la trama ed eventualmente leggerlo.
Per fare un esempio: "Hey, Cactus! Vi consiglio La Magia del Lupo di Michelle Paver perché è un fantasy diverso dal solito, ambientato nella preistoria, ed è molto avventuroso!" oppure "Ciao, vi consiglio Nina, La Bambina della Sesta Luna, perché è un libro per bambini davvero brutto e mi piacerebbe leggere una recensione scritta da voi per spanciarmi dalle risate".
Vi aspettiamo ;)
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