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AVVERTENZE: La seguente scheda contiene violenza, modalità riproduttive disgustose e immagini di creature bruttine disturbanti. Insomma, parliamo di un demone! E di un demone fra i più, ehm, particolari. Lettori avvisati!
Demoni Carnalis
(Daemonium Carnalis)
La parola “serafino” deriva dall’ebraico seraph, fuoco, e perciò il fuoco è il loro elemento, ma essendo i carnalis dotati di capacità magiche blande, questo si concretizza nell’essere solo molto freddolosi, nell’alta temperatura corporea e nella ricerca di fonti di calore.
San Cirillo definisce gli angeli serafini così: "Fiamme viventi d’amore per Dio e per tutto quanto Dio ama, focolari sempre ardenti di gelosia santa e di zelo". Si pensa che sia proprio da questa particolare attitudine all’amore dei serafini, potenziata e mutata dall’energia infernale, che abbia origine la fame di cibo, di vita, di sesso e in generale di contatto fisico che è tipica dei carnalis, nonché il loro carattere generalmente incline all’apprezzamento di tutti i piaceri, sia appunto quelli carnali (da cui mutuano il nome della loro specie) che quelli spirituali, come la poesia o il canto.
Nonostante siano demoni maggiori derivati dalla caduta dei serafini, i carnalis vengono considerati gerarchicamente più in basso rispetto ai mutatis e ai luciferiani, pur essendo tutti quanti derivati dagli stessi angeli.
Una delle caratteristiche che rende la loro testa immediatamente distinguibile sia da quella degli umani che dalle altre specie di demoni è la bocca, con un’apertura ampissima che va da un orecchio all’altro; i denti sono quasi sempre indifferenziati, tutti incisivi, e i canini, nei rari casi in cui si presentano, sono molto piccoli. Le corna non sono presenti.
I capelli sono cavi, pieni di liquido pressurizzato quando lo stato di salute è buono, e si drizzano come aculei quando il carnalis si sente minacciato, altrimenti hanno l’aspetto di una capigliatura ben pettinata all’indietro, lucente, medio-corta. Non possono essere realmente pettinati, proprio per via della pressione del liquido interno che li fa prontamente ritornare alla posizione originale, ma quando un carnalis è in cattivo stato di salute può capitare che la pressione idraulica si abbassi e che i capelli si affloscino parzialmente, diventando disordinati e ricadendo sulla fronte dell’esemplare.
(Daemonium Carnalis)
ORIGINI
I carnalis sono demoni relativamente recenti, se comparati ad altre specie maggiori, e si stima che siano nati fra la terza e la quarta era infernale. Evolutivamente, si tratta di una degenerazione estrema dei serafini, che hanno perso quasi tutta la magia e hanno subito un notevolissimo adattamento fisico, trasformando le sei ali che spuntano dalla schiena in sei tentacoli.La parola “serafino” deriva dall’ebraico seraph, fuoco, e perciò il fuoco è il loro elemento, ma essendo i carnalis dotati di capacità magiche blande, questo si concretizza nell’essere solo molto freddolosi, nell’alta temperatura corporea e nella ricerca di fonti di calore.
San Cirillo definisce gli angeli serafini così: "Fiamme viventi d’amore per Dio e per tutto quanto Dio ama, focolari sempre ardenti di gelosia santa e di zelo". Si pensa che sia proprio da questa particolare attitudine all’amore dei serafini, potenziata e mutata dall’energia infernale, che abbia origine la fame di cibo, di vita, di sesso e in generale di contatto fisico che è tipica dei carnalis, nonché il loro carattere generalmente incline all’apprezzamento di tutti i piaceri, sia appunto quelli carnali (da cui mutuano il nome della loro specie) che quelli spirituali, come la poesia o il canto.
Nonostante siano demoni maggiori derivati dalla caduta dei serafini, i carnalis vengono considerati gerarchicamente più in basso rispetto ai mutatis e ai luciferiani, pur essendo tutti quanti derivati dagli stessi angeli.
ASPETTO
I demoni carnalis sono antropomorfi non-mutaforma, incapaci di nascondere il loro vero aspetto per via delle bassissime capacità magiche. Sono generalmente più grandi degli esseri umani, con un’altezza compresa fra 1,89 m e 3 m, più comunemente intorno a 2,20 m, e hanno un aspetto magro, slanciato, talvolta emaciato, con il busto particolarmente allungato.Una delle caratteristiche che rende la loro testa immediatamente distinguibile sia da quella degli umani che dalle altre specie di demoni è la bocca, con un’apertura ampissima che va da un orecchio all’altro; i denti sono quasi sempre indifferenziati, tutti incisivi, e i canini, nei rari casi in cui si presentano, sono molto piccoli. Le corna non sono presenti.
Un carnalis in stato difensivo |
I capelli sono cavi, pieni di liquido pressurizzato quando lo stato di salute è buono, e si drizzano come aculei quando il carnalis si sente minacciato, altrimenti hanno l’aspetto di una capigliatura ben pettinata all’indietro, lucente, medio-corta. Non possono essere realmente pettinati, proprio per via della pressione del liquido interno che li fa prontamente ritornare alla posizione originale, ma quando un carnalis è in cattivo stato di salute può capitare che la pressione idraulica si abbassi e che i capelli si affloscino parzialmente, diventando disordinati e ricadendo sulla fronte dell’esemplare.
Una caratteristica particolarmente vistosa e che li rende immediatamente riconoscibili è la presenza di sei tentacoli che si dipartono dalla parte alta della schiena e che hanno una doppia fila di ventose su ciascuno (tranne che negli horribilis, che ne hanno tre file). I tentacoli sono particolarmente flessibili e sensibili, estensibili e comprimibili, possono avere una lunghezza massima di sei metri ciascuno (anche se questa caratteristica è molto variabile da esemplare ad esemplare) e generalmente la coppia di tentacoli più in basso è anche la più lunga. La pelle che ricopre i tentacoli è leggermente rugosa ma estremamente soffice e setosa ed è ricoperta da piccole sacche di pigmento, dette cromatofori, che consentono ai tentacoli di cambiare colore; questa capacità viene utilizzata sia a scopo mimetico che comunicativo: colori molto scuri indicano rabbia e tristezza, quelli molto vivaci eccitazione, mentre in stato di riposo sono quasi sempre viola o bordeaux.
Aspetto di un carnalis regio adulto (Sir Mikhail Esuriens) |
Un’altra caratteristica della specie sono le unghie dei piedi, molto più spesse di quelle delle mani, appuntite e simili ad artigli, talvolta di colore scuro. Pelle pallidissima, completamente priva di melanina, occhi perfettamente rotondi e capelli cortissimi o assenti, sempre di colore nero, rendono questa sottospecie immediatamente riconoscibile. La loro scarsa capacità espressiva e i loro lineamenti liscissimi li distinguono come sottospecie meno simile agli umani e spesso li costringe a portare maschere quando interagiscono con questi o con altri demoni. Alcune persone trovano il loro volto così repellente da non riuscire a guardarli in faccia.
Sono in genere più alti rispetto agli altri carnalis, con una media di 2,60 m.
Sottospecie/razze
- Carnalis regio (Daemonium carnalis rex)
La sottospecie più simile agli esseri umani, prende il suo nome dal Re dei carnalis, che appartiene proprio a questa razza. Hanno la pelle scarsamente pigmentata, i capelli possono essere indipendentemente chiari o scuri.
- Carnalis ornato (Daemonium carnalis horribilis)
La sottospecie più vistosa, possiede tre file di ventose nei tentacoli, la cui pelle è generalmente molto rugosa, e i capelli presentano anelli bianchi e neri alternati, solitamente 4 o 5, e terminano con una lunga punta bianca, molto simili agli aculei degli istrici. La pelle può essere maculata, con bande molto chiare alternate ad altre un po’ più scure ma mai brune. A volte hanno il naso rossastro e presentano canini. Le iridi sono talvolta eterocrome o presentano anelli di colore differente e difficilmente riscontrabili fra gli umani, come il rosso o il viola.
Sono in genere più alti rispetto agli altri carnalis, con una media di 2,60 m.
COMPORTAMENTO
Comunicazione
I carnalis sono capaci di parlare proprio come gli esseri umani e la maggior parte delle altre creature antropomorfe, usando la voce per emettere una vasta gamma di suoni. Generalmente hanno timbri bassi e pieni, molto gradevoli, e voci talvolta setose, mai stridule.
Fra di essi abbondano gli scrittori ed in particolar modo i poeti, decantanti i piaceri della carne, dediti alla poesia erotica o alla scrittura di canzoni.
Oltre che con la voce, un rudimentale mezzo di comunicazione è per loro rappresentato dai tentacoli, capaci come abbiamo già visto di cambiare colore, come quelli dei polpi, per esternare uno stato d’animo. Al contrario di come avviene con i cefalopodi, però, i carnalis sono anche in grado di mentire con il colore dei tentacoli, cambiandolo in maniera volontaria.
I più comuni codici cromatici che utilizzano, sia fra di loro che con le altre specie, sono:
- Bande più chiare e più scure, pulsanti e cangianti: segnale di minaccia, significa che l’esemplare sta per perdere la pazienza e passare ad un attacco fisico;
- Bianco intero: indica totale arrendevolezza, disposizione alla sottomissione, talvolta persino piacere nell’essere dominati;
- Nero intero: indica cattivo umore, desiderio di non essere avvicinati. Talvolta i carnalis incubo mostrano tentacoli completamente neri senza voler comunicare nulla in particolare, ma solo per via della forte pigmentazione anche in fase di riposo.
- Rosso e giallo, a strisce: indica eccitazione, felicità, buona disposizione d’animo.
- Rosso e giallo, a chiazze dai bordi aguzzi, con punti bruni o neri: indica la ricerca attiva di una preda, sottintende che gli altri carnalis debbano mantenersi a distanza.
- Azzurro intero: indica il desiderio di non essere toccati, non tanto perché si è arrabbiati, ma perché ci si trova in uno stato di calma troppo facilmente interrompibile.
- Rosso, viola e azzurro a chiazze: indica il desiderio di mettersi al centro dell’attenzione, a prendere la parola, a mostrarsi particolarmente vistosi. Generalmente è uno schema di colore utilizzato da carnalis di alto rango.
Alimentazione e caccia
I carnalis sono cacciatori diretti di anime, che seducono la propria vittima per firmare con loro contratti per acquisirne legalmente l’anima e poi divorarla.
Hanno due modi per convincere la vittima:
1. Attraverso il cibo. Evocati da persone che si trovano in difficoltà economica, oppure da edonisti in cerca di piatti unici, i carnalis propongono loro alimenti via via più rari e prelibati, tanto da esaltare e confondere i sensi delle loro vittime, che divengono dipendenti dal cibo che i demoni forniscono loro. I carnalis sono praticamente gli unici ad utilizzare questa tecnica di caccia e per farlo si aiutano con una sostanza, chiamata carnalina, secreta da particolari ghiandole che si trovano nella loro bocca, in fondo sopra agli ultimi molari, e che, se ingerita, ha la capacità di acuire in maniera quasi violenta le sensazioni provate dagli esseri umani.
Mescolando la loro saliva con gli ingredienti degli alimenti, i carnalis (che sono spesso anche ottimi cuochi) preparano piatti irresistibili, soavi, che creano forte dipendenza nel consumatore.
Dopo aver servito le pietanze per un periodo di tempo (variabile da pochi giorni ad alcune settimane) all’umano-preda, i carnalis smettono di nutrirlo e lo lasciano in preda ad una crisi d’astinenza non dissimile da quella da cocaina. Quando l’umano è nella fase più acuta della sua sofferenza, il carnalis propone un’ultima pietanza, più buona di tutte le altre, in cambio della firma del contratto per la cessione dell’anima e del corpo, e si assicura così il pasto.
2. Attraverso il sesso. Evocati da persone in cerca di un brivido, da reietti, da solitari o semplicemente da chi non comprende la portata dell’evocazione, i carnalis sono disponibili per quasi qualunque pratica sessuale, comprese le più violente e spinte: grazie alle loro capacità rigenerative estremamente efficienti, questi demoni possono essere feriti, vivisezionati, violati in molti modi e comunque essere in grado di tornare in forma a poche ore (o giorni) dall’evento. I carnalis offrono così qualunque genere di prestazione sessuale in cambio dell’anima dell’umano, a volte seducendoli lentamente attraverso settimane di frequentazione, nonché di somministrazione di carnalina (ad esempio attraverso i baci) che crea stati di percezione alterata e dipendenza.
Corteggiamento e riproduzione
I carnalis hanno due modalità riproduttive. La prima è quella interspecifica (ovvero fra un esemplare di carnalis e un esemplare di un’altra specie di demone), da cui nasceranno ibridi che tenderanno a somigliare di più all’altro genitore, la seconda è quella intraspecifica (ovvero fra due carnalis), da cui nasceranno piccoli demoni carnalis puri. Ma vediamo nel dettaglio le due modalità:
1. Nella riproduzione interspecifica il corteggiamento imita quello della specie con cui il carnalis si riproduce e l’accoppiamento non è troppo dissimile tra quello di due mammiferi. Tuttavia l’ibridazione è estremamente rara, in quanto i carnalis hanno difficoltà a raggiungere l’orgasmo, e dunque ad inseminare, specie diverse dalla loro; sebbene, come abbiamo già visto, questi demoni pratichino assiduamente l’accoppiamento ricreativo e lo utilizzino anche come modalità di caccia, è raro che ciò li soddisfi pienamente. Se l’accoppiamento va a buon fine e la madre viene inseminata, la gestazione sarà lunga quanto lo è normalmente per la specie della femmina e il piccolo che nascerà tenderà a somigliare molto alla madre, sebbene possa talvolta ereditare alcuni caratteri carnalis: i più comuni sono l’altezza e un numero anormale di denti, i più rari i tentacoli.
2. Nella riproduzione intraspecifica, il corteggiamento non esiste, in quanto uno dei due esemplari deve essere morto. I demoni carnalis sono infatti ermafroditi sequenziali: nascono tutti maschi e diventano femmine solo dopo la morte, e in particolare dopo il distacco della testa. Quando un carnalis muore, il suo corpo inizia ad emettere un cocktail di feromoni che rendono il suo corpo irresistibile per qualunque suo simile. Il carnalis vivo stacca, e molto spesso divora, la testa del morto e al momento del distacco del nervo vago (o nervo pneumogastrico), nel corpo del morto si verifica una metamorfosi che porterà il sistema digerente a trasformarsi in quello riproduttivo.
Lo stomaco del carnalis morto e decapitato diventa un grembo materno, una sorta di utero, nella quale si svilupperanno i piccoli, in numero variabile da uno a quattro.
L’accoppiamento ha luogo dunque fra un carnalis vivo, sempre maschio, e un carnalis morto, sempre femmina.
La gravidanza prosciuga completamente le sostanze del corpo della femmina, riducendolo infine a poco più che uno scheletro ricoperto di pelle, e i piccoli emergono da esso lacerandolo oppure grazie all’aiuto del padre. La gestazione dura da quattro a otto settimane, durante cui il padre sente la necessità istintiva di proteggere “l’incubatrice”, ovvero il corpo decapitato della madre.
Curiosità
- Molti credono che i maschi di carnalis possiedano un ectocotile, ovvero un tentacolo modificato per l’accoppiamento, non dissimile da quello di cefalopodi come i polpi. Si tratta ovviamente solo di una diceria, nata dal fatto che sono in pochi a sapere come questi demoni si riproducano realmente, nonché dalla curiosità che aleggia intorno ai loro tentacoli.
- I carnalis incubo sono spesso chiamati dai giovani demoni “smileys” o “emoji”.
- Un criminale carnalis è particolarmente famoso nel mondo degli umani; si crede erroneamente che egli non abbia volto, ma si tratta di un semplice calzino bianco calato sulla sua testa e usato a mo’ di maschera. Di solito questo losco individuo rapisce e divora (o usa come merce di scambio) i bambini.
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